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Omosessuali si nasce o si diventa?


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La scienza medica ormai considera l'omosessualità una variante naturale del comportamento sessuale umano, anche se molti si ostinano a credere che sia un fatto contro natura o una scelta. Secondo me non è possibile spiegare cosa origini l'omosessualità (come non è possibile spiegare cosa origini l'eterosessualità), e non credo nemmeno sia interessante e utile chiederselo. :love:

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bastard inside

....non si nasce gay, non si nasce bisex, non si nasce etero....si nasce e basta (e il che non è poco), un bambino non ha ancora la consapevolezza dell'attrazione, della diversità......infatti per tutto il primo periodo si sente ancora parte integrante della madre e per questo le sta sempre vicino, il bambino prova solo una legera forma di affetto per la madre e il padre, ma tutto ciò è un induzione a livello biologico....a determinare l'orientamento sessuale sono fattori come l'ambiente, la mentalita del periodo, del luogo, della persona infatti viene da chiedersi perchè nei tempi più antichi le perone gay e bisex erano così numerose mentre adesso sono diminuite a vista d'occhio??? semplicemente perchè è la società che sottolinea queste come "deviazioni sessuali" dannose, errate e vergognose, quindi fanno un lavaggio del cervello alla maggor parte delle persone. quindi i diversi orientamenti sono solo frutto della psicologia di ogni individuo e di come è cresciuto

Beh forse ultimamente sto cambiando idea, anche nei miei confronti, ma credo che in certi casi si nasca e poi l'ambiente contribuisca, o in altri casi che ci si diventi per vari motivi...Io mi ricordo solo che quando avevo 10 anni già mi piaceva uno che veniva in pulman con me a scuola :D ed era ovviamente biondo, che fissa che ho asd...

Non so su cosa ci basi per fare certe affermazioni. L'ambiente può contribuire a determinare il modo di vivere la propria omosessualità, ma non la scelta sessuale in sé. Altrimenti diamo ragione a quelli che sostengono che l'omosessualità sia "contagiosa" e che frequentando gay si diventi gay. Le teorie psicologiche poi io le considero semplice spazzatura in quanto non spiegano l'omosessualità nel mondo animale che non può certo essere attribuita a tali fattori. :D

Altrimenti diamo ragione a quelli che sostengono che l'omosessualità sia "contagiosa" e che frequentando gay si diventi gay. E allora? Se fosse così? Quali motivazioni hai tu per negare questa possibilità?E' stupido il pensiero che ritenga negativo essere gay, non l'ipotesi che si possa apprendere "l'essere gay" (anche se considero questa ipotesi poco probabile).

Non so ma a volte mi sembra quasi che più mi penso omosessuale più lo divento... e poi questa è la teoria di mia madre, lei dice che lo si è perchè lo si vuole, per comodità addirittura... boh secondo me ogni persona è un caso a se, io credo che almeno nel mio caso, il fattore ambientale sia stato di fondamentale importanza. Mio padre poi è convinto che sia colpa di mia madre, una donna troppo presente che mi fa sentire nella vita solo lei come donna, e che quindi, le altre non mi possono interessare per questo... bah io se vedo una donna non mi piace, se vedo un bel ragazzo invece questo mi attrae. Altro non l'ho ancora capito su di me.

E allora? Se fosse così? Quali motivazioni hai tu per negare questa possibilità?
Nego questa possibilità perché mi baso sulla mia e sull'esperienza di quelli che conosco e ho conosciuto. Tutti riconoscono l'attrazione per persone del proprio sesso fin dalla tenerissima età. Propagandare che si diventa gay per influenze esterne è pericoloso in una società come la nostra che considera ancora l'omosessualità un fatto contronatura, una deviazione o una malattia.

Bside,è normale che tutti riconoscano di essere attratti dai maschi fin dalla più tenera età: perchè è così anche per gli etero.Eì solo durante l'adolescenza che i ragazzini smettono di trovare disgustose le bambine e invece si interessano a loro.Prendi una classe delle elementari.Tutti i bambini da una parte e tutte le bambine dall'altra.Se domandi a un bimbo cosa pensa di una bambina ti dirà le stesse cose che ti direbbe un gay: "non mi piacciono", "mi danno fastidio", "fanno giochi che non sono divertenti"; idem il viceversa.L'eterosessualità si apprende. Non è un comportamento con il quale nasciamo; nè noi, nè tantomeno gli etero. Il mio fratellino è adolescente. Cominciano le invidie tra il suo migliore amico e la sua ragazza. Sta sviluppando quella separazione tra "amicizia omofila" ed "erotismo eterofilo" che è tipico dell'eterosessuale (ed è speculare nel gay).Se questo processo non si fosse innescato e fosse cresciuto gay, non dubito che avrebbe interpretato come "attrazione fin dall'infanzia" il suo attaccamento agli amici maschi.Infatti i bambini amano i calciatori, gli eroi palestrati, i super-machi che vincono sempre: un po' come i gay.Solo dopo si SCOPRONO eterosessuali.Quindi è assolutamente normale che ogni gay ricordi di essere sempre stato attratto dai maschi...

Mah, le tue argomentazioni Almadel non mi convincono. Non credo che i condizionamenti psicologici o ambientali determinino l'attrazione e non mi pare che nessuno l'abbia mai dimostrato. Per me è un fatto innato, come lo è nel mondo animale dove non possono esistere condizionamenti psicologici.

Bside,cosa intendi con "nel mondo animale non esistono condizionamenti psicologici"?E "i cani di Pavlov"? Se fosse come dici tu non si potrebbe nemmeno addestrare un animale.Anche gli animali hanno una memoria. Se picchi il tuo gatto con una scopa per un mese; vedrai che scapperà ogni volta che ne vede una.

Intendo dire che le teorie psicologiche che spiegano l'omosessualità negli umani non si possono adattare al mondo animale e quindi non hanno, per come la vedo io, alcuna credibilità.Per me è un fatto innato, non si diventa gay per scelta o per chissà quali condizionamenti, che per altro come ho già detto nessuno ha mai dimostrato. Io non credo proprio di essere stato condizionato nella mia scelta da fatti, eventi o persone. Riconosco anzi, sebbene sia una ricostruzione a posteriori, di essere stato "naturalmente" attratto fin dall'adolescenza da persone del mio stesso sesso.

Hai detto niente, Anubis!L'Atto Omosessuale è il vertice dell'esperienza omosessuale, che è causa (per alcuni) e conseguenza (per gli altri) dell'orientamento omosessuale.Prove che l'atto omosessuale e la cultura che lo accompagna possano determinare un comportamento omosessuale non ce le fornisce la Scienza, ma la Storia: a meno che i Greci non "nascessero" una volta tutti bisessuali e poi una strana malattia (col Cristianesimo) non li avesse fatti "nascere" per la maggior parte eterosessuali...

Prove che l'atto omosessuale e la cultura che lo accompagna possano determinare un comportamento omosessuale non ce le fornisce la Scienza, ma la Storia: a meno che i Greci non "nascessero" una volta tutti bisessuali e poi una strana malattia (col Cristianesimo) non li avesse fatti "nascere" per la maggior parte eterosessuali...
In realtà non è poi così vero che i greci erano tutti bisessuali http://it.wikipedia.org/wiki/Sessualit%C3%A0_nell'antica_Grecia

Prove che l'atto omosessuale e la cultura che lo accompagna possano determinare un comportamento omosessuale non ce le fornisce la Scienza, ma la Storia...

 

Ma non diciamo sciocchezze. La cultura non determina certo l'attrazione per il "manico". Semmai determina il modo di vivere l'omosessualità. C'è infatti chi la reprime perché introietta i divieti sociali e c'è chi cerca di viverla serenamente.

Lascio da parte i greci per rispondere alla domanda iniziale. Per quanto riguada me, sicuramente non sono nato gay, lo son diventato. Ho passato l'età delle elementari ad andar dietro a una mia amica, quando l'ho mandata a cagare c'ho provato con altre. Nel frattempo era il periodo della pubertà, io che non mi sviluppavo mai, l'invidia per gli altri, l'interesse ad avere per le mani quello che in me non trovavo... Ma nonostante tutto ero attratto dalle ragazze, forse perchè il mondo va così. Poi ho avuto le prime esperienze con un amico, ma le consideravo voglie giovanili, fantasie..Finchè un pò alla volta ho capito che dai ragazzi volevo più di un pisello, volevo dei sentimenti.Ma ora che sono pienamente gay, non mi interessa come e perchè lo sono diventato, so solo che sto bene così, ho un moroso che amo e che mi ama, per cui la psicologia la lascio dove sta.

Guest Anubis
Hai detto niente, Anubis!L'Atto Omosessuale è il vertice dell'esperienza omosessuale, che è causa (per alcuni) e conseguenza (per gli altri) dell'orientamento omosessuale.
Non proprio, mi sono stupito alquanto che non non l'hai colto o non hai voluto commentare la deduzione, intendevo un'altra cosa: La deduzione sull'atto omosessuale è che non esistono omosessuali, non esistono eterosessuali, ma solo ATTI omosessuali/eterosessuali.Il discorso gira intorno a qui: non si può dire che lo si diventi perché allora bisognerebbe indicare il momento esatto in cui lo si diventa, sul fatto che si nasca è stato tutto smontato. Quindi non serve altro che cambiare prospettiva.Se non si stabilisce come si diventi di una certa inclinazione sessuale allora forse non è che la domanda va posta al contrario? Come fa una certa tendenza sessuale a svilupparsi? Qui entra in gioco l'Atto Sessuale come unica verità plausibile.

Mi sembra un buon punto d'arrivo, quantomeno.Non è l'omosessuale a perseguire atti omosessuali, bensì chi li persegue a essere omosessuale. La centralità dell'atto è fondamentale.Tanto è vero che io non rubo perchè sono un ladro (E ladro ci sarei nato? O come lo sono diventato? C'è un gene?); bensì io sono un ladro perchè mi piace rubare e rubo e vorrei vivere rubando.Così sono omosessuale perchè mi piacciono gli atti omosessuali, li pratico e vorrei proseguire ad averne.La centralità dell'Atto non spiega tutto: come è possile che una persona "a priori" senza mai averlo provato (e quindi non potendo sapere se gli piaccia o no) riesca a "immaginarlo" e a "perseguirlo"?Da dove proviene questa Immaginazione o, meglio, questa Fantasia?(Dal rapporto con la madre, non ho spiegazioni migliori; ignoro semplicemente come)Io veramente non riesco a credere che la Fantasia sia innata e che Giotto fosse un grande pittore anche PRIMA di aver preso in mano un pennello (uh, che battuta involontaria); solo con l'Occasione (quella che nel proverbio "fa l'uomo ladro") nasce l'Espressione.Sono i limiti della mia esperienza? Plausibile.

La centralità dell'Atto non spiega tutto: come è possile che una persona "a priori" senza mai averlo provato (e quindi non potendo sapere se gli piaccia o no) riesca a "immaginarlo" e a "perseguirlo"?Io veramente non riesco a credere che la Fantasia sia innata e che Giotto fosse un grande pittore anche PRIMA di aver preso in mano un pennello (uh, che battuta involontaria); solo con l'Occasione (quella che nel proverbio "fa l'uomo ladro") nasce l'Espressione.
La centralità dell'Atto non ne spiega tutto, ma ci avviciniamo a capire il fondamento della verità. Tutto era sbagliato al principio. Era solo il nostro maledettissimo Ego che voleva che il sole girasse intorno alla terra invece di capire che noi giariamo intorno al sole. Certo una volta compreso ciò non siamo arrivati al sole, ma è per gradi che ci si arriverà no? Adesso ragionando bene possiamo dire che, per tornare più specificatamente all’atto sessuale, io credo che la dialettica io/non-io, io/partner, sia una caratterizzata da una doppia polarizzazione. Questa è la chiave dell'immaginazione. Un momento di Fusione che rende sfumati i confini tra l’io e l’altro, l’abbandono all’altro e il ritorno alla nudità (il che non deve essere sottovalutato: il fatto di essere nudi non porta che alla ri-petizione dell’Inizio) e un momento di possessione in cui l’altro è essenzialmente strumento del proprio piacere. Questa è la chiave dell'immaginazione, due regioni ontologiche che noi vogliamo assimilare, poiché vi ruotiamo attorno. Fondamentale è chiederci cosa rende tale l'attrazione? Beh potremmo avanzare ipotesi. Io come ho detto nella mia specifica religiosità credo in una pre-conoscenza dell'anima. Ma se vogliamo essere più razionalisti (sebbene questo termine è improprio poiché la vera religione è razionale quanto la scienza) potremmo asserire che vi sia un istinto innato nell'Essenza che fa si che mi piaccia più una donna che un uomo o viceversa. Ancora di più potremmo mettere in ballo tutta una serie di condizioni deterministiche che però richiederebbero un nominalismo estremo. Tu che dici Enrico?

Le chiavi dell'Attrazione non sono meno misteriose ai filosofi (o agli psicologi) di quanto non lo siano per la Scienza; se accetti questo parallelismo ermetico tra la Gravità e l'Eros.Io credo che vi sia un luogo buio, una Caverna, nella quale - prima di conoscerlo - abbiamo "fantasticato il mondo" che questa sia un simbolismo del ventre materno e, per estensione, dell'infanzia tutta; non lo voglio negare.L'inconciliabilità tra l'Ego (il rapporto col nostro Corpo) e l'Attrazione (il rapporto con il Corpo dell'Altro) è nota fin dai tempi del mito di Eros e Psiche.L'Anima non può vedere l'Amore che pure la possiede ogni notte e quando finalmente accende la lanterna, lo perde.Noi non abbiamo avuto ancora ragione dell'oscurità di questo talamo e, per certi versi, è una fortuna.Tutti i giorni scrivo (anche) su questo argomento, ma i preamboli sono troppo lunghi e preferisco in questa sede immaginare altre provocazioni piuttosto che esprimere compiutamente il mio pensiero. Ne hai colto un aspetto fondamentale, però: la doppia polarità Anima-Corpo e Sè-Altro; per certi versi le due Verità che danno il nome alla Sala di Osiride.Atterriamo. :)Sull'Attrazione ignoriamo fondamentalmente una cosa: non sappiamo se desideriamo chi ci è Affine o chi ci è Complementare.In generale risolviamo l'enigma dicendo: nell'Amicizia l'incontro tra gli Affini e nella Passione l'incontro fra i Complementari. I Sentimenti in un caso e l'Erotismo nell'altro.E' evidente che noi chiamiamo "Amore" una bizzarria, uno strano caso in cui - essendo sia simili sia opposti - proviamo insieme Sentimenti e Passione.Questo è un paradosso e svelarlo significa rinunciare all'Amore.Ha senso dire che l'Omosessuale conosce la "Passione tra Simili", come il nome lascerebbe intendere? Non sembrerebbe. Spesso sembra piuttosto che sia un maschio che trova più affini le femmine e complementari gli altri ragazzi.Non paiono identiche le regole? Però così pensando releghiamo l'omosessualità a semplice inversione (l'affinità con la femmina-madre e la complementarità col maschio-padre).Per sfuggire a questa banalizzazione dobbiamo postulare la "passione tra simili": io di questa ho fatto un vero e proprio feticcio (io e il mio ragazzo ci vestiamo uguali, la pensiamo su tutto nello stesso modo e solo nel sesso "giochiamo di ruolo" per far scattare la passione... ed ecco la contraddizione: in realtà siamo amici e giochiamo la nostra passione... evidentemente non si può sfuggire...)

Credo che la questione sia irrisolvibile, anche perchè basata su una falsa premessa: che i "geni" siano tutto, o che l'"ambiente" sia tutto. In realtà ognuno ha il suo orientamento sessuale, eterofilo, ambivalente od omofilo che sia, che poi si realizzerà in atti sessuali, o potrà rimanere a livello platonico o di fantasia, ma comunque la sessualità umana è un fenomeno molto complesso, non riducibile a spiegazioni semplicistiche, in gui i geni, l'ambiente, l'educazione, le vicende personali hanno tutti una parte.Non credo che nell'infanzia si sia gay, più esattamente si è indifferenziati. Fra l'infanzia e la pubertà c'è in genere una fase di latenza in cui, per i maschi, le femmine sono esseri incomprensibili e anche un po' repellenti, ma non c'entra l'omosessualità.io comunque ricordo questo: ho sempre apprezzato sia i maschi che le femmine, con una preferenza per i maschi, ma che non mi ha impedito di innamorarmi più di una volta di ragazze, oltre che di ragazzi.Ma questa mia ambivalenza c'è sempre stata, non sono mai stato vittima di abusi, grazie al Cielo, e comunqueognuno ha la sua storia.

  • 2 months later...

Io credo che gay si nasce, e che non ci siano altre possibilità.Ogni gay ha la sua storia famigliare ed è diversa da quella di un altro, è stato ormai chiarito che le dinamiche genitoriali non c'entrano niente (mamma autoritaria, papà assente ... baggianate!). Io sono gay e mio fratello è etero, eppure proveniamo dalla stessa famiglia e dallo stesso ambiente ... perché? Perché LUI è nato etero e IO sono nato gay.Ora, non so le cause dell'omosessualità e onestamente nemmeno m'interessa conoscerle, ma sono sicuro che ci si nasca. Essere gay è un po' come essere mancini ... E' un puro istinto che si ha sin dalla nascita e che non può cambiare, se non forzando la propria natura più intima.

Silver Reflex

Secondo me gay si diventa.Non so, probabilmente c'è una predisposizione genetica....ma attualmente, sono convinto che i fattori determinanti siano altri.Le statistiche parlano da sole, se si prende un campione di 10 gay, possiamo star tranquilli che 7-8 fra questi è cresciuto con una figura genitoriale assente (di solito il padre) o ha cmq vissuto una situazione particolare, dove il comune denominatore è un disagio o una mancanza con una delle 2 figure.Ovviamente nulla è dimostrato e come questo esempio se ne potrebbero fare molti altri.....ma a buon intenditor poche parole.

configurazione contestuale
E quale sarebbe?
Le statistiche parlano da sole
Perdonami, ma quali statistiche? Io non ne ho mai lette. Piuttosto, ho letto che la psicologia avanzata ritiene le teorie della madre autoritaria e del padre assente delle baggianate. Se si diventa gay, si diventa anche etero allora? Questo ragionamento secondo me, perdonami, sottintende il fatto che l'omosessualità sia un'inclinazione di serie B, quando non è affatto così.Inoltre, potrei aggiungere che io ho avuto un padre fin troppo presente e apprensivo.

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