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Purtroppo a volte è difficile rinunciare alla velocità e all'efficienza delle spedizioni di qualsiasi prodotto dell'e-commerce, nella fattispecie Amazon, tuttavia ammetto di averci sempre ordinato poco, quasi solo libri, universitari e non, non avendo l'animo spendaccione. La sede logistica di Amazon è proprio nella mia provincia e molti che conosco ci hanno lavorato, ed è una sorta di Metropolis, a quanto sembra dalle testimonianze di quasi chiunque. Voi che ne pensate? Qui un articolo de L'Espresso.

 

Tutti compriamo su Internet, ma spesso poco sappiamo delle condizioni di lavoro al di là del pc e dello smartphone all’interno del colosso mondiale dell’e-Commerce. Chi gestisce gli ordini a flusso incessante (milioni solo nel nostro Black Sunday) di Amazon? Chi lavora nei tre turni quotidiani del suo più grande stabilimento italiano ed europeo, a Castel San Giovanni in provincia di Piacenza? E qual è lo stato dell’arte dei loro diritti, a un anno dal timido ma storico ingresso dei sindacati nei suoi quasi 90 mila quadri di magazzini?

Sappiamo che sono in tutto circa 1.600, tra assunti a tempo indeterminato (riconoscibili da un cartellino blu) e determinato (verde); che la loro età media supera di poco i trent’anni, e che alcuni di loro presenterebbero problemi di salute per la velocità del loro lavoro, specie gli addetti al reparto outbound (lo smistamento degli oggetti che poi arrivano materialmente nelle case). Ad Amazon si lavorerebbe di corsa, per ottimizzare il tempo e non deludere i consumatori. "Il 70-80 per cento, a Castel San Giovanni, ha ernie e problemi alla schiena e al collo" ha affermato Cesare Fucciolo della Ugl.

L’Espresso ne ha parlato con Francesca Benedetti, segretario della Fisascat di Parma-Piacenza (la sigla per addetti ai servizi commerciali e del turismo della Cisl), di ritorno da un vertice internazionale in Polonia con l’azienda fondata e diretta da Jeff Bezos.

Nello stabilimento piacentino di Amazon, il lavoro è logorante?
«Sì, e il livello delle malattie “normali” è elevatissimo: serve a mascherare gli infortuni e le malattie professionali. A volte è “colpa” del lavoratore, che per paura di ritorsioni non li dichiara; altre volte la responsabilità è invece dell’Inail, che fa fatica a riconoscere, nonostante i ricorsi, il livello abnorme di patologie, e l'incidenza epidemiologica al di sotto di ogni sospetto. Se nello stesso reparto ci sono decine di donne che hanno lo stesso tipo di problema alle mani (tunnel carpale), no, non può essere una coincidenza».

I lavoratori subiscono pressioni o attenzioni particolari?
«Un buon 80 per cento delle contestazioni disciplinari è relativo ai tempi di percorrenza, nonostante gli ambienti siano smisurati. E le pressioni, spesso stupide e pretestuose, rappresentano la norma. Purtroppo aumentano i casi di lavoratori che a furia di subire vessazioni e umiliazioni a un certo punto perdono la testa e mandano tutti al diavolo. Pentole a pressione che scoppiano. Molti sono sotto psicofarmaci: abbiamo messo a disposizione i nostri psicologi. Depressione e attacchi di panico non sono un’anomalia. Esistono figure pagate proprio per questo: per farti andare di matto. Agenti provocatori. Zelanti professionisti della prevaricazione psicologica. Cani da guardia, kapò che trascorrono la giornata a verificare che nessuno prenda un caffè, si faccia una passeggiata, vada in bagno per più di un minuto».

È vera la storia che gira dei bagni immacolati?

«Andare in bagno per espletare i propri sacrosanti bisogni fisiologici può diventare un problema per i capi. Capita che un operaio si trovi in bagno, impieghi qualche istante in più della media e fuori dalla porta si materializza un manager con le braccia conserte che lo sgrida e ammonisce».
Il totem di Amazon è la rapidità di esecuzione?
 «A tirare la carretta sono gli operai generici. Chi non produce più al livello supremo diventa una mela marcia da cestinare subito, senza nessun riguardo. Perché fuori preme una fila infinita di disoccupati che muoiono dalla voglia di guadagnarsi qualche soldo».

Da un anno voi sindacati avete messo piede a Castel San Giovanni. Un traguardo che sembra elementare ma che invece suona epocale.
«Amazon sta vivendo oggi in Italia quelli che sono stati i nostri anni '50 in fabbrica. Non accettano rappresentanti e mediazioni sindacali. Ci vivono come un corpo estraneo. Pretendono che i lavoratori si relazionino direttamente con l'ufficio del personale. Ultimamente però un loro rappresentante ha preso parte alle nostre riunioni sindacali, una specie di miracolo. E in America, come mi hanno raccontato loro stessi durante il vertice polacco, va molto peggio. Noi invece, grazie alle leggi del nostro passato, dei primi anni Settanta, stiamo riuscendo a smuovere qualcosa».

Edited by Rotwang
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Io acquisto spesso on-line, ma da un paio d'anni ho aderito ad una campagna di boicottaggio di Amazon; non vedo, da parte di me utente, altre possibilità già disponibili per esprimere il mio dissenso per il trattamento riservato ai dipendenti. Se ci fosse un maggior movimento d'opinione al riguardo aderirei volentieri.

Comunque, tutti noi dipendenti d'azienda viviamo coll'ansia da prestazione. Ciascuno ha un budget di produttività assegnato dalla direzione e tutti si corre come criceti nella ruota per raggiungere il risultato atteso...naturalmente chi fa lavoro d'ufficio lo fa con maggior comfort del magazziniere di Amazon...

Odio i kapò e i motivatori in genere,  perché davvero, a volte basterebbe che chi rimbrotta perché non vien fatto tutto quel che c'è da fare impiegasse le stesse energie per FARE anziché dire ad altri che non stanno facendo abbastanza. A me lavorare in genere non piace un granché, ma istintivamente rispetto più chi mette "le mani in pasta" di chi si limita a "coordinare". 

Edited by schopy
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Tu @schopy quando compri vestiti guardi se provngono dal bangladesh dove la gente lavora in palazzi fatiscenti che rischiano il crollo e ci sono molti bambini nella produzione dei vestiti e se da il caso rinuncinall'acquisto o ti preoccupi solo dei diritti dei lavoratori dei paesi ricchi ?

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On 22/11/2017 at 8:03 PM, Rotwang said:

Tutti compriamo su Internet, ma spesso poco sappiamo delle condizioni di lavoro al di là del pc e dello smartphone all’interno del colosso mondiale dell’e-Commerce.

diciamocelo, sostanzialmente frega cazzo a tutti:

basta che risparmiano e quello che è stato ordinato arriva subito.

di tutto il resto (sedi legali fantasiose x non pagare le tasse, dipendenti & camionisti spremuti come limoni eccetera), stica!

mettici pure che, con tutta la pubblicità che compra Bezos, sostanzialmente ci paga il silenzio dei giornalisti e il quadro è completo

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davydenkovic90

Avrò comprato su Amazon giusto un paio di volte in vita mia, lo uso giusto per guardare e informarmi sui prezzi e sui prodotti che cerco.

 Se acquisto, lo faccio solo in presenza di sconti eclatanti o articoli irreperibili altrimenti: una volta ci ho preso il caricabatterie per il PC (pagato 8 euro invece che 30-35 nei vari negozi) e un'altra volta scarpe da tennis e 200m di corda per la racchetta (circa 40 euro in totale, andando in un negozio di articoli sportivi ne avrei spesi probabilmente 200)

Quindi diciamo che se c'è in me una qualche volontà di protesta contro un sistema scorretto, si abbina benissimo con la mia indifferenza verso ciò che il sistema mi offre in quanto potenziale consumatore finale, esattamente come nel caso McDonald's.

Potrei lanciare un appello: riscopriamo la Carrie Bradshaw che c'è in noi e andiamo a fare shopping di scarpe e borse con le amiche.... ma, effettivamente, quando cerco qualcosa, in negozio come, ad esempio, H&M, Zara e co. per comprare un paio di pantaloni, per la disposizione e per la quantità di merce, rischio di metterci 3 ore e non è che sia una prospettiva tanto rosea.

Le ultime volte che sono andato a comprare dei vestiti, sarà stato a Giugno, riuscire a tornarmene a casa con un paio di pantaloncini, una maglietta e una camicia, è stato più faticoso e snervante che mai.

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2 hours ago, freedog said:

basta che risparmiano e quello che è stato ordinato arriva subito.

This. Quando un'azienda mette al centro della sua attività il consumatore - come fa Amazon - tenendolo sul palmo di due mani e offrendo servizi, prezzi e qualità imbattibili è difficile far scricchiolare con il boicottaggio.

Di notizie sul trattamento dei dipendenti e sui trucchetti per pagare meno tasse se ne possono trovare a bizzeffe - lo stesso articolo qui riportato l'avevo già letto tempo fa - ma Amazon ha un bacino di utenza e un marchio così forte che è difficile scalfirlo. 

Oltretutto, i dipendenti dell'hub piacentino oggi stanno scioperando non è chiaro quanti vi aderiscono, i sindacati dicono si è al 50%, Amazon solo al 10%), ma quanto ci metterà Amazon a sostituire la manodopera umana con dei robot? Potrebbe anche chiudere i battenti a Piacenza e trasferirsi nel Ticino o a San Marino: ha sempre il coltello dalla parte del manico.

Si dovrebbe intervenire a livello statale, europeo - il boicottaggio dei consumatori per queste multinazionali imho ha poco senso.

E visto che son uno studente, quando non trovo offerte convenienti o disponibilità immediata su iBS, vado di Amazon. Così come per qualsiasi altra cosa necessito e non posso/non so trovare altrove.

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1 hour ago, Layer said:

Quando un'azienda mette al centro della sua attività il consumatore - come fa Amazon - tenendolo sul palmo di due mani e offrendo servizi, prezzi e qualità imbattibilI

Nì... ricordati che c'è sempre il discorso dei dati cliente, che a te può sembrare scemo,

ma poi ti ritrovi offerte, ban & quant'altro mirati sul tuo profilo utente.

E i tuoi gusti li han saputi da te.

Insomma, a Bezos del consumatore frega relativamente, chè business is business, sempre & cmq

e lui del maial.. ehm.. dell'utente non butta via niente!

1 hour ago, Layer said:

quanto ci metterà Amazon a sostituire la manodopera umana con dei robot?

stan già sperimentando le spedizioni coi droni, mi pare; per cui, oltre ai negozi sotto casa, nel medio termine faran sparire pure camion & logistiche varie

1 hour ago, Layer said:

Si dovrebbe intervenire a livello statale, europeo

beh, con colossi del genere MINIMO dovrebbe/potrebbe intervenire l'UE, anche azzittando chi (Irlanda, Lussemburgo eccetera)  sul dumping fiscale ci lucra.

E però poi si torna al discorso 'manipolazione pubblica opinione": con tutta la pubblicità che compra sui media, quante marchett.. ehm.. articoli elogiativi della loro rapidità, efficienza & co trovi almeno una volta a settimana in giro per le varie testate? E quanto impiegherebbero quelle marchette a diventare urla di dolore perchè i burocrati brutti & cattivi con multe, ordinanze, divieti & simili azzoppano la libera concorrenza [che esiste solo quando fa comodo a loro]?

forse sei troppo giovane, ma io ricordo bene quanto strepitò Bill Gates (bono pure quello..) per i mega multoni che gli rifilò Monti da commissario UE perchè da monopolista totale impediva la concorrenza sul mercato informatico!

E questo è un altro monopolista globale che usa le stesse.. 'buone maniere'

1 hour ago, Layer said:

il boicottaggio dei consumatori per queste multinazionali imho ha poco senso

e mi torni al discorso "opinione pubblica manipolata" di cui sopra: pure se hai tutte le straragioni del mondo, qsi tuo urlaccio è poco più di un rumorino di sottofondo tenuissimo, se poco poco partono con l'artiglieria pesante per farti star zitto. Con le buone o con le cattive

PS: cmq

Edited by freedog
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i sindacati dicono si è al 50%, Amazon solo al 10%)


I sindacati parlano del 50% dei dipendenti assunti a tempo indeterminato che avrebbero avuto il turno stamattina, Amazon del 10% dei dipendenti complessivi in turno oggi.

Posto che la metà dei 4.000 dipendenti è assunta a tempo indeterminato (e l'altra metà interinale), se tutti e 4.000 fossero stati di turno stamattina (impossibile) avremmo come soglia massima il 25% di scioperanti sui dipendenti. Senza dimenticare che non necessariamente i turni sono equamente divisi tra le due categorie di lavoratori, che è ben possibile che l'azienda abbia aumentato l'impiego di interinali nei turni odierni per ridurre l'impatto dello sciopero e che comunque nulla le vietava di chiamare a lavoro altri interinali non di turno per tappare eventuali buchi constatati durante il giorno.

Ipotizzando che Amazon cerchi di minimizzare ma non menta spudoratamente e che dall'altra parte cerchino di gonfiare i dati ma non troppo, si potrebbe ipotizzare non più di un 15-20% di dipendenti assenti oggi per sciopero.

Considerato che oggi è venerdì, che la spedizione a 1 giorno vale è disponibile su un numero limitato di prodotti e solo per gli ordini effettuati entro una certa ora e che quello di Piacenza non è che uno dei numerosi centri logistici di Amazon direi che l'impatto sull'operatività sarà molto limitato.
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beh, se DUE sono numerosi..
l'altro l'hanno aperto da poco a passo corese (vicino Roma)
Amazon serve l'Italia da diversi centri logistici in Europa ed è perfettamente in grado di redistribuire il carico in base alla contingenza. Certo, portare una parte dei prodotti che presume venderanno sul nostro territorio già qui ha una serie di vantaggi logistici e di costi, ma il 10-15% di assenze in uno solo dei suoi stabilimenti in un'unica giornata prima del weekend ha un impatto insignificante sulla sua logistica.

Comunque i miei calcoli di ieri sera sono errati. Ho trovato delle fonti più affidabili e pare che i dipendenti assunti direttamente da Amazon a Piacenza siano solo 1.600, di cui appena 500 a tempo indeterminato. Questo ci porta decisamente più vicino al 10% di assenze complessive al primo turno diffuso dai PR della multinazionale.
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Avendo già sperimentato nella mia vita lavorativa lo schiavismo e le meccaniche insane di produzione e guadagno preteso da aziende vampiro che sfruttano fino al midollo osseo i lavoratori, mi guardo bene dall'ordinare o comprare qualsiasi cosa da delle aziende la cui etica è pressocché inesistente.

Da Amazon ho preso solo degli ebook, mai ordinato niente.

Si aggiunge assieme a Zara a quelle aziende che non avranno mai i miei soldi.

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Beh se uno sta stretto di soldi e Amazon offre condizioni vantaggiose è un acquisto anche giustificabile

Mentre se uno compra su Amazon per pigrizia o per cupidigia, deve sapere che altri pagheranno al suo posto...vuoi i lavoratori di Amazon vuoi i Fornitori che sono vessati con condizioni contrattuali punitive ( se a voi consegnano in un giorno a loro pagano il dovuto sottratta larga % di intermediazione a 60gg da emissione fattura con la scusa della clausola soddisfatti e rimborsati che gli consente di lucrare gli interessi su tutto il fatturato e ritardare i pagamenti )

Il tutto per un servizio di consegna pacchi....

Quanto alla efficacia dello sciopero, è probabile che non ne abbia...la politica di assunzione di queste aziende si fonda sul principio del divide et impera

Ed è del tutto evidente che lo possono fare proprio grazie alle leggi del lavoro che vanno esattamente nel senso contrario a quello di avversare le multinazionali

Pertanto io direi che sul Parlamento c'è poco da contare...

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23 hours ago, marco7 said:

Tu @schopy quando compri vestiti guardi se provngono dal bangladesh dove la gente lavora in palazzi fatiscenti che rischiano il crollo e ci sono molti bambini nella produzione dei vestiti e se da il caso rinuncinall'acquisto o ti preoccupi solo dei diritti dei lavoratori dei paesi ricchi ?

A volte sì a volte no...gli ultimi jeans acquistati sono in cotone organico e prodotti in Svezia, non troppo costosi, non troppo belli ma almeno abbiamo fatto la buona azione.

19 hours ago, Layer said:

This. Quando un'azienda mette al centro della sua attività il consumatore - come fa Amazon - tenendolo sul palmo di due mani e offrendo servizi, prezzi e qualità imbattibili è difficile far scricchiolare con il boicottaggio.

Ma certo, capisco il tuo punto di vista e non mi illudo di vuotare l'oceano con un cucchiaino. Poi, mica pretendo di dire ad altri che si dovrebbero comportare come me...certo, iniziassero a farlo tutti il mondo sarebbe migliore, ma chessepoffà.... :D

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https://www.gay-forum.it/topic/35655-amazon/#findComment-1002158
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Chi altri mi avrebbe ripreso indietro un tablet vecchio di 2 anni perchè la batteria stava cedendo, restituendomi l'intera somma pagata allora? 

Eh, Amazon ovviamente . La loro politica incentrata sul cliente è la loro vittoria, come già detto prima di me, ed il fair work non c'è neppure al Lidl se andiamo a sentire le storie dei commessi che vi lavorano . Spero ovviamente che i sindacati facciano il loro dovere ma non posso dire di boicottare da utente un'azienda per poi favorirne un'altra  che in qualche punto della linea produttiva favorirà uno sfruttamento .

Compro molto, su amazon . Per il giardinaggio, per la casa, per gli hobby, previa confronto prezzi finisce sempre per essere iper concorrenziale, con la sicurezza di essere blindato con la garanzia, a totale differenza dei vari Unieuro e soci che (esperienza provata) ti rimbalzano alle case madri pur nel periodo in cui toccherebbe ancora a loro risolvere i problemi .

@Rotwang dice di comprare poco non avendo l'animo spendaccione . Aggiungerei  : per la sua età . Se vivi da solo e lavori - e hai la possibilità ovviamente- sei sempre lì che devi comprare qualcosa poichè ti accorgi che non la hai, dal tubo per irrigazione al cuneo per spaccare la legna, al portarotolo, al caricabatterie rotto e via dicendo . Se sommi anche qualche pezzo di elettronica  e cibo che non riusciresti a reperire in giro ( ieri mi è arrivato il Christmas Pudding inglese che qui non si trova) fai in fretta a diventare un consumatore Amazon .

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3 minutes ago, Ghost77 said:

Chi altri mi avrebbe ripreso indietro un tablet vecchio di 2 anni perchè la batteria stava cedendo, restituendomi l'intera somma pagata allora? 

...o è in garanzia ( ed allora chiunque te lo riprende perchè paga il produttore ) o è un reso e lo devi fare in 30gg

L'unica differenza è che Amazon rende entrambe le cose più comode, non devi andare al centro assistenza o tornare al negozio

Tutto qui

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Appunto, come detto Amazon rende le cose più comode, il che in sé non è un male; io sono un pigrone, e non disdegno l'acquisto online, certo magari vivo bene anche senza il Christmas Pudding, e se da anni leggo report fastidiosi su come vengon trattati i dipendenti Amazon evito di acquistare lì...qui il discorso s'allargherebbe a tutta una faccenda sulla frugalità, cosa che cozza decisamente con ogni forma di avanzamento capitalista.

Idealizzo, per un futuro non troppo remoto, un sistema della logistica in cui il cliente riceva un incentivo se contribuisce attivamente allo smistamento della merce.

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49 minutes ago, schopy said:

rende le cose più comode

Quando gli conviene, perchè converrai con me che è molto più facile pagare i fornitori della merce allo scadere del 31° giorno del termine di un reso ( basta effettuare un bonifico elettronico o stornare una fattura ) invece di mettercene altri 30, rispetto a consegnare un pacco in un giorno

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Alla fine e' la solita storia:

bisogna decidere tra il prezzo migliore e le condizioni migliori in cui si produce o si vende un prodotto.

per questo molti scelgono la prima variante in quanto o hanno pochi soldi o preferisco acquistare piu' prodotti rispetto a meno prodotti fabbricati con maggiore rispetto ambientale e degli operai.

per questo i prodotti bio e fair trade si vendono meno e i prodotti h&m, ikea, amazoon e simili vanno alla grande.

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No, non è la solita storia

Nel senso che se parliamo di un prodotto made in Bangadesh, parliamo effettivamente di un problema di produzione

Se parliamo di Amazon ( o altriintermediatori su internet) parliamo di distribuzione di beni e servizi sul mercato

Il ché significa che al problema della produzione, si aggiunge il problema della distribuzione ( cioè i problemi diventano 2 ) e gli effetti non si ripercuotono sul manifatturiero, ma sul settore commerciale

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2 hours ago, Ghost77 said:

@Rotwang dice di comprare poco non avendo l'animo spendaccione . Aggiungerei  : per la sua età . Se vivi da solo e lavori - e hai la possibilità ovviamente- sei sempre lì che devi comprare qualcosa poichè ti accorgi che non la hai

Confermo, l'attività di mio padre ha richiesto ingenti acquisti di pezzi e oggetti in più, anche nell'e-commerce, ma qui generalmente pochi.

Edited by Rotwang
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32 minutes ago, marco7 said:

Alla fine e' la solita storia:

bisogna decidere tra il prezzo migliore e le condizioni migliori in cui si produce o si vende un prodotto.

@Hinzelmann

io ho scritto "o" cioe' il prezzo minore e' dovuto o alla produzione o alla distribuzione o a entrambi i fattori.

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Ripeto non è la stessa cosa, non solo perchè al 90% si tratta di due effetti che si cumulano tra di loro e non sono disgiunti ma anche perchè andando ad incidere su diversi settori causa diversi effetti, in particolare la intermediazione nella distribuzione dei prodotti e servizi, sta determinando una concentrazione spaventosa di capitale e profitti ai danni dei medi e piccoli commercianti italiani, laddove la delocalizzazione delle produzioni manifatturiere va a distribuirsi su tanti paesi diversi

Poi - ovviamente- se una qualche autorità antitrust cominciasse a porsi il problema "Amazon" ( ma non solo ) può essere anche che diventi solo un fattore di determinazione del prezzo della merce

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Vabbe' io resto della mia idea e non voglio farti cambiare la tua.

amazoon propone prodotti di qualsiasi qualita' a prezzi piu' bassi sia per i contratti che fara' coi vari negozi e fornitori sia perche' paga meno la gente sia perche' ha bisogno di meno personale di altri negozi sia perche' ha bisogno solo di magazzini centralizzati e non di molti negozi in cui pagare tanti affitti.

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26 minutes ago, marco7 said:

amazon propone prodotti di qualsiasi qualita' a prezzi piu' bassi sia per i contratti che fara' coi vari negozi e fornitori sia perche' paga meno la gente sia perche' ha bisogno di meno personale di altri negozi sia perche' ha bisogno solo di magazzini centralizzati e non di molti negozi in cui pagare tanti affitti

ma se paghi le tasse alle isole vergini o in qsi paradiso fiscale in q alla luna e non devi sborsà mezzo cent tra iva trimestrale, irpef, ilor, imu & cazzi vari 

forse ti puoi pure permette de fà lo splendido con scontoni speciali & effetti supergalattici, no?

eppure sei svizzero, ste cose le dovresti capì

Edited by freedog
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Le tasse le avevo dimenticate. Chi fa un'azienda spesso cerca di risparmiare su tutte le spese sia tasse che affitti, che personale.....

le aziende non sono indirizzate alla beneficenza di solito ma alla massimizzazione dei profitti. Se trattano bene i dipendenti spesso non e' perche' vogliono essere gentili col personale come alcuni credono ma perche' alla fine hanno capito che economicamente conviene piu' loro pagare meglio il personale che avere scioperi, personalemmolto fluttuante e altre menate.

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3 hours ago, Hinzelmann said:

Quando gli conviene, perchè converrai con me che è molto più facile pagare i fornitori della merce allo scadere del 31° giorno del termine di un reso ( basta effettuare un bonifico elettronico o stornare una fattura ) invece di mettercene altri 30, rispetto a consegnare un pacco in un giorno

E' che come hai ben individuato è Amazon a fare il bello e il cattivo tempo, e Bezos normalmente paga a 120 giorni i suoi fornitori...è chiaro, ha scoperto l'uovo di Colombo dell'e-commerce, ma tra gli effetti indesiderati:

2 hours ago, Hinzelmann said:

sta determinando una concentrazione spaventosa di capitale e profitti ai danni dei medi e piccoli commercianti italiani

di cui credo siamo rimasti gli unici due qui a preoccuparsene...

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5 hours ago, Hinzelmann said:

Tutto qu

Purtroppo non trovi nessuno che ti offre il reso, in garanzia certo ma dopo due anni, al valore dell'epoca. Al limite te lo spediscono e ti cambiano la batteria, e resti comunque col tuo vecchio modello. Come poi dovrebbe essere,per carità,ma tra le due opzioni preferisco i soldi poiché con la stessa cifra spesa all'epoca, acquisto un modello odierno più performante. 

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Mi risulta che Amazon dal 2015 paghi le tasse in ogni paese europeo in cui ogni vendita viene effettuata, compresa l'Italia. Certo, le tasse si pagano sui profitti e il fatto che un'azienda abbia un enorme valore non implica che stia generando profitti oggi. Aziende che stanno investendo molto spesso sono in perdita nel breve termine, ma il loro valore può essere elevato perché la gente si aspetta che faranno enormi profitti in futuro. Per esempio Tesla sta perdendo una quantità enorme di denaro ma è anche la produttrice di auto con il maggior valore al mondo.

Ma immagino che come sempre sarà più comodo per tutti accantonare la razionalità in favore di un vuoto filosofeggiare.

di cui credo siamo rimasti gli unici due qui a preoccuparsene...

Il problema secondo me è il voler restare aggrappati al vecchio modello da parte dei commercianti. Ma non è la prima volta che c'è una rivoluzione nel commercio. Si pensi all'arrivo dei prodotti confezionati nei primi decenni del dopoguerra e all'avvento dei supermercati più recentemente.

Come sempre una parte del vecchio sarà spazzata via, chi sarà più abile ad adattarsi e a darsi un valore aggiunto o a cambiare modello di business per restare sul mercato sopravviverà e comunque nasceranno nuovi tipi di attività fino alla prossima "rivoluzione".

E' che come hai ben individuato è Amazon a fare il bello e il cattivo tempo, e Bezos normalmente paga a 120 giorni i suoi fornitori

Non fidarti di quanto scrive H., il pagamento a 30/45/60/90 giorni è una pratica comune in tutto il mondo da ben prima che nascesse Amazon (che credo paghi a 60). Criticabile quanto si vuole, ma non attribuiamo al nemico di turno tutti i mali del mondo.

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11 minutes ago, paperino said:

chi sarà più abile ad adattarsi e a darsi un valore aggiunto o a cambiare modello di business per restare sul mercato sopravviverà

il problema è che qui non stai più parlando di 'mercato', nel senso della libera concorrenza AD ARMI PARI, in cui prevale chi è più capace,

ma che c'è un mega colosso globale che si sta mangiando tutto & tutti, e se sopravvivi puoi farlo SOLO alle condizioni che decide lui.

Di questo passo, alla fine resteranno solo Bezos e AliBaba in Cina.

il resto sarà desertificato, compresi i tuoi tanto vituperati & vetusti negozietti sotto casa

Edited by freedog
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