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Gay che amano Che Guevara


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Fidel Castro, in un’intervista esclusiva del 2010 ad un quotidiano messicano, lo aveva detto: “L’aver inviato tutti quegli omosessuali nei campi di lavoro forzato è stata però una grande ingiustizia”.

Si è sempre parlato poco delle persecuzioni ai danni degli omosessuali perpetrate dai rivoluzionari negli anni ’60 e ’70: fu Che Guevara a presentare al fidato Fidel un piano generale che prevedeva i campi correzionali per i nemici e per i corruttori dei costumi: attori, ballerini e artisti omosessuali furono confinati in speciali sezioni nei lager e la repressione fu atroce. Erano infatti sottoposti a punizioni corporali, costretti a salire le scale con scarpe zavorrate di piombo o a tagliare l’erba con i denti. Atrocità. Il primo fu aperto nei primi mesi del 1960 nella penisola di Guanaha, altri ne apriranno nella zona di Los Palos.

Il Che tenne in pugno il sistema operativo sopra descritto prima di passarlo al fratello di Fidel, Raul: è a lui che si deve la creazione delle Unità Militari per l’Aiuto alla Produzione, dietro la quale c’era una forza militare destinata esclusivamente alla persecuzione degli omosessuali.

Massimo Caprara, ex segretario di Palmiro Togliatti, raccontò: “Le accuse nei Tribunali sommari rivolte ai controrivoluzionari vengono accuratamente selezionate e applicate con severità: ai religiosi, tra cui l’Arcivescovo dell’Avana, agli omosessuali, perfino ad adolescenti e bambini”.

Il film Prima che sia notte di Julian Schnabel, interpretato da star come Sean Penn, Javier Bardem e Johnny Depp, racconta invece la vita di Reinaldo Arenas, scrittore e poeta dissidente cubano omosessuale.

Perché anche nella comunità LGBT in generale, soprattutto i queer comunisti, lo si elogia contestualizzandolo erroneamente? Ai froci piace chi li massacra nei campi di concentramento? Come mai?

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https://www.gay-forum.it/topic/35522-gay-che-amano-che-guevara/
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Il comunismo è sempre stato omofobo e tutto meno che a favore della libertà. Certamente va contestualizzato al suo tempo, quindi mentre Guevara mandava gli omosessuali in campi di tortura in paesi come il Regno Unito questi erano castrati o sbattuti in galera. 

Non si è mai visto però nessun gay al pride con T-shirt con la faccia della regina Vittoria per dire, nessuno si sogna di esaltarla e prenderla come modello, tantomeno delle battaglie lgbt. 

Di magliette con la faccia di Guevara invece se ne vedono a bizzeffe, viene esaltato e preso come modello di libertà pure per le battaglie lgbt. Questo è sintomo di enorme ignoranza. 

Paradossalmente troverei più giustificabile una maglietta con la faccia di Mussolini, lui almeno si "limitava" a mandarli al confino gli omosessuali. 

On 10/10/2017 at 1:24 PM, Rotwang said:

Perché anche nella comunità LGBT in generale, soprattutto i queer comunisti, lo si elogia contestualizzandolo erroneamente? Ai froci piace chi li massacra nei campi di concentramento? Come mai?

Agli adolescenti il Che piace perché era giovane, bello e irresponsabile....che è poi il motivo per cui piace a certa sinistra. E' un mito contemporaneo che funziona come aggregatore collettivo di astratte speranze egualitarie e libertarie, non c'è molta riflessione nell'ammirazione per il Che...

11 minutes ago, schopy said:

Agli adolescenti il Che piace perché era giovane, bello e irresponsabile....che è poi il motivo per cui piace a certa sinistra. E' un mito contemporaneo che funziona come aggregatore collettivo di astratte speranze egualitarie e libertarie, non c'è molta riflessione nell'ammirazione per il Che...

condivido in toto!

E' una icona pop, che si presta a coniugare la ribellione giovanile al mito del rivoluzionario

Sotto questo profilo è essenziale la sua morte, come quella di James Dean

Però non è vero che i gay non abbiano sottolineato gli aspetti problematici legati alla repressione cubana, faticando semmai a trovare qualcuno che in Italia -negli anni '70- fosse disposto a pubblicare ( il problema era che all'epoca gli editori di destra erano troppo omofobi per farlo e quelli di sinistra difendevano Cuba ) Nonostante l'incrocio di queste due difficoltà Massimo Consoli ed altri riuscirono sul finire degli anni '70 a denunciare la persecuzione antiomosessuale.

Il risultato fu che iniziò a circolare il pettegolezzo che Raul Castro ( che fu il responsabile diretto della repressione ) era gay.

Gli UMAP furono attivi dal '65, anno in cui Che Guevara si era già allontanato da Cuba, prima viaggiando negli USA e in Europa e poi in Africa, per cui un suo coinvolgimento attivo nella persecuzione degli omosessuali, per cui Fidel Castro molti anni dopo chiederà scusa assumendosene ogni responsabilità, risulta particolarmente improbabile.

Detto questo, come molti altri, Il Che ha perso la sua dimensione umana per guadagnare quella iconica. Il Che è stato ed è ancora un simbolo molto importante di ogni lotta rivoluzionaria, compreso quello della comunità omo e transessuale dalla metà degli anni '60, che allora aveva ancora per altro una forte componente anticapitalista.

Ernesto fu, da quanto è giunto a noi, un inguaribile idealista, il che lo ha portato a creare una divisione molto netta fra i compagni e gli oppositori, con conseguenze spesso negative. È importante sapere dividere il mito dalla realtà, ma questo non solo per lui ma per la maggioranza dei persone che hanno avuto una rilevanza pubblica.

Però ecco, come simbolo, non mi pare si possa dire inappropriato per le lotte della comunità arcobaleno...

Edited by Icoldibarin
AndrejMolov89
6 hours ago, Icoldibarin said:

Gli UMAP furono attivi dal '65, anno in cui Che Guevara si era già allontanato da Cuba, prima viaggiando negli USA e in Europa e poi in Africa, per cui un suo coinvolgimento attivo nella persecuzione degli omosessuali, per cui Fidel Castro molti anni dopo chiederà scusa assumendosene ogni responsabilità, risulta particolarmente improbabile.

Detto questo, come molti altri, Il Che ha perso la sua dimensione umana per guadagnare quella iconica. Il Che è stato ed è ancora un simbolo molto importante di ogni lotta rivoluzionaria, compreso quello della comunità omo e transessuale dalla metà degli anni '60, che allora aveva ancora per altro una forte componente anticapitalista.

Ernesto fu, da quanto è giunto a noi, un inguaribile idealista, il che lo ha portato a creare una divisione molto netta fra i compagni e gli oppositori, con conseguenze spesso negative. È importante sapere dividere il mito dalla realtà, ma questo non solo per lui ma per la maggioranza dei persone che hanno avuto una rilevanza pubblica.

Però ecco, come simbolo, non mi pare si possa dire inappropriato per le lotte della comunità arcobaleno...

 

Anche un famoso tedesco era un inguaribile idealista e aveva la stessa suddivisione tra compagni ed oppositori... Poi se il tuo intento è dire: alla fine Ernesto non esiste, ma è solo un rivoluzionario di cui non si sa nulla, e quindi simbolo della rivoluzione stessa ci sta, però al contempo denota stupidità, Imho...

Ma vedi, Hitler era pure uno strettissimo vegetariano, ma non mi pare che nessuno ne abbia mai fatto il simbolo di vegetariani e vegani. Mentre è plausibilmente un idolo per molta gente che non esita a mettere in mostra trofei di "caccia" sia umana che animale...

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