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Legge contro le bufale


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La Repubblica

 

Multa per chi diffonde notizie false su social media o siti "non espressione di giornalismo online", contrasto dell'anonimato, e obbligo per i gestori delle piattaforme informatiche di monitorare costantemente i contenuti che circolano al loro interno. E reclusione fino a due anni per chi si rende "responsabile di campagne d'odio contro individui" o "volte a minare il processo democratico". Sono i punti cardine di una proposta di legge contro le cosiddette fake news presentata in Senato. "Disposizioni per prevenire la manipolazione dell'informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l'alfabetizzazione mediatica", è il titolo della norma. 

 

La prima firmataria è Adele Gambaro: ex Cinque stelle espulsa dal Movimento con voto online per aver osato criticare l'aggressività di Grillo, ed ora passata nel gruppo guidato da Denis Verdini (Ala-Scelta Civica). Ma il provvedimento conta una partecipazione trasversale con adesioni raccolte da tutti i gruppi parlamentari. "Una battaglia a tutela dei cittadini che non deve lasciare fuori nessuno", ha detto Gambaro. "Il provvedimento che ho presentato è un primo passo per aprire un dibattito più ampio che non riguardi solo il mondo politico, ma tutti gli attori della società civile. Non vogliamo mettere un bavaglio al web né sceriffi, ma normare quello che è diffuso e non ha regole".

 


la presidente della Camera Laura Boldrini ha lanciato #BastaBufale, un appello contro le bufale sul web. Tuttavia sul piano operativo, in Italia questo è il primo tentativo in tempi recenti di disciplinare una materia così complessa. Un precedente lo offre la Germania, dove in vista delle elezioni la coalizione di governo ha pensato di introdurre una nuova legge: previste multe fino a 500mila euro alle aziende che, operando nel settore dei social media, non provvedono a rimuovere una notizia falsa entro 24 ore dalla segnalazione. 

 

"Internet ha sì ampliato i confini della nostra libertà dandoci la possibilità di esprimerci su scala mondiale", scrivono i legislatori nostrani per spiegare la filosofia che li ha mossi, "ma la libertà di espressione non può trasformarsi semplicemente in un sinonimo di totale mancanza di controllo, laddove controllo, nell'ambito dell'informazione, vuol dire una notizia corretta a tutela degli utenti".

 

Nel mirino blog e forum, non le testate giornalistiche. Più nel dettaglio, l'articolo 1 dice che chi pubblica o diffonde "notizie false, esagerate o tendenziose attraverso social media o siti, che non siano espressione di giornalismo online, è punito con l'ammenda fino a 5mila euro". La situazione peggiora se il fake "può destare pubblico allarme", o "recare nocumento agli  interessi pubblici". In questo caso sono previsti: l'ammenda fino a 5mila euro a cui si aggiunge la "reclusione non inferiore a dodici mesi". Chi, invece, si rende "responsabile di campagne d'odio contro individui" o "volte a minare il processo democratico" è punito con la reclusione non inferiore a due anni e l'ammenda fino a 10mila euro. 

 

Non solo. Nel caso in cui il ddl dovesse passare, chiunque prima di aprire un qualsiasi blog, sito web privato o forum diretto alla pubblicazione o diffusione di online di informazioni, dovrebbe inviare tramite posta elettronica certificata tutte le informazioni personali (nome e cognome, domicilio e codice fiscale) alla Sezione per la stampa del tribunale. Una maggiore responsabilità è data alle piattaforme informatiche che sarebbero obbligate a monitorare costantemente ciò che viene pubblicato al loro interno, compresi i commenti degli utenti. Quando rintracciano un contenuto "falso, esagerato o tendenzioso" sono tenuti alla rimozione pena 5mila euro di ammenda. C'è anche una parte educativa, per cui si stabilisce che gli istituti scolastici devono individuare tra gli obiettivi formativi "l'alfabetizzazione mediatica" e formare i ragazzi "all'uso critico dei media online".

 

Molto dure le prime opinioni. "Uno strumento come questo sarebbe, in sostanza, un insperato alleato di un'eventuale deriva antidemocratica dell'Ordinamento", commentano gli avvocati Francesco Paolo Micozzi e Giovanni Battista Gallus. "Anziché favorire la libertà di espressione e di confronto, vero antidoto alle notizie false, si pensa un quadro repressivo che al massimo provocherebbe un temuto chilling effect, portando qualsiasi persona a desistere dal commentare o dallo scrivere qualsiasi cosa in Rete nel timore che qualcuno possa ritenerla una fake news".


 

 

Nonostante le Sinistre Subalterne Buoniste del forum inizieranno a dire che sia una legislazione fascista io mi felicito di questo provvedimento, basta bufale gravi e disinformanti, viva la repressione antifascista.

Edited by Rotwang
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https://www.gay-forum.it/topic/34434-legge-contro-le-bufale/
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Il problema delle bufale è reale e una legge è necessaria. Premesso ciò, il DDL Gambaro è un'idiozia. Un'idiozia impraticabile per di più.

 

#BastaBufale è una cosa seria e non c'entra nulla con questo DDL: non diffondiamo bufale su #BastaBufale.

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Il problema delle bufale è reale e una legge è necessaria. Premesso ciò, il DDL Gambaro è un'idiozia. Un'idiozia impraticabile per di più.

 

Ecco la sinistra italiana, tutto è impraticabile e se ne parla, se ne parla, se ne parla, se ne parla, senza arrivare ad alcuna legge o conclusione fattuale, vi riempite di belle parole e critiche, ma non avete soluzioni per il mondo reale, per questo perdete.

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quindi i giornalisti sono esentati, possono continuare a scrivere fesserie: encomiabile

 

Non credo sia più grave di chi scrive su nocensura.com che Renzi discende dai rettiliani, capisco che in tal caso gente come te si sentirà persa senza la sua dose di complotto quotidiana, però dai... crescete.

Edited by Rotwang
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l'articolo 1 e 2 sono folli da un lato e troppo teneri dall'altro

 

sono folli perchè astrattamente potrebbero essere applicati per punire chiunque condivida una notizia non veritiera sul proprio profilo facebook

cioè, occorrerebbe multare mezza italia, rotwang compreso XD 

 

gli articoli successivi vanno nella giusta direzione, occorre responsabilizzare/debellare i gestori delle piattaforme e dei siti, tenendo conto che equiparare facebook al "daino quotidiano" o al "corriere della notte" significa che non si è ben individuato il fenomeno

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In Italia serve una legge che dia delle linee guida, contro le false notizie online. Un settore delicato che se non controllato, può creare molti problemi. Però allo stesso tempo, la futura legge, non dovrà penalizzare nè la libertà di espressione nè quella di idea dei singoli membri della comunità.

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