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il gayo mondo visto dalla Aspesi


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Capricorno57

compagno, @@Hinzelmann, spontaneamente, senza dubbio. 

Termine di uso corrente, anche presso coppie etero più o meno sposate, che rende perfettamente l'idea del rapporto esistente, in ogni contesto formale o colloquiale. 

Non so, in tribunale come saremmo definiti moroso ed io? 

Sia allo stato attuale che quando saremo cirinnati? 

Per gelosia ho avvelenato mio marito o il mio compagno?  ^_^

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Compagno è in effetti il termine che attualmente

si usa in società ( senza una legge )

 

Legalmente parlando - prima della legge - si era

una coppia di fatto o dei conviventi more uxorio

 

La giurisprudenza ha già riconosciuto infatti che nel concetto

di conviventi "more uxorio" rientrano anche le coppie omosessuali

( voi non convivete quindi in Tribunale : coppia di fatto omosessuale )

 

Poi Uniti Civili

 

Ovviamente "marito" legalmente parlando no, visto che non c'è il

matrimonio gay lo può dire solo il Lussemburghese sposato

 

Nel colloquiale potete continuare ad usare compagno o sostituirlo

con marito

 

Penso che in Italia prevarrà "compagno"

 

Cioè non cambierà molto...

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" Vi dichiaro ufficialmente coniugi "   comunque Io devo ancora capire uno che si cirinna cosa diventa

la formula che usano nelle cerimonie al comune è

"vi dichiaro uniti civilmente",

poi di solito il messo comunale aggiunge la postilla -non prevista dalla formula- "può baciare il suo coniuge" .

 

cmq sinceramente sta questione etimologica mi sembra di pura lana caprina, ma vabbè


 

 

non sono d'accordo sulle scarpe di vernice, i servizi fotografici in pose sognanti, le damigelle d'onore racchie e le torte a piani. Questo MAI

cioè vuoi togliere alle cirinnizzazioni tutta la mejo parte,

quella kitch & baraccona???

ma che palle sti froci moderni.. incontentabili!!! 

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Le unioni civili sono già considerate, da gran parte della società, dei "matrimoni" civili a tutti gli effetti, saranno celebrate come tali, anche se sono chiamate diversamente e differiscono in alcuni punti, tutti diranno che "si sposano", chiameranno marito o moglie il/a proprio/a compagno/a della stesso sesso.

Marito non implica la presenza di una moglie, come matrimonio non implica la presenza di una moglie e di un marito. Questi termini hanno già significati più ampi dacché è stato introdotto il marimonio egualitario.

Ci sono varie parole che hanno acquisito significato o significati diversi rispetto all'etimo, le strutture nel tempo vengono reinterpretate e la parola deve servire la realtà che va a descrivere, non il contrario. Non è la realtà a doversi adeguare alla sacralità di un termine e del suo etimo.

Tanto più che creare un nuovo termine vorrebbe dire - implicitamente - fare una differenza tra unioni omo e unioni etero, che è proprio quello che non si vuole fare.

 

Sì, Davyd, ma ho scritto anche questo:

 

Chiaro che questo è legato all'esistenza di un unico tipo di matrimonio - quello eterosessuale. Quando però esso è esteso anche alle coppie gay, di pari passo e per forza di cose, ''marito'' può assuemere un significato più ampio e implicare, dunque, un coniuge di sesso maschile come controparte. In modo analogo accadrà con il termine ''moglie'' per le coppie lesbiche.

 

Detto ciò, in Italia, essendo vigenti solo le unioni civili, effettivamente avrebbe più senso utilizzare un altro termine... ma mi pare che nella legge non compaia nessun nome specifico da dare ai contraenti (o almeno così ero rimasto, non ho seguito la vicenda dopo la scorsa estate), quindi si potrebbe far da sé, lol.

 

Che è sostanzialmente ciò che hai voluto dire te. :)

 

Il primo capoverso si riferiva al fatto che Mario1944 non avesse totalmente torto, e che non ne aveva fatto nemmeno una questione di matematica. D'altra parte, non sembra convito (lo si evince perfettamente negli ultimi post) nel considerare l'evoluzione di significato del termine nel tempo (d'altronde i significati delle parole non vengono legati solo alla loro origine - etimo - ma anche e sopratutto all'uso che se ne fa nella pratica).

 

@@Mario1944, in fin dei conti è quello che si vuole (equiparazione e uniformità allo status della coppia etero). Non mi pare ci siano più reali progetti - politicamente in vista - di modificare totalmente il modo in cui si uniscono le persone in una famiglia (l'imborghesimento ha trionfato!). Inoltre, l'utilizzo di altri termini che non siano ''matrimonio'' e ''marito'' o ''moglie'' darebbe sempre la sensazione di qualcosa di non equiparato... non si può che prenderne atto. (Anche per questo dubito sentirai mai dire che, ad es., io sono ''unito civilmente'' con Caio :).

 

PS. A me piace molto ''compagno''...

Edited by Layer
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cmq sinceramente sta questione etimologica mi sembra di pura lana caprina, ma vabbè

 

Sì e no

 

La mia idea è che i gay adotteranno un doppio standard

"marito" sarà detto fra di loro e "compagno" nei casi di presentazione

ufficiale in Società

 

Si assisterà cioè ad un uso "invertito" dei termini, il più ufficiale diverrà

colloquiale ed il più colloquiale diverrà quello "ufficiale"

 

Ovviamente posso convenire che si tratti di sfumature di costume, ma

credo sarà ciò a cui assisteremo

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@Mario1944, in fin dei conti è quello che si vuole (equiparazione e uniformità allo status della coppia etero).

 

Dipende da chi lo vuole....

Mi sembra che dall'equiparazione dei diritti della coppia omoerotica a quelli della coppia eteroerotica, equiparazione che, al di là delle utilità giuridiche ed economiche, dovrebbe implicare soprattutto, a mio modo di vedere almeno, un'equiparazione etica e sociale dell'amore omoerotico a quello eteroerotico, si stia passando, forse anche grazie all'omologazione lessicale che comunque veicola sempre una concettualità culturale, all'identità "copulare":

la coppia omoerotica, anzi l'amore stesso omoerotico è lecito eticamente socialmente in quanto perfettamente omologato a quello eteroerotico con annesse e connesse funzionalità riproduttive;   se il sesso dei due amanti è uguale, è un mero accidente, purché il "quadro copulare" sia quello tradizionale eteroerotico.

 

Se a molti sta bene così, fatti loro, ma mi si permetta di dire che a me non piace e non m'interessa:

non vogliamo, io ed il mio ragazzo, diventare  una moglie con marito e neppure un marito con una moglie.....


 

 

sinceramente sta questione etimologica mi sembra di pura lana caprina

 

La questione etimologica può essere di lana caprina, ma l'uso di una certa parola con un certo significato ha una portata concettuale non irrilevante:

non è la stessa cosa dire "gay", "sodomita", "invertito" e questo a prescindere dall'origine etimologica della parola, che può certamente essersi persa nel tempo.

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davydenkovic90

 

 

Mario1944 non avesse totalmente torto

 Mario1944 non va neanche letto, da tanto che ha torto su questa e alre questioni. xD

Stiamo qui a discettare su "marito".... ma "omoerotico" ti sembra un bel termine?

 

 

 

la coppia omoerotica, anzi l'amore stesso omoerotico è lecito eticamente socialmente in quanto perfettamente omologato a quello eteroerotico con annesse e connesse funzionalità riproduttive;   se il sesso dei due amanti è uguale, è un mero accidente, purché il "quadro copulare" sia quello tradizionale eteroerotico.

Cosa intendi per "quadro copulare"? Due persone che si amano, vivono sotto lo stesso tetto, hanno un cane, delle piante grasse, delle bollette da pagare ecc. ecc. che siano etero o omosessuali, non hanno forse bisogno dello stesso istituto giuridico che le tuteli?

Ah, no, forse hai ragione, meglio di no, altrimenti sono omologate alle coppie etero e si sentono in dovere di fare dei figli, che cosa poco chic.

Guarda caso in nessun paese estero dove ci sia il matrimonio egualitario è saltata fuori questa storia dell'etimologia, di termini che farebbero ridere usati per due uomini e non, invece, per un uomo e una donna.  E guarda caso quello che faceva molto ridere nel 1970 non fa più ridere oggi.

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  • 1 month later...
davydenkovic90

oggi pomeriggio mi trovavo al teatro dell'opera, a un certo punto un componente del cast non si è sentito bene ed è stato sostituito. In un primo momento hanno soltanto annunciato "ci scusiamo con il gentile pubblico, ci sarà un'interruzione di qualche minuto". Il signore tedesco seduto vicino a me mi ha chiesto di tradurre il messaggio. Un secondo messaggio annunciava la sostituzione del cantante. Ho tradotto anche questo e il tizio mi ha risposto (in inglese) "l'avevo immaginato, lo stavo proprio dicendo al mio "husband" qui accanto a me". Ho pensato a questo topic. Che gli avreste detto o cosa avreste pensato in quel frangente? Che non fosse azzeccato il termine che ha usato?

Edited by davydenkovic90
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