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I confini della comunità LGBT


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Quando sono entrato in questo forum e ancora adesso ritengo di essere per i più un outsider, dal momento che sono biologicamente maschio e attratto dal sesso opposto (infatti anche qui non è mancato chi mi ha accolto con diffidenza, dubitando della mia sincerità). Come ho chiarito già in altri topic, ciò che mi spinge a entrare in forum dove sono un outsider è dovuto alla mia curiosità e alla consapevolezza di non appartenere a nessuna comunità, visti i miei gravi handicap sociali.

D'altro canto, si è delineata gradualmente anche una possibile obiezione a queste mie conclusioni. Essendo un'individuo nello spettro autistico, oltre agli handicap sociali, ho una caratteristica frequente nelle persone come me: ho una percezione carente se non assente della mia identità, inclusa la mia identità di genere. Fin da bambino infatti non mi sono mai veramente identificato con gli altri maschi e nemmeno con le femmine.Questa condizione può essere da alcuni considerata inclusiva all'interno della comunità LGBT, per lo meno in culture differenti dalla nostra, come forse quella dei paesi anglosassoni. Ho provato a documentarmi in merito, ma in italiano non ho trovato informazioni, mentre in inglese ho scorto termini come "genderless". Tuttavia non mi risulta che siano stati aggiunti i genderless nelle sigle LGBT scritte per esteso, né se la mia condizione è tale da farmi rientrare a tutti gli effetti in questa categoria, né quale sia il nome più utilizzato per identificare le persone prive di un'identità di genere.

 

Immagino che anche qui ci siano opinioni differenti..... :hm:            

Edited by Catilina
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https://www.gay-forum.it/topic/33670-i-confini-della-comunit%C3%A0-lgbt/
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Sì, gli agender sono considerati parte della comunità transgender

in quanto non si identificano con nessuno dei due generi.

 

Ovviamente la cosa ha una valenza sociale nel momento

in cui scegli i vestiti in base a quanto ti piacciono

senza curarti di avere un abbigliamento consono al tuo genere.

Non penso sia il tuo caso.

Buona sera Catilina,

mi puoi spiegare cosa vuol dire "sentirsi biologicamente maschio ed attratto dal sesso opposto", ma al contempo ''hai una percezione carente della tua identità sessuale inclusa quella di genere'' ?

grazie del chiarimento 

Per conto mio devi decidere tu se ti senti parte della comunita' lgbt.

 

Su questo forum ogni tanto arriva qualche etero che dice di voler partecipare al forum in futuro ma dopo un po' di tempo sparisce.

 

Tu forse sei l'unico che non e' sparito e questo ti fa onore.

@Andy

non vedo cosa ci sia di tanto strano in quello che ho detto. Sentirsi attratti dalle donne senza sentirsi psicologicamente maschi (ma neanche femmine) non è così irragionevole. Se ci pensi bene buona parte degli omosessuali si sentono in sintonia col loro sesso biologico, altrimenti tutti i gay sarebbero transgender e non esisterebbe alcuna distinzione tra le due categorie. In un documentario sulla variabilità geneder compariva anche un uomo etero che si sentiva donna e si vestiva da donna, pur restando attratto da altre donne.      

 

@Almadel

Non so che dirti dell'abbigliamento. Dal momento che non ho mai avuto cura del mio aspetto, non ho mai avuto particolari preferenze. Al giorno d'oggi le differenze tra abbigliamento maschile e femminile si sono affievolite, nel senso che molti modi di vestire sono unisex. Posso dire che non ho mai voluto vestirmi in maniera appariscente perché da fobico sociale ho sempre voluto passare inosservato. E' vero che non mi sento maschio, ma nemmeno femmina e pertanto non ho mai avuto alcun desiderio o fantasie di vestirmi da donna, ho solo accettato modi sobri di abbigliarsi al maschile. Posso dire inoltre che da bambino e da adolescente ho fantasticato spesso di interpretare ruoli da personaggi di fantasia, accomunati tutti da asessualità: se avevano forme umane erano androgini, oppure avevano fattezze animali o miste.

 

@Sampei

Si sono di Rieti città, non so perché la cosa ti sconvolga. Tieni presente che il terremoto ha colpito duramente un'area ristretta tra la nostra provincia e quelle di Ascoli e di Perugia. Comunque da noi la situazione non è ugualmente rose e fiori (disoccupazione alle stelle e mentalità chiusa).   

Sì esatto chiedevo per quello

 

Comunque devi tenere conto che la comunità lgbt non è più di tanto AS-friendly, o almeno questa è sempre stata la mia impressione generale. Sui motivi precisi non saprei, di certo non è perché non ci siano persone perfettamente in grado di affrontare il tema, ma forse perché, essendo una comunità costantemente in prima linea di scontro col resto della società, tende a non potersi permettere con facilità di seguire o anche solo cogliere le delicatissime sottigliezze del mondo ND.

 

 

Fin da bambino infatti non mi sono mai veramente identificato con gli altri maschi e nemmeno con le femmine.

 

Forse la tua affermazione dev'essere letta nel senso:

"fin da bambino infatti non mi sono mai veramente identificato con gli altri maschi e nemmeno con le femmine che conoscevo" ?

 

Intendo dire che i sessi fisici nel genere umano sono due e l'educazione normale presuppone che fin dalla nascita ai maschietti sia insegnato a distinguersi dalle femminucce, se non altro per la diversità degli attributi fisici.

Quindi o tu hai gli attributi fisici d'entrambi i sessi o ti senti psicologicamente femmina pur essendo fisicamente maschio oppure il tuo problema era ed è ancora che non hai mai conosciuti maschi o femmine con cui essere, se non amante, almeno amico, se non amico, almeno in comunicazione reciproca.

Considerato che ti definisci "nello spettro autistico", forse la terza possibilità è quella reale.

 

Comunque, se fossi in te, non mi preoccuperei troppo di definirmi, anzi, non me ne preoccuperei per niente ;-)


PS:  Perché il nck Catilina?:  è casuale oppure ha un significato ben preciso?

 

 

@Andy non vedo cosa ci sia di tanto strano in quello che ho detto. Sentirsi attratti dalle donne senza sentirsi psicologicamente maschi (ma neanche femmine) non è così irragionevole. Se ci pensi bene buona parte degli omosessuali si sentono in sintonia col loro sesso biologico, altrimenti tutti i gay sarebbero transgender e non esisterebbe alcuna distinzione tra le due categorie. In un documentario sulla variabilità geneder compariva anche un uomo etero che si sentiva donna e si vestiva da donna, pur restando attratto da altre donne.  

 

non ho giudicato e nemmeno espresso giudizi. Ho chiesto delucidazioni che non conosco. Hai risposto ora so qualcosa in più.   

Non è che si tratta di ottenere la tessera per un club esclusivo

Dopodiché - che io sappia - lo spettro autistico, pone problemi

di mancanza di capacità riconducibili alla cd "intelligenza emotiva"

 

A fronte di questo deficit, la persona autistica, vuoi per compensazione

vuoi per caratteristica intrinseca o appresa, sviluppa una fortissima tendenza

a costruire schemi o sistemi, che possano consentirgli di capire e prevedere

la realtà.

 

Se io discuto con Sampei dal vivo, non in un luogo virtuale ( questo è il motivo

per cui un luogo discussione virtuale piace ad un autistico ) io analizzo il suo tono

di voce, la mimica facciale, cioè le emozioni che prova mentre dice ciò che pensa

( rabbia, dolore, gioia, insofferenza etc ) questo mi consente di capirlo emotivamente

l'autistico non riuscendoci tenderà a pensare che Sampei dice una certa cosa perchè

maschio, o perchè gay, o perchè maschio-gay single etc Crea cioè una griglia di previsioni

schematiche logiche, riconducibili ad un sistema

 

E' un qualcosa che può tendere a fare chiunque scrive su un forum ( perchè manca la gamma

delle espressioni emotive non perchè difetti la capacità di capirle ) ed in certa misura è qualcosa

che un gay "emotivamente ammaccato" può fare anche nella vita reale ( cioè non è che sia un

problema esclusivo degli autistici )

 

Ovviamente il problema è che se io costruisco una Schema di Maschio pieno di cose, per forza

di cose sentirò di non corrispondergli al 100%

 

Ciò che mi permette di dire e pensare che io sono gay come @Almadel o come @Sampei è anche

la capacità di empatizzare fra di noi certe emozioni che ci derivano da comuni esperienze. Se io dovessi

stabilirlo solo in base a schemi di comportamenti che deduco dalle loro esperienze, ciò che emergerebbe

sarebbe una irriducibile diversità ed io mi sentirei "poco gay" perchè un gay deve fare esattamente come

@Almadel o come @Sampei

PS:  Perché il nck Catilina?:  è casuale oppure ha un significato ben preciso?

Anch'io volevo porti questa domanda!

 

Il nick si riferisce al fatto di essere un outsider?

entrare in forum dove sono un outsider.

Edited by Giuca

Be non è la prima volta che scelgo un personaggio dell'antica Roma come nickname. In un altro forum anni fa mi ero registrato come Silla. La ragione è il mio interesse per la storia antica, inoltre trovo interessante come certi nomi antichi possano suonare non maschili a chi non ha familiarità con la storia e la cultura antiche.  

 

In altri forum ho scelto altri nick, come Owl, Notturno, Oniro, Gufo, in riferimento alle mie abitudini notturne e al mio interesse per l'ornitologia.

 

@Htinzelmann 

non è che io ambisco ad avere tessere di associazioni a club, neanche se esistessero materialmente (mi sentirei sempre e comunque un outsider). Ero solo curioso di sentire le varie opinioni in merito

 

In passato ho militato in politica ed ho avuto la tessera di partito, ma ho gettato la spugna perché mi sembrava inutile in un paese falso come il nostro. Mantengo da circa 10 anni la tessera UAAR, ma è giusto per restare abbonato alla rivista "L'Ateo". La mia partecipazione a eventi e iniziative promossi dall'associazione è molto sporadica e non mi fa sentire coinvolto: la mia città è molto isolata e sonnolenta. 

 

Probabilmente non mi sentirò mai parte di una collettività per via della mia sintomatologia autistica, della quale l'assenza d'identità sessuale è una componente         

Edited by Catilina

 

 

inoltre trovo interessante come certi nomi antichi possano suonare non maschili a chi non ha familiarità con la storia e la cultura antiche.

 

Questa non l'avevo mai sentita:

scegliere Silla o Catilina per l'ambiguità nominale!

Per altro anche nell'uso corrente italiano vi sono nomi in -a maschili sia propri sia comuni, come Nicola, artista, poeta.

 

 

 

 

Probabilmente non mi sentirò mai parte di una collettività per via della mia sintomatologia autistica, della quale l'assenza d'identità sessuale è una componente

 

Secondo me c'è qualcosa che non quadra, non per altro, ma per la tua insistenza sull'identità sessuale:

se non ti senti d'appartendere ad una collettività, allora non ti dovresti neppure sentire uomo, animale, vivente, terrestre e financo neppure "ente".

Se è così, tutto chiaro, ma se ti senti almeno ente, almeno terrestre, almeno vivente, almeno animale, almeno uomo, perché la difficoltà nasce solo dall'identità sessuale?

 

 

Probabilmente non mi sentirò mai parte di una collettività

 

Credo che non sia una condizione così rara, o almeno causabile non solo da un certo grado di autismo ma anche da altre fattispecie sempre di genere psicologico.

 

E in generale non credo che il mondo LGBT verserebbe sangue per gli "agenderizzati". Le chiusure interne e reciproche dimostrano spesso e purtroppo quanto detto.

Beh se già accogliamo gli Asessuali che credono di essere privi di pulsioni

sessuali, non vedo perchè non dovremmo accogliere gli Autistici che credono

di essere privi di gender

 

Il problema mi pare che sia un eccesso di benevolente accoglienza da parte dei

militanti ( tra un po' LGBTQIA...diventerà LGBTQIAA Lol ) ed una realtà che è quella

del gay comune, assai diversa

ok, come sospettavo, ci sono pareri divergenti

 

vorrei dire a Mario che mi sono sempre sentito isolato e diverso dagli altri in linea generale, incluso il senso di appartenenza al mondo maschile e femminile. Se non riesci a immedesimarti in chi si sente semplicemente isolato vorrà dire che sei un tipo socievole e ben inserito fra gli altri e che pertanto non rientra nella tua esperienza di vita questo modo di sentirsi  

 

le consapevolezze estreme di cui parli sono estranee al cittadino medio (quanti ignoranti rifiuterebbero ancora oggi che siamo animali o che in quanto umani apparteniamo tutti alla medesima specie, senza distinguo?!) 

 

inoltre un nome maschile che termina in a non suscita alcuna reazione se è comune, mentre può tranquillamente essere frainteso se risulta raro e sconosciuto   


Beh se già accogliamo gli Asessuali che credono di essere privi di pulsioni

sessuali, non vedo perchè non dovremmo accogliere gli Autistici che credono

di essere privi di gender

 

Il problema mi pare che sia un eccesso di benevolente accoglienza da parte dei

militanti ( tra un po' LGBTQIA...diventerà LGBTQIAA Lol ) ed una realtà che è quella

del gay comune, assai diversa

trovo sempre interessanti i tuoi ragionamenti esposti per esteso però alla fine non capisco mai bene quali siano le tue conclusioni  :bye:

Edited by Catilina
inoltre un nome maschile che termina in a non suscita alcuna reazione se è comune, mentre può tranquillamente essere frainteso se risulta raro e sconosciuto

 

Sì, se i nomi in -a fossero esclusivamente del genere femminile, ma anche un ignorante di grammatica sa in forza del solo uso della lingua che, almeno in italiano, ci sono nomi propri e comuni maschili in -a e femminili in -o.

Poi i tonti non dubito manchino, ma non credo tu abbia trovato molte eccezioni alla regola.

 

 

 

 

le consapevolezze estreme di cui parli sono estranee al cittadino medio (quanti ignoranti rifiuterebbero ancora oggi che siamo animali o che in quanto umani apparteniamo tutti alla medesima specie, senza distinguo?!)

 

Lucio Sergio, considerami come fossi Cicerone:

ho predicato di te, non del cittadino medio.

 

 

 

 

vorrei dire a Mario che mi sono sempre sentito isolato e diverso dagli altri in linea generale, incluso il senso di appartenenza al mondo maschile e femminile. Se non riesci a immedesimarti in chi si sente semplicemente isolato vorrà dire che sei un tipo socievole e ben inserito fra gli altri e che pertanto non rientra nella tua esperienza di vita questo modo di sentirsi

 

Socievole proprio per nulla e ben inserito solo in ambito lavorativo, socialmente sono sempre stato molto riservato e quindi scostante verso gli altri, non solo estranei ma anche familiari, ed ho pochissimi amici che per di più frequento molto poco (infatti se ne lamentano....).

Aggiungi che fino a 45 anni non ebbi relazioni affettive in senso erotico con alcuno (alcuna) e che dopo i 45 ne ho avute solo con la stessa persona (maschile) fino ad ora.

Considera infine che ho avuto pulsioni omoerotiche fin dalla pubertà, non solo represse per l'avversità della morale dei miei tempi, ma anche rimaste insoddisfatte fino a 45 anni sia per i miei gusti difficili sia per la mia scarsa inclinazione a legare con estranei.

 

Tuttavia non mi sono mai sentito, per tutto ciò, non appartenente al sesso maschile od almeno incerto sulla mia appartenenza:

capisco che la tua esperienza sia stata e sia diversa, ma direi che la tua incertezza sulla tua appartenenza all'uno od all'altro sesso non dovrebbe dipendere necessariamente dal tuo sentirti isolato e diverso.

 

D'altronde, se fisicamente sei maschio e non hai alcun fastidio psicologico per le tua fisicità maschile, tale almeno da portarti a desiderare di cambiarla in femminile, non capisco dove sia il problema d'appartenenza sessuale:

semmai il tuo problema è d'appartenenza umana, non specificamente d'appartenenza maschile.

Edited by Mario1944
trovo sempre interessanti i tuoi ragionamenti esposti per esteso però alla fine non capisco mai bene quali siano le tue conclusioni

 

Tu dici di non avere comportamenti Gender-bender ( cioè trasgressivi delle norme

di comportamento del tuo genere di appartenenza ) e di sentirti più Asessuale

 

Ovviamente la situazione politicamente rilevante è la prima

 

Come gay devo rivendicare il tuo diritto al transessualismo o al gender bender o

devo dar retta ( in ipotesi ) ad un medico che mi dice che questa idea si è insinuata

in te durante l'infanzia perchè nel cortile della scuola le bambine avevano un atteggiamento

amichevole e comprensivo nei confronti della tua condizione, che i maschietti non avevano?

 

E qui inizia il confronto politico fra noi e la società, in un caso particolare e difficile etc

 

Se mi dici al contrario che non vuoi niente del genere, perchè ti senti Asessuale la situazione

non è politicamente rilevante, tu per primo la depoliticizzi perche al conflitto ti sei sottratto

 

Ciò non toglie che se ti ritieni asessuale e gli asessuali non ti respingono, ipso facto sei accolto

anche tu nella comunità LGBTQIA fra gli Asessuali

 

A meno che gli Asessuali non si sentano infastiditi o non muovano obiezioni nei tuoi confronti

ma se tu per primo mi dici che ti sentirai sempre e comunque un outsider, non mi stai dicendo

che gli asessuali ti trattano male, mi stai dicendo che replichi un certo tipo di comportamento

Tuttavia non mi risulta che siano stati aggiunti i genderless nelle sigle LGBT scritte per esteso, né se la mia condizione è tale da farmi rientrare a tutti gli effetti in questa categoria, né quale sia il nome più utilizzato per identificare le persone prive di un'identità di genere.

 

Immagino che anche qui ci siano opinioni differenti..... :hm:            

 

Io trovo piuttosto bizzarro che, date le tue premesse, ti importi davvero appartenere ad una categoria....

 

Fin da bambino infatti non mi sono mai veramente identificato con gli altri maschi e nemmeno con le femmine.

 

Non mi è chiaro quale sia la tua concezione di "identificazione" in un genere o nell'altro...scrivi di essere biologicamente maschio e attratto dal sesso opposto; so che non è sufficiente, ma mi pare un punto di partenza "solido". Specifichi anche di appartenere allo spettro autistico...puoi darci qualche indicazione in più sulla diagnosi? 

vorrei dire a Mario (e non solo a lui) che la mia fisicità maschile mi ha sempre infastidito, specialmente da bambino. Ho sempre avuto una forte repulsione per l'organo maschile, e non ho mai accettato fino in fondo il fatto di possederne uno io stesso. D'altro canto non ho mai avuto invidia per il sesso femminile se non per l'assenza di genitali esterni (il seno, la silouette e l'estetica femminili le ho sempre percepite come estranee non meno dei tratti marcatamente maschili).

 

L'asessualità però consisterebbe anche nell'assenza di pulsioni sessuali e/o amorose, ed è una cosa non mi riguarda. Io sono estremamente sensibile nei confronti delle donne e soffro moltissimo per le privazioni che ho avuto fino ad ora: mi sono infatuato molte volte e una volta anche innamorato, ottenendo sempre e solo rifiuti.

 

Quello che mi vede ostile nei confronti della società è innanzitutto la mancanza di sensibilizzazione nei confronti delle persone autistiche, ma anche la persistente scissione in ruoli maschili o femminili alimentata dalla mentalità retrograda di matrice cristiana.

 

Non è che io voglia appartenere a una categoria schopy, volevo solo farmi un'idea delle opinioni a riguardo, anche perché il senso carente d'identità che mi caratterizza è qualcosa con cui convivrò per sempre, a dispetto di qualsiasi etichetta che mi verrà affibbiata dall'esterno       

Edited by Catilina

 

 

vorrei dire a Mario (e non solo a lui) che la mia fisicità maschile mi ha sempre infastidito, specialmente da bambino. Ho sempre avuto una forte repulsione per l'organo maschile, e non ho mai accettato fino in fondo il fatto di possederne uno io stesso. D'altro canto non ho mai avuto invidia per il sesso femminile se non per l'assenza di genitali esterni (il seno, la silouette e l'estetica femminili le ho sempre percepite come estranee non meno dei tratti marcatamente maschili).

 

Be' in effetti sembra una faccenda complicata e fuori delle categorie usuali, almeno per quel che ne posso sapere io.

Azzarderei che tu sia sostanzialmente afflitto da sessuofobia e che quindi tu abbia repulsione per gli attributi fisici sessuali in generale, non solo maschili, cioè del tuo sesso fisico, ma anche femminili. in quanto appunto rappresentativi d'una sessualità che paventi e da cui rifuggi (fobia da phobos che è la paura che mette in fuga).

 

Certo poi affermi:

 

 

Io sono estremamente sensibile nei confronti delle donne e soffro moltissimo per le privazioni che ho avuto fino ad ora: mi sono infatuato molte volte e una volta anche innamorato, ottenendo sempre e solo rifiuti.

 

Cosa che parrebbe smentire la sessuofobia, se non fosse che potresti desiderare le donne come esseri angelicati ed asessuati da adorare senza contaminazioni fisico-sessuali.

 

Se fosse così e se non ti dichiarassi ateo, saresti un esemplare perfetto di santo, non solo cristiano:

penso a quel filone di filosofi greci che sulla scia di Socrate aborrivano dalla fisicità in generale e da quella sessuale in particolare, come Antistene e lo stesso Platone, benché quest'ultimo affettivamente desiderasse i bei ragazzi e non le donne ;-)

 

Il problema è il disagio che, se ho capito bene, tutto ciò t'ingenera:

sembra che tu sia santo senza essere felice d'essere tale, se non altro perché non è un comportamento scelto da te, ma imposto.

 

Ovvio che la domanda sia qual è la forza che te l'impone:

ma la risposta puoi darla solo tu....

Santo?!   :blink:  :laugh:

 

Il rifiuto dei tratti maschili e femminili riguarda la mia persona, esternamente mi sono sempre sentito attratto dalle donne in tutti i sensi. L'estate vorrei cavarmi gli occhi alla vista di così tante ragazze scosciate che in certi momenti mi annebbiano il cervello per i pensieri ossessivi di saltare loro addosso che mi assalgono.

 

Per il resto il mio stile di vita non è quello di un vizioso, ma nemmeno di un salutista: sono astemio, non sono mai stato sportivo, fumo la pipa e da quando sono depresso ho anche disturbi alimentari. Ovviamente rigetto la definizione di peccatore, benché una certa invidia per i credenti a volte mi viene (giusto perché trovano conforto in quelle che mi sembrano solo favole per adulti) con la depressione che mi tormenta da anni.    

Edited by Catilina

 

 

Il rifiuto dei tratti maschili e femminili riguarda la mia persona, esternamente mi sono sempre sentito attratto dalle donne in tutti i sensi. L'estate vorrei cavarmi gli occhi alla vista di così tante ragazze scosciate che in certi momenti mi annebbiano il cervello per i pensieri ossessivi di saltare loro addosso che mi assalgono.

 

Ma in somma:

a prescindere dall'attività sessuale effettiva, non sei sessuofobo e non desideri la donna angelicata, ma fisicamente e sessualmente desideri le donne, non tuttavia come femmina, che del resto fisicamente non sei, ma neppure come maschio, che pure fisicamente sei.

Sei un bel rompicapo :-)

Già, ne ho parlato spesso anche con gli psicologi ma non sembrava che ciò gli sembrasse così insolito, d'altra parte non mi sono mai stati d'aiuto. Certo è che soffro moltissimo nel ritrovarmi trentatreenne senza esperienze sessuali né sentimentali (ne avevo parlato dettagliatamente in un mio vecchio post) 

Edited by Catilina

 

 

ne ho parlato spesso anche con gli psicologi (omissis), d'altra parte non mi sono mai stati d'aiuto.

 

Mi sarebbe parso strano il contrario ;-)

 

 

 

 

Certo è che soffro moltissimo nel ritrovarmi trentatreenne senza esperienze sessuali né sentimentali (ne avevo parlato dettagliatamente in un mio vecchio post)

 

Be' io arrivai illibato ;-) fisicamente e sentimentalmente a 45, eppure sono ancora vivo:

me la cavavo benissimo con la fantasia e con le mani....

La differenza tra me e te è che io mi sono sempre considerato e mi considero tuttora maschio senza problemi, anzi, più maschio degli altri maschi, proprio perché desideravo e desidero sessualmente e sentimentalmente la bellezza maschile.

 

Ineffetti la faccenda non sarebbe strana se tu avessi pulsioni omoerotiche:

la tua repulsione dal sentirti di sesso maschile, come pure sei, senza peraltro sentirti di sesso femminile, come d'altronde non sei, potrebbe verosimilmente spiegarsi con quei pregiudizi omofobi secondo i quali chi desideri un maschio non può essere che femmina o almeno, se non è femmina nel fisico, femmina nel sentimento.

 

Ma se hai pulsioni eteroerotiche, non so proprio capire....

In effetti se fossi stato gay o bisessuale avrei avuto più opportunità di avere esperienze, giacché viviamo in una società in cui i maschi sono attivi e le femmine passive. Che tu sia una donna etero o un maschio gay è facile che prima o poi un altro maschio ci provi con te, il contrario non avviene se sei una persona insicura. Nella nostra società latina anche le donne più timide avviano una vita sessuale e sentimentale con una certa precocità (a meno che non siano bruttissime), mentre i maschi timidi sono molto penalizzati, a meno che non siano super adoni. Io non sono brutto e vedo intorno a me tanti maschi più brutti che hanno una vita completa in termini sessuali-sentimentali.  

 

Ammetto di avere sempre avuto anche delle fantasie omoerotiche, ma queste sono sempre state molto più limitate e circoscritte di quelle etero, tanto che non si sono mai tradotte in attrazione per altri maschi dal vivo    

Certo un Asessuale che è tutto concentrato nello sforzo di dimostrare

che l'asessualità non è un disturbo psicologico, avrebbe difficoltà ad

empatizzare con un autistico che si descrive come persona affetta da

una forma di avversione sessuale ( repulsione per i propri organi genitali

etc ) potresti ottenere tolleranza, rispetto ma non riconoscimento reciproco.

 

Io credo che dovresti frequentare altre persone che hanno il tuo stesso

problema, anche se affligge prevalentemente maschi e poche femmine

 

Se tu frequentassi in ipotesi un locale gay, certo in teoria vedresti modi

diversi di vivere il ruolo maschile rispetto a quelli della società, ma non

è che non si porrebbe il problema dei "ruoli maschili" del gruppo

Catilina, on 06 Oct 2016 - 03:59 AM, said: In effetti se fossi stato gay o bisessuale avrei avuto più opportunità di avere esperienze,

Data l'omofobia ambiente ho parecchi dubbi che perciò avresti avute più opportunità d'esperienze e comunque sono propenso a credere che le opportunità dipendano molto anche dalle capacità personali di crearsele e quindi per un autistico l'ostacolo direi che sia soprattutto, se non esclusivamente, soggettivo ed interno.

 

 

 

Catilina, on 06 Oct 2016 - 03:59 AM, said: Che tu sia una donna etero o un maschio gay è facile che prima o poi un altro maschio ci provi con te, il contrario non avviene se sei una persona insicura.

Appunto, qundi anche se tu avessi avuto esclusivamente pulsioni omoerotiche, probabilmente non avresti fatte esperienze da gay come non le hai fatte da etero.

 

 

 

Catilina, on 06 Oct 2016 - 03:59 AM, said: Ammetto di avere sempre avuto anche delle fantasie omoerotiche, ma queste sono sempre state molto più limitate e circoscritte di quelle etero, tanto che non si sono mai tradotte in attrazione per altri maschi dal vivo

 

Be' ma la mancata attrazione verso persone reali può essere accidentale, nel senso che può essere semplicemente che tu non abbia mai trovato un maschio corrispondente ai tuoi gusti:

come ho già detto, anch'io fino a 45 anni sono stato in tale condizione, perché avevo desideri omoerotici, ma non incontravo il maschio che mi soddisfacesse, perché incarnava attualmente la mia rappresentazione ideale.

 

 

Secondo me tu tendi a confondere i due piani:

quello delle tue fantasie ideali, che a quanto pare non escludono l'omoerotismo, ma la cosa in sé non è importante, e quello delle tue esperienze reali, che sono nulle.

Non avendo tu avute esperienze reali, perché non hai mai incontrato, fosse pure per tuo difetto relazionale, la femmina od il maschio "giusti", nel senso di conformi ai tuoi gusti ed ovviamente disposti a corrisponderti, elabori idealmente un'esclusione di te stesso dal novero delle persone umane reali, che per natura hanno un sesso maschile o femminile o addirittura, sia pure in casi rarissimi, li hanno entrambi o al massimo, quando ne abbiano uno fisico che non corrisponda a quello psichico, desiderano cambiare la propria fisicità.

 

Se non hai problemi con il tuo fisico maschile, né generalmente né sessualmente, forse dovresti lasciare da parte il problema del tuo non sentirti né maschio né femmina:

appari un maschio agli altri? allora sei un maschio!

Lascia che siano gli altri o le altre a giudicarti maschilmente soddisfacente o no per i gusti loro ed occupati di trovare qualcuno o qualcuna che sia soddisfacente per gusti tuoi, che già non è impresa facile, soprattutto se non sia rivolta ad una fugace soddisfazione sessuale.

 

Io ti direi:

sentiti come appari!

cioè sentiti appartenere al sesso cui appari agli altri appartenere, non per simularti bugiardamente diverso da quello che sei, ma perché il tuo sentimento sul sesso cui appartieni è così incerto, qualunque sia l'origine e la causa dell'incertezza, che, se assecondato, ti precluderà sempre ogni possibilità di relazionarti proficuamente, in ambito erotico almeno, con altri od altre, aggiungendosi rovinosamente ad un sottofondo autistico che già per sé non ti stimola alle relazioni esterne.

Edited by Mario1944

evidentemente non mi sento maschio né femmina nemmeno all'esterno (da quando ho raggiunto la maturità non mi pare che gli altri mi valutino effemminato né macho). Se avessi avuto una reale consapevolezza e accettazione della mia identità fisica forse a quest'ora non mi troverei in questo stato

 

quanto al resto non posso non ribadire di sentirmi attratto solo dalle donne quando mi guardo intorno, sia in termini fisici che emotivi. Se ne parlo qui c'è sempre chi azzarda condizionamenti sessuofobici o omofobici al fatto che solo le mie fantasie etero sono tali da protrarsi all'esterno  

 

purtroppo Hinzelmann le persone variamente sociofobiche tendono a chiudersi in se stesse e molto difficilmente saprebbero aiutarsi reciprocamente    

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