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Romanticismo.. questo sconosciuto!


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Il romanticismo per me è quando cominci a pensare non più in prima persona singolare, ma in prima persona plurale

 

Questo è l'amore romantico inteso come "sentimento"

 

Qui mi pare si parli più di "tecnica del corteggiamento"

ad un primo appuntamento

 

Un problema di chi fa il primo passo e chi eventualmente

rifiuta in un rimorchio che non sia la mera contrattazione

foto+che vuoi fare? a o p può esistere

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A mio parere, ogni uno può interpretare il romanticismo a proprio gusto e può viverlo come vuole.

Per quanto riguarda me, un piccolo gesto romantico donato o ricevuto, non dispiace assolutamente. Anzi, mi fa sentire, importante agli occhi della persona che, dedica a me la sua attenzione ed il suo affetto.

Ma

1.deve essere spontaneo e non 'pilotato'

2.deve essere privato e non postato su Facebook

3.non deve diventare una abitudine oppure una routine. Sennò diventa scontato.

4.deve essere un gesto semplice. Non è necessario esagerare con le dimostrazioni.

 

Altrimenti rischia di diventare un qualcosa di fastidioso e tutt'altro che romantico.

Quoto pienamente tutto ciò che hai detto!

Il romanticismo non c'entra nulla coi valori,

il romanticismo è una tattica di corteggiamento

basata sulla disparità dei ruoli di genere.

 

In campo omosessuale questa disparità si trova

- ancor più nelle differenze tra attivo e passivo -

nelle differenze d'età.

 

Difatti io da un po' mi accorgo che non posso più giocare a fare il ragazzino coi trentenni.

Questo sta drasticamente limitando i trucchetti di cui da giuovine abusavo.

Devo ammettere di aver notato, non senza stupore, un'inaspettata correlazione molto stretta fra romanticismo (nell'accezione di sentimentalismo schematico) e razzismo. Sono due caratteristiche mentali che ricorrono spesso nella medesima persona. Sarebbe affascinantissimo riuscire a scoprire come mai ciò accade, quale relazione c'è fra le due.

Devo ammettere di aver notato, non senza stupore, un'inaspettata correlazione molto stretta fra romanticismo (nell'accezione di sentimentalismo schematico) e razzismo. Sono due caratteristiche mentali che ricorrono spesso nella medesima persona. Sarebbe affascinantissimo riuscire a scoprire come mai ciò accade, quale relazione c'è fra le due.

A quale persona ti staresti riferendo?

A quale persona ti staresti riferendo?

Mi riferisco a tantissime persone.

 

 

 

 

Paura della contaminazione

E' uno spunto molto interessante. Il rapporto con l'Altro come obbligo ripugnante, come disgusto necessario. L'esigenza di sublimare l'orrore ipocondriaco della "infezione" attraverso il costrutto del "socialmente auspicabile". La ripartizione preliminare dell'Altro in sano e insano. Il delirio della paranoia che nega ciò che c'è all'interno di sé e lo proietta verso l'esterno, sull'Altro, in modo da inventare un'aggressione alla propria integrità psicofisica, morale, sociale, economica; aggressione a cui reagire con il contenimento, l'evitamento, il regolamento, la "Morale Discriminatoria" (= regola comportamentale del discriminare cioè del selezionare e dividere l'Altro secondo una precettistica codificata).

 

Voglio studiare l'argomento, è intrigante.

Edited by Sampei

@Sampei, non avrei usato le tue parole, ma il concetto è quello.

 

Il "romanticismo" - come un certo tipo di sesso anonimo gay, quello "senza baci" per dire -

ci permette di prendere le distanze da una certa carnalità dell'altro.

C'è però un ulteriore spiegazione, decisamente politicamente scorretta:

questo è quindi il momento giusto per smettere di leggere :)

 

Io ho un certo scetticismo verso il concetto stesso di "razzismo" contemporaneo

Oggi le etnie vittime di razzismo sono generalmente quelle che si pensa abbiano il cazzo grosso:

(Africani, Arabi, Italiani Meridionali, Slavi, Albanesi)

mentre sono risparmiate quelle di cui si pensa lo abbiano piccolo

(Cinesi, Indiani, Popoli Germanici, Filippini)

 

La "contaminazione" ha qui un significato molto chiaro:

preservare i propri geni dall'introduzione di individui con una fitness superiore.

Intendo dire che il razzismo deriva dal pene piccolo o da disfunzioni erettili?

Esatto: intendo dire proprio questo.

Non per nulla la Lega Nord rivendicava il celodurismo...

 

Il romanticismo svolge una funzione analoga:

non a caso sono i maschi etero e i gay attivi a dover essere "romantici"

(una donna "romantica" è una donna che sogna uomini romantici).

Non potendo competere sulla carnalità si investe in brillanti, prove di coraggio,

citazioni di Verlaine, giuramenti improbabili ed eleganza.

 

Entrambe le tendenze - il romanticismo e il razzismo -

permettono al maschio medio di competere contro concorrenti più fisicamente dotati.

Evolutivamente a volte è un vantaggio: altrimenti si riprodurrebbero solo i Siffredi

a discapito di una grande quantità di altre doti;

a volte è uno svantaggio, penalizzando individui fisicamente più adatti

in favore di altri più geneticamente simili a noi.

Non sono d'accordo, Almadel. Il corteggiamento in natura ha sempre avuto la funzione di esaltare le qualità del maschio, così come quelle della femmina. Nel mondo umano, che siamo un po' più evoluti delle altre bestie, si allude al sesso ma si esterna la propria dote con altre tecniche, più raffinate.

Secondo me voi state parlando di romanticismo come corrente culturale, non nella sua accezione volgare, a cui questa discussione è dedicata.

Il corteggiamento in natura e' un rituale che serve a proteggere la specie da intrusi non appartenenti alla specie e a selezionare il partner anche in base alla bravura nell'eseguire il corteggiamento.

 

Nei gay anche in natura serve a poco perche' tra di loro di solito non procreano.

Il corteggiamento in natura e' un rituale che serve a proteggere la specie da intrusi non appartenenti alla specie e a selezionare il partner anche in base alla bravura nell'eseguire il corteggiamento.

 

Nei gay anche in natura serve a poco perche' tra di loro di solito non procreano.

Il corteggiamento svolge funzioni sociali che prescindono dal mero mercato delle compagne. È legato alla sessualità, non alla procreazione.

Nella specie umana svolge funzioni sociali.

 

Nelle altre specie non si parla mai di sciociologia. E' una prerogativa della specie umana la sociologia come scienza.

 

Per le altre specie si parla solo di etologia.

 

Nelle specie animali il corteggiamento ha la funzione di conservazione delle caratteristiche della specie.

 

Il corteggiamento e' una caratteristica della specie negli animali e non dell'individuo e dunque serve alla specie e non all'individuo.

Nella specie umana svolge funzioni sociali.

 

Nelle altre specie non si parla mai di sciociologia. E' una prerogativa della specie umana la sociologia come scienza.

 

Per le altre specie si parla solo di etologia.

 

Nelle specie animali il corteggiamento ha la funzione di conservazione delle caratteristiche della specie.

 

Il corteggiamento e' una caratteristica della specie negli animali e non dell'individuo e dunque serve alla specie e non all'individuo.

Quando si parla di esseri umani si parla di individui. Il corteggiamento è solo una piccola parte del romanticismo, che continua anche dopo che si stringe il rapporto.

Quando si parla di esseri umani si parla di individui.

Leggi il nr 4.

 

http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/I/individuo.shtml

 

Il tutto comunque e' OT e OT e' pure il paragone col corteggiamento nelle specie animali, paragone che hai iniziato tu.

Edited by marco7

Paura della contaminazione, secondo me.

 

Da (spero ex) razzistello & romantico credo che "paura della contaminazione" denoti una caratteristica piuttosto correlata ai due fenomeni in oggetto. Non so se ne sia la radice, una concausa, quel che sia...

 

Concordo con @Sampei a proposito della necessità, per il "tipo romantico" di ripulire l'attività sessuale restringendola alla coppia monogama (col mio primissimo ragazzo talvolta avrei voluto provare qualsiasi tipo di pratica sessuale, in altri momenti desideravo solo nascondermi e frignavo come un'aquila all'idea che la mia era una coppia "diversa", che non mi sarei comunque "normalizzato", pur aberrando l'idea di scopare coi ragazzi in modo occasionale...qui il discorso concerne anche l'omofobia perciò non sviamo).

Sì però la paura di contaminazione deriva ipso facto da ogni sistema

di classificazione della natura, della società.

 

Così come ogni tassonomia, inevitabilmente genera un mostro o un ibrido

 

Gli antropologi credono abbiano già approfondito il tema di come alle spalle

di un ordine morale ( che implica una attività di valutazione e di sistematizzazione)

vi sia sempre un ordine morale ancestrale meno certo e rafforzato da norme sulla

contaminazione

 

In termini direi psico-antropologici si potrebbe dire che quando ci muoviamo su

un terreno "moralmente incerto" può riemergere l'ancestrale paura di contaminazione

cioè la radice profonda del principio morale

 

Sono fuori dalle regole, non posso rispettarle ( sono gay ) quindi avverto ciò che viene

prima del "rispetto", cioè la "paura"

 

 

preservare i propri geni dall'introduzione di individui con una fitness superiore.

 

Entrambe le tendenze - il romanticismo e il razzismo - permettono al maschio medio di competere contro concorrenti più fisicamente dotati.

Mi piace questa svolta freudiano/darwiniana

giphy.gif

Sì però la paura di contaminazione deriva ipso facto da ogni sistema

di classificazione della natura, della società.

(...)

Sono fuori dalle regole, non posso rispettarle ( sono gay ) quindi avverto ciò che viene

prima del "rispetto", cioè la "paura"

 

...dici che mediamente noi gay un ordine morale lo temiamo prima che rispettarlo...?

Che proprio per questo chi più lo teme più aspira ad aderirvi, se pure nella forma sbiadita, quasi fosse una copia carbone della coppia etero?

Edited by schopy

Magari senza sfociare nel darwinismo sociale di Hitler

 

Semmai darwinismo sociale SU Hitler

visto che l'argomento è l'origine evolutiva della xenofobia :)

 

Se si è mingherlini e si vuole competere con un giocatore di basket nero

invitarla a teatro è senz'altro meglio rispetto a sostenere l'apartheid.

 

"Fare a botte per lei" è un'alternativa a cui abbiamo rinunciato agli albori della nostra specie:

tutto il genere Homo manca dei canini sviluppati che agli altri primati servono per lottare

(non per la carne naturalmente, i gorilla li hanno molto sviluppati ma sono vegetariani).

Abbiamo investito tutto solo sul cazzone - davvero notevole rispetto ai nostri cugini primati -

e sulla nostra intelligenza sociale, di cui il "romanticismo" è un'importante espressione.

 

 

...dici che mediamente noi gay un ordine morale lo temiamo prima che rispettarlo...? Che proprio per questo chi più lo teme più aspira ad aderirvi, se pure nella forma sbiadita, quasi fosse una copia carbone della coppia etero?

 

 Credo che dalle considerazioni che ho fatto io

( generalissime e niente di originale beninteso )

possano scaturire tanti discorsi diversi che muovono

in diverse direzioni.

 

Di per suo il discorso antropologico pur rimandando ad un

ordine sociale "ancestrale" non esclude neanche la possibilità

di immaginare un "primitivo" cioè qualcosa di ancora precedente

ed inattingibile ( magari è poco proponibile collocarci il romanticismo

per come lo intendiamo noi ma un proto-romanticismo etc)

 

@Almadel sì lo so che il tuo discorso mirava al "rovesciamento"

su Hitler del suo darwinismo sociale, ma è una operazione che mantiene

margini di pericolosità se malintesa. Il concetto è: attenzione state

maneggiando concetti pericolosi Darwin ha generato già i suoi mostri

 

 

 

..dici che mediamente noi gay un ordine morale lo temiamo prima che rispettarlo...?

 

Può essere che - vuoi in senso anagrafico ( ad una certa età ) vuoi in senso

generazionale o storico ( i gay del XX sec ) - sia ipotizzabile una fase del

disorientamento o dell'incertezza, in cui uno pensa di rigettare la "rispettabilità"

non potendo avere il rispetto che meriterebbe e si ritrova però in una sorta di limbo

in cui riemerge la paura ( non della norma sociale formata ma di ciò che la precede )

 

Ma questa è solo una delle mille ipotesi-variazioni, ognuno può farne di migliori

o più accurate rispetto al mio spunto

Trovo piuttosto debole il legame tra razzismo e l'inconscia componente ''fallica'', e ammesso e non concesso che possa rientrarvi assieme ad altri aspetti (culturali, sociali, storici), dubito svolga un ruolo così centrale.

 

Ad ogni modo, @@Sampei, ti propongo un altro spunto per la curiosa correlazione che hai notato: solitamente, più ci si sposta ideologicamente a destra e più aumentano le persone convintamente xenofobe e razziste. E' risaputo, inoltre, che posizioni più a ''destra'' coincidono con tendenze più conservatrici. Ecco, il conservatorismo non di rado si sposa con l'adesione - più o meno completa - ai cd. ''valori tradizionali'', con tutte le convenzioni sociali che si portano dietro. Le forme di corteggiamento romantico fanno sostanzialmente parte di tali convenzioni, ed è plausibile pensare che chi le metta in pratica abbia posizioni ideologiche in massima parte conservatrici, e con più probabilità - ma non necessariamente - xenofobe-razziste.

 

Naturalmente, il discorso può essere fatto anche in chiave meno politico-ideologica: una persona più tradizionalista potrebbe tendere ad essere più rigida, chiusa e meno tollerante verso coloro che - culturalmente ed etnicamente - non fanno parte della sua stessa comunità.

 

"Fare a botte per lei" è un'alternativa a cui abbiamo rinunciato agli albori della nostra specie:

tutto il genere Homo manca dei canini sviluppati che agli altri primati servono per lottare

(non per la carne naturalmente, i gorilla li hanno molto sviluppati ma sono vegetariani).

Abbiamo investito tutto solo sul cazzone - davvero notevole rispetto ai nostri cugini primati -

e sulla nostra intelligenza sociale, di cui il "romanticismo" è un'importante espressione.

 

Il ''fare a botte'' tra maschi per la conquista di una femmina mi pare un comportamento riscontrabile anche nell'uomo moderno (Homo sapiens sapiens). Chiaramente, non intendo dire che è una pratica schematicamente insita nella nostra specie - poiché la formazione di una coppia, storicamente, non necessita di un preliminare duello tra i maschi pretendenti. Piuttosto la lotta fra di essi, se c'è, avviene solitamente per ''regolare i conti'', in un momento successivo alla formazione della coppia stessa.

 

Certo, oggi (XXI sec.), più che mai, è un comportamento messo al bando socialmente e giuridicamente, ma ancora per buona parte del secolo scorso fu presente in tutti gli strati sociali - gli ultimi duelli d'onore propriamente detti non vanno oltre il secondo dopo guerra, che io sappia; ma pare non manchino casi più recenti... :)

 

Sui canini: che io sappia le abitudini alimentari hanno decisamente influito molto più sull'evoluzione della dentatura umana che non altri aspetti. Cosa suffragata, tra l'altro, dal fatto che tra i vari ominidi la dentatura è una delle caratteristiche più variabili, proprio in virtù delle abitudini alimentari che ogni specie era solita seguire.

Non ho conoscenze specialistiche, ma penso che la dieta onnivora e la cottura della carni (dopo la scoperta del fuoco) dovrebbero aver influito notevolmente sulla riduzione funzionale (e dimensionale) dei canini umani.

 

Non che la tua osservazione sia errata (i canini, in molte specie, ricoprono la funzione di ''armi''), penso solo che l'uomo moderno non abbia smesso di ''fare a botte per lei'', e che di ciò ne sia prova l'evoluzione subita dai canini umani rispetto ad altri primati. La lotta - e la conquista del partner, in generale - è semplicemente continuata con altri mezzi, non biologici (fatta esclusione per i pugni e simili) ma artificiali (pietre, bastoni, armi in metallo, ecc.) e culturali (le regole di corteggiamento potrebbero rientrare in quest'ultima categoria).

Edited by Layer

Oggi le etnie vittime di razzismo sono generalmente quelle che si pensa abbiano il cazzo grosso:

(...)

mentre sono risparmiate quelle di cui si pensa lo abbiano piccolo

(Cinesi, Indiani, Popoli Germanici, Filippini....

Chi l'ha detto che cinesi, indiani e filippini non abbiano subito o non subiscono razzismo ?

Può essere che - vuoi in senso anagrafico ( ad una certa età ) vuoi in senso

generazionale o storico ( i gay del XX sec ) - sia ipotizzabile una fase del

disorientamento o dell'incertezza, in cui uno pensa di rigettare la "rispettabilità"

non potendo avere il rispetto che meriterebbe e si ritrova però in una sorta di limbo

in cui riemerge la paura ( non della norma sociale formata ma di ciò che la precede )

 

Fase fortunatamente ben superata dai gay del XXI secolo, la cui allegra inconsapevolezza storica e, in specie, lo sradicamento delle considerazioni etiche dalla storia della morale e, in senso lato, dal "moralismo" produce tanti fortunati esempi di comportamenti gay risolti e non troppo tormentati.

 

Ad ogni modo, @@Sampei, ti propongo un altro spunto per la curiosa correlazione che hai notato: solitamente, più ci si sposta ideologicamente a destra e più aumentano le persone convintamente xenofobe e razziste. E' risaputo, inoltre, che posizioni più a ''destra'' coincidono con tendenze più conservatrici. Ecco, il conservatorismo non di rado si sposa con l'adesione - più o meno completa - ai cd. ''valori tradizionali'', con tutte le convenzioni sociali che si portano dietro. Le forme di corteggiamento romantico fanno sostanzialmente parte di tali convenzioni, ed è plausibile pensare che chi le metta in pratica abbia posizioni ideologiche in massima parte conservatrici, e con più probabilità - ma non necessariamente - xenofobe-razziste.

 

Anche in questo breve spunto, ad esempio, a me stupisce (positivamente eh :D) il riferimento a "romanticismo" e a "razzismo" come a dei fenomeni che non riguardano direttamente me o noi ma sempre altri. 

La mia idea - tendenziale - al di là dei discorsi culturali etc

diciamo la mia opinione, è che in realtà l'altro sia odiato perchè

anche desiderato

 

Il totalmente diverso da noi, intendo, ha qualcosa che non abbiamo

che è desiderabile, è lo straniero e l'esotico

 

Certo diventa difficile spiegare in cosa possa consistere la desiderabilità

di un asiatico in termini di "cazzone" perchè ovviamente quello non ce l'hanno

( ma la donna asiatica può essere desiderabile in quanto femmina e l'uomo asiatico

può essere desiderabile per altro che sò la freddezza emotiva etc )

 

D'altronde il totalmente identico va a sbattere con un altro tabù, quello dell'incesto

Quindi il totalmente altro ed il totalmente identico, possono spaventare

 

Il problema del romanticismo - inteso come sentimento cioè in un'ottica più profonda - è

che cerca di tenere insieme alterità ed identità, passionalità ed intimità.

 

Certamente è qualcosa di molto più fragile e meno performativo sul piano del mantenimento

di un ordine sociale di quanto non fosse il romanticismo codificato su una serie di "doveri" e

"disparità di ruoli sociali"

La mia idea - tendenziale - al di là dei discorsi culturali etc

diciamo la mia opinione, è che in realtà l'altro sia odiato perchè

anche desiderato

 

Il totalmente diverso da noi, intendo, ha qualcosa che non abbiamo

che è desiderabile, è lo straniero e l'esotico

 

Non è solo una tua opinione, è ciò che risulta dallo studio comparato delle culture umane.

La xenofobia, il disprezzo per lo straniero, si accompagna spesso alla xenofilia, l'apprezzamento per l'esotico - una fascinazione storicamente rilevante per la cultura occidentale, ma non totalmente esclusiva di essa.

 

Tuttavia, non vedrei l'odio come conseguenza del desiderio. Esse mi paiono più due ''pulsioni'' ben distinte a livello individuale, possono cioè verificarsi in modalità differenti, in momenti e verso soggetti diversi.

 

In generale, comunque, vi è la tendenza a ritenere la propria comunità-cultura migliore - e quindi superiore - rispetto ad altre.

Edited by Layer

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