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Romanticismo.. questo sconosciuto!


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In generale, comunque, vi è la tendenza a ritenere la propria comunità-cultura migliore - e quindi superiore - rispetto ad altre.

E' una necessità, più che una tendenza, per animali sociali come noi.

E' quello che ti spinge a combattere per la tua casa, per la tua famiglia e per ciò che hai di più caro.

Anche se una vecchia canzone diceva questo:

 

https://youtu.be/QSBco8kVuZM?list=PLF5BA9723ACCBB2AE

 

Di conseguenza, tutto ciò che è al di fuori della nostra comunità è istintivamente percepita come una minaccia.

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E' probabile sia un comportamento vantaggioso dal pdv evoluzionistico. In effetti, non mi pare vi sia mai stata una cultura - almeno in qualche misura - non etnocentrica. Alcuni antropologi ritengono sia persino imprescindibile, pena la scomparsa delle differenze culturali (varietà intesa come ricchezza).

 

Fallout 3 è pieno di canzoni vecchiotte nei temi, per quanto orecchiabili. :D

Edited by Layer

 

 

Il ''fare a botte'' tra maschi per la conquista di una femmina mi pare un comportamento riscontrabile anche nell'uomo moderno (Homo sapiens sapiens). Chiaramente, non intendo dire che è una pratica schematicamente insita nella nostra specie - poiché la formazione di una coppia, storicamente, non necessita di un preliminare duello tra i maschi pretendenti. Piuttosto la lotta fra di essi, se c'è, avviene solitamente per ''regolare i conti'', in un momento successivo alla formazione della coppia stessa. Certo, oggi (XXI sec.), più che mai, è un comportamento messo al bando socialmente e giuridicamente, ma ancora per buona parte del secolo scorso fu presente in tutti gli strati sociali - gli ultimi duelli d'onore propriamente detti non vanno oltre il secondo dopo guerra, che io sappia; ma pare non manchino casi più recenti... :) Sui canini: che io sappia le abitudini alimentari hanno decisamente influito molto più sull'evoluzione della dentatura umana che non altri aspetti. Cosa suffragata, tra l'altro, dal fatto che tra i vari ominidi la dentatura è una delle caratteristiche più variabili, proprio in virtù delle abitudini alimentari che ogni specie era solita seguire. Non ho conoscenze specialistiche, ma penso che la dieta onnivora e la cottura della carni (dopo la scoperta del fuoco) dovrebbero aver influito notevolmente sulla riduzione funzionale (e dimensionale) dei canini umani. Non che la tua osservazione sia errata (i canini, in molte specie, ricoprono la funzione di ''armi''), penso solo che l'uomo moderno non abbia smesso di ''fare a botte per lei'', e che di ciò ne sia prova l'evoluzione subita dai canini umani rispetto ad altri primati. La lotta - e la conquista del partner, in generale - è semplicemente continuata con altri mezzi, non biologici (fatta esclusione per i pugni e simili) ma artificiali (pietre, bastoni, armi in metallo, ecc.) e culturali (le regole di corteggiamento potrebbero rientrare in quest'ultima categoria).

 

Nell'homo combattere per la femmina è un'eccezione:

i mammiferi che lo fanno lo fanno tutti gli anni.

Anche le femmine umane non vanno più in calore proprio per evitare conflitti.

Purtroppo ho perso il numero delle Scienze in cui si parlava dell'origine della monogamia nella specie umana,

ma la questione della dentatura - abbiamo questi denti da molto molto prima di mangiare cibi cotti -

è uno dei motivi per cui sappiamo che anche anticamente non avevamo "harem" come i gorilla;

perché chiaramente se sono abituato a combattere per una femmina e sono più forte

nulla mi vieta di accapparrarmele tutte.

 

 

 

Di conseguenza, tutto ciò che è al di fuori della nostra comunità è istintivamente percepita come una minaccia.

 

Non tutto ciò che è al di fuori, solo i maschi.

Siamo abituati a portare donne straniere dall'esterno della nostra comunità,

la difficoltà riguarda l'accoglienza verso i maschi stranieri.

Non tutto ciò che è al di fuori, solo i maschi.

Siamo abituati a portare donne straniere dall'esterno della nostra comunità,

la difficoltà riguarda l'accoglienza verso i maschi stranieri.

Questo è il punto di vista di noi uomini, certo, ma le donne vedono "la straniera" ugualmente male.

 

 

Tuttavia, non vedrei l'odio come conseguenza del desiderio

Invece tutto sommato sì, perché infatti: 

 

 

Non tutto ciò che è al di fuori, solo i maschi.
 

 

E' frequente trovarsi dinnanzi all'italiano analfabeta funzionale leghista razzista che tanto vomita odio contro lo spazzino senegalese o il muratore rumeno quanto poi va a scopare con le nigeriane o le ucraine in tangenziale.

 

Assolutamente lo stesso vale per l'italiana salviniana ignorante come la merda che tanto grida fobica alle badanti polacche o marocchine e che le rubano il lavoro/il marito/il posto in fila dal dentista, e poi porta le amiche per la festa della Donna al club coi ballerini nudi mulatti o moldavi.

Nell'homo combattere per la femmina è un'eccezione:

i mammiferi che lo fanno lo fanno tutti gli anni.

Anche le femmine umane non vanno più in calore proprio per evitare conflitti.

Purtroppo ho perso il numero delle Scienze in cui si parlava dell'origine della monogamia nella specie umana,

ma la questione della dentatura - abbiamo questi denti da molto molto prima di mangiare cibi cotti -

è uno dei motivi per cui sappiamo che anche anticamente non avevamo "harem" come i gorilla;

perché chiaramente se sono abituato a combattere per una femmina e sono più forte

nulla mi vieta di accapparrarmele tutte.

 

E' questo?

 

http://www.lescienze.it/edicola/2014/11/03/news/le_scienze_n_555-2355060/

 

Ho dato uno sguardo veloce al pdf ''Meglio in due'' (accessibile solo per chi è abbonato) e mi pare parli di minor propensione al conflitto grazie alla monogamia (come è ragionevole pensare).

 

Ciò che dici in merito comunque è vero, o meglio: ci troviamo concordi (quando scrivevo che non è una caratteristiche insita nella nostra specie, intendevo proprio dire che non è una costante). Non ho mai letto, tuttavia, di un legame tra (la mancanza di) questo aspetto e l'evoluzione della dentatura. Se ne parla nel numero di Le Scienze sopra citato? Me lo leggerò appena posso.

 

Non tutto ciò che è al di fuori, solo i maschi.

Siamo abituati a portare donne straniere dall'esterno della nostra comunità,

la difficoltà riguarda l'accoglienza verso i maschi stranieri.

 

Esistono culture in cui si impone (o si incentiva) l'endogamia e altre in cui s'impone (o si incentiva) l'esogamia.

 

Invece tutto sommato sì, perché infatti: 

 

[...]

 

E' frequente trovarsi dinnanzi all'italiano analfabeta funzionale leghista razzista che tanto vomita odio contro lo spazzino senegalese o il muratore rumeno quanto poi va a scopare con le nigeriane o le ucraine in tangenziale.

 

Assolutamente lo stesso vale per l'italiana salviniana ignorante come la merda che tanto grida fobica alle badanti polacche o marocchine e che le rubano il lavoro/il marito/il posto in fila dal dentista, e poi porta le amiche per la festa della Donna al club coi ballerini nudi mulatti o moldavi.

 

Quanto dici può anche avvallare quello che avevo scritto (odio non necessaria conseguenza del desiderio): in certi individui la cosa può manifestarsi in quel modo (desiderio-odio), in altri no (e dunque odio e completo ripudio in toto, senza incoerenze nella pratica).

 

L'ideologia razzista è già di per sé, a livello teorico, molto incoerente, quando poi è calata all'interno di una soggettività (con tutto ciò in cui essa si identifica) le contraddizioni possono aumentare esponenzialmente.

 

Salve ragazzi, Sarò io un pò all'antica ma vi rendete conto che ultimamente il romanticismo è passato di moda? Il corteggiamento sta andando a finire ormai..tutto così scontato e così rapido..

Che cosa ne pensate?

Dipende da persona a persona, ognuno di noi ha vissuto diversamente e ha le proprie visioni di vita differenti in base all'esperienza maturata.

Personalmente mi piacerebbe avere e riaccendere quel romanticismo misto dolcezza che mi ha sempre affascinato, ma ultimamente non v'è n'è, forse perchè dalla mia prospettiva vedo molte persone più sul superficiale/sesso che sul vivere le emozioni vere e proprie.

Diciamo che comprendo quello che vuoi dire, ma non sono tutti così marci come potrebbero apparire, qualche anima in attesa c'è ancora ;)

Esistono culture in cui si impone (o si incentiva) l'endogamia e altre in cui s'impone (o si incentiva) l'esogamia.

 

Generalmente si ritiene che nei sistemi sociali a discendenza unilineare

a meno che non vi siano ragioni oggettive a giustificarlo ( isolamento geografico

o sociale ) prevalga il tabù dell'incesto, ovvero la paura dell'identico e quindi

l'incentivo all'esogamia

 

Ciò che invece il discorso di Almadel trascura è che nel patriarcato non contano

i maschi, ma il maschio più anziano che ha il patrimonio

 

E conta più il legame con la famiglia di origine ( la gens patrilineare ) che il legame

matrimoniale ( che serve ad intessere alleanze: vedi la ritualizzazione del ratto delle

Sabine, cioè del trauma per l'uscita dalla famiglia del padre e l'entrata nella famigla

del padre del marito )

 

L'amore romantico in realtà dovrebbe servire alla formazione di famiglie mononucleali

autonome, rispetto alla famiglia del padre ( il cavaliere è uno spiantato, un figlio minore

che non vale una cippa e può costituire solo un amore illegittimo...ancora la famiglia

moderna mononucleale non esiste )

 

 

Questo è il punto di vista di noi uomini, certo, ma le donne vedono "la straniera" ugualmente male.

 

Ah, io non parlo solo di percezione

(e la "percezione maschile" era comunque la legge fino a ieri)

parlo proprio di prove genetiche sulle studio del DNA mitocondriale e del cromosoma Y:

le femmine si spostano da centinaia di migliaia di anni tra un gruppo umano e l'altro,

i maschi invece rimangono nel gruppo umano in cui sono nati.

 

Non nego che anche le donne possano risentire della competizione con altre femmine,

dico solo che non avendo voce in capitolo la cosa capitava comunque.

 

 

 

L'amore romantico in realtà dovrebbe servire alla formazione di famiglie mononucleali autonome, rispetto alla famiglia del padre ( il cavaliere è uno spiantato, un figlio minore che non vale una cippa e può costituire solo un amore illegittimo...ancora la famiglia moderna mononucleale non esiste )

 

Che il romanticismo sia funzionale alla sessualità del maschio beta

è una delle prime teorie sulla nascita della monogamia in homo sapiens.

Probabilmente quando le femmine umane hanno smesso di andare in calore

il maschio alpha ha cominciato a snobbarle e loro si sono accoppiate coi beta

che stavano ai margini della radura per paura del dominante.

Già all'epoca i beta compravano la disponibilità sessuale delle femmine con regali

- generalmente cacciagione - dando così inizio al romanticismo

e ponendo le basi per la differenziazione dei ruoli su base sessuale (cacciatore - raccoglitrice)

e a tutte le cose evolutivamente mirabolanti a cui ci ha portato la monogamia.

 

 

Siamo abituati a portare donne straniere dall'esterno della nostra comunità,

 

Stando ad un vecchissimo (era già noto in età greca) proverbio:

moglie e buoi dei paesi tuoi,

non si direbbe.


 

 

E' frequente trovarsi dinnanzi all'italiano analfabeta funzionale leghista razzista che tanto vomita odio contro lo spazzino senegalese o il muratore rumeno quanto poi va a scopare con le nigeriane o le ucraine in tangenziale. Assolutamente lo stesso vale per l'italiana salviniana ignorante come la merda che tanto grida fobica alle badanti polacche o marocchine e che le rubano il lavoro/il marito/il posto in fila dal dentista, e poi porta le amiche per la festa della Donna al club coi ballerini nudi mulatti o moldavi.

 

Ma che vuol dire?

non è che negli Stati Uniti ai tempi della segregazione razziale non volessero avere i negri tra i piedi:

li volevano, anzi, e se li tenevano, purché stessero al loro posto inferiore.

Uno può benissimo essere razzista ed usare un prostituto od una prostituta della razza inferiore:

certo non li sposerà mai e neppure s'innamorerà mai, perché questo implicherebbe riconoscerli pari a sé, mentre nel loro uso come servi o prostituti o come lavoratori sfruttati non solo non c'è alcun riconoscimento di parità, ma c'è addirittura la realizzazione dell'inferiorità.

davydenkovic90

Proprio in questi giorni facevo una piccola riflessione sui "ti amo".

Secondo dire "ti amo" è come pronunciare una formula magica per voler ingabbiare qualcuno. E l' "anche io" dall'altra parte non è altro che la conferma che cercavamo alla nostra sottomissione su di lui.

I sentimenti si esprimono in altri modi, con gli sguardi, con una carezza o con il sesso, ad esempio. Che spesso è demonizzato ma, in effetti, se fatto con questa consapevolezza, non è altro che una forma di amore tra due persone, che magari sono semplicemente amici o conoscenti, oppure neanche si sono presentate.

Dico spesso, a questo proposito, anche che certi matrimoni o fidanzamenti ufficiali sono più bestiali di certi pompini nei cessi pubblici.

Non c'è cosa più vera e più sottovalutata.

 

Poi, in tema di romanticismo, volevo ricordare quel genio di ragazza (velina o modella, non ricordo) che ai tempi d'oro di Arcore mandava ogni giorno una rosa rossa a Silvio Berlusconi.   :D

(e qui regalo delle sane immagini trash al nostro @funnyboy, aggravato di 12 anni e 5 mesi)

Edited by davydenkovic90

 

 

mentre nel loro uso come servi o prostituti o come lavoratori sfruttati
 Non credo tu possa arbitrariamente paragonare il razzismo positivista di primo Ottocento, il mito robinsoniano del buon selvaggio (che è buono ma selvaggio rimane) di metà Settecento, la segregazione statunitense post-schiavismo degli Anni Cinquanta ecc con il razzismo attuale.

 

Erano e sono razzismi differenti.

 

Il razzismo attuale è di profonda matrice nazionalsocialista/lombrosiana: è finalizzato all'Epurazione, alla Pulizia, alla disintegrazione del diverso per DISINFETTARE la società. E' per questo che trovo appropriatissima la definizione di "fobia della contaminazione" suggerita da Almadel.

 

Inoltre l'idea del capro espiatorio tende a riprendere particolare vigore, essendo leggermente più difficile, al momento attuale, attribuire le colpe di ogni male della società a streghe o a nazioni straniere.

 

Non a caso molte persone romantiche si scagliano contro "la perdita di valori" e la fine "del buon tempo antico" in cui la precettistica imponeva comportamenti vincolati in ambito sentimentale. Notare il paradosso: i "romantici" così tendono a rimpiangere proprio periodi, vicende, contesti (veri o idealizzati, poco importa) in cui non esisteva la libertà di scelta in campo affettivo, e gli approcci erano codificati in strutture fisse.

 

 

 

moglie e buoi dei paesi tuoi

E come la mettiamo col Ratto delle Sabine allora...

Che il romanticismo sia funzionale alla sessualità del maschio beta è una delle prime teorie sulla nascita della monogamia in homo sapiens.

 

Usare il termine romanticismo è un azzardo

 

Direi che la femmina della specie umana potrebbe aver sviluppato

una capacità relazionale sessuale, finalizzata a rafforzare il legame

con un maschio e ad ottenere da lui la cura necessaria alla prole

ed al contempo la competizione maschile è diventata sempre più

simbolica e si è venuta strutturando in forme pattizie, in modo da

consentire forme di collaborazione fra maschi nella ricerca del cibo

 

E' chiaro che la libido maschile può avere un potenziale sociale disgregante

questo è stato detto fin dai tempi di totem e tabù, anche se principalmente

per spiegare il discorso dell'incesto e la convenienza dell'esogamia

 

Tuttavia questa sarebbe la nascita di una "affettività umana" più che del

romanticismo in senso stretto

 

O se vogliamo dobbiamo ipotizzare prima la nascita dell'orgasmo femminile

( assolutamente inutile ai fini riproduttivi ) poi dell'affettività e dell'attaccamento

cioè dell'amore e - solo per ultimo - del romanticismo

 

PS ma intendiamoci ci muoviamo in un campo altamente ipotetico...la difficoltà nasce

anche dal fatto che sono tanti gli aspetti della sessualità umana che in successione si

determinano

 

Ovviamente è molto più facile parlare di romanticismo e amor cortese

Il razzismo attuale è di profonda matrice nazionalsocialista/lombrosiana: è finalizzato all'Epurazione, alla Pulizia, alla disintegrazione del diverso per DISINFETTARE la società. E' per questo che trovo appropriatissima la definizione di "fobia della contaminazione" suggerita da Almadel.

 

Non esattamente.

 

Oggi si parla di razzismi, al plurale. Permangono, diciamo, i tipi di razzismo elaborati nelle epoche passate, da quello ''scientifico'' a quello ''differenzialista''. Questi, tuttavia, sono stati per lo più screditati dalle vicende storiche (il genocidio degli ebrei, la denazificazione, le prese di posizioni anti-razziste di istituzioni statali, internazionali e religiose, la fine degli imperi coloniali, la lotta per i diritti civili, ecc.) e dalle prove scientifiche sulla non esistenza delle ''razze''.

I sostenitori di questi razzismi, pubblicamente osteggiati, sono politicamente e numericamente irrilevanti.

 

Il razzismo più diffuso in Occidente, oggi, è invece quello culturale-identitario (e sarebbe, anche per questo, più corretto parlare in termini di xenofobia). Per certi versi, siam tornati alle origini, poiché è questo il tipo di ''razzismo'' più comune nel mondo antico occidentale e medio-orientale - forse il solo, se non prendiamo in considerazione gli sparuti e discussi casi di ''proto-pulizia etnica'' avvenuti qua e là in Europa o Asia Minore fino al periodo pre-imperiale.

 

Il razzismo culturale si basa sostanzialmente sulla difesa della propria culturale (o nazionalità), dei propri ''valori''. Paradossalmente, la retorica di chi sostiene tale visione riconosce pari dignità (per molti aspetti) ad ogni cultura, l'importante è che ciascuna cultura rimanga ''a casa propria''. Può non di rado intrecciarsi anche con il razzismo cd. ''assimilazionista'', per cui gli esponenti di una cultura-altra dovrebbero spogliarsi della propria identità e sposare totalmente quella della cultura di accoglienza.

 

In questo senso, si può parlare di una ''paura della contaminazione'', non in senso biologico, ma culturale. E' l'identità culturale, la sua integrità a dover essere salvaguardata - non quella della razza. Questi sono i principali argomenti delle cd. destre xenofobe (almeno quelle ''moderate'' e che contano qualcosa a livello politico), temi che sono ovviamente dati in pasto ai propri elettori in modo abbastanza politicamente corretto da non oltrepassare taluni limiti.

 

L'aspetto riproduttivo, quindi, c'azzecca poco. Poi, certo, di partitini e movimenti che denunciano la scomparsa, ad es., della ''razza italica'' (esplicitamente) si trovano, volendo. Ma - per fortuna - non hanno più particolare presa sulla stragrande parte della popolazione.

 

PS. Il razzismo nazista e ''lombrosiano'', come lo intendi tu, è quello ottocentesco.

Edited by Layer

il romanticismo per me è stare sul divano a guardare game of thrones (prossima stagione, si spera) a coccolarsi e a tifare daenerys targaryen, qualche bacio, toccatine, coccole, bere e fumare. 

Non nasce col primo appuntamento ma col tempo e si lega indissolubilmente alla sfera sessuale   :sisi:

 

poi funnyboy caro parliamoci chiaro tu non sei un tipo "tipicamente" romantico :rolleyes:

 

taggo @@Ilromantico per sapere il suo punto di vista. 

Edited by Zafkiel
si può parlare di una ''paura della contaminazione'', non in senso biologico, ma culturale. E' l'identità culturale, la sua integrità a dover essere salvaguardata - non quella della razza.

 

Si vabé ma putroppo mi sembra una distinzione prettamente formale, rigorosamente sulla carta e priva di risvolti pratici. Il razzismo attuale, inteso come "salviniano/trumpista/lepenniano/farageano", a conti fatti appare proprio visceralmente lombrosiano, nel senso di volto alla pulizia, alla rimozione materiale dalla società da individui somaticamente stranieri non caucasici.

 

La "difesa culturale" è un fantoccio, è la scusa formale che il razzista medio è obbligato ad utilizzare proprio per sopravvivere burocraticamente alla "denazificazione" post Seconda Guerra Mondiale di cui giustamente parlavi.

 

E' proprio un mero adempimento burocratico, come quello di un omofobo che esordisca dicendo "io non ce l'ho con gli omosessuali ma...".

 

Non ho mai sentito nessuno inneggiare alla difesa culturale della propria nazione dall'invasione della cultura bianca metodista/presbiteriana anglostatunitense che è però palese dilagante e profondissima in qualsiasi nazione europea.

 

Un italiano che inneggi alla difesa della propria identità culturale indossando jeans, ascoltando gli AC-DC, guardando gli Avengers, dopo aver preso una certificazione del British Institute di Roccasecca Inferiore, strutturando la propria vita sentimentale sulla base di Orange County, avendo studiato uno corso di business management o information technologies, e trovi lavoro in uno studio strutturato che scimmiotta i parametri aziendali del Delaware, non sta difendendo la propria identità culturale, sta attaccando un nero per il solo unico e PURISSIMO FATTO CHE E' NERO.

Edited by Sampei

Non ho mai sentito nessuno inneggiare alla difesa culturale della propria nazione dall'invasione della cultura bianca metodista/presbiteriana anglostatunitense che è però palese dilagante e profondissima in qualsiasi nazione europea.

 

Mi pare che molti partiti di destra xenofoba (non anglosassoni) hanno invero tendenze più o meno anti-americane (e filorusse).

 

Comunque, che taluni temi siano trattati in modo ''politicamente corretto'' (per così dire) dalle destre è vero. Ma la discriminazione razzista odierna, quella maggiormente diffusa e rappresentata, è su base nazionale (culturale, identitaria), tant'è che anche popolazioni bianche e caucasiche (come gli europei dell'est) sono vittima di razzismo (ma nessuno apporta, e dubito pensi, che essi appartengano a razze inferiori - come poteva succedere, ad es., negli anni Quaranta). La discriminazione, dunque, passa tutta da questioni culturali, identitarie e socio-economiche.

 

Al di là del fatto che potrai sempre beccare, purtroppo, il tizio che crede i neri biologicamente inferiori ai bianchi (o viceversa).

Edited by Layer

Io semmai farei dei correttivi di buon senso

 

Il discorso "state a casa vostra" discende dal fatto che c'è una

migrazione pacifica, non una invasione militare altrimenti i toni

possono tranquillamente esacerbarsi

 

- ad esempio -

 

Razzisti possiamo esserlo tutti e un razzismo culturale

violento fu quello della rivolta dei boxer in Cina

 

In quel caso è chiaro che il razzismo culturale dei boxer può essere visto

come "difesa etnocentrica" causata dallo sfruttamento razzista imposto dal

colonialista europeo. Fu però un etnocentrismo violento perchè violenta era

stata la guerra dell'oppio il sistema delle legazioni etc

 

Quindi in questo momento l'etnocentrismo non ha ancora dato il peggio di sé

anche se la cd guerra al terrorismo globale mostra un principio di islamofobia etc

 

Il razzismo coloniale, non poteva essere solo etnocentrico perchè era al servizio

di una politica di aggressione territoriale, una volta conquistato il territorio

però -di fatto o di diritto- si creava una sorta di apartheid

 

Qui c'è il problema che il razzismo è una idea secolare che conviveva con

una religione ed una morale universalista ( il cristianesimo ) e con una ideologia

politica liberale. Il razzismo doveva combinarsi con istanze di tipo diverso e scendere

a compromessi

 

Il razzismo biologico nazista spazza via il liberalismo e medita di scristianizzare

la Germania quindi è molto radicale e mira a diventare una ideologia totalitaria

non una semplice idea nefasta

 

E' vero che per poter far questo ( averne la forza ) deve essere anche biologico-scientifico

il razzismo culturale non può bastare

Un italiano che inneggi alla difesa della propria identità culturale indossando jeans, ascoltando gli AC-DC, guardando gli Avengers, dopo aver preso una certificazione del British Institute di Roccasecca Inferiore, strutturando la propria vita sentimentale sulla base di Orange County, avendo studiato un corso di business management  o information technologies, e trovi lavoro in uno studio strutturato che scimmiotta i parametri aziendali del Delaware, non sta difendendo la propria identità culturale, sta attaccando un nero per il solo unico e PURISSIMO FATTO CHE E' NERO.

 

Le iperboli di Sampei ogni volta mi stendono dalle risate :D

 

Sì, la faccenda della difesa culturale fa acqua da tutte le parti; io che di leghisti ne ho conosciuti assicuro che v'è pure qualche buon caso di reale, buona intenzione nel detto "preferirei aiutarti a casa tua". 

 

Non a caso molte persone romantiche si scagliano contro "la perdita di valori" e la fine "del buon tempo antico" in cui la precettistica imponeva comportamenti vincolati in ambito sentimentale. Notare il paradosso: i "romantici" così tendono a rimpiangere proprio periodi, vicende, contesti (veri o idealizzati, poco importa) in cui non esisteva la libertà di scelta in campo affettivo, e gli approcci erano codificati in strutture fisse.

 

E' che il sentimentalismo, l'idea che una relazione si costruisca in modo codificato, è molto più rassicurante della libertà...

Si potrebbe sfilacciare il discorso concentrandosi anche sulla necessità di controllo, le ansie da prestazione...ma forse basterebbe far leggere ai romantici Wuthering Heights perché capiscano che nel romanticismo (pure letterario) di sentimentale c'è ben poco :D

Edited by schopy

E come la mettiamo col Ratto delle Sabine allora...

Necessità saltuarie ;-)

 

 

Non credo tu possa arbitrariamente paragonare il razzismo positivista di primo Ottocento, il mito robinsoniano del buon selvaggio (che è buono ma selvaggio rimane) di metà Settecento, la segregazione statunitense post-schiavismo degli Anni Cinquanta ecc con il razzismo attuale.

Veramente io non ho paragonato niente, benché non pensi che siano sostanzialmente diverse le ragioni per cui i Greci d'età classica consideravano i barbari inferiori ed indegni di quei diritti che, almeno teoricamente, erano concessi a quelli che avevano stirpe greca, dalle ragioni per cui gli Europei e gli Americani d'origine europea tra il XIX ed XX secolo svilupparono un senso di superiorità insieme culturale e razziale rispetto agli altri popoli e spesso anche rispetto ad alcuni altri popoli europei.

 

Comunque, a parte le disquisizioni sulla natura e sui confini del razzismo o dei razzismi, c'è da considerare che anche quello che è giudicato, forse a ragione, la più crudele ed anche la più autolesionista ideologia razzistica, cioè quella nazionalsocialista, solo in parte fu rivolta, come dici tu:

" alla pulizia, alla rimozione materiale dalla società da individui somaticamente stranieri non caucasici. ".

 

Infatti la disinfestazione riguardò solo ed esclusivamente gli Ebrei, prima con fini di semplice rimozione per espulsione o per fuga stimolata, poi, forse per la concomitanza della guerra e per il gran numero di Ebrei presenti nei territori polacchi e russi conquistati, con fini di soppressione fisica.

Nella teoria hitleriano nazista invece gli altri popoli non tedeschi o non ariani meritavano un trattamento differenziato che andava dalla quasi parità di Inglesi e Francesi alla schiavitù dei Polacchi e degli Slavi in genere, che dovevano essere asserviti al reich tedesco, ma non espulsi e tanto meno soppressi, essendo appunto la loro inferiorità funzionale alla supremazia degli Ariani in generale e dei Tedeschi in particolare.

 

Che abbia origini culturali o religiose o biologiche o chimiche o fisiche o metafisiche il razzismo infatti non necessariamente implica distruzione della razza inferiore, direi che anzi normalmente ne preferisce lo sfruttamente a vantaggio di quella superiore.

 

Quindi non c'è nulla di contraddittorio nei comportamenti da te citati:

E' frequente trovarsi dinnanzi all'italiano analfabeta funzionale leghista razzista che tanto vomita odio contro lo spazzino senegalese o il muratore rumeno quanto poi va a scopare con le nigeriane o le ucraine in tangenziale. Assolutamente lo stesso vale per l'italiana salviniana ignorante come la merda che tanto grida fobica alle badanti polacche o marocchine e che le rubano il lavoro/il marito/il posto in fila dal dentista, e poi porta le amiche per la festa della Donna al club coi ballerini nudi mulatti o moldavi.

La razza inferiore può starsene benissimo qui, purché rimanga al suo posto inferiore ed ovviamente non infastidisca rubando il lavoro o l'assegnazione della casa popolare o svilendo il pregio del quartiere eccetera.

Edited by Mario1944

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