Uncanny Posted April 3, 2017 Share Posted April 3, 2017 Cosa ne pensate di questo video (ha anche i sottotitoli in inglese)? In pratica l'individuo in questione ritiene di non essere né maschio né femmina e si identifica come "non-binario". Sostiene che non è il corpo a determinare il proprio genere, ma come ci si sente e che ci sono infiniti modi di sentirsi non-binari. Il non-binario non si riconosce nel binarismo di genere uomo-donna sostenendo che ci siano molteplici altri generi. Ci si può identificare come bigender, trigender, pangender, agender, gender neutral, genderfluid, demigender e così via. Al momento sono state codificate 71 identità di genere differenti che sono in continuo aumento a quanto pare. Parallelamente a ciò gli attivisti per i diritti dei transgender stanno lottando per l'introduzione di nuovi pronomi gender-neutral, potenzialmente infiniti come detto da loro stessi. Devo dire che tutto ciò mi lascia parecchio perplesso.Quali sono le basi scientifiche di tutto ciò?Nel caso della persona transessuale viene diagnosticato un disturbo dell'identità di genere che per essere risolto necessita di una transizione verso il genere opposto. Ma i generi appunto rimangono due: maschio e femmina.In base a cosa domani mi sveglio e posso decidere arbitrariamente di sentirmi bigender, trigender, genderfluid o quel che mi pare? Perché dovrei essere assecondato nella pretesa di vedermi chiamato con pronomi inventati? In base a cosa sono agender (cioè privo di genere)? In base a cosa genderfluid (cioè che fluttuo in continuazione fra i diversi generi)? A me sembra si tratti semplicemente di una moda presente nei paesi anglofoni (USA e Canada in particolare), anche perché altrove non se ne parla praticamente, tantomeno in Italia. E' un fenomeno anche ampiamente sbeffeggiato e su cui sono stati fatti meme su meme. Ad esempio: Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 3, 2017 Share Posted April 3, 2017 Ti voglio bene mi ricordi così tanto me stesso Domartina ti diranno, a ragione, che qui ne parlano i cattolici antiGender, mentre i gay si affannano a negare Mentre in canada possono permettersi di portare avanti anche questo Per come la vedo io man mano che aumentano i diritti e diminuiscono gli spazi di protesta certi individui border line che sanno vivere solo nella provocazione&contestazione sono spinti a rincantucciarsi in cose meno concrete e più isteriche e farlocche per conservare il loro modus vivendi Sottolineamo peró che questa carica provocatoria a noi qui manca del tutto e non abbiamo neanche il coraggio di offrire una alternativa all'eterosessismo di stato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Uncanny Posted April 3, 2017 Author Share Posted April 3, 2017 (edited) Il problema dei cattolici in Italia è che loro estendono il gender anche all'omosessualità e la transessualità. Quindi parlare in classe di Giovannino a cui piacciono i maschietti è propaganda gender così come di Stefano che diventa Stefania. Non penso che in nessun posto in Italia si sia mai parlato di nuovi generi non-binari. Alla fine però è vero che esiste una questione gender, anche se non in senso così esteso come la intendono loro. Per come la vedo io man mano che aumentano i diritti e diminuiscono gli spazi di protestaAllora questo fenomeno dovrebbe esistere anche in paesi come la Spagna e i Paesi Bassi, eppure lì mica se ne parla. Se ne parla invece molto negli USA dove di altri spazi di protesta ne esistono e non pochi, nonostante il riconoscimento del matrimonio egualitario a livello federale. E' un fenomeno presente praticamente solo nel mondo anglosassone, USA e Canada in primis. E' presente anche in Regno Unito e Australia, ma non al livello di USA e Canada. Edited April 3, 2017 by Uncanny Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted April 3, 2017 Share Posted April 3, 2017 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ilromantico Posted April 3, 2017 Share Posted April 3, 2017 Stavo rispondendo la stessa cosa di @arrhenius e sottoscrivo quello che dice @demò Aiuto xD! Comunque credo che derivi anche dal fatto che in USA e simili ci sia piu spazio e tradizione per l'eccentricismo in generale. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Uncanny Posted April 3, 2017 Author Share Posted April 3, 2017 (edited) Non ne farei una questione di eccentricità, non si tratta di una provocazione. Chi rivendica queste istanze è tragicamente serio, arrivando a chiedere sanzioni per i professori universitari che si rifiutano di usare questi nuovi pronomi (era stato anche aperto qualche mese fa un thread a riguardo). Secondo me il motivo per cui questo fenomeno è presente solo nei paesi anglosassoni è che in quei posti ha avuto molta diffusione e influenza il movimento queer con le sue teorie, di cui la questione gender attuale è stata una naturale conseguenza. Altrove il movimento queer, che nei paesi anglosassoni si è inserito nel femminismo di terza ondata, è rimasto circoscritto e poco diffuso, così come è rimasto poco diffuso lo stesso femminismo di terza ondata. Edited April 3, 2017 by Uncanny Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
AndrejMolov89 Posted April 3, 2017 Share Posted April 3, 2017 Il problema dei cattolici in Italia è che loro estendono il gender anche all'omosessualità e la transessualità. Quindi parlare in classe di Giovannino a cui piacciono i maschietti è propaganda gender così come di Stefano che diventa Stefania. Non penso che in nessun posto in Italia si sia mai parlato di nuovi generi non-binari. Alla fine però è vero che esiste una questione gender, anche se non in senso così esteso come la intendono loro. Allora questo fenomeno dovrebbe esistere anche in paesi come la Spagna e i Paesi Bassi, eppure lì mica se ne parla. Se ne parla invece molto negli USA dove di altri spazi di protesta ne esistono e non pochi, nonostante il riconoscimento del matrimonio egualitario a livello federale. E' un fenomeno presente praticamente solo nel mondo anglosassone, USA e Canada in primis. E' presente anche in Regno Unito e Australia, ma non al livello di USA e Canada. In USA non hanno il concetto di classe sociale o di lotta di classe e riconducono tutto ad una mistica cultura e al razzismo. Quindi se le cause materiale della povertà perdono la loro valenza materiale, ne consegue che quella che rimane è solo quella razziale o sessuale. Quindi non mi stupisce che sia dai paesi anglofoni che escano queste troiate. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted April 3, 2017 Share Posted April 3, 2017 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted April 3, 2017 Share Posted April 3, 2017 (edited) In Giappone tra la comunità transgender è di moda un linguaggio chiamato "onee kotoba". È un misto di linguaggio maschile e di quello femminile. E marca un linguaggio di espressione di genere non binaria. atashi ima karee kuttara geri da wa Atashi:io (al femminile) Kuttara:se mangio[detto prevalentemente da uomini], le donne direbbero taberu/tabetara. Ima: adesso Karee: riso al curry Geri : diarrea Da: copula(usata nel linguaggio colloquiale maschile. Nel linguaggio femminile colloquiale è omessa) Wa: particella enfatica usata nel linguaggio femminile. Ling. maschile: ore ima kare kuttara geri da! Ling. femminile: atashi ima kare tabetara geri wa! Edited April 3, 2017 by Salamandro Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 Nel caso della persona transessuale viene diagnosticato un disturbo dell'identità di genere che per essere risolto necessita di una transizione verso il genere opposto. Ma i generi appunto rimangono due: maschio e femmina. Questa è una visione un po' arretrata Oggi si tende a ritenere che per non patologizzare o stigmatizzare le persone transgender sia preferibile circoscrivere il concetto di malattia a "disturbo d'ansia derivante dalla deprivazione dell'espressione di genere" E si ritiene che possa essere direttamente desumibile dall' art 2 della Costituzione italiana ( diritti della personalità ) il diritto a trattamenti sanitari gratuiti, senza necessariamente doversi riferire al diritto alla salute ( art 32 C ) cosa che d'altronde non costituirebbe una eccezione ( basti pensare all'assistenza fornita alle donne in gravidanza, che certo non vengono considerate malate ) Al contempo - ovviamente - questo non implica affatto dover percorrere la strada di una neutralizzazione radicale del linguaggio, anche perchè si andrebbe a cozzare direttamente con la "questione femminile" ( cioè con tutti quei trattamenti privilegiati che la legge riconosce alla donna in quanto "sesso debole", che negli USA non vengono più percepiti come socialmente rilevanti ma qui da noi invece sì : vedi quote rosa, norme di favore azioni positive etc ) Noi assistiamo ad una reazione maschile, ma il conflitto vero sarebbe con le donne ( che rivendicano un diritto alla valorizzazione della loro differenza ) Inoltre sotto il profilo sociale e culturale, si potrebbe approdare ad un costrutto identitario "astratto" ( una uguaglianza astratta, che cancella le differenze e le sgancia dalla corporeità ) laddove ci si potrebbe limitare a sostenere che sia giustificato il superamento del binarismo di genere, laddove questo costituisca una limitazione al godimento di diritti della persona umana e non in generale e per tutti. Ovviamente in culture molto diverse da quella occidentale, come il Giappone, dove esistono problematiche che noi facciamo fatica ad inquadrare ( per certi versi loro hanno già un concetto di genere astratto e codificato dal linguaggio -in forma ultra-binaria MA astratta ) si possono anche ipotizzare scenari diversi ( io non ne sono capace però, perchè la cultura giapponese è un casino: è un paese dove esistono "passivi" che non praticano sesso anale etc ) Questa sarebbe la risposta formulata in termini corretti, certo poco divertente ( ne convengo ) perchè non contiene offese per nessuno... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 In realtà per un non binario giapponese non ci sarebbero problemi già usando un linguaggio normale formale. È comunque interessante la nascità dell'onee kotoba, perché ci dimostra che fenomeni di linguaggio legati all'espressione di genere possono emergere anche in lingue che potenzialmente potrebbero farne a meno. Come diceva l'epistemologa nel video sopra, abbiamo un grande problema di alfabetizzazione argomentativa. Per un membro della comunità LGBT è ancora più grave! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 È comunque interessante la nascità dell'onee kotoba, perché ci dimostra che fenomeni di linguaggio legati all'espressione di genere possono emergere anche in lingue che potenzialmente potrebbero farne a meno. Sicuramente sì, potrebbe essere anche ipotizzato che sia la prova della funzione egopoietica del linguaggio, che crea "identità" ( il problema è che però essendo un gergo è utilizzato da persone diverse o in certi contesti e non altri etc ci potrebbe essere quindi una funzione socializzante ) Però complichiamo di molto il discorso, anche perchè il mondo omosessuale giapponese non è esattamente semplice in generale Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 Ma sai, più che gergo l'onee kotoba potrebbe essere "definito" un vero e proprio creolo. Prende pezzi della lingua colloquiale maschile e della lingua colloquiale femminile e li fonde. Nella lingua giapponese c'è una distinzione di utilizzo a seconda del contesto. C'è una divisione gerarchica tra uchi(casa) e soto(fuori). In uchi rientrano tutti i linguaggi colloquiali. Sicché tra tra l'onee kotoba e un linguaggio colloquiale femminile non c'è differenza, essendo utilizzati in ambienti familiari e con persone intime. Il contesto di utilizzo presenta le stesse caratteristiche. La frase del curry che ho scritto sopra, in un linguaggio formale neutro "soto" sarebbe: Ima, Watashi(watakushi)ha karee wo tabetara, geri desu. Questa frase può essere detta da tutti, ed è più neutra dell' onee kotoba usato dalle persone transgender. È vero, la situazione giapponese è evidentemente complessa, ma l'analfabetismo argomentativo di una parte della nostra comunità non ci pone in una situazione migliore.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 È vero, la situazione giapponese è evidentemente complessa, ma l'analfabetismo argomentativo di una parte della nostra comunità non ci pone in una situazione migliore.. Non volevo dire che noi siamo migliori dei giapponesi, ma che già facciamo fatica a discutere della nostra realtà, figuriamoci ad inquadrare quella giapponese Mi accontenterei di evitare di leggere cose che piacerebbero a Giovanardi Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 Sì, ..il mio era un esempio per chi diceva che il problema del fenomeno dei linguaggi di espressione di genere si esaurisse nel mondo anglosassone. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 In questo significato meno ambizioso, è certamente una notazione giusta Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 No in realtá nessuno ha detto questo, si parlava di rivendicazioni istituzionalizzate, che sono ben lontane dal linguaggio delle trans(tra l'altro, cosa c'é di piú binario di un/a trans) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Saramandasama Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 (edited) No, in realtá nessuno ha detto questo, si parlava di rivendicazioni istituzionalizzate, che sono ben lontane dal linguaggio delle trans(tra l'altro, cosa c'é di piú binario di un/a trans)Delle trans = persone MtoF Nella parola transgender rientrano anche le persone che transitano nei due gender senza avere bisogno di transitare definitivamente in uno dei due.. Non capisco perché ti dia fastidio che alcune persone non binarie pretenderebbero un'istituzionalizzazione del loro linguaggio. Se tua nonna nonostante fossi sposato con un uomo e avessi figli, ti chiedesse: " demò bello, tua moglie( riferendosi a tuo marito) come sta?", A te non scazzerebbe? Se sui documenti di matrimonio di una coppia gay, uno dei due dovesse essere definito "la moglie", lo troveresti giusto? Questo è quello che prova un non binario. Non ci vuole molto ad alfabetizzarsi sull'argomento. C'è molto materiale anche in italiano. @ Hinzelmann se parlo di lingua e linguistica giapponese è perché la conosco... Edited April 4, 2017 by Salamandro Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 Non capisco perché ti dia fastidio è vero, mi da fastidio se avessi l'impressione di un'esigenza genuina e sincera, la terrei in considerazione invece mi sembra tutt'altra cosa, a partire dai metodi con i quali viene perseguita Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 @ Hinzelmann se parlo di lingua e linguistica giapponese è perché la conosco... Beh, a me fa piacere ricevere informazioni su cose che conosco poco o meno di altri, se tu aprissi un topic a parte lo leggerei molto volentieri ( non so quanti siano in grado di risponderti, ma certamente sarebbe interessante anche solo da leggere ) Sarebbe interessante anche approfondire gli effetti dell'uso del linguaggio sull'identità delle persone che lo adottano etc E ( presumo ) le ragioni di coloro che decidono di non adottarlo perchè sicuramente esisteranno - faccio per dire - dei @Demò giapponesi anche infastiditi ed anche da questo fenomeno Poi è una cosa così lontana da noi, che potrebbe in teoria suscitare curiosità etc Però non so, la vedo dura Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 comunque alla tipa del video io non avrei chiesto nulla. Intanto non è nè boy nè girl, nonostante tutto quel fondotinta l'adolescenza sua è finita da un pezzo poi, anche se ha i capelli corti e si veste come un ragazzino anni '90, è palesemente una donna la verità è che le sfuriate non binarie le fa contro quelle persone gentili che non capiscono se è lesbica o FtM in transizione e vogliono capire come rivolgersi per rispettare la sua identità Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
wbw Posted April 4, 2017 Share Posted April 4, 2017 È il paradigma dell’assurdo della teoria queer, il maldestro risultato degli studi di genere. Il fiasco dell’ermeneutica marxista, foucaultiana e post–foucaultiana... La frenastenia del femminismo queer radicale. In una parola: cazzate. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted April 5, 2017 Share Posted April 5, 2017 Il fiasco dell’ermeneutica marxista, foucaultiana e post–foucaultiana... I miei amici marxisti - fieramente contrari alla teoria queer - la considerano l'esito della dottrina liberale :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
OLEG Posted April 5, 2017 Share Posted April 5, 2017 (edited) Per usare un vecchio modo di dire, qui si parla del sesso degli angeli. Nel senso si entra nella filosofia pura. Poi magari sono io poco sensibile... Edited April 5, 2017 by OLEG Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Uncanny Posted June 4, 2017 Author Share Posted June 4, 2017 (edited) Emergono anche casi di "transraciality", persone di un'etnia che si identificano in un'altra e per questo assumono i suoi caratteri attraverso operazioni di chirurgia estetica. Esistono poi anche persone che si identificano in parte o interamente come non-umane: possono identificarsi in draghi, lupi, capre, ma anche in alieni, fate, etc. Si chiamano "otherkin" e non si tratta di un culto di carattere religioso, ma come loro dicono di una condizione congenita o di uno stato metafisico dell'essere. Non è un gioco di ruolo, si sentono proprio così. È anche recente la notizia di Vinny Ohh, tizio che ha fatto 110 interventi e speso una fortuna per sembrare un alieno. "L’immagine complessiva che voglio avere è quella di un alieno. Voglio essere un ibrido, non maschio o femmina. Ho voluto essere senza sesso e senza genere da quando avevo 17 anni". http://www.tgcom24.mediaset.it/magazine/vinny-ohh-110-interventi-e-50mila-dollari-per-essere-un-alieno_3059968-201702a.shtml Se persone che dicono di essere ad esempio genderfluid (cioè oscillano fra i generi, certi giorni sono maschi, altri femmine e altri ancora neutri o altri) senza alcuna base scientifica vengono prese da alcuni seriamente al punto da presentare disegni di legge che istituzionalizzino questi nuovi generi in nome di un'autodeterminazione assoluta, perché non dovrebbero essere presi seriamente anche questi altri individui che sostengono di essere di altre etnie e di essere animali o non umani? Di fondo non c'è nessuna differenza sul piano concettuale: io posso essere quello che voglio perché così mi sento e pretendere che gli altri mi riconoscano come tale e che questo mio essere venga istituzionalizzato (ad esempio per carte d'identità, etc.), nonostante non esista alcuna base scientifica riguardo tutto ciò. Edited June 4, 2017 by Uncanny Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Catilina Posted June 17, 2018 Share Posted June 17, 2018 solo su wikipedia in inglese e in altre lingue c'è una definizione di quella che forse è la mia categoria di appartenenza , con relativa bandiera Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FreakyFred Posted June 17, 2018 Share Posted June 17, 2018 (edited) Questo è un tema su cui ho avuto degli attriti con amici LGBT. Allora, il punto è semplice: genere e sesso non sono intercambiabili, non sono legati a filo doppio, non sono sinonimi. Ok, fin qui chiunque non sia un integralista cattolico è d'accordo. Però altra cosa è dire che sesso e genere sono completamente slegati, due entità del tutto indipendenti, pere ed arance. Questo non è culturalmente, storicamente, linguisticamente e nemmeno biologicamente sostenibile; il genere (ovviamente quando riferito alle persone) è sostanzialmente una codifica culturale del sesso biologico, il concetto di genere si richiama inesorabilmente al sesso biologico, viene da lì, anche se gode di una certa sua indipendenza. Ora, il sesso biologico è sicuramente binario. Non si scappa da questo. Certo, come tutti i tratti biologici, conosce alcune sfumature (intersessualità, ermafroditismo), ma essenzialmente resta un tratto biologico binario: sei maschio o sei femmina, biologicamente. Il genere, che è un concetto costruito a posteriori della biologia, deve però per forza basarsi su questo binarismo. L'identità di genere si troverà sempre in un punto che si situa nello spettro che va dal maschile al femminile. Certo, volendo si potrebbe ridefinire il concetto di genere separandolo INTERAMENTE dal sesso biologico, ovvero rimuovendo da esso qualsiasi richiamo, anche alla lontana. Ma scusate, a quel punto che senso avrebbe usarlo ancora come concetto? Sarebbe più sensato abolire il concetto di genere e di identità di genere, piuttosto che snaturarlo a tal punto che non si può neanche più sapere che significhi; maschile e femminile sono entità biologiche essenziali, non puoi parlare di maschile e femminile senza farvi riferimento in alcuna maniera. Io quando uno mi dice che è non binario, veramente, non riesco a capire che intenda dire: che ha dei tratti che sono culturalmente considerati femminili, e anche dei tratti culturalmente considerati maschili? Sai che sorpresa, pure io ce li ho; tutti al mondo hanno tratti maschili insieme a tratti femminili, sarebbe assurdo il contrario. Il problema dell'identità di genere è una questione più radicale, così radicale che la disforia di genere richiede di solito trattamenti medici, perché riguarda delle problematiche di identificazione col proprio corpo. Che tu sia un maschio biologico che a volte ama mettere la gonna.. che tu sia una femmina biologica che ama i capelli corti... non vedo come questo possa essere considerato uno scardinamento del binarismo di genere. Se il genere si riduce a come ti vesti, è un concetto così superficiale e vano che possiamo rinunciarvi. E per inciso, mi andrebbe anche bene decostruire del tutto il concetto di genere lasciando intatto solo il sesso biologico. Solo che non so se poi piacerebbe a chi è veramente transgender, perché a quel punto l'identificazione biologica diventerebbe dominante e ti toccherebbe per sempre essere denotato/a sulla base dei genitali con cui sei nato. In ogni caso, la moltiplicazione infinita dei generi possibili al di là del maschile e del femminile è una via che, al suo limite, porta inevitabilmente alla scomparsa del concetto di genere che ne è alla base, che si estingue per manifesta inutilità. Se ci sono cinquecento generi diversi, allora vuol dire che la stessa suddivisione in generi non serve, così come riconoscere che possono esistere infinite "razze" umane prelude necessariamente a riconoscere che il concetto di razza umana è inutile o fallace. Mi pare questa, però, la suddivisione infinita, una via incredibilmente contorta per arrivare a quel risultato. Un modo di fare molto americano peraltro... se guardiamo proprio l'analogia della razza, ecco, gli americani sono ossessionati dalla classificazione in razze. E come risolvono loro questa ossessione? Forse riconoscendo che le razze non esistono, che sono solo raggruppamenti arbitrari, e quindi abbandonandone il concetto? Sia mai! No! Moltiplicano infintamente le razze! E così in USA non sei solo nero, bianco, asiatico. Sei giappocinonero naturalizzato americano, mulattobalcanico con Venere in prima casa, afroitaloamericano ebreo con ascendente brasiliano... Se ci muoviamo su questa strada ci accorgeremo rapidamente che ci sono sette miliardi di razze umane diverse su questo pianeta, al che si spera che prima o poi la finiremo di parlare di razze. Dovrebbe succedere lo stesso anche al genere, prima o poi, ma siccome io sono una persona pragmatica, suggerisco di utilizzare un metodo meno contorto per arrivarci, e se proprio dobbiamo distruggere il concetto di genere facciamolo in un colpo solo, secondo logica. Edited June 17, 2018 by FreakyFred Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Aarwangen Posted June 17, 2018 Share Posted June 17, 2018 15 minutes ago, FreakyFred said: Questo è un tema su cui ho avuto degli attriti con amici LGBT. Allora, il punto è semplice: genere e sesso non sono intercambiabili, non sono legati a filo doppio, non sono sinonimi. Ok, fin qui chiunque non sia un integralista cattolico è d'accordo. Però altra cosa è dire che sesso e genere sono completamente slegati, due entità del tutto indipendenti, pere ed arance. Questo non è culturalmente, storicamente, linguisticamente e nemmeno biologicamente sostenibile; il genere (ovviamente quando riferito alle persone) è sostanzialmente una codifica culturale del sesso biologico, il concetto di genere si richiama inesorabilmente al sesso biologico, viene da lì, anche se gode di una certa sua indipendenza. Ora, il sesso biologico è sicuramente binario. Non si scappa da questo. Certo, come tutti i tratti biologici, conosce alcune sfumature (intersessualità, ermafroditismo), ma essenzialmente resta un tratto biologico binario: sei maschio o sei femmina, biologicamente. Il genere, che è un concetto costruito a posteriori della biologia, deve però per forza basarsi su questo binarismo. L'identità di genere si troverà sempre in un punto che si situa nello spettro che va dal maschile al femminile. Certo, volendo si potrebbe ridefinire il concetto di genere separandolo INTERAMENTE dal sesso biologico, ovvero rimuovendo da esso qualsiasi richiamo, anche alla lontana. Ma scusate, a quel punto che senso avrebbe usarlo ancora come concetto? Sarebbe più sensato abolire il concetto di genere e di identità di genere, piuttosto che snaturarlo a tal punto che non si può neanche più sapere che significhi; maschile e femminile sono entità biologiche essenziali, non puoi parlare di maschile e femminile senza farvi riferimento in alcuna maniera. Io quando uno mi dice che è non binario, veramente, non riesco a capire che intenda dire: che ha dei tratti che sono culturalmente considerati femminili, e anche dei tratti culturalmente considerati maschili? Sai che sorpresa, pure io ce li ho; tutti al mondo hanno tratti maschili insieme a tratti femminili, sarebbe assurdo il contrario. Il problema dell'identità di genere è una questione più radicale, così radicale che la disforia di genere richiede di solito trattamenti medici, perché riguarda delle problematiche di identificazione col proprio corpo. Che tu sia un maschio biologico che a volte ama mettere la gonna.. che tu sia una femmina biologica che ama i capelli corti... non vedo come questo possa essere considerato uno scardinamento del binarismo di genere. Se il genere si riduce a come ti vesti, è un concetto così superficiale e vano che possiamo rinunciarvi. E per inciso, mi andrebbe anche bene decostruire del tutto il concetto di genere lasciando intatto solo il sesso biologico. Solo che non so se poi piacerebbe a chi è veramente transgender, perché a quel punto l'identificazione biologica diventerebbe dominante e ti toccherebbe per sempre essere denotato/a sulla base dei genitali con cui sei nato. In ogni caso, la moltiplicazione infinita dei generi possibili al di là del maschile e del femminile è una via che, al suo limite, porta inevitabilmente alla scomparsa del concetto di genere che ne è alla base, che si estingue per manifesta inutilità. Se ci sono cinquecento generi diversi, allora vuol dire che la stessa suddivisione in generi non serve, così come riconoscere che possono esistere infinite "razze" umane prelude necessariamente a riconoscere che il concetto di razza umana è inutile o fallace. Mi pare questa, però, la suddivisione infinita, una via incredibilmente contorta per arrivare a quel risultato. Un modo di fare molto americano peraltro... se guardiamo proprio l'analogia della razza, ecco, gli americani sono ossessionati dalla classificazione in razze. E come risolvono loro questa ossessione? Forse riconoscendo che le razze non esistono, che sono solo raggruppamenti arbitrari, e quindi abbandonandone il concetto? Sia mai! No! Moltiplicano infintamente le razze! E così in USA non sei solo nero, bianco, asiatico. Sei giappocinonero naturalizzato americano, mulattobalcanico con Venere in prima casa, afroitaloamericano ebreo con ascendente brasiliano... Se ci muoviamo su questa strada ci accorgeremo rapidamente che ci sono sette miliardi di razze umane diverse su questo pianeta, al che si spera che prima o poi la finiremo di parlare di razze. Dovrebbe succedere lo stesso anche al genere, prima o poi, ma siccome io sono una persona pragmatica, suggerisco di utilizzare un metodo meno contorto per arrivarci, e se proprio dobbiamo distruggere il concetto di genere facciamolo in un colpo solo, secondo logica. Quoto in ogni parola. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Uncanny Posted May 7, 2020 Author Share Posted May 7, 2020 In tutti questi anni alla fine sono giunto ad una conclusione sulla questione, che è talmente confusionaria da essere stata difficile da decifrare Il non binarismo non esiste e i generi sono e rimangono due, cioè uomo e donna. Ciò detto, due delle condizioni definite impropriamente come "non binarie" possono sussistere e sono definite da disforie di genere di diversa natura Queste condizioni sono l'agender e il genderfluid. L'agender in pratica ha una disforia bidirezionale che porta al rigetto sia del proprio corpo sia di quello del sesso opposto, per cui si riconosce in una sorta di neutro androgino. Il genderfluid ha una disforia intermittente, che lo porta a seconda del periodo all'accettazione o al rigetto del proprio corpo, per cui a seconda del periodo si riconosce nel genere femminile o in quello maschile I generi rimangono due e soltanto due: l'agender è privo di genere (non è quindi un genere terzo) mentre il genderfluid si muove da una parte all'altra del binario Ciò che deve essere chiaro è che sono condizioni determinate da disforia, cioè dal rapporto con il proprio corpo. La confusione sulla questione deriva dal fatto che la stragrande maggioranza di chi si considera "non binario" lo fa per moda come forma di rifiuto degli stereotipi di genere, un approccio poi problematico e sessista visto che implica che esistano un preciso modello di uomo e un preciso modello di donna, quelli da stereotipo, e chiunque se ne allontani non sia più uomo o donna ma "qualcosa nel mezzo" Quindi in sintesi le casistiche sono: uomo e donna non disforici, trans MtF e FtM con disforia come solitamente intesa, agender con disforia bidirezionale e genderfluid con disforia intermittente. Forse potrebbe ancora avere senso il bigender nel momento in cui si ha una sorta di disforia a bassa intensità che porta a rigettare il proprio corpo solo in parte e quindi a sentirsi uomo e donna insieme, anche se non ne sono così sicuro. Il resto è fuffa Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Serpente Posted May 7, 2020 Share Posted May 7, 2020 7 minutes ago, Uncanny said: agender con disforia bidirezionale e genderfluid con disforia intermittente Sono concetti inesistenti questi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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