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La cultura della vita senza rimpianti


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sugli altri che contestano e ritengono spesso inutili tali standard

 

be' che siano inutili lo dici tu! In realtà sono inevitabili nella misura in cui un sano individualismo ci da la possibilità di muoverci più o meno liberamente dalla volontà di famiglia, paese, preti etc.

Dire che sono inutili non significa non dovercisi confrontare quotidianamente, specialmente per i ragazzi gay che per definizione hanno poca autostima.

Però non è giocando alla volpe e l'uva che si risolve il problema del confronto, piuttosto bisogna trovare qualcosa di personale a cui dare valore.

 

Qualcuno ama il sesso disinibito e usa delle droghe? Perchè devi farti prendere dall'ansia da competizione e negare che sia una cosa piacevole?

Autostima significa saper provare e saper dire di no senza la necessità di togliere valore a quello che fanno gli altri, o senza sentirsi schiacciati dalla necessità di rispondere alle richieste della "società odierna".

 

Coloro che se la prendono con l'edonismo della "società odierna" sono le stesse persone che vorrebbero sostituire l'autodeterminazione con il dogmatismo. Non penso che sia questo il caso del giornalista, lui scrive solo cose che hanno lo scopo di far sentire sollevati i lettori

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Autostima significa saper provare e saper dire di no senza la necessità di togliere valore a quello che fanno gli altri, o senza sentirsi schiacciati dalla necessità di rispondere alle richieste della "società odierna".

 

In questo senso allora "l'autostima" diventa una condizione necessaria della saggezza.

Bukerman e Rotwang sono evidentemente preoccupati che qualcuno voglia farli passare per sfigati,

per persone noiose che non si sanno divertire e si interstardiscono a costruire un loro moralismo personale

(una morale priva di un reale contenuto etico, un insieme di regolette la cui unica consistenza è quella di autodisciplinarsi;

per questo la crociata di Rotwang contro la pornografia mi ha ricordato gli otto bicchieri di Bukerman ).

 

Gli capita davvero - come è successo ad Amor_fati - o è solo una sua proiezione della peer pressure dei ragazzi fichi?

A questo punto credo sia impossibile saperlo.

 

Possiamo però rassicurarlo che - per quanto forse non abbastanza fichi - noi non crediamo che lui debba sperimentare tutto :)

Guardate che nessuno vi giudica se vivete pensando di non avere rimpianti, ma non parlate, a chi non vuole stare in una catena di montaggio simile e vive comunque, dell'ennesima e ritrita storiella della volpe e dell'uva, perché siete ridicoli, io sono l'uva, voi siete le volpi.

 

 

Questa osservazione però la trovo inessenziale, nel senso che la prima cosa che un gay giovane dovrebbe imparare è che qualunque cosa egli faccia o non faccia ci sarà sempre qualcuno - del partito opposto - che teorizzerà che è perchè è "troppo" o "troppo poco" gay

 

Sì, ma un conto è definire "poco gay" il fatto che io giochi a calcio, un altro è definire "poco gay" il fatto che il mio modo di vivere la sessualità non si estrinsechi in comportamenti sessuali come l'andare ai sex parties o il calarmi degli acidi. 

 

Per il resto, non ho mai amato Nietzsche particolarmente, già solo per il semplice motivo che ognuno riesca a leggere un po' quello che gli pare in ciò che scrisse. 

 

 

 

L'ostracismo nei confronti di chi sarebbe più o meno cool è ugualmente un retaggio dell'infanzia; io al posto tuo però non ne farei un dramma, le mode vanno e vengono...esempio, io sono molto contento di aver fatto delle cose ritenute "trasgressive" in fatto di sesso, perché in quel momento mi hanno fatto sentire super cool...ma una volta superata la prova non è che senta questo gran bisogno di ricimentarmici.

 

Schopy, mi spiace ma liquidare l'ostracismo derivante da una scelta come "un retaggio dell'infanzia" mi sembra deresponsabilizzante. L'unico motivo per cui non ho reagito a quelle provocazioni, che comunque erano accompagnate da molte altre che testimoniavano l'orribile idea di mondo che aveva l'uomo che mi aveva preso di mira, era perché era il fidanzato di un mio conoscente, che per ovvie ragioni ho poi smesso di frequentare. 

Ma credimi, lì per lì mi sono sentito malissimo. E il motivo era che mi sentivo in trappola, sfigato, inerme, come mi ci avevano fatto sentire i bulli alle scuole medie. Normalmente prendo le aggressioni di petto, non le mando a dire e anzi, aggredisco. Non poterlo fare mi ha fatto stare di merda, e ha inoltre lasciato che questo stronzo continuasse imperterrito.

Se non fosse stato il ragazzo di quel mio conoscente, l'avrei aggredito, sia in senso verbale che fisico, e mi sarei scaricato, risparmiandomi il travaso di bile che ho avuto nei mesi successivi. 

È stato un modo osceno di iniziare il mio anno a Londra. 

 

Quindi no, qui non è questione di farne un dramma, è questione di darsi una calmata e iniziare a comprendere che farsi sborrare in culo al Berghain di Berlino o non farlo, buttarsi nel Moscow mule una dose da cavallo di GHB oppure non farlo sono solo scelte. 

 

E quando mi sento dire che sono un miserevole perché queste cose non le faccio, mi sento esattamente come quando mia madre mi diceva di "essere più maschile", di "non giocare con Sailor Moon". 

Quello che cambia è solo la norma che non rispetto. Il dolore, chissà perché,  rimane lo stesso. 

 

Come ho già detto, non giudico nessuno per quello che fa, però a quanto pare giudicare gli altri per quello che non fanno secondo certi gay è cosa buona e giusta. Forse è il caso di togliersele, queste abitudini di merda, anche perché non serve a un cazzo supportare i diritti dei transessuali, mettere l'immaginetta su facebook per avere tanti likes, se poi non sei in grado di accettare le più banali forme che assume la diversità. 

 

 

 

Qualcuno ama il sesso disinibito e usa delle droghe? Perchè devi farti prendere dall'ansia da competizione e negare che sia una cosa piacevole?
 

 

Premesso che non ho idea di cosa ne pensi Rotwang su queste cose e che parlo per me e solo per me, no, comprendo che possa essere piacevole per qualcuno, e infatti non sono mai entrato nel merito di cosa quel qualcuno faccia del proprio corpo. 

I problemi, iniziano quando tu dici a me cosa devo fare del mio, perché allora stai facendo il moralista al contrario, dicendomi cosa deve piacermi e cosa è veramente divertente, piacevole. 

 

Con ciò non voglio dire che tu sia una di quelle persone che lo fanno, Demò, ma che purtroppo moltissimi gay lo fanno eccome. Ed è doloroso, fidati. Soprattutto la sensazione di sentirsi aggrediti quando non hai nulla contro quello che fanno gli altri. 

 

 

Con ciò non voglio dire che tu sia una di quelle persone che lo fanno, Demò

 

Mi sto immaginando @Demò che sfotte qualcuno perché non fa sesso promiscuo e non si cala pastiglie

e poi Piero Angela che bulleggia un ragazzo perché non crede agli oroscopi e mangia troppi OGM :)

 

 

l'orribile idea di mondo che aveva l'uomo che mi aveva preso di mira, era perché era il fidanzato di un mio conoscente

 

Non riesco ad immaginare cosa tu abbia provato di così pervasivo e non voglio prendere un bidone provando a farlo, però mi sembra una reazione sproporzionata: sei tu che stai dando un significato enorme alla proposta del tipo, perchè evidentemente non hai abbastanza autostima da dirgli che non hai voglia di farlo e che una volta che va bene a te la sua opinione è superflua

 

Poi il fatto che cerchi di spingerti ad un certo comportamento facendo leva sulla tua "sfigataggine" forse è attribuibile alla sua bassa autostima: non ci stai? stai mettendo in discussione il mio mondo? allora devi essere uno sfigato.

 

Ecco, se mi devo immaginare una situazione in cui mi sentirei come te, penso a me in un locale: la gente balla e io me ne sto seduto. A 16 anni pensavo che fosse perchè gli altri erano scemi, ora so che è perchè io non voglio sciogliermi. In un certo senso non è neanche un dramma, al massimo significa che non entrerò a far parte del giro e non potrò sentirmi un gay potente che rifulge e colleziona duecento mi piace a post(ma che prospettiva è?).

Però anche quella è una "potenza" relativa perchè esiste solo nel giro, fuori non conta nulla, a volte mi chiedo se "il giro" non sia una specie di corte dei miracoli dove tutto funziona al contrario.

E tra froci è sempre un po' così, anche tu sei incappato nella corte dei miracoli e ti sei sentito un quattordicenne che non ha il coraggio di andare a fumare dietro alla scuola quando avresti solo dovuto pensare a cambiare amicizie.

Invece ti chiami Amor fati e fai un papirone sul forum per scrivere quanto tu ti sia sentito violentato lol

Se ti chiamassi Rotwang posteresti il link ad un articolo che condanna i gay che fanno sesso ai festini.

Quindi no, qui non è questione di farne un dramma, è questione di darsi una calmata e iniziare a comprendere che farsi sborrare in culo al Berghain di Berlino o non farlo, buttarsi nel Moscow mule una dose da cavallo di GHB oppure non farlo sono solo scelte. 

 

E quando mi sento dire che sono un miserevole perché queste cose non le faccio, mi sento esattamente come quando mia madre mi diceva di "essere più maschile", di "non giocare con Sailor Moon". 

 

Ma t'ha dato del miserevole? Cioè gli anglofoni utilizzano miserable, ma non lo tradurrei con miserevole.

Poi non so in che modo t'abbiano ostracizzato, io penso che si abbia sempre la possibilità dii dire "no, grazie" e se uno insiste puoi sempre scherzarci su e ribadire che per te è NO :D

 

Come spiega Demò, alla peggio risulterai poco fico agli occhi di uno che -ai tuoi occhi- si comporta in modo stupido...davvero ti importa della sua opinione?

Edited by schopy
Sì, ma un conto è definire "poco gay" il fatto che io giochi a calcio, un altro è definire "poco gay" il fatto che il mio modo di vivere la sessualità non si estrinsechi in comportamenti sessuali come l'andare ai sex parties o il calarmi degli acidi.

 

L'identità soggettiva di ognuno di noi passa attraverso scelte, si costruisce

a partire da scelte e attraverso le esperienze che ne conseguono

 

Non è del tutto vero che si tratti di mere scelte, altrimenti non si creerebbero

diverbi o polemiche (  non entro nel merito del "miserevole" detto da A a B, o

della ipotetica permalosità di B che se la prende a mille per una espressione

che poteva essere incassata con ironia...al di là della ragione che nel caso

singolo può assistere l'uno o l'altro, i due atteggiamenti ad un livello collettivo

coesistono )

 

Né vale il discorso: ma è la sessualità e non il calcio, se noi siamo omosessuali

è chiaro che la sessualità è molto più importante a livello identitario del calcio

 

Forse è troppo comodo ridurre tutto ad un problema di autostima, che pure è un

tema importante  perchè oltre a diventare gay si diventa adulti, le due cose avvengono

insieme e tutti - più o meno - siamo passati attraverso le insicurezze dell'adolescenza

 

Quindi è chiaro che c'è un problema di crescita, ma anche di scelte che definiscono la

propria identità gay

 

La verità è che io conosco due soli pensatori che per certi versi sono stati "normativi"

cioè hanno pensato di poter dire cosa un gay o una lesbica dovevano fare per diventare

gay e lesbica al 100% e sono Mieli e la Wittig

 

Tutto il resto della riflessione sull'omosessualità ( su cui tanto inutilmente perdono tempo

in sterili polemiche i Dall'Orto i Rotwang etc ) è solo Teoria critica dell'eteronormatività

 

Sono cioè riflessioni che ci dicono cosa non dobbiamo pensare e cosa non dobbiamo fare

ma non ci forniscono molti strumenti per costruire una identità gay, siamo lasciati apparentemente

liberi

 

 

 

non sono mai entrato nel merito di cosa quel qualcuno faccia del proprio corpo

 

Ecco, direi però che non si può costruire una identità gay eludendo questa domanda

certo il modo migliore per discuterne non sarebbe il darsi del "miserevole" a vicenda

anche perchè se io ti dò del miserevole non ti sto dicendo cosa ho provato mentre

partecipavo al sex party

Forse è troppo comodo ridurre tutto ad un problema di autostima, che pure è un

tema importante

Secondo me non è un ridurre, ma un'interpretazione. Quando si parla di psicologia e dinamiche sociali ci sono sempre decine di fattori e ogni interpretazione tenderà a porre l'accento su una parte di questi e sembrerà calzante a un gruppo di persone. L'interpretazione giusta, quella "esatta", probabilmente non esiste; è quella che funziona per un individuo quella giusta per lui.

Forse è troppo comodo ridurre tutto ad un problema di autostima, che pure è un

tema importante  perchè oltre a diventare gay si diventa adulti, le due cose avvengono

insieme e tutti - più o meno - siamo passati attraverso le insicurezze dell'adolescenza

 

Quindi è chiaro che c'è un problema di crescita, ma anche di scelte che definiscono la

propria identità gay

 

Davvero rischiamo di venir definiti da quello che facciamo in discoteca quando siamo un po' su di giri?

Nel 2016? Io continuo a non capire Amor-fati; se l'infastidisce il fatto che gli ex-amici festaioli lo considerino "poco gay" (ma secondo me sta esprimendo male un altro concetto) ha tutta la ns. comprensione, e pure quell'appoggio morale che -ci auguriamo- gli permetterà di sciacquarsene i cosiddetti qualora qualcuno lo bullizzi di nuovo :D

 

Il punto è che lui deve convincersi che noi qui a dargli ragione siamo i fichi del gruppo, lo deve proprio sentire, sennò al prossimo festino i suoi amici alla Trainspotting lo emarginano di nuovo e lui si incazza di nuovo.

Ecco, direi però che non si può costruire una identità gay eludendo questa domanda

certo il modo migliore per discuterne non sarebbe il darsi del "miserevole" a vicenda

anche perchè se io ti dò del miserevole non ti sto dicendo cosa ho provato mentre

partecipavo al sex party

 

Fammi capire, solo se so condividiamo con altri gay (almeno verbalmente) quello che facciamo dei nostri corpi possiamo costruirci un'identità gay?

Non credo nemmeno che ad Amor Fati interessi capire molto cosa provano quegli altri quando si fanno di Ecstasy...

Edited by schopy
Non riesco ad immaginare cosa tu abbia provato di così pervasivo e non voglio prendere un bidone provando a farlo, però mi sembra una reazione sproporzionata: sei tu che stai dando un significato enorme alla proposta del tipo, perchè evidentemente non hai abbastanza autostima da dirgli che non hai voglia di farlo e che una volta che va bene a te la sua opinione è superflua

 

Do un po' di contesto per farmi capire meglio: quel giorno ho trascorso un pomeriggio con il mio conoscente (spagnolo), lui ha 33 anni e il suo ragazzo (londinese) anche; ci siamo fatti un giro e poi siamo andati a casa sua. Lì ci ha raggiunti il suo ragazzo. Io e il mio conoscente volevamo andare a mangiare qualcosa, lui a un sex party. Così ho risposto assertivamente "sex parties are not my thing, actually", che non credo in inglese abbia alcun tipo di secondo significato patologizzante o pregiudizievole. 

Non l'avessi mai fatto. Lui insisteva per andare, il suo ragazzo ha provato a spiegargli che non aveva senso portarmici. Dopo le varie frecciate e le varie allusioni volte a farmi sentire un pezzo d'idiota, dopo aver cercato in tutti i modi di mettermi in imbarazzo, come quando ha messo un dito in culo al suo ragazzo mentre parlavamo di dove andare a cena, ha deciso che lui sarebbe andato a casa perché era "stanco" (ma come? Le energie per scopare le hai ma quelle per mangiare qualcosa no?) per cui ho capito che il problema era fondamentalmente che ero un peso proprio per quello che non faccio. 

Siccome la solitudine per me non è un problema, o almeno lo è solo relativamente, e trovo che le amicizie non vadano forzate, dopo aver mangiato quella sera col mio conoscente ho deciso di sparire. E l'ho fatto, come del resto l'ho fatto molte altre volte con altre persone. 

 

Francamente il suo livello di autostima non mi interessa, e qualunque sia mi ci pulisco il culo: in situazioni come queste tolgo il disturbo senza se e senza ma. 

 

Forse me la sono presa molto perché allora erano le prime conoscenze che facevo a Londra (e finora non è che ne abbia fatte poi molte: non so perché ma mentre a Barcellona uscivo e andavo per locali da solo senza troppi problemi, a Londra ho come un "blocco". Ma questo è un altro paio di maniche) quindi ho investito molto sulla cosa.

 

 

 

Ecco, se mi devo immaginare una situazione in cui mi sentirei come te, penso a me in un locale: la gente balla e io me ne sto seduto. A 16 anni pensavo che fosse perchè gli altri erano scemi, ora so che è perchè io non voglio sciogliermi.

 

Ecco, questo per esempio è un problema che non ho. 

 

 

 

avresti solo dovuto pensare a cambiare amicizie.

 

E, come ti ho scritto sopra, nonostante il rancore e il giramento di coglioni a mille sono sparito e sto cercando piano piano altre persone. 

 

 

 

Ma t'ha dato del miserevole? Cioè gli anglofoni utilizzano miserable, ma non lo tradurrei con miserevole.

 

Scusate, non mi è stato dato apertamente del miserevole, ma mi rendo conto che dall'altro post si potesse capire così. Mi sono sentito miserevole, perché quello stronzo ha cercato in ogni modo di farmi sentire così, ahimè riuscendoci, per una mia momentanea debolezza emotiva... ero lontano da casa per la prima volta per moltissimo tempo, il corso in università non era ancora iniziato e non conoscevo ancora letteralmente nessuno a parte quel mio conoscente.

 

Ma la mia debolezza non toglie il fatto che il suo ragazzo sia stato un figlio di troia che ha ignorato i miei segnali di feedback che chiedevano di piantarla. 

 

 

 

Davvero rischiamo di venir definiti da quello che facciamo in discoteca quando siamo un po' su di giri? Nel 2016? Io continuo a non capire Amor-fati; se l'infastidisce il fatto che gli ex-amici festaioli lo considerino "poco gay" (ma secondo me sta esprimendo male un altro concetto) ha tutta la ns. comprensione, e pure quell'appoggio morale che -ci auguriamo- gli permetterà di sciacquarsene i cosiddetti qualora qualcuno lo bullizzi di nuovo

 

 

No, non è l'essere poco o tanto gay, gay si è o non lo si è, è la discriminazione in base a un comportamento sessuale / scelta riguardante l'uso o meno di droghe, a triturarmi e ritriturarmi i testicoli. È l'ossessione di dover imporre un solo modo di vivere, per un verso o per un altro non fa differenza. 

 

 

 

Il punto è che lui deve convincersi che noi qui a dargli ragione siamo i fichi del gruppo, lo deve proprio sentire, sennò al prossimo festino i suoi amici alla Trainspotting lo emarginano di nuovo e lui si incazza di nuovo.

 

Ho amici alla Trainspotting eterosessuali, oltretutto più grandi, ma loro non hanno mai rotto il cazzo perché non facevo tiri di canne o altro. Per citare un altro esempio, una volta quando ero a Barcellona ho dovuto far finta di non vedere un sorrisetto di scherno con tanto di eyerolling da parte di un altro ragazzo gay perché ho rifiutato un tiro di canna. 

Anche qui: non voglio dire che oh mio dio gli etero sono meglio e i gay sono delle merde, ma che a parità di età l'uso di meccanismi di esclusione basati su comportamenti o scelte sono più probabili nei gay. Il perché non lo so, ma l'esclusione, la creazione di un noi contra mundis è qualcosa che ci tenta molto. 

 

E che lascia me coi coglioni rinsecchiti. 

Edited by Amor-fati

Davvero rischiamo di venir definiti da quello che facciamo in discoteca quando siamo un po' su di giri?

Ti pare che io abbia scritto quello che tu dici?

 

Il senso del mio discorso è al contrario: se io gay adolescente scelgo di vivere come

gay al 100% alla luce del sole, scelgo quindi di essere totalmente riconoscibile con un

CO generalizzato, mi espongo anche al giudizio degli eterosessuali.

 

Questa è una prima scelta che definisce la mia differenza sessuale, questa scelta diventa

una performance non solo perchè io ho dei problemi di autostima adolescenziale, ma perchè

ho una legittima paura che qualcuno possa reagire male ( anzi so che in una società eteronormativa

non è possibile un 100% di risposte totalmente positive )

 

Ovviamente è una scelta molto più difficile di quella sul modo di vivere la propria sessualità, ma è anche

vero che proprio per questo il processo di CO viene modulato nei confronti di solo alcune persone etc

 

Ogni scelta che costruisce la mia identità come gay, attraverso una "diversità" sessuale, è di fatto una

performance

Fammi capire, solo se so condividiamo con altri gay (almeno verbalmente) quello che facciamo dei nostri corpi possiamo costruirci un'identità gay? Non credo nemmeno che ad Amor Fati interessi capire molto cosa provano quegli altri quando si fanno di Ecstasy...

Beh se veramente non gli interessasse non si sentirebbe "miserevole"

ed il fatto che non esista un pensiero normativo che ci dice come dobbiamo

essere gay, non significa affatto che non esista un corpo di regole morali sul

sesso in generale, che egli applicherà a se stesso in quanto gay

 

Ovviamente si capisce benissimo che a delle domande nel merito reagirebbe

con una "chiusura", perchè ciò che gli preme in questo momento è ribadire la

sua libertà di fronte a delle "pressioni ambientali" di stampo edonistico.

 

Anzi a dire il vero -eccedendo- stabilisce paragoni con la madre giudicante

con dei potenziali bulli omofobi ( cioè cerca di mettere alla stessa distanza

l'eteronormativo e l'edonismo gay con il ché cancella una potenziale differenza

sessuale o si neutralizza rispetto ad essa )

 

La qual cosa potrebbe essere discussa, ma è certamente diversa dalla situazione

di chi si sente a disagio perchè non riesce ad essere sciolto come desidererebbe, o

desidererebbe piacere ma si sente escluso perchè brutto o vecchio o imbranato etc

E con questo abbiamo già individuato altre due performance stressanti, il problema di

@Demò potrà essere ritenuto "minore", però se un ambiente gay è un luogo dove tutto

è permesso ed io per primo desidero sciogliermi, ma mi riesce difficile, magari mi sentirò

inadeguato.

 

Personalmente, se devo estrarre da una situazione del genere un pensiero, preferisco

pensare che vivivamo in un mondo ancora ingiusto che ci costringe ad affrontare prove

egotiche più stressanti del dovuto, piuttosto che pensare di vivere in un mondo di stronzi

 

 

Beh se veramente non gli interessasse non si sentirebbe "miserevole"

 

Hinzelmann scusa, ma tu sei mai andato a un sex party? Kem sex? Dimmelo, ti prego, e poi dimmi perché dovrei invidiarti. 

 

Questa specie di "invidia della disinibizione" che tu teorizzi lascia il tempo che trova: se davvero la provassi disprezzerei tutti i "sex-party goers", mentre il disprezzo viscerale che provo ce l'ho per chi cerca di dirmi cosa devo fare. 

 

"Andare ai sex party è immorale" e "non andare ai sex party è immorale" sono due proposizioni che per me hanno lo stesso valore giudicante. 

 

 

 

l'eteronormativo e l'edonismo gay

 

Errata corrige: quello che io metto alla stessa distanza sono l'eteronormativo e l'omonormativo. L'edonismo riguarda me, il mio corpo. La normazione cerca di far valere per altri quello che è giusto per me, quindi anche il mio edonismo.

Se all'inizio la pensavo anch'io come Demò, direi che l'insistenza di Amor adesso mi convince.

 

Beh se veramente non gli interessasse non si sentirebbe "miserevole"

ed il fatto che non esista un pensiero normativo che ci dice come dobbiamo
essere gay, non significa affatto che non esista un corpo di regole morali sul
sesso in generale, che egli applicherà a se stesso in quanto gay

(...)
Anzi a dire il vero -eccedendo- stabilisce paragoni con la madre giudicante
con dei potenziali bulli omofobi ( cioè cerca di mettere alla stessa distanza
l'eteronormativo e l'edonismo gay con il ché cancella una potenziale differenza
sessuale o si neutralizza rispetto ad essa )

 

Ma lui non si sente miserable, ci ha riportato un episodio in cui altri l'hanno chiamato così.

Il fantomatico corpo di "regole morali" sul sesso io ancora devo coglierlo...noto che molte persone attraversano più fasi, e generalmente vige una certa liberalità (qui sul forum ad esempio mi pare che raramente emettiamo giudizi morali sui comportamenti sessuali altrui).

 

Bah io non credo voglia cancellare nessuna differenza sessuale distanziandosi dall'edonismo gayo; magari la sua frustrazione deriva proprio dal fatto che, trovandosi in compagnia di ragazzi gay, si aspetterebbe maggior comprensione, mentre riscontra freddezza e/o ostilità.

 

 

Scusate, non mi è stato dato apertamente del miserevole

 

@Schopy

 

Non gli è stato dato del miserevole, lo ha scritto pure lui

 

Ci si è sentito e ciò che gli è stato detto è che è "poco gay"

perchè non partecipa alla gaylife londinese

 

Lui scrive che si sente "miserevole" noi dobbiamo capire

che significa incapace di adattarsi ad un ambiente sociale

gay che gli mette addosso una pressione edonistica

 

Se non ci mettiamo d'accordo neanche su questo, dico subito

che non ho intenzione di discutere per 10 pagine per dimostrare

una cosa che a me pare del tutto evidente

 

 

 

Hinzelmann scusa, ma tu sei mai andato a un sex party? Kem sex? Dimmelo, ti prego, e poi dimmi perché dovrei invidiarti.

 

Certo che ho partecipato nella mia vita a dei sex party

ma non ritengo tu debba invidiarmi per questo, non ho

teorizzato nessuna invidia, nel mio intervento il termine "invidia"

neanche compare...ho scritto al contrario che è una

performance rispetto alle regole morali che tu ti sei dato

e hai ricavato da un tuo orizzonte morale, e questo ti crea

stress

 

Ho aggiunto altri esempi di performance che possono sottintendere

al limite l'invidia ( un ragazzo che si sente brutto perchè magari lo è anche, non

tutti possiamo essere belli...oppure un ragazzo che non riesce a sciogliersi

etc )

 

Un edonista non è una persona che valica ogni limite nell'uso del corpo

io conosco edonisti che rifiutano palestra e tatuaggi sostenendo che sono

pratiche che non danno alcun piacere, o edonisti che rifiutano l'uso di certe

droghe perchè l'esperienza del piacere che se ne ricava è inautentica o perchè

un vero edonista deve volere fino in fondo il piacere che riesce ad ottenere e non

stordirsi etc

 

Di edonismo su questo forum non si riesce neanche a discutere, nel merito delle

cose, ma non certo per eccesso di liberalità semmai per degli sbarramenti preventivi

di tipo morale

perché ti sembra una cosa figa

 

Ti faccio la stessa domanda che ho fatto a Hinzelmann: sei mai stato a sex parties / fatto kem sex? Perché deve sembrarmi una cosa figa? 

 

Ipotizziamo che io stasera me ne vada a un sex party a scopare, domani ho l'autorizzazione a maltrattare chiunque non ci sia mai andato? Tacciandolo del fatto che non va perché da qualche parte, negli insondabili meandri dell'inconscio, in realtà ha una voglia pazza di andare ma invece di darsi retta preferisce starsene in un angolo buio a guardarmi dall'alto in basso? 

In questo caso il paranoico è lui o sono io? 

 

È questo che dovrei trovare divertente? 

http://www.standard.co.uk/lifestyle/london-life/drugfuelled-chemsex-party-survivor-i-woke-up-naked-on-the-sofa-i-had-no-idea-where-i-was-a3112941.html

 

 

si aspetterebbe maggior comprensione, mentre riscontra freddezza e/o ostilità.

 

 

Oh, è esattamente quello che volevo dire. Correggo solo una cosa: non mi sento miserabile, nella vita di tutti i giorni non mi piango addosso. Ho riportato un episodio in cui, forse per una mia momentanea debolezza dettata da un ambiente completamente nuovo, ho dato peso alle parole di uno sconosciuto e gli ho permesso di farmi sentire così. 

 

State pur tranquilli che non riaccadrà, anche perché non ho problemi a venire a mani (Cit. Simona Ventura) e men che meno a tenere la bocca chiusa. 

 

Solo mi ha fatto inorridire la situazione in sé, in cui un ragazzo che non fa (magari non fa ancora, domani chissà: io non metto mai dei paletti a quanto posso cambiare nella vita) alcune cose viene denigrato proprio per questo.

 

È vile, patetico, imbarazzante. 

Edited by Amor-fati

 

 

Perché deve sembrarmi una cosa figa? 

 

non lo so, mi divertirei di più a giocare a risiko, ma io non avevo neanche mai sentito parlare del berghain ( che mi sembra un posto dove si può prendere il tetano solo a guardarlo da lontano)

Dai dai non fare il disonesto, sei piuttosto sensibile al fashion ammettilo

 

 

Ipotizziamo che io stasera me ne vada a un sex party a scopare, domani ho l'autorizzazione a maltrattare chiunque non ci sia mai andato?

 

Questa è una falsificazione di ciò che è successo, il contrasto è nato

perchè alcuni volevano passare la serata al ristorante, altri ad un party

 

Ovviamente io appartengo ad un mondo estinto dove vigono le regole

della buona educazione, per cui l'ospitalità avrebbe imposto il ristorante

 

Per me non è orribile che abbia messo le mani nei pantaloni al fidanzato

ma non mi va bene che dopo non sia venuto a mangiare con voi lo stesso

( questo mi situa nel pleistocene della storia delle relazioni sociali essendo

già old fashioned 20 anni fa )

 

 

 

che mi sembra un posto dove si può prendere il tetano solo a guardarlo da lontano

 

Ma dài....il problema sarà semmai superare la selezione all'ingresso

 

 

non avevo neanche mai sentito parlare del berghain

 

Neanche io, prima che lo nominasse quell'imbecille per dirmi che il mio inquilino, che lui ha visto su un'app che non conoscevo, ci va spesso. 

 

Dovrebbe essere una discoteca a più piani, e in uno fanno dei mega-sex party per farti fare conoscenza con le sorelle Rhea: Gono, Dia e Leuco. 

 

Berlino, peraltro, mi sta sul cazzo. Se vuoi fare il randagio vero vai a Barcellona, non a fare il radical chic a Londra o a Berlino. Tsk. 

Comincio a detestare questa cultura del rimuovere sempre a tutti i costi lo sporco sotto al tappeto: i rimpianti no, il passato no, riflettere no, essere selettivi no, solo impulso, solo il momento. Mi fa pure impazzire questo discorso del "serve", "è necessario", "bisogna eliminare", "bisogna fare ordine": i rimpianti non servono, il passato non è utile, bisogna massimizzare l'utliltà anche qui. Mi sembra veramente sempre il solito refrain da autoaiuto supercazzola. Io direi di lasciare alla gente le incrostazioni che vuole, tanto è inutile, è come lavare la suola delle scarpe. Per non parlare di "amor fati (tra le altre cose) significa imparare ad accettare le scelte, più o meno coraggiose, già fatte": mi viene da dire solo "e grazie al cazzo".

 

@Amor-fati: se non ho capito male la tua delusione deriva dal fatto che - al di là della sgradevolezza del comportamento - speravi di non trovare conformismi al contrario da un mondo gay che ha sempre sofferto della pressione di conformismi a sua volta. Purtroppo anche qua la battaglia è persa: ognuno si trova i suoi e se ne fa scudo. Per fare un esempio scemo, io detesto la birra, non sai quanti eye-rolling mi sono beccato, da etero, gay, giovani, adulti e anziani.

 

 

Sto cercando di immaginare Hinzelmann che fa sesso durante un sex party.

 

Le buone maniere non sono molto erotiche

 

Ad ogni modo una morale che condanna l'edonismo

produce invariabilmente un immaginario in cui ciò che

diventa attrattivo è il "peccaminoso"

 

 

@Amor-fati: se non ho capito male la tua delusione deriva dal fatto che - al di là della sgradevolezza del comportamento - speravi di non trovare conformismi al contrario da un mondo gay che ha sempre sofferto della pressione di conformismi a sua volta. Purtroppo anche qua la battaglia è persa: ognuno si trova i suoi e se ne fa scudo. Per fare un esempio scemo, io detesto la birra, non sai quanti eye-rolling mi sono beccato, da etero, gay, giovani, adulti e anziani.

 

ahahahah sì, Fred, credo tu abbia colto nel segno. Ho sempre frequentato gente più grande (etero) fin da quando ero un ragazzino per rifuggire l'ossessione per il conformismo di quelli della mia età, proprio perché quelli più grandi di me se ne sbattevano i coglioni, ma per davvero, di qualsiasi cosa, di qualsiasi "si deve", "si dice", "si fa". Ritrovare quegli stessi meccanismi di spaccatura del mondo in dentro/fuori in gente più grande e oltretutto gay mi ha profondamente deluso. 

 

Se c'è una cosa che però sto imparando man mano che discuto con voi è che è una fatica di Sisifo la mia, quindi credo che la soluzione migliore sia fottermene a mia volta e andare avanti a cazzo duro e mitra in mano. :) 

 

 

 

 

Le buone maniere non sono molto erotiche

 

Questo è sacrosanto: se c'è una cosa che me lo fa ammosciare sono gli uomini che non dicono parolacce.

 

 

. Ho sempre frequentato gente più grande (etero) fin da quando ero un ragazzino per rifuggire l'ossessione per il conformismo di quelli della mia età,

 

Avevi anche paura del confronto fra pari

 

Sei abbastanza cresciuto per riconoscerlo

Le buone maniere non sono molto erotiche

 

Ad ogni modo una morale che condanna l'edonismo

produce invariabilmente un immaginario in cui ciò che

diventa attrattivo è il "peccaminoso"

Sì, però anche questa maniera di opporre a ogni obiezione "mi stai facendo la morale, sei bacchettone e parruccone" porta a) a troncare ogni confronto e discussione; B) a assolutizzare dei modelli che diventano incriticabili, e si ritorna al discorso del "fai tutto quello che ti passa per la testa, esprimiti zitto e mosca e non rompere il cavolo".

(Non è un discorso riferito a te ovviamente)

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