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Mi starebbe bene la Corona ferrea?


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Data la natura austera e piuttosto borghese del regno dei Savoia (dinastia tuttavia tra le più antiche d'Europa), non esistette mai una cerimonia dell'incoronazione e, quindi, non si rese necessaria la costruzione di una corona di Stato. Tuttavia venne considerata Corona d'Italia la «Corona Ferrea», utilizzata però soltanto come emblema e mai indossata dai re d'Italia. La Corona ferrea è un'antica e preziosa corona che venne usata dall'Alto Medioevo fino al XIX secolo per l'incoronazione dei re d'Italia. Per lungo tempo, gli imperatori del Sacro Romano Impero la ricevettero per l'incoronazione e addirittura gli stessi Carlo Magno e Napoleone Bonaparte. Al suo interno vi è una lamina circolare di metallo (poi trattatosi di argento): la tradizione vuole che essa venne forgiata con il ferro di uno dei chiodi che servirono alla crocifissione di Gesù. 
Non è chiaro invece che fine fece l'antica corona del Regno di Sardegna: secondo alcuni venne data in pegno ad Anversa o a Rotterdam a garanzia di un finanziamento, richiesto da Casa Savoia per la guerra di difesa contro l'invasione napoleonica, e venne poi distrutta a seguito della disfatta e dell'invasione del Piemonte nel 1798; secondo altri, invece, non lasciò mai Torino e venne rubata dai soldati francesi a seguito della stessa invasione. L'oro e le sue gemme, in ogni caso, furono venduti o riutilizzati. Napoleone, che si incoronò re d'Italia nel 1805, nel rito celebrato nel Duomo di Milano, si impose da solo la corona sul capo, pronunciando la frase: «Dio me l'ha data e guai a chi me la toglie!». Per devozione alla corona istituì poi l'Ordine della Corona ferrea. Dopo la parentesi napoleonica, l'incoronazione ritornò prerogativa degli imperatori d'Austria, e Ferdinando I la ricevette nel 1838. Durante le Guerre d'indipendenza italiane, la corona fu requisita da Monza e portata a Vienna, ma dopo la sconfitta dell'Austria nella Terza guerra d'indipendenza, fu restituita all'Italia.
Dopo la proclamazione dell'Unità d'Italia, nel 1861, venne aperta una sottoscrizione per realizzare una nuova corona nazionale per Vittorio Emanuele II. Il quotidiano fiorentino «Lo Zenzero», l'anno successivo, pubblicò in prima pagina che: «Il Gonfaloniere di Firenze, presidente di una Commissione Promotrice, deliberava l'anno passato una Corona al Re d'Italia, facendo appello a tutti i municipii italiani onde concorressero con i suoi amministrati, per mezzo di volontarie offerte, ad accumulare la somma necessaria per adempiere a questo dovere». Nonostante una discreta somma raccolta, il quotidiano informò che la corona non era stata realizzata, pare «per vergognose gelosie municipali, e per incuria di coloro che tutto pospongono allo interesse e all'ambizione personale».
Il re Umberto I, figlio di Vittorio Emanuele II, forse meditava di essere incoronato con la storica Corona ferrea quando il clima politico italiano fosse stato più favorevole: nel 1890, infatti, la inserì nello stemma reale e nel 1896 la donò come tesoro reale al Duomo di Monza, città in cui amava risiedere. Il suo assassinio, nel 1900, interruppe i suoi progetti, ma alle sue esequie venne esposta la Corona ferrea e la sua tomba al Pantheon di Roma ne reca, davanti, una copia bronzea.
Il re Vittorio Emanuele III, protagonista della nascita dello Stato liberale, non volle alcuna cerimonia d'incoronazione.
L'ultimo viaggio della corona avvenne durante la Seconda guerra mondiale: temendo che i tedeschi volessero impadronirsene, nel 1943 il cardinale Ildefonso Schuster la fece trasferire segretamente in Vaticano, dove rimase fino al 1946. Essa ritornò portata da due canonici del Duomo di Monza, nascosta in una cappelliera dentro una valigia. Neanche il re Umberto II, poi, volle alcuna incoronazione e, con la proclamazione della Repubblica nello stesso anno, la Corona ferrea smise definitivamente di essere un simbolo di potere, per essere solo una reliquia e un prezioso cimelio storico, custodito nella cattedrale di Monza, nella Cappella Teodolinda, in una teca di vetro blindato.

Credete mi starebbe bene in capo?

Edited by Rotwang
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