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Amazon


Rotwang

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4 minutes ago, freedog said:

Di questo passo, alla fine resteranno solo Bezos e AliBaba in Cina.

il resto sarà desertificato, compresi i tuoi tanto vituperati & vetusti negozietti sotto casa

La colpa o responsabilita' di questo e' di amazoon o di chi acquista da amazoon ?

alla fine e' la stessa cosa che e' capitata coi mega centri commerciali che soppressero pure tanti piccoli negozi di alimentari.

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il resto sarà desertificato, compresi i tuoi tanto vituperati & vetusti negozietti sotto casa


Né vetusti né vituperati. Mi limito a far notare che è solo l'ennesima annunciata catastrofe nell'ambito retail solo negli ultimi 70-80, cioè da prima che si chiamasse così. Eppure ogni singola volta ci si è abituati al nuovo e si è trovato un nuovo equilibrio.

D'altra parte mi pare che i commercianti vorrebbero semplicemente starsene a braccia conserte e continuare ad avere gli stessi profitti. Ma anni fa tutti i paesini avevano un negozio (perché ci si spostava solo a piedi o in bici) e poi molti hanno dovuto chiudere; perché se il tuo unico valore aggiunto è che sei sotto casa, non appena mi si apre un'alternativa comoda da raggiungere che mi offre di più (più scelta/prezzi migliori/altri servizi) sei destinato a morire. Sta al singolo imprenditore avere l'abilità commerciale di reinventarsi per fornire un valore aggiunto (che dipende dalle ragioni per cui la clientela si riduce) o di prendere altre iniziative per stare sul mercato.

Ma può anche essere che un mercato si "chiuda". Per esempio fino alla prima metà del '900 i mulini erano considerati un investimento sicuro: un mugnaio non sarebbe mai rimasto senza lavoro! Eppure hanno chiuso tutti i battenti, schiacciati dalla ingiusta e imbattibile concorrenza degli impianti di macinazione industriale. Pare che, anche in questo caso, non sia seguita nessuna catastrofe.
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1 hour ago, paperino said:

Ma immagino che come sempre sarà più comodo per tutti accantonare la razionalità in favore di un vuoto filosofeggiare.

Il problema secondo me è il voler restare aggrappati al vecchio modello da parte dei commercianti. Ma non è la prima volta che c'è una rivoluzione nel commercio. Si pensi all'arrivo dei prodotti confezionati nei primi decenni del dopoguerra e all'avvento dei supermercati più recentemente.

Non è vuoto filosofeggiare, perché continuo a pensare che qualcuno, di certi fenomeni, dovrebbe preoccuparsi; il punto non è contrastare tout-court una rivoluzione nel settore della logistica (non si può) ma se non altro prendere consapevolezza del fatto che va creandosi un gigantesco cartello....insomma, Bezos è più ricco di Gates, un problema di monopolio c'è...

1 hour ago, paperino said:

Non fidarti di quanto scrive H., il pagamento a 30/45/60/90 giorni è una pratica comune in tutto il mondo da ben prima che nascesse Amazon (che credo paghi a 60). Criticabile quanto si vuole, ma non attribuiamo al nemico di turno tutti i mali del mondo.

Che Amazon paghi a 120 lo scriveva BusinessInsider a dire il vero...

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insomma, Bezos è più ricco di Gates, un problema di monopolio c'è...


Quanto è ricco Bezos poco c'entra. Monopolio direi che non esiste, visto che se rapportiamo le vendite di Amazon alle vendite dei negozi fisici troviamo una percentuale minuscola e anche nel mondo e-commerce la multinazionale raggiunge in Europa un market share massimo del 43% in Germania.

Inoltre, quando si parla di monopolio ci si riferisce a un sistema di prezzi gonfiati e scarsa concorrenza. Mi sembra difficile sostenere che questa sia la situazione attuale di Amazon.

Sì, Amazon è in forte crescita. Sì, Amazon ha rivoluzionato il mondo retail in America e lo sta facendo da noi. Nei negozi tradizionali chi avrà l'acume imprenditoriale di abbracciare la tecnologia o di adattarsi al mercato sopravviverà, chi non lo farà no.

Non vedo nulla di diverso nella rivoluzione e-commerce rispetto a tutte quelle che l'hanno preceduta; non ci saranno catastrofi.
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1 hour ago, paperino said:

Ma può anche essere che un mercato si "chiuda". Per esempio fino alla prima metà del '900 i mulini erano considerati un investimento sicuro: un mugnaio non sarebbe mai rimasto senza lavoro! Eppure hanno chiuso tutti i battenti, schiacciati dalla ingiusta e imbattibile concorrenza degli impianti di macinazione industriale. Pare che, anche in questo caso, non sia seguita nessuna catastrofe.

Ipotizziamo tu sia un mugnaio avveduto che nel 1917 s'accorge che la concorrenza che gli muove chi ha messo su il mulino automatizzato sia sleale perché riesce a vender più farina pagando i contadini a scadenze più lunghe e spremendo i suoi dipendenti come limoni. Pur comprendendo che sì, quello è il futuro, tu davvero ti ci adagi senza colpo ferire...?

9 minutes ago, paperino said:

Nel mondo e-commerce la multinazionale raggiunge in Europa un market share massimo del 43% in Germania.

Non mi pare una percentuale irrisoria :D

9 minutes ago, paperino said:

Inoltre, quando si parla di monopolio ci si riferisce a un sistema di prezzi gonfiati e scarsa concorrenza. 

Quando ci si riferisce ad un monopolio legale è così...nel caso di Amazon quel che va costituendosi è una sorta di monopolio naturale...

pazienza, non riesco a far passare il mio punto di vista.

Ciò detto, intervenivo nel topic a proposito dello sciopero dei dipendenti di ieri, non volevo allargare la mia critica a tutto l'e-commerce...

Edited by schopy
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Pur comprendendo che sì, quello è il futuro, tu davvero ti ci adagi senza colpo ferire...?


Non ho capito la domanda...

Comunque semplicemente non condivido questa visione tetra del futuro. Ogni volta che arriva un cambiamento arriva lo stuolo di persone a gridare: "All'apocalisse!", predicando sulla perdita dei valori, la fine del mondo, ecc.
Personalmente credo che, come ogni cosa, anche questa troverà il suo corso. Il sistema attuale di retail cambierà sicuramente (Amazon o no) e ciò che verrà avrà dei pro e dei contro, come ogni cosa. In alcuni aspetti sarà peggiore dell'attuale, in altri migliore, in altri magari solo diverso. E comunque non ci sarà il tempo di affezionarcisi troppo perché dopo arriveranno altre rivoluzioni, altri cambiamenti, come è sempre stato è sempre sarà.

Parlando dei lavoratori:
1. Non si parla di problemi di condizioni di lavoro che esistono solo in Amazon ma che sono molto più diffusi nell'ambito della logistica di quanto forse molti sanno.
2. È ora per l'Italia di rendersi conto che come paese ha superato la fase di industrializzazione e che il futuro sarà sempre più nel terziario. Questo tipo di lavori non specializzati sono destinati a essere sempre meno e questo porterà inevitabilmente a condizioni sempre meno favorevoli per chi sceglie di non formarsi.

Non sono contrario allo sciopero; credo che in questo caso non porterà a nulla. Il danno provocato ad Amazon è insignificante e il lavoro è non qualificato e richiede poca formazione iniziale (ovvero il dipendente è sostituibile); per di più c'è una crisi occupazionale per questo tipo di lavori e la coda di gente che farebbe i salti mortali per essere assunta. In questo frangente i lavoratori hanno scarso potere contrattuale.
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9 hours ago, paperino said:

Comunque semplicemente non condivido questa visione tetra del futuro. Ogni volta che arriva un cambiamento arriva lo stuolo di persone a gridare: "All'apocalisse!", predicando sulla perdita dei valori, la fine del mondo, ecc.

(...)

Non sono contrario allo sciopero; credo che in questo caso non porterà a nulla. 

Nessuno grida all'Apocalisse né alla perdita di valori; sentimentalmente -mettiamola in questi termini- mi sento vicino a chi, pur svolgendo mansioni poco qualificate e mediamente retribuite, chiede di migliorare le proprie condizioni di lavoro.

Io ragazzi auguro a tutti qui di potersi mantenere facendo il lavoro dei propri sogni, quando tutti (dopo adeguata formazione) entrerete in grandi Aziende, o in Università o dove vi pare già a gamba tesa, forti di capacità che vi permettono di svolgere mansioni per le quali solo voi sarete le figure adatte e perciò difficilmente sostituibili. E per chi non ha potuto formarsi, per i magazzinieri dico, pace, sia quel che sia.

La conosco la replica da Repubblica, da Corriere della Sera, da Sole 24 Ore...spazio alla creatività! Diventiamo tutti manager di noi stessi! Aziende in crisi, riconvertitevi! Non sono luddista, né minimamente contrario all'innovazione; certo, forse idealisticamente, mi piacerebbe che una grossa innovazione beneficiasse cento e non uno, mille e non dieci...

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13 hours ago, Ghost77 said:

Al limite te lo spediscono e ti cambiano la batteria, e resti comunque col tuo vecchio modello. Come poi dovrebbe essere,per carità,ma tra le due opzioni preferisco i soldi poiché con la stessa cifra spesa all'epoca, acquisto un modello odierno più performante. 

Questo di cui parli  è la garanzia aggiuntiva Amazon sui prodotti venduti direttamente da loro, in cui si realizza la cd integrazione verticale della catena di vendita ( pratica che fino all'avvento della Reaganomics negli anni '80 era vietata dall'Antitrust americano )

E' solo una delle tante pratiche Amazon ascrivibili alla cd "politica predatoria dei prezzi" finalizzata a distruggere ogni possibile concorrenza, perchè come tu stesso comprendi è una operazione a rimessa ( ovviamente limitata a certi prodotti ma gestita su larga scala )

Solo che nessun operatore economico ai tempi di Reagan deteneva il potere di Amazon, di conoscere e gestire l'enorme massa di dati che riguardano i carrelli della spesa di ogni singolo cliente, gli acquisti e l'andamento delle vendite dei venditori indipendenti, costretti da un lato a pagare per poter usufruire dei servizi amazon e dall'altro a sperare di non aver troppo successo, altrimenti Amazon produrrà direttamente il bene - magari sottocosto o a rimessa - per buttarli fuori dal mercato

In parole povere Amazon "signoreggia" il mercato, scegliendo di volta in volta strategie di vendita ed intermediazione che nel medio lungo periodo, ritiene convenienti ad estendere il proprio potere

14 hours ago, paperino said:

Ma immagino che come sempre sarà più comodo per tutti accantonare la razionalità in favore di un vuoto filosofeggiare.

No comment...oramai anche discutere di libera concorrenza è diventato un "vuoto filosofeggiare"

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A me scoccia moltissimo aspettare il pacco perché sono quasi sempre fuori casa, quindi tendenzialmente preferirei comprare nei negozi.

Poi però, a parte che nei negozi costa spesso di più, la roba che voglio io nei negozi non la trovo perché sono un palato troppo esigente xD

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andrebbe scritta una storia di Amazon... che nasce negli anni '90 prima della grande bolla dot.com come distributore di libri, sopravvive al crash di fine anni '90 e pian piano si afferma come distributore globale di qualsiasi cosa... c'è anche da dire che è un'azienda che non fa profitti ed è sopravvissuta e diventata grandissima solo grazie al credito bancario illimitato di cui ha sempre goduto negli Stati Uniti (in assenza di quel flusso illimitato di denaro, sarebbe fallita da almeno 15 anni)

ho potuto vedere in diretta lo scempio che Amazon stava creando in un ecosistema delicato e fondamentale per la libertà di pensiero come quello editoriale, proponendo sconti devastanti fino al 40-50% sui prezzi di copertina... poi per fortuna è arrivata la legge Levi che non è perfetta ma almeno ha salvato l'editoria

sarebbe qui troppo lungo spiegare l'importanza di avere la presenza di una piccola editoria diffusa e indipendente: Amazon, erroneamente, sosteneva che non c'era più bisogno di editori perché loro stessi si presentavano e si presentano come catena integrata che mette direttamente a contatto l'autore con il lettore finale tramite ebook e distribuzione di printing on demand, e da questo loro approccio si capisce che non hanno la minima idea di che lavoro faccia davvero un editore e neanche di cosa sia un libro, intendendo che tipo di competenze e di attività ruotino attorno alla pubblicazione di un libro, che non è semplicemente un testo contepito da un autore e riprodotto in migliaia di copie

personalmente utilizzo Amazon per prodotti di difficile reperibilità, prodotti che si situano sulla cosiddetta "long tail"

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On 24/11/2017 at 8:39 PM, freedog said:

Nì... ricordati che c'è sempre il discorso dei dati cliente, che a te può sembrare scemo,

ma poi ti ritrovi offerte, ban & quant'altro mirati sul tuo profilo utente.

E i tuoi gusti li han saputi da te.

E glielo dato io il permesso, quando ho spuntato ''Accetto termini e condizioni ecc.'' al momento della registrazione. Come utente consumatore, finché i miei dati vengono trattati secondo legge, protetti dagli hacker e usati in modo anonimo - quelli racconti a fini commerciali - non mi tange più di tanto.

Come cittadino, certo mi posso preoccupare che i profitti ottenuti tramite l'offerta di servizi - alla cui base c'è questa attività di raccolta dati - sia tassati adeguatamente.

E' un tema di cui si sta parlando da un po', sia a livello europeo che nazionale e, a proposito, in questi giorni la commissione Bilancio ha approvato per il 2019 la Web Tax... un pastrocchio che, lungi dal fare quel che è stata pensata per fare, avrà probabilmente effetti opposti. Ma rischia, per fortuna, di essere incostituzionale.

On 27/11/2017 at 3:36 PM, conrad65 said:

sarebbe qui troppo lungo spiegare l'importanza di avere la presenza di una piccola editoria diffusa e indipendente: Amazon, erroneamente, sosteneva che non c'era più bisogno di editori perché loro stessi si presentavano e si presentano come catena integrata che mette direttamente a contatto l'autore con il lettore finale tramite ebook e distribuzione di printing on demand, e da questo loro approccio si capisce che non hanno la minima idea di che lavoro faccia davvero un editore e neanche di cosa sia un libro, intendendo che tipo di competenze e di attività ruotino attorno alla pubblicazione di un libro, che non è semplicemente un testo contepito da un autore e riprodotto in migliaia di copie

L'auto-pubblicazione può in effetti essere un cancro per il settore, me ne sto rendendo conto ultimamente.

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Basterebbe smetterla con acquistare di tutto online. Basterebbe usare Amazon per comprare quello che il negozio sotto casa non ha, e se si vive a Napoli, Milano, Roma o Torino le occasioni sarebbero molto poche.

Tante persone hanno questa mania e io non capisco , ci comprano di tutto e poi per risparmiare qualche euro si prendono la rogna di pagare online e bestemmiare i vari corrieri che hanno l abilità di venire quando non dovrebbero.

Ne vale davvero la pena ?

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2 hours ago, Layer said:

E' un tema di cui si sta parlando da un po', sia a livello europeo che nazionale e, a proposito, in questi giorni la commissione Bilancio ha approvato per il 2019 la Web Tax... un pastrocchio che, lungi dal fare quel che è stata pensata per fare, avrà probabilmente effetti opposti. Ma rischia, per fortuna, di essere incostituzionale.

Ehm, sì, non ne so molto ma a quel che capisco non sarà colla Web Tax che metti all'angolo Google o Amazon...

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1 hour ago, Iron84 said:

Basterebbe usare Amazon per comprare quello che il negozio sotto casa non ha

Sicuro, se i prezzi fossero equiparabili . Ma perchè pagare 24 euro per il Fontline gatti in negozio se posso pagarlo 18 su amazon  senza dover spendere oltretutto in benzina, giusto per fare un esempio?

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davydenkovic90
4 hours ago, Ghost77 said:

Sicuro, se i prezzi fossero equiparabili . Ma perchè pagare 24 euro per il Fontline gatti in negozio se posso pagarlo 18 su amazon  senza dover spendere oltretutto in benzina, giusto per fare un esempio?

Mah, io non è che su Amazon veda chissà quali pazzesche offerte sempre e comunque. Su alcune cose sicuramente sì,  ma spesso si tratta anche di porcherie o di fare compromessi.

Magari su un dato prodotto c'è l'offerta però ti costringono a comprare la confezione maxi, mentre al negozio trovi quella regolare (sto ipotizzando, non so il frontline, ma per molti articoli è così) .

Le mie amate scarpe da tennis K-Swiss prese con lo sconto dell'80% sono perfette e stupende, ma il colore è così trash da essere raccapricciante: viola e arancione... Solo a me possono piacere.

Tanti altri articoli che cerco con regolarità (ad esempio libri, scarpe da running, spartiti musicali, ecc.) non mi soddisfano quasi mai su amazon e, sapendo spulciare in altri posti, inclusi negozi delle mie parti, sono in grado di trovare articoli migliori e a prezzo più basso.

Certo, se dovessi mobilitarmi per comprare, che ne so, uno skateboard verde fosforescente, una borsa a forma di hot dog o una sveglia teschio parlante da regalare a non so chi o un romanzo di Simona Izzo sicuramente andrei di amazon come se non ci fosse un domani (Esattamente come fanno vedere nella pubblicità) perché è molto più comodo e veloce che andare in libreria a chiedere "scusi, si può far arrivare "Diario di una donna che ha tradito"?.

Ma che sia tutta questa convenienza sempre e comunque non lo darei per scontato.

Edited by davydenkovic90
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Anche io non ho mai trovato queste grandi offerte, ci saranno anche per carità ma in media si risparmia un 10 15% e considerando la rottura del corriere ed il fatto che sia una società di stronzi, direi che si potrebbe boicottare senza troppe rinunce

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Considerando il fatto che certi prodotti costano il doppio o il triplo in svizzera rispetto all'estero e che altri prodotti non vengono importati a volte e' utile comprare online all'estero per gli svizzeri. 

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L'unica cosa fottutamente conveniente che ho trovato solo su Amazon, sono gli spartiti della Dover usati o molto scontati. 

Sono riuscito ad accaparrarmi delle partiture d'opera a meno di 20 euro, un prezzo molto ma molto basso.

Per il resto non acquisto mai su Amazon, soprattutto perchè il servizio fiore all'occhiello della ditta, la consegna rapida, mi interessa molto ma molto poco.

Edited by Bloodstar
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Giusto,dipende sempre dal tipo di acquisto e dalla rarità di ciò che cerchi. Ho la lista dei miei acquisti sottomano e in effetti non è roba che posso facilmente trovare in giro o a prezzo concorrenziale. 

Blu ray +cd del tour di Madonna da regalare, introvabile nei negozi se non con ordine. 

Famigerato Christmas pudding.

Luci di natale solari come le cerco io. 

Asse wc specifico per un modello di water anni 70

Sega a mano a catena

Psyllium bustine della Equilibra che poche farmacie hanno

Kit regalo Pampers per un neonato

6 lampadine led a oliva stile vecchio a 1/4 del prezzo dei brico 

Diserbante glifosato in offerta 

 prese con interruttore bticino modello Domino, troppo cara e solo su ordinazione in ferramenta e brico 

Corda di canapa 10 m

Blue ray Titanic degli anni 50 

E via dicendo.  Tutte cose poco o per nulla reperibili e a prezzo minore dei negozi per cui Amazon mi risulta fondamentale. 

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14 minutes ago, nowhere said:

Non so, del lavoro industriale io - per il momento - non ho alcuna esperienza diretta. Solo una mia zia (operaia in una piccola azienda tessile) e mia madre (avendo fatto lo stesso, quando nei campi non c'era lavoro, essendo stata lei di base una bracciante), mi possono aver dato una sprazzo di questa realtà non derivato da una monografia storica o da un film di Charlie Chaplin, e quello che mi risulta è che sia proprio il lavoro da operaio, da ''catena di montaggio'' (come alla fine sono i centri logistici di Amazon) ad essere lavori monotoni, mentalmente sfiancanti e peggiorativi della qualità della vita. 

Ora, giusto denunciare e quant'altro, ma a me non pare che si possa raccogliere una solidarietà così vasta presso altri operai o magazzinieri. Come si può leggere pure nei commenti alla news citata, sono gli stessi operai o magazzinieri che riscontrano realtà simili al di fuori di Amazon, a fronte - però - di paghe inferiori, turni più serrati e senza tutti benefit garantiti dal gigante dell'e-commerce. Almeno, ciò è quello che mi risulta leggendo in giro - su forum vari, social network - e di persona - in un caso - parlando del caso Amazon con persone che hanno lavorato (o lavorano) in ambienti simili.

Questo è un punto su cui riflettere per non rendere Amazon solo un capo espiatorio (tale solo perché ha una posizione dominante) di un sistema che, imho, prima viene robotizzato del tutto e meglio sarà...

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Sotto questo profilo c'è poco da dire, semplicemente sono arrivati gli Americani e  il sindacato in fabbrica non lo vogliono

Tanto è vero che:

Amazon Italia è pronta a incontrare i suoi dipendenti, ma singolarmente. Dopo lo sciopero a Castel San Giovanni nel giorno del black friday, la multinazionale aveva fatto slittare (con una mail) al 18 gennaio il confronto con i sindacati, spostando il tavolo a dopo il picco di lavoro dovuto alle festività natalizie, ma anche per ripristinare condizioni "più serene e sgombre da pregiudiziali" per affrontare il tema delle condizioni dei lavoratori.

Ora non sarebbe esatto dire che sia il primo caso in cui una ditta americana che lavora in Italia, rifiuta il sistema di relazioni sindacali italiano pretendendo di imporre il proprio modello in cui si propone una relazione diretta tra ditta e singoli dipendenti, tuttavia la legge applicabile in Italia sarebbe quella italiana

Questo di per sé può in effetti essere comparabile alla condizione di lavoro di un italiano in una piccola impresa ( dove in effetti il sindacato non c'è ) ma non ad una realtà di 1600 dipendenti

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2 hours ago, Hinzelmann said:

Ora non sarebbe esatto dire che sia il primo caso in cui una ditta americana che lavora in Italia, rifiuta il sistema di relazioni sindacali italiano pretendendo di imporre il proprio modello in cui si propone una relazione diretta tra ditta e singoli dipendenti, tuttavia la legge applicabile in Italia sarebbe quella italiana

ça va sans dire..

e però -domandina finto ingenua-:

non ci dovrebbe essere qualcuno a ricordare alla Mega Ditta che dovrebbe attenersi a usi , costumi & leggi autoctone quando apre mega capannoni in Italia?

che ne so: uno stato, un governo, un ministro del lavoro.. robette così.

Calanda (o Calenda, o come q si chiama) non ha niente da dire?

o solo io sto notando che non ha fatto manco un plissè in tutta sta storia (e in troppe altre)?

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davydenkovic90
5 hours ago, Ghost77 said:

Blue ray Titanic degli anni 50 

E via dicendo.  Tutte cose

... tutte cose piuttosto inutili, per i più.

Diciamo che se uno vuole acquistare 10 cose, una o due su amazon a prezzo scontato le trova. Le altre 8, se ne ha voglia, le trova in numero molto più vasto e a prezzi molto più concorrenzialie  qualità superiore, se trova il coraggio inaudito di mettere il naso fuori dalla porta di casa e varcare la soglia di due-tre negozi o centri commerciali.

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Beh insomma, forse i dvd sono generi voluttuari, il resto è tutta roba che serve all'atto pratico e che, ribadisco, costa molto più in giro. 

Sono piuttosto oggetti di settore:  una sega per tronchi a catena è  potenzialmente utile quanto un libro universitario .  A me il secondo è inutile, il primo serve  e se vado al Leroy Merlin pago di più . A cui aggiungo 20 km di benzina in andata e 20 ritorno. 

Poi ovvio c'è chi compra a caso qualunque cosa basandosi sulle offerte del volantino e chi come me  vuole specificatamente il modello che ha scelto a casa e che puntualmente nessuno ha, fosse anche solo un ferro da stiro . Perchè giocare alla lotteria girandomi 3 centri commerciali e farmi 50 km o più a girovagare quando mi basta un clic per avere ciò che voglio ? Il tempo perso a girare nei centri commerciali lo investo in qualcosa di più divertente , mettendo il naso fuori dalla porta di casa per qualcosa di più interessante che fare acquisti di genere.

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Vabbe', comunque a seconda della posizione geografica e di quello che si sta cercando, ricorrere al vecchio metodo (cercare per negozi)  può essere da "difficile" a "semplicemente impossibile". Certo, suppongo che un paio di Sneaker qualunque lo trovi anche nel più sfigato paesino della Basilicata, ma è anche legittimo che uno voglia una cosa diversa. Per esempio non trovo facilmente dei pastelli da artista decenti nemmeno in città più che civili e di medie dimensioni; neanche presso un paio di grossi rivenditori di elettrodomestici da queste parti sono riuscito a trovare una "semplice" slow cooker... la lista potrebbe andare avanti. 

È ovvio che se Amazon ha successo non è solo perché ti porta i pacchi a casa, cosa che anzi io trovo abbastanza scomoda, ma soprattutto perché risponde ad un bisogno che c'era nel mercato.

Edited by FreakyFred
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8 hours ago, Layer said:

 e quello che mi risulta è che sia proprio il lavoro da operaio, da ''catena di montaggio'' (come alla fine sono i centri logistici di Amazon) ad essere lavori monotoni, mentalmente sfiancanti e peggiorativi della qualità della vita. 

Qua non si parla di lavoro monotono e sfiancante, ma mole di ore di lavoro e rapporto produzione/velocità.

Si parla di gente che dormiva nei pressi del posto di lavoro pur di arrivare in orario e di persone che si sentono male durante il turno di lavoro.

Per quanto ne so io, si va un pelo al di là del classico lavoro da catena di montaggio.

Anche perché, stando anche alle interviste fatte ai corrieri, il problema risiede anche nella possibilità per l'utenza di ottenere quanto ordina anche in 24 ore (gira anche un video intervista su come funzioni l'algoritmo per i viaggi dei corrieri).

5 hours ago, Hinzelmann said:

Ora non sarebbe esatto dire che sia il primo caso in cui una ditta americana che lavora in Italia, rifiuta il sistema di relazioni sindacali italiano pretendendo di imporre il proprio modello in cui si propone una relazione diretta tra ditta e singoli dipendenti, tuttavia la legge applicabile in Italia sarebbe quella italiana

Ecco.
Difatti non sono i primi né gli ultimi che fanno 'sti ragionamenti in Italia.
Ryanar dopo tutto pretende(va) di applicare il contratto misero irlandese anche ai dipendenti presenti su altri stati.

Solo che mentre altre nazioni si rifiutano categoricamente di permettere 'ste sozzate (vedi in Francia), in Italia più o meno ci riescono.

Poi posso anche confermare di primo pelo, avendo lavorato per aziende straniere in Italia, che sinceramente è ben poco chiaro il rapporto fra leggi italiani e magagne straniere.


Sono per lo più convinta che tutto ciò venga permesso  perché non si muove una foglia a meno che non partano denunce&affini (rigorosamente non anonime, stando all'ultima volta assai recente in cui mi è capitato di sentire una storia del genere).

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37 minutes ago, FreakyFred said:

se Amazon ha successo non è solo perché ti porta i pacchi a casa, cosa che anzi io trovo abbastanza scomoda, ma soprattutto perché risponde ad un bisogno che c'era nel mercato.

ma manco per niente!

ha creato il bisogno di avere tutto & subito per cose per le quali aspettare qualche giorno che arrivino al negozietto sotto casa non sarebbe un dramma, a partire dai libri!

per dire, chi l'ha deciso che se non c'hai tra le mani l'ultimo di FabioVolo il giorno stesso che è uscito sei uno sfigato?

se al bookshop di quartiere arrivasse 2-3 gg dopo, dove sarebbe il dramma esistenziale?

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11 minutes ago, freedog said:

dove sarebbe il dramma

Il dramma sarebbe (non per quel libro ovviamente) se qualcuno lo leggesse prima di me. Oh esistono anche i malati come me che odiano gli esposti !

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15 hours ago, davydenkovic90 said:

Le mie amate scarpe da tennis K-Swiss prese con lo sconto dell'80% sono perfette e stupende, ma il colore è così trash da essere raccapricciante: viola e arancione... Solo a me possono piacere.

scusa ehh????!!!! 

ma una fotina (comedirebbe marco7!) per vedere come ti stanno???   NO?! 

           :smoke:

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