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Come si fa a rinunciare alla carne?


Saramandasama

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Saramandasama

Niente da fare.

Continuo a leggere: "Come si fa a rinunciare alle canne"

Sai che un danese leggerebbe "cane" al posto di carne?

È famosa la battuta -tra gli studenti danesi di italiano- "mi dia un chilo di cane"..

 

A meno che tu non abbia la r moscia..

Si potrebbe spiegare

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rinunci alla carne come fai con le sigarette: non ne compri più.

 

rimappa il senso del gusto su altre cose in sua sostituzione, e vedrai che ti passa qualsiasi stimolo.

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Niente da fare.

Continuo a leggere: "Come si fa a rinunciare alle canne"

TU????

RINUNCIARE ALLA CANNE??

sì vabbè..

ce sto quasi per crede...

ma proprio quasi, guarda...

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Hinzelmann

 

 

,,mmhh.. sei sicuro? ho qui davanti a noi un'amica che lavora in un alimentari x celiaci e mi dice che da lei è il contrario -probabilmente non sarà statisticamente affidabile come campione; però almeno in zona Prati pare sia così-

 

La popolazione celiaca, per la natura autoimmunitaria della malattia, risulta interessare
più le donne (129.225) che gli uomini (53.633) con una proporzione media di 1M:2F
anche se in alcune realtà la proporzione sale fino a 1M:3F

 

Questi sono i dati della relazione annuale al parlamento 2015 dei celiaci ufficialmente

censiti, che però si stimano essere solo una parte della popolazione intollerante al glutine

ovviamente sarebbero di più le donne solo se ritenessimo che -fuori statistica- si mantengano

le stesse proporzioni dei censiti

 

Nel Lazio il rapporto M/F è 5000 a 12000

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Mangio ancora carne...non provo gran pena per le bestie morte, ma in senso etico generale credo anch'io che la dieta vegetariana sia da preferire.

In compenso ho avuto solo fidanzati vegetariani.

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davydenkovic90

Io mangio poca carne, non è che mi faccia impazzire, preferisco di gran lunga le verdure come condimento per la pasta ad esempio, o nei panini. Non sono vegetariano perché mi capita di mangiarla e fa parte della mia dieta, quando faccio la spesa la compro, ma ne farei a meno senza troppi sforzi. Diventare vegano, invece, sarebbe utopia.

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Io senza carne non vivo.. ma non la mangio tutti i giorni. 

Come veterinario riconosco che ci sia il capitalismo dietro e lo trovo sbagliato. Definirei sbagliati pure gli allevamenti intensivi, ma d'altra parte gli animali sono ormai selezionati da anni, se non dal secolo scorso, a produrre sempre di più con il minor fabbisogno energetico nelle loro diete, per cui una manza chianina che vive in stalla, con una sua dieta adatta al suo rendimento.. beh morirebbe di fame se venisse liberata al pascolo. 

In Argentina invece è completamente diverso: i manzi nascono selvatici nelle pampas e dopo circa due anni vengono catturati per essere macellati. Le carni che ne derivano, quindi, sono molto più buone e magre. Ma in Argentina ci sono milioni di pascoli, un buon clima per il mantenimento di questi, cosa che è impossibile avere in Italia e in Europa in generale. 
Aggiungiamo pure che l'Europa, in confronto al Sudamerica, è densamente più popolata. 

Quindi, si.. benché la legislazione in materia di benessere animale durante l'allevamento, il trasporto e durante la macellazione, sia molto severa (si.. è molto severa.. basta leggere i "numeri" fissati, anche per la distanza delle grate dei pavimenti delle stalle, per farsi un'idea).. preferirei che ci fosse una maggiore informazione, ma che sia chiara e non impostata sul ricatto per smuovere gli animi (come fanno molti animalisti) incentivando le fake news, in modo da ridurre progressivamente il consumo di carne e da incentivare gli allevamenti bradi per ritornare a un allevamento più naturale (con conseguente aumento dei prezzi delle carni). 

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Quanto e' il consumo ideale di carne per massimizzare la salute delle persone ?

 

In svizzera il consumo annuale di carne pro persona e' sui 50-70 kg. Non credo proprio che nei secoli precedenti agli ultimi 70 anni si mangiava tanta carne, dunque le persone non sono costruite per quelle quantita'

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Saramandasama

Ansa

 

Celiaci, ma solo 'per moda'. Sono 6 milioni gli italiani che si considerano affetti da tale patologia seguendo, in realtà, dei falsi miti e sprecando ogni anno 105 milioni di euro per l'acquisto di cibi senza glutine a loro non necessari. L'allerta arriva dagli esperti, a pochi giorni dalla terza edizione della Settimana nazionale della celiachia che si svolgerà dal 13 al 21 maggio, proprio per sensibilizzare e far conoscere i veri rischi di questa malattia.

Il mercato del 'no-glutine' è in ascesa, con una crescita di fatturato e proseliti spinti anche dalle celebrità del mondo dello spettacolo. Da Gwyneth Paltrow a Victoria Beckham e Lady Gaga, con milioni di follower sui social, sono infatti tante le star accomunate dal pallino del gluten-free. Non sono celiache ma non portano in tavola nulla che contenga glutine, convinte di guadagnare così in salute e restare in forma.

 

Un equivoco, affermano gli esperti, come dimostrano i dati scientifici. Così, anche nel nostro Paese ogni anno si spendono 320 milioni di euro per prodotti senza glutine, ma di questi solo 215 derivano dagli alimenti erogati per la terapia dei pazienti celiaci, stando ai dati Nielsen diffusi dall'Associazione Italiana Celiachia (AIC) in occasione della Settimana Nazionale, dedicata quest'anno alla nutrizione e all'educazione alimentare per vivere al meglio una dieta che per i celiaci non è una scelta alimentare ma l'unica terapia possibile. Molte le iniziative previste durante la Settimana, che ha il patrocinio dell'Associazione Nazionale Dietisti: sul sito www.settimanadellaceliachia.it sarà possibile informarsi sugli eventi e online si potranno rivolgere domande a medici e dietisti, a disposizione attraverso mail e chat. "Nessuna ricerca - spiega Giuseppe Di Fabio, presidente AIC - ha finora dimostrato qualsivoglia effetto benefico per i non celiaci nell'alimentarsi senza glutine, anzi. Gli studi scientifici stanno ampiamente dimostrando che in chi non è celiaco l'esclusione del glutine è inutile". Come evidenziano dati appena pubblicati dal British Medical Journal, aggiunge Marco Silano, direttore del Dipartimento Nutrizione dell'Istituto Superiore di Sanità, "uno studio che ha seguito oltre 110.000 uomini e donne per 26 anni ha inoltre dimostrato che nei non celiaci l'esclusione del glutine non riduce il rischio cardiovascolare, come alcuni sostenevano".

 

La dieta senza glutine è invece essenziale per i pazienti celiaci: in Italia si stimano circa 600.000 casi, pari all'1% della popolazione, ma i diagnosticati ad oggi sono appena 190.000. Il Servizio Sanitario Nazionale eroga ai pazienti celiaci i prodotti dietetici senza glutine fino a un tetto massimo di 90 euro/mese per paziente: "I celiaci hanno faticosamente conquistato diritti e tutele che però - avverte l'Aic - rischiano di essere messi in discussione dal diffondersi della moda del senza glutine tra i non celiaci, che banalizza la malattia". I veri celiaci, invece, hanno spesso difficoltà anche nel mangiare fuori casa. Un aiuto arriva dal progetto 'Alimentazione Fuori Casa' di AIC: sono più di 4.000 i ristoranti, pizzerie, alberghi, gelaterie e laboratori che, in tutta Italia, hanno seguito un percorso di formazione da parte di AIC sulla celiachia. L'elenco completo è consultabile sul sito www.celiachia.it.

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Celiaci, ma solo 'per moda'. Sono 6 milioni gli italiani che si considerano affetti da tale patologia seguendo, in realtà, dei falsi miti e sprecando ogni anno 105 milioni di euro per l'acquisto di cibi senza glutine a loro non necessari. L'allerta arriva dagli esperti, a pochi giorni dalla terza edizione della Settimana nazionale della celiachia che si svolgerà dal 13 al 21 maggio, proprio per sensibilizzare e far conoscere i veri rischi di questa malattia.

avrà qualche attinenza con la relazione 1:2 o 1:3 che citava Hinz?

ripeto: la nostra amica che lavora in un alimentari x celiaci dice che da lei (campione statistico sicuramente non perfetto eccetera) son di più i clienti uomini -soprattutto teen agers, ci dice-;

poi magari lì sarà un'eccezione, vai a sapere!

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Io non capisco i presupposti del veganismo. Ha ancora una logica il non voler mangiare prodotti di origine animale provenienti da allevamenti intensivi come forma di protesta verso il trattamento riservato agli animali allevati, ma non riesco a capire per quale motivo un vegano non dovrebbe mangiare prodotti di origine animale provenienti da allevamenti in cui l'animale è trattato bene e con la giusta cura.

 

Mi sono tra l'altro cimentato nella lettura di appassionanti discussioni su forum veg riguardo la possibilità di mangiare le cozze perché non proverebbero dolore non avendo un sistema nervoso centrale. Tutto molto interessante.

 

Io comunque di carne ne mangio senza particolari preoccupazioni. Però più che la carne in sé che non mangio così spesso prediligo gli affettati.

 

Da bambino una volta i miei genitori - che sono vegetariani ma hanno sempre cucinato carne per me e i miei fratelli - dopo avermi messo la carne del piatto, mi chiesero se non mi dispiacesse neanche un po' per la povera mucca. Io con sommo cinismo risposi: "Embè, ormai è morta, tanto vale mangiarla".

Edited by Uncanny
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Io comunque di carne ne mangio senza particolari preoccupazioni. Però più che la carne in sé che non mangio così spesso prediligo gli affettati.

 

Da bambino una volta i miei genitori - che sono vegetariani ma hanno sempre cucinato carne per me e i miei fratelli - dopo avermi messo la carne del piatto, mi chiesero se non mi dispiacesse neanche un po' per la povera mucca. Io con sommo cinismo risposi: "Embè, ormai è morta, tanto vale mangiarla".

 

 

gli affettati sono quelli più cancerogeni...

 

la tua risposta è la stessa che mi dava mia mamma quando io le dicevo dei poveri animali usati per fare la pelliccia che voleva comprare. quegli animali sono si morti ma altri ancora vivi li sostituiranno presto sul banco del macellaio o in pellicceria.

 

di solito i vegetariani / vegani non vogliono mangiare la carne per non voler far uccidere animali per la propria alimentazione per empatia o amore per gli animali.

 

mi sembra un po' strano che hai genitori vegetariani e non hai capito perché lo sono. mai chiesto a loro ?

 

temi a fare CO coi tuoi genitori vegetariani ? mica ti ammazzano se sei gay....

Edited by marco7
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Il vegetarianesimo lo capisco eccome, quello che non capisco è il veganismo cioè non mangiare neanche uova, latte e formaggio. Posso ancora capirlo per quei prodotti che provengono da allevamenti intensivi, ma non capisco perché dovrebbe valere anche per uova, latte e formaggio provenienti da allevamenti in cui gli animali sono trattati con cura. I miei genitori non sono vegani, solo vegetariani.

 

Il tema CO è complesso e a dir la verità loro non sono neanche omofobi. Comunque è OT rispetto alla discussione.

Edited by Uncanny
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Per essere coerenti fi o in fondo bisognerebbe essere vegani e non solo vegetariani perche' per produrre latte e uova e' necessario uccidere degli animali. Non puoi avere le mucche e le galline che producono latte e uova senza avere anche i pulcini maschi e i vitelli maschi che vengono uccisi nel processo che permette la produzione di uova e latte.

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Ok per i vitelli maschi che poi finiscono al macello, ma per fare le uova non si uccide nessuno. I miei nonni tengono un piccolo pollaio da cui prendono le uova e non hanno mai avuto a che fare con pulcini.

 

Tra l'altro ho dimenticato il miele, altro prodotto che i vegani non mangiano. Anche di questo non capisco il senso.

Edited by Uncanny
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Il miele si e' una cosa speciale difficile da capire.

 

I tuoi nonni se hanno 5 galline non hanno comprato cinque uova tenute al caldo e fatte schiudere per avere le galline. Saranno servite per dire un numero dieci uova da cui sono nati cinque pulcini maschi e cinque pulcini femmine.

 

Le femmine stanno nel pollaio dei nonni mentre i maschi stanno o mangiati da qualche rettile o fatti crescere un po' e mangiati da qualche persona.

 

Non hai le galline femmine senza far schiudere uova che producono individui maschi. Ho letto che in svizzera o in germania (non ricordo esattamente) starebbero studiando per una macchina che seleziona le uova per capire se le uova daranno maschi o femmine ma e' molto costosa e non si sa funzionera'.

Edited by marco7
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"I celiaci hanno faticosamente conquistato diritti e tutele che però - avverte l'Aic - rischiano di essere messi in discussione dal diffondersi della moda del senza glutine tra i non celiaci, che banalizza la malattia".

 

Non capisco il senso di questa frase; se si allargherà il mercato di prodotti gluten-free non ritengo ci sia da temere un rincaro dei prezzi, al contrario i veri celiachi avranno più scelta per comporre la loro dieta....

Che male fa una moda "salutista" che, appunto, pur non dando vantaggi concreti non danneggia davvero nessuno?

 

Io non capisco i presupposti del veganismo. Ha ancora una logica il non voler mangiare prodotti di origine animale provenienti da allevamenti intensivi come forma di protesta verso il trattamento riservato agli animali allevati, ma non riesco a capire per quale motivo un vegano non dovrebbe mangiare prodotti di origine animale provenienti da allevamenti in cui l'animale è trattato bene e con la giusta cura.

 

Hai toccato un punto significativo; anch'io credo sia da preferire un consumo moderato di alimenti di origine animale con controllo della filiera, allevamenti al pascolo, volatili ruspanti eccetera...è un ragionamento poco applicabile "su larga scala" mi sa, ma in effetti mi fa più pena il pollo in batteria del vitello macellato. 

Poi mi taccio, non ho conoscenza di studi seri sulla nocicezione animale, che poi andrebbe distinta per specie.

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per produrre latte e uova e' necessario uccidere degli animali

 

Dove l'avresti letta questa cazzata? O_O

 

Per produrre latte è necessaria una gravidanza. La vacca viene inseminata, affronta la gravidanza, partorisce e poi viene mandata alla mungitrice meccanica, mentre il vitello diventerà una nuova vacca da latte (alimentata, prima, con colostro e, poi, con latte ricostituito) oppure viene mandato al macello al raggiungimento del peso di macellazione.

 

Per le uova.. se non sono fecondate dal maschio.. cosa ci nasce? Nulla. Sono solo un ammasso di cellule, proteine, grassi ecc.

Quanto ai pulcini maschi.. ormai sono cosa rara. Le campagne di selezione in base al colore del piumaggio (che possono avere solo le femmine) funzionano abbastanza ;) 

 

Dove sarebbe necessario uccidere degli animali? Veramente non ci arrivo.. 

posso capire il vegetarianesimo e ammiro chi ci riesce.. ma il veganismo no. E' solo una filosofia alimentare senza senso.  

 

Sul miele, il discorso è che non è solo "produzione" delle api.. ma anche loro forma di sostentamento durante l'inverno. Infatti la buona azienda apistica raccoglie solo metà del miele presente nelle arnie, mentre il resto lo lascia a disposizione degli "inquilini volanti" per sopravvivere all'inverno. 

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Quanto ai pulcini maschi.. ormai sono cosa rara. Le campagne di selezione in base al colore del piumaggio (che possono avere solo le femmine) funzionano abbastanza ;)

Dove sarebbe necessario uccidere degli animali? Veramente non ci arrivo..

 

Vuoi dire che le galline di un dato colore di piumaggio producono uova che produrranno solo galline femmine ?

 

Come mai nelle stalle dei produttori di latte ci sono solo mucche femmine ? Dove vanno a finire i vitelli maschi ? O non nascono vitelli maschi come per la selezione misteriosa sul piumaggio che tu citi ?

 

In ogni caso anche se riuscissimo a far nascere solo galline femmine e mucche femmine queste galline produttrici di uova e queste mucche produttrici di latte non moriranno in modo naturale di vecchiaia ma a una data eta' vengono uccise per far posto a galline e mucche piu' giovani e dunque anche chi si compra uova e latte causa la morte prematura di questi animali.

Edited by marco7
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@@Almadel, i galli.. almeno come animali da compagnia come li tiene una mia collega "vegetariana".. il bello è che puntualmente si azzuffano fra di loro. Tenere vitelli credo che sia un gocciolino più difficile.

@@marco7, sono i cosiddetti geni legati al sesso. Vengono selezionate galline che hanno determinati geni che vengono trasmessi solo alle femmine.
E' un po' laborioso, ma non impossibile. I pochi maschi che ne escono, vengono, purtroppo, scartati ma non si tratta di percentuali 50-50 ;)
Dal momento che vuoi rinnovare le galline ("quota di rimonta") diventa difficile ritornare al punto di partenza, ma ormai esistono aziende che si occupano di fornire uova e pulcini ibridi, allevati per questo scopo alle aziende ovaiole.
L'altro sistema è appunto la macchina che analizza le uova e quindi il sesso dei pulcini che devono nascere. 

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Saramandasama

@Yalen

 

Perché i maschi non li crescono per consumo alimentare? Non rendono bene forse per essere mangiati?

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E' bello essere vegetariani e vegani perché si rispetta la natura, per poi finire a comprare verdure e prodotti fuori stagione tempestati di putridume vario per arrivare sulle tavole o, meglio ancora, comprare prodotti di importazione estera che fra l'inquinamento che produce una nave per portarli e lo sfruttamento della manodopera, risultano dannosi in egual misura.

 

Mangio carne con coscienza e non finirò di farlo.

 

E non ascolto nessun vegano o vegetariano con inclinazioni nazi che hanno più a cuore la salute di un maialino che del genere umano che viene sfruttato per avere in tavola il loro cibo radical chic.

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Saramandasama

Si tratta di avere un po' di compassione, non sono tutti nazivegan.. Io rispetto chi riesce a non mangiare carne. Una dieta vegetariana, non sono sicuro di quella vegana, può essere tanto equilibrata quanto quella onnivora.

Secondo me è giusto sapere da dove e come viene macellata una bestia prima di finire sulle nostre tavole.

Ché può essere la vita migliore, vacche massaggiate

 

 

o a bere birra

 

 

ma sempre una morte orrenda faranno per poi essere dissezionate e degustate

Edited by Salamandro
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Secondo me è giusto sapere da dove e come viene macellata una bestia prima di finire sulle nostre tavole.

 

Infatti il problema non è la carne in sé, ma sapere come vengono trattati gli animali.

 

Non tutti gli allevamenti sono uguali e gli allevamenti intensivi sono effettivamente qualcosa di atroce.

 

Era per dire che, come lo schifo lo si può fare nell'allevamento degli animali, non è che basta essere vegetariani e mangiarsi la qualunque in verdura per non pesare sull'ambiente o avere la coscienza pulita.

 

Ci vuole più consapevolezza di quel che si mangia a 360°, limitando il consumo della carne e anche delle verdure fuori stagione.

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Perché i maschi non li crescono per consumo alimentare? Non rendono bene forse per essere mangiati?

 

Già.. tutto ha un costo.
Le galline ovaiole non sono "da carne", per cui i maschi di razza ovaiola sono più "smunti" e hanno una bassa resa.
Stessa cosa per i bovini maschi di razza da latte, anche se molti inseminano le vacche con il seme di un toro da carne, oppure impiantano un embrione di bovino di razza da carne, ma qui poi è facile riscontrare problemi al parto perché le vacche si troveranno a partorire vitelli più grossi con possibili distocie e "incastri" nel canale del parto.  

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