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Che limiti impone l'etica alla scienza?


Mother Fucker

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Mother Fucker

Stavo avendo una discussione nella chat e volevo vedere cosa ne pensate anche voi altri..il tema è il seguente..Secondo voi fino a che punto bisogna spingersi con la tecnologia?Cioè non si può negare che essa sia importante,soprattutto per quanto riguarda le scoperte mediche,internte,perchè no,ma come tutto c'è anche l' altro lato della medaglia,pensiamo alla robotica(proprio da qui nasce la discussione).secondo voi quali benefici può portare tale scienza?IO non ci vedo molto di buono,si parla di fare robot per sostituire cameriere,per sostituire squadre di emergenza e via dicendo,ma cosi cosa fare tutta quellagente che fa questi lavori?E poi non credete che succederà ocme in quei film di fantascienza dove dipenderemo totaslmente dalla macchine,già ora molti dipendono dal cell,internet ecc,ok si importanti e utile alle volte,ma non son mica tutto..si parla id un futuro lontana ma prima o poi arriva ..

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E, visto che a qualcuno potrebbe sembrare un topic da "Pc & Dintorni", tento di chiarire meglio quale sia il tema della discussione.La discussione si dovrebbe sviluppare intorno al rapporto fra l'uomo, l'automatizzazione e, implicitamente, il mondo del lavoro.

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Dunque, partendo dal presupposto che sono un futuro ingegnere informatico, quindi la cosa mi tocca abbastanza da vicino, diciamo che in generale sono favorevole all'informatizzazione della società, intesa come la tecnologia viene in aiuto all'uomo.Ma.Ci sono un paio di ma, in realtà, due lati negativi che in parte arrivano anche a coincidere, imho.Il primo è il rischio di diventare dipendenti dall'informatica e dagli aggeggetti elettronici. Quando ero piccola mi avevano fatto imparare a memoria il mio numero di casa, così, in caso mi fossi persa, avrei sempre saputo chi chiamare. Adesso gli adulti non ricordano più neanche il numero della propria madre, tanto c'è l'aggeggetto (il telefonino) che ricorda tutto al posto loro.Mettiamoci nella malaugurata ipotesi che l'aggeggetto si possa guastare. Quanti di noi ricorderebbero anche solo un numero della propria rubrica?Il rischio di queste cose è che appunto, facilitando le azioni delle persone, poi le persone stesse non sappiano più compierle da sole, in caso ne siano costrette.L'altra cosa che sospetto, e pare che ci siano studi che confermano questa cosa, è che, col fatto che adesso col computer si possono fare miliardi di cose insieme contemporaneamente, poi si inizi a perdere la capacità di fare una cosa sola singola bene.Non so se mi spiego, avete mai provato a scrivere una email, parlando contemporaneamente su msn con 4 o 5 persone? L'email, quasi sicuramente, verrà una mezza schifezza (almeno, le mie vengono così... :)).E il problema è che è anche un calo nella concentrazione, o almeno ho l'impressione che il cosiddetto multitasking porti a questo...E poi non parliamo dell'evoluzione dei rapporti interpersonali con l'avvento della tecnologia...adesso si conoscono migliaia di persone, in ogni angolo del globo, ma di quante di loro si è davvero amiche?Insomma, il discorso è bello, grande e variegato...Dal canto mio, non rinnego le nuove tecnologie, però...cerco di non diventarne dipendente, ho un'agendina su cui segno i numeri di telefono in caso mi perdessi o si formattasse il telefonino, e tutta una marea di accorgimenti del genere. :sisi:p.s. scusate se la trattazione non è il massimo, ho scritto il post in due minuti che sono in ritardo per la cena :)

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Mercante di Luce

Penso che questa informatizzazione e robotizzazione probabilmente ci sarà, ma guardando l'Italia ti viene da pensare, chi è che fa quei lavori? Perlopiù "manodopera esterna" cioè cittadini non italiani o comunque non europei.La popolazione stà invecchiando e ciò che questi robot dovranno fare sarà solamente servirla.Non penso che ciò provocherà una caduta dello stile di vita o dell'occupazione, semplicemente porterà gli umani ad occuparsi di altre forme di lavoro. Non dimentichiamoci che magari non esisterà più la badante, ma esisterà una forma di lavoro nuova, colui che cura la manutenzione delle macchine.Una svolta del genere è secondo me paragonabile alla rivoluzione industriale, molta gente è stata male durante quella svolta, molti si volevano ribellare, altri consideravano le fabbriche come "macchine del demonio", ma con il tempo tutto ciò è stato inglobato nella struttura della società e mi sembra che oggi viviamo meglio rispetto a trecento anni fa.

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