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Forse mi sto scoprendo gay/bisessuale?


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Non capisco perchè se ho delle inclinazioni verso il mio stesso sesso mi terrorizza cosi tanto.

Non credo ci voglia un genio.. Insomma l'omosessualità (ma possiamo dire qualsiasi cosa che non sia eterosessualità) viene discriminata in italia in tanti ambiti quindi è normale, purtroppo, avere questa paura.

 

Sicuramente non ti faresti problemi ad assaggiare il riso basmati dopo anni di risotti con il carnaroli, perché nessuno ti direbbe "mangi il basmati?? Che schifo! Bla bla bla".

Sicuramente non penseresti "cavolo se mi piace anche il basmati, significa che in questi anni facevo finta di farmi piacere il carnaroli??".

 

Esempio banale ma chiaro.

Per questo a me sembra disturbo ossessivo compulsivo:

non è preoccupato che si sappia che è attratto dai maschi

è proprio terrorizzato dall'essere omosessuale

e ripete che gli piacciono le donne in modo strano,

come se questo avesse senso o esorcizzasse qualcosa

(che gli cambia se è bisex?)

 

Se rileggete una qualsiasi altra testimonianza di DOC omosessuale in questo forum

troverete tantissime analogie con questa narrazione.

Hinzelmann
Peró soffocherei quella parte di me, collegata sicuramente a quelle esperienze, e che ogni tanto ritorna incazzata sotto forma di sogni erotici.

 

Invece che formulare teorie campate in aria perchè non ne parli con uno psicologo?

 

Una cosa è un sogno erotico dal contenuto angosciante, altra e ben diversa cosa un

fenomeno ipnagogico nella fase del dormiveglia tu dici prima cosa poi un'altra ed è

chiaro che non ne possiamo venire a capo noi, qui

 

Certamente stai soffocando la naturalezza e la libertà con cui hai vissuto la scoperta

del sesso, ma prendendo per buono il fatto che quella esperienza non è stata vissuta

da te con un "senso di umiliazione", tu con l'aiuto di una persona capace dovresti andare

alla ricerca di quello o quegli eventi che in qualche modo ti hanno "umiliato"

 

Tu hai dell'omosessuale sicuramente qualcosa ed è - secondo me - una sorta di spiccata

sensibilità per la tua immagine sociale, per ciò che gli altri potrebbero pensare di te

 

Solo che, nel caso dei gay, il motivo è del tutto evidente ( anche se questo non risolve da solo

tutti i problemi...) nel tuo caso l'omosessualità sembra un modo per evitare di confrontarti con

la vera causa del tuo senso di umiliazione

Lo psicologo dal quale sono in cura, a prima vista, mi ha diagnosticato un doc a tema omosessuale. Successivamente preró elaborando la cosa, abbiamo capito entrambi che non era cosi semplice la questione da liquidare. Le analogie sicuramente ci sono rispetto ad altri racconti e il fatto che sia terrorizzato dal fatto di potermi scoprire gay puó confondere le idee. La sottile differenza tra chi soffre di DOC e chi ha una omosessualità latente è che il primo, di punto in bianco, senza nessuna cosa che possa ricondurre all'omosessualità comincia a pensare di poter essere gay, il secondo invece, ha effettivamente delle fantasie omosessuali e ne diventa ossessionato. Quindi tra il primo e il secondo caso, la differenza è che ci sono oggettivamente delle basi su cui supporre ad una tendenza omosessuale.

Io ho delle fantasie che non rientrano nei canoni classici dell'eterosessualità, e ne sono diventato ossessionato perchè non riesco ad inquadrarle e a dargli il giusto valore e mi terrorizza il fatto che da queste fantasie, possa evolversi un'omosessualità esclusiva.

Heinzelmann, credo tu abbia perfettamente ragione riguardo al fatto che più che paura dell'omosessualità, ho paura dell'immagine sociale che ne comportorebbe. Ma penso che, per una persona che ha sempre gravitato attorno alle donne, sia umanamente comprensibile questa paura. È solo che dentro di me, vedermi come gay, mi fa strano, troppo strano.

Ad ogni modo, non voglio annoiarvi con i miei ragionamenti. Cercavo solamente dei confronti diretti con persone che si sono ritrovate nella mia stessa situazione e che successivamente abbiano capito ed accettato la loro omosessualità. Ricevere spunti di riflessione mi fa bene e vi ringrazio davvero molto

Vivo in un paesotto del sud, dove semplicemente per la gente l'omosessualità non esiste. Non se ne parla, non la si conosce. Viene tollerata, ma non completamente accettata. Questo ovviamente complica molto le cose ma di per sè, non sono una persona che si lascia molto influenzare dalla massa. Sono sempre stato un bastian contrario in tutto e il disagio deriva da dentro di me, non da fuori. L'ambiente ostile mi impaurisce, certo, ma fino ad un certo punto. Anche se mi trasferissi in una grande città mi sentirei ugualmente a disagio, perchè non mi percepisco come omosessuale. Non nel senso stretto del termine. A questo punto, credo sia solo una questione di incontrare le persone giuste. Non vedo altre soluzioni

Sei sonnambulo ?.

Mi viene il dubbio, perché sembra che quando eri sveglio hai aperto il topic e scritto le risposte, poi nel sonno ti sei alzato e hai iniziato ad editare i tuoi messaggi iniziando ad inserire tra le parentesi dei pensieri che la tua mente non doveva scrivere da sveglio.

Accipiccha, un po' come nei cartoni animati dove appaiono un diavoletto e un angioletto sulle spalle del personaggio del cartone, dove ognuno da consigli diversi dall'altro, in questo caso il diavoletto ti ha dettato quello che hai scritto, mentre l'angioletto di tanto in tanto ti diceva di scrivere quelle cose tra parentesi, poi nella totale confusione la tua testa è andata in tilt e hai iniziato a scrivere una determinata cosa più volte, una cosa che salta all'occhio.

 

E io che speravo che il topic prendesse una piega diversa, che peccato, sempre la solita roba.

 

Oscuro, potresti essere più esplicito? A cosa ti riferisci? Inutile negare che sono in tilt, se riesci a cogliere sfumature che a me sfuggono, mi faresti davvero un grande favore nel rendermele chiare. Tu dici che ho due "figure" che si contrappongono. Dove sta allora la verità tra le due secondo te?

Lo psicologo dal quale sono in cura, a prima vista, mi ha diagnosticato un doc a tema omosessuale. Successivamente prerò elaborando la cosa, abbiamo capito entrambi che non era cosi semplice la questione da liquidare. Le analogie sicuramente ci sono rispetto ad altri racconti e il fatto che sia terrorizzato dal fatto di potermi scoprire gay puó confondere le idee. La sottile differenza tra chi soffre di DOC e chi ha una omosessualità latente è che il primo, di punto in bianco, senza nessuna cosa che possa ricondurre all'omosessualità comincia a pensare di poter essere gay, il secondo invece, ha effettivamente delle fantasie omosessuali e ne diventa ossessionato.

 

Ehm, sì, gli psicologi tendono a classificare la faccenda come DOC quando il pensiero è percepito come intrusivo e "non tuo"...ad esempio, io sono un filino nevrotico da sempre, e mi capitava da piccolo durante la messa di pensare a delle sconcezze senza nessun motivo, se non che appunto si trattava di qualcosa a cui NON avrei dovuto pensare durante la messa. Ecco un esempio di DOC.

 

Nel tuo caso ci dici che una sorta di attrazione per il maschile c'è; sarebbe bello se tu potessi sperimentare un po' fuori dall'ambiente piuttosto limitato in cui ti trovi a vivere...le limitazioni di cui soffri riguardano solo la possibilità di esprimerti nel sesso o c'è dell'altro?

 

Dove sta allora la verità tra le due secondo te?

 

Ah ma nessuno può decidere per te :D

 

L'omosessualità è una condizione, agirla è una scelta.

L'omosessualità è una condizione, agirla è una scelta.

 

No, è un orientamento sessuale, puoi decidere di viverlo tanto quanto un etero, o reprimerti e rimanere casto a vita, ma non so quanto vivi. Scindere atto ed essenza è da queer/prete.

No, è un orientamento sessuale, puoi decidere di viverlo tanto quanto un etero, o reprimerti e rimanere casto a vita, ma non so quanto vivi. Scindere atto ed essenza è da queer/prete.

 

Queer/prete non me l'ero mai sentito dire; casomai si distinguono atto e potenza...

ma non voglio fare aristotelismi noiosi.

 

Rimango della medesima idea e sì, allo stesso modo l'eterosessualità è una condizione, ed agirla è una scelta.

Chiaramente rappresentando noi una minoranza per orientamento sessuale, condizione -dilla un po' come ti pare- agire i nostri desideri richiede un po' più d'impegno a quel che normalmente è richiesto ad un eterosessuale...

 

E' altamente innaturale  non  vivere  l'omosessualità tanto che si potrebbe dire che  la castità dei preti è innaturale  quando non ci sono  improbabili  patologie  per cui ti è raccomandato di  non vivere affettività e sessualità. Anche se sono etero.

 

Ma guarda che io non do del contronatura proprio a nessuno; non direi che la castità è innaturale, ma certo in molti casi richiede uno sforzo di cui poi quasi nessuno è capace....però meglio finirla qui, sennò salta fuori l'asessuale che si sente discriminato :D

Io comunque mi rammaricavo per il topic starter che non si sente libero appunto di far qualche esperimento.

Poi ragazzi, so che voi siete tutti giovani e curiosi, ma a me periodi più o meno lunghi di castità (dopo anni di divertimento notevole) tutto sommato paiono quasi fisiologici.

Edited by schopy

Queer/prete non me l'ero mai sentito dire; casomai si distinguono atto e potenza...

ma non voglio fare aristotelismi noiosi.

 

Rimango della medesima idea e sì, allo stesso modo l'eterosessualità è una condizione, ed agirla è una scelta.

Chiaramente rappresentando noi una minoranza per orientamento sessuale, condizione -dilla un po' come ti pare- agire i nostri desideri richiede un po' più d'impegno a quel che normalmente è richiesto ad un eterosessuale...

 

Se per agire intendi fare sesso ecc. con chi provi naturale attrazione sessuale ok. Atto e potenza sono insiti nella stessa cosa, la nostra sessualità, scinderli è molto da morale bigotta del tipo "non condanno i gay, condanno gli atti gay", quindi ravvediti. 

Se per agire intendi fare sesso ecc. con chi provi naturale attrazione sessuale ok. Atto e potenza sono insiti nella stessa cosa, la nostra sessualità, scinderli è molto da morale bigotta del tipo "non condanno i gay, condanno gli atti gay", quindi ravvediti. 

 

Ma chi vado condannando?? :D

Qui ragazzi vi devo mandare tutti a lezione dai gesuiti che vi insegnano a ragionare come si deve!

Scusate se insisto. Ma molto schiettamente: eccitarsi pensando di praticare una fellatio, è prerogativa sufficiente per potersi definire bisex o comunque non eterosessuale? Perchè, al momento, questo è l'unica cosa che mette in totale dubbio la mia identità sessuale. Che poi, agli albori, quanti si sono resi conto di essere gay perché si eccitavano vedendo/pensando ad un pisello?

Io non ci capisco veramente più nulla. Sto vivendo dentro un incubo che si cronicizza giorno dopo giorno. Non riesco ad accettare di avere queste inclinazioni. E tutto questo dimostra che non è l'omosessualità una malattia, ma chi la vive come me. È inutile girarci attorno, se ho certe fantasie e desideri non posso essere eterosessuale. È come se la mia più grossa paura si stesse materializzando davanti ai miei occhi. Non mi riconosco più quando mi guardo allo specchio. Non riesco ad accettare di provare attrazione anche per il mio stesso sesso e ancora di più non riesco ad accettare che dentro di me, le donne piano piano stanno perdendo il mio interesse erotico/sentimentale. Il tutto si aggrava perchè sono solo e sto combattendo questa battaglia in silenzio. Avrei davvero bisogno di rivolgermi a qualcuno, di ritrovare contatti con la realtà e con questa nuova realtà. Nello stato di sofferenza in cui mi trovo, non si parla più di essere o non essere gay, ma di sopravvivere come essere umano.

Aiuto

Mi dispiace che il tuo attuale psicoterapeuta non capisca

che hai un DOC omosessuale grande come una luna di Giove.

E immagino che voi doccati non cambiereste mai un terapeuta

che vi dica che non siete doccati, ma ascolta un cretino: vai da un altro.

 

In questo forum abbiamo avuto anche doccati che hanno fatto sesso con altri maschi

e che poi uscivano di testa perché non gli era piaciuto abbastanza;

si trovavano una ragazza, gli tornava l'idea dei maschi e scoppiavano di nuovo.

 

Noi non sappiamo come ci si esce, perché non ci siamo mai entrati.

L'omofobia interiorizzata è una brutta bestia, ma tu hai un altro problema.

Un problema che non risolverai scrivendo dieci pagine su questo forum.

"omogenitalità" è un termine che non ho mai sentito, forse vuol essere un parolone per alludere ad inenarrabili feticismi?

 

 

 

A me l'omosessualità mi ha sempre terrorizzato sebbene non sono mai stato omofobo verso gli altri (ma verso me stesso) ed ora che comunque, mi sono informato, sarei forse più pronto ad accogliere eventualmente un orientamento sessuale non-etero. Se qualcuno può raccontarmi le proprie esperienze e darmi qualche consiglio

 

Stai compulsando, è abbastanza negativo che tu cerchi le famose, inutilissime conferme esterne.

Arriva uno che ti dice "ah sì è successo anche a mio cugino Giambattista, secondo me sei gay" e tu corri disperato a cercar la disconferma "eh ma mi piace la figa". Arriva l'altro e dice "eh ok allora non puoi esser gay, sei etero" e tu corri a cercare la disconferma "eh ma una volta un mio amico mi ha segato" ecc ecc il ciclo è infinito.

 

Sei nel pieno del DOC e quindi sbagli a priori nel volerti accanire sul contenuto dell'ossessione.

 

Il problema è il contenitore dell'ossessione, cioè il tuo modo di pensare.

 

Per quale stracazzo di motivo, per esempio, al termine di un appassionata storia d'ammore per una gentile fanciulla devi metterti a pensare a segrete componenti misterico-esoteriche che celerebbero parziali attrazioni falliche all'interno dei tuoi sogni?

 

Questa è nevrosi ossessiva, e tu devi smetterla di pensare al contenuto. Devi ricominciare la terapia chiedendoti NON "che orientamento ho", ma piuttosto PERCHE' ne sono così disperatamente ossessionato.

 

Non esistono risposte a domande impossibili.

Doc o non doc, questo è il risultato dell'omofobia generale. Se non ci fosse tutto questo stigma che affligge la comunità gay, un ragazzo come me che nutre dubbi di questo tipo, a cuor leggero, si sarebbe preso come minimo il beneficio del dubbio, e successivamente il lusso di esplorare un po più a fondo la propria sessualità per comprendere gli stimoli "non-eterosessuali" che avverte e successivamente capire che, o erano solo frutto di ansie e fantasie di una realtà distorta prodotta dalla propria mente e dall'ansia, o abbracciare un lato bisessuale che non si conosceva di se ed integrarlo con la propria identità, arricchendola.

E invece NO! 

La diagnosi di Doc mi è stata fatta ormai svariate volte, e sono portato a credere che, come mi è capitato anni fa, mi sia capitato di nuovo di ossessionarmi eccessivamente sulla mia componente omosessuale (teorica o reale che sia).

Non potete nemmeno immaginare il delirio, il senso di inferiorità, la sofferenza e la follia che provoca un disturbo del genere. Il dover per forza rientrare in determinati schemi, il dover vivere con la paura costante di essere una persona che si è sempre presa in giro, il non poter costruire relazioni perchè il dubbio è sempre li, in agguato, di potersi scoprire gay dopo una vita etero e portare il peso costante della presunta menzogna verso se stessi e il peso di avere la responsabilità verso chi ti sta vicino come gesto di rispetto nei suoi confronti. 

Questa non è vita.

Grazie di cuore a tutti voi 

Non voglio sconvolgerti l'esistenza, ma esiste una cosa chiamata bisessualità..

 

Insomma se passi una vita etero soddisfacente e poi ti vengono fantasie omo, beh potresti essere bisex. Non capisco perché dovresti essere gay.

 

Se poi un medico ti ha diagnosticato un doc, allora è un altro paio di maniche e più che un forum gay ti serviranno cure adeguate come per ogni malattia.

 

 

Doc o non doc, questo è il risultato dell'omofobia generale. Se non ci fosse tutto questo stigma che affligge la comunità gay, un ragazzo come me che nutre dubbi di questo tipo, a cuor leggero, si sarebbe preso come minimo il beneficio del dubbio

 

Hmmm nì... forse in un primo momento si potrebbe trarre una conclusione del genere, ma in realtà l'omofobia conta un po' meno di quello che uno può pensare. Il DOC può venire su qualsiasi contenuto: pensa c'è gente che ha il DOC da relazione, c'è chi ha il DOC da incidenti, chi ha il DOC ipocondriaco, chi ha il DOC religioso ecc ecc. Il problema non sta nel contenuto del pensiero, ma nel modo di pensare.


Cioè se io sono ossessionato dall'idea di commettere peccato, dall'idea di prendermi una malattia, dall'idea che la mia relazione fallirà, dall'idea di fare un incidente, dall'idea di essere gay, il mio problema non sta nel peccato/partner/malattia/incidenti/orientamento, ma nel fatto che sono ossessionato dall'argomento ed esso mi ha invaso la mente fino a paralizzarmi.

 

Ciò accade perché sto cercando di risolvere con la logica aristotelica una questione OPINABILE.

Hinzelmann

 

 

"omogenitalità" è un termine che non ho mai sentito

 

E' un termine che serve alla funzione di separare la sfera degli atti compiuti, dalla persona che li compie

al fine di negare l'esistenza di una persona omosessuale Il termine ha una sua storia, abbastanza legata

al diritto canonico

 

Di base si arrivava a negare la possibilità di annullare un matrimonio contratto con una persona

omosessuale, perchè avrebbe significato riconoscerne l'esistenza come persona, era un matrimonio

valido ancorchè uno dei coniugi avesse comportamenti omogenitali, che costituivano singoli crimini

morali, corrispondenti ad un bisogno solo fisico-saziativo.

Saramandasama

Interessante come anche l'interesse di scene, che si soffermino sul pene, da parte di fruitori eterosessuali(maschi) di porno sia definito "omogenitale" più che omosessuale..

 

http://www.molisepsicologia.it/Transessualita.htm

 

(Nella stessa pornografia il pene è ossessivamente e ritualisticamente centrale e conferma l'intensa reazione erotica maschile; questa reazione non può però essere definita omosessuale poiché è strettamente confinata al genitale e potrebbe meglio essere descritta come omogenitale.)

 

 

 

Il problema è capire quando dall'omogenitalitá si passi all'omosessualità..

Edited by Salamandro

@Almadel

Tralasciando che la tua visione delle cose è tra le più obiettive tra gli utenti del forum; mi è capitato di leggere un tuo intervento dove dicevi che prima di scoprirti gay ti eccitavi tranquillamente davanti a pornografia lesbo, avevi rapporti sessuali etero soddisfacenti e che solo dopo aver provato con un uomo hai scoperto la tua vera sessualità e che non potevi definirti represso semplicemente perchè non avevi ancora provato. Lo sai vero che questo annienta ogni certezza in campo di sessualità? Soprattutto considerando che ho effettivamente delle curiosità/eccitazioni riguardo alla sessualità gay. E se pure io, non avendo mai provato, alla fine scoprissi che è esattamente cosi la questione?

@Sampei

Il tuo nick è dovuto ad una passione per la pesca sportiva? Sarebbe raro trovare un pescatore nella comunità gay :) mi pare che sei abbastanza ferrato sull'argomento DOC. Non ti nascondo che io sono un ossessivo di natura e se non è l'omosessualità ad ossessionarmi, sta sicuro che troverei qualcosa per riempirmi la testa e rovinarmi la vita. Ma ci tengo a sottolineare il fatto che io non mi ossessiono su cose astratte (potrei mai ossessionarmi sul fatto che il cielo è azzurro e cercare di capire e dimostrare perchè non è rosso?) ma su cose reali. Se oggettivamente non avessi nessun dubbio sulla mia sessualità, dubito ne sarei diventato ossessionato. Quindi, l'unica vera domanda che mi viene da fare è:

 

Cosa vuol dire essere gay e etero?

 

Sei gay perchè ti piace il cazzo? Sei etero perchè ti piace la figa? Sei gay perchè ti masturbi pensando agli uomini? Sei etero perchè ti masturbi pensando alle donne? Sei gay perchè ti innamori di uomini?

 

In ogni angolo di questo forum e non solo, si possono trovare testimonianze che dimostrano tutto questo e l'esatto opposto.

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