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"Plumofobia" - Legittima o discriminante?


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La 'plumofobia', o meglio nota in Spagna come avversione verso le persone "eccessivamente" effemminate, comincia ad essere un argomento di discussione nella comunità gay iberica.

Secondo voi è lecito voler prendere le distanze da questa parte della comunità dove regnano le 'piume'? Si tratta realmente di fobia o di rispettare il fatto che ogni persona ha una sua personalità e non può congeniare con altre personalità? Basti pensare che per gli etero non esiste la 'ocagiuliva-fobia' o la 'tamarro-fobia'.

Voi che ne pensate?

 

 

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https://www.gay-forum.it/topic/35481-plumofobia-legittima-o-discriminante/
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I gay spagnoli sono molto "machisti" su questo, non mi stupisce che si citi la penisola iberica per un problema del genere.

Ovviamente la questione esiste ovunque, per citare i commenti idioti che a volte compaiono anche su questo forum sui gay femminile, i pride baracconi etc

Purtroppo molti ancora non hanno chiaro che si può essere maschi e femmine in qualsiasi modo si voglia, e soprattutto che se ci si sente personalmente attaccato dalle azioni/stile di vita altrui (tanto da sentirsi in dovere di insultare per tenere le distanze) evidentemente c'è una coda di paglia che dev'essere affrontata.

Sì, è una vera e propria forma di discriminazione, che ripropone le stesse dinamiche degli omofobi talvolta sotto mentite spoglie. Si tende infatti a prendere le distanze da chi manifesta atteggiamenti che vengono percepiti come "non normali" attenendo in questo caso la loro non normalità ad un legame con l'orientamento sessuale. E' chiaro che possono infastidire i comportamenti volutamente provocatori in quanto eccessivi, ma questo dovrebbe valere per tutto e tutti. In pratica, mi sta bene criticare chi ha atteggiamenti inutilmente artificiosi puschè però la critica sia scevra da ogni riferimento alla cosiddetta femminilità del comportamento stesso. Uno che fa la lagna effettivamente è insopportabile, al pari di uno che è logorroico o di o di uno che è coatto ma questo non ha alcun legame con genere o orientamento sessuale. Spesso, però (anche nell'ambito della comunità lgbt), viene percepito come maggiormente fastidioso l'atteggiamento della "checca" che quello del "coatto".

E' un po' la stessa cosa quando qualcuno, per farti un complimento ti dice: "sai...tu non sembri proprio gay". Per molti è un vanto, una cosa positiva. Ma io la trovo intrinsecamente contraddittoria e offensiva....ma come, mi stai dicendo che è bello non sembrare una cosa che sono?? Insomma a nessuno verrebbe mai in mente di fare un complimento ad uno dicendogli "sai tu non sembri etero". Il punto è che ovviamente si parte da un'idea un po' stereotipata delle ersone gay sotto due profili:

1) gay-->checca

2)checca-->aspetto poco edificante della personalità

Noi spesso ci concentriamo sullo smontare il primo dei due mentre si dovrebbe lavorare anche sul secondo.

A me infastidiscono le checche isteriche, non gli effemminati. 

Allo stesso modo mi danno fastidio i rozzi, non i maschili.

La differenza la fanno gli atteggiamenti, non l'avere certe caratteristiche (voce, lineamenti, movenze, etc.) che identificano come maschili ed effemminati. 

Provare repulsione per la checca isterica non è discriminazione, provarla per l'effemminato sì. 

Edited by Uncanny
1 hour ago, Uncanny said:

Provare repulsione per la checca isterica non è discriminazione, provarla per l'effemminato sì. 

L'argomento di Uncanny è "tendenzialmente" condivisibile, benché non ne sposi il contenuto; discriminare qualcuno per un comportamento di cui lo ritieni responsabile è un altro paio di maniche che discriminare qualcuno a causa di caratteristiche innate. Ma naturalmente il filone della deresponsabilizzazione può seguire molte vie, per cui vallo a sapere se quel che a te pare un atteggiamento da checca isterica non si debba, chessò, ad una forma di difesa reattiva eccetera...che senso abbia poi chiedersi se evitare a priori alcuni "gruppi" sia legittimo o no proprio non lo capisco.

Trovo un po' arrogante voler legittimare una forma di "repulsione".

Qualsiasi carattere/atteggiamento in questo mondo può essere influenzato da determinati trascorsi. 

Vale per la checca isterica così come per il rozzo, lo stronzo, etc. 

È più che legittimo volersi tenere alla larga da certe persone che hanno atteggiamenti negativi.

Mancherò di empatia, ma mi interessa poco se il tizio stronzo e sempre maleducato con tutti tiene questo comportamento come forma di reazione a determinati trascorsi della sua vita. Io me ne sto alla larga, anche perché non trarrei di certo giovamento dalla sua vicinanza. 

Per questo ci sono gli psicoterapeuti, ma deve essere il tizio ad andarci. 

 

 

Edited by Uncanny

A me pare che gli effeminati siano ben inseriti nella comunità gay.

Di solito sono maschili quelli che se ne stanno in disparte nelle discoteche (o che si iscrivono in un forum).

Né in tutti questi anni di forum, né nelle frequentazioni reali ho mai sentito qualche effeminato

lamentarsi che i gay non effeminati non volessero essere suoi amici.

 

Personalmente - più che rozzi o "isteriche", come scrive Uncanny - io non mi diverto

con una compagnia che parla solo di cantanti un po' mignotte o di calciatori;

cosa che sovente capita se esci con effeminati o con eterosessuali. 

52 minutes ago, schopy said:

Ci mancherebbe Uncanny, hai tutto il diritto di disprezzare chi ti pare

Attenzione all'uso dei termini però. 

Non provo disprezzo: non mi sento superiore a nessuno, non considero feccia nessuno. 

Provo repulsione e cioè avversione: preferisco tenermi lontano da persone che mi danno fastidio con i loro atteggiamenti negativi - che siano o non siano influenzati da trascorsi personali - da cui non trarrei di certo alcun giovamento, anzi. 

E certamente chiunque ha diritto di non desiderare la vicinanza di persone che tengono atteggiamenti non graditi. 

Edited by Uncanny

Ovviamente non possiamo approvare la "repulsione" nei gay perchè significherebbe legittirmarla anche negli etero

Dopodichè nessuno sostiene come Polanski in Repulsione, che chi prova una avversione sia uno psicotico

( quello era il caso di una donna che uccideva il fidanzato della coinquilina per sessuofobia-androfobia )

Semplicemente si deve consigliare di razionalizzare la paura del diverso senza rimpallarsi reciproche accuse

di malattie mentali, ma questo l'avremo detto 1000 volte non so cosa possa aggiungere questo nuovo (?) dibattito

in Spagna....razionalizzare, rispettarsi, parlare

Certo se per alcuni essere tolleranti significa, tollerare chi ci è congeniale...beh sarebbe troppo facile, no?

Hinz mi cita un film che mi manca (ma in effetti molto cinema europeo anni '60 era malato, sono mode)....

direi che @Almadel comunque ha già ben sintetizzato la faccenda; i gay effeminati stanno in disco a socializzare mentre noi ci facciamo la pelle l'un l'altro disquisendo la distinzione tra liberismo e liberalismo.

Certo che i cliché demodé di almadel sono proprio uno spasso xD.

In realtà la questione deriva proprio dal fatto che tali cliché siano stati ribaltati. In altre parole i gay più maschili cominciano a far gruppo tra di loro, hanno più visibilità e 'credibilità e questa cosa sembra cominciare a dare seriamente fastidio ai gay più effeminati. Posso capire che essere discriminati da una fetta di etero e messi essere pure da parte da alcuni gay non dev'essere gradevole, ma la forma di reagire mi pare comunque un po' velenosa e melodrammatica. 

E mi riferisco al fatto che si parli a sproposito di omofobia tra gay, eteronormatività forzata o che in fondo tutti i gay nascondano una super-checca inside.

 

 

11 hours ago, R.POST said:

Purtroppo molti ancora non hanno chiaro che si può essere maschi e femmine in qualsiasi modo si voglia,

Si può de facto, ma non "de iure" ;-)

Nel senso che una persona può certamente essere persona come vuole, ma non potrà non essere compresa in una certa classe secondo le note caratteristiche che ordinariamente, a torto od a ragione, sono riconosciute come proprie di quella classe.

 

9 hours ago, d.gar88 said:

. Il punto è che ovviamente si parte da un'idea un po' stereotipata delle ersone gay sotto due profili:

1) gay-->checca

2)checca-->aspetto poco edificante della personalità

Noi spesso ci concentriamo sullo smontare il primo dei due mentre si dovrebbe lavorare anche sul secondo.

Ma perché si dovrebbe "smontare" il  primo profilo, cioè gay uguale a checca, se si deve smontare il secondo, cioè checca come aspetto poco edificante?:

se checca è edificante o almeno non è poco edificante, allora non c'è ragione di "smontare" gay uguale a checca,

 

9 hours ago, Uncanny said:

A me infastidiscono le checche isteriche, non gli effemminati. 

Allo stesso modo mi danno fastidio i rozzi, non i maschili.

La differenza la fanno gli atteggiamenti, non l'avere certe caratteristiche (voce, lineamenti, movenze, etc.) che identificano come maschili ed effemminati. 

C'è qualcosa che non quadra:

dalla prima parte del tuo post

(A me infastidiscono le checche isteriche, non gli effemminati.  Allo stesso modo mi danno fastidio i rozzi, non i maschili.)

mi pare di capire che tu consideri l'effeminatezza un comportamento volontario, mentre dalla seconda parte del tuo post

(La differenza la fanno gli atteggiamenti, non l'avere certe caratteristiche (voce, lineamenti, movenze, etc.) che identificano come maschili ed effemminati. )

dici esplicitamente che l'effeminatezza è avere certe caratteristiche involontarie (voce, lineamenti).

Ma l'essere femminili dovrebbe concettualmente, almeno nell'uso comune, essere diverso dall'essere effeminati, appunto per l'implicazione volontaria del secondo, come l'essere maschili dovrebbe essere diverso dall'essere  rozzi.

 

6 hours ago, schopy said:

i gay effeminati stanno in disco a socializzare mentre noi ci facciamo la pelle l'un l'altro disquisendo la distinzione tra liberismo e liberalismo.

 

Dal che pare doversi dedurre che l'effeminato è un incolto "leggiero di testa", mentre il non effeminato è un colto di pensieri gravi:

suppongo che il sottinteso accenno alla "levità plumare" dell'ingegno femminile non piacerà alle femministe :-)

 

 

 

5 hours ago, Mario1944 said:

Ma perché si dovrebbe "smontare" il  primo profilo, cioè gay uguale a checca, se si deve smontare il secondo, cioè checca come aspetto poco edificante?:

se checca è edificante o almeno non è poco edificante, allora non c'è ragione di "smontare" gay uguale a checca

In parte hai ragione. Diciamo che la mia idea è quella di smontare due ordini di considerazioni entrambe sbagliate.

La prima attiene all'automatica riconduzione di una persona omosessuale ad una confezione...ad una categoria che comprende in automatico certe caratteristiche. Ed è importante smontare questo in quanto è apriori sbagliato ragionare per categorie. E' come se considerassi automaticamente un ragazzo etero un appassionato di calcio.  E' comunque uno stereotipo. Con la differenza che essere considerati appassionati di calcio non è considerato sminuente (almeno per un maschio etero).

Nel secondo caso, invece, si tratta di combattere un determinato giudizio di valore legato ad caratteristiche percepite come femminili.  Non so se mi spiego

Fobia in senso clinico, fobia in senso metaforico, fobia in senso discriminatorio... Senza chiarire di che si tratta può voler dire tutto o niente.

Personalmente io valuto molto la trasparenza e il valore dell'essere sé stessi, quindi direi che chi è effeminato e non si vergogna di esserlo merita solo rispetto.

Ma io sospetto che a volte sia l'esatto contrario, e cioè che alcuni effeminati non siano affatto "sé stessi", e facciano invece una specie di "caricatura di sé", di solito mirata a impressionare e magari scandalizzare. Solo che ormai impressiona e scandalizza ben pochi, e all'interno della comunità LGBT quasi nessuno.

È un po' come il tatuaggio vistoso o il piercing non-euclideo da mezzo chilo: se lo porti perché pensi che ti rispecchi è ok, ma se lo porti per sentirti speciale e attirare l'attenzione è patetico. Ovviamente qui si fa un processo alle intenzioni; chissà se è davvero così amante di piume, lustrini e Madonna, o se vuole solo colpire col kitsch...

A me non piace molto neanche lo sparare alzo zero su "truzzi o tamarri"

Cioè come non è detto che una checca sia "isterica", neanche è detto che un ragazzo etero che si identifica in un gruppo giovanile in cui si parla di calcio e figa, sia necessariamente un "istrione" ( uso i due termini come declinazione dello stesso fenomeno: istrionico al maschile, isterico al femminile )

Ragionevolmente c'è sempre dell'istrionismo in ogni forma di aggregazione giovanile e -certo- diventa patetico se interpretato da Verdone o  Zalone perchè non hanno l'età per reggere il personaggio ( da lì l'effetto comico ) ma almeno nella fascia 15-25 mi pare che un certo grado di istrionismo sia perdonabile

Comprendo che vi sia da parte di alcuni l'esigenza di creare una sorta di equidistanza, ma non mi piacerebbe che il discorso prendesse una piega classista che si aggiunge a quella "plumofobica", tale per cui alla fine si discriminano altri "sfigati"

 

 

 

15 hours ago, Mario1944 said:

Ma l'essere femminili dovrebbe concettualmente, almeno nell'uso comune, essere diverso dall'essere effeminati, appunto per l'implicazione volontaria del secondo, come l'essere maschili dovrebbe essere diverso dall'essere  rozzi.

No, effeminato è sinonimo di femminile/femmineo.

 Se ne era già discusso in questo thread verso la fine della seconda pagina: https://www.gay-forum.it/topic/12460-che-correlazione-cè-tra-effeminatezza-e-omosessualità/?page=2

Se si vuole riprendere quella disquisizione semantica -  ma francamente non ne ho granché voglia - lo si può fare in quel thread.

 

 

3 hours ago, Hinzelmann said:

Comprendo che vi sia da parte di alcuni l'esigenza di creare una sorta di equidistanza, ma non mi piacerebbe che il discorso prendesse una piega classista che si aggiunge a quella "plumofobica", tale per cui alla fine si discriminano altri "sfigati"

Mi pare il contrario.

Sono i "nerd" che non parlano né di calcio né di moda a sentirsi sfigati, perché estranei da argomenti di conversazione popolari.

Non è questione di livello intellettuale. Parlare di Pokémon o di Dungeons & Dragons non è più "colto" rispetto a parlare di Shakira o di Champions.

E non è neppure più infantile, a dirla tutta.

Suppongo che anche i nerd se facessero gruppo fra di loro avrebbero i loro istrioni ed i loro istrionismi, che potrei ritenere perdonabili in ragione dell'età.

Se invece nerd significa "disadattato" cioè persona che non si inserisce in nessun gruppo sociale o in termini americani "loser", certamente il discorso cambia.

Perchè gli istrionismi sono dinamiche di rafforzamento di insicurezze individuali nelle aggregazioni sociali, quindi serve un gruppo...tanto è vero che quando è iniziato a circolare l'uso del termine nel web inevitabilmente ha prodotto anche delle critiche ( leoni da tastiera, fanatici etc )

Non era mia intenzione però entrare nel merito dell'annoso problema "nerd" se un ebreo privo di ogni attitudine ad attività fisiche, un coreano incapace di relazionarsi in termini emotivi ed un gay che si prende dannatamente sul serio, stabiliscono una forma di alleanza per resistere ad una forma di esclusione sociale durante gli anni del liceo, non fanno che bene. Rimarranno però sempre un ebreo, un coreano ed un gay alleati fra di loro, cioè non costituiscono un vero gruppo sociale e rimarrà sempre - in particolare per il gay - il bisogno di identificarsi nella comunità LGBT e parteciparvi

 

 

 

 

 

Come nel mondo etero non sono tutti uguali ma ci sono persone con caratteri e comportamenti differenti,  ma fanno parte dello stesso mondo anche se non si frequentano o non provano simpatia reciproca, stessa cosa accade nel mondo gay.

Anche se non siamo tutti uguali sia gay che etero o non condividiamo alcune cose, ognuno fa parte del  rispettivo "mondo" e vive come meglio crede.

On 27/9/2017 at 9:54 PM, Ilromantico said:

In altre parole i gay più maschili cominciano a far gruppo tra di loro, hanno più visibilità e 'credibilità e questa cosa sembra cominciare a dare seriamente fastidio ai gay più effeminati.

Cioè tu percepisci ostilità da parte di gay muscolosi colla barba che si accoppiano solo tra loro? Gli M to M sono cattivoni?

On 28/9/2017 at 6:11 PM, Hinzelmann said:

Comprendo che vi sia da parte di alcuni l'esigenza di creare una sorta di equidistanza, ma non mi piacerebbe che il discorso prendesse una piega classista che si aggiunge a quella "plumofobica", tale per cui alla fine si discriminano altri "sfigati"

Ma no, il problema delle persone con difficoltà di socializzazione è che faticano a socializzare anche con altre persone con difficoltà di socializzazione. E in questo non c'è cattiva intenzione, manca proprio l'intenzione.

On 28/9/2017 at 8:44 AM, d.gar88 said:

Nel secondo caso, invece, si tratta di combattere un determinato giudizio di valore legato ad caratteristiche percepite come femminili. 

Va bene, ma, se il giudizio di valore per te è sbagliato  e quindi le caratteristiche percepite come femminili non sono svalutanti, allora perché "gay uguale checca" dev'essere un (pre)giudizio da combattere perché, suppongo, infamante?

Al massimo potrebbe essere considerato un errore di fatto.

Non altrimenti, se si affermasse "gay uguale uomo intelligentissimo e coltissimo", non sarebbe certo un (pre)giudizio da combattere perché infamante; al massimo potrebbe essere considerato non universalmente vero.

On 28/9/2017 at 7:21 PM, Uncanny said:

No, effeminato è sinonimo di femminile/femmineo.

Proprio per nulla:

effeminato significa che il soggetto (di solito inanimato) non è femmina, ma ha atteggiamenti  od aspetto propri delle femmine, mentre femminile e femmineo sono semplicemente attributivi e significano che il soggetto (di solito inanimato) è proprio delle femmine:

infatti si dice uomo effeminato, ma vestito femminile, mentre femmineo vale femminile o come forma dotta o con un sottinteso dispregiativo.

Edited by Mario1944
13 hours ago, schopy said:

Ma no, il problema delle persone con difficoltà di socializzazione è che faticano a socializzare anche con altre persone con difficoltà di socializzazione. E in questo non c'è cattiva intenzione, manca proprio l'intenzione.

Non capisco, cioè sarà sicuramente vero ma nell'intervento citato io mi rivolgevo a coloro che volendo esprimere un giudizio negativo su "checca isterica" per creare una sorta di equidistanza fra femminile e maschile, gli hanno contrapposto "rozzo" o "truzzo" o "tamarro"

Diciamo che potrebbe anche indicare una difficoltà a socializzare con due gruppi di riferimento ( quello gay scheccoso e quello etero calcio&figa ) ma potrebbe essere anche la semplice applicazione di una sorta di criterio del "giusto mezzo" o di neutralizzazione rispetto all'asse maschio-femmina

Ad ogni modo io non mi sono messo a fare le pulci al perchè ed al percome di chi scriveva, ho semplicemente osservato che l'istrionismo maschile può equivalere all'isteria femminile, l'assenza nell'uso linguistico comune di espressioni tipo "maschio istrionico" indica che è un fenomeno sociale legittimato ed il ricorso al termine sostitutivo di truzzo o tamarro ( senza aggettivi ) finisce per assumere una piega che potrebbe essere considerata invece di stampo classista

Il risultato ( beninteso, pare a me....è una mia impressione ) potrebbe essere che se sono maschio, sono etero, sono istrione ed ho il portafogli gonfio sono "figo" mentre l'istrionismo finisce per essere condannato solo nel caso in cui io sia socialmente indadeguato per altri fattori ( soldi e cultura di base ) con il ché il target sociale si sposta verso altro.

Se poi vogliamo passare ad un altro piano, non socio-linguistico (?) ma all'individuazione di un tipo di persona che esprime il giudizio ( il nerd ) questo potrà sicuramente essere animato dalle migliore intenzioni ed avere dei problemi con ogni forma di socializzazione, l'etero con il gruppo dei maschi etero ed il gay con il gruppo dei maschi gay.  Non credo che un etero nerd arriverà a parlare di "repulsione" o "avversione" con la stessa facilità che può ricorrere in un gay ( sia nerd o meno ) questo per il semplice fatto che non esiste una eterofobia sociale alle spalle.

Allo stesso modo non sottovaluterei la potenziale ( maggior ) sgradevolezza degli istrionismi omosessuali, rispetto ad un individuo che cerchi di inserirsi in un gruppo già formato, perchè questo è tipico di ogni minoranza stigmatizzata.

Errata:

2 hours ago, Mario1944 said:

Proprio per nulla:

effeminato significa che il soggetto (di solito inanimato) non è femmina, ma ha atteggiamenti  od aspetto propri delle femmine, mentre femminile e femmineo sono semplicemente attributivi e significano che il soggetto (di solito inanimato) è proprio delle femmine:

infatti si dice uomo effeminato, ma vestito femminile, mentre femmineo vale femminile o come forma dotta o con un sottinteso dispregiativo.

corrige:

Proprio per nulla:

effeminato significa che il soggetto (di solito animato) non è femmina, ma ha atteggiamenti  od aspetto propri delle femmine, mentre femminile e femmineo sono semplicemente attributivi e significano che il soggetto (di solito inanimato) è proprio delle femmine:

infatti si dice uomo effeminato, ma vestito femminile, mentre femmineo vale femminile o come forma dotta o con un sottinteso dispregiativo.

On 28/9/2017 at 7:21 PM, Uncanny said:

Se ne era già discusso in questo thread verso la fine della seconda pagina: https://www.gay-forum.it/topic/12460-che-correlazione-cè-tra-effeminatezza-e-omosessualità/?page=2

Se si vuole riprendere quella disquisizione semantica -  ma francamente non ne ho granché voglia - lo si può fare in quel thread.

Non aggiungo altro. 

Quello che dovevo dire è stato detto in quel thread. 

Edited by Uncanny
10 hours ago, Mario1944 said:

Va bene, ma, se il giudizio di valore per te è sbagliato  e quindi le caratteristiche percepite come femminili non sono svalutanti, allora perché "gay uguale checca" dev'essere un (pre)giudizio da combattere perché, suppongo, infamante?

Perché va comunque ad inserire le persone in una categoria, come spiegavo dopo facendo l'esempio degli etero e del calcio.

Il che poi, di solito, si ricollega in effetti a giudizio di valore sulla categoria stessa. Ma, ribadisco, quand'anche essere effeminati fosse considerata una cosa "neutra" rimane il problema di chi effeminato non è o di chi è etero e magari appare effeminato ( di solito si dà per scontato che ciò non sia possibile, ma io non credo proprio)...insomma il binomio gay-checca è sbagliato perché si applicano categorie in modo normativo (tutti coloro che sono omosessuali sono e non possono non essere effeminati). Il che trovo che sia di per sé una cosa violenta, perchè distorce la realtà e non guarda alle persone nella loro individualità.

Insomma è l'approccio che non funziona. Operare con categorie, andando oltre il loro ruolo di meri strumenti per rendere più semplice la descrizione della realtà penso sia molto pericoloso

Dopo tanto tempo su questo forum, non ho ancora capito se alcuni utenti utilizzino i cliché di maschile o effeminato perché ne sono realmente convinti o perché hanno una visione limitata delle cose.

Prendo l'esempio appena letto del maschile = muscoloso, con barba e coi suoi simili. Sto esempio cliché ed eccessivamente semplificante è tirato in ballo più volte in questo forum, ma in realtà è un cliché che dice nulla e niente. La mascolinità ha più che a vedere con gli atteggiamenti, la forma di esprimersi e altro, non certo per il look o il fisico.

Allo stesso modo, credo non sia stato ben compreso l'argomento del topic. Non è un dibattito tra maschili vs femminili(che a volte può persino dire tutto e niente), ma tra 'estremismi' o 'esasperazioni' di quei concetti. Potremmo parlare direttamente di 'checche isteriche', ma anche questa è una semplificazione un po' ridicola ed è solo una parte dell'universo 'piuma'.

Per intenderci, io ho un amico effeminato che considero un grande amico, un conoscente effemminato che parla con reverenza e di cose come arte e storia come se fosse un nobile(assolutamente insopportabile) e un altro conoscente rozzo e maschile(sembra un tamarro etero di borgata) che è alquanto volgare e strilla(assolutamente insopportabile). Insomma la plumofobia è un concetto un po' più ampio di maschile vs femminile.

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