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4 ottobre: Giornata mondiale degli animali


paperino

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La Giornata mondiale degli animali fu istituita nel 1931 a un convegno di ecologisti a Firenze come modo per mettere in evidenza la difficile situazione delle specie in via di estinzione. Il 4 ottobre fu scelto come Giornata mondiale degli animali in quanto il santo del giorno è San Francesco d'Assisi, patrono degli animali.

Maggiori informazioni: http://www.worldanimalday.org.uk

Lettura consigliata: Elizabeth Kolbert, La sesta estinzione - Una storia innaturale, Neri Pozza, 2014.

Edited by paperino
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Ti senti coinvolto paperino ?

 

Secondo me quando si parla di animali bisognerebbe distinguere chiaramente se si parla di proteggere le specie o gli animali singoli.

 

Sono due cose diverse e distinte.

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quando si parla di animali bisognerebbe distinguere chiaramente se si parla di proteggere le specie o gli animali singoli.

 

In genere le associazioni proteggono le specie, i singoli privati proteggono i singoli e propri animali.

 

Comunque io mi domanderei piuttosto secondo quali criteri si scelgano le specie da proteggere:

evidentemente sono criteri dipendenti dai nostri interessi scientifici, commerciali, affettivi e quindi le scelte sono in funzione della nostra umanità;

gli animali, o meglio le bestie, dato che anche noi siamo animali, sono preservate o sacrificate secondo i nostri interessi, non certo secondo i loro.

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La biodiversita' include pure i batteri. Vorresti eliminare una specie di batteri non nociva dalla faccia della terra ?

 

Ebola e vaiolo sono virus e non batteri comunque. Se poi i virus vengono considerati esseri viventi o cose e' un altro discorso ma in ogni caso fanno parte dell'evoluzione biologica.

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La biodiversita' include pure i batteri. Vorresti eliminare una specie di batteri non nociva dalla faccia della terra ?

 

Ebola e vaiolo sono virus e non batteri comunque. Se poi i virus vengono considerati esseri viventi o cose e' un altro discorso ma in ogni caso fanno parte dell'evoluzione biologica.

I batteri non fanno parte del regno animale. Lo dice la scienza.

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Di per se tutte le specie a parte ebola e vaiolo e simili sarebbero da proteggere.

 

Va bene:

ma chi stabilisce il discrimine tra specie degne di protezione e conservazione e specie degne di oppressione e distruzione?

Sempre l'uomo secondo il suo interesse, le sue simpatie e le sue antipatie, perché non c'è un giudice terzo imparziale, il cui giudizio peraltro potrebbe anche essere pernicioso per la nostra specie.....

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I batteri non fanno parte del regno animale. Lo dice la scienza.

La biodiversita' va perseverata, non solo le specie animali.

 

Nessuno vuol far estinguere delle specie di pante ad esempio.

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La biodiversita' va perseverata, non solo le specie animali.

 

Nessuno vuol far estinguere delle specie di pante ad esempio.

Stai parlando di virus potenzialmente mortali. Cosa c'entrano le piante?

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La biodiversita' va mantenuta non sono negli animali ma anche nelle piante.

I virus non sono piante. Precedentemente hai portato l'esempio di alcuni virus mortali.

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Va bene:

ma chi stabilisce il discrimine tra specie degne di protezione e conservazione e specie degne di oppressione e distruzione?

Sempre l'uomo secondo il suo interesse, le sue simpatie e le sue antipatie, perché non c'è un giudice terzo imparziale, il cui giudizio peraltro potrebbe anche essere pernicioso per la nostra specie.....

 

Sono gli esperti (biologi, zoologi, ecc.) - e le istituzioni che essi guidano o a cui prestano consulenza - che individuano le specie a rischio estinzione e, dunque, da salvaguardare. Il criterio di imparzialità, per così dire, è questo: preservare la biodiversità della biosfera - riconosciuta come fondamentale.

 

Poi chiaro che la salvaguardia di una specie (animale, vegetale, ecc.) scende a patti con aspetti economici e sociali umani, ma più che di oppressione e distruzione si parla di sfruttamento (regolamentazione della caccia, della pesca, della deforestazione, ecc., per specie di interesse commerciale) e contenimento (per specie infestanti o aliene).

 

I virus nocivi per l'uomo e per le specie d'allevamento o addomesticamento penso siano l'unica categoria di esseri viventi priva di salvaguardia (pur rientrando ovviamente nella biodiversità); e nonostante ciò, di quelli eradicati, se ne conservano delle riserve in qualche laboratorio sparso sul globo (per inciso, le uniche due malattie completamente eradicate sono state il vaiolo umano e la peste bovina - del primo virus so che si conservano ancora delle riserve a scopo scientifico, del secondo non saprei).

Edited by Layer
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Sono gli esperti (biologi, zoologi, ecc.) - e le istituzioni che essi guidano o a cui prestano consulenza - che individuano le specie a rischio estinzione e, dunque, da salvaguardare. Il criterio di imparzialità, per così dire, è questo: preservare la biodiversità della biosfera - riconosciuta come fondamentale.

 

Ah, non discuto e non contesto, ma si dà il caso che io sia della stessa specie umana degli esperti giudicanti....

Vuoi concedermi che il giudizio della nostra specie sulle altre è interessato e quindi parziale?

Lo stesso concetto di salvaguardare le specie in via d'estinzione è un concetto umano ad uso e consumo della nostra specie che, mentre distrugge a suo talento, finge di conservare secondo un equilibrio naturale che in realtà è solo il suo equilibrio o meglio il suo giudizio d'equilibrio.

 

Facciamo quotidiana ed immensa strage di animali e ci preoccupiamo di salvare qualche specie rara in via d'estinzione quasi sempre non per fatto nostro, dato che sono miliardi d'anni che le specie nascono e s'estinguono senza nostra partecipazione:

non contesto che lo facciamo nel nostro interesse, come padroni, per altro temporanei e precari, di questa terra, contesto che qualcuno s'illuda che lo facciamo per misericordia, bontà, magnanimità, nobiltà d'animo.

Edited by Mario1944
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contesto che qualcuno s'illuda che lo facciamo per misericordia, bontà, magnanimità, nobiltà d'animo.

 

Beh, se però io prendo la voce "biodiversità" di wikipedia io trovo scritto

 

Valore della Biodiversità:

 

1) dal punto di vista dell'uomo ( seguono un elenco di motivazioni )

 

2) dal punto di vista biologico

 

3) dal punto di vista filosofico

 

Non ho sufficienti competenze in materia da sapere se la voce di Wikipedia sia esatta o manchevole

ma seguono anche un elenco di convenzioni internazionali e atti giuridici che definiscono la biodiversità.

 

Magari l'idea nel 1931 di far coincidere questa giornata con quella di San Francesco considerato

patrono degli animali, potrebbe far pensare ad una impostazione cattolica, misericordiosa etc. ma non

escluderei anche un uso pubblicitario e propagandistico della data per concetti che all'epoca dovevano

apparire strani e probabilmente ancora da elaborare in sede scientifica

 

Né chiaramente prenderei come riferimento il carteggio Garibaldi Lady Winter che credo costituisca il

primo documento protezionistico della storia italiana ( che dette il via all'ENPA ) senza storicizzarlo e

collocarlo in un contesto pre-scientifico del dibattito

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specie rara in via d'estinzione quasi sempre non per fatto nostro, dato che sono miliardi d'anni che le specie nascono e s'estinguono

L'attuale frequenza di estinzioni è molto più elevata del normale, potrebbe essere persino più di cento volte più elevata. Alcuni studi stimano che fino a tre quarti delle specie animali potrebbero estinguersi nell'arco di alcune generazioni.

 

Non c'è nessuna disputa sul fatto che siamo responsabili di questo alto tasso di estinzione. Pochissime, forse nessuna, di tutte le estinzioni che sappiamo essere avvenute negli ultimi cento anni avrebbero avuto luogo senza l'attività umana. Nessuno contesta: "Oh, i tassi di estinzione, sono solo una cosa naturale che sarebbe successa con o senza uomo". È una tesi impossibile da sostenere.

 

Consiglio la lettura del libro indicato nel primo post: la cultura umanistica è incompleta senza una buona cultura scientifica ad accompagnarla.

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L'attuale frequenza di estinzioni è molto più elevata del normale, potrebbe essere persino più di cento volte più elevata. Alcuni studi stimano che fino a tre quarti delle specie animali potrebbero estinguersi nell'arco di alcune generazioni.

 

Non discuto il numero delle specie in corso d'estinzione presente o futura, benché forse per l'estinzione futura sarebbe meglio aspettare a certificare la cosa appunto in futuro, e non discuto neppure che buona parte di queste estinzioni sia opera nostra.

Tuttavia non mi sembra che ciò sia fuori dell'ordinario corso degli eventi naturali, intendendo per naturali quelli che non dipendono dall'opera umana, che peraltro in tanto ho difficoltà a non considerare essa stessa naturale, in quanto non credo che l'uomo sia una creatura separata dalle altre.

Anzi, le specie estinte prima che la specie umana si evolvesse com'è o pesasse sulla terra come pesa oggi, perché indubbiamente pesa molto più che mille od un milione d'anni fa, mi pare siano state numerosissime, come dimostrano le  ricostruzioni fatte dagli scienziati partendo dalle loro vestigia ossee.

Ma a parte il numero delle specie estinte, un evento universalmente e profondamente disastroso come quello che portò all'estinzione dei grandi rettili, detti anche dinosauri, non pare sia paragonabile per gravità con gli eventi estintivi o modificativi dipendenti dall'opera umana, tant'è vero che secondo alcuni, se non si fossero estinti per quell'evento, i padroni della terra oggi sarebbero i dinosauri o almeno alcune loro specie e non gli uomini, ammesso e non concesso che si possa parlare di padronanza per specie, compresa la nostra, che alla fine occupano e stravolgono a mala pena la superficie della terra e che comunque sono rovinosamente inermi a quelle pur "lievi corrugazioni" del nostro pianeta che sono terremoti, maremoti, inondazioni.

 

Siamo sempre i soliti uomini, ma forse non è possibile che siamo altrimenti, i quali si sentono al centro dell'universo, al centro della terra, mentre siamo infinitamente e ridicolmente marginali ed irrilevanti nell'universo e trascurabilmente marginali per questo pianeta che impropriamente chiamiamo nostro:

se facciamo qualcosa per conservare il nostro habitat nel modo in cui l'abbiamo conosciuto e conosciamo essere, lo facciamo solo ed esclusivamente nel nostro interesse, ammesso e non concesso che sappiamo quale sia il nostro interesse.

 

 

 

 

la cultura umanistica è incompleta senza una buona cultura scientifica ad accompagnarla.

 

Sono perfettamente d'accordo, infatti la nostra nullità nell'universo e la nostra trascurabilità per il pianeta Terra è deducibile dalle conoscenze scientifiche, non da quelle letterarie.

Edited by Mario1944
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benché forse per l'estinzione futura sarebbe meglio aspettare a certificare la cosa appunto in futuro

Nel momento in cui potremo dire con certezza se c'è stata una sesta estinzione di massa tre quarti di tutte le specie della Terra potrebbero essere scomparse. Non vogliamo certo aspettare quel momento per approfondire il problema.

 

non pare sia paragonabile per gravità con gli eventi estintivi o modificativi dipendenti dall'opera umana

Sbagliato, perché è fuori ombra di dubbio che i tassi di estinzione attuali, molto, molto elevati, sono nell'ordine di grandezza di quelli delle precedenti cinque estinzioni di massa. Anche i famosi dinosauri, peraltro già in declino al momento della caduta dell'asteroide/cometa, non si sono estinti in cinque minuti. Ribadisco l'invito a leggere il libro consigliato.

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Va bene, noi uomini potremmo fare meglio e forse già facciamo meglio delle meteoriti, dei terremoti, dei maremoti e di tutti gli altri eventi naturali (nel senso di non umani) per distruggere le altre specie;

va bene, per numero di specie estinte già lo facciamo e per gravità potremmo in futuro, grazie alle armi atomiche od anche grazie alla nostra moltiplicazione consumistica, fare altrettanto o più;

nulla contro che ci proponiamo di moderarci, nulla contro che ci moderiamo; nulla contro.

 

Ho voluto e voglio solo rilevare che tutto ciò facciamo o dovremmo fare per quello che pensiamo, a torto od a ragione, sia il nostro interesse di specie, non per una nostra generosa benevolenza e per un nostro disinteressato amore verso il nostro pianeta o verso le altre specie viventi o comunque esistenti:

non siamo cattivi e dovremmo divenire buoni, semmai siamo stolti e dovremmo divenire più accorti.

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facciamo meglio delle meteoriti

Delle meteoriti di sicuro.

 

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non per una nostra generosa benevolenza e per un nostro disinteressato amore

Sarò franco: nessuno ha detto questo. A volte i tuoi interventi ignorano completamente l'oggetto della discussione per concentrarsi su secondarie questioni di principio inutili se non, forse, a cercare di mettersi un po' in mostra.

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Possibile, ma se questo ti disturba tanto, a dispetto della tua proclamata capacità empatica universale, tolgo tosto il disturbo.

Saluti a casa.

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Off Topic

Caro @Mario1944, io non ho capacità empatiche universali, ma di certo empatia e compassione non significa non dire le cose. Detto questo, nessuno ti caccia, se vuoi andare è solo una tua scelta.

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