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Architettura fascista


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In un articolo di ieri sul New Yorker, giornale di antiche tradizioni e che in genere viene considerato tra i più precisi nella verifica degli articoli pubblicati, tale Ruth Ben-Ghiat, che si firma come professoressa di storia italiana alla New York University, riesce ad inanellare una serie di considerazioni che mi lasciano un poco perplesso sul quartiere dell'EUR e in particolare sul Palazzo della Civiltà del Lavoro, il cosiddetto "Colosseo quadrato".

https://www.newyorker.com/culture/culture-desk/why-are-so-many-fascist-monuments-still-standing-in-italy

In sostanza la professoressa sostiene che il palazzo, dato che riporta sulla facciata una frase di Mussolini pronunciata nel 1935 (frase peraltro del tutto innocente nei suoi contenuti, e che viene spesso parafrasata con ironia, in cui viene detto “Italia, popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e trasmigratori”),  e dato che la frase sarebbe stata pronunciata durante un discorso in cui Mussolini preannunciava l'invasione dell'Etiopia, è simbolo stesso di quell'aggressione e del sanguinario regime fascista.

The building is, in other words, a relic of abhorrent Fascist aggression.

Non si capisce bene cosa proponga la professoressa, ma immagino che secondo lei bisognerebbe almeno cancellare la frase, ma forse sarebbe meglio agire di ruspa, abbattendo il palazzo suddetto e forse tutto il quartiere dell'EUR (che peraltro fu realizzato quasi in toto negli anni '50 e solo progettato durante gli ultimi anni del regime fascista).

Cosa ne pensate? Siete favorevoli a prendere mano al piccone, ad abbattere tutta l'architettura fascista e a dar fuoco a tutto il futurismo nonché alla pittura del ventennio, da Annigoni a De Chirico, che a questo punto, parafrasando quello che dicevano i nazisti, diverrebbe la nuova "arte degenerata"?

Pensate che sia giusto cancellare 20 anni di storia artistica italiana, a prescindere dai valori artistici espressi? Siete anche voi duri e  puri e boldriniani?

Edited by conrad65
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Si è uno di quegli articoli (ma sembra più un blog annesso alla testata online) scritto su commissione. Sia nel senso che con Trump al potere si sono aperte molte possibilità per "l'intellighenzia"  liberale , come successe a noi con berlusconi,  e quindi la tipa evidentemente cerca di inserirsi nel processo per guadagnare la sua fetta di fama, sia perchè noi italiani adoriamo quando si parla di noi su riviste straniere, fosse anche il peggio giornale popolare britannico, quindi non dubito che l'articolo, che cita la nostra beneamata, popolarissima, intelligentissima e brava presidenta della Camera, sia stato sollecitato da un uccellino un po' vanitoso.

Sul discorso abbattimenti, il fascismo ha prodotto tanti edifici pubblici che già all'epoca erano, più che stilisticamente, direi proprio tecnicamente arretrati.

Spesso il monumentalismo piacentiniano, i richiami modernisti, gli eclettismi storicisti sono solo il rivestimento, il guscio, di edifici costruiti con la fantasia di un geometra giolittiano che si trovi a dover progettare una lottizzazione di case popolari.

Io voglio essere sincero, a me non me ne frega proprio nulla di "conservare la memoria perchè non si ripeta", ma se vogliono abbattere gli edifici del fascismo prima mi abbattono tutto quello che è stato costruito dagli anni 50 ad oggi con materiali scadenti, gusto orrido,  oltraggio alle caratteristiche urbane o idrogeologiche del posto e poi mi dimostrano di essere in grado di ricostruire con garbo, pochi costi, intelligenza e senza affidarsi a qualche superstudio che sforna la cagatina fatta coi programmi automatici pc dal primo stagista che passa.

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1 minute ago, Rotwang said:

hanno iniziato

ma non è vero, quella è iniziata con l'Unità d'Italia, corso Vittorio Emanuele e le lottizzazioni intra moenia di Roma le han fatte i piemontesi d'intesa con de Merode e i possidenti legati alla Curia papale...che apparentemente era contraria a tutto ma in realtà intascava la tangente

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2 minutes ago, Demò said:

ma non è vero, quella è iniziata con l'Unità d'Italia, corso Vittorio Emanuele e le lottizzazioni intra moenia di Roma le han fatte i piemontesi d'intesa con de Merode e i possidenti legati alla Curia papale...che apparentemente era contraria a tutto ma in realtà intascava la tangente

Quelle sono opere di pregio e hanno reso le città italiane vagamente imperiali, la Galleria di Milano, di Napoli o le opere di risanamento urbano di Roma prefasciste sono capolavori. Il fascismo ha avviato la distruzione della bellezza italiana, un'eredità pure futurista che voleva asfaltare Venezia, in favore di una razionalizzazione architettonica inquietante e spesso anonima. Io ho quasi capito che tu sia un neofascista, più latente, ma lo sei e volere l'indipendentismo è queer e fascista.

Edited by Rotwang
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A me pare di ricordare - ma è una polemica vecchia di due anni - che in occasione del 25 Aprile la Boldrini avesse riportato e fatto suo il fastidio manifestato da alcuni partigiani ospiti alla camera dei deputati per la scritta "Mussolini Dux" sull'obelisco del Foro Italico

Insomma: il Foro Mussolini diventa Italico, ma resta la scritta che potrebbe essere cancellata

Poichè la boldrini - piaccia o non piaccia - era all'epoca priva di referenti o padrini politici ( non so oggi ) fu massacrata, come spesso le è capitato

Le destre sostennero che voleva distruggere i monumenti e la memoria, Sgarbi le dette della capra, il PD disse che non se ne sentiva il bisogno, salvo poi fare di peggio con la Legge Fiano passati due anni...senza una coerenza ed un perchè

Quindi cosa dire?

Una sceneggiata all'italiana

Se ricordo bene, riconosco alla Boldrini l'ingenuità che non posso riconoscere a Fiano ed al PD, il cui atteggiamento è ovviamente strumentale

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3 minutes ago, Rotwang said:

Quelle sono opere di pregio e hanno reso le città italiane vagamente imperiali, la Galleria di Milano, di Napoli o le opere di risanamento urbano di Roma prefasciste sono capolavori. Il fascismo ha avviato la distruzione della bellezza italiana, un'eredità pure futurista che voleva asfaltare Venezia

senti, prenditi un manuale di storia dell'arte dell'otto-novecento per le superiori, così potrai sfatare i tuoi miti.

Le tre gallerie (milano, firenze, napoli) sono effettivamente il massimo del prestigio architettonico espresso dai piemontardi, unendo l'eclettismo neorisorgimentale al modello consolidato inglese delle gallerie commerciali in ferro, che parte dal crystal palace della prima esposizione universale e finisce con Covent Garden. Poi ci sarebbero la Corte di Cassazione, la stazione di Milano e il Vittoriano.  Questo è il massimo del prestigio architettonico dell'Italia Liberale: il resto è stata pura speculazione edilizia, fuori da ogni controllo sia per ragioni ideologiche (lo Stato liberale non governa le iniziative...economiche/edilizie che vengono lasciate all'iniziativa dei privati) sia pratiche (lo stato liberale appartiene a una ristretta classe sociale...che appunto è proprietaria degli immobili nei centri storici e dei terreni fuori dai centri abitati, si chiama appunto conflitto di interessi).

Nessuna città italiana è imperiale, sono cresciute in modo squallido e disordinato fin dal 1860, eccettuata Torino: il che dimostra che la colpa non fu dei piemontesi ma del resto della borghesia/nobiltà italiane dell'epoca

Il fascismo in molti casi ha realizzato sventramenti programmati in epoca liberale e non ancora attuati per mancanza di fondi, in molti altri ha evitato di portarli a termine: guardati i piani di sventramento annessi ai piani regolatori di Roma del 1893 o del 1909 o ancora quelli per Bologna, Padova, Milano.

Per non parlare di Firenze: per la capitale temporanea è stato deciso il progetto più invasivo tra quelli presentati al concorso, radendo al suolo il cuore medievale e ricostruendo senza nessuna cognizione di causa un pezzo di città ottocentesca nel mezzo di una città storica rimane sostanzialmente quella del piano di espansione redatto da Arnolfo di Cambio. Un'assurdità incredibile.

Il fascismo ha condiviso con l'Italietta liberale un certo pensiero reazionario: la città nuova deve sorgere sulla città vecchia, e basta

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3 minutes ago, Demò said:

senti, prenditi un manuale di storia dell'arte dell'otto-novecento per le superiori, così potrai sfatare i tuoi miti.

Incredibile, non sai nulla e ostenti un sapere che non c'è. Il fascismo ha avviato distruzioni delle città italiane con progetti come la Mole Littoria, Viale della Conciliazione e voleva fare pianificare tanto altro, poi per fortuna è caduto.  A Milano ha avviato l'asfaltamento dei navigli e distrutto il tessuto storico centrale (vedi il Corso). Studia, fascistello da strapazzo.

Edited by Rotwang
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1 minute ago, Rotwang said:

hai messo insieme un nozionismo in architettura che non c'è

questa frase non è in italiano

sai...nozionismo....ok, ma qualche cosa bisogna saperla, non puoi chiamare nozionismo tutto quello che non sai.

Tra l'altro non stiamo parlando di architettura, stiamo parlando di speculazioni urbane su un piano molto generale, altrimenti dovrei illuminarti partendo dal colera di napoli e la legge di risanamento

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@Demò guarda non c'è nessuno più ridicolo di te nel liquidare gli altri per come non sanno scrivere in italiano secondo te o cosa non sanno in generale di tutto quel che sai tu apparentemente, non rivolgermi più la parola o crepa, fascista di merda ignorante, difensore della nefandezze fasciste, veneto della merda.

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7 minutes ago, Rotwang said:

la Mole Littoria, Viale della Conciliazione e voleva fare pianificare tanto altro, poi per fortuna è caduto.

visto che hai corretto il post ed aggiunto altro

la mole littoria è una delle tante moli progettate e non realizzate in Italia tra il 1830 e il novecento, viale della conciliazione come progetto di abbattimento totale è passato da sisto iv a napoleone e Mussolini ha praticamente congelato le città italiane cercando di evitare che si espandessero (con le ultime leggi degli anni '40)

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Just now, Demò said:

visto che hai corretto il post ed aggiunto altro

la mole littoria è una delle tante moli progettate e non realizzate in Italia tra il 1830 e il novecento, viale della conciliazione come progetto di abbattimento totale è passato da sisto iv a napoleone e Mussolini ha praticamente congelato le città italiane cercando di evitare che si espandessero (con le ultime leggi degli anni '40)

Chi se ne frega dell'espansione, ha avviato la distruzione e l'abbruttimento dei centri storici inserendo la nuova architettura che doveva rappresentare il regime, studia.

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Just now, Demò said:

tipo il Vittoriano, il parlamento di Basile e tutti i ministeri sabaudi di Roma

Sei solo un coglione, se no sapresti che sotto ogni nuovo corso politico e storico l'architettura si modifica e si innesta come una stratificazione cronologica nel tessuto urbano, studia coglione fascista.

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2 minutes ago, Rotwang said:

l'architettura si modifica e si innesta come una stratificazione cronologica nel tessuto urbano

si, fino al 1700

con la rivoluzione industriale è successo il contrario: i piemontardi hanno abbattuto e raso al suolo il centro di firenze, hanno sbancato l'esquilino e così in generale in tutta la penisola: che è il contrario di stratificazione storica, visto che ne hanno eliminato qualsiasi possibilità

in realtà il fascismo, essendo fascismo e quindi conservatore per definizione, ha continuato l'opera piemontarda, insistendo a costruire gli edifici rappresentativi all'interno della città storica, mentre le periferie si espandevano spesso senza controllo, per lottizzazioni private o per episodi estemporanei (le borgate per dar casa a chi viene cacciato dai quartieri demoliti in centro: non a caso le prime borgate precedono il fascismo).

Quindi al fascismo va imputata l'incapacità di trovare una nuova via, più adatta ai nuovi tempi e rispettosa della città preindustriale: quella della delocalizzazione delle funzioni amministrative (meno rappresentative) fuori dal centro, quella delle città satellite e delle città giardino etc.

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20 minutes ago, Demò said:

in realtà il fascismo, essendo fascismo e quindi conservatore per definizione

Fascismo = conservatorismo = pensiero di uno che ha studiato storia fino alla quinta elementare. Il fascismo era tutt'altro che conservatore su tutto, appunto in architettura e nella scienza, diciamo che cercava di coniugare tutto in uno Stato corporativista, senza ovviamente riuscirci.

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cercando di tornare all'articolo del New Yorker..... a me sembra un articolo fondamentalista, che però viene da una rivista liberale ed è scritto da qualcuno che, almeno per ruolo ricoperto, seppure in una università non italiana, dovrebbe avere una conoscenza dei fatti e una obiettività di giudizio che manca completamente

c'è una ricostruzione della recente vicenda politica italiana perlomeno confusa; c'è il tentativo di assimilare la necessità dell'abbattimento dei monumenti di epoca fascista (tra cui ci sarà anche la stazione di Firenze, che sta su tutti i libri di storia dell'architettura del XX secolo? chissà) alle orride vicende dell'abbattimento delle statue dei generali sudisti negli Stati Uniti (risalendo via via fino a Cristoforo Colombo)

il tutto mescolato con episodi da bar, tipo

I was living in Rome on a Fulbright fellowship in 1994, and was jolted awake more than once by shouts of “Heil Hitler!” and “Viva il Duce!” coming from a nearby pub.

per poi concludere l'articolo con

In Italy, where they never went away, the risk is different: if monuments are treated merely as depoliticized aesthetic objects, then the far right can harness the ugly ideology while everyone else becomes inured.

in sostanza si dice che l'arte deve soggiacere e, nel caso, soccombere al giudizio di valore politico, anche se sono passati più di 70 anni di distanza dal fatti  e anche se i simboli fascisti più evidenti, come i fasci littori e i volti del mascelluto Mussolini con elmetto, furono nella grande maggioranza già abrasi nell'immediato dopoguerra

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Non sono molto d'accordo, secondo me il tuo giudizio è troppo severo, se consideriamo che è un articolo scritto da un Americano

In primo luogo si riconosce che furono gli Alleati a decidere di coprire le opere limitandosi a distruggere  i busti di Mussolini e i monumenti fascisti

After the war, the Allied Control Commission’s bulletins and reports instead recommended that only the most obvious and “unaesthetic” monuments and decorations, like busts of Mussolini, be destroyed; the rest could be moved to museums, or simply be covered up with cloth and plywood

Nella sostanza è giusto, anche se per brevità si salta poi dalla legge Scelba a Berlusconi e si tace sull'atteggiamento dei post comunisti ( violante veltroni ) e la cd riconciliazione degli anni '90 promossa dalla Sinistra

Si vede comunque che la persona è vissuta in Italia e parla di cose che conosce, ovviamente architettura fascista non equivale a monumento fascista e la distruzione dei monumenti non fu affatto irrilevante in realtà ( perchè erano ovunque seriali )

Questa distinzione non è chiara nell'articolo...è chiaro che non esiste in America una "arte confederata" esistono SOLO monumenti ai confederati mentre esiste in italia una "arte fascista" e pochi monumenti ( l'apoteosi del fascismo scoperta da Veltroni al CONI o la stele mussolini ) dei tanti busti e fasci sparsi per ogni dove, che sono sopravvissuti perchè ritenuti di valore artistico

Fra questi non annovererei il palazzo della civiltà italiana solo per una frase decontestualizzata, che peraltro non offende l'Etiopia ma semmai vellica l'orgoglio nazionale degli italiani sottoposti alle inique sanzioni

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AndrejMolov89
3 hours ago, Rotwang said:

Fascismo = conservatorismo = pensiero di uno che ha studiato storia fino alla quinta elementare. Il fascismo era tutt'altro che conservatore su tutto, appunto in architettura e nella scienza, diciamo che cercava di coniugare tutto in uno Stato corporativista, senza ovviamente riuscirci.

Be', no. La scienza durante il fascismo era vista malissimo*! Gentile e Croce hanno creato un sistema di istruzione primaria e secondaria che si fondava essenzialmente sull'esaltazione del cultura classica. E c'erano non pochi problemi per assorbire molti scienziati durante il fascismo, perché mancava praticamente un tessuto industriale a cui applicare le conoscenze scientifiche. 
Inoltre la riforma Gentile è stata definita la più fascistissima delle riforme, e l'architettura fascista aveva reminiscenze con quella romana (seppur in chiave rimodernizzata). 
*Abbiamo avuto grandi scienziati NONOSTANTE il sistema, non GRAZIE al sistema. 

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Just now, AndrejMolov89 said:

Be', no. La scienza durante il fascismo era vista malissimo*!

https://it.wikipedia.org/wiki/Raggio_della_morte voi giuristi e scienziati è meglio vi occupiate del presente, della legge e della scienza e lasciate perdere la storia, non fa per voi.

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https://www.gay-forum.it/topic/35511-architettura-fascista/#findComment-998316
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AndrejMolov89
Just now, Rotwang said:

https://it.wikipedia.org/wiki/Raggio_della_morte voi giuristi e scienziati è meglio vi occupiate del presente, della legge e della scienza e lasciate perdere la storia, non fa per voi.

Rotwang cristo santo, non è che dico a caso, mi interesso di quel periodo della storia in ambito scientifico e storico della scienza. Se hai delle obbiezioni dimmele, perché tu quando vuoi occuparti di scienza male lo fai offendendo gente che primariamente ha più esperienza di te in quel campo. Se vuoi rispetto, dimmi delle buone motivazioni per cui una sistema ideologico basato su Benedetto Croce e Gentile doveva essere positivo riguardo la scienza. That's all. 
In italia la cultura scientifica, soprattutto dopo la riforma del 23 è stata bistrattata, però, c'era attività scientifica e di filosofia della scienza (Federigo Enriques in prima linea con Peano). Però, durante il tempo fascista c'erano molti ordini professionali , o comunque scienziati che si lamentavano della poca innovazione che si faceva, che rendevano di fatto inutili i percorsi di laurea scientifici.
www.centrostudienriques.it/testiconferenze/conferenza_prof.C.Bernardini_Livorno_15set2004.pdf

"La misera sorte del laureato in chimica in Italia negli anni Trenta del Novecento è descritta dai documenti d’epoca in modo assai drammatico (vedi, per esempio, la rivista “Il chimico italiano”, organo del sindacato nazionale fascista dei chimici, anni 1935-36; in questa rivista si denuncia la “miseria” della professione del chimico come fenomeno di inadeguatezza della cultura nazionale assai più che come conseguenza della crisi del ’29). E che dire della natura del dibattito, in quegli anni, in ambito medico, lì dove, cioè, il deprecato empirismo dominava la ricerca come ribadito inesorabilmente e crudamente dai cultori dello “spirito”? In quegli anni, il sindacato nazionale fascista dei medici giunse a mettersi in conflitto con il governo perché ostile ai provvedimenti che, producendo una diminuzione delle malattie, riducevano il ricorso alle prestazioni mediche! Oggi, non riusciamo nemmeno a concepire che si possa esprimere pubblicamente un tale punto di vista"
Quindi, non è che dico cose a caso, ed esigo un minimo di rispetto e al massimo una correzione. Visto che non sono intervenuto su tutto il discoroso e altro. La prossima volta che ti occupi di scienza devo partire con l'insulto libero, o preferisci che ti corregga gentilmente e promuovere una discussione sensata. Impara a convivere con gli altri, hai l'età e gli strumenti per farlo. 

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1 hour ago, AndrejMolov89 said:

In italia la cultura scientifica, soprattutto dopo la riforma del 23 è stata bistrattata, però, c'era attività scientifica e di filosofia della scienza (Federigo Enriques in prima linea con Peano)

però non scordare la scuola di Fisica romana tra Fermi, Segrè, Amaldi, Maiorana e Pontecorvo... è anche vero che Maiorana sparì, Fermi scappò negli USA dopo aver preso il Nobel e Pontecorvo nel dopoguerra finì in Unione Sovietica... l'atomica americana deve moltissimo a Fermi, così come l'atomica sovietica deve moltissimo a Pontecorvo (ed entrambi devono moltissimo a Maiorana)

poi possiamo anche discutere se il fascismo facilitò questa aggregazione di personalità di eccezionale livello o se piuttosto non fu che il contorno di una situazione dovuta alla grandezza dei personaggi (e all'epoca storica)

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AndrejMolov89
3 hours ago, conrad65 said:

però non scordare la scuola di Fisica romana tra Fermi, Segrè, Amaldi, Maiorana e Pontecorvo... è anche vero che Maiorana sparì, Fermi scappò negli USA dopo aver preso il Nobel e Pontecorvo nel dopoguerra finì in Unione Sovietica... l'atomica americana deve moltissimo a Fermi, così come l'atomica sovietica deve moltissimo a Pontecorvo (ed entrambi devono moltissimo a Maiorana)

poi possiamo anche discutere se il fascismo facilitò questa aggregazione di personalità di eccezionale livello o se piuttosto non fu che il contorno di una situazione dovuta alla grandezza dei personaggi (e all'epoca storica)

Diciamo che é un "nonostante" la situazione. La cultura scientifica era un po' messa sottotorchio. Croce la voleva ostracizzata, e considerava il formalismo introdotto da Peano una moda passeggera (oh the irony). Credo che il clima culturale instaurato in Italia fosse estremamente conservatore, così come lo studio delle materie umanistiche che più di facilitare la ricerca in questo campo (cioè i migliori umanisti, latinisti e grecisti erano e sono in parte tedeschi) ha fatto in modo che l'umanesimo fosse una sorta di abito per l'alta borghesia per differenziarsi dalla plebe che necessitava di lavorare come dipendente. L'italia è sempre stata conservatrice, e ha fatto poca innovazione, MA nonostante il clima culturale avverso ha generato anche degli scienziati di alto livello. 
Per questo quando Rot dice che il fascismo promuoveva la scienza mi storce un po' il naso, perché a conti fatti il panorama culturale italiano, vuoi per ragioni pre-fasciste, ma soprattutto per il modo in cui ha creato il percorso formativo di base, era contrario alla scienza. Molto banalmente erano idealisti e storicisti. Quindi il fascismo era imperneato dell'idealismo Gentiliano e Crociano, nonostante l'ultimo fosse contro il fascismo, abbiamo avuto quest'ondata antiscientifica che in fondo ci caratterizza da allora. 
E ancor oggi abbiamo il più basso numero di laureati, ma soprattutto abbiamo il più basso numero di laureati in materie scientifiche, e quest'ultimi non vengono nemmeno usati decentementi qualora assunti, e sono parimenti poco assorbiti nel mondo del lavoro. 

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Mussolini che certamente teneva molto all'architettura, sull'architettura ci ha lasciato una frase di un maschilismo e di un sessismo oggi inaccettabile

La donna deve obbedire. [...] Essa è analitica, non sintetica. Ha forse mai fatto dell'architettura in tutti questi secoli? Le dica di costruirmi una capanna, non dico un tempio! Non lo può! Essa è estranea all'architettura, che è la sintesi di tutte le arti, e ciò è un simbolo del suo destino. La mia opinione della sua parte nello Stato è in opposizione ad ogni femminismo. Naturalmente essa non dev'essere una schiava, ma se io le concedessi il diritto elettorale, mi si deriderebbe. Nel nostro Stato essa non deve contare

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3 hours ago, Hinzelmann said:

La donna deve obbedire.

invece gli uomini devono anche credere e combattere XD

ok a parte la battuta, la frase che citi è imbarazzante e ingiustificabile anche se rimessa nel suo contesto storico: ma di suo anche la molto più innocente frase del colosseo quadrato è brutta e pomposamente retorica, oltre che discutibile, su questo posso essere d'accordo con la professoressa americana dell'articolo

ma questo non può a mio avviso giustificare la distruzione dell'opera: un'opera d'arte, e ancor più un'opera di architettura, non resta ancorata al contesto storico nel quale fu inizialmente concepita ma vive di vita propria e assorbe significati diversi nel corso degli anni

il quartiere dell'EUR fu costruito in gran parte negli anni '50, ed è stato lo scenario di innumerevoli eventi della Repubblica (per dire, le Olimpiadi del 1960), che lo hanno del tutto emendato dalla "pecca" d'origine

paradossamente distruggere l'EUR, che è stato il quartiere della nuova borghesia romana e dei notabili DC, non sarebbe un segnale forte contro il destrismo e il conservatorismo italico, ma andrebbe contro uno dei simboli della ripresa del dopoguerra e dell'Italia repubblicana

quando l'imperatore bizantino Foca donò il Pantheon al papa nel VII° secolo dopo Cristo, gli fu innalzata una colonna di ringraziamento nel Foro Romano (l'ultimo monumento innalzato nel Foro) e il papa si guardò bene dal demolire l'edificio che pure era simbolo del paganesimo come tempio dedicato a tutti gli dei... semplicemente scoperchiò parte del pavimento, ci interrò la ossa di martiri cristiani e riconsacrò il monumento come chiesa senza neanche cancellare la scritta sul frontone che ricorda la costruzione del primo pantheon ad opera di Agrippa, genero di Augusto

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