Ilromantico Posted November 11, 2016 Share Posted November 11, 2016 L'amicizia è un sentimento bistrattato, in primis perché molta gente non ha trovato veri amici né è capace di concepire l'amicizia. Succede come in amore, non è solo questione di fortuna, ma anche di atteggiamento e profondità personale. Ci sono amici di circostanza e amici con la A maiuscola. Il problema è che alcuni non trovano gli ultimi e credono che i primi siano dei veri amici senza contestualizzarli. Il percorso in teoria è come dice freedog. Io non l'ho mai seguito alla lettera. Ho amici che mi porto dietro da quando avevo 11anni e svariati amici e amiche del liceo e dell'uni(o di quei periodi) che sono per me fratelli e sorelle. L'amicizia è un sentimento talmente puro e nobile che non capisco come la gente possa banalizzarlo. Qui in Spagna ad esempio la gente è molto socievole e alla mano. È moltoooo tipico avere il gruppeto di amici al bar perché si frequenta spesso quel bar, ma continuo ad avere l'impressione che le amicizie siano di circostanza. Comunque, al di là di tutto, credo sia oggettivo che con l'età diventi più complicato mantenere certe amicizie o dargli la stessa importanza di prima. In primis cambiamo noi stessi, cambiano le nostre priorità e certe cose non ci gasano né sorprendono più. Se a 20anni si usciva ogni sera fino a una certa tra disco e sbronze, a 30 non interessa piu come prima. E non solo per un cambio personale e la propria saturazione, ma anche perché c'è il lavoro, le coppie degli amici,la propria coppia, le discussioni sul mondo del lavoro e via dicendo. Non ci diverte più come prima perché certe cose cambiano. Inoltre con l'età riflettiamo di più e diventiamo più intolleranti e freddi. Ho visto persone a cui guadagnare soldi o un lavoro ha dato alla testa(diventano pretenziose o snob), figli o mariti con cui è difficile conciliare le amicizie, orientamenti politici o altri credo che separano, ecc. Io ho sempre trovato paradossale che da piccoli si desidera avere casa e un lavoro per divertirsi e spassarsela e molti diventano solo vecchi e noiosi. Io non sono un20enne né ho figli, ma sono troppo giovane per non uscire seriamente tra amici e non godermi i soldi sudati... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Layer Posted November 11, 2016 Share Posted November 11, 2016 Secondo me è fuorviante parlare di sentimento. L'amicizia è un legame, una relazione. Il sentimento sottostante è l'affetto (o amore), lo stesso che entra in gioco nel legame familiare e in quello romantico (con tutte la particolarità di ogni caso). (E in questo senso mi interessa, @@davydenkovic90, il lato biochimico della cosa, per supportare la mia idea di una sostanziale ed eguale dignità non-gerarchica dei legami affettivi.) L'affetto lo possono sperimentare tutti, l'amicizia no. Se non si è corrisposti, non vi è legame (dunque amicizia), ma l'affetto può essere reale anche se non sfocia in amicizia (chiaro che si tende, naturalmente, a dimenticare le persone che ''chiudono i ponti'' con noi e/o ci fanno soffrire). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
davydenkovic90 Posted November 11, 2016 Share Posted November 11, 2016 (edited) Valeria Marini ha invitato al suo matrimonio giusto poco più di 700 amici intimi. A detta sua, se avesse invitato anche i conoscenti, avrebbe superato i 3000. Forse il concetto di "amico" è un po' come quello di "miracolo": una persona è un mio amico quando io sono convinto che sia un mio amico, secondo il mio sentire e la definizione che do io, basata su parametri come il livello di fiducia, la stima, la sintonia, l'empatia, la voglia di frequentarlo, l'affetto, quanto sto bene con lui ecc (chissà che parametri usa Valeriona... saranno cose tipoo "chi ha fatto il bagaglino con me" oppure "chi indossa Seduzioni Diamonds" o ancora "chi ho incontrato a casa di Franco Zeffirelli"... xD ). Esattamente come un miracolo, dicevo, è un miracolo perché io credo che sia un miracolo. La piccola differenza, come diceva giustamente Lay, è che le amicizie sono rapporti a due e quindi o è reciproca, o non è. Quindi quei parametri devo vederli reciprocati più o meno nello stesso modo, altrimenti non chiamo qualcuno "amico", ovvio. Trovo solo bruttino intellettualizzare troppo, parlare di rapporti come brodi primordiali, cose biochimiche... Non l'ho mai fatto, a parte il vantaggio di cui parlavamo prima, forse temo che sarebbe controproducente per me perché mi farebbe perdere tante sensazioni e tante cose importanti. Non lo so, magari ci penso. [indubbiamente Valeria nell'amicizia ci crede, ma quello che mi chiedo è come abbia fatto a salutarli tutti nell'arco di una giornata... facendo due calcoli - mannnaggia alla deformazione professionale - anche dedicando 15 secondi a ciascun invitato giusto per un bacetto stellare veloce, avrebbe impiegato 3 ore a salutare tutti e considerato che un minimo sindacale di 8 ore le perde già per truccarsi, un'oretta di cerimonia, siamo già a 12 ore.] ---- Per cambiare un po' discorso, negli ultimi tempi, colpa anche di Facebook, il termine "amicizia" è stato molto declassato e desacralizzato. Questa cosa mi ha sempre fatto un pochino tristezza, da un lato i social danno grandi possibilità, dall'altro a volte sembra quasi che se non sei un PR che riesce a gestire decine di profili e a prendere un numero sufficiente di "mi piace", tu sia un disadattato sociale. Un po' rimpiango i tempi in cui non era così e forse sarebbe stato più divertente e stimolante - per certi aspetti - avere vent'anni e un gruppo di amici, boh, negli anni settanta, invece che nel 2010. Edited November 11, 2016 by davydenkovic90 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Bulma Posted November 11, 2016 Share Posted November 11, 2016 Per cambiare un po' discorso, negli ultimi tempi, colpa anche di Facebook, il termine "amicizia" è stato molto declassato e desacralizzato. Questa cosa mi ha sempre fatto un pochino tristezza, da un lato i social danno grandi possibilità, dall'altro a volte sembra quasi che se non sei un PR che riesce a gestire decine di profili e a prendere un numero sufficiente di "mi piace", tu sia un disadattato sociale. Un po' rimpiango i tempi in cui non era così e forse sarebbe stato più divertente e stimolante - per certi aspetti - avere vent'anni e un gruppo di amici, boh, negli anni settanta, invece che nel 2010. Mah, non sono molto d'accordo con questa visione negativa dei social. In fondo, a me di cosa pensa chi vive su fb facendo il PR con 3000 amici e foto di tutti i pasti della giornata interessa poco. Il rapporto coi propri amici ognuno lo vive come preferisce. Io ho utilizzato fb al liceo, ci scherzavo sopra con gli amici, ma questo non ha mai sostituito un rapporto esterno, uscivamo i pomeriggi o la sera, dormivamo a casa di uno o dell'altro, facevamo le cose che hanno sempre fatto tutti i ragazzi. E in tutto questo fb serviva solo per condividere qualche ricordo il giorno dopo. Quindi la sua esistenza al massimo mi ha arricchito la memoria, permettendomi oggi di rivedere conversazioni di 8 anni fa e di ricordarmi così com'erano le cose allora. Certo, il problema sorge se si è circondati da persone che hanno un determinato approccio col mondo virtuale diverso dal proprio. Ma in realtà questo sarebbe successo anche senza internet. Si è persone poco compatibili ed evidentemente si sta insieme per mancanza di alternative. Negli anni '70 invece di avere gli amici che stressano perché non hai instagram avresti avuto gli amici che stressavano perché non andavi ai raduni di lotta continua, per dire. Il punto è sempre essere circondati da persone compatibili. I social sono quello che noi vogliamo siano. Non il contrario. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Luca08 Posted November 11, 2016 Author Share Posted November 11, 2016 Caspita questo topic è diventato un dibattito vero e proprio ahahhahah.. scusate se non riesco a rispondere a tutti ma ci impiegherei almeno 2 ore Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
aless92 Posted November 12, 2016 Share Posted November 12, 2016 io ci credo ancora Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
mwt76 Posted November 14, 2016 Share Posted November 14, 2016 quotone! a 15 anni definisci amici il branco di compagni di bisbocce, a 20 il gruppetto di compagni di corso all'uni, a 30 i colleghi d'ufficio con cui c'è più empatia mentale/caratteriale Poi ci pososno essere quelli che restano costantemente nella tua vita in tutti questi passaggi. E sono pochi/pochissimi E dovrebbero essere gli unici a fregiarsi di questo titolo! Sono d'accordo con te. Sono arrivato ai 40 e personalmente ho pochissime persone (si contano sulle dita di una mano) con cui abbiamo superato tutti gli scogli delle tappe dell'età. Oggi ci sono e sanno rimanere in silenzio anche se vicini quando, grazie alla depressione in cui son precipitato, per mesi non mi faccio vivo. Però ad oggi ancora invece non riesco a calcolare i miei amici la mia famiglia (sarà un mio limite sicuramente ma è così). Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
mwt76 Posted November 14, 2016 Share Posted November 14, 2016 Mi sono accorto di essermi allontanato dal cuore della discussione. Si, credo negli amici ed a costo di far "esplodere una polemica, aggiungo che però credo parzialmente all'amicizia Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Vuliscio Posted November 14, 2016 Share Posted November 14, 2016 Non so quali caratteristiche abbia un amico ma sono sicuro che io non ne ho al momento. Per il momento direi che non ci credo proprio per niente... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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