Rotwang Posted May 6, 2018 Author Share Posted May 6, 2018 L'Huffington Post "Meglio frocio che fascista". La scritta sulla maglietta, caratteri bordeaux in campo grigio, colpisce prima ancora della stretta di mano, rapida e sicura. Guardi Monica Cirinnà venirti incontro e consideri: il corpo è politico e il vestito, in talune circostanze, dice più di mille discorsi. Lei sembra indovinare il pensiero. Nel libro "L'Italia che non c'era", pubblicato per Fandango a settembre scorso, la senatrice dem che ha dato il nome alla legge sulle unioni civili, si sofferma sugli abiti scelti in alcuni momenti, durante e dopo la battaglia contro gli avversari, che ha definito "i medievali". "Questa l'ho messa in onore dell'HuffPost - sorride - per l'occasione". Cioè l'approssimarsi del secondo compleanno della sua legge, approvata l'11 maggio 2016, che cade in un clima politico decisamente cambiato rispetto al recente passato. Dentro e fuori il Parlamento. In campagna elettorale il centrodestra ha minacciato di abolire le unioni civili, i primi due partiti usciti vincitori dalle urne sono i Cinque Stelle, che al momento del voto finale della legge Cirinnà uscirono dall'Aula, e la Lega di Salvini, che non ha mai nascosto di essere contraria alle adozioni per gli omosessuali, fronte rimasto scoperto specie dopo lo stralcio della stepchild adoption dalla legge. I dati registrano un incremento notevole rispetto al primo anno, quando qualcuno parlò di "flop". "Il bilancio è buono, ma focalizzarsi sui numeri è un errore. Qui si parla di persone che possono vivere il loro amore senza le discriminazioni che c'erano fino a due anni fa. Si parla di diritti, di uguaglianza", scandisce Cirinnà scostandosi i riccioli grigi dalla fronte. Rieletta in Senato, firmataria della lettera appello con cui oltre quattrocento donne del Pd chiedono di contare di più nel partito, continua a celebrare unioni civili in giro per l'Italia, ma sa che la battaglia per la piena affermazione dei diritti delle persone LGBT e dei figli nati dalle loro unioni è tutt'altro che conclusa. Senatrice, di recente a Torino la sindaca Appendino ha registrato all'anagrafe il figlio della consigliera Pd, Foglietta, e della compagna. Lei è andata di persona a congratularsi con le due mamme. "Sono amica della consigliera Foglietta da anni e ho sostenuto la sua maternità. In una coppia omosessuale la genitorialità è frutto di una scelta difficile, l'inseminazione praticata all'estero a causa della discriminazione della legge 40. Per ottenere tutele e diritti per i loro bambini le coppie omogenitoriali si sottopongono a lunghe battaglie giudiziarie. A Torino è accaduto un fatto molto diverso da quello che prevedeva in origine la legge sulle unioni civili con la stepchild adoption. L'iscrizione anagrafica del bambino concede a entrambi la genitorialità piena del figlio". Ha più volte definito "tradimento", raccontando nel suo libro anche i retroscena, la decisione del M5S di non votare la legge sulle unioni civili. La scelta di Appendino potrebbe farle cambiare idea sui grillini? "Intanto, nel 2015, già il sindaco di Napoli de Magistris aveva iscritto all'anagrafe un bimbo figlio di una coppia omosessuale e mi dicono che lo abbia fatto anche il sindaco di Catania, Bianco. In generale, è auspicabile che un sindaco non indossi la casacca del partito di appartenenza e sono convinta che nei luoghi in cui il movimento LGBT ha lavorato di più ci sia maggiore accettazione verso i genitori omosessuali. Dopodiché faccio i complimenti ad Appendino per la sua scelta, il minimo dopo il tradimento dei Cinque Stelle alle Famiglie Arcobaleno". Ha seguito le consultazioni tra Pd e M5S? "Nessuno più di me può essere considerato icona del tradimento dei Cinque Stelle, sono quasi convinta della loro totale inaffidabilità. Dei tanti provvedimenti che hanno caratterizzato la legislatura passata, non a caso ribattezzata dei diritti, i grillini hanno votato solo la legge sul biotestamento, forse perché era alle porte la campagna elettorale. D'altra parte, per sedersi al tavolo delle trattative, i Cinque Stelle avrebbero dovuto rispettare delle condizioni". Quali? "Innanzitutto avrebbero dovuto abiurare agli insulti che ci hanno scaricato addosso per cinque anni e ammettere la forte spinta riformista dei governi Pd nell'ultima legislatura per cui i provvedimenti adottati non vanno considerati carta straccia. Di Maio ha continuato a dire, sbagliando, che undici milioni di italiani lo hanno votato per fare il premier: la legge sull'elezione diretta del primo ministro qui non c'è". Quando parla di provvedimenti da non considerare carta straccia a quali fa riferimento? "Alla riforma del lavoro, della scuola, all'introduzione del reato di tortura e anche alla mia legge". Qualcuno nel centrodestra ha annunciato di volerla abolire. La legge sulle unioni civili potrebbe essere modificata. Teme questa eventualità? "Escludo la cancellazione, la legge è fermamente ancorata agli articoli 2 e 3 della Costituzione e promana da una sentenza - la 138 del 2010 - con la quale la Corte Costituzionale chiedeva al Parlamento di provvedere "con estrema sollecitudine" a riconoscere la vita familiare delle coppie omosessuali. Un pesante intervento delle destre reazionarie purtroppo presenti in Parlamento potrebbe, qualora avessero i numeri per farlo, depauperarla, andando a intaccare punti e questioni importanti". A quali si riferisce? "Penso a una 104, a un congedo parentale, alla reversibilità della pensione, ai tanti diritti che possono promanare da un testo importante e rivoluzionario per il nostro Paese come quello che abbiamo approvato". Una rivoluzione a metà, si è detto, per lo stralcio della stepchild adoption e l'obbligo di fedeltà. "Guardi, io vorrei che la mia legge diventasse inutile, vorrei arrivare al matrimonio egualitario. L'obbligo di fedeltà è un vecchio retaggio della cultura maschilista che serve a sottomettere la donna. Va bene, se si vuole, lasciarlo nel matrimonio religioso, ma solo un Paese culturalmente arretrato può mantenerlo come vincolo nel matrimonio civile. La fedeltà è qualcosa che senti nel cuore". Per l'adozione, invece? La stragrande maggioranza delle famiglie omogenitoriali è costretta a rivolgersi ai Tribunali. "Sulle unioni civili, nella legge ci sono tre righe nelle quali si specifica che restano applicabili tutte le norme in materia di adozione. La battaglia per la stepchild adoption io non la faccio più, il mio obiettivo è raggiungere la piena responsabilità genitoriale alla nascita. È l'unico modo per garantire uguaglianza a tutti i bambini delle coppie omosessuali". Come intende arrivarci? "Bisognerà capire se le forze più riformiste avranno la possibilità di promuovere atti parlamentari, ma ci si può arrivare anche attraverso il lavoro dei sindaci. A differenza di quanto è stato dichiarato, la sindaca Appendino non ha fatto alcuna forzatura". In che senso? "In una nota molto dettagliata pubblicata sul sito Articolo29.it, il magistrato Marco Gattuso ha spiegato che il Comune di Torino ha rimosso una discriminazione irragionevole, adeguandosi a una interpretazione costituzionalmente orientata della legge 40 del 2004, la legge sulla procreazione assistita". Critiche alla sua legge arrivano anche dal fronte di coppie di conviventi che non vogliono unirsi in matrimonio, non vogliono sottoscrivere atti notarili e per questo non vedono riconosciuti tanti diritti. "Mi piace paragonare la mia legge a un guardaroba, dal quale ognuno può scegliere l'abito da mettere al proprio amore. È evidente che se non ti assumi tutte le responsabilità verso la persona che hai accanto non puoi aver neanche tutti i diritti. Il certificato anagrafico di residenza comune, comunque, già riconosce alcuni diritti. Il contratto di convivenza previsto è libero, a scelta della coppia e serve esclusivamente a regolare i rapporti patrimoniali tra i componenti della coppia". Presentando il bilancio del primo anno parlamentare della sua legge, lei disse: "Ora il lavoro è tutto culturale, sociale". A che punto siamo? "Il nostro sforzo è stato diretto principalmente a uscire dall'interpretazione restrittiva della locuzione "famiglia naturale", contenuta nell'articolo 29 della Costituzione. Ma sul piano della piena affermazione dei diritti e dell'uguaglianza di strada da fare ce n'è ancora, come sa bene il Movimento LGBT". Ecco, in un clima politico in cui le questioni dei diritti sembrano relegate sullo sfondo, vuole lanciare un messaggio al Movimento LGBT? "Restate avanguardia, spinta propulsiva di richieste di uguaglianza. Con la legge sulle unioni civili abbiamo demolito il muro di discriminazione, ma dobbiamo arrivare alla responsabilità genitoriale alla nascita, al matrimonio egualitario e possiamo farlo solo se il Movimento continua a pretendere l'uguaglianza. Io ci sarò, ma devono esserci anche loro. Ognuno deve fare la sua parte nel partito di appartenenza. Non dimentico le donne di centrodestra che hanno votato la mia legge, quando si parla della vita delle persone serve la massima condivisione. Il Movimento LGBT deve continuare a pretendere, questo darà la spinta al Parlamento. Andiamo avanti, orgogliosi di quello che siamo. Legge cosa c'è scritto sulla mia maglia?". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Serpente Posted April 15, 2020 Share Posted April 15, 2020 Sono trascorsi dieci anni da una sentenza di portata storica, la n. 138 del 2010 della Corte costituzionale, grazie alla campagna di Affermazione Civile, che riconobbe “un diritto fondamentale” al matrimonio per una coppia formata da persone dello stesso sesso e invitò il legislatore a prenderne atto. La 138/2010 fu la premessa per ottenere le unioni civili del 2016, sebbene la richiesta fosse quella di estendere il matrimonio a tutti (ma che non aveva una maggioranza parlamentare per passare). A dieci anni da quella sentenza, caduta in un momento drammatico e difficile per tutto il mondo e, soprattutto, per l'Italia, gli avvocati di Avvocatura per i Diritti LGBTI - Rete Lenford rinnovano l’appello al Parlamento e ai cittadini. 🏳️🌈 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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