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La realtà della prostituzione regolamentata in Germania


Rotwang

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Teoricamente sono a favore della prostituzione (che ognuno sia libero di fare quello che vuole!), ma il problema è la realtà della prostituzione che fa diventare questa attività schiavista e inaccettabile. Se le prostitute avessero libertà di scelta su con chi andare e cosa consentire il problema non si porrebbe, ma in realta finiscono tutto per essere schiave dei clienti e delle regole di mercato. La prostituta puo' anche provare a negarsi al senza preservativo e a non ingoiare, ma di fatto poi si trova costretto ad accettare perché la pagano il doppio o smettono di andare da lei.

Comunque oggi giorno ci sono nuove forme di prostituzione più subdole e meno evidenti a prima vista. Una prostituta si prostituisce per soldi e necessità, ma il far sesso con qualcuno perché ha il macchinone o ti offre una birra o la facilità con cui ci si cede sui frocial non è tanto diverso dalla classica prostituzione. Anzi, a mio parere è pure peggio... Il punto è che queste situazioni vengono mascherate con la "libertà sessuale", una panzana dei nostri giorni a mio modo di vedere.

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Io credo che un approccio realistico al problema debba essere

orientato al buon senso

 

Ad esempio è certamente possibile che in Germania questa sorta

di "immigrazione del sesso" dai paesi dell'est europa acuisca dei problemi

che il legislatore non ha previsto e normato 10 anni fa

 

La legge tedesca potrebbe avere il difetto di aver immaginato delle libere

professioniste tedesche

 

Al tempo stesso però, se è vero questo, ragionevolmente stiamo anche

parlando di donne maggiorenni e dovrebbe essere anche vero che se è

possibile che un tenutario tedesco di bordello, ne approfitti per imporre

condizioni economiche ingiuste, è pur vero che dovrebbe anche costituire

un disincentivo a fenomeni come la "tratta" o l'intermediazione illegale di

protettori e papponi, che in genere agiscono quando la prostituzione è sulla

strada

 

Non è possibile che - contemporaneamente - lo stesso sistema  incentivi tutto

lo spettro dei mali possibili associabili alla prostituzione, se non avendo una

lente ideologica abolizionista che ti spinge a voler portare l'acqua al tuo mulino

demonizzando il sistema per finalità politico-ideologiche

 

 

 

Il punto è che queste situazioni vengono mascherate con la "libertà sessuale", una panzana dei nostri giorni a mio modo di vedere.

 

Questo è un discorso morale, ma le considerazioni morali - legittime -

rischiano di distorcere la percezione del fenomeno reale

 

Il ragazzino che si fa affascinare da vacanze gratis, macchinona, ristorante

non sarà per molti di noi uno specchio di virtù o un modello morale di comportamento

da additare ad esempio di come ci si deve comportare

 

Tuttavia è certamente un ragazzo libero che fa le sue -discutibili- scelte

 

Se invece io sono un immigrato moldavo in Svezia e lavoro come prostituto

a tariffa e vivo la cosa - essendo un maschio - non come violenza di genere

ma come professione temporanea, sono un prostituto anche se moltissimi su

questo forum mi giustificheranno perchè come gay dovevo scappare dalla Moldavia

in qualsiasi modo per cercare di liberarmi da una cappa omofobica etc

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Ebbene la realtà è che la legge e le regole non possono tenere necessariamente conto delle mille sfumature della vita delle milioni di persone alle quali si rivolgono, se una 19 enne non è in grado di saper distinguere il lavoro di una segretaria da quello di una pompinara saranno anche affari suoi.

Se quando sono stato a Londra mi avessero offerto un lavoro come escort in grado di mantenermi in città e l'avessi accettato, posso esprimere un parere dicendo che Londra non è la città delle opportunità ma una città di merda, però intanto quel lavoro me lo sono preso, con quel lavoro ci ho vissuto e quando non ho voluto più farlo l'ho lasciato,non posso piagnucolare di essere sempre vittima.

 

Il punto fondamentale è che sempre ci saranno donne "costrette" dalle condizioni di vita a prostituirsi contro la loro effettiva volontà ma hanno la libertà di sceglierlo come male minore, così come è normale che ci siano persone che si approfittino di tale persone in difficoltà.

Qui al sud società come Eni, Enel, quelli dei bimbi e della folletto, società assicurative e immobiliari, propongono lavori assurdi a provvigione, dove stai dalla mattina alla sera in giro e dove nella maggioranza dei casi non becchi un quattrino facendo solo arricchire chi ti sta sopra, idem con patate i call center.

Io ad esempio sono una persona che soffre molto l'ansia ed alcuni lavori ci marciano sul mettere pressione ai propri dipendenti e pazienza se molti vanno in burnout, esaurimenti nervosi o soffrano di attacchi di panico, è il lavoro che si struttura così.

 

Se si parla di sesso però è grave, invece la grande multinazionale che ti obbliga a lavorare 12 ore al giorni o il datore di lavoro che ti pressa sono considerati leciti, certo si può parlare di mobbing ma a che livello soprattutto quando si è ben pagati?

Poi ci sono persone che sanno ben gestire le pressioni cos' come c'è gente che vive il rapporto con il sesso in modo libero e senza particolari complicazioni.

Spetta a noi conoscerci e non essere "vittime", non possiamo pretendere di essere sempre tutelati da qualcun'altro, non posso dire a qualcuno "tu non puoi fare questo lavoro perchè è troppo stressante", "nessuno può lavorare a provvigioni perchè non hai lo stipendio fisso", "non puoi prostituirti perchè altrimenti vendi il tuo corpo e quella che credi essere una tua libera scelta in realtà non lo è", spetta a noi trovare le giuste contromisure, essere liberi significa anche poter essere vittime di se stessi.

Edited by Iron84
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Messa così sarebbe una regolamentazione non della prostituzione, ma dello sfruttamento della prostituzione.

Si risolve ben poco se ci si limita a trasportare queste donne immigrate dalla strada in una ''casa chiusa'' (a quanto pare, letteralmente).

 

Ci sarebbero, forse, accorgimenti legislativi che potrebbero evitare simili situazioni, d'altra parte. Sempre che tutto sia fatto rispettare con i controlli...

 

 

In uno stato civile la prostituzione dovrebbe essere legale e non nascosta sotto il tappeto dell'oscurantismo e del clericalismo.

Se la ragazza non guadagna a sufficienza per fare una vita dignitosa il problema è il mercato, non la legalizzazione o meno del suo mestiere.

Evidentemente (e non è difficile immaginarlo) le twinkette dell'est al giorno d'oggi vanno molto meno di moda di venti centimetri di brasileiro

 

 

Non so in Svezia, ma in Italia la prositituzione esiste e dilaga e il fatto che sia illegale è pura ipocrisia.

E' come per le droghe leggere, i matrimoni gay, per l'aborto, finché è stato illegale.

Tutte cose che esistono già, la gente ci convive quotidianamente, ma lo Stato invece che intervenire per regolamentare e mettere ordine, se ne infischia - manovrato da altri poteri - e fa finta di non vedere.

 

 

 

Il problema è la modalità di legalizzazione. Se si fanno le cose alla cazzo di cane, logicamente, si mantengono gli stessi dispositivi storici sull'attività. Quel che bisogna chiedersi: A) Togliendo lo sfruttamento, la prostituzione è lecitamente legalizzabile? :cool: La prostituzione e lo sfruttamento sono compagni necessari in qualsiasi modalità? C) E' necessariamente un lavoro degradante? 

Secondo me si può legalizzare e non necessariamente ci sono delle condizioni di sfruttamento. Quello che bisognerebbe fare per evitarle al 90% è di controllare le strutture ed esseri sicuri che non vi siano casi del genere. E no, non è un lavoro degradante. 

Avete praticamente detto tutto voi! Sono d'accordo con questi quattro punti di vista fino all'ultima virgola. 

Se poi pensiamo che nella Francia pre-rivoluzionaria la "Favorita" del Re (e quindi la sua concubina) godeva di un alto status sociale, concordo ancora di più sul non essere degradante della prostituzione, quando ovviamente non decade nello sfruttamento.

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Se si parla di sesso però è grave, invece la grande multinazionale che ti obbliga a lavorare 12 ore al giorni o il datore di lavoro che ti pressa sono considerati leciti, certo si può parlare di mobbing ma a che livello soprattutto quando si è ben pagati?

Poi ci sono persone che sanno ben gestire le pressioni cos' come c'è gente che vive il rapporto con il sesso in modo libero e senza particolari complicazioni.

 

Spetta a noi conoscerci e non essere "vittime", non possiamo pretendere di essere sempre tutelati da qualcun'altro, non posso dire a qualcuno "tu non puoi fare questo lavoro perchè è troppo stressante", "nessuno può lavorare a provvigioni perchè non hai lo stipendio fisso", "non puoi prostituirti perchè altrimenti vendi il tuo corpo e quella che credi essere una tua libera scelta in realtà non lo è", spetta a noi trovare le giuste contromisure, essere liberi significa anche poter essere vittime di se stessi.

 

Secondo me essere sessualmente liberi significa fare quello che piace, quando piace e con chi ci piace.

 

Farsi pagare in cambio di prestazioni sessuali significa fare solo quello che piace al cliente, quando vuole il cliente e come vuole il cliente.

Specialmente se con un lavoro del genere ci devi campare.

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Secondo me essere sessualmente liberi significa fare quello che piace, quando piace e con chi ci piace.

E infatti questo ragionamento non fa una grinza, sono assolutamente d'accordo! Il problema però risiede nel fatto che alcune volte non si è davvero sessualmente liberi e bisogna scendere a "compromessi" o si reagisce in base a insicurezze, ecc. Quante richieste ed atteggiamenti forzosi si verificano nei frocial o in questi approcci sfuggenti? Uno intelligente dice di NO, ma quelli che si fanno trasportare dal "ricatto"(mandami la foto del fringuello, fatti vedere nudo, fallo senza profilattico, accetta che lo faccio con gli orsi polari, ecc.) non si contano. Nel momento in cui si cede allo pseudo-ricatto la libertà sessuale va un po' a farsi friggere.

 

 

 

Spetta a noi conoscerci e non essere "vittime", non possiamo pretendere di essere sempre tutelati da qualcun'altro, non posso dire a qualcuno "tu non puoi fare questo lavoro perchè è troppo stressante", "nessuno può lavorare a provvigioni perchè non hai lo stipendio fisso", "non puoi prostituirti perchè altrimenti vendi il tuo corpo e quella che credi essere una tua libera scelta in realtà non lo è", spetta a noi trovare le giuste contromisure, essere liberi significa anche poter essere vittime di se stessi.

Su questo sono d'accordo anche se è un ragionamento razionale e parzialmente paraculo xD. Mi spiego meglio, se uno non si sente 'vittima' vuol dire che per lui il problema non sussiste e che le opinioni altrui lasciano il tempo che trovano. D'accordissimo, ma è pur sempre una strategia di relatività dura e pura.

Una donna può anche sostenere di sentirsi felice e realizzata dal marito-padrone che la comanda a bacchetta, ma questo non esclude un certo parere sociale che discosta dal suo.

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davydenkovic90
Secondo me essere sessualmente liberi significa fare quello che piace, quando piace e con chi ci piace.   Farsi pagare in cambio di prestazioni sessuali significa fare solo quello che piace al cliente, quando vuole il cliente e come vuole il cliente. Specialmente se con un lavoro del genere ci devi campare.

Ci sono anche donne e uomini e donne a cui fa un enorme piacere essere pagati per fare sesso, e non solo per soldi ma proprio perché è una cosa che può essere eccitante. (Non per me, ma mi metto nei panni di quelli a cui piace) 

Comunque se seguiamo il tuo ragionamento allora ogni lavoro è forzato perché, per quanto ti possa piacere, c'è sempre quaclosa che devi fare per un cliente, quando vuole il cliente e come vuole il cliente

Edited by davydenkovic90
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Legalizziamo la schiavitù, tanto esiste anche se illegale e non è detto che tutti i caporali siano cattivi schiavisti, magari tratteranno in modo paterno la loro manodopera schiavile.

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Ci sono anche donne e uomini e donne a cui fa un enorme piacere essere pagati per fare sesso, e non solo per soldi ma proprio perché è una cosa che può essere eccitante. (Non per me, ma mi metto nei panni di quelli a cui piace) 

Comunque se seguiamo il tuo ragionamento allora ogni lavoro è forzato perché, per quanto ti possa piacere, c'è sempre quaclosa che devi fare per un cliente, quando vuole il cliente e come vuole il cliente

Infatti ogni lavoro ha un grado relativo di "forzatura". Questo lo distingue da tutte le attività fatte per piacere.

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AndrejMolov89

Legalizziamo la schiavitù, tanto esiste anche se illegale e non è detto che tutti i caporali siano cattivi schiavisti, magari tratteranno in modo paterno la loro manodopera schiavile.

La legalizzazione della schiavitù non è un esempio comparabile, e può essere ribaltato in: aboliamo il raccoglimento di pomodori, perché vengono sfruttati. E, ancora una volta, manchi il nocciolo della questione. La prostituzione può essere gestita in modo legale e trasparente? Credo di sì, il problema è che nessuno si occupa di questo argomento, per lo meno dove è legale. La prostituzione di per sé "non è il male". Il lasciare dei coni d'ombra nella gestione della prostituzione sì, lo è. E visto che gli stessi problemi si trovano in qualsiasi categoria professionale, mi  chiedo perché il tema dello sfruttamento emerga solo per la prostituzione e per la GPA, mentre i raccoglitori di pomodori che schiattano sotto il sole vengono letteralmente lasciati a sé stessi. Con questo non sto usando un argomento fantoccio, ma mi pare che quando si discute della prostituzione, si discute in maniera moralistica lasciando una corsia preferenziale di giudizi e proibizioni. Partiamo dal presupposto che proibire la prostituzione non è la strada da perseguire, ma lo sfruttamento e la coercizione alla prostituzione sono i veri problemi legati alla professione.

 

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Ma che cifre sono? :D

Anche immaginando un affitto faraonico da millecinquecento euro al mese

vuole convincermi che per ogni uomo guadagnava dieci euro?

 

 

credo siano gli affitti della stanza del bordello, che chiede affitti molto più alti di un appartamento.

 

 

in ogni caso non è certo la legalizzazione della prostituzione il problema: è il fatto che c'è gente che sfrutta le donne. per quale motivo qualcuno, aldilà della donna stessa, dovrebbe guadagnare sulle prestazioni? ok l'affitto del bordello (scelte lavorative) ma per quale motivo si consente una cosa del genere? e perché non si eseguono controlli a tappeto con tanto di tasse, servizi medici e di consueling?

 

 

lo scopo della legalizzazione sarebbe dovuto essere quello di rendere indipendenti e sicure le donne che decidono di fare questo lavoro, non di accentrare lo sfruttamento selvaggio e renderlo più facile di prima.

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La legalizzazione della schiavitù non è un esempio comparabile, e può essere ribaltato in: aboliamo il raccoglimento di pomodori, perché vengono sfruttati. E, ancora una volta, manchi il nocciolo della questione.

Esattamente. La prostituzione è pagata ed è ampiamente dimostrato che esiste una percentuale non trascurabile di persone che la scelgono come professione.

Questo significa che sia sempre una scelta totalmente libera, al punto da poterla definire magari addirittura vocazionale?

No, ovviamente vi saranno casi in cui vi si è spinti da necessità di natura economica. Ma il punto è che questo discorso vale per qualunque lavoro: in ogni lavoro c'è un elemento di costrizione dovuto alla necessità economica.

V'è chi ritiene che questo inconveniente della società potrebbe essere eliminato abbandonando il sistema capitalistico. Io non credo, ma anche per chi ci creda il discorso non cambia: se il problema è che il lavoro non sia una scelta libera, allora bisogna ripensare tutta la società e tutti i lavori, non solo la prostituzione, non principalmente la prostituzione, e non prima di tutto la prostituzione. 

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Ma il punto è che questo discorso vale per qualunque lavoro: in ogni lavoro c'è un elemento di costrizione dovuto alla necessità economica. V'è chi ritiene che questo inconveniente della società potrebbe essere eliminato abbandonando il sistema capitalistico.

 

Sei il solito bolscevico esagerato.

Basterebbe fornire a tutti i beni essenziali

di modo che la necessità economica non obblighi più nessuno

(A Cuba i ragazzi si prostituiscono per l'IPhone infatti).

 

I prostituti che conosco io si sono tutti comprati casa prima dei trent'anni

- e la prostituzione maschile paga meno di quella femminile -

l'idea che lo facciano per "necessità" mi fa proprio ridere.

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davydenkovic90
Legalizziamo la schiavitù, tanto esiste anche se illegale e non è detto che tutti i caporali siano cattivi schiavisti, magari tratteranno in modo paterno la loro manodopera schiavile.

E' proprio perché non vengano schiavizzate che la prostituzione dovrebbe essere regolamentata dallo stato e queste donne dovrebbero avere i diritti e doveri che hanno tutti gli altri lavoratori, come avviene per altri lavori che gli immigrati vengono a fare in italia (badante, colf, mutatore ecc.)

Il problema principale della ragazza dell'intervista è che probabilmente ha sbagliato lavoro, cioè, non è un lavoro nel quale può fare chissà che carriera. E' un po' come se io mi mettessi a fare il pianista, e infatti faccio altro, così come la ragazza dice di essersi laureata e di aver trovato altro da fare.

Il mercato della prostituzione è ben più vasto e ben diverso da questi piccoli esempi. Per citarne uno antitetico [da 6:30 in poi]

Edited by davydenkovic90
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penso che il discorso sulla legalizzazione della prostituzione, molto complesso, di base intersechi due piani. Uno più teorico e di principio, l'altro più pratico e legato alle prevenzione e al contrasto di determinati "fenomeni" (violenza, sfruttamento, degrado...) di per sé disdicevoli

 

Sulla prima questione dobbiamo decidere SE la prestazione sessuale sia nella disponibilità piena e totale del singolo non solo nella sua potestà negativa (quella cioè di negare in qualsiasi caso di avere un rapporto...cosa scontata) m anche nella sua accezione positiva. E, cioè, nella possibilità che a ciascuno può essere riconosciuta di fare sesso in cambio di denaro. Se è ovvio che il cosiddetto principio personalistico ci spinge a dire "il corpo è mio ci faccio il cazzo che mi pare", è altresì vero che affidare, come detto da qualcuno, le prestazioni sessuali alle libere condizioni del mercato è un discorso molto diverso. Perché, vuoi o non vuoi, l'attività sessuale coinvolge la sfera più profonda dell'intimità e pertanto è difficile pensare ad una comparazione con l'affettare salami o il raccogliere pomodori. Se accettiamo il principio che con il mio corpo ci faccio ciò che voglio allora posso vendermi un rene?

Ciò detto, tutto dipende comunque dal ruolo che, riteniamo, lo stato debba rivestire in tutta questa vicenda. Semplice regolatore o soggetto che, anche alla luce di principi universalmente riconosciuti, pone dei limiti alla libertà a tutela della dignità individuale? E' ovvio che un ruolo più interventista dello stato presuppone l'idea che il singolo possa non essere in grado "da solo" di tutelare se stesso...insomma è una questione molto complicata che, ritengo, sia  il nocciolo della vicenda.

 

Sotto il secondo profilo si pone un altro quesito. Se lo Stato (una volta scelta l'opzione 1 o 2 del punto sopra) decida comunque di "aprire" alla liberalizzazione. Un'apertura che cambia completamente prospettiva a seconda del ruolo che si riconosce alla pubblica autorità. Se si opta per lo "stato liberale" si può riconoscere comunque un certo grado di potere d'intervento volto a contestare eventuali fenomeni distorsivi che la liberalizzazione produce (pensiamo solo alla questione delle malattie, al rischio di fenomeni di coercizione e violenza...che possono comunque verificarsi...se si verificano nel mondo del lavoro odierno pensiamo a cosa può succedere in un mercato come quello del sesso). Se si opta per uno stato più interventista si pone lo steso problema e le stesse esigenze ma al contrario. Poichè un'eccessiva politica abolizionista/proibizionista genera comunque effetti distorsivi (i fatto che comunque si crea un mercato nero, e quindi malattie violenze, il controllo della criminalità organizzata) alla fine si può comunque optare per una politica di "aprertiua" al fenomeno. In questo caso, però, la regolamentazione è strettamente legata all'esigenza appena detta: quella cioè di evitare che il rimedio sia peggiore del male, laddove però si parte comunque dall'idea che vendere il proprio corpo per denaro è una cosa di base negativa, per cui qualsiasi politica di regolamentazione tenderà, se ispirata a questa ratio, ad essere portata avanti con estrema attenzione.

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Perché, vuoi o non vuoi, l'attività sessuale coinvolge la sfera più profonda dell'intimità

Dissento fermamente e totalmente proprio da quel "vuoi o non vuoi". Quella è semplicemente la visione cristiana, ben infiltratasi anche nel pensiero laico, ma ad un'analisi rigorosa si rivela infondata. Può essere in quel modo per alcuni, può non esserlo per altri.

 

 

laddove però si parte comunque dall'idea che vendere il proprio corpo per denaro è una cosa di base negativa

Se si parte da quell'idea allora davvero non si arriva da nessuna parte, perché se la prostituzione resta "una cosa cattiva" anche quando viene legalizzata, resterà comunque sommersa. 

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Dissento fermamente e totalmente proprio da quel "vuoi o non vuoi". Quella è semplicemente la visione cristiana, ben infiltratasi anche nel pensiero laico, ma ad un'analisi rigorosa si rivela infondata. Può essere in quel modo per alcuni, può non esserlo per altri.

Se si parte da quell'idea allora davvero non si arriva da nessuna parte, perché se la prostituzione resta "una cosa cattiva" anche quando viene legalizzata, resterà comunque sommersa.

Mah...Io non credo. Altrimenti non si capirebbe per quale motivo lo stupro è regolamentato in modo specifico (e punito in modo assai più grave rispetto alla banale violenza privata...stesso discorso per ciò che riguarda sessualità e minori). Quindi continuo a ritenere che la sessualità coinvolga una sfera intima del vivere senza che ciò debba avere necessariamente (almeno nella visione dello stato) una connotazione morale.

 

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Il Cristianesimo non c'entra molto, il sesso è intimità perché lo si fa con le parti intime del proprio corpo. Poi la gente ha tutto il sacrosanto diritto di relativizzare l'intimità o cambiarne i concetti, ma quello è un altro paio di maniche.

 

Sulla cosa "brutta" di farsi pagare per far sesso, credo che la percezione negativa non sia data in realtà dal moralismo quanto che sia "squallido" farsi pagare per cose che devono essere spontanee e non hanno prezzo. Io lo trovo del tutto lecito, ma farsi pagare per fingersi un fidanzato, trombare o come amico in affitto sono cose un po' tristi e che per me stanno tutte sullo stesso piano. Non è certo l'attività sessuale che mi fa storcere il naso, ma quello che sta a monte (come spiegato prima).

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Il Cristianesimo non c'entra molto, il sesso è intimità perché lo si fa con le parti intime del proprio corpo. Poi la gente ha tutto il sacrosanto diritto di relativizzare l'intimità o cambiarne i concetti, ma quello è un altro paio di maniche.

 

Quelle parti sono ''intime'' per motivi culturali, non di per sé. Tant'è che in altre culture umane queste stesse parti - e le loro funzioni - sono qualcosa di pubblico e non ''privato e intimo''. Quindi non è ''un altro paio di maniche'', è proprio il punto di tutta la questione. Il senso di vergogna nel mostrare i genitali o l'attività sessuale è legato alle convenzioni sociali e ai valori culturali di una determinata società.

 

 

Sulla cosa "brutta" di farsi pagare per far sesso, credo che la percezione negativa non sia data in realtà dal moralismo quanto che sia "squallido" farsi pagare per cose che devono essere spontanee e non hanno prezzo.

 

Anche questo è un giudizio morale.

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Per me è immorale che ci siano tante persone che lavorano per presunte "grandi" aziende di consulenza passando 12 ore al giorno in ufficio, è mancanza di rispetto per se stessi, per gli altri (eventualmente hai qualcuno che ti sta vicino) e per la dignità umana.

Per me non va bene nemmeno se lo fai per la tua attività e per la tua passione, trovo che ogni forma di integralismo sia condannabile anche quello per le passioni o per i soldi. Io fisserei per legge che tutti gli studi, uffici o attività commerciali debbano chiudere alle 18,00.

 

Perchè che il sesso giochi un ruolo fondamentale ed intimo è innegabile però è anche innegabile che ritmi lavorativi forsennati logorano anch'essi in profondità.

Poi magari mi spiegheranno i dipendenti scaffalisti all'Esselunga e la loro passione smodata per il lavoro o per gli straordinari.

 

La verità è che chi si prostituisce lo fa per piacere e per soldi solo una minoranza lo fa per necessità, ovviamente qui parlo di libere scelte, in una realtà regolamentata sarebbe sempre e comunque una scelta.

Edited by Iron84
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E' che permettendo ad una indipendente di prostituirsi lo si permette anche a quella schiavizzata.

 

Personalmente non so se è più triste chi si prostituisce o chi va a puttane.

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Quindi continuo a ritenere che la sessualità coinvolga una sfera intima del vivere senza che ciò debba avere necessariamente (almeno nella visione dello stato) una connotazione morale.

 

Come no ce l'ha per forza

 

1) una legge può tranquillamente riprodurre o contenere convinzioni morali, anche il codice penale

 

--basterà pensare al dibattito sulle unioni civili, che cito perchè conosciuto per far capire che le convinzioni

  di Alfano sui gay sono deducibili dal testo di legge approvato dai suoi emendamenti etc

 

2) Non è detto che la Morale sia cattolica può essere una "morale secolarizzata"

 

3) non è detto che cattolico=Male----ergo Laico=Bene. Una morale sessuale può essere dibattuta anche se

    non sia di derivazione cattolica

 

4) dopo averla dibattuta si può anche aderire al 100% alla morale sessuale corrente che la legge rappresenta

 

Che la morale sessuale vigente non sia il frutto di una visione Cattolica io direi che ce lo confermino due fatti

 

I) Esistono tendenze legislative comuni a paesi cattolici e non cattolici etc

 

II) Uno dei dogmi della morale sessuale corrente, riguarda la pedofilia e la Chiesa Cattolica direi che sia stata messa

    sul banco degli imputati, quindi ragionevolmente non è l'Autrice delle leggi antipedofilia degli anni '90 etc

 

Quindi esiste una morale sessuale secolarizzata che "morde" su due nuclei concettuali

 

L'Abuso di potere derivante dall'età ; l'Abuso di potere di genere

 

Tanto questo è vero che io ve l'ho già dimostrato IT, facendovi vedere che le Autorità Svedesi

se si preoccupano di prostituzione maschile indagano quella GIOVANILE. Non essendoci abuso

di genere, problematizzano solo l'aspetto legato all'età

 

Quindi è chiaro che esiste una visione morale del problema ed è chiaro che è laica

Questo di per sé non ci consente di dire se sia giusta o sbagliata, ma ci consente

di discuterne liberamente perchè una visione laica può adeguarsi - evolvere - cambiare

al contrario di una visione religiosa che è dogmatica

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La verità è che chi si prostituisce lo fa per piacere e per soldi solo una minoranza lo fa per necessità, ovviamente qui parlo di libere scelte, in una realtà regolamentata sarebbe sempre e comunque una scelta.

Quindi affermi che in paesi come la Germania tutte le prostitute scelgono di prostituirsi per scelta perché è regolamentata,

mentre in Italia non tutte lo fanno perché non c'è una regolamentazione in merito?

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Per me è immorale che ci siano tante persone che lavorano per presunte "grandi" aziende di consulenza passando 12 ore al giorno in ufficio, è mancanza di rispetto per se stessi, per gli altri (eventualmente hai qualcuno che ti sta vicino) e per la dignità umana. Per me non va bene nemmeno se lo fai per la tua attività e per la tua passione, trovo che ogni forma di integralismo sia condannabile anche quello per le passioni o per i soldi. Io fisserei per legge che tutti gli studi, uffici o attività commerciali debbano chiudere alle 18,00.   Perchè che il sesso giochi un ruolo fondamentale ed intimo è innegabile però è anche innegabile che ritmi lavorativi forsennati logorano anch'essi in profondità. Poi magari mi spiegheranno i dipendenti scaffalisti all'Esselunga e la loro passione smodata per il lavoro o per gli straordinari.   La verità è che chi si prostituisce lo fa per piacere e per soldi solo una minoranza lo fa per necessità, ovviamente qui parlo di libere scelte, in una realtà regolamentata sarebbe sempre e comunque una scelta.

 

Che la prostituzione faccia rima con disperazione non è certo un mistero. Esiste anche chi lo fa per piacere e per i "soldi facili"(relativamente parlando poi), ma le statistiche parlano di vere e proprie bande di mafie e schiavismo sessuale. La maggior parte delle donne è costretta a prostituirsi come ultima spiaggia, quindi evitiamo commenti inadeguati...

 

Lo schiavismo lavorativo è un altro paio di maniche, ma non credo abbia molto senso paragonarlo alla prostituzione. Alla fine tutti devono lavorare per campare, di sicuro i poveri scaffalisti dell'Esselunga non si ammazzano di lavoro per puro piacere. In ogni caso tra ammazzarsi di riporre scaffali ed essere un bambolotto sessuale ce n'è di differenza. Anche i liberi professionisti che lavorano tardi, cavoli loro, se a loro piace chi sei tu per giudicare? Io ad esempio sono un noto stakonovista, ma ho la fortuna di poter decidere io se voglio fare degli extra o no. Ciò nonostante non posso biasimare gli altri che hanno capi stronzi od orari irregolari, non tutti abbiamo le stesse opzioni e possibilità. 

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In ogni caso tra ammazzarsi di riporre scaffali ed essere un bambolotto sessuale ce n'è di differenza.

No. Oggettivamente, non sussiste differenza. Soggettivamente può esistere.

Nel momento in cui i soggetti che avvertono un certo problema, appunto soggettivo, diventano molto molto numerosi, il problema diventa un problema socialmente rilevante; ma anche nel momento in cui diventi socialmente rilevante, non è ancora oggettivo. Quindi non diciamo cose a caso come "la sessualità è sempre una cosa intima", perché non è vero. Posso ammettere senza troppe difficoltà che oggi in Italia la maggior parte delle persone la ritiene una cosa abbastanza intima, quello sì; ma la maggior parte delle persone non può decidere come debba sentirsi e comportarsi la minor parte, laddove questo non comporti un danno sociale. 

 

Che la morale sessuale vigente non sia il frutto di una visione Cattolica io direi che ce lo confermino due fatti

Non ho detto cattolica, ho detto cristiana. L'influenza del cristianesimo sul pensiero occidentale è dura a morire ed infiltratasi nel pensiero laico. Non è necessariamente "il male" nel senso che non necessariamente un comandamento cristiano fa un danno sociale: "non uccidere" mi pare abbastanza ok, per dire. Ma che l'approccio cristiano persista è univocamente dannoso, e il danno che può fare lo vediamo nel momento in cui sentiamo dire cose tipo che "la sessualità è intima vuoi o non vuoi". La gestione della propria sessualità rientra tutta quanta nel dominio della libertà individuale, non esiste o non dovrebbe esistere che esterni, nazioni e stati ci mettano bocca decidendone standard e condizioni. Chi pontifica su come andrebbe vissuta la sessualità sotto sotto, o anche sopra sopra, non fa che recitare il vecchio adagio secondo cui il corpo appartiene a Dio e non alla persona. 

No grazie. 

Edited by FreakyFred
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Visto che fin'ora si sono lette viste testimonianze di donne che si prostituiscono, credo sia interessante postare la traduzione di una lettera di un prostituto attivo a Londra.

 

Non sono sorpreso che Keith Vatz sia stato beccato a uscire con escort maschi. Io sono uno di loro e so che gli asiatici sposati e obesi sono il nostro pane quotidiano. Spesso scherziamo sul fatto che senza indiani o arabi saremmo tutti falliti. Sono tutti sposati. Sono sempre disgustato dal modo in cui tradiscono le loro mogli, ma loro non mi pagano per i miei pensieri.
 
Ci sono differenti tipi di ragazzi escort. Alcuni sono molto giovani, magri e depilati. Sono chiamati twinks. Io sono scuro, peloso e muscoloso, e piaccio agli uomini che cercano “un vero uomo”. Faccio l’escort da 4 anni e ho avuto centinaia di esperienze tutte differenti e alcune veramente strane. Vedo uomini di tutte le età ed estrazione sociale. Incontro avvocati, manager e così via.
 
Vedo anche alcuni politici, dalla House of Lords e dalla House of Commons. Uno di essi ha una bella auto e mi viene prendere per poi guidare fino al suo appartamento. Ha una casa fuori Londra, ma usa l’appartamento a Londra per le sue relazioni pericolose (cosa che fanno molti). L’uomo è sposato ma non penso sia rimasto molto della sua relazione. I politici pensano che io non sappia chi essi siano, ma non sono stupido. Basta guardare i telegiornali per capire chi sono.
 
Ho incontrato un membro della House of Lords, un uomo che è stato sposato anni fa. È parlamentare di uno dei collegi d’élite londinesi. Mi ha raccontato di essere stato per anni un omosessuale represso. Era sposato e aveva un figlio. Ora è nonno ed è aperto sulla sua omosessualità. Lui mi piaceva. Non era interessato a scopare. Gli piaceva di più fare wrestling. Era un modo per fare sesso sicuro che aveva imparato durante gli anni del panico da HIV. Molti dei miei clienti sono molto poco consapevoli dell’AIDS e vogliono sesso non protetto. O non capiscono quanto è diffuso l’HIV a Londra o gli piace il rischio. Sono pazzi. Molti escort si rifiutano di farlo senza. Quelli che dicono di sì o sono già sieropositivi o sono alla ricerca disperata di denaro, spesso perché tossicodipendenti.
 
Io sono musulmano e gay e ho chiesto asilo in questo Stato. Sono scappato dal mio paese natale perché molti miei amici gay sono stati uccisi. La mia famiglia non sa che ho chiesto asilo in questo paese e non sa che sono gay.Continuano a chiedermi quando mi sposerò. Non mi sposerò mai, anche se questo renderebbe la mia vita più facile. È sbagliato fare questo a una donna. Mi da fastidio che la gente ancora si sposi perché sono troppo impauriti per accettare quello che sono. Detto questo, sono gli omosessuali nascosti quelli che pagano meglio e usano molto gli escort, quindi senza di loro vivrei sicuramente peggio.
 
Il lavoro è abbastanza noioso. Alcuni clienti mettono la testa sotto il cuscino, altri sono così fatti di droghe che non capiscono cosa gli stai facendo. Spesso prendo il telefono e mando sms agli amici mentre lo faccio per far passare il tempo.Infatti fare l’escort è abbastanza noioso. Devi aspettare ore per le prenotazioni. Ogni mattina accedo ai siti per escort dove ho un profilo e aspetto. Poi alle 11 vado in palestra. Devo mollare tutto se mi arriva una prenotazione quindi è difficile fare programmi.
 
L’orario più impegnativo per un escort è la domenica sera. Penso che sia dovuto al fatto che passano tutto il giorno con moglie e figli e quando arrivano a sera non ne possono più. Andare con un escort la domenica sera è il modo migliore per contrastare un weekend passato con la famiglia da Ikea. Puoi fare un sacco di soldi se lavori duro e non ti droghi. Londra è piena di gente con un sacco di soldi. Alcuni clienti regolari ti danno regali ed extra. Un mio amico ha appena ricevuto 10mila sterline da un cliente regolare. Succede perché a un certo punto il cliente si confonde e ti scambia per un boyfriend. Ti portano pure in vacanza. Questi tipi qua sono i più bisognosi. Dubito che Keith Vaz fosse uno di loro. Ma lui conferma un altro stereotipo: il politico che cerca il rischio come una droga e che arriva all’autodistruzione. Anche se può sembrare strano, persino gli escort immigrati musulmani danno valore alla democrazia inglese e agli standard di comportamento che ci si aspetta da un parlamentare.
 
Io voglio vivere qua per sempre. Tra poco sarò cittadino britannico e spero di andare all’università. E mettere radici in un paese che mi ha salvato la vita.
 
 
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Evitiamo arrampicamenti sugli specchi. Ho detto sin da subito che uno può relativizzare e decidere cosa sia intimo e cosa no(ne ha il diritto) ma ciò non cambia cosa lo sia per pura natura e logica. Non ha senso mettersi a filosofeggiare se davvero la figa e il fringuello siano organi intimi se lo sono già in termini scientifici.

 

In quanto alla differenza di lavori. Se già c'è una differenza tra lavori manuali, mentali o creativi figuriamoci per il resto. Io mi spacco la schiena, ma non credo che possa paragonarmi a chi lavora in miniera o a certi dipendenti sfruttati e sottopagati. Vivo con la convizione che qualsiasi lavoro abbia una sua dignità e vada rispettato, ma i pro e i contro sono sempre oggettivamente diversi.

 

Ps.La testimonianza del prostituto lascia il tempo che trova. Il classico cliché del gay sessuomane e frivolo. Ora che ci penso, qualche tempo fa i miei amici gay uscivano spesso con una ragazza che faceva la prostituta (e a causa di ciò divenne pure sieropositiva). Credo che l'esperienza l'abbia innoridita abbastanza che a un certo punto ha preferito fare da badante in una casa di cura (nonostante con la prostituzione guadagnasse bene).

Edited by Ilromantico
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Saramandasama

Nel sessualità moderna, a meno che non si parli di civilizzazioni etnografiche isoltate ( chissà ancora se ne esistano) non esiste nulla di naturale. Tutte le sovrastrutture ideologiche intorno al corpo e al sesso sono solo il frutto dell'evoluzione e a volte involuzione antropologica delle varie società.

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