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Elezioni politiche italiane del 2018: chi votate?


Elezioni 2018: chi votate?  

96 members have voted

  1. 1. Chi votate?

    • Partito Democratico
      23
    • Movimento 5 Stelle
      18
    • Forza Italia
      2
    • Lega dei Popoli
      2
    • Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
      6
    • Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista
      3
    • Sinistra Italiana
      6
    • Alternativa Popolare
      0
    • Campo Progressista
      2
    • Possibile
      3
    • Unione di Centro
      0
    • Scelta Civica
      2
    • Movimento Nazionale per la Sovranità
      0
    • Direzione Italia
      0
    • Rifondazione Comunista
      0
    • Radicali Italiani
      8
    • Partito Socialista Italiano
      0
    • Partiti regionalista/autonomista/indipendentista locale (inserire il nome)
      0
    • Altri (inserire il nome)
      3
    • Non voto/Scheda bianca o nulla
      18

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Affaritaliani.it

La politica italiana, da destra a sinistra, cerca le sue "ancore di salvezza" da gettare nel mare in tempesta previsto per la prossima primavera, quando, dopo le elezioni, bisognerà evitare che il Paese vada alla deriva. Negli incontri riservati in moltissimi fanno due nomi per un futuro governo, come scrive La Repubblica: Romano Prodi e Giuliano Amato.

Così i due "cavalli di razza" sembrano tornare a galoppare insieme: il Professore è la boa intorno alla quale ruota il centrosinistra, il giudice costituzionale la carta segreta di Silvio. Perchè dalle urne difficilmente usciranno certezze. Anzi, probabilmente inizierà un lungo lavoro di mediazione tra diverse forze politiche.

Chi può essere in grado di presentarsi in Ue? C'è anche un terzo nome: Mario Draghi, che però ha fatto sapere di voler concludere il mandato alla Bce (fino al 31 ottobre 2019). Berlusconi, allora, punta tutto su Amato, che potrebbe convincere anche il Pd. Nel Pd invece si spera in Romano Prodi, che potrebbe essere capace di conciliare le diverse anime.

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56 minutes ago, Rotwang said:

Negli incontri riservati in moltissimi fanno due nomi per un futuro governo, come scrive La Repubblica: Romano Prodi e Giuliano Amato.

marò..

il nuovo che avanza(va), eh?

poi non vi stupite se a votà vanno solo i vecchi...

con l'aria che tira la Bonino ogni volta che apre bocca in campagna elettorale fa un -2%....

se il PD vuole recuperare deve fare un po' il guascone, tipo quello che ha fatto Renzi in occasione della riconferma di Visco, lasciare libero Minniti e fare un'alleanza con un partitino cattolico silente (Alfano è perfetto.. talmente inoffensivo che nessuno ricorda che sarebbe ancora ministro degli esteri)

Edited by conrad65

Beh mi pare di capire si vada nella direzione opposta, la Bonino non vuole chiamare alleanza o coalizione, quello che per lei è un mero "apparentamento"

Il ché fa sottintendere che vuole mantenere la libertà di dire ciò che vuole su Europeismo e Immigrazione

Tuttavia se l'aiutano a raccogliere le firme, "l'alleanza" con il PD ci sarebbe

Ciò che invece pare rifiutare è l'ipotesi di convergere su una lista unitaria, vuoi coi Verdi di Bonelli, vuoi con Campo progressista di Pisapia rispetto a cui sussistono troppe divergenze sulle politiche economiche e del lavoro.

Quindi di fatto sarà una lista Liberale pura, con forti connotazioni europeiste, che è poi ciò che la Bonino ha fatto in passato ma in contesti certamente meno sfavorevoli di oggi

Ciò che mi pare Le si possa concedere, è che non sarà una liberale alla Macron e alla Lindner, che si dicono Europeisti ma in realtà concepiscono l'Europeismo in chiave di interesse nazionale, presumibilmente sarà una Europeista "sincera" ( se vogliamo essere buoni ) o "ideologica" ( se vogliamo essere critici )

Ed altrettanto farà sulla immigrazione, scrupolosa osservanza del diritto umanitario internazionale e conversione dei rifugiati in forza lavoro, per integrarli ( sempre come Lindner, ma senza infingimenti o ipocrisie )

Certo che da sola possa superare la soglia del 3% la vedo dura...ma forse l'1% che porta dei voti a Renzi lo può fare, magari attraendo anche una piccola percentale di quelli che tu chiameresti "Boldrinisti Indecisi" cioè persone di Sinistra favorevoli ad una società aperta ed al multiculturalismo ( quanti voti però potrebbe far perdere ad altri è difficile dirlo...)

Edited by Hinzelmann

l'intervista di D'Alema al Corriere è tutta da leggere... si può anche essere in disaccordo su quasi tutto, ma difficile negargli una capacità di lettura e di sintesi politica di cui altri sono totalmente carenti

http://www.corriere.it/politica/17_novembre_24/renzi-populista-negoziato-surreale-8f0c51da-d08d-11e7-90be-0a385e484c27.shtml

...

Se noi avremo dei voti, non saranno tolti al Pd, ma recuperati all’astensionismo. Smettiamola con queste sciocchezze che fanno soltanto del male, e cerchiamo di rispettarci. Non siamo dei matti, vogliamo riaprire una prospettiva di governo del Paese, ricostruire un centrosinistra autentico. Se avremo una forza consistente, costringeremo il Pd a dialogare con noi.

...

sulla legge elettorale

È una legge mostruosa, pasticciata, confusa. Il Pd l’ha voluta pensando che il voto utile ci avrebbe schiacciato; poi in Sicilia hanno visto che il voto utile schiaccia loro. Sono rimasti imprigionati nella trappola che avevano preparato per noi. Mi chiedo che gruppo dirigente sia questo: dovrebbero essere gli eredi, oltre che di nobili tradizioni, di una certa professionalità politica. Ma se il bipolarismo diventa tra 5 Stelle e il centrodestra, la cui riunificazione è stata favorita da questa legge scritta dal Pd sotto dettatura di Forza Italia, allora chi non vuole Berlusconi voterà Grillo, e chi non vuole Grillo voterà Berlusconi.

...

Questa nostra fase costituente è caratterizzata da un’enorme partecipazione della società civile, del cattolicesimo popolare. Le nostre liste saranno le più aperte. La fondazione Italianieuropei ha collaborato all’organizzazione di due convegni con l’Associazione Elpis e la Romana di Studi e Solidarietà, vicine al mondo dei gesuiti e a quello dell’Opus Dei, per parlare di disuguaglianze e migranti. Questi sono gli interlocutori, questi i temi.

...

E Pisapia cosa farà?

Non lo so. Mi pare un uomo tormentato, incerto. Nelle dichiarazioni è stato molto più radicale di me, ha chiesto al Pd netta discontinuità di programmi e di leadership. Ora leggo che Campo progressista sta negoziando con il Pd. Mi aspetto siano coerenti. Discontinuità è una parola forte, non un elenchino di promesse per la prossima legislatura.

...

Quello che stiamo costruendo non sarà più Mdp, sarà qualcosa di significativamente più ampio. La prospettiva per il dopo-voto è di una forte centralità del Parlamento. E noi ci saremo.

Sulla legge elettorale mi trovo d'accordo è ciò che dicevo io, nel senso che sembra che Renzi sia stato trascinato ad approvare una legge che avrebbe dovuto ridimensionare Sovranisti Grillini e Sinistre, attribuendo quindi a PD e FI una sorta di leadership, o centralità

Di fatto però chi sale nei sondaggi e supera la Lega ( Salvini da onnipresente, mi pare ora ridimensionato anche nelle presenze TV ) è Forza Italia, mentre il PD è in forti difficoltà

Già il fatto di delegare Fassino, fa capire che Renzi ad una coalizione non ci ha mai creduto e non l'ha mai veramente voluta...l'ha fatto spinto dai Franceschini, i Prodi, gli Scalfari ma non ha preso una iniziativa politica vera, anzi ha posto paletti ben precisi ( no abiure, parliamo solo del futuro etc ) ma allora perchè questa legge? Fatta in questo modo...poi, cioè senza voto disgiunto in cui l'elettore poteva supplire al deficit delle classi dirigenti

Ciò che sta emergendo sono una serie di difficoltà accessorie, cioè la difficoltà a ricomporre pure le scarse forze disponibili fra di loro: Bonino Bonelli Pisapia Nencini Casini etc E non è da escludersi, anzi è probabile pure una scissione fra gli Alfaniani o -peggio- un loro dissolvimento

Non che questo avrebbe risolto il problema di fondo...ma certo una coalizione con tante liste civetta rischia di apparire poco credibile

A questo punto Renzi predispone una situazione per cui l'unica risorsa del PD è Renzi medesimo, o lui riesce a recuperare l'astensionismo con la sua comunicativa ed una campagna elettorale azzeccata ( ma le sue capacità sono state testate solo in una elezione europea non stiamo parlando di un Berlusconi che ha dimostrato di esserne capace dal 1994 in poi ) oppure potrebbe essere un disastro

Al Pd e a Renzi che i Radicali si presentino con una propria lista o con una lista unitaria assieme a Verdi e Psi cambia poco, interessa più che altro ai diretti interessati, perchè se i Radicali non superano il 3% non ottengono seggi, però se superano l'1% quei voti vengono cmq assegnati al Pd e alla sua coalizione, e l'1% è una soglia abbordabile pure per i Radicali.

Anzi dal punto di vista meramente elettorale forse le liste singole potrebbero anche raccogliere qualche voto in più da parte dei puristi (cioè quelli che dicono "io voto solo se c'è una lista radicale non una lista con dentro i verdi").

Cmq i Radicali in passato hanno già fatto liste uniche con altri partiti (vedi Rosa nel Pugno con i socialisti), quindi potrebbero benissimo ripetere l'operazione.

D'Alema e Mdp fanno ovviamente le vittime ma questa legge elettorale non ha nessun elemento che li metta particolarmente in difficoltà, se Renzi avesse voluto fare una legge contro di loro avrebbe messo uno sbarramento molto più alto (e non uno sbarramento al 3% che rende anche per Mdp piuttosto agevole il suo superamento), oppure avrebbe messo sbarramenti differenziati per quelli che non si coalizzano (come avveniva per il Porcellum) così da costringerli ad una alleanza.

Al massimo può essere il M5S a lamentarsi della legge elettorale, visto che una qualsiasi legge elettorale che preveda le coalizioni pre-elettorali mette in una situazione di svantaggio un partito che indisponibile a qualsiasi alleanza (come appunto il M5S).

Renzi ha cercato di fare una legge elettorale con chi ci stava visto che cmq una legge elettorale andava fatta e sarebbe cmq stato peggio andare al voto con il Consultellum, poi ovvio che a Renzi non ha mai particolarmente amato le coalizioni ma infatti l'iItalicum (che era la legge elettorale voluta da Renzi) non le prevedeva.

D'Alema fa i soliti giri di parole per nascondere una verità molto semplice, cioè il fatto che lui vuole uccidere politicamente Renzi (visto che Renzi ha cercato e in parte è riuscito a rottamarlo), perchè parla di "costringere il Pd a dialogare con loro", ma se è proprio il Pd che ha aperto ora ad un dialogo con loro e loro gli hanno sbattuto la porta in faccia, poi se non dialogano e non sia alleano ora non serve a nulla costringere il Pd ad un dialogo dopo le elezioni, perchè nella situazione post elezioni o il Pd avrà perso e quindi staranno all'opposizione e non potranno cmq fare nulla accordandosi e dialogando dopo, o il Pd dovrò fare un governo di unità nazionale con FI e quindi anche in questo caso nessun dialogo con Mdp, o il Pd vincerà con la sua coalizione e quindi pure in questo caso un dialogo con Mdp non servirà ad un tubo.

8 hours ago, Sbuffo said:

Al Pd e a Renzi che i Radicali si presentino con una propria lista o con una lista unitaria assieme a Verdi e Psi cambia poco

Non è vero, chi si apparenta in liste civetta che non hanno chance di superare la soglia del 3% il giorno seguente inizia a parlare del fatto che "ci vuole pari dignità"

Affermazione che in genere conduce alla richiesta...di circoscrizioni in cui presentare propri candidati all'uninominale

Quindi, come minimo, il fatto che queste liste non si coalizzino fra di loro porterà alla richiesta di avere candidature all'uninominale

Lo abbiamo già visto con il mattarellum...certo non è detto che capiti, ma già gira voce che Campo progressista chieda un certo numero di candidature a pie' di lista del PD ( ovviamente non ci si deve fidare delle voci che circolano in campagna elettorale...ma ad un certo punto le liste andranno fatte e si vedrà )

Quindi come minimo interessa al PD per il banale motivo che potenzialmente renderebbe necessario fare spazio a candidature non proprie, tanto è vero che il PD cerca di evitarlo spingendo per delle intese ( con scarso successo ) in secondo luogo è un danno di immagine complessivo perchè il giorno dopo si finirà per parlare di "mercato delle vacche" e di "armata brancaleone" ( anche questo ovviamente è già successo )

In terzo luogo è vero che una lista al proporzionale non apparentata ha più visibilità, ma all'1% bisogna anche arrivarci, è chiaro che sondare le intenzioni di voto di partiti che navigano fra lo 0,1% e l'1,1% e ad oggi stanno nel calderone "Altri" è praticamente impossibile, ma il successo di una lista può anche determinare l'insuccesso di altre due

Scelta Civica ha deciso di formare una lista nazionale europeista alleata di Forza Italia.

La direzione del partito ha dato mandato politico al segretario Enrico Zanetti per raggiungere questo obiettivo. Ma l’alleanza con Forza Italia, accolta subito positivamente da Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera, porta anche malcontento. Tre dei sei parlamentari del gruppo di Sc a Montecitorio – Ernesto Auci, Angelo D’Agostino e Valentina Vezzali – hanno lamentato quello che definiscono un “cambio di linea politica del partito”. “Una decisione – dichiarano i tre – assunta all'unanimità solo perché tre parlamentari su sei, rappresentativi di una parte significativa della sua classe dirigente, dei suoi militanti e dei suoi iscritti, non erano presenti alla riunione.

Ci saranno quindi anche i Liberali Europeisti di Centrodestra Lol

Direzione Nazionale di Alleanza Popolare:

7 giorni di tempo per valutare se

1) andare con il PD con un proprio candidato premier (??) ---indirizzo Alfano

2) andare da soli e puntare al 3%  ---indirizzo Lupi

3) no ad alleanza con il Centrodestra --- indirizzo Formigoni

Formigoni ha votato contro, ma Lupi è della partita

Il Messaggero

Silvio Berlusconi scende di nuovo in campo. Esattamente come nel '94 anche se stavolta il «pericolo» che vuole scongiurare non è quello comunista ma dei 5 stelle che «non hanno né arte né parte» e si fanno guidare da «un vecchio comico e da un esperto di comunicazione». È un pieno ritorno in campo quello del leader azzurro che, ospite da Fabio Fazio, si definisce un candidato «del presente» pensa ancora a sé stesso come possibile candidato premier ma, se la sentenza di Strasburgo non arrivasse o fosse negativa, lancia un nome inedito come frontman per Palazzo Chigi del centrodestra unito: «il generale Leonardo Gallitelli, uno dei migliori vertici del Corpo dei Carabinieri».

Nello stesso giorno in cui Matteo Renzi ha chiuso la Leopolda, Berlusconi era prima salito sul palco di IdeeItalia, la cosiddetta contro Leopolda di FI, organizzata a Milano da Paolo Romani e Mariastella Gelmini. «Non avevo presente la contemporaneità. La Leopolda ha chiamato i giovani, che sono una parte dell'Italia che non vede il futuro e su cui dobbiamo intervenire ma noi abbiamo sentito tutta Italia» ha rivendicato all'inizio di un intervento fiume ha ripetuto le sue proposte, dalla flat tax per famiglie e imprese all'abolizione del bollo sulla prima auto. Poco però è lo spazio dedicato alla sinistra: «parlano solo dei conflitti fra di loro».

E, a Che tempo che fa, l'ex premier ha bollato come «irrealistica» l'ipotesi delle larghe intese con il centrosinistra mostrandosi invece convinto di vincere. «Il centrodestra sta al 38% secondo gli ultimi sondaggi, nel 2013 quando ritornai in campo nel giro di 23 giorni di campagna elettorale aggiunsi 10 punti , ora abbiamo avanti 4 mesi per crescere», ha sottolineato. È il M5S il vero nemico sul quale punta il dito Berlusconi. Luigi Di Maio «ha un faccino pulito» ma è «una meteorina. L'unico lavoro che ha fatto è stato lo steward al San Paolo per vedere gratis le partite del Napoli» mentre «Beppe Grillo è un vecchio comico» e l'87% dei parlamentari M5S non ha mai presentato una denuncia dei redditi, quindi non ha mai lavorato, è la stoccata di Berlusconi.

«Sono loro - ha aggiunto il leader azzurro - i veri professionisti della politica. Via dal Parlamento non saprebbero come campare». Parole alle quali ha replicato seccamente Luigi Di Maio, anche oggi in tour a Milano. «Berlusconi ci attacchi pure ma la sua rivoluzione liberale ha fallito. Sta facendo con noi quello che faceva la sinistra con lui, perdendo sempre». Sia alla «contro Leopolda» sia su RaiUno Berlusconi si è soffermato anche sul programma.

«Un work in progress sul quale c'è già stata una prima approvazione di Fdi e Lega», ha spiegato annunciando un incontro «prossimo» con i suoi due alleati. Non saranno però gli unici perché - ha spiegato - il centrodestra avrà una «quarta gamba» formata già adesso da «una decina di piccoli partiti». Il ruolo principale sarà di imprenditori e professionisti. Nel «suo» governo, il Cavaliere vede 20 ministri, 12 «superprotagonisti» della società civile e 8 politici, tre di FI, tre della Lega e due di FdI anche se bisognerà «fare spazio alla quarta componente del futuro centrodestra».

E non ci sarà bisogno di sancire un patto 'anti-inciucio davanti a un notaio, come aveva proposto il segretario della Lega Matteo Salvini, perché dal notaio si va «quando non ci si fida». E da gennaio il leader FI visiterà tutte e venti le Regioni italiane. «Tornare è un mio preciso dovere, come lo fu nel '94, per evitare che il Paese vada in una situazione grave e pericolosa. Lo farò con le forze di chi ha più di 70 anni ma si sente un quarantenne», ha spiegato Berlusconi dicendosi pronto, nel caso non la faccia la Lega, a candidare il suo «amico» Umberto Bossi.

Edited by Rotwang

"È come Mengele". La rivolta choc di Ap si abbatte su Alfano

È arrivato poco dopo la mezzanotte su Facebook il messaggio sconvolto di Raffaele Cattaneo, un pronunciamento contro la linea che porta Ap definitivamente tra le braccia di Matteo Renzi e del Pd.

Cattaneo, presidente del consiglio regionale della Lombardia, è esponente significativo di quella parte del partito di Angelino Alfano che al Nord vede questo matrimonio come un'eresia. Così, dopo la direzione nazionale di Ap, a caldo ha scritto parole come «triste», «incomprensibile», «inaccettabile», in un'escalation che sembrava dettata anche dall'indignazione del momento.

Cattaneo vede due strade. La prima è «costruire una lista centrista, liberal- popolare, che aggreghi un'area con Fitto, Cesa, Costa, Quagliariello, Parisi, anche se finora Parisi ha sempre avuto il problema di dire: venite tutti a me». E poi c'è il sogno: «Nel 1995, in Lombardia, la lista si chiamava Forza Italia- Polo popolare e c'erano esponenti dell'allora Cdu, la parte della vecchia Dc che non voleva andare a sinistra». Difficile dire se questa storia possa tornare, soprattutto considerando i rapporti di forza sbilanciati con il partito di Berlusconi: «Ma credo che anche Forza Italia abbia bisogno di rafforzare la propria componente moderata, per far vedere che prende un voto in più dell'area sovranista». La proposta è sul tappeto, si tratta di capire se c'è chi la voglia raccogliere.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/mengele-rivolta-choc-ap-si-abbatte-su-alfano-1467463.html

Si delinea lo schieramento degli scissionisti del Nord : Albertini, Formigoni, Cattaneo

Riuscirà Lupi a portare dalla sua l'ala romana ( Cicchito e Lorenzin ) isolando Alfano-Mengele ?

Edited by Hinzelmann
On 25/11/2017 at 12:54 AM, Sbuffo said:

puristi (cioè quelli che dicono "io voto solo se c'è una lista radicale non una lista con dentro i verdi").

non sei molto addentro alle radicali cose... ma si intende, non te ne faccio una colpa

oggi il venerando partito è fondamentalmente scisso tra:

-la componente dei pannelliani irriducibili (erede del partito radicale transnazionale e dunque del patrimonio del partito, tra cui la sede a Torre Argentina e la radio), che conta tra i maggiori esponenti Maurizio Turco, Sergio d'Elia e Rita Bernardini, è contro qualsiasi apparentamento o ipotesi di candidatura e porta avanti le battaglie dell'ultimo Pannella (giustizia giusta, carceri, abrogazione dell'obbligatorietà dell'azione penale, diritto umano alla conoscenza etc.); a questa componente sono più vicini gli esponenti radicali storici che sono confluiti in formazioni liberali (come Taradash e Capezzone, contrari alla legge dello Ius Soli per come è concepita oggi)

- la componente boniniana (con Marco Cappato e Riccardo Magi), scomunicata dallo stesso Pannella pochi mesi prima di morire, che si avvale dei Radicali Italiani come strumento politico e punta a una presenza sia nelle istituzioni locali che in parlamento, portando avanti l'agenda internazionalista di Bonino (che siede nel Board of Directors della fondazione OSF di George Soros e che condivide pienamente quel tipo di approccio "apolide" e più che favorevole ai flussi migratori) e le questioni dell'eutanasia e testamento biologico

per cui la presenza di una lista Bonino non garantirà la totalità del voto radicale, ma solo una sua parte (più o meno grande, è tutto da vedere)

Edited by conrad65

Va pur detto però che Pannella con la questione dell'amnistia prese ben pochi voti, mentre la Bonino è collocata sulla linea di un conflitto politico su posizioni altrettanto impopolari ma - a torto o a ragione - ritenuto più centrale ed in linea con l'internazionale liberale, dei Soros ma anche dei Lindner, pertanto secondo me pur potendo far perdere voti ai suoi alleati, potrebbe prenderne lei

Io credo che farà meglio di Pannella nel 2013

Certo, Pannella prese lo 0,2%....si parte da molto-molto in basso

4 hours ago, conrad65 said:

non sei molto addentro alle radicali cose... ma si intende, non te ne faccio una colpa

oggi il venerando partito è fondamentalmente scisso tra:

-la componente dei pannelliani irriducibili (erede del partito radicale transnazionale e dunque del patrimonio del partito, tra cui la sede a Torre Argentina e la radio), che conta tra i maggiori esponenti Maurizio Turco, Sergio d'Elia e Rita Bernardini, è contro qualsiasi apparentamento o ipotesi di candidatura e porta avanti le battaglie dell'ultimo Pannella (giustizia giusta, carceri, abrogazione dell'obbligatorietà dell'azione penale, diritto umano alla conoscenza etc.); a questa componente sono più vicini gli esponenti radicali storici che sono confluiti in formazioni liberali (come Taradash e Capezzone, contrari alla legge dello Ius Soli per come è concepita oggi)

- la componente boniniana (con Marco Cappato e Riccardo Magi), scomunicata dallo stesso Pannella pochi mesi prima di morire, che si avvale dei Radicali Italiani come strumento politico e punta a una presenza sia nelle istituzioni locali che in parlamento, portando avanti l'agenda internazionalista di Bonino (che siede nel Board of Directors della fondazione OSF di George Soros e che condivide pienamente quel tipo di approccio "apolide" e più che favorevole ai flussi migratori) e le questioni dell'eutanasia e testamento biologico

per cui la presenza di una lista Bonino non garantirà la totalità del voto radicale, ma solo una sua parte (più o meno grande, è tutto da vedere)

L'ho seguita la diatriba interna, ma questa iniziativa non è un'iniziativa personale della Bonino, è una proposta politica unitaria e promossa dal partito, la Bonino sta guidando una lista e sta cercando apparentamenti su un mandato del partito radicale nel suo insieme così come deliberato dallìultimo congresso che si è tenuto qualche settimana fa, non ci saranno due liste radicali alle elezioni.

Anche sul sito dei radicali c'è la presentazione della nuova lista PiùEuropa.

http://www.radicali.it/campagne/piueuropa/

Senza contare che secondo me il partito radicale sono  sempre stati Pannella e la Bonino, venuto meno il primo rimane solo  la seconda, gli altri sono dei signor nessuno.

Edited by Sbuffo

come ti è stato fatto osservare da chi segue o cmq conosce l'  "universo radicale", la Bonino ormai non rappresenta più quel contesto (come ai bei tempi della Lista Bonino che sfondò nel lontano 1999, ma solo un settore pure scomunicato da Pannella....

e secondo me conviene non allearsi con lei, perché come pure è stato fatto notare, con le sue idee sull'Europa e in particolare sugli immigrati e la Libia, rischia di far perdere voti agli alleati come PD...

Caro Renzino, di'  a Matteo di lasciare perdere la Bonino, gli conviene;  che poi se vuole rottamare i vecchi arnesi della politica, non è che la Bonino sia proprio un volto nuovo!  :D 

13 minutes ago, Sbuffo said:

deliberato dallìultimo congresso

no Sbuffo, stai confondendo: parli del congresso dei radicali italiani, non di quello del partito radicale transnazionale (radicali italiani e partito radicale transnazionale sono e ormai si comportano come due organismi politici distinti...) e anche il sito che citi è quello dei radicali italiani

Bonino non ha nessun mandato unitario dai radicali nel loro complesso

nel recente congresso dei radicali italiani Bonino, dopo anni di ostentata assenza quando era in vita Pannella, si è ripresentata come leader facendo prevalere una piattaforma personalistica che potrebbe anche farle prendere dei voti come dice @Hinzelmann... ma io (e tanti altri) condividiamo (in ritardo come sempre) la profetica opinione che sul personaggio espresse a suo tempo Pannella (era Luglio 2015)

"Emma Bonino si comporta come se si fosse dimessa dal partito. Lei non opera più da militante ed esponente radicale. Ha contatti con tutto il mondo tranne che con noi. Tanto per lei il problema è di continuare a fare parte del jet set internazionale"

http://www.repubblica.it/politica/2015/07/28/news/pannella_espelle_emma_bonino_non_e_piu_radicale_-119948778/?refresh_ce

Pannella parlava del "jet set" riferendosi al coinvolgimento di Bonino nella OSF di Soros, e ancora una volta aveva visto giusto... ormai Bonino esprime un punto di vista di un'organizzazione diversa da quella del partito radicale, pur con alcuni temi in comune (ma l'approccio è assolutamente non radicale, e come diceva Pannella i mezzi prefigurano i fini)

la Bonino dovrebbe avere il pudore di fondare un altro partito... i fondi di sicuro non le mancheranno

Edited by conrad65

Radicali Italiani è la componente del partito transnazionale  che si occupa per l'Italia di portare avanti le battaglie radicali (assieme poi ad altri movimenti ma dal taglio più specifico come luca coscioni per il fine vita nessuno tocchi caino contro la pena di morte e certi diritti per i diritti degli omosessuali).

L'accusa di aver rapporti con il jet set internazionale da parte di un movimento che si chiama Partito Radicale TRANSNAZIONALE a me personalmente fa quasi ridere, poi un personaggio come la Bonino che ha fatto il ministro degli esteri e quindi per forza di cose ha costruito dei legami a livello internazionale, i Radicali dovrebbero solo stenderle dei tappeti rossi e dirsi onorati di avere un personaggio politico del suo livello.

Ci mancherebbe che una come la Bonino che ha dedicato la vita al partito radicale fosse ora costretta a fondarsi un suo partito dopo una vita di militanza e di servizio per le cause del partito radicale. 

Per altro io trovo che semmai fosse Pannella e il suo cerchio magico il punto debole del partito, era un leader oramai usurato, logorroico e retorico che ha portato alla quasi scomparsa del partito radicale.

1 hour ago, Sbuffo said:

Radicali Italiani è la componente del partito transnazionale  che si occupa per l'Italia di portare avanti le battaglie radicali

certo, è stato così fino al congresso in cui vinse per la prima volta Riccardo Magi (Novembre 2015): da quel momento in poi le posizioni politiche tra il partito transnazionale e i radicali italiani si sono via via differenziate e oggi (pur nell'intricata vicenda patrimoniale che vede i due organismi ancora legati) si tratta di due partiti che vivono "separati in casa"

il resto delle cose che dici sono tue personali opinioni politiche che in quanto tali non commento (ma ovviamente neanche condivido)

On 24/11/2017 at 1:48 PM, Fabius81 said:

Il reddito di cittadinanza potrebbe essere la carta vincente del M5S. Tuttavia bisogna vedere se in un paese liberista come il nostro una proposta del genere possa davvero essere fatta...

Ma dove ti pare un Paese liberista, l'Italia? Il problema è che fin troppo poco liberista.

Sul reddito di cittadinanza, comunque è semmai un problema d ''dove prendere le risorse per farlo andare a pieno regime?'' (le famose ''coperture'')...

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-05-18/m5s-reddito-cittadinanza-tagli-spesa-e-sgravi-063748.shtml?uuid=AEhhlWOB

http://phastidio.net/2017/05/18/reddito-cittadinanza-demagogica-stangata-epocale/

Ma la verità è che il ''reddito di cittadinanza'' del M5S è un'entità fumosa, che non sanno nemmeno loro bene cosa sia e la sua natura cambia di volta in volta in base alla contingenza politica e al politicante pentastellato che lo propone: una volta è un reddito di cittadinanza, un'altra volta è una sorta di reddito minimo per le fasce più povere, altre volte andrebbe erogato solo se il beneficiario sottostà a determinante condizioni, altre volte basterà essere un cittadino italiano, ecc.

Eppure, tanto basterà per far ammaliare la gggente.

Edited by Layer

Il reddito di cittadinanza del M5S, a cui corrisponde la pensione minima a €1000,00 di Berlusconi, designano dei chiari elettorati di riferimento che nel caso dei 5S sono i giovani e nel caso di Berlusconi gli anziani

Più complicato capire il PD, che sembra più orientato a misure di sostegno alle famiglie, con la sostituzione dell'ASDI cioè l'assegno di disoccupazione prolungato per le famiglie con minorenni o disoccupati over 55 con il cd REI ( reddito di inclusione sociale ) che da 6 mesi passerà a 18 e si rivolgerà a tutti i nuclei familiari con ISEE sotto ai 6000 euro annui in cui nessun familiare gode più di NASPI. L'importo pari ad € 187 massimi a persona sarà caricato su una carta prepagata e sarà richiedibile a partire dal 1° Dicembre 2017 con erogazione a partire dal 1° Gennaio 2018  ( cioè in campagna elettorale XD )

Il finanziamento passa da 600 milioni ( in realtà zero dal 2015 ad oggi...perchè essendo a carico dell'INPS lo pagavamo noi XD ) a 1,8 miliardi a carico dello stato ( fondo povertà ) e non sarà più rivolto solo alle famiglie con figli minorenni o  disoccupati-inoccupati over 55 ma a tutti i nuclei familiari il cui reddito complessivo sta sotto ai 6000 euro.

La verità è però che si stima che per raggiungere tutti gli indigenti servirebbero 5,1 miliardi in più per cui solo il 38% di coloro che avrebbero diritto al sussidio potranno usufruirne in prima istanza, con il risultato che i requisiti di ammissione usciti dalla porta ( gravidanza, figli minorenni invalidi ) rientrino dalla finestra come criteri preferenziali di erogazione della indennità ( salvo rifinanziamento a carico delle finanziarie prossime )

Mancano quindi le coperture per il REI esattamente come per le vagheggiate misure di Berlusconi e Di Maio ed è qui il limite di politiche che in tempi di austerità europea, vengono a caratterizzarsi tutte come fisiologicamente provvisorie e solo teoricamente universali.

Questo spiega ovviamente il motivo per cui in 5 anni di PD al governo si è aspettato l'ultimo per fare qualcosa...il motivo è che prima si sarebbero dovute trovare le coperture che ora si rimandano alla prossima legislatura

Non so francamente da chi si farà ammaliare la Gente...ma il problema è strutturale

Ma non esiste praticamente più Scelta Civica, ha sei deputati (ne aveva tipo 50) e non si è nemmeno più presentata agli ultimi due turni amministrativi. Il grosso del partito non si era fuso nel Pd un paio di anni fa?

Beh può avere un senso...non volendo votare la Bonino perchè troppo liberale ed i partiti cattolici perchè troppo poco liberali, un gay potrebbe orientarsi per la via di mezzo, un partito che è liberale come lo potrebbe essere un commercialista di mezza età che si illude di aver buon gusto perchè compra una certa marca di camicia , semmai l'obiezione è che non sappiamo se tale lista correrà in autonomia o magari collegata all'UDC di Cesa (nel qual caso il motivo per votarla cadrebbe)

Sotto questo profilo vale sempre la mia avvertenza...è presto per pronunciarsi, rischi di esprimerti per una cosa e poi ti ritrovi con qualcosa di diverso fra le mani.

Edited by Hinzelmann
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