Jump to content

Elezioni politiche italiane del 2018


Recommended Posts

Dopo un primo topic generale su eventuali candidati e liste, ne apro un altro più definitivo sulle elezioni politiche in Italia, che sono fissate per il 4 marzo 2018. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni governa fino all'esaurimento del suo esecutivo. Si vota con la legge elettorale Rosatellum, un sistema a turno unico sia proporzionale (61%, collegi plurinominali) che maggioritario (37%, collegi uninominali) con il voto estero proporzionale (2%); la soglia di sbarramento è 3% per le liste singole e 10% per le coalizioni.

Queste sono all'incirca i principali partiti, le coalizioni e/o le liste più in vista, o alcune delle novità politiche più importanti alle elezioni per la XVIII Legislatura:

Coalizione di centrosinistra/Partito Democratico: il principale partito di centrosinistra guidato dal candidato premier Matteo Renzi che vede suoi alleati certi alcuni ex alfaniani di Alternativa Popolare tra cui Beatrice Lorenzin, la lista ulivista Insieme (Verdi+Partito Socialista Italiano+civici), la lista europeista progressista dei Radicali di Emma Bonino denominata +Europa, una lista col Centro Democratico di Bruno Tabacci e il partito Italia dei Valori.

Coalizione di centrodestra/Lega+Fratelli d'Italia: la possibile coalizione di centrodestra a trazione populista, conservatrice e sovranista della Lega di Matteo Salvini e di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni che vede possibili alleati Forza Italia di Silvio Berlusconi, l'Unione di Centro, la lista liberal-moderata Noi con l'Italia di Raffaele Fitto (Direzione Italia+Scelta Civica+Fare!+Cantiere Popolare+Movimento per le Autonomie+Cristiani Democratici Uniti+UDEUR+Movimento Associativo Italiani all'Estero+ex alfaniani come Maurizio Lupi) e la probabile partecipazione di Movimento Nazionale per la Sovranità di Gianni Alemanno e Francesco Storace. Il partito o la lista che ottiene più voti indica il candidato premier.

Movimento 5 Stelle: il partito anti-sistema e populista italiano fondato da Beppe Grillo e da Gianroberto Casaleggio (oggi diretto dal figlio Davide) con candidato premier Luigi Di Maio.

Liberi e Uguali: la coalizione di sinistra guidata dal candidato premier Pietro Grasso e da Laura Boldrini che riunisce Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista di Roberto Speranza, Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni, Possibile di Giuseppe Civati, Democrazia e Autonomia di Luigi de Magistris.

Energie per l'Italia: il partito liberale, popolare ed europeista di centrodestra di Stefano Parisi, con alleato qualche ex berlusconiano o ex cristiano-democratico.

Potere al Popolo: la nuova formazione di sinistra radicale no global nata dal movimentismo dei centri sociali, comunista, ecologista e libertaria, che vede la partecipazione di numerose liste marxiste come Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, Rete dei Comunisti, Sinistra Anticapitalista, Movimento Radicalsocialista e Risorgimento Socialista.

Altri: indicate qualsiasi altro partito/lista esistente nel nostro panorama politico, anche regionalista/autonomista.

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/35727-elezioni-politiche-italiane-del-2018/
Share on other sites

6 hours ago, Rotwang said:

Potere al Popolo: la nuova formazione di sinistra radicale no global nata dal movimentismo dei centri sociali, comunista, ecologista e libertaria, che vede la partecipazione di numerose liste marxiste come Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, Rete dei Comunisti, Sinistra Anticapitalista, Movimento Radicalsocialista e Risorgimento Socialista.

ecco, questa me l'ero persa

-e vivevo sereno lo stesso..-

Secondo La Stampa i collegi uninominali sicuri per il PD, sarebbero solo sei : Firenze Nord, Scandicci, Empoli, Sesto Fiorentino, Modena e Casalecchio di Reno.

Crescono le probabilità di ritrovarmi sulla scheda Matteo Renzi ( al Senato ) vediamo chi mi mettono alla Camera ( pare che Luca Lotti venga dirottato nel collegio di Empoli, per fortuna ) e se è un candidato votabile...oppure no.

Pare che il problema delle firme della Bonino non sia stato risolto, a rischio un altro tassello dell'alleanza del PD:

 ....doveva essere uno dei petali delle alleanze del Pd, che rischia però di fare la fine di Campo progressista di Giuliano Pisapia, lasciando piuttosto solo Matteo Renzi alle elezioni.La questione ha apparentemente un sapore molto tecnico, il "baco" di cui parla Magi. Ma nasconde più di un problema politico e sostanzialmente una mancanza di fiducia da parte radicale nei confronti del Pd. Tutto parte dalla nuova legge elettorale dove sono previsti gli apparentamenti nella parte proporzionale. Il termine per dichiarare queste "alleanze", in caso di voto il 4 marzo scadrebbe il 20 gennaio. Il termine per la presentazione delle firme nei collegi proporzionali scadrebbe invece il 29 gennaio. Dunque in caso di fallimento di un accordo fra Pd e radicali all'ultimo minuto questi avrebbero solo nove giorni per raccogliere le firme e correre da soli.

In pratica Bonino e Magi temono di restare in mezzo al guado, senza apparentamento e senza liste. E siccome le firme le devono raccogliere ugualmente pensano di farlo per andare da soli. Bonino e gli altri parlano così di « legge elettorale anticostituzionale, discriminatoria». Ma indicano anche una via di uscita, il " chiarimento", invocato da Magi: «Stabilire che l'indicazione dei candidati nei collegi uninominali di una coalizione avvenga, per tutte le liste coalizzate, secondo i tempi e con le modalità previste per le liste esonerate dalla raccolta firme » . Così tutti correrebbero alla pari. Che è quello che poi Bonino, Magi e Della Vedova sono andati a chiedere nei giorni scorsi a Sergio Mattarella e Paolo Gentiloni. Il presidente della Repubblica ha capito il problema e ha anche convenuto sul fatto che questa parte della legge crea una discriminazione fra le liste.

Così nei giorni convulsi dell'approvazione della legge di Stabilità erano venuto fuori anche un ordine del giorno e un emendamento che sanava la situazione. Ma è saltato perché il forzista Renato Brunetta e la Lega hanno fatto il diavolo a quattro, per evidenti problemi di cassetta elettorale, e alla fine sono riusciti ad affossare tutto. Dunque problemi tecnici e problemi politici si mischiano. Qualcosa che può essere catalogato sotto la voce " mancanza di fiducia". Soprattutto da parte della Bonino e dei suoi radicali che, magari, attendono una mano da parte di un Pd ricco di potenziali autenticatori per la raccolta delle firme.

Ma soprattutto manca la fiducia su una raccolta di firme al "buio", senza una trattativa vera sui collegi uninominali e i listini del proporzionale. Dunque "+Europa con Emma Bonino" dovrebbe attendere che il Pd assegni i collegi e i posti sicuri al suo interno. Una scelta che, secondo voci, dovrebbe avvenire in Direzione fra il 15 e il 20 gennaio. Troppo tardi e rischioso per la Bonino che dice ai suoi: « Non posso ballare il tango con qualcuno che vuole ballare il twist e aspettare pure fino al 20 gennaio».

Fonte: Repubblica

ANSA

"Vediamo quali saranno le forze in campo dopo le elezioni, con questa legge elettorale è difficile da capire. Ma credo che il Movimento 5 Stelle possa arrivare al 40% e che possiamo governare da soli". Lo ha detto il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, parlando coi giornalisti al termine di una visita al centro di distribuzione viveri dell'associazione Pane Quotidiano, a Milano. "Noi - ha sostenuto - non abbiamo un programma di destra o di sinistra, sono categorie politiche superate. A noi interessa la qualità della vita degli italiani, e la qualità della vita si migliora con misure di buonsenso.

"Spero che la legislatura si chiuda il più presto possibile. Contiamo di votare il 4 marzo, non facciano i furbi al governo posticipando la data delle elezioni che permetteranno il riscatto dell'Italia", ha anche detto il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, a margine di una visita al centro dell'associazione Pane Quotidiano di Milano.

Sembra definitavamente sfumata l'ipotesi dell'alleanza con il PD :

Oggi +Europa ha dunque di fronte tre strade, ma una sola porta all’effettiva presentazione della lista. Le alternative alla presentazione autonoma sono la non presentazione, o la raccolta firme sulle sole liste per i collegi plurinominali, contro l’interpretazione data dal Viminale. In entrambi i casi, però, gli elettori non troverebbero sulla scheda né il nostro simbolo, né i nostri candidati.

Se dobbiamo raccogliere le firme mettendo da subito i candidati di tutti i collegi uninominali – previsione assurda – non possiamo che mettere nomi tutti “nostri”.

Se per il ministero degli interni questa è l’unica possibilità, cioè impedire alle liste che devono raccogliere le firme di apparentarsi con altre liste, non abbiamo alternative.

Pertanto l’unico modo di garantire la partecipazione di +Europa, con Emma Bonino alla imminente competizione elettorale è quello di iniziare subito, nei prossimi giorni, la raccolta delle firme dei cittadini per una presentazione autonoma della lista.

Inutile dire che se quanto scritto corrisponde a verità, esisterebbe un valido motivo di reclamare l'illegittimità  del Rosatellum-bis, o si ritiene sbagliata l'interpretazione del Viminale ( nel qual caso però il PD sarebbe responsabile di aver impedito l'alleanza essendo il Viminale nelle proprie mani ) o, se l'interpretazione della legge è giusta e conduce necessariamente ad un esito discriminatorio nel trattamento riservato alle liste, non può che conseguire l'incostituzionalità delle norme che lo prevedano

http://www.radicali.it/20180101/elezioni-europa-questa-settimana-via-raccolta-firme-per-presentazione-autonoma-unica-strada-per-garantire-partecipazione-lista-alla-competizione/

Secondo me Emma sta solamente alzando il prezzo. In nove giorni la macchina organizzativa di un partito nazionale quelle firme ce la fa a raccoglierle tranquillamente. Il problema è un altro: i radicali (giustamente) non si fidano di Renzi e hanno paura che gli siano garantiti giusto due, tre seggi sicuri (lei, Cappato, Della Vedova) dietro il ricatto del "o questo o vi attaccate". 

I radicali nelle trattative sono notoriamente degli scassacazzo e cercano di avere il massimo possibile ( e per me fanno benissimo). Lo stesso accadde nel 2008 con Veltroni e anche con Berlusconi nel 1996 quando (lo racconta Sgarbi con cui erano alleati ai tempi) Silvio propose a Pannella una roba come 80 candidati (non con la certezza di essere eletti ma comunque in buone posizioni) a Pannella, ma il Giacinto rifiutò l'offerta perché ne voleva almeno 100 (il numero esatto che era stato garantito a Casini). ♥️

Anche se non li voterò auguro comunque a Bonino e soci di avere tanti parlamentari

Edited by Orfeo87

Non ho verificato se ciò che dicono i Radicali è vero, anche perchè bisognerebbe leggersi i regolamenti e le circolari del Viminale...però nessuno né Minniti, né i giornali si premura  di smentire il fatto che le liste che raccolgono le firme siano obbligate a comunicare ora ai loro firmatari i candidati all'uninominale prima dello spirare del termine concesso alle altre liste, la qual cosa impedisce de facto un apparentamento.

Vero è che nella situazione attuale il PD non può garantire molti seggi sicuri ai suoi alleati, l'unico che abbia un suo radicamento territoriale d'altronde è Dellai in Trentino e forse De Mita in provincia di Avellino, mentre nessuno degli alleati del PD è neanche minimamente vicino al 3% quindi più di due tre eletti non li possono garantire ( si tratterebbe del 5% degli eletti nei collegi uninominali del CSX da parte di partiti che non arrivano neanche al 3% )

Quanto al discorso di Mattarella, sarebbe stato più credibile se non avesse nominato con Gentiloni l'ultimo di 4 governi "accrocchiati" per garantire stabilità al paese  ( certo i precedenti 3 sono ascrivibili a Napolitano il quale aveva nominato Letta perchè "rapidamente" portasse il paese al voto in due anni...e siamo arrivati fin qui ).

Edited by Hinzelmann

Nomi noti alle parlamentarie del MoVimento 5 Stelle, a cominciare dal comandante De Falco (quello di Schettino e della Concordia):

Sale a bordo del Movimento uno dei militari più famosi d’Italia. Gregorio De Falco, il capitano di fregata che intimò a Francesco Schettino di risalire sulla Costa Concordia durante il naufragio all’isola del Giglio, correrà per le Parlamentarie dei Cinque Stelle (l’ipotesi più probabile è vederlo in lista a Livorno per il Senato).
De Falco è uno dei volti noti che hanno deciso di schierarsi in questa tornata elettorale con il Movimento. Ma ci sono anche e soprattutto giornalisti, attori e imprenditori. Almeno secondo le indiscrezioni delle ultime ore. In lista potrebbero esserci il conduttore tv Gianluigi Paragone, l’ex direttore di SkyTg24 Emilio Carelli (quasi certa la sua presenza), l’inviato delle Iene Dino Giarrusso, l’attrice Claudia Federica Petrella. Tra i papabili pentastellati anche Marco Montanari, osservatore per l’Unione Europea, consulente della Farnesina e capo delegazione di missioni in Georgia e consigliere politico della missione Ue in Niger. I rumors parlano anche di una pattuglia di cattedratici, tra cui viene accreditato anche Ugo Grassi, ordinario di Diritto civile all’Università Parthenope di Napoli.

fonte Corriere della Sera

oh paragone, ha preso un programma in prima serata grazie alla lega quando ancora girava in completo e con la cravatta verde

è arrivato renzi e giustamente si è messo in sneakers (scarpe da ginnastica) e maniche di camicia

adesso per entrare in parlamento chiederà consigli di stile a di maio

9 hours ago, Fabius81 said:

l’inviato delle Iene Dino Giarrusso,

uhm..

quello che ha messo su tutto il vespaio su Brizzi (il regista)..

http://www.corriere.it/politica/18_gennaio_04/parlamentarie-m5s-giarrusso-divide-candidatura-iena-ce02f774-f142-11e7-b33d-56f05ccceb4d.shtml

bel personaggino..

On 2/1/2018 at 2:06 PM, Orfeo87 said:

I radicali nelle trattative sono notoriamente degli scassacazzo e cercano di avere il massimo possibile ( e per me fanno benissimo)

cmq la questione si  è risolta

http://www.corriere.it/politica/18_gennaio_04/tabacci-salva-lista-bonino-il-4-marzo-europa-ci-sara-20c7f420-f15f-11e7-b33d-56f05ccceb4d.shtml 

11 minutes ago, freedog said:

cmq la questione si  è risolta

Beh per modo di dire, nel senso che si sarebbe risolta per un "favore personale" attraverso la concessione d'uso di un simbolo diverso

Il ché significa che qualora vi fosse un'altra lista nella stessa condizione i suoi diritti sempre dipenderebbero dal favore di qualcun altro.

Ed è evidente che i diritti politici delle liste non dovrebbero invece dipendere dai favori di nessuno

Edited by Hinzelmann
  • Ghost77 locked this topic
Guest
This topic is now closed to further replies.
×
×
  • Create New...