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[Film] Call Me by Your Name


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davydenkovic90
7 minutes ago, freedog said:

per Jeeg Robot.

lo so bene: l'ho votata

2 hours ago, Syfy said:

Ilenia Pastorelli il David se l'è meritato

Lungi da me scatenare polemiche, ho visto il film e "boh", onestamente. 

Probabilmente non capisco il genio o basta parlare in romanesco e inciampare in un copione per vincere quei premi? Di sicuro non capisco il genio.

Ad ogni modo, dato che si tratta di un premio alla "miglior attrice" e non a una che ci è piaciuta in un dato ruolo,  onestamente mi viene da pensare che davvero ormai "vale tutto", come ho detto nell'altro post e che il cinema sia ancor più scaduto di quanto già non fosse scadente prima se addirittura si avvale di persone che non hanno minimamente studiato per ricoprire un dato ruolo. E' la stessa cosa che ha iniziato a fare la tv vent'anni fa: mettere chiunque, senza né arte né parte, di fronte a una telecamera e facendo show. E non so quanto abbia giovato alla qualità del prodotto. Di sicuro ha fatto vendere, quindi va bene, in definitiva.

Del resto sono convinto anche io che nessuna Mezzogiorno o Buy avrebbe saputo fare di meglio di Francesca Cipriani che inscena un attacco di panico di venti minuti nel gettarsi dall'elicottero all'isola dei famosi. Non per questo le darei il David di Donatello.

E qui si ritorna alla vecchia storia della merda d'artista: una manifestazione inconsapevole di doti attoriali non può essere premiata, prima di tutto, ma poi molto spesso non sono nemmeno doti attoriali né "talento",  è semplicemente un'elite che sceglie di vedercele, le sceglie e le "incornicia" per una  qualche forma di autocompiacimento cavalcando il cattivo gusto dei più. 

DI nuovo ragionando da semplice spettatore: ho visto anche il trailer del film con Verdone... sarà che sono troppo affezionato ai film con la Gerini, quindi non riesco a capire il genio, ripeto.

Scusate l'OT.

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1 minute ago, davydenkovic90 said:

il cinema sia ancor più scaduto di quanto già non fosse scadente prima se addirittura si avvale di persone che non hanno minimamente studiato per ricoprire un dato ruolo.

il che non è esattamente una novità, anzi:

mai sentito parlare del Neorealismo post bellico o dei ragazzi dei film pasoliniani?

-ma giusto per dire le prime due cosucce che mi vengono a mente-

davydenkovic90
1 minute ago, freedog said:

il che non è esattamente una novità, anzi:

mai sentito parlare del Neorealismo post bellico o dei ragazzi dei film pasoliniani?

-ma giusto per dire le prime due cosucce che mi vengono a mente-

 Certo, certo, chiunque può essere scritturato e vincere premi...

Ma continua a sfuggirmi il valore di Ilenia Pastorelli come attrice, a parte la parlata coatta. Comunque sono qui a disposizione se hai voglia di spiegarmelo.

2 hours ago, freedog said:

siccome vuoi polemizzare con chi schifa i fighetti patinati, cosa fai?

vai a linkare la recensione del sito più fighetto/radical chic che ci sia.

eh, quando la coerenza è tutto...

E tu sei un buffone, che di cinema ne sa ben poco.

On 25/1/2018 at 5:45 PM, davydenkovic90 said:

Ad ogni modo, dato che si tratta di un premio alla "miglior attrice" e non a una che ci è piaciuta in un dato ruolo,  onestamente mi viene da pensare che davvero ormai "vale tutto", come ho detto nell'altro post e che il cinema sia ancor più scaduto di quanto già non fosse scadente prima se addirittura si avvale di persone che non hanno minimamente studiato per ricoprire un dato ruolo. E' la stessa cosa che ha iniziato a fare la tv vent'anni fa: mettere chiunque, senza né arte né parte, di fronte a una telecamera e facendo show. E non so quanto abbia giovato alla qualità del prodotto. Di sicuro ha fatto vendere, quindi va bene, in definitiva.

Ma no davy; ora, Jeeg Robot non l'ho visto, ma non è che "studiar cinema" sia come "studiar matematica"...mi pare poi che l'analogia colla merda d'artista calzi davvero poco, visto che nei circuiti cinematografici le avanguardie (che pure al cinema abbiamo avuto) non hanno mai riscosso successo.

La replica di @freedog a proposito del neorealismo è un po' "telefonata", ma è vero che, per molti anni in Italia in particolare, il cinema ha cercato delle facce più che dei bravi attori (tanto poi venivano doppiati quasi tutti) :D

48 minutes ago, freedog said:

ottima riflessione critica,

che penso convincerà più di qualcuno (vero Hinzy?) ad andarlo a vedere

http://thevision.com/cultura/call-me-by-your-name-guadagnino/ 

-inutile sottolineare che chi l'ha scritta ha ragionissima-

sì, l'articoletto l'avevo letto; ma io sono un provinciale ipocrita, e se andrò a vederlo sarà proprio perché è in lizza agli Oscar.

2 hours ago, schopy said:

La replica di @freedog a proposito del neorealismo è un po' "telefonata", ma è vero che, per molti anni in Italia in particolare, il cinema ha cercato delle facce più che dei bravi attori (tanto poi venivano doppiati quasi tutti)

mmhh..

nel senso che qua -a differenza degli americani- siamo storicamente più fissati col cinema d'autore -> IL regista  è MOLTO più importante del cast

e infatti quasi tutti gli attori, arrivati a un certo punto di fama, non si sentono più valorizzati al max dalle regie e si dirigono i loro film da soli

[è pure vero che un'inquadratura o un montaggio a cazzo avrebbero fatto sembrare un cane d'attore anche Gassman padre]

2 hours ago, schopy said:

io sono un provinciale ipocrita, e se andrò a vederlo sarà proprio perché è in lizza agli Oscar.

e se ti dico che a un certo punto c'è stato il serissimo rischio che a dirigere sto film potesse essere Muccino?

Poi ha lasciato perdere, ma c'è mancato davvero poco.

e non oso immaginare che pastrocchio avrebbe messo su

Edited by freedog

Film molto lento dove per tre quarti non succede niente.. ci sono sicuramente parti interessanti e il ragazzo è molto bravo ma non vedo come possa interessare ad un pubblico non gay. 

Da come lo avete elogiato mi aspettavo di meglio.

Ps. Le ragazzette vogliose erano evitabili..

On 26/1/2018 at 8:45 PM, freedog said:

e infatti quasi tutti gli attori, arrivati a un certo punto di fama, non si sentono più valorizzati al max dalle regie e si dirigono i loro film da soli

[è pure vero che un'inquadratura o un montaggio a cazzo avrebbero fatto sembrare un cane d'attore anche Gassman padre]

Certo, vanno fatte delle distinzioni, perché non è che tutti gli attori presi dalla strada erano delle Magnani o dei Fabrizi, e pure questi due giganti dovevano essere diretti; a me pare poi che un certo neorealismo abbia avuto un'origine fortemente letteraria (vedi i primi film di Visconti), dove tutto quel che sembra naturale in realtà era molto studiato e molto scritto....ma qui finiamo OT.

On 26/1/2018 at 8:45 PM, freedog said:

e se ti dico che a un certo punto c'è stato il serissimo rischio che a dirigere sto film potesse essere Muccino?

Forse c'avrebbe sfornato qualcosa di più pop, chissà...o c'avrebbe riportato ai Prati o ai Parioli e di sicuro il protagonista avrebbe avuto un sacco di difetti di pronuncia, perciò meglio così.

Io il film l'ho visto ieri sera, e ne sono rimasto deluso...manca una storia, tutti sono talmente radical chic da rasentare il ridicolo, ed è vero che non succede quasi nulla per più di un'ora. Bello come può esser bello guardar certe fotografie; scenografia, paesaggi e colori splendidi, il ragazzetto è anche bravo a fare quel (poco) che fa, ma non m'ha emozionato :(

Edited by schopy

Da noi c'erano moltissimi etero in sala, di tutte le età...si vede che Padova è cinefila :D No, non condivido  le intenzioni del monologo finale, anche se io sono il trentenne che non ama più proprio come lo descrive il personaggio; non dirò altro per non spoilerare.

Grazie.

Insomma una lancia spezzata a favore dell'omoerotismo anche in conclusione.

Vabbe', forse non è la rappresentazione del quod plerumque accidit, ma si spera che non siano più solo casi isolati di persone straordinariamente colte ed aperte.

Ho visto anche io il film ieri sera (ci credo, ero con Schopy)

e mi sono annoiato in modo indimenticabile.

Mi ha colpito molto la visione della bisessualità che viene dal monologo del padre.

L'idea di una "omosessualità occasionale" che ci si può godere non soltanto unicamente  quando si è giovani e belli,

ma anche quando si incontrino doti morali e doti intellettuali rare che rendano possibili queste amicizie speciali:

tutto il resto è semplicemente una vita con una donna destinata a non capirci.

E per rendere più forte il contrasto sono stati inseriti nel film anche due "omosessuali reali"

- non bisessuali giovani e belli che si amano solo per una magnifica estate - ma vecchi ridicoli che il protagonista chiama "Sonny e Cher"

Per spiegare così allo spettatore  che la soluzione non sarebbe vivere liberamente la propria omosessualità

- che ci renderebbe noiosi come gli etero -  ma relegarla a un periodo magico della nostra adolescenza.

4 minutes ago, Almadel said:

Mi ha colpito molto la visione della bisessualità che viene dal monologo del padre.

L'idea di una "omosessualità occasionale" che ci si può godere non soltanto unicamente  quando si è giovani e belli,

ma anche quando si incontrino doti morali e doti intellettuali rare che rendano possibili queste amicizie speciali:

tutto il resto è semplicemente una vita con una donna destinata a non capirci.

Quindi parrebbe che l'omoerotismo abbia contagiato anche il padre....

5 minutes ago, Almadel said:

Per spiegare così allo spettatore  che la soluzione non sarebbe vivere liberamente la propria omosessualità

- che ci renderebbe noiosi come gli etero -  ma relegarla a un periodo magico della nostra adolescenza.

Vabbe' in fondo non è male come idea(lizzazione):

premiare l'omoerotismo con la bellezza e la gioventù dei maschi in vincoli densi di fisicità e d'intellettualità, ma senza crucci di rispettabilità sociale e lasciare all'eteroerotismo i vincoli gravosi necessari od almeno opportuni alla continuazione della specie in un ambito socialmente rispettabile .   ;-)

1 hour ago, Almadel said:

Per spiegare così allo spettatore  che la soluzione non sarebbe vivere liberamente la propria omosessualità

- che ci renderebbe noiosi come gli etero -  ma relegarla a un periodo magico della nostra adolescenza.

No anzi, dice il contrario!

Dice di seguire quello che il corpo ci chiede e quindi di non reprimersi. Inoltre ha profonda stima per i suoi amici gay e li chiama ridicoli solo per fare una battuta al figlio.

In ogni caso, il film è ambientato agli inizi degli anni 80.

16 minutes ago, faby91 said:

Dice di seguire quello che il corpo ci chiede e quindi di non reprimersi

Be' questo è parecchio singolare, soprattutto se detto da un intellettuale che dovrebbe capirne le implicazioni  ;-)

Edited by Mario1944
Dragon Shiryu

visto stamane sottotitolato in italiano.

1) a me ha fatto ridere gli attori parlare in italiano, o meglio tentare di farlo :D

2) carino cme film, non pesante come "I segreti di Brokeect...",  ma sicuramente non un capolavoro come lo descrivono critica e pubblico.

3) a me sembrava di vedere un film degli anni 70/80, non del 2017/18. Forse però è una scelta del regista...

4) ma oliver sembra uno di 40 anni, altro che 24enne! °_°

Edited by Dragon Shiryu
Dragon Shiryu
28 minutes ago, faby91 said:

Il film é ambientato nel 1983......

lo so, ma intendevo che sembravano che luci, inquadrature et simili fossero tipici di quei fim italiani a basso costo delgi anni 70/80 XD

Ho visto anche io il film ieri sera (ci credo, ero con Schopy)

e mi sono annoiato in modo indimenticabile.

Mi ha colpito molto la visione della bisessualità che viene dal monologo del padre.

L'idea di una "omosessualità occasionale" che ci si può godere non soltanto unicamente  quando si è giovani e belli,

ma anche quando si incontrino doti morali e doti intellettuali rare che rendano possibili queste amicizie speciali:

tutto il resto è semplicemente una vita con una donna destinata a non capirci.

E per rendere più forte il contrasto sono stati inseriti nel film anche due "omosessuali reali"

- non bisessuali giovani e belli che si amano solo per una magnifica estate - ma vecchi ridicoli che il protagonista chiama "Sonny e Cher"

Per spiegare così allo spettatore  che la soluzione non sarebbe vivere liberamente la propria omosessualità

- che ci renderebbe noiosi come gli etero -  ma relegarla a un periodo magico della nostra adolescenza.

A me il film è piaciuto molto ma non posso fare a meno di notare che è un film che vuole parlare di una struggente storia d amore estiva.

Qualsiasi analisi sulla sessualità rischierebbe di cadere nelle contraddizioni da te dette.

In fin dei conti i gay italiani soprattutto quelli di mezza età non piace essere gay (cit.)

Comunque penso che almeno in Italia abbiamo un problema enorme con il concetto di bisessualità. Siamo gay, etero oppure etero con tenendeze omoerotiche mah.

Io sinceramente ho amato la delicatezza della messa in scena , la sensualità richiamata nei piccoli gesti e il messaggio che mi porto é quello di vivere l amore senza vincoli sociali o morali, vincoli che ci rendono grigi e senza più un cuore da dare.

Stop evitiamo di leggerci troppe cose perché forse emerge una visione della sessualità un pò sessantottina e superata

Comunque Wow leggo gli incassi quasi 20 milioni di euro solo all estero !!!

ottima riflessione critica,
che penso convincerà più di qualcuno (vero Hinzy?) ad andarlo a vedere
http://thevision.com/cultura/call-me-by-your-name-guadagnino/ 
-inutile sottolineare che chi l'ha scritta ha ragionissima-
Classico articoletto da addetto ai livori mamma quanta acidità che c'è.

Ricordiamo che negli anni 80 fatico a pensare che in Francia oppure in Inghilterra i genitori fossero tanto "illuminati". Anche l.Italia di oggi sta cambiando , l'apertura mentale di quella famiglia è vista come base della sua singolarità. Non tutte le famiglie italiane hanno la servitù e passano le proprie vacanze in una tenuta in campagna.

Inoltre il meccanismo delle cooproduzioni è solito nel nostro cinema. È una produzione internazionale ambientata in.italia e girato da un regista italiano. È una soddisfazione punto.

Che poi, e chiudo, il fatto che il nostro sistema produttivo sia deficitario è innegabile e alla base della fine del nostro cinema. È la possibilità di poter contare su un mercato ampio a darti più potere di rischiare. È un'opera di nicchia molto ben riuscita ma dal mercato.ristretto.

Poi alla fine incasserà tantissimo ma per i riconoscimenti avuti e l eco mediatico

On 26/1/2018 at 5:27 PM, freedog said:

ottima riflessione critica,

che penso convincerà più di qualcuno (vero Hinzy?) ad andarlo a vedere

http://thevision.com/cultura/call-me-by-your-name-guadagnino/ 

-inutile sottolineare che chi l'ha scritta ha ragionissima-

facciamo un gioco

adesso parlo un po' senza aver visto nulla, poi in caso vediamo quanto indovino e se sbaglio mi blasti

l'articolo è una paraculata, la solita cosa moraleggiante sul fatto che "in Italia...etc" e quindi "non è merito nostro etc"

a me sembra che come tanti film di registi italiani degli ultimi anni questo film sia preordinato per fare successo all'estero  vendendo una certa immagine del paese e che magari a tanti "all'estero" piace perchè mostra due gay in un contesto figo, tra ville, statue, spiagge con tutti quegli orpelli e status che altrove son difficili da reperire, ma tutto con una certa patina di aristocrazia casalinga, da vecchia famiglia per bene con la tovaglia a scacchi e i  bicchieri di cristallo (cit)

poi vuoi per questo giochino che idealizza l'italia degli anni che fu, vuoi perchè la storia in sé è un po' regressiva e ci porta ad un certo passato vicino, che mostra tutto il desiderio di sfogare la definizione dell'omo-bisessualità in un mare indistinto (è solo sesso, è solo amore, cosa c'entrano le categorie)

qua finisce per piacere un sacco al tipo di italiano open-minded (che in realtà è un cazzone scemo) o al gay timido (invece al gay di buon senso ripulsa) o a quei tizi borderline strani che non vogliono dire che sesso hanno perchè il patriarcato la lotta di classe cazo

domani sera vado e in caso rimangio tutto

Ma certo è un film che si rivolge ad un pubblico specifico ed è costruito su alcuni topoi classici ( poi che sia la Lombardia piuttosto che la solita Toscana è una cosa che notiamo solo noi) che vogliono gli italiani vivere in campagna tra cibo e passione per l arte e la cultura. È un film colto che si rivolge ad un pubblico colto o gay. Fin qui nulla di male , perché nonostante la sua patina un pò da pellicola fighetta francese rivolto ad un pubblico di borghesi chic, è molto delicato e un'opera sentita.

Con tutti i difetti di un certo cinema d'autore. Insomma direi di non soffermarsi sul dettaglio di un adolescente gay (bisex?) Che viene mollato dal bisex che fa la scelta più semplice oppure su alcuni aspetti un pò semplicistici anche il fatto che comunque la loro storia dura qualche settimana insomma più che amore direi che è una grande passione estiva. Il.film arriva e quando un film arriva c è poco da dire

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