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Ragione e sentimento: è possibile conciliarli?


Betelgeuse

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Cari ragazzi, oggi vorrei porvi una questione spinosa a cui riflettevo questa notte: è possibile affrontare la vita con un'equilibrata dose di sentimenti e ragione? Pensate che sia meglio prendere le cose "solo di pancia", "solo di testa" o meglio una metà via?

 

Io penso che ci si debba schierare da una parte, o comunque propendere verso il cuore o la mente: ad esempio una persona che affronta tutto a cuore aperto non avrà rimorsi pensando che tutto ciò che ha fatto lo ha fatto con il sentimento, allo stesso modo un meticoloso calcolatore non avrà rimpianti poiché sa di aver attentamente analizzato ogni possibile scenario e di aver optato per il meno peggio. Temo che una mezza via possa essere dannosa: "Cavoli avrei dovuto essere più razionale, ragionarci di più" oppure "Se avessi ascoltato il mio cuore magari sarebbe andata meglio". 

 

Io mi schiero dalla parte dei razionali e, con tutta la modestia, non ho rimorsi/rimpianti o scelte sbagliate alle spalle. E' anche vero che ci si preclude tante capocciate che potrebbero far imparare molto :D Ma ne vale la pena?

 

Voi cosa ne pensate? Siete persone tendenzialmente più razionali e ponderate o più sentimentali e impulsive?

 

Vi lascio con questa citazione della grandissima Rita Levi Montalcini:

 

"Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambi."

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Secondo me fai un ragionamento un po' pericoloso. Basta un piccolo dettaglio fuori posto e la magia della tua perfezione di calcolatore supremo potrebbe infrangersi in mille pezzettini.

 

Insomma hai semplicemente bisogno di moltissima fortuna, per poter fare finta di essere il razionale padrone assoluto degli eventi vita natural durante.

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Ciascuno dovrebbe fare come si sente, ma io opterei per una mediazione tra sentimento e ragione.

 

Il sentimento per assaporare la vita e apprezzarne la ricchezza, la ragione per sfruttarne al meglio ogni parte.

 

E poi, versatiità, flessibilità in base alle circostanze: non tutte le persone sono uguali, non tutte le situazioni sono simili. E anche noi stessi tendiamo a crescere, cambiare e - possibilmente - migliorare con esse.

Edited by Layer
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Ciascuno dovrebbe fare come si sente

 

Se già mi inizi il discorso in questo modo hai già cosapevolmente o meno

deciso che ciò che vale veramente è la dimensione del "sentire" ( cioè il

sentimento soggettivo ) e non quella del pensare ( o la logica etc )

 

Ed in questo senso sei Romantico, anche se diponibile alla mediazione

con la razionalità

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Se già mi inizi il discorso in questo modo hai già cosapevolmente o meno

deciso che ciò che vale veramente è la dimensione del "sentire" ( cioè il

sentimento soggettivo ) e non quella del pensare ( o la logica etc )

 

Ed in questo senso sei Romantico, anche se diponibile alla mediazione

con la razionalità

 

L'ho imparato nel tempo, ed è ciò che consiglio. Anche se, scrivendo quell'incipit, per così dire, tentavo di preservare la libertà di scelta su quanto stavo per dire dopo la virgola...

 

Leggendo il tuo intervento, mi son sentito come quando - compilando un test MBTI - mi compare quale tipo l'INFP... un brivido per quanto m'assomiglia.

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Secondo me fai un ragionamento un po' pericoloso.

più che altro mi pare molto astratto e per nulla concreto:

l'Opener ci si deve trovare nelle situazioni per vedere poi come si comporterà in quel preciso frangente:

ci sono troppe variabili per poter dare una risposta definitiva: dalla location allo stato d'animo, passando per le implicazioni che qsi scelta comporterebbe

Edited by freedog
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Non so se prenderti sul serio o no. E' solo l'ennesimo topic per attirare l'attenzione.

E' un topic stupido. 

 

Da che pulpito viene la predica. Dopo questa direi che vi saluto :D

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Da qualche tempo io evito. Evitando non si gioca, non giocando non vinci ma nemmeno perdi...

Sono stato a lungo un giocatore d'istinto, e con un'istintualità molto vivace e, talvolta, vorace.

 

Il guaio è che la razionalità cool  la si esercita quando c'è almeno un barlume di passione a guidarti, altrimenti diventi un ragioniere.

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Io direi che l'opener associa il sentimento all'assenza di rimorso

cioè del senso di colpa

 

Dà quindi una lettura morale della dimensione del sentire, il sentimento

esime da colpa

 

Al contempo ci dice che la Razionalità ci potrebbe evitare i rimpianti

 

Se definire il rimorso è relativamente facile, definire il rimpianto è meno

scontato, è certamente una emozione riferita al passato ( occasioni perse )

ed è una emozione che in chiave gay significa : non mi sono esposto alla

riprovazione sociale, avendo vissuto con senso di colpa e soppesato il rischio

della mia omosessualità, sento però di non aver perso troppo perchè il mio

atteggiamento era ispirato a ragionevolezza.

 

Tutto ciò è sicuramente qualcosa di esemplificabile con facilità, ma è una lettura

molto parziale del conflitto ipotizzato

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La differenza tra il rimpianto e il rimorso è semplicemente che il primo è pentirsi per ciò che non si è fatto, il secondo al contrario per quello che si è fatto.

 

Sul topic: in realtà ragione e sentimento sono, o dovrebbero essere, poco disgiunte nella persona equilibrata.

Se amo, razionalmente la scelta migliore sarà dare seguito a quei sentimenti, e non reprimerli.

D'altro canto, a situazioni che secondo la mia linea di pensiero, la ragione, sono vantaggiose o svantaggiose, si accompagneranno presto sentimenti concordanti.

 

Per questo forse occorre davvero parlare di situazioni specifiche.

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Cambia forum. E' un consiglio di cuore e di testa insieme. 
 ahahahahah so morto xD

 

 

 

Da qualche tempo io evito. Evitando non si gioca, non giocando non vinci ma nemmeno perdi...
QUOTONE!

 

io sono più per il cuore (come tutti i napoletani :sisi: ) ma poi alla fine ragiono con le due teste.  

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