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la mia carrozza vi spaventa?


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  • 1 year later...
MarcoRainbow83

Riesumo questo topic perché anch'io sono un ragazzo in carrozzina e vorrei poter trovare un fidanzato

:rolleyes:!

On 12/9/2016 at 9:36 PM, Andy42 said:

[...]

Li instaurerei un rapporto di supporto. Se come successo con una persona con disabilità come la distrofia muscolare no anche a cercare di parlarci non ci riesco. Restando nel tema carrozzine.

Ho trovato molto bello quello che hai scritto in questo commento e siccome io ho la Distrofia Muscolare mi ha incuriosito questo passaggio che ho quotato e, se te la senti, mi piacerebbe saperne di più di questa tua esperienza ^_^!

MicFrequentFlyer

Ammiro molto chi ha risposto di no, con così tanta sicurezza. Io, ad onor di onestà e al rischio di sembrare str***o, dico di sì, mi spaventerebbe. Non abbastanza però per impedirmi di conoscere una persona. Cioè, sarebbe un qualcosa che prenderei in considerazione. Una disabilità è per sempre una difficoltà in più.

Però, non mi precluderei di conoscere una persona (e tantomeno potrei controllare di non farmi coinvolgere sentimentalmente) per via della disabilità. Mi è capitato in passato (con un ragazzo con difficoltà motorie, non in carrozzina) e non mi sono precluso di conoscerlo... E non è continuata per incompatibilità caratteriali, e non per la sua disabilità. Però, mentirei se dicessi che non è una cosa che mi darebbe da pensare.

MarcoRainbow83

La disabilità indubbiamente porta con sé anche molteplici difficoltà che complicano molto una relazione sentimentale, forse da un punto di vista semplicemente sessuale potrebbe essere un po' più easy: secondo me una relazione romantica tra un disabile e un normodotato avrebbe molte possibilità di svilupparsi se la persona normodotata non diventa l'infermiere del disabile; vedo infatti che anche nel vivere quotidiana con la mia famiglia occorre separare per quanto possibile i "ruoli" di familiare da quello di infermiere, altrimenti diventa impossibile una buona convivenza.

Rimane il fatto che la compatibilità di carattere è più importante della disabilità altrui, tenendo sempre conto del grado di disabilità: ed è per questo che ci si deve prima conoscere e frequentare, a maggior ragione in casi simili; e comprendo bene che possa spaventare una simile evenienza ;).

Io ho fatto lo stage universitario in un centro per disabili (con attività artistiche) e ho notato la presenza di una fase di acclimatamento dove cercavo di capire come funzionava la  disabilità dell'altro e come rapportarmi a lui. Nello specifico capire come farmi comprendere da una persona sorda non parlando la lingua dei segni, o imparare a guidare una donna cieca senza opprimerla o spaventarla col mio tocco improvviso, sapere come bloccare una sedia a rotelle su un pulmino  o anche imparare cosa poteva fare e cosa no una persona con un ridotto controllo degli arti.

Superata questa fase di comprensione reciproca le cose si facevano più semplici e il rapporto diventava spontaneo e tranquillo come con tutti gli altri.

Le persone che ho conosciuto io avevano tutte un bel carattere: solare, ironico e divertente. Mi sono trovata molto bene. Naturalmente questo varia da persona a persona, da come ognuno vive la cosa: non si può sapere prima.

Penso che le piccole disavventure che possono capitare uscendo con qualcuno disabile, (andare al cinema e scoprire che non c'è la rampa o che l'ascensore è troppo piccolo e la sedia non entra) rendono unici e speciali i primi incontri ( se si riesce a prendere queste cose per il verso giusto), creando un legame particolare  :wub:

Per il resto la chimica tra due persone non c'entra con la sedia..

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