SerialHenry Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 repubblica.it PADOVA. "Tende in tutti i modi ad affermare che è diverso e ostenta atteggiamenti effeminati in modo provocatorio". Parole con cui il Tribunale dei Minori definisce il comportamento di un ragazzino di 13 anni della provincia di Padova. Parole che incidono pesantemente sulla sua vita perché ora quell'adolescente non potrà più stare con la sua mamma. L'atteggiamento 'ambiguo', secondo la relazione dei Servizi sociali, sarebbe dovuto al fatto che "il suo mondo affettivo risulta legato quasi esclusivamente a figure femminili e la relazione con la madre appare connotata da aspetti di dipendenza, soprattutto riferendosi a relazioni diadiche con conseguente difficoltà di identificazione sessuale".La notizia è stata pubblicata dal "Mattino di Padova". Secondo il quotidiano, in alcune occasioni il ragazzo era andato a scuola con gli occhi truccati, lo smalto sulle unghie e brillantini sul viso, contestano nella relazione che ha generato il decreto di allontanamento dal nucleo familiare. Ma la madre ribatte, sostenendo che si trattava di una festa di Halloween.Il disagio in questa famiglia parte da lontano. C'è un'accusa di abusi sessuali da parte del padre. Il processo si conclude con un'assoluzione per l’uomo, anche se nella sentenza si dice che "non c’è motivo di dubitare dei fatti raccontati dal bambino". Tutto e il contrario di tutto, in una girandola di accuse in cui la vittima è sempre una: lui, con i suoi 13 anni.Da quei presunti abusi sessuali scaturisce il primo affidamento a una comunità diurna, dalle 7 alle 19. I responsabili della struttura notano gli atteggiamenti effeminati del ragazzino, li segnalano ai servizi sociali e così prende corpo un secondo provvedimento dei giudici. Quello del definitivo allontanamento dalla madre."Trovo scandalosa la decisione di allontanare un ragazzino solo per l'atteggiamento effeminato", dice l’avvocato Francesco Miraglia, specializzato in diritto di famiglia. "Mi sembra un provvedimento di pura discriminazione". La decisione del Tribunale dei Minori è stata impugnata dal legale che annuncia battaglia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Bloodstar Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 detta così non significa nulla. Mancano troppe cose, a partire dalle mtivazioni dettagliate delle sentenze. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
paperino Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 (edited) In tutta franchezza, l'articolo sembra sia stato scritto su segnalazione dell'avvocato della madre e mette in risalto il suo punto di vista, interessato a fare scandalo. Bisognerebbe vedere quali sono i fatti reali e tutti i fatti prima di dare una valutazione. Edited January 10, 2017 by paperino Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
faby91 Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Fuuuuuuuuuffa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
IoSoloIo Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Se i motivi dovessero essere solo questi, beh, è ovvio che sia scandaloso e inaccettabile. Mi piacerebbe pensare che ci sia altro. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Tyrael Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 io vedo marcato lo stereotipo figlio + madre = effeminato che controbilancia figlio + padre = abuso = gay. Mi spiace per il ragazzino, in tutto ciò, magari è pure twink :\ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fergus Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Cosa sono le relazioni diadiche? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Mi sembra una sentenza vergognosa Mi ricorda un po' la sceneggiatura de un bacio di cotroneo poi certo bisognerebbe leggere il testo per esteso Però che un ragazzo relegato in un centro diurno abbia degli Atteggiamenti provocatori mi pare sia abbastanza normale Ho sempre detto che i tribunali dei minori ed i servizi sociali Costituiscono il nocciolo duro della cultura omofobica giuridica Ovviamente bisognerebbe verificare ma il virgolettato è plausibile PS La relazione diadica figlio madre è il passaggio evolutivo successivo alla relazione simbiotica, a 13 anni però il ragazzo dovrebbe avere meccanismi di socializzazione ed apprendimenti autonomi dalla madre, mentre qui si afferma Che a causa di Una immaturità dipenderebbe dalla madre e la imiterebbe provocando I coetanei Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fergus Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Grazie Hinzy Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
paperino Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 i tribunali dei minori ed i servizi sociali Costituiscono il nocciolo duro della cultura omofobica giuridica A me non sembra; mi piacerebbe saperne di più. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fergus Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Ma il cuccioletto non si poteva lasciarlo alla madre facendogli al tempo stesso seguire una psicoterapia? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
nowhere Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 C'ho capito assai poco, in realtà. Anche perché non si è ben capito se è il ragazzino che ha adottato in libertà tali comportamenti o se ci siano effettivamente forzature da parte della madre. So solo che ora possiamo aspettarci fiumi di post di Adinolfi, Povia & co Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
jojo84 Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 La scelta di allontanare un figlio dalla madre è una decisione che arriva solo in presenza di gravi motivi; immaginare che ci sia così poco alla base di tale decisione mi sembra improbabile. Pertanto, concordo con chi sostiene che bisognerebbe leggere tutte le carte di una sentenza prima di fare un titolo sul giornale; evitiamo di vedere omofobia ovunque. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Azza09 Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Il modo di comportarsi del ragazzino potrebbe anche essere sintomo di un qualche malessere o disagio,un modo di chiedere aiuto... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Tenete tutti presenti che gli articoli del mattino li scrive gente come @Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Vediamo se escono maggiori dettagli credo sia stata fatta Una interrogazione parlamentare se ne saprà certamente Ancora qualcosa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
paperino Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Un'interrogazione del celeberrimo onorevole Zan. Una garanzia. Intanto, un'altra deputata del PD minaccia lo sciopero della fame in difesa del ragazzo. Sigh! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
smile93 Posted January 10, 2017 Share Posted January 10, 2017 Beh se la storia dovesse trovare conferma così come è, nei prossimi giorni, sarebbe necessario un annullamento del provvedimento. Però bisogna capire cosa c'è di vero alla base della storia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted January 11, 2017 Share Posted January 11, 2017 Certamente bisognerà saperne di più ed è giusto volerne sapere di più Al limite potrei arrivare a comprendere un allontanamento temporaneo per verificare se certi comportamenti cessano nel momento in cui il ragazzo non sta più con la madre, anche se mi pare il classico caso di rimedio peggiore del male ( già il ragazzo ha dovuto subire lo stress di un processo penale ora i servizi sociali e la procura minorile...a 13 anni ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted January 11, 2017 Share Posted January 11, 2017 Su Repubblica l'intervista all'Avvocato: http://video.repubblica.it/cronaca/padova-13enne-tolto-alla-madre-il-legale-provvedimento-sessista/264768/265139?ref=HREC1-14 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
paperino Posted January 11, 2017 Share Posted January 11, 2017 L'intervista non mi sposta dal mio scetticismo, soprattutto perché l'avvocato stesso non smentisce la dichiarazione del tribunale secondo cui ci sono una serie di motivazioni dietro alla decisione, ma si limita a denunciare come inaccettabile il fatto che sia anche solo menzionata una cosa del genere nelle motivazioni. D'altra parte, sorvolando sul fatto che la versione iniziale era che l'episodio dello smalto e del trucco fosse accaduto in terza elementare ad Halloween, mentre ora l'avvocato sostiene che sia accaduto recentemente nella comunità che frequenta durante il giorno, non si può non notare che già da anni questo ragazzo era tolto ai familiari durante il giorno e doveva stare in questa comunità. Ci saranno stati dei motivi dietro questa decisione del tribunale dei minori, antecedente all'episodio incriminato, no? Motivi che non potevano essere usati per mettere in piedi un presunto scandalo come questo, visto che non è stato fatto. Sapendo che i tribunali dei minori sono estremamente cauti ad adottare provvedimenti come questo, in assenza delle carte non ho motivo di scandalizzarmi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ParlaConMe Posted January 11, 2017 Share Posted January 11, 2017 Non che Avvenire sia meglio del Mattino... https://www.avvenire.it/famiglia-e-vita/pagine/ragazzo-a-padova-allontanato-da-famiglia-non-perche-effeminato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
nowhere Posted January 11, 2017 Share Posted January 11, 2017 http://www.nextquotidiano.it/la-vera-storia-del-ragazzino-padova-allontanato-dalla-madre-perche-effeminato/ ...Diciamo che ancora non si capisce granché, ma sicuramente la motivazione non è "è effemminato", ma sicuramente altre questioni che vanno avanti da anni. Rimane, comunque, terreno fertile per ricevere i soliti attacchi omofobi da parte dei soliti noti Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted January 11, 2017 Share Posted January 11, 2017 Forse in caso di errori giudiziari clamorosi, tipo l'arresto di una persona sbagliata per omonimia si può registrare qualche dichiarazione in cui un Procuratore capo o un Presidente di Tribunale, ammette l'esistenza di un errore Casi limite veramente incontestabili ( e non sempre ) In caso contrario, semmai si revoca o si riforma in appello, ma mai si ammette l'errore Quindi la dichiarazione del Presidente del Tribunale, per me vale meno di zero....semmai vorrei leggere gli atti ed il provvedimento Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
SerialHenry Posted January 12, 2017 Author Share Posted January 12, 2017 Da corriere.it Denunce, visite, pianti: storia di un bimbo «usato» come arma tra mamma e papàIl ragazzino soffre di disturbi psicologici a causa dello scontro decennale tra i genitori. Per i giudici entrambi sono inadatti a seguire il figlio e dargli le cure necessarie. Dieci anni sono molti per un adulto, sono un tempo infinito nella vita di un bambino. Tanti ne sono passati da quando Marco, che ne ha solo 13 (il nome è di fantasia), è finito al centro della guerra tra i suoi genitori, «usato come strumento del conflitto di coppia», scrivono i giudici del Tribunale dei minori di Venezia nel decreto che a fine novembre ne ha disposto l’allontanamento dalla madre, dopo che già poteva vedere il padre solo con gli assistenti sociali. Non perché sarebbe troppo effeminato (come sostiene l’avvocato della madre appigliandosi a un infelice passaggio del dispositivo), ma perché Marco non sta bene. In una vicenda in cui l’esistenza di questo bambino è diventata campo di battaglia, è l’unica cosa su cui tutti sono d’accordo: giudici, psicologi, avvocati, famiglia. Intanto il tempo passa e le condizioni psicologiche di Marco — si legge ancora negli atti — peggiorano. La separazioneIn principio di questa storia, c’è una separazione apparentemente come tante, nel Padovano: i genitori di Marco smettono di convivere nel febbraio del 2007. Marco sta con la madre, Monia Gambarotto, consulente amministrativa di 43 anni, e va a trovare il padre accompagnato dalla sorella più grande, di 11 anni, nata da una precedente relazione della donna. Presto però arriva un sospetto pesantissimo: ad agosto 2007 Gambarotto denuncia l’ex compagno, che all’epoca ha 35 anni, per molestie nei confronti della figlia. Il bimbo prosegue le visite da solo. A novembre una nuova denuncia: per abusi fisici e sessuali, questa volta nei confronti di Marco (lo avrebbe toccato impropriamente). Sia quella riguardante la figlia che quella riguardante il bambino vengono archiviate. Nell’agosto 2008 Gambarotto denuncia ancora l’ex, portando nuovi elementi. A febbraio 2012 viene rinviato a giudizio con l’accusa di aver costretto il figlio ad atti sessuali. L’assoluzione a PadovaSu quanto è successo non c’è ancora una verità giudiziaria definitiva: nel novembre del 2014 il Tribunale di Padova ha assolto l’uomo perché il fatto non sussiste, ritenendo che le ripetute testimonianze del bambino possano essere «state in qualche misura influenzate dal desiderio di compiacere l’interlocutore adulto di riferimento (nel caso di specie la madre) e di adeguarsi alle sue aspettative», ma il pm Emma Ferrero ha fatto appello nel gennaio successivo, convinta che i giudici abbiano sbagliato a non considerare attendibili i racconti di Marco. Il procedimento andrà avanti. La guerra tra i genitori anche. Nelle parole degli adulti si intravede a stento il profilo di questo bambino fragile. Dagli atti emerge la sua sofferenza per le visite al padre, un bimbo che (si legge in una testimonianza di un’amica della mamma) «al rientro» è «sconvolto, piangeva, si abbracciava alla mamma, non parlava più con nessuno», i tentativi sempre più disperati di sottrarsi ai colloqui protetti presso i servizi sociali, i pomeriggi in comunità e le difficoltà crescenti a scuola. «Nell’agosto 2011 presso gli uffici del Servizio sociale veniva tirato fuori dall’auto dalla dottoressa, mentre lui si aggrappava con forza ai sedili perché non voleva vedere il padre», si legge nella memoria conclusiva presentata a luglio dall’avvocato Francesco Miraglia (legale della madre) per chiedere la sospensione degli incontri tra Marco e il padre. È una scena che ricorda quella terribile avvenuta poco lontano da casa di Marco nel 2012, a Cittadella, quando un altro bambino conteso venne prelevato a forza dalla polizia che doveva eseguire l’ordine di allontanamento dalla madre.Il decreto del tribunale di VeneziaL’epilogo (parziale) è triste per tutti: il decreto con cui il Tribunale di Venezia ritiene entrambi i genitori inadatti a seguire Marco nel percorso terapeutico di cui ha bisogno. Ci sono scritte parole durissime sulle condizioni del bambino. La madre, che adesso si mostra in tv (ed è pronta «a correre il rischio di renderlo riconoscibile per impedire che lo portino via») quando l’ha ricevuto l’ha fatto leggere al bambino, perché — si è giustificata — «è grande abbastanza per sapere quello che succede». Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted January 12, 2017 Share Posted January 12, 2017 Questo è l'ultimo comunicato di Rete Lenford sulla faccenda: Torniamo sulla questione del ragazzino "allontanato perché troppo effeminato": un caso complesso e compromesso che non meritava il clamore mediatico che gli è stato riservato.Con il decreto del 24 novembre 2016 il Tribunale per i Minorenni di Venezia ha disposto l’allontanamento dalla madre all'esito di provvedimenti graduali che non hanno sortito alcun effetto ed in particolare non hanno consentito al ragazzino tredicenne di sottrarsi alla pesante strumentalizzazione dei genitori, che lo hanno "usato come strumento del conflitto di coppia".Il provvedimento non reca traccia di discriminazione, come invece ha sostenuto l'avvocato della madre appigliandosi a un infelice passaggio delle motivazioni in cui si accenna al fatto che il giovane tra i tanti segnali di disagio causati dalla conflittualità genitoriale "ostenta atteggiamenti effeminati in modo provocatorio".Resta l'amarezza per il polverone mediatico creato dalla madre che ha travisato, semplificando, il contenuto e le motivazioni della decisione, ma anche per la superficialità con cui gli organi di stampa hanno veicolato la notizia senza premurarsi di verificare le fonti.Grazie a Elena Tebano e a Caterina Coppola per avere approfondito la questione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
faby91 Posted January 13, 2017 Share Posted January 13, 2017 Infatti come immaginavo è tutta fuffa, un caso come un altro. Ovviamente ai giornali non frega un cazzo e usano qualsiasi appiglio per fare clamore. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco7 Posted January 13, 2017 Share Posted January 13, 2017 La madre da una breve ricerca nel web risulterebbe essere un avvocato. Sara' un caso bel demo' ? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted January 13, 2017 Share Posted January 13, 2017 Un altro di quei topic in cui francamente non capisco il vostro atteggiamento Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
paperino Posted January 13, 2017 Share Posted January 13, 2017 Un altro di quei topic in cui francamente non capisco il vostro atteggiamentoPotrei dire che non capisco il tuo. Anche sorvolando sul fatto che la notizia aveva tutti i connotati della bufala sin dalla prima versione riportata, pur sapendo ora che non si tratta di una sentenza omofoba, non ci sono elementi che facciano pensare a un errore dei giudici. Quindi perché dare contro al tribunale per partito preso? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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