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L'implosione della dinamite


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Dario Fo e Bob Dylan: due premi nobel della letteratura

eppure nessuno dei due ha mai fatto letteratura: i canovacci di Dario Fo sono funzionali alla recita teatrale, Bob Dylan è un bravo paroliere ma i suoi versi senza musica sono un'imbarazzante accozzaglia di luoghi comuni

non per niente gli sgangherati versi di Dylan sono stati ritenuti idonei ad essere cantati nella Messa cattolica post Vaticano II, che è stata trasformata in un generico e perenne panegirico di stucchevole moralismo mondialista anche grazie alle canzoncine del nostro

provate a "leggere" un'opera di Fo o una raccolta di testi delle canzoni di Dylan, e butterete via il libro annoiati dopo pochi minuti

non potrete che convenire che con la letteratura hanno poco a che fare, sono semplicemente il complemento di una forma d'arte sincretistica, che prevede l'uso del corpo, del palco, e nel caso di Dylan l'imprescindibile presenza della musica

la letteratura sarebbe altra cosa, forse è il caso che a Stoccolma prendano coscienza di alcuni fatti fondativi, insomma gli consiglierei di dotarsi di un vocabolario e ripartire dalla definizione di letteratura

gli consiglierei anche di rileggersi un paio di libri, che so, Guerra e Pace, o Il maestro e Margherita, o Il processo

potrebbero così riagguantare un concetto che in questo momento gli sfugge, ovvero cosa sia la buona letteratura

Edited by conrad65
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https://www.gay-forum.it/topic/33731-limplosione-della-dinamite/
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sono semplicemente il complemento di una forma d'arte sincretistica, che prevede l'uso del corpo, del palco, e nel caso di Dylan l'imprescindibile presenza della musica

 

Sì è così

 

Non si può negare che sia una scelta estremamente antiaccademica

in entrambi i casi

 

 

gli consiglierei anche di rileggersi un paio di libri, che so, Guerra e Pace, o Il maestro e Margherita

che non esistano piu letterati contempranei? :o

 

 

 

Bob Dylan è un bravo paroliere ma i suoi versi senza musica sono un'imbarazzante accozzaglia di luoghi comuni

beh...insomma... oggi sento da diverse parti risuonare le canzoni di Dylan: non è che anche la melodia, per il mio orecchio, vada oltre una tediosa lagna, non a caso non possiedo alcun suo disco

Non so, Conradino caro.

E' dai tempi di Moore e Gibbons (o di Moore e Bolland o di Moore e Lloyd... insomma, dai tempi di Moore!) che abbiamo imparato la lezione che la Letteratura con la maiuscola non è necessariamente un libro o una pièce teatrale.

Che poi, non per fare i campanilisti... ma tu non l'avresti assegnato il Nobel per la Letteratura a De Andrè? Io l'avrei dato alla coppia Gaber-Luporini per i lavori dal '70 all'80. 

Il Nobel a Dario Fo poteva tutto sommato starci, ha scritto decine di testi per il teatro. Quello a Bob Dylan no, è follia pura, paragonare il lavoro di un cantautore (seppure di altissimo livello) a un poeta è insensato.

 

In lista per l'Italia c'era Andrea Camilleri, ecco, direi che come scrittore avrebbe meritato molto di più il Nobel lui di Dylan.

 

Comunque per capire il paradosso del Nobel alla Letteratura ecco una serie di persone che non l'hanno vinto : tra gli italiani Gabriele d'Annunzio, Achille Campanile, Dino Buzzati, Alberto Moravia; tra gli internazionali Arthur Conan Doyle, Agatha Christie, George Simenon, Kurt Vonnegut, Milan Kundera, Jorge Luis Borges (e qui siamo davanti ad uno scandalo assurdo), Jorge Amado...

che non esistano piu letterati contempranei?

 

ma certo esistono anche quelli... ho molto apprezzato il Nobel ad Alice Munro e Doris Lessing

 

 

 

Che poi, non per fare i campanilisti... ma tu non l'avresti assegnato il Nobel per la Letteratura a De Andrè?

 

Loco io e De Andrè non siamo mai andati d'accordo, ma questo potrebbe essere un mio limite :asd:

 

preciso che la mia posizione critica non è contro l'opera di Dylan o di Fo: ho molti vinili del primissimo Dylan, la ritengo una figura fondamentale della musica popolare del ventesimo secolo, ha traghettato il folk americano nel pop ma, oltre a non essere letteratura, la sua funzione "storica", diciamo così, si era già esaurita alla fine degli anni '60 (ciò non toglie che abbia fatto ottima musica anche dopo, ma storicamente meno rilevante)

 

il problema non è Dylan o Fo, il problema è che non ha senso, per dire, assegnare il premio Nobel per la letteratura alla sceneggiatura di Via col vento (più o meno è di questo che stiamo parlando)

Edited by conrad65

Fo e Dylan, oltre quello che ha mirabilmente detto Conrad, mi paiono autori la cui comprensione è legata a determinate condizioni. 

Il che li rende poco fruibili. Mancano di 'universalità'.

Dylan ha fatto anche cose mirabili, ma tolte dalla temperie degli anni '60, da quella precisa scena musicale, mantengono lo stesso valore?

'Dylan ha rinnovato il rock 'n roll, lo ha aperto al mondo e ibridato col blues'. D'accordo, ma oggi avvertiamo ancora questa cosa? Sicuramete è stata importante, ma mantiene ancora valore?

Per Fo il discorso è ancora più calzante, mi sono sempre chiesto cosa cazzo possano capire a Stoccolma dei suoi spoettacoli degli anni '70: che senso può avere Morte accidentale di un anarchico o Il Fanfani rapito per uno svedese, quando ne hanno poco anche per un italiano del 2000 con medie conoscenze storiche?

 

 

Per Fo il discorso è ancora più calzante, mi sono sempre chiesto cosa cazzo possano capire a Stoccolma dei suoi spoettacoli degli anni '70: che senso può avere Morte accidentale di un anarchico o Il Fanfani rapito per uno svedese, quando ne hanno poco anche per un italiano del 2000 con medie conoscenze storiche?

 

Però è l'autore teatrale italiano più rappresentato all'estero

 

Mi sono sempre chiesto come sia stato possibile, ma mentre

in Italia la politicizzazione della sua opera ha diviso il pubblico,

all'estero invece gli ha procurato un consenso pressoché unanime

 

Per gli stranieri Dario Fo è un anarchico, la qual cosa costituisce

un merito sul piano artistico ( in realtà egli si identificava troppo in

una parte politica, quale che fosse, per esserlo ) inoltre gli attacchi

della chiesa cattolica e le censure clericali gli hanno procurato apprezzamenti

pure negli USA

Però è l'autore teatrale italiano più rappresentato all'estero

 

[...]

 

Per gli stranieri Dario Fo è un anarchico, la qual cosa costituisce

un merito sul piano artistico ( in realtà egli si identificava troppo in

una parte politica, quale che fosse, per esserlo ) inoltre gli attacchi

della chiesa cattolica e le censure clericali gli hanno procurato apprezzamenti

pure negli USA

 

ho capito, ma vederlo così è una mutilazione se non una falsità, inconscia o meno.

Se non hai neppure idea di cosa sia la sinistra extra-parlamentare, come pretendi di contestualizzare il suo lavoro?

 

Ammetto che l'ansia della contestualizzazione e della perfetta comprensione è un mio chiodo fisso, che mi procura non poche difficoltà (autocreate) di fruizione dell'opera d'arte.

Edited by Bloodstar

Ragazzi, però c'è da dire una cosa.

Il Nobel non è per una scoperta fatta ieri: è per qualcosa di importante che ha influenzato studi o opere successive anche quando ha esaurito la sua spinta propulsiva.

Se volete, vi faccio uno schema con gli anni del conferimento del Nobel per la Fisica o la Chimica e l'anno della scoperta in questione o della sua pubblicazione.

Prendere tempo, diciamo così, serve per capire - altrimenti, come potremmo giudicare un grande scrittore? Dal fatto che vende milioni di copie o che si suicida giovanissimo dopo aver scritto un mattone minimalista?

Il Nobel, in alcuni casi, assomiglia ad un riconoscimento alla carriera - e tutto sommato va bene così, altrimenti dovremmo consegnarlo nelle mani di quell'indegna che ha scritto di quelle decine di sfumature. O addirittura a Melissa P.

Su una cosa, però, penso che concordiamo tutti: Baricco, che ha sputato veleno come uno che sputa veleno, non merita il Nobel da qui all'eternità.

 

Ammetto che l'ansia della contestualizzazione e della perfetta comprensione è un mio chiodo fisso

Uno dei tanti, prego.

Credo che il paradosso sia che la Rock & Roll Of Fame con cerimonia a New York ammetta uno scrittore/regista/giornalista/sceneggiatore ecc.. 

 

Domanda a cui non so' dare risposta, ma questa ''anomalia'' anche se il termine non è corretto, accade in quel di Stoccolma solo in questa disciplina, cioè quella letteraria o anche ad altre ? 

 

E se sì perchè ? Forse perché la letteratura teoricamente può abbracciarle tutte quante ? 

 

Ricordo anche il premio nobel per la pace ad Obama nel 2009 appena da pochi mesi insediatosi.

il problema non è Dylan o Fo, il problema è che non ha senso, per dire, assegnare il premio Nobel per la letteratura alla sceneggiatura di Via col vento (più o meno è di questo che stiamo parlando)

 

Bè, la scrittura per il cinema deve tradursi in immagini, il testo di una canzone può mantenere un valore letterario maggiormente intrinseco, a me pare (è pur vero che il Nobel viene assegnato avendo bene a mente le canzoni e non solo i loro testi).

 

Ammetto che l'ansia della contestualizzazione e della perfetta comprensione è un mio chiodo fisso, che mi procura non poche difficoltà (autocreate) di fruizione dell'opera d'arte.

 

Sì, è che poi quest'ansia si trasforma in una nevrosi tale per cui diventa sempre più difficile parlare di idee, di correnti di pensiero, di linee artistiche...ti piglia l'angoscia di ricostruire tutte le genealogie delle opere di cui fruisci ed è peso. Almeno, io colle mie tesi poi è andato a finire che stavo impazzendo :D 

 

Io, dico la verità, speravo tanto fosse finalmente la volta buona per Roth, che a me sta da sempre decisamente simpatico.

solo per completare il quadro, l'Accademia di Svezia non è ancora riuscita a contattare Dylan, ergo non è chiaro se il vate accetterà o meno di essere premiato in quanto assimilato a un vil letterato

 

http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/musica/bob_dylan_scompare_sito_frase_nobel_accademia_stoccolma-2038932.html

Nobel o non Nobel? Dylan dylania l'occidente.... il sublime vate, letterato per decreto, non si è ancora pronunciato se accetterà o meno l'ambitissimo premio, tenendo tutti col fiato sospeso e con la scoreggia in canna

suvvia vate, orsù deciditi.... non tenerci in questo imbarazzo intestinale...

 

http://www.corriere.it/spettacoli/16_ottobre_22/nobel-letteratura-accademia-dylan-arrogante-21a27234-986f-11e6-bb29-05e9e8a16c68.shtml

Edited by conrad65
  • 3 weeks later...

lo saprete già ma solo per aggiornare il topic: dopo un paio di settimane di silenzio, Dylan è uscito dalla fase REM e ha accettato il Nobel

non è noto se andrà a Stoccolma a ritirarlo: gli accademici vorrebbero un concerto del nostro, ma perfino a Dylan pare brutto fargli pagare il biglietto

 

nel frattempo un altro grandissimo cantautore americano è morto, Leonard Cohen

 

...il tutto mi ricorda il finale di "A proposito di Davis" dei fratelli Coen (notare la bizzarria della quasi omonimia)

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