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La chirurgia plastica dovrebbe avere un codice etico?


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Il caso di una transgender italiana che ha trasformato esageratamente il suo corpo. Cosa ne pensate? La chirurgia estetica dovrebbe avere un codice etico per impedire che ossessione e scontentezza portino a sfigurare il proprio aspetto, con possibili anche conseguenze per la salute?

Credo che tu non abbia dimestichezza coi giornalisti.

 

Semplicemente lei voleva parlare della sua storia

e i media inglesi volevano parlare delle sue labbra.

 

Certamente puoi mettere un limiti ai cm di labbra o di seno

che una donna può decidere di aumentare;

ma se lo farai la consegnerai a chirurghi illegali

con maggiori rischi per la salute, come accadeva per l'aborto clandestino.

La chirurgia estetica è, se uno ha molti soldi, la possibilità di ricostruire, modificare, alterare e, originariamente, migliorare, il proprio corpo. Come dobbiamo intendere il "ricerco ancora la perfezione" di questa trans e soprattutto il suo "non so nemmeno se poi mi fermerò?". È evidente che a questo punto la chirurgia estetica non è più un mezzo ma è diventata un fine investito di chissà quanti miti e significati. Un codice etico? Cioè estetico? Cioè autoconoscitivo? Secondo me sì, proprio per evitare questa deturpazione insoddisfatta, questa corsa all'infinito, ma sarebbe percepito come una coercizione, tanto forte è la pulsione che può star sotto a casi come questo. Mi ha colpito la serenità della sua ex-compagna. Il suo ragionamento è stato elementare ma ferreo: io lo amo per come è, lui, dentro, e non m'importa com'è fuori - non m'importa a dire il vero anche del suo dentro, che da lui lo fa diventare lei. M'importa solo del suo essere, perché io con questo essere ci sto bene e l* amo. Può essere un ragionamento impeccabile, o di totale pragmatismo, o di vero perenne amore, però....c'è anche un subire. Forse.

Secondo me il solo fatto che lei si illuda che a partire dalla situazione attuale possa raggiungere la perfezione con la chirurgia estetica puo' solo significare che lei ha perso il contatto con la realta'.

 

Se le va bene, dico,se, riacquistera' un aspetto di essere umano "normale" e non di mostro come e' ora ma io sinceramente dubito sia possibile.

 

La versace si trova in una situazione economica sicuramente migliore della sua e se la versace non riesce a migliorare sua mostruosita' dovuta presumibilmente pure a chirurgia estetica mal fatta allora anche per la tipa del filmato non c'e' speranza per me.

Almeno una donna transessuale è seguita da uno psicologo

che può consigliarle una psicoterapia per la sua dismorfofobia;

una donna cisgender come la Versace non ha questa fortuna.

 

Regolamentare la chirurgia estetica è come voler proibire i tatuaggi brutti.

C'è una differenza estetica tra una farfallina sulla caviglia e un giaguaro sulla faccia

come c'è una differenza tra ridurre un naso enorme e costruire della labbra ipertrofiche;

ma non è poi così facile stabilire il limite (e a parer mio neanche a motivarlo teoricamente).

Secondo me ognuno alla fine puo' fare del proprio corpo quel che vuole. L'importante e' essere coscienti di rischi e risultati. Per me proprio per non avere delusioni e traumi posteriori bisognerebbe prima di affrontare un intervento estetico andare da uno psicologo specializzato nel tema per vedere se la persona ha qualche problema psicologico che le impedisce di essere soddisfatta per come e'.

 

Spesso la gente inizia con una piccola modifica estetica e poi continua con altre modifiche innescando una dipendenza dalla chirurgia estetica. La stessa tipa del filmato dice di ambire alla perfezione, cosa ridicola.

Edited by marco7

Guarda che qui non c'è stato nessun incidente,

anzi Fulvia si dice contenta dei risultati finora raggiunti.

 

Per gli incidenti i chirurghi plastici già rispondono legalmente.

Anche Pete Burs ottenne un risarcimento

http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/musica/pete_burns_frontman_anni_80_vita_ossessione_chirurgia_estetica-1976651.html

 

Tu cosa intendi per "codice etico"?

Forse volevi dire "estetico", l'etica si occupa di stabilire ciò che è bene e ciò che è male, ma non mi sembra che la tipa abbia fatto del male a qualcuno facendosi gonfiare le labbra (perchè, da quanto ho capito, lei voleva averle così).

IMHO lo stato dovrebbe stare fuori dalla sfera privata, finchè non lediamo le libertà altrui ciascuno di noi dovrebbe poter fare quel cavolo che gli pare. Il fatto che una cosa dia fastidio alla vista non è una motivazione sufficiente per vietarla.

Alla fine i concetti di bello e brutto sono soggettivi, volerli standardizzare è un po' da fascisti eh.

Il fatto che una cosa dia fastidio alla vista non è una motivazione sufficiente per vietarla.

E perche' e' vietato girare nudi per strada ?

 

Se uno si fa trapiantare il pene sulla fronte da un chirurgo estetico fa parte della sua liberta' o lede il principio di non mostrare i genitali in pubblico ?

Almeno una donna transessuale è seguita da uno psicologo

Questa la inserirei, in una ipotetica regolamentazione della chirurgia estetica: ci si può benissimo sottoporre a qualsiasi intervento ma, prima e dopo, è obbligatoria della terapia psicologica.

Se ci sono un povero Pete Burns o una Versace che probabilmente non sapevano/sanno nemmeno loro come volevano/vogliono apparire, c’è anche una Amanda Lepore che sin da bambina ha desiderato essere una “caricatura di Marilyn Monroe” e, seppure sia considerata grottesca da molti, per altri è una specie di opera d’arte ambulante e proprio il suo aspetto le ha portato fama e fortuna (diventano la musa di David LaChapelle che, pare, le disse “Sei come le donne che disegnavano da bambino!”). Oppure Orlan, l’artista che, tra le tante cose, si fece piantare le protesi per gli zigomi sulle tempie… Sono desideri tutti diversi. Non avrei mai impedito ad Amanda di diventare come è! Qui in Italia pensiamo ad una Elenoire Ferruzzi.

 

Se si tratta di chirurgia estetica risolutiva probabilmente sì servirebbe l’appoggio psicologico di cui godono le persone transessuali per capire dove quella persona voglia andare e soprattutto dove sia la fine per il suo percorso di chirurgia.

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