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[Film] 120 battiti al minuto


Rotwang

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120 battiti al minuto è un film del 2017 di Robin Campillo.

Francia, primi anni '90. Mentre l'AIDS miete ancora vittime da oltre un decennio, gli attivisti di Act Up-Paris (associazioni in molte città occidentali che lottano contro la malattia facendo pressione ai governi) moltiplicano le loro azioni contro l'indifferenza generale. Un gruppo di loro irrompe ad una conferenza sull'HIV, lanciando sangue finto sui partecipanti e ammanettando il relatore. Durante una successiva riunione del gruppo un nuovo membro, Nathan, viene colpito dalla vivacità di Sean e tra i due s'instaura una complicità e una relazione sempre più appassionate, nonostante i caratteri e le esperienze diverse.

Ho visto questo film in anteprima con Arcigay, davvero toccante, tragico e sensazionale, un film LGBT sulla sieropositività, sull'attivismo, l'AIDS e sullo stigma della malattia nella Francia di Mitterrand: guardatelo subito, non ne resterete delusi.

Edited by Rotwang
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L'ho visto a Milano nella rassegna di film di Cannes, dopo il festival. Molto bello e toccante, anche se secondo me c'è troppa carne al fuoco che non viene sviluppata (almeno l'impressione che mi ha dato), e Sean spesso mi dava fastidio :3

Merita parecchio comunque, è a suo modo un film sulla tematica diverso dai soliti, se ne sentiva il bisogno :sisi:

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  • 2 weeks later...

Io volevo andare a vederlo ma non l'ho ancora visto. Segue piccolo inquadramento personale che magari non vi interessa, nel qual caso avete il permesso di saltarlo.

Volevo  vederlo principalmente perché è di Campillo, di cui avevo amato il disturbante Eastern boys,  che consiglio ai cinefili gai. Inoltre ho visto buona parte dei suoi lavori, anche come sceneggiatore, Les revenants, La classe - Entre le murs, Verso il sud ecc, è un artista che tengo d'occhio e quando possibile, seguo. Le voci su questo nuovo lavoro, principalmente lette su internet, ne parlavano bene, poi ha vinto il Grand Prix a Cannes.... l'intenzione c'era. C'era anche qualche contro però.
Settimana scorsa mi chiama una mia amica e mi dice, lo andiamo a vedere martedì? E io sento il mio moroso poi le dico ok, veniamo.
Arriva martedì ma io e lui non ne abbiamo più voglia... a parte che la nostra amica abita a 50km di distanza, eravamo in un momento di pigrizia, rimandiamo.
Da parte mia, a contribuire a rimandare c'è anche il fatto che il film parla di hiv e delle lotte dei movimenti gay-lesbo per le cure. Io mi ricordo tutto molto bene, mi ricordo anche la situazione francese di quegli anni (non solo quella italiana e statunitense...) quindi rispetto ad un ragazzo giovane che  di queste cose non sa nulla,  sono meno interessato... già l'argomento non è leggerissimo, poi io non ho visto solo Philadelphia: Dallas buyers club, The normal heart, Holding the man, Theo et Hugo dans le meme bateau,Test, se ci vogliamo aggiungere la serie When we rise... tutti abbastanza di recente, relativamente, senza contare che io ho visto I testimoni e Notti selvagge, un po' più vecchi, per dire...
Insomma, è uscita parecchia roba recentemente sull'argomento, che non è leggero, e io non ho la garanzia che Campillo mi possa aggiungere qualcosa di nuovo a quello che già so... lo voglio vedere ma non ho tutta questa spinta,  ecco.
E' a questo punto che esce il famoso tweet di Teodora Films, vicenda che potete leggere qui  https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/10/10/120-battiti-al-minuto-il-tweet-di-teodora-fiasco-la-comunita-lgbt-diserta-il-film-ve-lo-meritate-adinolfi/3905509/
a prescindere da ciò che si pensa e quella che può essere una delusione legittima, ed anche una provocazione forte (forse da intonare alle provocazioni di Act Up?), se  la situazione è come la vedo io, e cioè:
- in italia la cultura interessa a sempre meno persone
- specchio del dato sopra, in italia la cultura glbt interessa a sempre meno persone gay lesbo trans
se noi davvero vogliamo fare cultura, dobbiamo uscire dalla comunicazione superveloce di post su facebook, foto su instagram, trailer, dobbiamo convincere la comunità a voler approfondire; e questo non si può fare attraverso un tweet. Ci vuole un impegno diverso  e una comunicazione diversa.
Non gli strali che ormai espettora chiunque abbia un cellulare in mano.

Edited by Krad77
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On 29/9/2017 at 2:36 PM, Birth said:

secondo me c'è troppa carne al fuoco che non viene sviluppata

in 2 ore e 20 di film, tutta quella carne al fuoco finisce con l'essere addirittura frollata, secondo me...

se l'avessero asciugato un po' dagli eccessi di manierismo, magari una mezz'oretta, non sarebbe stato un danno.

cmq avete letto della rosicata di Teodora (il distributore) perchè è stato il peggior incasso del'ultimo week end?

http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2017/10/11/ASsfuZxJ-adinolfi_teodora_meritate.shtml

a parte che se me lo vai a mette quando esce Blade Runner -con tutto che sto remake è una ciofeca- sai già che fai un bel bagno,

ma (cosa che ho detto de visu a Vieri Razzini, il loro mega boss) se lo fai uscì in QUARANTA sgabuzzin.. ehm.. sale in tutta italia (di cui 4 a Roma, una decina nel lombardo-veneto e una sola a  testa in toscana, puglia, sardegna) , non possono pretende di fà i fantastiliardi.

e cmq ho il vago sospetto che sta rosicata sia stata altamente promozionale, visto che avevano completamente cannato il lancio settimana scorsa

Edited by freedog
scusa kraddino, non avevo letto il tuo commento prima di scrive il mio!
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2 hours ago, freedog said:

Scusa kraddino, non avevo letto il tuo commento prima di scrive il mio

Avevo intuito ^^ son cose che capitano, ma... Blade runner 2 ciofeca... non avrai esagerato??

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1 minute ago, Krad77 said:

Blade runner 2 ciofeca... non avrai esagerato??

NO

anche solo perchè le cose SACRE non vanno profanate con squallidi remake puramente commerciali

MAI

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6 minutes ago, freedog said:

NO

anche solo perchè le cose SACRE non vanno profanate con squallidi remake puramente commerciali

MAI

6 minutes ago, freedog said:

squallidi remake

Veramente è il sequel.

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Io non l'ho ancora visto, per quanto riguarda la polemica sul mancato supporto del pubblico gay e la divisione fra gay pro-Teodora ( è una provocazione promozionale ad una comunità lgbt sonnacchiosa ) gay-anti Teodora, gay di qui e gay di là, probabilmente le ragioni stanno un po' ovunque e da nessuna parte.

Nel senso non esiste una comunità LGBT capace di spingere in modo efficace un evento, non è che come gay ci meritiamo "Adinolfi" è che i gay italiani se non c'è una polemica esterna creata dagli "Adinolfi" del caso ( in genere con richieste di censura o rifiuto di proiezioni etc ) che scatena nel pubblico gay la reazione di andare al cinema, non riescono a creare delle motivazioni interne, proprie autonome ed efficaci.

Sarebbe sbagliato fossilizzarsi su questo episodio, è un problema strutturale

Noi gay italiani siamo troppo condizionati ad una sorta di identità "reattiva" ( cioè limitata alla difensiva ) e troppo poco propositivi o costruttivi

Poi il film sarà stato mal distribuito e lanciato, le sale saranno poche, il tema scatenerà allergie cutanee nei giovani...non lo so, certamente esisteranno tante spiegazioni più circostanziali, ma il problema di ordine generale resta e secondo me è uno di quei grossi problemi a cui siamo incapaci però di dare soluzione

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11 hours ago, Rotwang said:

Veramente è il sequel.

vero.

errore mio

9 minutes ago, Hinzelmann said:

Noi gay italiani siamo troppo condizionati ad una sorta di identità "reattiva" ( cioè limitata alla difensiva ) e troppo poco propositivi o costruttivi

condivido & sottoscrivo

10 minutes ago, Hinzelmann said:

il film sarà stato mal distribuito e lanciato, le sale saranno poche, il tema scatenerà allergie cutanee nei giovani.

la terza motivazione sarebbe la più preoccupante, anche perchè significherebbe che noi "zie" non siamo riusciti a far capire ai giuovini ranokkietti quanto sia importante usare anche il cervello, oltre al pisello, quando si fa sesso

e quali siano i pericoli per la salute del bareback  fatto con qsi bipede respirante li attizzi

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5 minutes ago, Zafkiel said:

sbaglio o la song nel trailer ita è questa? 

sì, un remix (l'originale è del 1983 o 84; il film è ambientato 10 anni dopo)

ecco, sulla colonna sonora potevano fare di meglio

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Comunque io non ho visto pubblicità in giro

Ricordare Weekend di Andrew Haigh? Uscì per 2-3 giorni (mi sembra come evento), ricordo che fece ben più successo, tanto che lo riproposero altri 2 giorni

Ricordo la sala grande dell'Apollo a Milano, sembrava un gay Pride :sisi:

Eppure era un film meno commerciale e con meno potenzialità di sfondare rispetto a questo :3 boh

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1 hour ago, Birth said:

Comunque io non ho visto pubblicità in giro

per l'appunto:

hanno cannato la promozione all'uscita e cercano di rimediare buttandola in polemica per far parlare cmq del film

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Sui giornali io ne ho vista il punto è che la CEI non ha fatto il favore di censurarlo : è solo "problematico"

....di alcuni passaggi fin troppo espliciti non si avvertiva il bisogno. Ma resta la sostanza di una reale sofferenza, di una perdita che si fa vuoto esistenziale, di difetti espressivi che sono tali per troppa partecipazione e lasciano con molta ansia in gola. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
 
Utilizzazione: come detto sopra, il film ha un andamento che niente nasconde o sottrae. Questo porta a situazioni che possono creare imbarazzo e incertezza. Il film è da utilizzare dunque con molta attenzione in occasioni mirate e con il contorno di una opportuna riflessione sul periodo storico, sulla Francia dei primi anni Novanta, sul linguaggio narrativo usato dal regista.
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NO
anche solo perchè le cose SACRE non vanno profanate con squallidi remake puramente commerciali
MAI
Che poi fosse davvero commerciale , in realtà vuole essere una via di mezzo che scontenta tutti
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On 13/10/2017 at 12:57 PM, Hinzelmann said:

Sui giornali io ne ho vista il punto è che la CEI non ha fatto il favore di censurarlo : è solo "problematico"

....di alcuni passaggi fin troppo espliciti non si avvertiva il bisogno. Ma resta la sostanza di una reale sofferenza, di una perdita che si fa vuoto esistenziale, di difetti espressivi che sono tali per troppa partecipazione e lasciano con molta ansia in gola. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
 
Utilizzazione: come detto sopra, il film ha un andamento che niente nasconde o sottrae. Questo porta a situazioni che possono creare imbarazzo e incertezza. Il film è da utilizzare dunque con molta attenzione in occasioni mirate e con il contorno di una opportuna riflessione sul periodo storico, sulla Francia dei primi anni Novanta, sul linguaggio narrativo usato dal regista.

L'ho visto la scorsa domenica; fondamentalmente condivido il parere della CEI. 

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4 hours ago, schopy said:

fondamentalmente condivido il parere della CEI. 

io fossi in te qualche domanda però me la farei - e questo te lo dico senza avere ancora visto il film eh

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11 hours ago, Krad77 said:

io fossi in te qualche domanda però me la farei - e questo te lo dico senza avere ancora visto il film eh

Non mi pare che la CEI ne sconsigli apertamente la visione, solo si specifica che va contestualizzata (la loro contestualizzazione sarà diversa dalla mia, ma sempre contestualizzato va); a Padova ha avuto una programmazione piuttosto lunga, in un multisala in cui c'è anche una sala che ospita circuito d'essai ma questo mi pare nell'ordine delle cose. Non c'era pienone, ma sono andato con amici di domenica pomeriggio.

On 13/10/2017 at 8:45 AM, Hinzelmann said:

Noi gay italiani siamo troppo condizionati ad una sorta di identità "reattiva" ( cioè limitata alla difensiva ) e troppo poco propositivi o costruttivi

Poi il film sarà stato mal distribuito e lanciato, le sale saranno poche, il tema scatenerà allergie cutanee nei giovani...non lo so, certamente esisteranno tante spiegazioni più circostanziali, ma il problema di ordine generale resta e secondo me è uno di quei grossi problemi a cui siamo incapaci però di dare soluzione

Non credo sia un film che possa scatenare "allergie nei giovani"...è che si racconta dell'epidemia di AIDS e dei coraggiosi attivisti di ACT-UP di fine '80 e (fortunatamente) si son fatti passi enormi in fatto di prevenzione e di terapia. Il film ha un taglio semi-documentaristico, racconta una realtà già lontana nel tempo...

Lo sconsiglierei a chiunque abbia appena scoperto di essere sieropositivo, nondimeno rimane un film un filo "di nicchia". M'è piaciuto per la rappresentazione piuttosto veritiera di una relazione omosessuale e delle dinamiche interne ad un gruppo di attivisti.

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1 hour ago, schopy said:

Lo sconsiglierei a chiunque abbia appena scoperto di essere sieropositivo

Questo per me rimane il tasto dolente.

Credo che un film che racconti la sieropositività oggi sia necessario.

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4 hours ago, schopy said:

Non mi pare che la CEI ne sconsigli apertamente la visione, solo si specifica che va contestualizzata (la loro contestualizzazione sarà diversa dalla mia, ma sempre contestualizzato va)

Sì pero al di là del fatto che la cei non sia stata così negativa, ti dico che fossi in te mi farei proprio dei dubbi sul fatto che i due giudizi coincidano, lo prenderei come un fatto preoccupante...

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@Krad77 dici che sono un prete mancato? :D Quando avrai visto il film facci sapere che ne pensi tu!

Eddai però andatelo a vedere, ché io passo per il detrattore della cultura gay ma sono l'unico che se la passa tutta...

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23 hours ago, schopy said:

Non credo sia un film che possa scatenare "allergie nei giovani"...è che si racconta dell'epidemia di AIDS e dei coraggiosi attivisti di ACT-UP di fine '80 e (fortunatamente) si son fatti passi enormi in fatto di prevenzione e di terapia. Il film ha un taglio semi-documentaristico, racconta una realtà già lontana nel tempo...

Ma che senso ha citare un mio intervento in cui butto là, in coda, che potrebbe essere allergico per un giovane se poi - dopo aver detto che non lo credi - scrivi considerazioni che vanno esattamente nel senso contrario a ciò che apparentemente sostieni?

Se oggi di AIDS non si muore, se il film racconta una realtà lontana nel tempo, se un sieropositivo di oggi potrebbe ricavarne sensazioni sbagliate tu stai elencando tutti aspetti che avallano l'idea che possa risultare allergico per un giovane che quella realtà non l'ha vissuta, al contrario mio che ho conosciuto persone morte di AIDS poco più grandi di me

E quale è - o sarebbe - l'argomento in base al quale un giovane di oggi dovrebbe vederlo, visto che il film potrebbe risultare "inattuale" SE NON proprio il fatto che è chiamato a conoscere la propria cultura?

Poi per carità se attraverso tortuosi percorsi cerebrali la CEI ti ha fatto realizzare che è necessaria una cultura gay per contestualizzare un film a tema gay...viva la CEI ( io l'avevo citata a tutt'altro fine ) evidentemente c'è una speranza anche per i gay iraniani....

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18 hours ago, Hinzelmann said:

Ma che senso ha citare un mio intervento in cui butto là, in coda, che potrebbe essere allergico per un giovane se poi - dopo aver detto che non lo credi - scrivi considerazioni che vanno esattamente nel senso contrario a ciò che apparentemente sostieni?

Non lo consiglierei ad un giovane sieropositivo, mettiamola così, credo invece potrebbe apprezzarlo maggiormente chi si avvicina all'associazionismo.

18 hours ago, Hinzelmann said:

Poi per carità se attraverso tortuosi percorsi cerebrali la CEI ti ha fatto realizzare che è necessaria una cultura gay per contestualizzare un film a tema gay...viva la CEI ( io l'avevo citata a tutt'altro fine ) evidentemente c'è una speranza anche per i gay iraniani....

No, io e i censori della CEI solo casualmente ci troviamo d'accordo, nessun'epifania.

In questo caso più che in altri è necessaria una cultura gay per contestualizzare un film a tema gay; quando io qui, per anni, ho cercato di tener distinte le cose, sprezzando un po' l'etichetta di "cultura gay" per poesie, romanzi o pellicole di ampio respiro, o in cui l'omosessualità dei protagonisti era messa a tema con un taglio trasversale alla condizione umana tout-court, mi son sempre preso del reazionario. Ritengo che non sia il caso di questo bel film,  in cui si riconoscerà maggiormente chi ha esperienze di attivismo, o appunto noi gay, mentre uno qualsiasi dei miei conoscenti eterosessuali credo ne uscirebbe un po' confuso.+

On 13/10/2017 at 8:45 AM, Hinzelmann said:

(...) i gay italiani se non c'è una polemica esterna creata dagli "Adinolfi" del caso ( in genere con richieste di censura o rifiuto di proiezioni etc ) che scatena nel pubblico gay la reazione di andare al cinema, non riescono a creare delle motivazioni interne, proprie autonome ed efficaci.

Evidentemente tranne il sottoscritto gay iraniano; già, se la sera prima fossi stato al live sex-show che davano in un locale padovano forse poi non c'avevo tutta sta voglia d'andare al cinema a vedere un film così triste...ed è pleonastico chiedersi quale dei due eventi fosse più affollato.

Lungi da me moraleggiare comunque.

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8 minutes ago, schopy said:

se la sera prima fossi stato al live sex-show che davano in un locale padovano forse poi non c'avevo tutta sta voglia d'andare al cinema a vedere un film così triste

beh, tutto si può dire de sto film tranne che sia triste o che si pianga addosso;

anzi, se c'è un pregio che gli va riconosciuto, è che esprime quella vitalità anche rabbiosa che era tipica di quegli anni

-dote che forse oggi s'è un po' smosciata, anche nell'attivismo omorikkione-

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22 minutes ago, freedog said:

beh, tutto si può dire de sto film tranne che sia triste o che si pianga addosso

40 minuti di agonia su di un letto di morte e vestizione di un cadavere non ti sembrano tristi?

E' un film pure pieno di aggressività "sana", con momenti teneri e divertenti, ma rimane triste.

25 minutes ago, freedog said:

-dote che forse oggi s'è un po' smosciata, anche nell'attivismo omorikkione-

Emmmeglio così, se non crepiamo più come le mosche...

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40 minutes ago, schopy said:

mi son sempre preso del reazionario

Sei in buona compagnia, beninteso

Il 50% dei contenuti di questo forum è a mio avviso ascrivibile ad atteggiamenti reazionari del tutto analoghi ai tuoi

Comunque se sei disponibile a fare una eccezione per questo specifico film alla tua generale impostazione reazionaria, significa che almeno sei approdato agli anni '80, non sarà una epifania ma è un piccolo passo avanti verso il XXI secolo

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Avrei trovato più triste un live-sex show padovano. Se c'è una cosa che questo film trasmette è il desiderio di vita, spensieratezza, libertà. 

La scena che hai citato sicuramente non è felice ma tutta quella parte in generale mi è sembrata gestita bene. La tristezza passa abbastanza in fretta con i dialoghi che fanno e quello che avviene in quel momento. 

Il film riesce a comunicare bene il senso di quell'esperienza. A me è arrivato. 

Un live - sex show padovano cosa comunica? Così per curiosità ... 

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2 hours ago, schopy said:

40 minuti di agonia su di un letto di morte e vestizione di un cadavere non ti sembrano tristi?

se ti rispondo nel dettaglio, spoilero troppo.

per me "vitalità" è anche la reazione del vedovo, che pur piangendo, continua a.. vivere  (diciamo così)

o nel finale l'incursione all'assemblea degli assicuratori dove "rovinano" il buffet

43 minutes ago, Paolo91 said:

Se c'è una cosa che questo film trasmette è il desiderio di vita, spensieratezza, libertà.

concordo

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5 hours ago, Paolo91 said:

Un live - sex show padovano cosa comunica? Così per curiosità ... 

Non saprei, non avendo partecipato...ma l'ho tirato in ballo solo nella replica ad Hinz in cui lamentava che i gay più facilmente vanno al cinema a vedersi un bel film gay se c'è di mezzo una censura che abbia un qualche risalto mediatico.

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