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Cos'ha da dire la bibbia sull'omosessualità?


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“Finalmente sono arrivato in paradiso. È meraviglioso: mi sono impegnato tutti i giorni della mia vita per assicurarmi di arrivare qui e ora eccomi! Non vedo l’ora di conoscere il capo.”

“Ciao, sono Dio. Benvenuto in paradiso!”

“Oh… salve!”

“Solo un paio di domande per essere sicuro che tu sia nel posto giusto.”

“Sono stato un cristiano modello tutta la vita.”

“Lo vedremo. Per cominciare avrei bisogno che mi assicurassi di aver categoricamente rifiutato qualsiasi insegnamento scientifico che contraddice anche solo una parola della Bibbia.”

“Assolutamente sì.”

“Accetti, sulla base dell’autorità delle scritture, l’esistenza di serpenti parlanti?”

“Certo, dalla Genesi 2.”

“Asini parlanti?”

“Numeri 22.”

“Unicorni?”

“Numeri 23”

“E che mi dici di orde di maiali suicidi posseduti dal diavolo che si gettano dai dirupi?”

“Vangelo di Marco, capitolo 5.”

“Molto bene, sono colpita! Ok, un’ultima domanda prima di lasciarti entrare.”

“Va bene.”

“Hai fatto come ho detto e venduto tutti i tuoi possedimenti e donato i soldi guadagnati ai poveri?”

“Be’… ehm… davvero?”

“Già, l’ho ripetuto due volte, in realtà…”

“Ma dicevi sul serio, quindi?”

“Ero molto seria, sì.”

“Accipigna!”

Potreste pensare che alcune persone prendano la bibbia troppo sul serio, persone disposte a buttar via qualsiasi cosa la contraddica (scienza, storia, …); ciò che questo dialogo vuole suggerire è che forse non la prendono abbastanza sul serio. Forse la prendono molto sul serio quando la possono usare per giudicare, far vergognare o punire altre persone, ma se la bibbia fosse usata contro di loro e loro dovessero fare un esame di coscienza e giudicarsi forse non la prenderebbero altrettanto seriamente.

 

Costoro chiedono che la bibbia sia considerata in base al suo significato letterale in ogni sua parte. Ed è ridicolo: non si può fare. Quando vi leggiamo che Dio è la nostra roccia, la nostra spada, il nostro scudo o quando sostiene che Dio è il nostro pastore, non possiamo leggerla in senso letterale. Ma c’è chi sostiene, in modo rigido, che essa deve essere sempre interpretata letteralmente; credono che ciò le dia un qualche potere che possono usare, credono di poter vincere le discussioni e risolvere i dibattiti dicendo: “Questo è letterale, prestabilito, inequivocabile”. Costoro pensano di poter sopraffare gli altri con le loro tesi dicendo: “È scritto nella Bibbia”.

 

Tra questi ci sono persone in posizioni di autorità: il mese scorso (N.d.T.: luglio 2016) un membro del Congresso degli USA ha preso parola nella Camera dei rappresentanti e ha affermato: “Il governo vuole che ci dimentichiamo della Bibbia. […] Nella Bibbia si legge che Dio ha creato l’uomo e la donna. Punto. Nessun dubbio.” e, sulla base di questo, ha questa idea per cui non vuole che si parli di orientamento sessuale, di identità di genere o di qualcosa di distinto dal genere biologico. Crede che dobbiamo seguire quanto scritto senza ambiguità, senza farci domande, lasciando le cose come sono. Crede di poter sostenere che la bibbia va letta in senso letterale e che questo dimostra la sua tesi.

 

Persone come lui hanno degli adesivi sull’auto: “Dio l’ha detto, io ci credo, è stabilito”; questi adesivi si potrebbero semplificare in: “Io ci credo, è stabilito”. È strano che queste persone credano di poter usare la bibbia per dimostrare il loro punto di vista perché la bibbia non ha un punto di vista, la bibbia non parla con una voce sola; al suo interno non c'è nemmeno un’unica definizione di Dio, non ha un solo modo di descrivere Dio: la bibbia non ha un’unica teologia. Ci si aspetterebbe che la prima cosa su cui la bibbia dovrebbe essere coerente è come descrivere Dio, quali parole usare per farlo e che comprensione abbiamo di Dio. La bibbia non ha un’unica definizione di matrimonio, non ha un modello di matrimonio; non c’è un’etica sessuale che resti coerente per tutto il testo.

 

La bibbia parla con molte voci. La bibbia, volendo essere più rigorosi, non è un libro: è un’antologia, una libreria con un’ampia varietà di sapere spirituale. Ci sono al suo interno idee diverse raccontate da voci diverse: non è un unico libro con un’unica tesi che cerca di dimostrare. Contiene tutte queste voci e vi si trovano molte storie e molte di queste sono narrate da punti di vista e prospettive diverse, da voci diverse.

 

Considerata quanta attenzione mediatica la Bibbia ha ricevuto in questi ultimi mesi riguardo le questioni del matrimonio gay, bagni di genere neutro, potrebbe sembrare che la Bibbia abbia molto da dire sull’omosessualità e nulla di buono; ma, in realtà, considerandola nella sua interezza, quale percentuale del suo contenuto è dedicata alla questione dell’omosessualità? Meno dell’1%. Da un punto di vista statistico, non è una priorità per la Bibbia.

 

E quelle poche storie che affrontano l’argomento vengono spesso esagerate e decontestualizzate.

 

Uno degli esempi più famosi è la storia di Sodoma e Gomorra, che alcuni di voi potrebbero aver già sentito. È una storia diventata famosa a causa delle leggi anti-sodomia che esistono ancora oggi in alcuni luoghi e per il concetto di “sodomia”, che deriva da questo racconto. Sodomia è una parola molto strapazzata, senza che si sappia necessariamente cosa significa; si ha la vaga idea che si riferisca al sesso gay, che sia una cosa brutta, quando in realtà ha una definizione molto precisa: “Qualsiasi atto sessuale non finalizzato alla procreazione”. E questo apre la porta a un mucchio di cose che non si limitano alle coppie di persone dello stesso sesso. È interessante ricordarselo nel contesto odierno, in cui alla società piace prendere la bibbia, decontestualizzarla e usarla per i suoi scopi.

 

Quindi di cosa parla in realtà la storia di Sodoma e Gomorra? C’era una volta una città chiamata Sodoma e c’erano due viaggiatori in cerca di un posto per dormire dentro i confini della città. Non riuscivano a trovare nulla e stavano per arrendersi e trascorrere la notte nella piazza della città, ma un uomo di nome Lot ebbe pietà di loro e li invitò a passare la notte da lui. E per fortuna che lo fece perché pochi minuti dopo gli abitanti della città vennero a bussare alla sua porta ordinandogli di far uscire i due uomini in modo che potessero conoscerli.

 

Quando la bibbia scrive “conoscerli” in questo contesto non si riferisce a una stretta di mano: “Ehi, ciao! Piacere di conoscerti!”; intende “conoscerli” in senso intimo, sessualmente e, in questo caso, con violenza. Si sta parlando di uno stupro di gruppo.

 

Lot supplica la folla: “Vi prego, non fate del male”. Poi offre alla folla le sue due figlie vergini (!) e, infine, la storia termina quando Dio, furioso per la situazione, distrugge l’intera città per i peccati dei suoi abitanti.

 

Ma qual era, di preciso, il peccato di Sodoma? Era che gli uomini dormivano con altri uomini o una folla furiosa che bussava alla porta di un uomo chiedendo di poter stuprare i suoi ospiti? Vedete quanto rapidamente balziamo alle conclusioni e come questo altera il nostro giudizio?

 

Quindi, cosa dice e cosa non dice la storia?

La storia descrive un’intera città che converge verso una casa per stuprare due persone. Questo significa che la storia riguarda due adulti che vogliono avere una relazione consenziente e affermare pubblicamente una relazione monogama e il loro impegno nei confronti l’uno dell’altro? Come si può ricondurre a questo quando racconta di un’intera città che vuole stuprare in gruppo due persone?

 

Nella storia vediamo un uomo, Lot, che vede tutto questo e si oppone; una persona contro un’intera città. Lot vede che queste due persone sono vulnerabili, dei viaggiatori lontano da casa, delle facili prede e si rende conto che quanto sta accadendo è inaccettabile sotto molti aspetti e, quando gli chiedono di fargli uscire per conoscerli, li prega di non fare del male e, mentre cerca di opporre resistenza, la folla si volge contro di lui e gli dice: “Lo sai, Lot? Non sei qui da così tanto tempo; non sei davvero uno di noi. Non hai le nostre stesse idee.”. E, quindi, Lot è un'altra persona vulnerabile disposta a fare da scudo ad altre persone più vulnerabili di lui.

 

E, come già detto, propone loro di prendere le sue figlie al posto degli stranieri, il che ci porta a chiedere: perché qualcuno dovrebbe insistere che questo va letto in senso letterale? Che si deve mettere in pratica la morale presentata e obbedirvi senza se e senza ma?

Si può leggere tutta la Bibbia e trovare molti riferimenti a Sodoma, ma qual è, per la Bibbia, il peccato di Sodoma? Di cosa si sta parlando? Si sta parlando di partner dello stesso sesso o di violenza? C’è un brano nel libro di Ezechiele in cui Dio spiega cosa aveva fatto Sodoma di sbagliato:

Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sòdoma: essa e le sue figlie erano piene di superbia, ingordigia, ozio indolente. Non stesero però la mano contro il povero e l'indigente. Insuperbirono e commisero ciò che è abominevole dinanzi a me. Io le eliminai appena me ne accorsi.

Si riferisce questo a una minoranza che dovrebbe essere evitata e punita o a come dovremmo occuparci delle persone più deboli e vulnerabili, quelle che hanno più bisogno di noi?

“Sorella” è da intendersi in senso metaforico e significa che queste città sono nella stessa area; con “figlie” si riferisce alla popolazione della città.

 

Quando si legge la bibbia si devono sempre tenere a mente tutti i possibili tipi letterari: poemi d’amore, poesie, generi letterari, persone che affrontano le grandi domande della vita, ci sono infiniti tipi e generi di letteratura; e quando si legge un brano della bibbia bisogna considerarlo nel suo contesto letterario e storico (chi sono i personaggi e in che epoca vivevano).

 

Quindi quando leggiamo la bibbia nel nostro contesto, soprattutto nel contesto dell’attenzione che i problemi della comunità LGBT hanno ricevuto ultimamente, è importante fare due cose:

  • Prendere i testi che parlano di omosessualità, per quanto pochi siano, e approfondirli, leggerli direttamente, chiedendoci: cosa dicono davvero? Cosa non dicono? E questo che cosa significa?
  • Leggere la bibbia nel suo contesto, nella sua totalità, in tutte le sue voci distinte, chiedendoci: quali altre voci potremmo sollevare che invece sarebbero queer positive?
Questo non significa che la bibbia faccia parte della lobby gay: non fa parte di nessuna lobby. Ma ci sono al suo interno altre voci in contrasto a quelle Edited by paperino

CONTINUA DAL PRIMO POST...

 

Questo non significa che la bibbia faccia parte della lobby gay: non fa parte di nessuna lobby. Ma ci sono al suo interno altre voci in contrasto a quelle che i media portano alla nostra attenzione.

 

Uno degli esempi più forti viene dal libro degli Atti, che racconta la storia dei primi anni del cristianesimo, quando persone come Pietro e Paolo giravano il mondo condividendo gli insegnamenti di Gesù, trovandosi di fronte alle situazioni più variegate. In una di queste l’apostolo Filippo incontra lungo la strada un etiope eunuco.

 

Cosa significa? In questo caso “etiope” è solo una forma abbreviata per dire sudafricano, che proviene da sud del Sahara e ha la pelle scura; quindi una persona svantaggiata per via di come appare. Un eunuco è un uomo che ha lavorato per la corte reale e ha subito una castrazione rituale in modo che potesse servire la monarchia senza il rischio che potesse produrre eredi maschi che potessero usurpare il trono; gli eunuchi, nel giudaismo dell’epoca, non erano membri completi della società: erano soggetti a una serie di divieti rituali, erano esclusi, ecc. Quindi una persona doppiamente svantaggiata.

 

Filippo e l’eunuco cominciano a parlare, una cosa tira l’altra e a un certo punto quest’ultimo dice: “Ehi, guarda! Una pozza d’acqua vicino alla strada. Cosa mi impedisce di farmi battezzare, di diventare un membro completo di questa comunità qui, ora?” E Filippo risponde: “Certo, facciamolo!”. Non gli chiede delle sue abitudini sessuali, non dice “non sei adatto”, ma lo accoglie senza pensarci due volte.

 

Questa storia è una voce potente che dà valore all’integrazione e all’accettazione di qualcuno che, nel contesto di oggi, potrebbe avere qualche parallelo con la comunità transgender.

 

Un altro esempio viene dalla Lettera ai Galati in cui Paolo descrive la vita dopo la morte. E dice:

 

Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.

Quindi in modo radicale elimina tutti i confini e le distinzioni che costruiamo per noi stessi e ci dice che, alla fine, nulla di tutto ciò conta. Quindi, la mia domanda è: cosa significa affermare che, in Cristo, non c’è più uomo né donna in un mondo in cui la gente continua a insistere che invece sì, esistono uomo e donna e questo influenza quali bagni abbiamo e che tipo di matrimoni abbiamo? Nella realtà la bibbia è molto più complessa di così.

 

E perché ci dovrebbe importare di cosa afferma la bibbia? Di queste storie scritte migliaia di anni fa? Se pensiamo alla nostra società solo in questa generazione abbiamo fatto tanti progressi nella nostra comprensione dell’omosessualità: la comunità medica descriveva l’omosessualità come una patologia mentre ora è solo uno di diversi range di sessualità, solo negli ultimi 10-20 anni la Corte Suprema ha revocato leggi contro la sodomia e ha sostenuto l’uguaglianza dei matrimoni… Perché tornare indietro di migliaia di anni, decine di migliaia di anni, quando abbiamo compiuto così tanti progressi recentemente? La risposta è che molti continuano a basare i loro valori e la loro moralità su queste vecchie scritture. Le persone vivono in base alle loro tradizioni religiose e alle idee che traggono da queste scritture, che continuano a essere le fondamenta della nostra scienza, delle nostre leggi, ecc.

 

Quindi dobbiamo cercare di capire quali convinzioni e quali valori accompagnano queste persone. C’è ancora gente le cui credenze e principi la portano a discriminare. […] Dobbiamo continuare a studiare la bibbia e a capire quali valori e quale moralità si dovrebbe trarre da essa perché la gente continua a discriminare e a usare la violenza. Continuiamo a vedere membri della comunità LGBT che vengono discriminati, molestati, ridicolizzati, tormentati. Continuiamo a leggere storie come quella di Tyler Clementi, 18 anni: nel 2003 il suo coinquilino ha pensato sarebbe stato divertente filmarlo in un suo momento intimo; alla fine si è tolto la vita. E ci sono molte storie come questa ed è il motivo per cui tutto questo è importante. Nel 2013 a Greenwich Village un uomo andava in giro maltrattando le persone perché pensava fossero gay o lesbiche; le affrontava e le tormentava finché non ha cominciato a litigare con un uomo e alla fine ha estratto una pistola e gli ha sparato; Mark Carson, 32 anni, ucciso perché era gay a Greenwich Village, non molto distante dallo “Stonewall Inn”, dove è nato il moderno movimento LGBT.

 

È per questo che le scritture contano, è per questo che è importante studiarle e prenderle sul serio. Noi prendiamo sul serio queste storie e prendiamo sul serio le lezioni che vi traiamo. Noi leggiamo la storia di Lot, un uomo che si frappone a un’intera città per impedirgli di discriminare delle persone perché straniere e vediamo un uomo che si oppone alla loro discriminazione, alla loro violenza (perché li vogliono violare sessualmente) e la leggiamo come una storia molto seria da cui possiamo imparare qualcosa anche oggi.

 

Ed è per questo che oggi siamo qui per affermare, con assoluta convinzione: essere gay non è un peccato. Punto.

Edited by paperino

La Bibbia non è un libro ma una raccolta di testi di diversa natura scritti in varie epoche. Come si potrebbe giudicare omofoba o meno un'opera del genere?

La bibbia, volendo essere più rigorosi, non è un libro: è un’antologia [...] Ci sono al suo interno idee diverse raccontate da voci diverse

Trovo alquanto difficile dare una valenza reale ad un libro scritto a più riprese troppi anni fa per un popolo di contando i e pastori ed adattato nelle traduzioni a seconda delle necessità del tipo di setta religiosa che ne fa uso.

Come del resto me ne batto altamente le ovaie dei cattolici che rompono il cazzo agli omosessuali mentre hanno rapporti sessuali che non sono ai fini della procreazione, mangiano crostacei e non chiudono le donne col ciclo per una settimana in una stanza separata dal resto del mondo.

 

Per me la bibbia è al pari dell'Iliade e dell'Odissea

  • 8 months later...
MarcoRainbow83
On 5/3/2017 at 5:04 PM, Ilromantico said:

Che papiro, sono onesto: non ho letto quasi nulla! Commento solo perché non capisco questa ossessione di riflesso per il Cattolicesimo e la Chiesa. Mi ricorda gli omofobi ossessionati con gli omosessuali...

Tu hai ragione visto che ad un occhio esterno alle religioni la questione appare evidentemente contraddittoria: tuttavia per chi come me ad esempio è cattolico allora è un problema che noi abbiamo molto a cuore, questo perché la Fede è una "bestia mitologica" che se ce l'hai non puoi ignorarla e nel bene e nel male ti condiziona; io mi sono inventato un detto che recita "Chi ce l'ha (la Fede) se la tenga, chi non l'ha non se la prenda" perché è un gran casino :lol:!

On 5/3/2017 at 7:03 PM, Pix said:

La Bibbia non è un libro ma una raccolta di testi di diversa natura scritti in varie epoche. Come si potrebbe giudicare omofoba o meno un'opera del genere?

Questo è verissimo ed effettivamente, come scritto da Paperino, essa deve essere letta tenendo conto della diversa natura degli scritti perché non tutti i libri hanno valore legislativo: imho è proprio perché questa lettura critica non è mai stata fatta dal cattolicesimo che la Chiesa si è macchiata di atroci crimini e in parte è ancora così oggi...

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