freedog Posted November 26, 2016 Share Posted November 26, 2016 (edited) Strano, ma vero, su youtube c'è la versione INTEGRALE di questo mediometraggio del 1971, https://youtu.be/Aim7CfbyIrM una pietra miliare dell'estetica filmica gay contenporanea. Se fino a quel momento, l'ideale gayo era popolato di modelli da beefcake (muratori, soldati, marinai eccetera) iper muscolosi, questo film, nel claim di lancio definito "il più malfamato ed erotico gay film di tutti i tempi", ha rivoluzionato da allora in poi l'immaginario erotico gay, ispirando tante altre opere in ambito cinematografico (vedi Almodóvar o Fassbinder) e fotografico (Pierre & Gilles o David La Chapelle). Essendo tutto basato su estetica, sogni, feticismo -e fiumi di LSD, come ricordano i colori acidi e le luci sature-, non ha una trama nel senso classico del termine, ma un filo logico molto pink che prova a legare i vari passaggi: è una specie di viaggio iniziatico, sensuale ed intenso, di un novello Narciso ossessionato dalla propria perfezione: lo splendido Bobby Kendall, sconosciuto (non se ne sa il vero nome) e poi mai più rivisto. Certamente è ormai datato, eppure ancora oggi ha una forte carica di sensualità: anche se non ci sono amplessi e spesso i genitali sono coperti da qualche ostacolo, l'erotismo delle scene è elevatissimo. Poichè cmq non mancano situazioni molto pruriginose, mi stupisco assai di trovarlo senza nessuna censura su youtube. Se non l'avete mai visto, è cmq qsa che va conosciuto, per quanto è stato importante nella cultura omorikkiona; per cui, buona visione! -e fateci sapere nei commenti che ve ne parve- Edited November 26, 2016 by freedog Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
conrad65 Posted November 26, 2016 Share Posted November 26, 2016 visto anni fa: è imparentato con una certa estetica dandy-decadentista, a cui associo tutto un filone che partendo da Oscar Wilde passa per Jean Genet fino al Visconti di Morte a Venezia e al Dimenticare Venezia di Franco Brusati (quante Venezie) non tra le cose che preferisco, comunque interessante Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Krad77 Posted November 26, 2016 Share Posted November 26, 2016 L'ho visto 10 o più anni fa. Dobbiamo veramente ringraziare internet per aver reso accessibili a livelli globale cose che, in precedenza, sarebbero state di difficilissima reperibilità, se non veramente introvabili. Detto questo... lo trovai abbastanza noioso, e questo detto da me che ho un buon livello di sopportazione per il cinema sperimentale:) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted November 28, 2016 Author Share Posted November 28, 2016 imparentato con una certa estetica dandy-decadentista, a cui associo tutto un filone che partendo da Oscar Wilde passa per Jean Genet fino al Visconti di Morte a Venezia l'efebico Tadzio come Bobby Kendall?? mmhhh.. paragone un po' ardito, non trovi? A me sembra più simile il primo Banderas (quello dei film di Almodovar) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted November 28, 2016 Share Posted November 28, 2016 Anche io devo averlo visto in qualche retrospettiva gay quando ancora non mi cresceva la barba... Non sono d'accordo né sul fatto che introduca l'estetica efebica dopo decenni di beefcake né che sia imparentata con il decadentismo o con Genet (né col fatto che Genet sia imparentato con Wilde) però non so esprimermi con precisione sul valore storico di questo cortometraggio per l'immaginario gay, anche perché non so quanto possa essere stato visto all'epoca. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted November 28, 2016 Share Posted November 28, 2016 L'influenza artistica è talmente evidente da non poter essere messa in dubbio nel caso di Pierre&Gilles, David La Chapelle etc Non metterei l'accento sull'immaginario erotico, ecco Secondo me è la creazione di una iper-realtà idealizzata molto camp, che a tratti possiamo ritrovare in alcune scene di Querelle Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted November 28, 2016 Author Share Posted November 28, 2016 Non metterei l'accento sull'immaginario erotico beh, tra Kendall e un modello dei primi Cadinot -estremizzando molto il concetto- non vedo ste gran differenze estetiche Non sono d'accordo né sul fatto che introduca l'estetica efebica dopo decenni di beefcake né che sia imparentata con il decadentismo o con Genet (né col fatto che Genet sia imparentato con Wilde) però non so esprimermi con precisione sul valore storico di questo cortometraggio per l'immaginario gay, anche perché non so quanto possa essere stato visto all'epoca aspè, tra i quarti di bue beefcake e gli efebi sì eterei ci sono pure tante gradazioni di ragazz(ett)i, tra cui quelli in questione il paragone con Genet, Wilde & decadentismi vari non ce lo vedo nemmeno io (e infatti non l'ho capito) all'epoca fu una pellicola off-off, "avanguardista" e molto poco pop; ma di sicuro nella factory di Warhol venne visto & apprezzato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted November 28, 2016 Share Posted November 28, 2016 beh, tra Kendall e un modello dei primi Cadinot -estremizzando molto il concetto- non vedo ste gran differenze estetiche Quello che intendevo è che l'ispirazione - iniziale - di Bidgood è di portare nella rappresentazione del nudo maschile una sorta di stile "MGM Musicals" Come io vedo in questi sfavillanti musical la celebrazione della bellezza della donna, voglio celebrare la bellezza maschile Ovviamente per realizzare un effetto del genere non puoi utilizzare un Joe Dallessandro come personaggio centrale, stonerebbe con l'estetica dell'opera ( anche se molte comparse erano dei Dallesandro sfortunati raccattati dalla strada ) Ho letto - da qualche parte - che i due convivevano, ma Bidgood faceva performance en travestì dai musical di Broadway etc quindi tendo a pensare che abbia riprodotto il suo immaginario estetico facendolo interpretare al suo giovane marchettaro-convivente Probabilmente senza avere neanche la consapevolezza di star facendo qualcosa di "camp" in senso intenzionale, ma mettendo in scena ciò che gli piaceva fare Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted November 28, 2016 Author Share Posted November 28, 2016 Ho letto - da qualche parte - che i due convivevano, ma Bidgood faceva performance en travestì dai musical di Broadway etc quindi tendo a pensare che abbia riprodotto il suo immaginario estetico facendolo interpretare al suo giovane marchettaro-convivente Probabilmente senza avere neanche la consapevolezza di star facendo qualcosa di "camp" in senso intenzionale, ma mettendo in scena ciò che gli piaceva fare Si dice pure che venne filmato nel giro di 7 anni e che la casa di produzione, Sherpix, stufa che non venisse mai terminato si riprese il girato e lo fece uscire come opera di anonimo, mettendo solo l'autore del montaggio e della colonna sonora, Martin Jay Sadoff. mi sembra strano, considerando che Kendall non cambia mai: mettiamo che a inizio riprese avesse, che so, 18 anni; possibile che a 25 sia rimasto praticamente identico? non dico dovesse avere mezza ruga, ma non ha messo su manco un millimetro di giro vita? alquanto improbabile... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted November 28, 2016 Share Posted November 28, 2016 possibile che a 25 sia rimasto praticamente identico? Beh io a 25 anni non ero molto diverso che a 18 XD Però può essere che sia una leggenda, come molte che circolano su questo film L'aspetto divertente, se non ricordo male è che quando una copia della pellicola arrivò in Italia circa nel 1980, non scampò alla censura che la giudicò omosessualità "torrida" ( ok erano altri tempi, però...) In realtà - secondo me - il carico di idealizzazione e di estetica è tale da essere un eros fortemente sublimato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
freedog Posted November 29, 2016 Author Share Posted November 29, 2016 ma sì, questa è più che altro video arte da esteti (l'ho premesso subito che non esiste una trama!); poi su sto film sono girate millantamila leggende metropolitane, chè faceva figo dire di averlo visto e che era pure piaciuto; poi magari manco sapevano de che stavano a parlà, ma è un altro discorso Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted November 29, 2016 Share Posted November 29, 2016 L'aspetto sfuggente è definire esteticamente questo tipo di approccio di sensibilità artistica Prendo appositamente questa foto - credo recente di Pierre et Gilles - perchè ne cercavo una che trattasse di un tema sociale ( c'è quella del gay palestinese che bacia l'israeliano ma sono nudi insomma c'è una chiave erotica, diretta ) Qui si parla di inquinamento, dobbiamo presumere sia una denuncia del problema sociale, eppure non c'è realismo o squallore, le bolle di sapone sono belle, gli stabilimenti industriali luccicanti E' come se niente - anche nel caso di una denuncia sociale - possa essere realmente "sporco", anche lo sporco in senso letterale Lo stesso approccio idealizzante si applica al sesso Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Krad77 Posted November 29, 2016 Share Posted November 29, 2016 E' un estetismo spinto, nel nostro caso ha delle venature camp. Per questo la "discendenza" da Wilde non mi sembra sbagliata. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted November 29, 2016 Share Posted November 29, 2016 A me pare esplicitamente richiamarsi a Von Gloeden http://www.giovannidallorto.com/gloeden/Taschen66.jpg https://resizing.flixster.com/hF3mD7YjWkgzWWfuuC7fQduvs74=/206x305/v1.bTsxMTU0NjkxODtqOzE3MjMzOzEyMDA7Nzc3OzEwMzY Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted November 29, 2016 Share Posted November 29, 2016 Sicuramente i riferimenti al classicismo sono gli stessi Però, come noto, in epoca in cui la pornografia era vietata c'è anche il legittimo sospetto che siano dei paludamenti per aggirare la censura Credo che questa spiegazione sia già sbagliata per Von Gloeden ( c'è un rifiuto del kitsch da parte di chi guarda che lo porta a trovare una giustificazione a ciò che reputa di cattivo gusto, non l'eros ma la "paccottiglia" perchè molte foto sono in realtà estremamente esplicite ) Qui però non ci sono riferimenti solo al mondo classico Per questo la "discendenza" da Wilde non mi sembra sbagliata. Secondo me c'è l'atteggiamento di Wilde secondo cui l'Etica è ciò che rende la vita possibile, ma è l'Estetica che la rende godibile o - se parliamo di inquinamento - almeno sopportabile o godibile in modo ironico-sarcastico Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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