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Quanto spesso vi dite "ti amo"?


IoSoloIo

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Appluasi per Cassius! Sono d'accordissimo.

 

@fred

Verbalizzare le emozioni non esclude non dimostrarle coi fatti, anzi vanno sempre di pari passo. Per me è criticabile un ti amo senza una dimostrazione reale, quanto una dimostrazione reale e uno che ci tiene sempre a precisare perché in quel momento non vuole dirti ti amo perché non "c'è bisogno".

 

Sulla definizione di Radical chic hai toppato, per me è: voglio dimostrarmi più originale ed intelligente dalla massa e critico a prescindere cose ovvie con pipponi alternativi distanti dalla realtà. Non si tratta di non voler discutere, ma che su certi temi si può avere la propria opinione, ma dopo ciò discuterne è inutile.

Edited by Ilromantico
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La lingua evolve, i significati si stratificano e in tempi odierni di massima democratizzazione del lessico ciascuno ormai adopera le parole che più gli paiono congeniali senza far tanto caso al loro originario utilizzo.

 

Radical Chic, non vorrei errare, è una locuzione che stava ad indicare tutti quei comportamenti da simpatizzanti di sinistra estrema agiti però dalla borghesia. Quando studiavo filosofia a spese della famiglia e frequentavo i centri sociali, ad esempio, il babbo aveva simpaticamente ribattezzato il mio comportamento come da CCB, che stava per comunista col bancomat.

 

Non ha tanto a che vedere coll'originalità, o coll'intelligenza, piuttosto coll'intellettualismo; con un certo tipo di intellettualismo per cui, ad esempio, ci si schiera sempre a favore delle minoranze senza davvero condividerne i disagi, o si ostenta scarsa cura del denaro pur godendo di una posizione di privilegio economico, o si gioca a far "l'amico degli ultimi" anche se per censo si sta tra i primi...per chi l'adopera con molta stizza, l'espressione radical chic ha a che fare -in sintesi- colla falsa coscienza di chi, volendosi buono-rivoluzionario-barricadero oltre che ricco, appoggia gli ideali degli oppressi senza farsene carico degli oneri.

Se usata in simpatia, la qualifica di radical chic la si affibbia anche a chi si porta Tolstoj in spiaggia o preferisce la giacca spinata al doppiopetto.

 

Di fatto se aveva un senso negli anni '70 (quando nei salotti buoni newyorkesi era considerato radical invitare qualche membro delle Black Panthers), oggi la locuzione ha perso un po' dell'efficacia originaria, anche perché l'attenzione per gli ultimi è entrata a pieno titolo nell'agenda del politically correct.

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Verbalizzare le emozioni non esclude non dimostrarle coi fatti, anzi vanno sempre di pari passo.

 

Non esiste una rapporto di esclusione reciproca

ma non è neanche vero che vadano sempre di pari

passo...sono due affermazioni entrambe errate

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@Ilromantico, ti ha risposto alla grande @schopy. E oltretutto perdonami ma dire o non dire ti amo è un fatto personale, quindi affibbiare una simile etichetta non è per me appropriato, non c'entra niente, è fuori contesto, una simile ritrosia può essere trasversale a radical e non radical e personale. È una formula per dire: non ti ascolto a prescindere, è uno snobismo al contrario.

 

Sulla verbalizzazione delle emozioni che va di pari passo alle emozioni stesse: molti usano le parole per manipolare e modellare la realtà e le emozioni altrui a loro piacimento, nelle relazioni sentite può esserci questa corrispondenza, ma in molti altri casi non trovo sia così. Se uno lo vuole dire lo dice, se non vuole non vuole, è un'espressione pesante e se manca non vuol dire la relazione sia difettosa, come mi sembra voi vogliate far intendere, se ho capito bene.

 

Sull'insofferenza verso i pipponi: un forum porta ad analizzare di più, anche questo anti-intellettualismo a tutti i costi dilagante non mi trova d'accordo. Che i pipponi siano sempre distanti dalla realtà è una tua opinione legittima, ma resta tua, analizzare e ragionare per me resta fondamentale, anche qui mi sembra ci sia un voler respingere a tutti i costi qualcosa che non appartiene o non si vuole provare a capire.

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Eddaii suuu ! :D Ogni volta si parte per la tangente e si finisce col super pippons, anche se capisco sia un marchio di fabbrica di questo forum staccarsi da terra e fly high nel mondo delle parole e dei pensieri più astratti . Questo non è un topic giudicante ma di confronto : il senso è la necessità o meno di far sapere al partner che lo si ama, o se lo si fa intendere in qualche altro modo, o non ce lo si dice perchè si è alla frutta . Discutiamo su questo .
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Va bene @Ghost77 :D se nun ve piaciono, nun ve piaciono. Alzo le mano.

 

Detta in soldoni: il "ti amo" per me ha un peso, io tendo a dirlo poco spesso, mi ha dato più soddisfazioni chi l'ha detto al momento giusto, diffido di chi lo dice continuamente, ma non entro nei casi specifici perché magari ci sono quegli amori che non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornanooo in cui il "ti amo" è una continua felice conferma. Beati a essi, per usare un termine burino. Ciaone core, ho finito vostro onore. @nowhere separati alla nascita :P

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Se siete persone che dicono "ti amo" molto spesso

dovreste avere delle parole diverse per i momenti speciali.

 

Se guardiamo per la prima volta il tramonto sulla nave che da Venezia ci porta a Spalato

non posso guardarti negli occhi e dirti "ti amo" in modo romantico,

se te lo dico dieci volte alla settimana anche mentre fai la cacca sul water

e dovrò per forza dirti qualcosa di più sofisticato e profondo.

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Se siete persone che dicono "ti amo" molto spesso

dovreste avere delle parole diverse per i momenti speciali.

 

Se guardiamo per la prima volta il tramonto sulla nave che da Venezia ci porta a Spalato

non posso guardarti negli occhi e dirti "ti amo" in modo romantico,

se te lo dico dieci volte alla settimana anche mentre fai la cacca sul water

e dovrò per forza dirti qualcosa di più sofisticato e profondo.

Magari al cesso è meno romantico ed emozionante, sicuramente, ma non per questo meno speciale. La quotidianità con le persone che si amano è meglio di mille tramonti a Venezia o quello che te pare, per quanto mi riguarda. Io non credo che il dirsi spesso ti amo vada a sminuire il significato, ovviamente deve partire spontaneo...è come dire che una madre non deve dire troppe volte al figlio che gli vuole bene.
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Infatti stavo per dirlo. Sta storia che dirlo spesso ne sminuisca il valore è proprio ridicola. L'esempio di una mamma è un ottimo esempio, ma anche le parole di fratellanza tra amici, ecc.

Io credo facciate confusione con delle situazioni in cui i sentimenti non sono del tutto sinceri. In quei casi i vostri discorsi hanno un senso e si evita di dire troppi ti amo(perché nel fondo non è vero)'e il sentirli troppo volte li sminuisce e ci stufa(perché non si ama tanto la persona).

 

Per le occasioni o momenti 'speciali' di solito si fanno discorsi molto emozionanti e quindi il 'ti amo' finale alla fine si arricchisce di quanto detto prima, non vedo logica per cui dover dire un'altra frase per esprimere amore. Allo stesso modo, se mio marito mi dice un ti amo mentre stendo i panni o mi doccio per andare al lavoro, il momento sarà più quotidiano, ma la veridicità del sentimento non cambia.

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ammetto di dirlo spesso in modo testuale ma per me non ha il senso che dovrebbe avere, a parole rarissime volte anche perchè sono timido e imbranato con i sentimenti da esprimere. 

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Per quel che mi riguarda, il "ti amo" ha un certo valore ed evito di dirlo a chiunque e in qualunque momento. Devo averlo detto 2/3 volte nei due anni di relazione con il ragazzo con cui stavo. La prima volta me lo disse lui, e ricordo che inizialmente ci rimase molto male perché non contraccambiai subito. Non me la sentivo ancora. (e già uscivamo da mesi) Gli volevo bene, ma avevo "paura" a dirgli ti amo.

Trovo fastidioso che venga ripetuto ogni 2x3, tutti i giorni e magari in tutti i messaggi che ci si scambia, perché così facendo perde completamente di significato.       Però preferisco dimostrare di voler bene all'altro attraverso gesti, sorprese, abbracci o quel che più piace!  Poi ovvio che a volte sentirsi dire "ti voglio bene/ti amo" ci fa stare meglio, ma deve essere qualcosa di vero e sentito!

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preferisco sentirmi dire poche volte "ti amo" ma vedere il compagno che mi vuole bene e me lo dimostra quotidianamente anche solo con piccoli gesti. sono quelle cose che contano molto di più di alcune poche parole dette magari controvoglia 

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DoctorNievski

In generale, guardando alle mie esperienze, prima della mia attuale relazion mi è capitato solo col mio ex, con cui siamo rimasti insieme circa un anno..ed è una di quelle frasi che posso pronunciare 28738903049 volte al giorno, ma ogni volta lo dico con cognizione di causa. Tant'è che con l'ex di cui sopra mi resi conto che stava per finire proprio perchè sentivo che nell'ultimo periodo lo pronunciavo più per automatismo, per rispondere al suo "ti amo", più che perchè lo sentivo (e infatti mi partiva il magone, perchè c'era qualcosa che non mi tornava).

Col mio attuale, abbiamo bruciato le tappe: la seconda volta che ci siamo visti, ci siamo guardati. Io non ho osato dirlo per primo (anche se in quel momento era palese), e lui m ha quindi preceduto. Ce lo diciamo random durante la giornata attraverso vari canali di comunicazione, ed ovviamente volendolo. ^^

E no. Non sento di sminuirne il significato.

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In generale, guardando alle mie esperienze, prima della mia attuale relazion mi è capitato solo col mio ex, con cui siamo rimasti insieme circa un anno..ed è una di quelle frasi che posso pronunciare 28738903049 volte al giorno, ma ogni volta lo dico con cognizione di causa. Tant'è che con l'ex di cui sopra mi resi conto che stava per finire proprio perchè sentivo che nell'ultimo periodo lo pronunciavo più per automatismo, per rispondere al suo "ti amo", più che perchè lo sentivo (e infatti mi partiva il magone, perchè c'era qualcosa che non mi tornava).

 

Col mio attuale, abbiamo bruciato le tappe: la seconda volta che ci siamo visti, ci siamo guardati. Io non ho osato dirlo per primo (anche se in quel momento era palese), e lui m ha quindi preceduto. Ce lo diciamo random durante la giornata attraverso vari canali di comunicazione, ed ovviamente volendolo. ^^

 

E no. Non sento di sminuirne il significato.

è il mio stesso pensiero

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Beh ma @DoctorNievski è Siciliano

 

Quindi è dominato da una passionalità venata

di melanconia, il Siciliano possiede solo e sempre

a distanza, quindi lo deve sentire e lo deve dire

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Ma perché i Siciliani si meritano sempre tutti questi stereotipi?

 

Perchè loro stessi lo dicono...poi ci credono, infine

lo fanno

 

Orgogliosi della loro diversità

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@hinzelmann distanza in che senso? Fisico, metaforico o..?

 

Il Siciliano è timido nel privato e temerario in pubblico, in termini esistenziali

sempre insicuro  la sua passionalità è terragna, aliena da ogni idealismo ma

per questa insicurezza di fondo  venata di melanconia, si attiva quindi il suo

romanticismo attraverso una distanza, che è certamente in prima istanza fisica

ma certamente anche esistenziale

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