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Cinquantenne perplesso - Parte 1


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Parte 1.Orbene mi iscrissi al "social" ignorando da novellino pivello quali erano le regole del gioco. Lì gli approcci erano/sono sbrigativi: cs cerchi?, io pass, tu? Misure? Hai una foto? Intera, dove si vede...? Non mi dilungo. E io che parlavo di letteratura, cinema, teatro. Una pena.Nel febbraio dell'anno passato conosco XX di 20 anni (21 adesso che scrivo) con il quale si stabilì subito un rapporto assai intenso. Era molto ricettivo e io iniziai a fargli una corte spietata ignorando le regole del gioco anzi... come dice un mio carissimo amico giornalista: il segreto di una buona conversazione brillante sta nella divagazione e nell'allusione. Di lui mi incuriosì il fatto che nelle sue foto aveva gli occhi coperti da una pecetta nera; quelle "private" non erano all'altezza della sua bellezza da "scugnizzo" ma la cosa non mi interessava particolarmente...Chattavamo quasi ogni sera finché una volta (qualche mese dopo che ci eravamo conosciuti) avemmo un primo screzio perché non riuscivo a capire certi suoi strani comportamenti certe volte assai sbrigativi. Lo mandai a quel paese ma dopo un mese circa lo ricontattai. Gli parlavo di cinema, musica, letteratura e lo inondavo di poesie. Allora conobbe per la prima volta in vita sua Frida Kalo, Alda Merini, Pessoa, Montale, Buñuel, Kubrick, Baudelaire, Verlaine, Mallarmé, Catullo e tanto tanto altro. Capii dove battere e non gli diedi tregua. E a lui piaceva sentire cose tanto nuove e gli piaceva sentirsele dire.Una sera iniziò un discorso alla lontana dicendo che era felice di sentirsi con me perché io non ero come tutti gli altri che lo avevano contattato. Diceva che io non facevo proposte oscene, non chiedevo né davo misure, non volevo sapere i ruoli e che si sentiva obbligato a chiarire delle cose lasciando a me poi la decisione se continuare a sentirci o meno. Mi disse che lui era in chat per rimediare clienti (maturi) con i quali intratteneva rapporti a pagamento ma con me era diverso e non lo avrebbe mai fatto: lasciava a me la decisione di continuare o meno. La cosa mi lasciò di stucco ma devo confessare che un poco mi eccitava come pure in seguito mi eccitavano certi particolari che mi raccontava in momenti intimi. In questi momenti, come scoprii per via diretta, ci sapeva fare. Poche volte nella mia vita ho incontrato persone che lo facessero così bene.Decisi di continuare almeno a sentirci. E così fu. Cominciarono lo scambio di foto; le chat di whatsapp e la mia gelosia e la mia rabbia salirono un paio di volte alle stelle specialmente quando mi faceva intendere di aver "lavorato" e una sera in particolare dopo avermi detto che aveva toppato con uno perché aveva il pensiero fisso su di me. E tutto questo senza che ancora ci fossimo visti. Episodi del genere si ripeterono altre volte fino a che mi confessò che stava per lasciarsi con uno velato più o meno della mia età, sposato, con il quale stava da un anno circa perché voleva cambiare vita e stare con me.Dopo una serie di tira e molla (da parte mia) e insistenza da parte sua decidemmo di incontrarci e fu un colpo di fulmine per entrambi e da allora la cosa divenne morbosa per entrambi. In questi incontri notai una cosa curiosa forse senza nessuna importanza. Mi sarei aspettato che per quello che faceva (almeno stando a quello che diceva) vestisse super-elegante con telefonino extra-galattico (per esempio). Invece nulla. Abbigliamento comprato in negozietti a buon mercato, scarpe non proprio nuove, un telefonino malandato vecchio (mi disse che era stato dismesso dal padre).Qui il mio primo dubbio. Ma veramente si prostituiva? Al terzo/quarto incontro (a distanza di un mese dal primo) mi disse che aveva smesso e che forse (FORSE) non lo avrebbe fatto mai più. Voleva cambiare vita. Con me. Voleva farsi un avvenire.Era avaro dei fatti suoi. Solo in seguito si aprì ma non tanto. Metto il suo numero di cell su facebook (voce persone...) vedo la sua pagina, ma è privata.Ma, ma accanto al suo nome trovo il nick. Apro pipl.com e mi sbrodola un blog. E' il suo. Ci sta la sua foto insieme ad un altro più o meno della sua età. Entrambi a torso nudo distesi su un letto testa a testa. Faccio vedere la foto ad una mia amica (assai più di un'amica) la quale senza sapere né perché né percome dice che i due stanno o sono stati assieme.Senza che sapesse che avevo scoperto il suo blog in uno dei nostri incontri mi parlò di questo suo amico il quale gli era stato vicino in momenti assai difficili. Mi disse che l'altro (lo chiamerò ZZ) era un poco bicurious e che una volta ci era scappata una pompa. Niente di più. Invece ZZ era stato prodigo di consigli tanto è vero che quando XX gli disse che ALLORA avrebbe cercato compagnia a pagamento con maturi ZZ gli rispose di non farlo perché se ne sarebbe pentito e avrebbe pianto. ??? Che cavolo significa? Uno dice ad un altro che si butta dal balcone e quello invece di fare l'impossibile per trattenerlo gli dice di starsi attento perché potrebbe farsi male? Assurdo. Io credo invece che le cose siano andate così XX è innamorato di ZZ al quale "piacciono le femmine". XX gli dice che ALLORA se non ne vuol sapere farà marchette con i vecchi e ZZ di rimando gli dice di stare attento a non farsi male. Come aiuto non c'è male.Mi sono dilungato su questa persona perché in seguito sarà sempre presente fino a farci litigare a sangue almeno un paio di volte.Intanto alla fine di maggio venne a stare da un week-end (io vivo da solo) e ci ritornò due settimane dopo. In famiglia disse che aveva conosciuto persone delle mie parti che avrebbero potuto procurargli un buon lavoro. Viviamo in due posti ad una ottantina di km distanti con Napoli in mezzo (dove ci incontravamo).Mi fermo qui ma ci sta un seguito di cui parlerò in un prossimo post. Intanto a luglio venne a stare da me e di riffa e di raffa abbiamo vissuto assieme fino a maggio di questo anno.Mi chiedo allora:

- Veramente si prostituiva? ... Ma disse che "era stato costretto" e lo faceva per vendetta...

- Fingeva in vista di una sistemazione economica?... Ma si accontentava delle sigarette e della ricarica!

- Con quell'altro è veramente andata come penso? ... Ma era il suo amico del cuore che... lo aveva friendzonato (si dice così?)

- Al mio posto che avreste fatto? Continuare o troncare?

Avrete sicuramente intuito che questavultima domanda è tuttora valida.

Edited by DonAlfonso
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https://www.gay-forum.it/topic/33686-cinquantenne-perplesso-parte-1/
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Prima di dare delle risposte vorrei conoscere il resto ma già da quello che dici mi sa che ci sei andato a finire dentro con tutti e due i piedi. Lo dici tu stesso che hai somatizzato. Non dici come ma non è una cosa buona.

 

Mi sa che questa storia non ti ha fatto bene e continua a non fartene e dal tono non mi pare di intravedere un lieto fine.

 

Può darsi che mi sbagli.

Edited by pierpagu

Ho letto tutto d'un fiato. Sei molto bravo a scrivere. Sembra la trama di un film.

Ma un film non è. E' un casino bello e buono in cui ti sei impantanato.

due persone appartenenti a due mondi completamente diversi che si sono in qualche modo trovate.

Completa il tuo racconto....

Santiddio ma perché esistono così poche persone come te? Sono un ragazzo e mi piacciono i maturi quindi posso intuire bene la situazione. Ma io non lo faccio per soldi eh, sia ben chiaro ;) Come ha già detto un utente sopra non sembra che le cosa ti faccia bene e neanche io credo ci sarà un lieto fine. Lui ti sta usando fino a quando non gli capiti di meglio e tu ci sei cascato con tutte le scarpe. Purtroppo voi di mezz'età vi fate abbindolare come delle pere cotte dai 20 enni. Caccialo da casa o al massimo se hai i soldi e ti piace pagalo.

ci sono troppe cose non dette tra voi e/o in quel che scrivi.

 

che sono un ottimo sistema per mandare a puttane qsi storia, anche la più megafavolosa possibile.

 

se volete far funzionare la vostra.. [come definirla? relazione? intima amicizia con benefits? fai tu!]

non credo ci possiate riuscire se non siete sinceri tra voi.

anche fino a farvi male, se necessario

Edited by freedog

Sei completamente indifeso. Devi fare attenzione, ti sei tuffato a capofitto nella storiella col Maudit di turno e ora nei sei cotto.

 

E' una storiella con uno scugnizzo di strada, un'avventura con un guappetto marchettaro. Una torrida liaison che inizia come in un romanzo d'evasione, e non può che finire come in un romanzo d'evasione. Chissà perché si è sempre così disposti a gettarsi nel baratro delle sconvolgenti passioni di Anna Karenina, o le rivoluzionarie fantasie del povero Manon Lescaut, dimenticandosi poi del finale incontrollato, che non può che essere quello del povero Adrian Leverkühn.

 

E tale resterà.

 

Accettalo, non potrai mai "salvarlo". Mai e poi mai. Non è il tuo compito, non è la sua volontà.

 

Le persone non si conquistano con Frida Kahlo e Baudelaire, quelli sono solo intermezzi eccitanti d'un incontro sensuale e vietatissimo fra il professore e l'alunno, fra il maestro di vita poeticamente povero d'esperienze e il pulcino bagnato perfettamente adattato alla vita del bassofondo. E' l'esplosione affascinante e torbida che avviene nel mettere in contatto il polo positivo del virtuosismo accademico, dell'apice della realizzazione sociale, della iperresponsabile realizzazione socioeconomica, con il polo negativo dello sbandamento ferino, degli inferi della piramide sociale, della deresponsabilizzazione votata all'edonismo ancestrale.

 

Tutto quello che puoi ottenere è una distante Adelaide Anfossi da riverire con frustrato languore, o tutt'al più una lontanissima Delgadina da contemplare nelle afose stanze di Barranquilla.

 

Chi dei due insegna a chi?

 

Attento, non continuare a dare per certo di essere l'insegnante, potresti all'improvviso scoprire di essere l'ingenuo scolaretto.

 

 

due persone appartenenti a due mondi completamente diversi che si sono in qualche modo trovate.

Si, due modi diversi. Tralascio di raccontarti in che situazione familiare si trova. Ti dico solo che padre e madre ricevono volentieri in casa testimoni di Geova. Lascio concludere a te.

 

E' vero. Siano stati fortunati (o maledetti?) ad incontrarci quando cercavamo entrambi la stessa cosa e per mesi ha funzionato se non fosse stato che tra me e lui ci stavano famiglia, compagni di merende, ex bicuriosi che non sapeva (e non sanno) quello che vogliono, ex non rassegnati. Che più? Ma ci eravamo trovati e stavamo cambiando io deciso, lui timoroso. La paura ha fatto il resto? O che? Metterò un secondo post per raccontare altri fatti.

 

 

 

Santiddio ma perché esistono così poche persone come te?

Così fessi alla mia età?

 

 

 

Lui ti sta usando fino a quando non gli capiti di meglio e tu ci sei cascato con tutte le scarpe. Purtroppo voi di mezz'età vi fate abbindolare come delle pere cotte dai 20 enni.

 

Ma in tutti i rapporti amorosi ci sta un fondo di utilitarismo.

 

L’amore è una forma di pregiudizio. Si ama quello di cui si ha bisogno, quello che ci fa star bene, quello che ci fa comodo. Come fai a dire che ami una persona, quando al mondo ci sono migliaia di persone che potresti amare di più, se solo le incontrassi? Il fatto è che non le incontri.

C. Bukowsky

 

Ma come faccio a dire che lo faceva per soldi? Ho già detto come si presentava su quel sito: con la maschera sugli occhi! Ma uno fa markette mica fa così. Fa market(t)ing promozionale. Si presenta subito e va subito al sodo. Il tempo è denaro. Uno che deve curare la sua immagine non va in giro con un telefonino dei tempi di Cheope e vestito di cosette. Non credo proprio anche perché di vecchi bacucchi come me disposti a dare di mano al portafogli per un poco di passatempo senza complicazioni sentimentali se ne trovano, eccome! E ti assicuro che già dalla prima volta che facemmo all'amore mi accorsi che ci sapeva fare. Ne restai folgorato!

 

Esperienza acquisita con i clienti? Non credo. Chi lo fa per mestiere lo fa meccanicamente. Una botta e via! Qualche volta si fece sfuggire e accennò a storie che lo avevano segnato ma poi silenzio. Guai a parlarne!

 

Non nego che ci sono stati momenti in cui il mio dubbio è diventato più pressante ma non ho mai avuto elementi definitivi. Forse il suo uscire allo scoperto poteva essere un modo per forzare la situazione ma dopo il primo/secondo incontro, visto che "non volevo fare carte" e che avevo altre intenzioni avrebbe potuto pure gettare la spugna e andarsene.

 

E invece abbiamo continuato. Per mesi. Barcamenandosi con la sua famiglia e gli amici che volevano sapere dove, come e con chi.

 

Gli amici! Tutti perditempo che vivono alle spalle delle loro famiglie. Tutti si scocciano di fare questo e quello. Solo un peregrinare continuo da un posto all'altro senza mete, senza affetti, senza un cazzo di niente. Il parkour, lo skateboard, le serate a piazza Bellini o locali di qualsiasi genere. Fumati e ubriachi.

 

Vedi perché dico di non capire voi giovani? A questo punto siete indecifrabili. Siete belli e dannati e forse per questo ci cadiamo come pere cotte. Io direi sfatte.

Negli anni '90 io ho conosciuto ragazzi che smarchettavano

più per sentirsi "costretti" a far sesso gay, che per un reale

interesse

 

Come a dire: meglio puttana che gay...il ché in genere non

esclude, anzi favorisce la troiaggine intesa come capacità di

saper far sesso

 

Perchè il denaro è solo un alibi, quindi l'approccio è fintamente

professionale

 

Altro discorso lo sviluppo di una reale capacità affettiva, soprattutto

se ti crei un personaggio e vivi in un reticolo di illusioni e menzogne

 

E' questo il caso? Non lo so

 

Però potrebbe essere verosimile, anche se fa un po' anni '90 nella

provincia campana ed in strati sociali arretrati ci potrebbe essere una

sfasatura temporale di un paio di decenni

Io più che altro direi che non esiste utilitarismo nel godimento

cioè tenderei a rispondere come Lacan, che il godimento serve

solo a se stesso

 

Far finta che con una persona esista una relazione di natura

economica, significa negare la possibilità di una relazione amorosa

o di diversa natura, ma anche che si ha bisogno di fingere una relazione

per poter godere del corpo proprio e dei corpi dei propri amanti

@@freedog@@Hinzelmann

 

E' vero. Ma ero io quello che si apriva senza avere risposte fino al punto che mi sono ridotto a chiedere ad altri quello che io stesso non ho potuto (voluto?) capire.

 

Queste omissioni non hanno atto che accecarmi di rabbia fino a prendere decisioni di troncare tutto. Trovava sempre il modo di spiazzarmi, di riprendermi. Irretendomi, piangendo, scongiurando. Ma alla fine mai un passo avanti se non alle sue condizioni.

Posso anticipare (se mai ci fosse la necessità di riportare altri fatti) che la rottura definitiva c'è stata. Ma questa volta ho messo lui nella condizione di dire basta. Perché sempre io a fare la parte del cattivo?

@@Sampei,

 

Purtroppo devo riconoscere come dici tu e come dice Hinzelman il quale ha colto un ulteriore aspetto.
Lui non ha fatto mai CO. Stava con me e si faceva vedere con me perché stava lontano dal suo ambiente.
Quando ci ritornava faceva "il normale" insieme a quella banda di markettari fottuti che tra parkour e sport estremi stavano morti e vivi nel Centro Direzionale a Napoli, come se non si sapesse chi lo frequenta e perché.

Non ho più voglia di salvarlo. Affonderei con lui. Per questo alla fine di agosto, dopo due mesi di lontananza, in cui il suo comportamento era diventato sempre più ambiguo l'ho messo alle strette e gli ho fatto sputare il rospo.

Che mi sarei potuto aspettare da uno che è stato sempre reticente? Un discorso senza capo né coda. La proposta di restare amici, il regalino che mi aveva portato dall'estero dove era stato a trovare lavoro salvo tornarsene di corsa, vaniloqui su presunti corteggiatori ma mai la vera ragione. La ragione era che non ci stavano più motivi plausibili per poter tornare a casa mia. Troppe persone a cui dare conto.

Se fosse stato onesto dicendo quali erano le ragioni di questa decisione avrei potuto pure capire e tentare di trovare una soluzione. Non ha voluto farlo e allora muro contro muro.

Ho tagliato i ponti. Bloccato il numero di telefono, bloccato whatsapp, bloccato il suo indirizzo di email.

 

E' abbastanza vigliacco e incapace di fare un ingresso teatrale venendo da me di persona anche perché stavolta non mi limiterei a tirargli appresso la borsa con la roba che aveva lasciato a casa e a lasciarlo a frignare mentre il treno partiva.

Edited by DonAlfonso

Si pure io non capisco bene il succo della faccenda...se quello che vuoi è un parere spassionato, io in una storia così non mi sarei mai invischiato e quindi troncherei subito, ma è facile parlare così dietro uno schermo senza sapere i dettagli e le dinamiche che si sono instaurate fra di voi.

 

Oltre che la sensazione (che tu hai) di non conscere del tutto una persona,  ci sono anche le difficoltà che tu riconosci di avere nel comprendere appieno il suo mondo (difficoltà che ti rendono molto vulnerabile). Da quello che traspare poi non è il mondo di tutti i ventenni, ma di ventenni che vivono ai margini della società.

 

Non ho ben capito se il tuo timore è che lui ti stia semplicemente usando (che ne so lo mantieni tu?). Ecco questo potrebbe essere spiacevole.

 

Per il resto della storia, le marchette o simili come ti dicevano gi altri, potrebbe essere vero come no...magari ne ha rimorchiato solo qualcuno tanto per fare e ha ingigantito la cosa. Magari te lo ha detto per impietosirti...non lo possiamo sapere. (Ammetto che mi fa strano parlare di questi argomenti abbastanza delicati in questo modo distaccato).

 

Idem il rapporto con quest'altro amico...non capisco esattamente il suo ruolo e perchè ti interessi così tanto, se non per il fatto che lui continui a non essere sincero con te.

Edited by nofrills

L'esito prévostiano c'è già stato, dunque? Non me lo aspettavo, credevo la situazione fosse in divenire. Meglio così.
Ma forse c'è ancora qualcosa che ti tormenta...

Purtroppo devo riconoscere come dici tu e come dice Hinzelman il quale ha colto un ulteriore aspetto. Lui non ha fatto mai CO. Stava con me e si faceva vedere con me perché stava lontano dal suo ambiente. Quando ci ritornava faceva "il normale" insieme a quella banda di markettari fottuti che tra parkour e sport estremi stavano morti e vivi nel Centro Direzionale a Napoli, come se non si sapesse chi lo frequenta e perché. Non ho più voglia di salvarlo. Affonderei con lui. Per questo alla fine di agosto, dopo due mesi di lontananza, in cui il suo comportamento era diventato sempre più ambiguo l'ho messo alle strette e gli ho fatto sputare il rospo. Che mi sarei potuto aspettare da uno che è stato sempre reticente? Un discorso senza capo né coda. La proposta di restare amici, il regalino che mi aveva portato dall'estero dove era stato a trovare lavoro salvo tornarsene di corsa, vaniloqui su presunti corteggiatori ma mai la vera ragione. La ragione era che non ci stavano più motivi plausibili per poter tornare a casa mia. Troppe persone a cui dare conto. Se fosse stato onesto dicendo quali erano le ragioni di questa decisione avrei potuto pure capire e tentare di trovare una soluzione. Non ha voluto farlo e allora muro contro muro. Ho tagliato i ponti. Bloccato il numero di telefono, bloccato whatsapp, bloccato il suo indirizzo di email. E' abbastanza vigliacco e incapace di fare un ingresso teatrale venendo da me di persona anche perché stavolta non mi limiterei a tirargli appresso la borsa con la roba che aveva lasciato a casa e a lasciarlo a frignare mentre il treno partiva.

Gli opposti si attraggono, nel senso che gli oppostissimi si attraggono, ma una volta in contatto esplodono, come idrogeno e ossigeno. Dalla loro esplosione, per chi ne sopravvive, non scaturisce nulla di solido. Scaturisce però il bene fondamentale, acqua pura che può essere bevuta e assimilata se si riesce a catturarla, o andare invece dispersa nella polvere dell'oblio se non si è pronti e solerti nel raccoglierla.

Io ti plasmo, ti educo, ti convoglio nella civilizzazione e nella buona creanza, tu ti ribelli e ti strappi le briglie che ho sapientemente annodato al tuo morso.

Io ti mostro le sfumature roventi d'un verso catulliano nel quale ritengo sia racchiusa l'Esperienza, io ti inizio all'ebrezza arrogante di poter accedere alla conoscenza misterica dei Fiori del Male, io ti educo alla disinvolta ostentazione di poter attingere alla fonte inesauribile di stupore dei Metamorphoseon Libri XI.

Io sono il Sapere. Io te lo infondo.

Io sono il Re Taumaturgo che s'inabissa fra i vicoli per imporre le mani e fare di te un patrizio.

Ma il miracolo non accade.

La scommessa sulla My Fair Lady fallisce in maniera tremenda e dolorosa. Il sapore estatico della contemplazione delle pagine di Macondo non mi permette di portarti sul fiume Magdalena. Sei riottoso, mi esponi il collo, ti sottrai, poi ritorni, mi aduli, mi rifuggi, la cosa mi piace. Facciamo al gatto e al topo, facciamo che prima o poi cedi all'amoroso assedio cavalleresco, insomma è ciò che sta scritto nelle ballate capetinge.

Che succede, dannazione?

Succede che non ho tenuto conto che le parti potevano invertirsi.

Succede che quel tuo modo di fare sfacciato, quelle tue bugie spudorate e grossolane, quella tua strafottenza verso la Regola, quella tua riprovevole noncuranza per il decoro, per l'impegno e il lavoro, per i santi valori dell'onesto cittadino borghese, quella tua sordida ignoranza così gretta e così volgarmente vitale, quella tua superficialità così odiosamente radiosa... Insomma tu sei tutto quello che io non mi sono mai permesso di essere nemmeno per un secondo, nemmeno in una mia fantasia più recondita, tu mi hai sconvolto rapito e stuprato perché mi hai fatto vedere che esiste dell'Altro, che un essere umano può essere qualcosa di infinitamente lontano da quell oche sono io e accedere comunque alle passioni libere e feroci che io ho sempre desiderato.

L'Enfant Sauvage che era in te non è morto, io ho tentato di addomesticarlo convicendoti che era giusto chiuderlo in una gabbia e gettare la chiave, ma lui esiste libero e sempre esisterà; mi ha guardato dalla foresta, si è avvicinato incuriosito, ed infine è passato oltre. La mia missione civilizzatrice ha fatto fiasco, mi fa male e non capisco perché.

Come posso essere così orribile? Non avevo scampo, dovevo ucciderlo come uccisi il mio Enfant tanti, tanti anni fa.
Così mi fu pedissequamente insegnato da chi voleva solo il meglio per me.

Edited by Sampei

.... e leggendo la tua storia mi è venuto in mente che sul finire del settecento a Napoli una servetta astuta ammaestrava così le sue non proprio sprovvedute padrone ferraresi

 

 

A me sembra che lui questa lezione la abbia imparata bene, tu invece....

Scusate mi era sfuggito il suo ultimo commento con l'epilogo...quindi il mio precedente non ha molto senso.

 

Però devo dire che alla fine di tutto, quello che mi fa più pena è il povero ragazzo (manipolatore?). Non dico che sto con il ragazzo (figuriamoci) o che Don Alfonso si sia comportato male, però boh è sicuramente stato molto ingenuo e questo è sfociato nella sua rabbia finale rivolta verso il ragazzo (perchè credo che lui vorrebbe rivolgerla soprattutto verso sè stesso per esserci cascato).

 

Non do nessun giudizio, però veramente mi chiedo che epilogo si immaginasse viste le premesse. Va bene essere infatuati e un po' naif, però qui mi pare le avvisaglie di un bel drammone ci fossero tutte (e anche di più).

 

Forse anche gli altri motivi saranno veri, però per me l'essere stato lontano due mesi gli avrà fatto aprire gli occhi (forse è maturato?) sulla ca***ta che aveva fatto con Don Alfonso (forse si è pentito di averlo usato o magari si è accorto che non era più quello che voleva) e avrà preso le distanze. Ha pur sempre 21 anni...

Edited by nofrills

Avendo anticipato l'epilogo di questa storia disgraziata forse sarà inutile postare la seconda parte. Mi ero iscritto per cercare di capire se qualcuno da fuori potesse intravedere elementi negativi imputabili a me e alla mia goffaggine nel gestire questa situazione. Probabilmente il peso maggiore è il mio che mi sono rifiutato di comprendere che certi caratteri non possono essere trattati alla stregua della dimostrazione di un teorema matematico.

 

Ha 20 anni, non posso negarglieli né l'ho mai fatto. Ma è una colpa tentare di costruire un futuro per la persona che si ama solo perché deve vivere i suoi 20 anni? Con questo criterio un genitore non avrebbe diritto a mettere il becco in nessuna faccenda dei figli a meno che essi stessi non decidessero di andarsene per la loro strada. E pure in questo caso chi darebbe la forza e il coraggio ad un genitore di restare indifferente a guardare mentre quelli si allontanano?

 

D'accordo, non era mio figlio ma nemmeno figlio loro se non si sono mai preoccupati di capire perché stesse a casa solo per dormire e mangiare né si sono preoccupati di capire realmente dove e con chi stesse il figlio. Il loro assunto era elementare: se hai finito di studiare e non vuoi continuare vai a lavorare e porta i soldi a casa. Cosa che non hanno mai detto al fratello maggiore.

 

A questo punto rinvangare il passato è inutile. Ho chiesto aiuto per capire dove avevo potuto sbagliare e l'ho trovato. Tanti di voi mi hanno aiutato Hinzelmann che mi ha fatto cogliere un aspetto delle sue abitudini che non sospettavo potesse esistere e Sampei che, con toni garbati mi ha svelato altri aspetti. Lo ringrazio particolarmente per una cosa che mi ha toccato nel profondo: sono sensibile alla letteratura e i suoi riferimenti mi hanno particolarmente commosso. Mi aspettavo anche di essere Charles Swann alle prese con al sua Odette... Un vezzo in più che aggiungo io.

 

Naturalmente ho dovuto essere il più stringato possibile, ciononostante ho ecceduto e per questo mi scuso con quegli utenti ai quali non è stato chiaro il problema: non si trattava di capire se ci fossero i presupposti per chiudere ma perché questo sia successo. Pare per la mia testardaggine di quadrare il cerchio.

 

E' vero Frida Kahlo e Baudelaire sono l'arrivo non un punto di partenza eppure mi resta il dubbio che stesse per farlo.

 

Un pomeriggio, sul finire di settembre dell'anno passato, eravamo seduti a guardare il mare senza dire una parola su una panchina del lungomare appena fuori città. Con la coda dell'occhio vedevo che mi guardava. Gli chiesi perché lo facesse. Per tutta risposta estrasse il telefonino e lesse:

 

Se potessi darti una cosa nella vita, mi piacerebbe darti la capacità di vedere te stesso attraverso i miei occhi.

Solo allora ti renderesti conto di quanto sei speciale per me.

 

Grazie di cuore a tutti per tempo che mi avete dedicato. Evidentemente se il teorema poteva essere dimostrato questo non andava fatto come ho pensato io di farlo.

 

Una nota per  gianduiotto:

 

Il nick Don Alfonso non è casuale e ha a che fare con il "Così fan tutte". Anche Don Alfonso spinge la situazione ma Despina è più brava...

Edited by DonAlfonso
Ha 20 anni, non posso negarglieli né l'ho mai fatto. Ma è una colpa tentare di costruire un futuro per la persona che si ama solo perché deve vivere i suoi 20 anni?

 

Non è una colpa, è solo una dolce violenza. Una dolce violenza contro se stessi.

 

Uno scossone, un contorcimento, un segnale d'allarme. Sebbene più che occultato nel Pasticciaccio degli eventi mondani, seppure possa portare solo a qualche storta sillaba e secca come un ramo, di cui comunque ci accontenteremmo, lo si potrebbe quasi ritenere uno schiaffone "a fin di bene", diciamo, un po' come quelli che si danno alle fanciulle svenute per farle rinvenire, o ai neonati appena partoriti per assicurarsi che respirino.

 

D'altra parte anche l'Imperatore Adriano si trovava a dover ammettere che notre grande erreur est d'essayer d'obtenir de chacun en particulier les vertus qu'il n'a pas, et de negliger de cultiver celles qu'il possède.

 

Ad ogni modo non è affatto detto che questa violenza si sia consumata invano.

 

Potrebbe anzi, essere perfino pensata come un'opportunità. Una fra le opportunità più misteriose e stupefacenti che possano balenare nella vita di un uomo: una reincarnazione, una seconda chance. Un biglietto del treno con su scritto un nuovo nome: Adriano Meis.

 

 

Purtroppo se sei uno stronzo e dici una bella frase, resti uno stronzo

quando sei così drastico, pare quasi che dimentichi un semplice dettaglio,

ossia che è molto

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PS @ donALfonso: beh, spero che, una volta chiarito il tarlo che t'arrovella, vorrai continuare a distillare la tua scientia et sapientia anche in qualche nostra altra discussione.

Sarebbe un onore (nonchè un piacere) leggerti

Don..... sei un tipo molto romantico e sensibile.

Ma ho la vaga sensazione che hai vissuto in una favola. E questa favola te la sei costruita da solo. Come dico io, hai sempre guardato questo ragazzo attraverso il filtro degli occhiali a forma di cuore. Trasformandolo in un principe azzurro, dalla vita difficile.

In apparenza sembravi tu, l'elemento forte della coppia. Più grande, con un lavoro stabile, con una autonomia economica etc. Colui che protegge l'altro. Nella realtà dei fatti, sei stato tenuto sulla corda e messo in una posizione di sudditanza.

 

Ti chiedo: cosa ti piaceva di questo rapporto? Cosa ti spinge a cercare questo tipo di relazioni? Nessuno ti ha mai costretto a farlo, anzi hai addirittura lottato contro tutto e tutti pur di stare con lui. Perché l'hai fatto?

Avevo detto nel mio primo intervento che avrei spettato il seguito confidando in un secondo post.

 

Confesso di essere restato un pochino spiazzato dall'inatteso annuncio della chiusura del vostro rapporto saltando tutti i dettagli.

 

Se pure di chiusura si tratta, perché in questo genere di faccende - caro amico - le decisioni drastiche possono fare le fine dei trattati che Hitler sottoscriveva salvo poi considerali carta straccia.

 

Negli interventi tuoi che ho letto ho avuto modo di notare che molto hai detto di te ma quello che hai raccontato di lui erano per lo più aspetti negativi.

 

Per restare nel letterario una specie di "Cicero pro domo sua".,,

 

Solo le colpe sue. Tu non ne hai? Il solo fatto che avresti voluto dargli un futuro ti assolve dal resto? Mai stato geloso? Possessivo? Incurante dei suoi 20 anni rapportati ai tuoi 50? Hai mai dato di testa? Almeno una volta sì perché racconti di una borsa tirata appresso e un'uscita teatrale da attore consumato: sali su un  treno mentre lui è là che vede andartene e piange... e magari se lo lega al dito.

 

Se ne è andato, se ne sarebbe comunque andato. Con loro non c'è dimostrazione di teoremi che tenga: sono proposizioni indecidibili, per dirla alla Goedel e sono sicuro che capisci che cosa intendo dire.

 

Abertine che il Narratore vede per la prima volta sul molo di Balbec insieme alla "bella brigata"...

 

Da solo, me ne restavo semplicemente davanti al Grand-Hótel ad aspettare il momento di andare incontro alla nonna, quando, quasi ancora all'estremità della diga, dove muovevano come una macchia bizzarra, vidi avanzarsi cinque o sei ragazzine, così diverse, per l'aspetto e i modi, da tutte le persone a cui si era abituati a Balbec,quanto avrebbe potuto esserlo, sbucato da non si sa dove, uno stormo di gabbiani che esegua a passi misurati sulla spiaggia - mentre i ritardatari raggiungono gli altri svolazzando - una passeggiata, il cui scopo appaia tanto oscuro ai bagnanti che essi
non sembrano vedere, quanto chiaramente determinato nella loro mente di uccelli.

.....

Fra tutte quelle persone, di cui alcune seguivano un pensiero, ma ne rivelavano allora la mobilità con gesti bruschi e sguardi svagati, altrettanto poco armoniosi della circospetta titubanza dei vicini, le ragazzine che avevo scorto, con la padronanza di gesti che nasce da una perfetta scioltezza del corpo e da un sincero disprezzo per il resto dell'umanità, andavano diritto avanti, senza esitazione né rigidezza, eseguendo esattamente i movimenti voluti, in una piena indipendenza reciproca di tutte le membra, mentre la maggior parte del corpo conservava quell'immobilità  così notevole nelle brave ballerine di valzer.

 

(M. Proust, All'ombra delle fanciulle in fiore)

 

Albertine è "desparue". "La signorina Albertine se ne è andata" annuncia Françoise al Narratore.

 

E forse forse per il solo fatto che ci hai scritto non escludo che il tuo post sia la conseguenza di una sua calcolata vendetta a distanza. Lasciandoti ha pareggiato i conti. E' stato male lui e adesso tocca a te.  La ruota gira.

 

E' vero, maledettamente vero, che..

 

 

 

Non sono incomprensibili i 20 enni sono strasemplici , se la godono alla grande e fanno quello che gli passa per la testa . Quindi perche' cercare una spiegazione a qualcosa di esistenziale di quell eta?

 

Da una parte ti capisco. Vivendo qui a Napoli so che si prova a vederli spavaldi, belli, sfacciati, sicuri e maledettamente pericolosi.

 

Non vogliono sapere nulla. Esistono solo loro nella loro giovinezza. Sarà breve? Anche la nostra lo è stata. Passerà anche la loro ma intanto la vivono e noi possiamo solo essere ai margini.

 

Noi invero come le foglie che genera
la molto fiorita stagione della primavera,
quando all’improvviso crescono ai raggi del sole,
simili ad esse, per il breve tempo di un cubito
godiamo del fiore di giovinezza,
senza conoscere né bene né male da parte degli dei.

Ma le nere Parche ci stanno accanto,
l’una che ha il termine della triste vecchiaia,
l’altra quello della morte;
un attimo dura il frutto di giovinezza,
per quanto tempo il sole si diffonde sulla terra.

Quando questa breve stagione sarà trascorsa,
anzi che vivere, è meglio morire subito.

 

(Mimnermo)

 

Rassegnati, dimenticalo - se puoi - e continua la tua vita che, mi pare di capire, è stata ed è abbastanza fortunata...

 

Senza invidia!

 

 

Vivendo qui a Napoli so che si prova a vederli spavaldi, belli, sfacciati, sicuri e maledettamente pericolosi. Non vogliono sapere nulla. Esistono solo loro nella loro giovinezza. Sarà breve? Anche la nostra lo è stata. Passerà anche la loro ma intanto la vivono e noi possiamo solo essere ai margini

cicci cari,

non buttatevi così giù, cribbio!!

 

insomma, siete/siamo dei favolosi -enni,

non centenari incartapecoriti che vivacchiano alla meno peggio tra acciacchi vari, semolino & mele cotte, suvvia!!!!

Capricorno57

 

 

Così fessi alla mia età?

fessi un corno. 

Hai fatto una esperienza, è andata male, non mi sembra che Te ne esca con tante ossa rotte. 

E' tutto curriculum, fanne tesoro e guarda altrove. 

Credo che alla Tua (o nostra..) età sia molto più salutare una relazione affidabile, con uomini o ragazzi precisi.

Poi, nella vita tutto va considerato provvisorio ma, insomma, poniamo dei limiti se ne abbiamo bisogno.  

Sul Forum ci sono esempi di alcune coppie stabili con differenze d'età sui venti, trent'anni... 

A volte sono più incomprensibili i quarantenni di certi ventenni. 

Non è mai soltanto questione di età. Buona fortuna Don! 

 

 

Current mood: Thinking Inviato Oggi, 09:42 pierpagu, on 08 Oct 2016 - 09:32 AM, said: Vivendo qui a Napoli so che si prova a vederli spavaldi, belli, sfacciati, sicuri e maledettamente pericolosi. Non vogliono sapere nulla. Esistono solo loro nella loro giovinezza. Sarà breve? Anche la nostra lo è stata. Passerà anche la loro ma intanto la vivono e noi possiamo solo essere ai margini cicci cari, non buttatevi così giù, cribbio!! insomma, siete/siamo dei favolosi -enni, non centenari incartapecoriti che vivacchiano alla meno peggio tra acciacchi vari, semolino & mele cotte, suvvia!!!!

 

Non ti nascondo che il pensiero della Parca certe volte mi sfiora. Il topic starter è più giovane di me. Forse l'ho scritto più per me che per lui...

 

Ad ogni modo, come diceva Marcello Marchesi: L'importante è che quando la Morte arriverà ci trovi vivi. :jester:

Beh comunque si potrebbe vedere anche un qualcosa di positivo e giovanile

in questa capacità di innamorarsi per suggestione, cioè è un istinto vitale ( visto

che il topic ha assunto questa tonalità letterario-mortifera... )

 

Manca sempre nel forum la casistica delle volte in cui abbiamo deciso di non innamorarci

che - almeno nel mio caso - è assai più vasta, della casistica contraria

 

Il presentimento che non funzionerà, che non c'è compatibilità pare nella maggioranza

dei gay concentrarsi solo su aspetti sessuali e non su quelli sentimentali

 

Eppure, nel mio caso, sono tante le volte in cui ho deciso che non mi sarei innamorato

di una certa persona

Eppure vi e' un errore di fondo grossissimo che non si vuole evidenziare qui perche' chi scrive su questo forum data la sua istruzione sempre molto alta ignora di default . L ERRORE E' CHE COMUNQUE LA METTETE IL CAZZO CI PIACE E IL SESSO DI PIU quindi piantiamola di fare del sesso un semplice orpello delle nostre vite non e' cosi !!!!! Scoparsi un bel ragazzo fa piacere e come e poi quando finisce uno ci rimane male , quindi secondo me quando si trova un altra persona per fare sesso e poi forse una relazione ci si mette in gioco a tutte le eta sia 16 anni che 70 anni e poi va a finire come deve andare a finire e poi si RICOMINCIA a cercare per accoppiarsi perche' cosi e' la vita sessuale ........

ci si mette in gioco a tutte le eta

 

Potenzialmente sì

 

A me pareva di ricordare non fosse esattamente il tuo caso

ma può essere che ricordi male ( credevo tu fossi più del partito

non faccio CO, l'omosessualità è una parentesi sessuale etc )

 

Quel che però volevo dire io, rivolgendomi a coloro che a tutte le età

si mettono in gioco veramente, è che se ci innamoriamo delle persone

sbagliate, questo non può che derivare dal fatto che facciamo degli errori

 

E' vero che la suggestione e l'autosuggestione in amore svolgono un ruolo

importante, ma possono esistere dei correttivi o se vogliamo delle accortezze

che indicano una indisponibilità sentimentale del soggetto che ci piace

vi e' un errore di fondo grossissimo che non si vuole evidenziare qui perche' chi scrive su questo forum data la sua istruzione sempre molto alta ignora di default

veramente quello è un "dettaglio" che diamo per scontato & acquisito,

qsa su cui è superfluo tornare su.

 

diciamo che preferiamo arrovellarci su altri aspetti -che tu forse consideri collaterali-,

ma che per noi, che abbiamo piena coscenza del suddetto "dettaglio"

e siamo in pace con noi stessi per questo lato della nostra personalità,

diventano centrali nella nostra evoluzione.

 

Evoluzione che non finisce certo quando si è negli -anta,

anzi!

Edited by freedog

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