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Come siete arrivati ad accettarvi?


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Beh io diciamo che l'ho sempre saputo, ma mi sono sempre detto è una fase, passerà, come scrissi all'epoca sul mio topic di presentazione fin già da piccolo presentato apprezzamenti verso maschi senza farmi problemi.

Tornando ad oggi, il periodo del "è una fase" si interruppe bruscamente ad agosto 2014: ero in vacanza in un paesino nel mezzo della Calabria, tagliato fuori da internet e qualsiasi altra cosa, e mentre guardavo un film mi son detto "però, sono gay veramente allora". Passai un mese di inferno ed instabilità metale a metà tra il divertimento della vacanza e la depressione del "e mo che faccio, come lo dico?" che mi portò ad iscrivermi al forum un mese dopo circa, poi finì la fase è mi dichiarai con alcuni amici e mia sorella, ho avuto anche una relazione di qualche mese il febbraio seguente.

 

Adesso sono un po' in stallo, ma non mi lamento, a parte il mese scorso che mentre ero in Australia con mio cugino e mio fratello, mi hanno portato in un nigh e volevano pagarmi un "ballo" privato.

Diciamo che anche se ufficialmente non sono dichiarato con la mia famiglia (ad eccezione di mia sorella) non mi nascondo °-°

Ci sono state tre tappe importanti.

 

Quando ho iniziato a sperimentare, intorno ai dodici anni.

Quando ho avuto il mio primo fidanzatino, a diciassette anni.

E quando ho realizzato di non voler più fare sesso con le donne, a vent'anni circa.

A un certo punto, intorno ai 13-14 anni mi sono resto conto che mi eccitavano più gli uomini, per poi capire dopo breve tempo che le donne non mi eccitavano affatto.

Mi sono accettato fin da subito, non potevo che essere gay. Il problema era farmi accettare anche dagli altri, era quello il motivo per il quale soffrivo e non dicevo nulla a nessuno.

A un certo punto, intorno ai 13-14 anni mi sono resto conto che mi eccitavano più gli uomini, per poi capire dopo breve tempo che le donne non mi eccitavano affatto.

Mi sono accettato fin da subito, non potevo che essere gay. Il problema era farmi accettare anche dagli altri, era quello il motivo per il quale soffrivo e non dicevo nulla a nessuno.

Quello è il punto, essere fieri di quello che si è ma non essere accettati dagli altri

Vediamo è tutto partito con la mia prima polluzione notturna a 13 anni, in cui mi sono svegliato bagnato mentre sognavo che un mio compagno di classe mi infilava una mano nelle mutande.

Dai 13 ai 17 anni nonostante avessi continuamente sogni erotici su ragazzi e il corpo femminile mi lasciasse indifferente io non ero gay,me lo ripetevo e ne ero convinto: in quel periodo mi sentivo molto frustrato e mi sono buttato a capofitto nello studio.

Poco prima del mio diciottesimo compleanno ho avuto una sorta di epifania, ho capito di essere omosessuale e mi sono accettato.La prima cosa che ho fatto è stata concedermi un lungo pomeriggio con la pornografia digitale.Poi sono passato alle cose serie.

Da allora ho vissuto in incognito nella mia città natale e la cosa mi andava anche bene se non fosse che due mesi fa ho passato un periodo di tirocinio all'estero in cui ho sperimentato quanto è più semplice la vita quando non hai niente da nascondere.

Da un mese mi sento una bomba ad orologeria e sinceramente non vedo l'ora di fare coming out, specialmente con la mia famiglia: credo che solo in quel momento sentirò di essermi accettato fino in fondo.

Io da bambino sapevo di essere attratto dai maschi come me e non mi sono mai "autocensurato", nel senso che mi sono sempre masturbato a gran volontà sin dai 10 anni (forse anche prima :D) su tutti i tipi che mi piacevano (dai calciatori, a tizi a caso che vedevo per strada e di cui memorizzvo i lineamenti per poi ripensarci con calma una volta a casa nella mia stanza, ai colleghi di mio padre, a mio zio). 

 

Sapevo che "fare quella cosa" fosse considerato sbagliato e che era associato all'omosessualità però io anche se lo facevo non mi consideravo gay... mi consideravo solo "me stesso".. era una cosa che facevo io e che nessuno doveva sapere. Semplice e cristallino XD

 

Quando ho detto a me stesso "ok, Beppe, sei gay!" è stato quando ho capito che non era solo una questione di sborrate, addominali e limonate ma quando ho capito che il mio cervello è programmato per "provare qualcosa" per i miei simili e non per le donne (che mi stanno simpatiche, sono divertenti, spensierate e tutto quello che volete... però alla fine della fiera non mi hanno mai coinvolto dal punto di vista sentimentale).

 

Quindi... mi sono accettato come gay solo quando ho preso coscienza del "risvolto emotivo, sentimentale" della faccenda. 

 

Per fare felice Demò dico che anche se sono sempre stato un po' "diverso" dal mainstream di ragazzo e sono sempre stato facilmente "attaccabile" di essere gay... ho avuto un'adolescenza felice e spensierata, avevo buoni amici, mi sono fatto tante risate, non ero tormentato, nessuno mi ha mai bullizzato, non avevo la gobba e non scrivevo zibaldoni di pensieri. Semplicemente ero un po' "irrisolto".

Edited by Beppe_89

Il disagio con le persone che non conosci c'è sempre e ci sarà sempre.. ma alla fine è la stessa cosa di uno che porta gli occhiali :) 

Ehi!

 

Quindi... mi sono accettato come gay solo quando ho preso coscienza del "risvolto emotivo, sentimentale" della faccenda. 

You got the point!

Il mio Beppino mi dà sempre tante soddisfazioni ;)

 

 

Ehi!

 

ehm.. era inteso che alla fine per me è come portare gli occhiali.. e dall'altra parte qualcuno prima o poi lo capiva e non ci faceva più caso.
Come i bambini che fissano con insistenza i tuoi occhiali a fondo di bottiglia come se fossi un alieno :D  

Anch'io ho sempre saputo di esser gay, ma tentavo di reprimere il più possibile questo mio lato, in quanto lo consideravo negativo. 

Credo di aver sempre avuto tendenze omosessuali sin da piccolo, ma il piccolissimo (inizialmente) dubbio di essere gay è venuto durante le scuole medie, quando cominciai a guardare i primi video porno etero; notai che mi concentravo più sul membro maschile e meno su quello femminile. Fingevo di non rendermene conto, ma era decisamente così. 

Quando cominciai le superiori cambiai genere di video porno: da quelli etero, passai a quelli gay. Nonostante guardassi questi video, mi ripetevo che fosse soltanto una fase dovuta allo sbalzo ormonale, tipico dell'adolescenza. 

Questa estate, finalmente, ho presa coscienza ed accettato il fatto di essere gay. L'ho capito grazie ad una stupidissima cotta che presi per un ragazzo. In un primo momento passai un periodo di merda, ma dopo qualche mese ho cominciato a viverla con più tranquillità. 

Ho detto di essere gay a mio fratello e ai miei genitori; i miei amici, invece, non sanno ancora nulla, ma spero di dirglielo il prima possibile.

Edited by Giuca

 

 

Nel senso che magari mentre si parla del più e del meno dico "eh sì, anche il mio ragazzo la pensa così, ma secondo me è cosà" o cose simili.

 

ah ok.. non fai CO, regali solo.. solide certezze    :cool:

Ne fui consapevole verso i 13anni seppur lo negassi a me stesso "fidanzadomi" con qualche ragazza.

Verso i 16 lo accettai ma non esercitai a causa dell'ambiente chiuso, quale è la mia famiglia, e per paura di essere scoperto.

A 18anni iniziai a dichiararmi con gli amici più stretti e qualche cugino (a caso). In quest'ultimo periodo cominciai anche ad uscire con dei ragazzi/uomini. A 19anni (attualmente) sono dichiarato in famiglia e con quasi tutti gli amici e sono molto sereno e felice della mia condizione.

 

ps: Che poi, se ci penso bene, io la mia prima cotta l'ho presa all'età di 8 anni per un animatore in un resort...

      Quindi diciamo che in linea generale l'ho sempre saputo. Infatti, con le ragazze non sono andato mai oltre al bacio.

coi miei tempi biblici per tanti anni lo sapevo ma non lo volevo ammettere o pensare al futuro in questa direzione, poi a un certo punto mi son messo a uscire per locali e li mi sfogavo sessualmente e non in maniera sana ,ma almeno lo accettato di essere quello che sono dopo quel passaggio, oggi sono allo step che a un certo punto lo detto alle persone piu care e sto' cercando una qualche stabilita forse un po' troppo similare a una vita eterosessuale e so che non è la corretta via ,mi viene innato pensarla così pultroppo, suppongo che mi manchi l'ultimo step ,dichiararmi con chiunque capiti ,ma ancora non è il momento .

 

in definitiva credo che noi sappiamo cosè meglio per noi ma mettersi sulla giusta rotta non è così immediato o facile, però son contento del punto in qui sono è che potevo farlo molto prima :_)

@Giuca e quali sarebbero le tendenze omosessuali da piccolo? Avevi il ciuccio di dolce gabbana?

No, e ringrazio i miei genitori per non avermelo comprato!

Ero attratto sin da piccolo dai ragazzi: li guardavo con occhi diversi, spiavo gli amici di mio fratello (più grande di me) e cose simili.

Io  cominciai a capire  a 12  anni  mi  pare  giù  di li  di essere  gay  poi  il  1  bacio  con una  ragazza  e  solo  con la stessa ragazza 2  soli  2  rapporti  sessuali  ( diventò  poi  la  mia  migliore  amica)   capii'  come  tutti  e  con difficoltà   che   sono  gay  .

1  baci  con ragazzi  poi  dopo  vari sensi  di  colpa  alla  fine mi dissi  ma  chissene frega  gay  e  felice  da  li  in  poi  senso  di  liberazione  e  vero  completo rapporto an.....le    a  14  anni.

In famiglia  ma detto  nulla  me  ne andai  di casa  da  parenti  x  lavorare  e  studiare  in Alfa Romeo  dai  16  anni  in  una  specie  di  convitto della  regione  fino alla  maggiore  età  .

Mai  stato  con la  mia  famiglia  ; genitori  divorziati  e della  peggiore  specie  (madre  accodinscendente  del  marito  capitano dell' esercito  figuratevi  )  padre  da  lasciare  perdere  e  tornando  c.o . solo  con pochissimi stretti  amici  quasi  tutti  gay  bysex  pochi etero e  da  allora  sempre  cosi'.

Vivo  bene la mia  omosessualità anche  se  la  conoscono  in  pokissimi  e  mai  dichierato  nei  posti  di lavoro e fuori  casa .

Fino ai 19 anni sono vissuto al paesello. Seghe su porno gay e basta. Non mi ponevo neppure il problema di essere omosessuale, lo sapevo ma non me lo chiedevo. Mai avuto interazioni di sorta con una ragazza.

Non ho avuto periodi di macerazione interiore o di mancata accettazione, credo.

Lasciato il paesello ho abbandonato gli indugi, specie quelli sessuali, anche se non posso dirmi dichiarato completamente, ancora. 

Io ho iniziato ad accettarmi veramente quando ho inziato a conoscere personalmente altra gente omosessuale che viveva una vita normalissima come tutti (o quasi tutti) gli essere umani di questo mondo: con un lavoro, impegni, hobby ecc.

 

Anche l'informazione, i media e internet hanno fatto la loro parte.

A 7 anni ricordo che nella mia scuola c'era un bimbo stile spot Ferrero, carinissimo nel suo caschetto biondo e pelle chiara, quando in classe dissi che era carino, la maestra mi fece un cazzettone (i maschietti devono guardare solo le femminucce) e molti mi dissero che era una schifezza. A 11 anni un ragazzo più grande di me mi portò in una vecchia casa diroccata e si fece fare una sega, la cosa mi lasciò shockato. Poi si vede che mio padre intuì qualcosa e mi fece un sacco di sermoni sulla bellezza femminile e mi lasciava di nascosto qualche fumetto erotico etero per instradarmi. L'unico effetto che ebbe è che fino a 17 anni fui asessuato.

Poi iniziò il mio periodo etero che continuò indisturbato fino alla soglia dei 25. Lì sbandata per un ragazzo appena conosciuto e con cui strinsi un amicizia fenomenale, a lui non rivela mai nulla e mi castrai psicologicamente (devo scopare con più donne e non ci penserò; è una confusione da elevata simbiosi). Più volte in fase di crisi pensai di castrarmi sul serio. Da lì in poi la mia omofobia è andata in crescendo e cercavo dispertamente l'innamoramento etero perfetto che mi avrebbe levato ogni dubbio, perchè essere gay significava essere pedofilo, reietto e checca, cosa che resse fino ai 31 circa, dopo mi arresi ad un altalena di asessualità forzata a pensieri pseudo gay ma casti. Comunque fino ai 33 anni continuai così, poi mi arresi e mi permisi dei piccoli pornazzi bisex e poi gay con spippettate al seguito e sensi di colpa dopo l'exploit. Solo dopo quella età mi imposi di guardarmi dentro con onestà e accettarmi almeno in parte e fu così che dopo qualche giorno dal mio 34esimo compleanno, feci CO in famiglia ed ebbi finalmente le palle di cercare il mio primo contatto con un altro uomo.

Si dice meglio tardi che mai, ma vi dico che è una vaccata assurda, il tempo andato non torna più e si rimane sempre indietro a chi ha avuto uno "sviluppo" normale legato all'età.

 

 

Si dice meglio tardi che mai, ma vi dico che è una vaccata assurda, il tempo andato non torna più e si rimane sempre indietro a chi ha avuto uno "sviluppo" normale legato all'età.

Quindi sei un frocio pischello? Ah non l avrei detto come non avrei detto che esistessi senza barba!

 

Comunque ti dico che l accettazione matura porta molta consapevolezza che se la fai in giovane età non necessariamente è così .

Questo lo dico anche parlando con gay che magari in adolescenza hanno chiuso anche le pratiche di co, sono di rara insensibilità su certi temi (anche molti sul sito) ed alcune cose sembra proprio che non riescano a capirle.

Inoltre non conta tanto l età dell accettazione quanto piuttosto come l hai fatto. Io pur essendomi accettato tardi (ma molto prima di te) ho ancora forte il problema di fare coming out con la mia famiglia mentre tu questa tappa l hai affrontata abbastanza semplicemente. Questo per dire che il processo di accettazione non è lineare e nemmeno legata all età, ho amici e familiari gay da sempre eppure si ritrovano a farsi Pippe mentali che io non mi faccio più da anni.

 

Certo il tempo non torna più indietro questo è vero ed anche io soffro di non essermi goduto gli anni dell università come potevo eppure devi pensare che è stato investito per essere ciò che sei e che non poteva andare diversamente.

 

 

Inviato dal mio SM-G903F utilizzando Tapatalk

 

 

Comunque ti dico che l accettazione matura porta molta consapevolezza che se la fai in giovane età non necessariamente è così .

Questo è vero, o meglio molto probabile ma non saprei quanto sia dovuto all'età e quanto invece al poter crescere come gay adolescenti nel 2016 rispetto al 1996, probabilmente per loro è tutto più easy perchè l'argomento è open rispetto a 20 anni fa. Sull'insensibilità a certi argomenti mi trovi d'accordo anche se non si può negare che dipenda pure dal carattere del soggetto e dai fattori ambientali che lo hanno circondato nel tempo. E facile confondere quelle che sono le conquiste proprie con quelle dell'intera generazione cui appartieni per via dei mutamenti sociali.

Però almeno sono pischello in qualcosa, mi riempi di gioia!

 

PS nellla prossima foto profilo vi darò una visione migliore della mia barbitudine.

Sapevo che "fare quella cosa" fosse considerato sbagliato e che era associato all'omosessualità però io anche se lo facevo non mi consideravo gay... mi consideravo solo "me stesso".. era una cosa che facevo io e che nessuno doveva sapere.

 

Ho quotato perché queste parole riassumono  la mia stessa esatta esperienza!

Compresa la masturbazione sullo zio (la mia figura mitologia sessuale per tutta la pubertà, quante seghe...)

 

Per il resto per me l'accettazione non è mai stata uno step, lo è stato invece, e molto difficile, passare dall'omosessualità teorica e masturbatoria a quella pratica e matura!

Edited by SerialHenry

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