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Un oppositore ai pronomi di genere neutro


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Ma non è che venga imposto di rinunciarvi se leggi #21

viene imposto di rispettare la scelta di ogni persona, vuoi

di identificarsi con il genere di destinazione, se lo preferisce,

vuoi di identificarsi in modo neutrale, se lo preferisce

 

Di qui il caos; io in questa faccenda rispetto più la frustrazione del dottor Peterson.

Non credo sia errata la distinzione tra identità ed espressione di genere (non mi spingo tanto in là quanto fa lui a dirle "proposizioni costruzionistiche sociali radicali") ma mi pare francamente eccessivo che da questo debba discendere un codice dei diritti umani che regolamenta anche la declinazione dei pronomi.

 

É un ricordo vecchio di qualche anno, ma ricordo di aver avuto una lettrice australiana alle superiori per un paio di settimane. La stellina un bel giorno ha iniziato a decantare la beltá della legislation del suo paesello in tema di cartoline, del tipo che gli auguri per le festività religiose venivano stampati sui prodotti commerciali con la denominazione "happy holiday" omettendo la...qualificazione (natale, hannuka ramadam etc).

 

In passato, nel dubbio, dopo "Buon Natale", facevo seguire le felicitazioni alternative nella forma dubitativa (es. "o buon hanukkah? Un abbraccio!")...

funziona sempre.

 

E' che il "loi" o il "they" ci sembrano, ragionevolmente, non avere ancora una cittadinanza linguistica tale da dar ragione agli amici canadesi.

 

 

Airton, che chiede personalmente di essere chiamato con 'they', riconosce che le persone possano trovare pronomi alternativi molto stridenti, ma aggiunge che se entrambe le parti sono aperte e accomodanti, "non è un grosso problema". "Questa non è una libertà di dibattito, non è uno scandalo" ha detto Airton.

 

Io capisco Airton.

Sono una persona aperta e accomodante

e mi sono accordato con una persona simile

(almeno io ne conosco una)

per usare alternativamente maschile e femminile secondo il mio gusto.

Personalmente io potrei anche trovare la posizione canadese

un eccesso di zelo...però mi dispiace vedere il vostro non troppo

sottile sarcasmo trumpista

 

Sollevo anche un altro punto, che va nettamente al di là dei confini di

questo topic: perchè Trump è questo demonio come molti di voi hanno

denunciato in questi mesi, se poi leggo su topic su profughi immigrazione

politically correct e diritti umani, islam che le vostre idee non sono poi così

dissimili dalle sue? In tutto, in parte, solo una...non importa, non è questione

di sostanza ma di forma

 

Io fossi in voi ci rifletterei

Intendo dire che io per 15 pagine ho letto forumisti

disprezzare Trump in un topic e trovarsi d'accordo

con lui in tutti gli altri

 

Evidentemente un piccolo Trump è dentro molti di noi

 

A me questo pare un artificio retorico un po' fallace...

se pure tutti siamo non-sarcasticamente d'accordo nel ritenere che quando c'era LUI i treni erano sempre in orario, possiamo al contempo (senza tema d'incoerenza) ritenere immorale molta altra parte del suo operato?

Altrimenti è come far discendere un predicato universale da un predicato che faccia uso solo di un quantificatore esistenziale...

scusa Hinz, è che quel 21 all'esame di logica m'ha fatto ingoiare amaro per giorni :D

Se eviti le fallacie logiche che nel 2016 sul web

ti farebbero deridere anche da un tredicenne

probabilmente riusciremo ad avere un confronto tra adulti.

 

La questione qui è una sola.

Se domani qualcuno in Italia pretenderà

di essere appellato con "luei" invece che con "lui" o con "lei"

voi lo fareste?

 

Che Trump, Renzi, Grillo, la Boldrini, Putin, la Clinton o Papa Francesco

siano favorevoli o meno è irrilevante.

 

Usereste "luei" e condannereste chi non lo usa?

Io no. Non riesco assolutamente.

Cercherei altre strade per venire incontro ad "agender" o "bigender"

nei rarissimi casi nei quali io abbia a che fare con loro.

Non avete una gran voglia di riflettere, ok prendo atto

 

Wei Hinz, ho preso la tua provocazione troppo sul serio :D

 

Comunque, tanto per tornare alla faccenda della fallacia logica, io davvero non mi sento MAI minimamente scosso dalla possibilità che circa qualche argomento possa trovarmi d'accordo con Renzi, Bonino, Salvini (ok di rado), Berlusconi...e tuttavia scegliere di non dar loro il mio voto perché ritengo, di volta in volta, che alcuni interessi miei particolari possano venir meglio rappresentati da una certa ala politica, o, al contrario, che altri politici abbiano una visione generale che più si confà alla mia.

 

Non trovo il mio sarcasmo affatto trumpista...ciao!

Edited by schopy
  • 4 weeks later...

è esattamente quel che penso io, a tutti fa schifo toccare i cessi pubblici, ma noi possiamo evitare di farlo schizzando ovunque, povere donne!

 

e tutto questo solo per boh, quattro stronze queer

 

al massimo la divisione dei bagni dovrebbe essere fatta a seconda che uno faccia pipì in piedi o seduto 

  • 2 weeks later...

Corriere della Sera

 

Un pronome neutro per evitare di offendere chi è trans. L’università di Oxford, tempio dell’eccellenza accademica mondiale, fa un passo verso l’uguaglianza, anzi l’indifferenza di genere. Il sindacato studentesco dell’ateneo ha prodotto un volantino con il quale incoraggia gli studenti ad utilizzare, piuttosto che «he» or «she», una forma neutra del pronome: non «it», che viene utilizzato per le cose, ma «ze», un pronome inventato che sta guadagnando terreno tra i linguisti come possibile alternativa al maschile e femminile. Un po’ come all’inizio del secolo scorso venne inventato il titolo Ms per indicare tutte le signore senza dover specificare se fossero coniugate (Mrs) o «signorine» (Miss). Più di cent’anni dopo il problema è diventato un altro: ovvero non dare proprio connotazioni di genere perché risulterebbero discriminatorie per chi non rientra in nessuna delle due categorie (maschio/femmina). Il sindacato degli studenti ricorda che utilizzare il pronome sbagliato è contro il codice di condotta dell’università e che ci sono studenti trans che non si identificano né con «he», né con «she».

 

Politicamente corretto? No, il terzo genere è una realtà

Per Peter Thatchell, attivista dei diritti della comunità Lgbt (lesbica, gay, bisessuale e trans), non è una questione di correttezza politica: «Bisogna rispettare il diritto di autodefinirsi né maschi, né femmine». Gli studenti, secondo il Sunday Times, vorrebbero che anche i docenti cominciassero a utilizzare «ze», che ha una sua declinazione («hir» o «zir» per l’accusativo, «zirs» o «hirs» per il genitivo, «zirself» per il riflessivo). Cambridge si sta muovendo nella stessa direzione. Nel sindacato «ze» è già integrato. «Ogni intervento inizia con un’introduzione e l’uso del pronome neutro», ha sottolineato Sophie Buck, l’addetta alle relazioni esterne.

  • 6 months later...

TPI

 

L’Oregon è il primo stato federato degli Stati Uniti a consentire l’opzione del terzo genere sulle patenti e le carte d’identità. Si tratta di una vittoria importante nell’ambito dei diritti civili per le persone che non si identificano né uomini né donne.

 

La nuova regola consentirà alle persone di usare l’opzione “X” anziché il tradizionale “M” per i maschi o “F” per le femmine, una mossa che secondo gli attivisti potrebbe portare a ulteriori riforme nel paese, per espandere il riconoscimento giuridico delle persone non conformi al genere.

 

“Lo stato dell’Oregon mi vede per quello che sono. Non credo di poter esprimere tutte le mie emozioni per questo cambiamento”, ha raccontato J Gibbons, un cittadino 26enne di Portland.

 

Il riconoscimento del terzo genere riguarda molteplici gruppi tra cui coloro che non si inseriscono nei ruoli di genere tradizionali, coloro che si definiscono di genere non-binario, genderqueer o non conformi al genere, ma anche le persone transgender, le cui identità di genere sono diverse da quelle biologiche o le persone intersex, le cui anatomie riproduttive o sessuali non sono tipicamente maschili o femminili.

 

La decisione storica arriva dopo che Jamie Shupe, un cittadino di genere non binario, ha presentato con successo un ricorso a un giudice per essere riconosciuto né donna né uomo. Il tribunale ha costretto le autorità della motorizzazione civile a inserire l’opzione X alla casella del genere della sua patente.

 

La modifica entrerà in vigore in poche settimane, e i cittadini potranno richiedere di cambiare i loro documenti senza alcun riconoscimento di un medico.

 

L’aver ottenuto documenti giuridici che riconoscono identità di genere diverse, sostengono gli attivisti, può avere un ruolo importante nell’ampliare i diritti delle persone LGBTQI. Questa tipologia di carte di identità può inoltre aiutare la gente a evitare discriminazioni e maltrattamenti.

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