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Omosessuali si nasce o si diventa?


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Ma mio caro Dago, ciò che è pericoloso è proprio affermare che questo orientamento sia per così dire innato, che determini una differenza singolare e discriminante per una persona! Tu affermi che presa piena consapevolezza del proprio io sarebbe possibile virare nella direzione che più si preferisce: ebbene, noi lo facciamo inconsciamente, anche senza aver coscienza del nostro io. Le nostre tendenze sessuali sono scelte obbligate: imposte da una società che pone degli aut aut spesso ineluttabili. Col senno di poi chiunque può dire di essere sempre stato "orientato" in un certo modo; ma pensa, se invece ti piacessero persone del sesso opposto, non credi che sarebbe altrettanto facile trovare nel tuo passato fin nella prima infanzia episodi di presunta eterosessualità?Rimango dell'avviso che la sessualità non sia mai eterodiretta o omodiretta, bensì ambivalente e potenzialmente ambivoca. La forzatura è al più voler imporre un destino prestabilito e ineluttabile anche per ciò che riguarda i sentimenti. Quanti eterosessuali si impongono di non guardare un ragazzo anche se lo trovano carino per non essere froci! E quanti omosessuali di non guardare una ragazza per non sconvolgere la propria idilliaca atarassia!Ma la tendenza è alla definizione, per principio di accidioso equilibrio. Si vuol far credere che tutto sia stabile e immutabile, perchè più comodo, fissato, accettabile, ignorando che il mondo, la vita, non hanno contorni, non hanno definizioni distinte, ma sono uno scorrere, un divenire eterno inafferrabile e dinamico dell'anima e della realtà.

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Ma mio caro Dago, ciò che è pericoloso è proprio affermare che questo orientamento sia per così dire innato, che determini una differenza singolare e discriminante per una persona!
Caro Wotan, cosa ci sarebbe di discriminante? Non nasciamo tutti uguali, appunto, nasciamo tutti diversi, e la sessualita' di ognuno di noi e' differente!
Tu affermi che presa piena consapevolezza del proprio io sarebbe possibile virare nella direzione che più si preferisce
Era un'ipotesi che non penso, ma che potrebbe essere avvallata nel momento in cui l'orientamento sessuale diventa qualcosa che si determina con l'esperienza e nella vita, ma io credo invece che ognuno di noi debba fare si' un percorso, ma il percorso di riconoscere la propria sessualita', che non e' detto corrisponda a quella canonizzata e dettata dalla societa' .
Le nostre tendenze sessuali sono scelte obbligate: imposte da una società che pone degli aut aut spesso ineluttabili.
La societa' ci impone dei modelli, ma e' proprio questo il punto! Quei modelli non sono gli unici possibili, ma questo non puo' e non cambia cio' che ognuno di noi e', cambia invece la facilita' o la difficolta' di non potersi riconoscere in quei modelli e nel doversi quindi cercare il proprio.
Col senno di poi chiunque può dire di essere sempre stato "orientato" in un certo modo; ma pensa, se invece ti piacessero persone del sesso opposto, non credi che sarebbe altrettanto facile trovare nel tuo passato fin nella prima infanzia episodi di presunta eterosessualità?
Mi dispiace contraddirti, ma anche se e' difficile razionalizzare qualcosa che e' legato alla sfera emotiva e ai ricordi di un bambino o di un adolescente, quale sono stato, il mio passato in chiave "eterosessuale" non si ritrova, non c'e', puoi anche continuare a non credermi, ma so di essere sempre stato cosi', e questo vale per me, non pretendo valga per te o per altri.
Rimango dell'avviso che la sessualità non sia mai eterodiretta o omodiretta, bensì ambivalente e potenzialmente ambivoca.
Infatti, ognuno di noi e' diverso, proprio perche' la sessualita' puo' avere infinite sfumature, solo che per me la componente omosessuale e' sempre stata schiacciante, cosi' predominante da non avermi mai spinto nemmeno una volta a provare con una donna, io non ho mai provato e non provo attrazione per l'altro sesso, non mi sono mai innamorato di una donna. Ma con questo non escludo sessualita' e orientamenti eterto/omo/bisex e tutte le possibili sfumature fra queste.
Ma la tendenza è alla definizione, per principio di accidioso equilibrio. Si vuol far credere che tutto sia stabile e immutabile, perchè più comodo, fissato, accettabile, ignorando che il mondo, la vita, non hanno contorni, non hanno definizioni distinte, ma sono uno scorrere, un divenire eterno inafferrabile e dinamico dell'anima e della realtà.
Caro Wotan, le definizioni sono fondamentali, servono perche' permettono di esprimere un concetto piuttosto che un altro, non per questo pero' le definizioni di per se' stabiliscono un'immutabilita' delle cose, dignita' o accettazione di cio' che definiscono. La vita scorre lo stesso, basta non aver paura delle definizioni, ed invece noto spesso che chi non vuole "definirsi", in fondo fa l'errore di credere che una definizione sia un marchio a fuoco, e certi marchi e' meglio evitarli perche' socialmente piu' scomodi da portare.

Miei cari entrambi, sono d'accordo con ambedue. E vi invito pertanto a deporre le armi...Come ho già scritto in un topic ridondante questo (di cui INVANO ho chiesto lo spostamento), qualunque sia la causa dell'omosessualità, la mentalità omofoba troverebbe comunque qualche appiglio cui attaccarsi: un gene va corretto, una disfunzione va curata, un comportamento va modificato... Non possiamo farci niente, ai fini della lotta contro la discriminazione: credo che la giustizia sociale non debba venire da un decreto della scienza ma da una evoluzione della cultura.

don't worry! :sisi: non ho nessuna arma da deporre!! ODIO LE ARMI!!! Sono d'accordo sul fatto che sapere se omosessuali si nasca o si diventi, non ha alcuna importanza, specialmente nella lotta contro la discriminazione.Ci si puo' anche chiedere se eterosessuali si nasca o si diventi, ci si puo' domandare e si puo' studiare in che modo la sessualita' si sviluppa.Sono tutte domande lecite e che l'uomo deve avere la liberta' di approfonidire, ma questo non significa ricercare un motivo a favore o contro la dignita' e il rispetto delle persone omosessuali.Io ho semplicemente portato la mia opinione sulla base della mia esperienza.

non saprei.Secondo voi si nasce già con la preferenza per il gelato alla fragola rispetto a quello per quello alla vaniglia? Così a occhio direi di no, ma chi lo sa che i nostri neuroni non siano già alla nascita predisposti ad accogliere meglio un gusto piuttosto che un altro?Alla sfera sessuale da questo punto di vista potrebbe adattarsi bene lo stesso ragionamento. E sono più dell'idea che preferire banane anziché patate sia una prerogativa acquisita, non innata.Tutto questo IMHO. Certo che finché non ci sono prove certe ne abbiamo ben voglia noi di stare qua a discuterne...!

Risposta rapida (che VI PREGO di non trasfomrare in OT colossale!!! :ok:): da quel che so - essendo io stesso un mancino non corretto - il bambino cresce alternando per qualche tempo la prevalenza dell'uso ora della mano sinistra ora della destra; in fine si stabilizza la preferenza per quest'ultima, non si sa se per predisposizione bio-fisio-genetica o se per condizionamento -antropo-psico-socio-culturale acquisito.In effetti molti suppongono che anche l'orientamento sessuale subisca una evoluzione del genere (in Freud, come si sa, è il passaggio attraverso le fasi orale, anale e genitale con l'elaborazione del complesso di castrazione). Sarebbe bello poter approfondire.

Ho letto a casaccio sulmancinismo durante la mia adolescenza, visto che il problema mi toccava.Sulla sessualità, l'idea che il bambino sia inizialmente "asessuato" (o ptenzialmente "bisessuale", come ambidestro) è un'opinione - che non riportavo come dato scientifico, si badi - diffusa un po' ovunque: anche in questo stesso topic molti la condividono.Su Freud, spero non ti occorra una bibliografia.

Guest Hopelandish

Un opinione in proposito posso farmela secondo la mia esperienza di vita personale: ho 18 anni e mi sono accorto di essere omosessuale suppergiù 2 anni fà. Prima non lo sospettavo minimamente, ne in realtà mi son mai sentito omosessuale.Ora, sarà una coincidenza, proprio qualche anno prima ho dovuto affrontare il periodo più brutto della mia vita.Nel lasso di tempo che seguì a questo trauma (circa un anno) mi accorsi di sentirmi attratto anche dalle persone del mio stesso sesso. Poi infine, presi coscienza di essere gay.Non sò se la scienza può effettivamente provare e motivare qualsiasi ipotesi, però credo che l'omosessualità sia una condizione ben radicata in ognuno di noi.Secondo me entrambe le opzioni potrebbero risultare valide: il caso in cui un moccioso avverte o percepisce la propria omosessualità fin dalla pubertà o prima, non esclude il fatto che ci si possa anche diventare nel tempo in base ad esperienze di vita (come per me). Non saprei in quest'ultimo caso se dire "predisposti" sia giusto.Il mio punto di vista, ripeto, è piuttosto opinabile in quanto io stesso sono ancora parecchio confuso sull'argomento. :love:

Rimane per altro difficile negare che, come ogni cosa vivente, anche l'uomo abbia insito in sé, in virtù dell'ordine universale delle cose, sia o non sia stabilito da un dio, un impeto a congiungersi con l'altro sesso, per generare prole perpetuando la specie.Se questo è vero, e la forma stessa delle membra genitali, onde possiamo distinguerci in femmine e maschi, induce a dubitare non sia vero; mi pare più razionale congetturare che l'amor Greco sia piuttosto effetto del culto e dell'umanità d'un singolo uomo, che della costrizione necessitante della natura d’una specie d’uomini, quasi fossero un terzo sesso.L'impugnazione che perciò, che lo riconoscessimo elettivo, l’amor Greco sarebbe desiderio contro natura, è facile confutare osservando che le famiglie, le genti, le città, i popoli si conservano e prosperano piuttosto contenendo e regolando gl'impulsi privati di ciascuno, che ne sia partecipe:non appelliamo civile quell’uomo, il quale faccia i comodi proprii e sodisfaccia ai suo appetiti immodicamente, negligendo o conculcando quelli altrui.Dunque, coloro i quali stimano che amare la beltà e la gioventù d’un maschio sia cosa contro natura, perché non nasca da necessità naturale; essi non altrimenti dovrebbero concedere fosse contro natura anche l’ordine del consorzio umano e della società civile, come quello che contiene e regola gl’impulsi nostri ferini.Anakreon.

Anche per la cecità, è possibile sia che un uomo la sortisca per nascita sia che incorra in essa dopo che sia nato, per morbo, per infortunio, per pena o per atto deliberato; ma non mi pare siano casi della medesima specie.D'altronde, chi nasca cieco è commiserato, perché privo d'un senso comune a tutti i mortali.Dovremo, dunque, indagare la causa, per cui la natura necessiti alcuni pochi uomini altrimenti, che la gran parte del genere umano, inclinandoli verso il medesimo sesso.Ma è difficile non appellare deformità ciò, che devii tanto tanto gravemente ed efficacemente dall'indole genitale, per cui sono conformati i due sessi maschile e femmile.Anakreon.

asteroideB612

Secondo me, assolutamente, si diventa.Se fosse un fattore genetico, significherenne che presto o tardi potrebbero trovare il modo di farmi tornare etero: cosa che, conoscendomi, escludo del tutto.Secondo me, sull'orientamento sessuale incide una marea di elementi che si concentrano nell'infanzia e nell'adolescenza: sarà un caso, ma io e i miei amici gay abbiamo costatato che, quasi tutti, veniamo da famiglie con madri autoritarie e padri praticamente assenti; da piccolissimo, l'unica amica che avevo nel mio palazzo era una bambina dolce, con la quale giocavo ai pentolini ed al ferro da stiro...Può bastare così poco per diventare gay?La mia è una visione troppo semplicistica?Può darsi. Però, per quello che posso percepire della mia crescita, questi elementi non sono stati insignificanti.

Secondo me, assolutamente, si diventa.Se fosse un fattore genetico, significherenne che presto o tardi potrebbero trovare il modo di farmi tornare etero: cosa che, conoscendomi, escludo del tutto.Secondo me, sull'orientamento sessuale incide una marea di elementi che si concentrano nell'infanzia e nell'adolescenza: sarà un caso, ma io e i miei amici gay abbiamo costatato che, quasi tutti, veniamo da famiglie con madri autoritarie e padri praticamente assenti; da piccolissimo, l'unica amica che avevo nel mio palazzo era una bambina dolce, con la quale giocavo ai pentolini ed al ferro da stiro...Può bastare così poco per diventare gay?La mia è una visione troppo semplicistica?Può darsi. Però, per quello che posso percepire della mia crescita, questi elementi non sono stati insignificanti.
Io non ho avuto madri autoritarie ne tanto meno padri assenti. Ci sono gay che sostengono l'esatto contrario e chi come me pensa che non ci siano nessi sull'educazione. L'idea che se venisse scoperto il gene dell'omosessualità tu potresti essere curato la trovo davvero curiosa dal momento che è molto più facile curare l'omosessualità se le cause fossero psicologiche (e c'è gente che, con questa speranza, ci prova senza successo). Non sò se qualche esperto vi ha mai spiegato che modificare il dna umano non è affatto la stessa cosa che modificare quello di un batterio o di un vegetale e non per motivi etici ma per puri motivi tecnici quindi sul mio Dna dormo sogni tranquilliLa domanda mi faccio io è: come è possibile 2 gemelli omozigoti uno a due ani mette le scarpe col tacco della madre ed uno gioca con le pistole? Hanno lo stesso Dna e sono troppo piccoli per avere ricevuto un educazione così marcata (che tra l'altro si suppone sia la stessa). L'idea in cui si orienta la scienza è che non esista nessun gene e nessuna educazione che faccia diventare gay ma che l'omosessualità abbia cause prenatali cioè acquisite prima della nascita per cause ancora ignote. Per info leggetevi quest'articolo in inglesehttp://www.civitagay.com/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=715&start=0
  • 3 weeks later...

Ribadisco anch'io l'affermazione di Giovanni Dall'Orto, precedentemente citata: "omosessuali non si nasce e non si diventa, omosessuali si è".Il porsi il perché dell'esistenza dell'omosessualità, a meno che non la si consideri una curiosità scientifica come un'altra, è ancora rimanere nella prospettiva di chi vorrebbe che l'omosessualità non ci fosse.Quegli omosessuali che dicono "io non sono diventato così, sono nato così, quindi non è colpa mia se sono così" in realtà si sentono ancora in colpa di quello che sono e che sentono.L'omosessualità non ha bisogno di giustificazioni, punto. Se anche l'omosessualità fosse una scelta, se anche le persone fossero libere di scegliere a proprio ghiribizzo a quale orientamente sessuale appartenere, non per questo l'omosessualità sarebbe più condannabile!L'omosessualità è lecita e giusta non perché sia un'inclinazione naturale, ma semplicemente perché è un atto che non nuoce a nessuno, e perciò l'individuo è libero di esercitarla come e quando vuole, finché rispetta la libertà altrui. PUNTO.Infatti, pensate alle altre libertà che esercitano gli individui e che sono riconosciute dallo Stato e anche dalla Chiesa, la quale si guarda bene di discuterne a livello teologico.Per voi, desiderare di volare è un'inclinazione "naturale" per un essere umano? Certamente no, dato che nessuno ci ha dato le ali.... ma chi si è mai sognato di dire che volare era un atto "contro natura" e che PERCIO' non bisognava farlo?Nessuno ha mai fatto impedimenti etici nei confronti del volare in aereo, in aliante, in mongolfiera... nemmeno le religioni più restrittive. Come mai?E di esempi così se ne possono fare a centinaia! I nostri avversari dicono: "se lasciassimo la gente libera di praticare l'omosessualità, allora tutti potrebbero diventare omosessuali, e l'umanità si estinguerebbe".Kavoli! Dico io: allora non si può neanche lasciare che i nostri ragazzi si laureino in ingegneria... ci sarebbe il rischio che tutti volessero diventare ingegneri, e allora chi coltiverebbe la terra? L'umanità si estinguerebbe!E non possiamo lasciare la gente libera di diventare prete: potrebbero decidere di diventare tutti preti votati al celibato, e allora l'umanità si estinguerebbe!E non possiamo lasciare che la gente si masturbi liberamente: potrebbero cominciare a masturbarsi tutti (già lo fanno, credo!) e l'umanità si estinguerebbe.E non possiamo lasciare che qualcuno faccia più di 2 figli... potrebbero decidere tutti quanti di fare chissà quanti figli e allora la Terra si sovrappopolerebbe e la gente poi morirebbe di fame e l'umanità si estinguerebbe!E non possiamo lasciare che qualcuno fumi.... potrebbero mettersi tutti a fumare e l'ossigeno verrebbe tutto consumato... e l'umanità si estinguerebbe....Devo continuare?Vi rendete conto che dietro le argomentazioni dei nostri avversari c'è solo il vuoto e la superstizione? La verità è che da un lato loro hanno un terrore superstizioso dell'omosessualità (più o meno come si ha paura del Diavolo e degli spiriti) e noi dall'altra, poveri scemi, che invece di fargli fare la figura dei cretini come meritano, stiamo anche a discutere delle loro argomentazioni "scientifiche" che non c'entrano assolutamente niente con il vissuto omosessuale. Quel vissuto che siamo NOI, ai quali non deve fregare assolutamente niente del perchè siamo così, ma solo di ciò che vogliamo veramente, senza sensi di colpa e senza paure.Capite che la questione del "si nasce o si diventa" è una questione che è stata creata dal pregiudizio dei nostri avversari, e non da un pensiero autenticamente libertario?

Sono d'accordo con Paduanbear (e non solo perchè ha la barba ed è padovano).Non c'è un vero motivo per capire le cause dell'omosessualità, ammesso ve ne siano.Però quando ti ritrovi in una situazione che non è conforme a quella della maggioranza delle persone, inevitabilmente ti domandi "perchè?''Se la sessualità fosse una faccenda assimilabile alle preferenze dei gelati, forse anche io mi sopaccherei il cervello per capire se le creme non mi piacciono a causa di un particolare gene o per un mio trauma rimosso con la Stracciatella.

Però quando ti ritrovi in una situazione che non è conforme a quella della maggioranza delle persone, inevitabilmente ti domandi "perchè?''
Caro Almadel, questa domanda testimonia l'infinita buona volontà di noi omosessuali (a metterci - fin troppo - in discussione). Ma la vera domanda è: «perché non?» siamo di più, perché non siamo meno minoranza, e più maggioranza.Una studiosa grandissima di GL Studies dice bene: l'omofobia scemerà quando la gente desidererà che nascano più omosessuali, quando una madre e un padre si diranno: beh forse io preferirei che avessimo un bel gay...Continua a porti la domanda «perché?» ma poniti anche la domanda «perché non»?PS: finalmente hai riscritto un post.

>Capite che la questione del "si nasce o si diventa" è una questione che è stata creata dal >pregiudizio dei nostri avversari, e non da un pensiero autenticamente libertario?Anche io una volta lo credevo, ma oggi penso che non ci sia nulla di male nel volerla studiare, se il fine è la conoscenza non finalizzata alla discriminazione. Anzi è proprio il mutato atteggiamento della scienza nei confronti dell'omosessualità che oggi è accettata da molte persone. E' rimasta solo la Chiesa e in generale le religioni ad alimentare i pregiudizi sui gay. Qui purtroppo la razionalità scientifica non può nulla contro il dogma di chi pretende di rappresentare il volere di Dio sulla terra.

Ma si continua con questa scemenza dell'omosessualità genetica?Adesso pure i bisessuali con un solo gene gay!Stiamo uscendo di testa.Se fosse genetica non pensate che la percentuale nella popolazione varierebbe attraverso le generazioni e sarebbe diversa tra una popolazione e l'altra?Mi immagino i poveri Greci moderni cosa possono pensare di una simile teoria....

Ma si continua con questa scemenza dell'omosessualità genetica?

 

Perché scemenza? E' la spiegazione più sensata invece. A me sembrano più assurde le teorie psicologiche che non sono certo in grado di spiegare l'omosessualità nel mondo animale.

Bhe io penso che, tranne alcuni casi isolati di persone che si accorgono solo in età avanzata della loro sessualità omo, l'omosessuolità sia un fattore congenito, come tra l'altro dimostrano alcune ricerce scientifiche......adesso il problema è che visto e considerato che la società ci classifica sotto la categoria dei "malati"....inizieranno certamente a cercare una "medicina" come ho purtroppo dovuto leggere su un giornale qualche tempo fa!!! che orribile assurdità!

Nessuna ricerca scientifica ha mai provato alcunchè riguardo alla sessualità umana.Perchè le ricerche in psicologia non possono mai essere definite "scientifiche".Scommetto 20 a 1 che per Ogni Omosessuale Maschio che mi trovate che abbia un fratello, un cugino o uno zio da parte di madre (questo vuole la teoria genetica: che si trasmetta per via materna), io vi porterò Cinque Omosessuali che hanno avuto esperienze omosessuali nella pre-adolescenza e Dieci Omosessuali che hanno il "padre assente" o la "madre iper-protettiva"

cambiapelle

non so dove ho letto che una donna con 5 figli e' molto probabile che uno sia gay.... probabilmente su focus... va beh...io ho una teoria a riguardo.... insomma mi sono scervellato per comprendere quale sia l'utilita' dell'omosessuale visto che non puo' procreare e alla fine credo che ''l'invenzione''dell'omosessualita' sia una sorta di contracettivo naturale''..insomma un modo per limitare le nascite e per fare in modo che ci siano meno orfani... insomma, in natura e' pieno di animalei maschi e femmine che siano che accudiscono orfanelli...perche' questo non dovrebbe capitare anche alla razza umana? una cosa sola mi sfugge.... in natura e' difficilissimo che un animale rimanga omosessuale a vita.. il senso della procreazione lo spinge inesoabilmente ad accoppiarsi...

io vi porterò...Dieci Omosessuali che hanno il "padre assente" o la "madre iper-protettiva"
Non puoi basarti su personali statistiche. Quanti etero con padri assenti e madri iperprotettive ci sono nel mondo e non sono per questo gay? Le teorie di cui parli tu sono vecchie come non so cosa. Non hai mai sentito parlare dell'effetto pigmalione in psicologia o delle ipotesi che si "auto avverano"? A me sembra che queste teorie psicologiche risentano proprio di questo. Inoltre spiegami come queste teorie del padre o della madre spiegherebbero l'omosessualità nelle scimmie o nei pinguini o in qualsiasi altra specie animale.

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