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Ipocrisia gay? Vendola fa battezzare suo figlio.


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Qualche giorno fa Vendola e il suo compagno hanno deciso di battezzare il proprio figlio, scelta legittima ci mancherebbe anche perchè si sono sempre professati Cattolici ma mi chiedo fino a che punto sia moralmente ammissibile sia per un religioso che per uno che non lo una simile scelta.

Lasciando stare gli attacchi vomitevoli cui sono stati presi di mira per aver adottato un bambino stavolta però mi sento un pò perplesso.

 

Ho deciso di iniziare una nuova discussione e di non continuare quella su Vendola per evitare di concentrarsi in modo particolare sulle motivazioni che hanno spinto Vendola e il suo compagno a battezzare il figlio (sicuramente politica) ma se sia giusto o meno battezzare un bambino che nasce in una "famiglia" ostracizzata dall'istituzione che dovrebbe accoglierti.

Un pò come se un ebreo durante gli anni 30 iscrivesse proprio figlio al partito Nazista, far battezzare un figlio è un diritto alla rivendicazione di una "normalità" ma da quando la normalità è diventata un valore per cui lottare a prescindere?

Edited by Iron84
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Un pò come se un ebreo durante gli anni 30 iscrivesse proprio figlio al partito Nazista, far battezzare un figlio è un diritto alla rivendicazione di una "normalità" ma da quando la normalità è diventata un valore per cui lottare a prescindere?

 

Questo però è vero per tutti i gay cattolici e non solo per quelli con figli.

Inoltre anche i divorziati fanno battezzare i figli senza suscitare lo "scandalo"

che suscita un padre gay che lo fa.

Questo però è vero per tutti i gay cattolici e non solo per quelli con figli.

Inoltre anche i divorziati fanno battezzare i figli senza suscitare lo "scandalo"

che suscita un padre gay che lo fa.

 

Potremmo anche citare i tanti gay che fanno la comunione, la questione non è più tanto di natura personale quanto educativa.

Mi chiedo che senso abbia affidare parte dell'educazione di un proprio figlio ancora immatura ad un'isitituzione di cui non si condividono alcuni valori fondamentali.

 

Un divorziato ha sbagliato all'interno delle regole della Chiesa mentre un gay che adotta è sbagliato oltre per quello che fa per quello che è, non ha più la scusa di poter dire "sono cosi e non posso farci nulla" perchè oltre ad essere sbagliato ha fatto anche cose sbagliate come sposarsi ed adottare.

 

Mi chiedo che senso abbia affidare parte dell'educazione di un proprio figlio ancora immatura ad un'isitituzione di cui non si condividono alcuni valori fondamentali.

 

Ma il fatto che tu non condivida questi valori fondamentali non vuole significare che Vendola & Co. facciano altrettanto..

Vendola si è sempre definito gay, comunista e cristiano praticante, il che sarebbe abbastanza paradossale i comunisti storici erano anti-gay e i cristiani devoti lo sono... Ma e una volta tanto devo dare ragione a @Rotwang siamo di fronte alla classica ruffianeria italica degna dei film di Totò e Alberto Sordi dove tutto si fa all'acqua di rosa.

 

Comunque il meglio è la frase del vescovo di Gaeta  "Sapevo tutto in anticipo. Mi era stato chiesto il permesso, non ho trovato nulla da ridire perché in linea con quello che dice papa Francesco, ovvero di non creare nuovi atei." segno che è così messa male la chiesa?

davydenkovic90

E' un discorso di cui si è  parlato altre volte qua nel forum.

La Chiesa, per proprio tornaconto, fa sempre il doppio gioco di accogliere e discriminare allo stesso tempo.

Loro devono in qualche modo inglobarti e renderti partecipe dei loro riti e sacramenti, per inculcarti il senso di colpa e, in ultima analisi, per farti accorrere da qui all'eternità presso di loro a inginocchiarti, versare tasse, acquistare santini, crocifissi, rosari, messe a suffragio e quant'altro. 

 

Delle questioni relative a Vendola l'unica cosa che vale la pena notare, a mio parere, è come in politica manchi una componente anticlericale, se perfino un gay sposato con figlio fatto all'estero e se anche una transessuale come Luxuria vanno in giro con la catenina della comunione e sono perennemente lì a battersi il petto e a ribadire che  la Chiesa merita rispetto. Come giustamente osservava già qualcuno, sono omologati al potere e non fossero stati così non avrebbero mai potuto ricoprire quei ruoli.

 

Nella battaglia per i diritti secondo me una buona dose di anticlericalismo, anche da parte di chi è cattolico, è fondamentale. 

Tentare di lottare per i diritti lgbt "dall'interno" della Chiesa, sperando magicamente che la maggior parte dei preti, vescovi, cardinali, papi diventino progressisti per poter raggiungere qualche risultato anche politicamente e socialmente, è un'utopia e non mi sembra che sia quello che è avvenuto nel caso di battaglie simili condotte in passato (aborto, divorzio..)

Semmai bisognerebbe lottare per sottolineare il diritto dello stato italiano ad autolegiferare, a fondarsi sui bisogni concreti dei propri cittadini e non su un'etica costruita su favole di 3000 anni fa.

 

Il discorso del privato di Vendola, dell'educazione che darà a suo figlio e di come si senta lui nei confronti della chiesa cattolica, mi appassiona molto poco.

Io non lo farei battezzare. Però è anche vero che non sono cattolico

E' chiaro che si potrebbe dire che un gay cattolico - se è veramente

cattolico - non dovrebbe ricorrere all'utero in affitto e quindi neanche

al battesimo

 

Si può cioè imputare a Vendola di essere una Cattolico "a la carte" ma

lo è da 30 anni non è una novità

 

Non credo gli si possa imputare di essere un gay a la carte perchè noi

non siamo una chiesa che impone un modo morale di vivere piuttosto

che un altro

 

Il discorso del Sacerdote a me pare lineare....il battesimo non si nega a

nessuno, anche se per la CC Vendola è in peccato mortale ed ha sottratto

un bambino al genitore naturale ( la madre ) e questo potrebbe inficiare il suo

ruolo di padrino, la chiesa non può sottrargli il figlio e quindi lo battezza per

dargli una chance di salvezza ( nonostante i pessimi genitori che si ritrova etc )

 

A me torna ( sotto il profilo della ragionevolezza non nel merito ovvio )

 

 

l'unica cosa che vale la pena notare, a mio parere, è come in politica manchi una componente anticlericale
Sic et simpliciter, è proprio così, la nostra condanna eterna, nemmeno il PC ai tempi di Togliatti e Stalin riusciva a definirsi ateo senza doverlo dire sotto voce arrossendo.

 

Che altro dire, quella del battesimo è una scelta molto triste e tamarra.

 

Non ci resta che attendere il video del prediciottesimo del piccolo sulle rotaie della Eboli-Battipaglia.

Questo però è vero per tutti i gay cattolici e non solo per quelli con figli.

Inoltre anche i divorziati fanno battezzare i figli senza suscitare lo "scandalo"

che suscita un padre gay che lo fa.

Anche questo, dipende. Un mio amico etero ha dovuto cambiare chiesa per battezzare il terzo figlio. Perché divorziato e accompagnato con una donna, a sua volta, divorziata. Il parroco si è rifiutato di battezzarlo.

Dipende dal prete che incontri... ed anche questo e ridicolo.

Edited by Greg

 

 

Nella battaglia per i diritti secondo me una buona dose di anticlericalismo, anche da parte di chi è cattolico, è fondamentale

 

Io direi che sarebbe fondamentale avere degli esempi positivi e

qualcosa di cui gioire

 

Non voglio dire degli "eroi gay" ( anche se ho sempre detto che le

icone gay sono donne perchè i maschi prima o poi ci deludono SEMPRE )

ma una persona che abbia delle condotte a loro modo esemplari e positive

 

Mieli non è Milk ( si è ucciso per disperazione poverino...non è la stessa cosa )

 

Vendola è......Vendola, certo avrei preferito rimanesse in Italia a combattere, invece

che andare a Montreal con il vitalizio della Regione Puglia e avrei preferito facesse

qualcosa di diverso anche in questa occasione

 

Poi - giustamente - possiamo dire ciò che è giusto dire, cioè che è libero di fare

ciò che vuole ma certo si aggiunge alla lista di arricciamenti di naso, per notizie

che non possono entusiasmare

Io sono stato battezzato, nonostante i miei genitori non siano né credenti né praticanti. Quando gliel'ho chiesto mia madre ha spiegato che in tutte le culture e i popoli esistono dei "riti" o celebrazioni per presentare i nuovi nati e marcare i momenti della crescita della persona e qui da noi questo rito è il battesimo. È anche giusto sapere di cosa tratta questa religione, ha sostenuto, perché viviamo in un ambiente di tradizione e cultura cattolica, e questo si rileva anche nei modelli di pensiero della società. Per questo hanno scelto di farmi battezzare, seguire qualche anno di catechismo, prima confessione e comunione e poi di lasciarmi scegliere se continuare o no.

Edited by paperino

 

 

se sia giusto o meno battezzare un bambino che nasce in una "famiglia" ostracizzata dall'istituzione che dovrebbe accoglierti.

 

Be' ciascuno può scegliere gli ostracismi che preferisce, peraltro il battesimo cristiano in generale e cattolico in particolare è svincolato, dottrinalmente almeno, dalla condizione dei genitori ed anche dalla fede o dalla non fede dei genitori, tanto che anche un non cristiano potrebbe legittimamente battezzare il figlio.

 

 

 

 

Un pò come se un ebreo durante gli anni 30 iscrivesse proprio figlio al partito Nazista,

 

Un paragone un po' sconnesso perché un ebreo, iscrivendosi al partito nazionalsocialista, non cessava d'essere ebreo, se non altro perché per i nazionalsocialisti gli Ebrei erano una razza e non una religione od una cultura.

 

 

 

 

Mi chiedo che senso abbia affidare parte dell'educazione di un proprio figlio ancora immatura ad un'isitituzione di cui non si condividono alcuni valori fondamentali.

 

Però il battesimo in sé non implica affidamento educazionale e peraltro, se Vendola si dichiara cattolico, evidentemente condivide tutti i valori fondamentali.

 

 

 

 

Un mio amico etero ha dovuto cambiare chiesa per battezzare il terzo figlio. Perché divorziato e accompagnato con una donna, a sua volta, divorziata. Il parroco si è rifiutato di battezzarlo.

 

Dottrinalmente mi pare un rifiuto senza fondamento.

Ho deciso di iniziare una nuova discussione e di non continuare quella su Vendola per evitare di concentrarsi in modo particolare sulle motivazioni che hanno spinto Vendola e il suo compagno a battezzare il figlio (sicuramente politica) ma se sia giusto o meno battezzare un bambino che nasce in una "famiglia" ostracizzata dall'istituzione che dovrebbe accoglierti.

 

Probabilmente (ipotizzo) chi lo fa auspica anche che quel bambino cresca conoscendo solo un certo lato dell'istituzione...

banalmente, immagino sarà un sacerdote almeno vagamente friendly a celebrare il rito, che la famiglia voglia far conoscere e trasmettere un certo messaggio e celarne o tacerne un altro, etc...

 

E' un discorso di cui si è  parlato altre volte qua nel forum.

La Chiesa, per proprio tornaconto, fa sempre il doppio gioco di accogliere e discriminare allo stesso tempo.

 

Hai ridotto all'essenziale il messaggio di un interessante libretto di Carl Schmitt, Cattolicesimo Romano e Forma Politica.

Non so se Luxuria o Vendola debbano la loro fortuna politica anche alla loro professione di fede (o comunque al rigetto dell'anticlericalismo); 

la si può leggere come tendiamo a leggerla tutti qui nel forum (ipocrisia, cattocomunismo, voemossebbbene, etc...)

però è pur vero che se da gay o trans c'è qualcosa in te in cui altri si possano riconoscere la tua opinione varrà forse un po' di più, le tue stranezze risulteranno più accettabili, etc...come giustamente noti poi la tattica della mediazione non funziona mai davvero fino in fondo.

 

 

perché viviamo in un ambiente di tradizione e cultura cattolica, e questo si rileva anche nei modelli di pensiero della società. Per questo hanno scelto di farmi battezzare, seguire qualche anno di catechismo, prima confessione e comunione e poi di lasciarmi scegliere se continuare o no.


sono d'accordo con tua mamma. E poi, si battezzano i figli di gente che tradisce tutti i dogmi del cristianesimo, ora non dovrebbero avuto dovuto battezzarlo loro perché gay? Anzi, a me pare un'apertura (vera o apparente) della Chiesa. E trovo sterile la polemica (non in questo forum) di chi continua a puntare loro il dito contro: ho letto cavolate assurde in questi giorni su questa storia, che non voglio nemmeno ripetere perché sono così becere che non meritano ripetizione... 

 

 

quando la normalità è diventata un valore per cui lottare a prescindere?

 

io non la vedo come una lotta alla normalità, ti sei risposto da solo quando hai detto che sono cattolici, in quanto tali credono nei sacramenti.

Se dovessimo seguire quindi l'ideologia del cristianesimo, non sono ipocriti ne loro e nemmeno chi glielo ha battezzato.

Poi proprio il battesimo (anche se il prete fosse omofobo) penso che sia un sacramento personale, è una cosa che "va" al bambino, quindi se non glielo battezzavano il torto non lo fanno ai genitori ma al bambino (sempre per chi crede in tutto questo).

 

 

Non so se Luxuria o Vendola debbano la loro fortuna politica anche alla loro professione di fede

 

Tondelli fece professione di fede cattolica sul letto di morte per AIDS

e non poteva trarci nessun vantaggio pratico

 

Rock Hudson, che non aveva fatto assolutamente niente per i gay in

tutta la sua vita, fece CO

 

Come si spiega?

Non si spiega...

 

Secondo me gli Italiani sono tutti inconsciamente cattolici

è un virus da cui non ti liberi

 

 

Secondo me gli Italiani sono tutti inconsciamente cattolici è un virus da cui non ti liberi

 

Qui non parliamo di un gay inconsciamente cattolico;

parliamo di un gay cattolico praticante

più di quanto fosse praticante il Berlusconi cattolico divorziato.

Qui non parliamo di un gay inconsciamente cattolico;

parliamo di un gay cattolico praticante

più di quanto fosse praticante il Berlusconi cattolico divorziato.

però quello non suscita scandalo...uno come Berlusca che va a prendere la comunione in chiesa, tutto ok e nessuno si lamenta...

 

poi, se vogliamo, ci sono tanti gay dichiarati che però votano Fratelli D'Italia, Lega Nord (a volte anche Casa Pound) e via dicendo. Io ne ho conosciuti un paio e quindi non vedo perché non debbano esserci dei gay cattolici. Che poi, secondo la mia personalissima opinione, c'è da fare un distinguo tra l'essere cristiani e l'essere cattolici. Io mi definisco cristiano, ma non credendo molto nella Chiesa in quanto umana e fallibile non potrei esser definito cattolico.

Edited by Olorin

Non è ipocrisia, ma sudditanza culturale.

D'altronde non c'è d'aspettarsi altro in un paese in cui si considera rivoluzionario uno come Renzi per aver detto "Ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo", cosa che dovrebbe essere data da tutti per scontata.

Edited by Uncanny

Anche io non sono d'accordo e lo trovo un controsenso. Credo l'abbia fatto per mere motivazioni politiche. Oggi ne ho sentito parlare anche in TV e una suora diceva che la posizione della Chiesa (e del Papa) è chiara e cioè che il battesimo non si può negare a nessuno. Bah..

per me resta che una libertà illimitata non è cosa buona e giusta.

 

da donna che ama altre donne, mi spaventa l'idea che un bambino possa essere messo al mondo da un utero in affitto...

 

il battesimo di Tobia - se è vero che la chiesa cattolica, pur di far fuori gli atei, si dice disposta ad accogliere nel proprio grembo i figli cresciuti da due esseri umani dello stesso sesso - non desta in me alcuno stupore: contenti loro...

 

mi amareggia constatare che ormai sia consentito tutto, però, purché si abbiano conti correnti adeguati.

 

e il fatto che a trarne beneficio, in questo caso, siano due gay, lungi dal consolarmi, mi rattrista persino di più.

 

da donna che ama altre donne, ammetto che l'idea che ho della famiglia ha poco a che vedere con la realtà di vendola e del suo compagno.

 

avverso la "normalizzazione" della mia alterità in tutte le sue forme - politica, sociale, sessuale, religiosa: di conseguenza, ambisco a essere fuori legge, se la legge non mi contempla e quand'anche un giorno non dovessi desiderare altro che, invece, mi contempli, di certo non andrò in canada con la mia compagna per mettere su famiglia nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

 

lungi da me fare dell'ironia... un bambino è un bambino e, ovviamente, dal momento che c'è, c'è da augurargli il meglio... che non è detto, però, sia quello che i più credono che sia...

Oggi ne ho sentito parlare anche in TV e una suora diceva che la posizione della Chiesa (e del Papa) è chiara e cioè che il battesimo non si può negare a nessuno. Bah..

I neonati il battesimo non lo chiedono. A loro lo impongono.

 

Dovrebbe essere vietato battezzare minorenni per dirla tutta.

Qui non parliamo di un gay inconsciamente cattolico;

parliamo di un gay cattolico praticante

più di quanto fosse praticante il Berlusconi cattolico divorziato.

Però ribadisco che c è una sfumatura diversa, ad esempio il medico mi può mettere a dieta però io mangio lo stesso questo non vuol dire che non credo nella medicina o nella cura ma.solo che sono un cattivo paziente.

 

Uno come Vendola può anche reinterpretare le regole del cattolicesimo però lui non è che ha disobbedito per umana debolezza ma proprio perché non ci credeva e questo a mio avviso è rilevante.

 

Non è il pluridivorziato che sa che la fine di un matrimonio è qualcosa di negativo penso che nessuno vada orgoglioso dei suoi matrimoni falliti.

 

Ad ogni modo chi ne esce alla grande è la.chiesa che si può autoassegnare la patente di modernità

Se il papa dice che vuole una chiesa per tutti devono battezzare tutti i figli di chi ne fa richiesta, escludendo forse i capomafia.

 

Ma il tema non e' la chiesa. Il tema e' vendola che vuole tenere i piedi in due scarpe.

 

Da una parte e' gay, convive e fa sesso fuori dal matrimonio cattolico. Dunque pecca di peccati che una volta erano definiti mortali cioe' che mandano all'inferno se non confessati con vero pentimento. D'altra parte va a messa, forse fa la comunione e battezza il figlio presso quella religione che un tempo classificava i gay come i peggiori peccatori esistenti forse.

 

Puo' una persona vivere seneramente con queste contraddizioni ed essere modello cattolico per suo figlio con queste premesse ?

Diciamo che non ha molto senso gridare all'ipocrisia per sto fatto quando certi gay proteggono a spada tratta l'Islam. Per me è più grave gente che giustifica una cultura che uccide i gay che un'altra che li discrimina. Stessa merda religiosa, ma con problematiche d'intensità diversa.

Il vero islam non uccide i gay. Quelli che lo fanno sono in iran, arabia saudita e nell'isis e sono ipocriti, non sono veri religiosi. Hanno tutti strumentalizzato la religione per conquistare e mantenere il potere politico e a loro non glie ne frega nulla della religione, la usano come alibi.

 

Ma tutto cio' e' OT perche' paragoni una persona che segue una religione con altre che dicono che l'islam non e' peggio del cattolicesimo.

 

Come paragonare un vegetariano a uno che dice che i vegani sono buoni o matti ma lui non e' ne vegano ne vegetariano.

 

Tutto cio' e' solo OT.

Il vero islam non uccide i gay. Quelli che lo fanno sono in iran, arabia saudita e nell'isis e sono ipocriti, non sono veri religiosi.

I gay saranno anche uccisi "solo" negli stati da te citati, ma in tutti gli altri paesi a maggioranza musulmana l'omosessualità è comunque criminalizzata con pene che raggiungono l'ergastolo.

Anche nei paesi più "moderati" come la Tunisia, il Libano e il Marocco l'omosessualità è criminalizzata.

L'eccezione è la Turchia ma semplicemente perché la decriminalizzazione fu voluta da Atatürk, dittatore laico, che di fatto la impose.

In Turchia in ogni caso l'omosessualità è fortemente stigmatizzata ed accettata solo da una minima parte della popolazione.

Edited by Uncanny

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