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Il Foglio è il giornale mascolinista italiano


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Leonardo Bianchi

Tra i giornali che sul caso Weinstein hanno pubblicato i contributi che sono riusciti a fare incazzare più persone possibili spicca, se avevate dei dubbi, Il Foglio. Che dopo questo articolo in cui si "lancia" l'hashtag alternativo #allucinazionecollettiva, ha rincarato oggi la dose con un lungo pezzo più o meno legato al tema, e con questo breve video che ne riepiloga i contenuti:

Immagino che in non pochi l'abbiano visto. Nella clip ci sono uomini che si tagliano i capelli, uomini che si depilano, uomini che si fanno pettinare la barba: avete capito già dove stiamo andando a parare, no? Vi paiono attività da maschi? Di più: esistono ancora dei veri maschi, al giorno d'oggi?

La risposta, ovviamente, è che stanno tramontando; del resto, il titolo dell'articolo in questione è "IL TRAMONTO DEL MASCHIO." Ora, se vi pare totalmente assurdo, be', non avete ancora visto nulla—nel senso che non avete visto cosa c'è nel pezzo scritto da Annalisa Chirico (già autrice di Siamo tutti puttane. Contro la dittatura del politicamente corretto).

Fortunamente per voi non solo l'abbiamo recuperato in edicola, ma abbiamo provveduto a classificarlo nei momenti più COSA DIAVOLO C'È SCRITTO E COSA DIAVOLO STO LEGGENDO? Buona lettura.

ADONE ALLUPATO VS. MODELLO DI GUCCI EFEBICO

"Al giorno d'oggi la virilità è chiamata sul banco degli imputati, il maschio animalesco è messo alla gogna, la donna è l'eterna vittima incolpevole. Eppure l'uomo contemporaneo non è un Adone allupato ma ha il volto efebico di un modello Gucci. È l'amara verità che nessuno vuole raccontare."

SBUCANO DALLE FOTTUTE PARETI

Se da un lato il maschio ha il "volto efebico" di un "modello Gucci," dall'altro lato è sicuramente un "metrosexual." Pensavate che fossero scomparsi, vero? E invece, no: "I metrosexual sbucano da ogni dove, volti l'angolo e t'imbatti in uno di loro. Dall'estetista attendono il turno insieme a te che li osservi fantasticando maliziosamente su quale trattamento avranno prenotato. [...] Il metrosexual è il compagno di viaggio perfetto: in spiaggia tira fuori dallo zaino, come dalla borsa di Mary Poppins, un numero imprecisato di flaconi e tubetti: "Stendi questa crema sulle palpebre, quella è per le spalle, non dimenticare l'olio sui capelli, per décolleté usa lo stick". Lui non è gay, è metrosexual. È la tua amica con pisello e fidanzate annesse. In attesa del coming out."

NEL CASO VI FOSSE SFUGGITO, GLI UOMINI SONO COLPITI DALL'EPIDEMIA DA BASSO TESTOSTERONE

Strettamente collegate al tema dei metrosexual ci sono le abitudini alimentari dei nuovi non-maschi. "Se al ristorante giapponese, davanti a una portata di sashimi, lui ti confida che va pazzo per i fagioli di soia, alzati e scappa. [...] Si chiama epidemia da basso testosterone, è la piaga dell'uomo contemporaneo. Nel corpo di lui gli ormoni maschili diminuiscono, quelli femminili aumentano. Singolare contrappasso."

IL DIRITTO NATURALE DI METTERE LE MANI SOTTO LE GONNE

I millennial non solo sono "svirilizzati"—come direbbe un noto filosofo—ma sono praticamente tutti omosessuali. Perché? Semplice: non mettono più le mani sotto le gonne, come facevano i Veri Uomini di un tempo. Scrive Chirico: "Le mani sotto la gonna rispondono a un insopprimibile istinto naturale, a un codice ancestrale, a una pulsione senza tempo perché fuori del tempo. Valgono come carnale rassicurazione: tu sei maschio, io sono femmina. Ma tra noi due, al giorno d'oggi, la gonna chi la indossa?"

L'ESTINZIONE DEL MASCHIO

Non solo il maschio ha un basso testosterone e va matto per i fagioli di soia: è proprio a rischio estinzione, "come un panda qualunque. Le prove sono plurime, i testimoni eccellenti. Braccato da femministe e donne in carriera l'uomo avverte di avere un'unica chance per sopravvivere nella gender-neutral society: rinunciare a se stesso. Chiamatela pure 'femminizzazione del maschio': lo credevate invincibile e vigoroso come un bronzo di Riace, invece vi ritrovate tra le mani uno spermatozoo insicuro di sè."

E LA COLPA DI QUESTA ESTINZIONE, OVVIAMENTE, È SOLO DELLE DONNE

"Volitive e indipendenti, indaffarate nel nostro personale percorso di autorealizzazione, abbiamo schiacciato il maschio in un angolo, bollando come 'sessista' ogni timida espressione di mascolinità, abbiamo alimentato in lui un insopprimibile senso di colpa in quanto compagno difettoso, padre inadeguato, femminicida vero o potenziale."

QUANDO INVECE LE DONNE DOVREBBERO RINGRAZIARE GLI UOMINI, PER DUE MOTIVI MOLTO SEMPLICI

Ricapitolando: il maschio è metrosexual (dunque omosessuale); un amante di cibo "femminile" (dunque omosessuale); a costante rischio di "evirazione" (che dunque lo renderebbe, boh, omosessuale?). Il tutto, come si diceva sopra, per colpa di femministe e donne in carriera. Le quali—e qui sta la rivelazione del pezzo—dovrebbero solo ringraziare gli uomini, perché "le leggi che hanno assegnato il diritto di voto alle donne le hanno approvate gli uomini; la lavatrice, al pari della pillola anticoncezionale, è un'invenzione maschile. Provate a immaginare la vostra vita senza centrifuga e programmi di lavaggio: un incubo."

 

Il giornaletto catto-liberal-maschilista era uscito con un articolo, a dir poco demenziale, sul manspreading: 

Quando andrete in Spagna e vi perseguiteranno perché siete maschi, sappiate che tutto è iniziato in questi giorni: l'amministrazione comunale di Madrid ha vietato di star seduti a gambe larghe sui mezzi pubblici. In sé il divieto è ragionevole, inutile sindacare, ma irragionevole è la strada che ha portato al divieto. È bastata infatti una petizione del gruppo femminista “Donne in lotta e madri stressate” contro l'invasione machista dello spazio (testuali parole); pare che stare a gambe larghe sia una pratica strettamente correlata al possesso di testicoli e al desiderio di non schiacciarli bensì d'imporli al mondo circostante per mezzo di proterva divaricazione. In ragione di ciò, lo star seduti comodi costringendo altrui in metà dello spazio necessario si chiama manspreading: ossia l'aprire le gambe proprio ed esclusivo dei maschi, ovvero l'aprire le gambe perché si è maschi. Ciò pone alcune trascurabili questioni teoriche. Anzitutto: un generalizzato e secco divieto di aprire le gambe, rivolto a maschi e femmine, non avrebbe sortito lo stesso effetto concreto se non addirittura maggiore? Poi: siamo sicuri che sia saggio proibire una pratica il cui nome anglofono, traducibile tutt'al più con un forzato arzigogolo, denuncia trattarsi di un concetto astruso e artificiale? Soprattutto: se ad aprire le gambe fosse una donna, sarebbe colpevole di manspreading o la passerebbe liscia poiché sprovvista di testicoli? Non lo sapremo mai, poiché chi ha protestato diffondendo immagini di donne stravaccate su più sedili contemporaneamente è stato accusato di sessismo.

https://www.facebook.com/ilfoglio/videos/10155110519087993/

Edited by Rotwang
  • 2 months later...

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