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[TOPIC UFFICIALE] Elezioni politiche in Italia del 2018


Elezioni politiche italiane 2018  

70 members have voted

  1. 1. Cosa votate?

    • Coalizione di centrosinistra/Partito Democratico (Civica Popolare, Insieme, +Europa)
      30
    • Coalizione di centrodestra/Lega+Fratelli d'Italia (FI, Noi con l'Italia, MNS)
      4
    • Movimento 5 Stelle
      19
    • Liberi e Uguali (Art.1-MDP, SI, Possibile, DeA)
      5
    • Lista del Popolo per la Costituzione
      0
    • Energie per l'Italia
      0
    • Potere al Popolo
      4
    • CasaPound Italia
      3
    • Altri (inserire partito o lista)
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    • Non voto/Scheda bianca o nulla
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44 minutes ago, freedog said:

per carità, è altamente probabile abbiate ragione voi e che io non ci stia capendo una beata fava,

Fra i giovani la destra è meno popolare a quanto pare, secondo il sondaggio prima riportato nella fascia 18-24 anni è votata dal 32,7% contro una media generale del 36,3%. 

Quindi il fatto che al Senato possano solo votare gli over 25 la favorisce rispetto alla Camera. 

44 minutes ago, freedog said:

a casa mia somiglia tantissimo a una supercazzola senza senso.

Ho trovato informazioni più chiare, usano:

"Proiezioni basate sui sondaggi, pubblici e riservati, nazionali e regionali, incrociate con i dati storici per collegio delle ultime due elezioni nazionali"

Edited by Uncanny
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8 minutes ago, Uncanny said:

usano:

"Proiezioni basate sui sondaggi, pubblici e riservati, nazionali e regionali, incrociate con i dati storici per collegio delle ultime due elezioni nazionali"

quindi?

sto scappellamento è a destra o a sinistra?

come fosse Antani??

Non mi sembra complicato, incrociano dei sondaggi anche regionali con le tendenze storiche delle passate elezioni. 

Rilevano che una data regione vota in un certo modo, poi in base alle tendenze storiche calibrano collegio per collegio all'interno della regione e infine danno una proiezione di chi vincerà i collegi, assegnando poi la corrispondente probabilità (sicuro, probabile, etc.). 

Edited by Uncanny

Al 100% non sono sicuro neanche io, l'argomento "anagrafico" fa pensare che al Senato PD e FI possano andare meglio ma certo non sarebbe l'effetto di una tecnicalità della legge , ma del diverso corpo elettorale

Un altro argomento a favore del Senato "più stabilizzato" potrebbe essere proprio l'ampiezza dei collegi uninominali, già quelli della Camera sono grandi perchè essendo gli eletti relativamente pochi, si dice vengano a coincidere coi vecchi collegi senatoriali del Mattarellum ; quelli del Senato saranno  enormi e tali da disattendere la logica stessa dell'uninominale ( potrebbero servire più a convogliare i voti di coloro che metteranno un segno unico sul candidato uninominale sulle liste della coalizione del proporzionale, che ed eleggere il candidato uninominale stesso : voto uno ma eleggo un altro )

Questi "trucchetti" di cui è disseminata la legge, parliamo pure di "dirottamento del voto" potrebbero funzionare meglio su collegi e circoscrizioni grandi

perché, di fronte a promesse elettorali arrivate a un conto di centinaia di miliardi di euro, tutto è così tranquillo nei mercati? L’analista finanziario, che dirige anche una società di investimento, parte dalle constatazioni: «Lo spread Btp-Bund non solo non si muove ma si sta stringendo lievemente e progressivamente, su livelli attorno a 135-140 punti base. Apparentemente i mercati sono abbastanza tranquilli rispetto alla prospettiva di queste elezioni italiane».

Le cause di questa calma sono tre: l’Europa va come un treno, con le stime di Fmi e Banca Mondiale che vengono costantemente ritoccate al rialzo, e «in questo contesto di ripresa vigorosa, diffusa e corale, anche i relitti galleggiano». La ripresa italiana ha però una novità che va oltre il semplice lasciarsi trasportare dalla corrente: salgono gli investimenti, spinti dal Piano Industria 4.0 del ministro Calenda. Un incentivo alla digitalizzazione «gestito in maniera intelligente, o meglio non al solito da Repubblica delle Banane» che è molto positivo ma che ha comunque un rovescio: le spese per investimenti stanno sì permettendo di gestire un passaggio tecnologico cruciale, ma sono anche un anticipo di spese che sarebbero avvenute in futuro (quando, è il sottotesto, ci potrebbe essere un calo perché si è già fatto il pieno). Infine, i mercati stanno scommettendo su «una grande coalizione, un governo del presidente o un accidente a geometria variabile. Il Paese continuerà nei suoi binari declamatori ma senza un minimo di sostanza, perché nessuna delle promesse sarà realizzata. E vissero felici fino alla prossima recessione. Io però tranquillo non lo sono».

Fine del sogno, comincia la realtà. L’economia italiana ha ancora tutte le vulnerabilità sul piatto, che si chiamano riforme realizzate a metà (riforma della Pa e Buona Scuola) e una politica di bonus frammentati e selettivi, come gli 80 euro, che «dubito siano serviti». Arriviamo alle elezioni senza la riforma costituzionale bocciata dai cittadini e con una legge elettorale a trazione proporzionale, che produrrà un «Parlamento appeso». C’è poi un terzo richiamo: l’asticella delle promesse si alza talmente tanto da far prevedere dei rovesci. «In un contesto come quello italiano, dove veniamo da anni di siccità protratta, c’è come una corsa alla rivincita, come se si dovesse tirare fuori il Paese da uno stato di fame, di denutrizione - dice - . L’economia di questo Paese ha delle cicatrici molto profonde, non ci nascondiamo, però le promesse elettorali che sento in questo periodo sono talmente assurde, talmente staccate dalla realtà, talmente prive di una visione sistemica, di un disegno futuro per questo Paese» che quello dei mercati «potrebbe essere la quiete prima della tempesta». Anche i mercati non sono infallibili, gli operatori pulviscolari che lo compongono tendono a intrupparsi ma sono in grado di voltarsi a 180 gradi in tempi brevissimi. «I mercati non sono mai stati troppo lungimiranti sui destini di un Paese. Al crescere della velocità di esecuzione - avverte Seminerio - aumenta la miopia dei mercati. Se succedesse qualcosa tra mezz’ora per cui questo Paese perde prospettiva, qualcuno è convinto di poter premere un bottone tutti assieme e di porsi in salvo. Non è così ovviamente».

 

Quanto i mercati stessi prezzino il rischio elezioni lo ha spiegato Sebastiano Picone, head of Sales & CRM di Moneyfarm. «Una ricerca di una banca di investimento ha ipotizzato il potenziale andamento dello spread post-elezioni a seconda degli scenari - spiega -. Oggi lo spread è basso perché l’esito più probabile del voto è una grande coalizione, che dovrebbe portare il differenziale Btp-Bund a circa 110. Quello che interessa i mercati è che non ci sia un governo populista. In quel caso lo spread è previsto a 250-300 punti base». Non c’è però solo l’Italia: «Dal mio osservatorio vedo che i mercati sono davvero poco interessati alle elezioni in Italia, che vedono sempre più come una regione dell’Europa - continua Picone -. Sono più interessati alla politica di Draghi che non ha accompagnato il ciclo economico, perché è arrivato dopo gli Usa, ma ha accompagnato il ciclo politico».

La politica monetaria di Draghi e del suo successore sono temi con cui dovremo fare i conti, sapendo che alla Bce potrebbe arrivare non tanto Jens Weidmann, prevede Seminerio, ma «Sabine Lautenschläger, che nel falcometro è ben sopra Weidmann». L’idea di Mario Seminerio sull’Europa è chiara da tempo: è inutile minacciare di farsi esplodere per ottenere sforamenti impossibili ai vincoli di bilancio, perché dopo il 2011 la mutualità si è andata dissolvendo e il rischio è sempre più segregato a livello nazionale. «Chi si fa esplodere, lo fa in una camera di cemento armato», è il riassunto. Perché si arrivi a una condivisione del rischio, il passaggio obbligato è quello della riduzione dei rischi, nelle modalità più morbide previste dal presidente francese Emmanuel Macron o quelle più ruvide ereditate in Germania dall‘ex ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble. Le due visioni stanno cercando un incontro in un documento di 14 economisti influenti franco-tedeschi, ma la morale non cambia: «Prima noi limitiamo il potenziale di contagio e di distruttività dall’esterno, prima avremo possibilità, al termine di un laborioso processo negoziale e cooperativo, di puntare a migliorare le nostre prospettive». La prospettiva della fine del Qe, invece, non deve dare adito a panico, perché potrebbe avvenire in maniera sufficientemente ordinata, quindi senza determinare sconquassi.

Molto dipenderà, sull’andamento dei mercati, dall’altro fattore di instabilità a livello mondiale, Donald Trump. Finora, sottolinea l’autore di Phastidio.net, Trump «non ha fatto grandi danni. In sostanza non va oltre determinate linee rosse. La linea rossa principale è il protezionismo». Non vanno sopravvalutati in sé i dazi sui pannelli solari e le lavatrici, perché dazi furono messi anche da George W. Bush e Barack Obama, rispettivamente su acciaio e pneumatici. Il vero problema è che l’attuale svolta protezionistica avviene con una Cina che non è più quella di dieci anni fa. «La Cina attuale che è un formidabile blocco di potere dove lo Stato-partito guida l’economia - avverte Seminerio -. Le porte alle aziende estere stanno venendo chiuse sempre di più. Nel frattempo c’è una proiezione di potenza con la Belt and Road, con denaro che piove su tutta l’Eurasia. Gli Usa aumentano la loro posizione isolazionista e riducono il pivot asiatico tanto sognato da Obama. Ecco che la Cina più assertiva, con il soft power e il denaro che si riversa in Eurasia e in America Latina, potrebbe incontrare una chiarissima rotta di collisione con gli Usa».

I problemi potrebbero diventare più seri se al protezionismo si associasse anche una Fed «più accondiscendente», dopo le recenti nomine. La banca centrale Usa potrebbe «accettare più inflazione, un po’ più di repressione monetaria per aiutare la proiezione internazionale degli Usa o l’autodifesa dalla proiezione dalla proiezione internazionale altrui». In quel caso «cambierebbe tutto il paradigma», spiega Seminerio. Un terzo fronte è quello di una svalutazione rapida del dollaro, spinta da dichiarazioni come quelle del ministro delle Finance Steven Mnuchin di qualche giorno fa, che molto hanno fatto innervosire Mario Draghi. I ministri «Wilbur Ross e Mnuchin dicono che non vogliono l’isolazionismo ma dare una scossa, per poi ricostituire il level play field come piace a loro e tornare a mostrarsi concilianti, imperiali ed espansivi verso l’esterno». C’è un piccolo problema: «Per poter fare questa cosa devi essere una potenza unipolare. Ma con questa Cina il tempo delle potenze unipolari è finito. Questo è il vero rischio dei prossimi mesi», conclude il curatore di Phastidio. Decisamente è caso di non cullarsi troppo nelle illusioni.

http://www.linkiesta.it/it/article/2018/01/27/mario-seminerio-i-mercati-dormono-prima-delle-elezioni-puo-essere-la-q/36929/

Ma @Layer occorre proprio che ci posti queste stronzate istituzionalpopuliste, che ancora una volta da 5 anni a questa parte cercano di spaventare gli elettori?

Dopo brexit e trump, dovrebbero capire che sono controproducenti e ormai anche basta

Seminerio è ben lungi dal non evidenziare i limiti di previsione dei mercati (non solo in questo caso, ma in tutti i suoi articoli che puoi leggere su Phastidio.net). Lì non si parla di spauracchio dello spread in caso di una vittoria non gradita ai mercati, o meglio non solo: si parla di incognite - successione alla presidenza BCE, protezionismo di Trump, l'espansione della Cina - con cui dovremmo fare i conti qualora venissero attuate - anche solo in parte - certe sparate delle forze politiche nostrane (che sia CDX, CSX o M5S, eh).

Ah, comunque, Lega Nord imbarca Alberto Bagnai, probabilmente l'unica mossa per mostrarsi forte ai no-euro.

Bagnai che intanto ha twittato giusto l'altro ieri:

DUh096v_W4_AAXPf5.jpg

:rolleyes:

Edited by Layer

Gayburg

«L’impegno che prendo dinanzi alla platea del Comitato difendiamo i nostri figli è abolire, o cambiare radicalmente, le leggi contro la famiglia fatte dal centro sinistra nella passata legislatura, approvate grazie a forzature parlamentari come i "canguri" e le fiducie». Lo ha dichiarato Eugenia Roccella (Idea-Noi con l'Italia) dal palco del convegno “Oltre l'inverno demografico” organizzato da Alleanza Cattolica e dal comitato di Gandolfini con la presenza di Maurizio Gasparri (Fi), Matteo Salvini (LN), Giorgia Meloni (FdI), Stefano Parisi (EpL) e Massimo Gandolfini (Comitato difendiamo i nostri figli).
Se fa rabbrividire che di possa assistere a promesse compiute nominalmente ai leader delle lobby integraliste anche se contrarie alla Costituzione (fu infatti proprio la Corte Costituzionale a sancire la necessità di introdurre le unioni civili quale alternativa minima al matrimonio egualitario), la parlamentare ha istericamente aggiunto: «È necessario intervenire sulle ferite che hanno colpito la famiglia, quindi sul provvedimento relativo alle unioni civili dicendo con chiarezza, per esempio, che questa legge apre di fatto alla stepchild adoption. Per la sinistra leggi come questa portano verso il preteso progresso; per noi, vanno verso la fine dell’umano».

Raccontando che le famiglie italiane dovrebbero produrre figlia nche se impossibilitati a mantenerli, la signora Roccella ha dichiarato anche: «Sul piano dei provvedimenti per la famiglia si può essere molto creativi, si può prendere spunto da altri Paesi, ma bisogna riconoscere che il problema del crollo demografico riguarda tutta l’Europa. Sotto l’Italia c’è anche la “ricca” Germania, dove c’è occupazione, un buon welfare, l’accompagnamento alla genitorialità. Il fatto che sia persino dopo di noi sul piano demografico conferma semplicemente che i provvedimenti normativi sono sì importanti, ma il vero problema a monte della denatalità è di tipo culturale. Gli italiani hanno fatto figli sotto le bombe delle guerre mondiali, in situazioni di estrema povertà. Oggi non si mettono al mondo bambini non solo perché non c’è un welfare adeguato ma perché è cambiata la cultura. E’ questo il fronte su cui dobbiamo combattere, demolendo l’idea che essere a favore della vita e della famiglia è qualcosa di sorpassato, che chi lo fa è un reazionario, con gli occhi rivolti al passato, che non ha capito dove va il mondo. La corsa verso quello che ci propongono come preteso progresso è in verità una corsa verso il baratro. La politica deve invece dimostrare che si può tornare indietro. È fondamentale capire e far capire che seguendo questa strada non andiamo verso le meravigliose sorti progressive di un’Europa che si sviluppa e diventa più ricca, ma verso una società che distrugge la solidarietà e la tenuta sociale, che in nome della qualità di vita propone percorsi di morte. Noi vogliamo smontare il castello di carte costruito dalle cattive leggi promosse nella passata legislatura e ci assumiamo l’impegno a trasmettere con la forza della nostra testimonianza, visto che prima che politici siamo tutti membri di una comunità umana, la convinzione che il progresso verso cui stiamo andando è la commercializzazione dell’umano e la definitiva disgregazione tra le persone a discapito della vera fratellanza».

Se pare evidente il tentativo di strutture l'odio a scopo elettorale, patetico è il tentare di sostener che la natalità potrà aumentare solo se le destre aboliranno per legge alcune famiglie, negando loro pari diritti al fine si sostenere che Gandolfini deve poter adottare decine di figli in virtù di come penetri una donna anche se la loro unione è del tutto sterile  e non feconda, magari inneggiando pure a quel prode Salvini che ha ingravidato donne al di fuori del matrimonio o a quella Meloni che dice di voler "difendere" la cosiddetta "famiglia tradizionale" nonostante si sia guardata bene dallo sposare il padre di sua figlia.
Insomma, si confeziona l'odio e si vende la discriminazione dietro fantomatici slogan di epoca nazista sulla produzione di figli quale strumento per la difesa della "razza", con i leader di partito che pare non privino vergogna nell'inginocchiarsi e prostrarsi dinnanzi al fondamentalista Gandolfini alle sue folli pretese a danno della società e in contrasto con la vita.
Il tutto in quel clima di terrore in cui si sostiene che alcune famiglie debbano aver paura a dormire la notte perché Gandolini e Salvini tenteranno di entrare nella loro vista per strapperanno a forza i loro affetti, manco si fosse tornati all'epoca dei raid nazisti.

Edited by Rotwang
7 hours ago, Demò said:

Dopo brexit e trump, dovrebbero capire che sono controproducenti e ormai anche basta

Credo piuttosto che per l'elettore medio italiano siano boutades un po' sterili, data la diffusissima, macroscopica incompetenza finanziaria degli italiani.

Ma non è la scarsa competenza finanziaria degli elettori a preoccuparmi, non quanto quella di molti politici...ho apprezzato che Berlusconi abbia proposto l'idea di un reddito di dignità combinandolo coll'imposta negativa...mi piace concettualmente dico, al di là dei numeri poco sostenibili, perché trovo sia un'idea che, magari un po' più "modulata", dovesse venire dalla Sinistra, ma tant'è...

Edited by schopy

Centrodestra a convegno con il comitato rappresentate del Family Day. 

Roccella (che conta ben poco) vuole abrogare le unioni civili e il divorzio breve.

Meloni non ha dichiarato esplicitamente di voler abrogare le unioni civili, ma ha proposto l'introduzione in Costituzione del divieto di adozione per le coppie omosessuali. 

Salvini ha detto velocemente che i bambini "hanno diritto ad una mamma ed un papà" senza fare proposte effettive a riguardo per la legislatura, concentrandosi invece sul tema della natalità. 

Parisi (ora candidato del CDX per la presidenza del Lazio) si è limitato a parlare di natalità, anche perché è favorevole alle unioni civili e pure le adozioni. 

Berlusconi assente. 

Edited by Uncanny

Salvini comunque ha parlato di unioni civili e adozioni stamattina in radio su RTL. 

Pierluigi Diaco gli ha rivelato di essersi da poco sposato con il suo compagno, Salvini si è congratulato e gli ha fatto gli auguri. 

Poi incalzato da Diaco su come si ponesse  rispetto ai diritti lgbt ha detto:

“Io penso che come lo Stato non entra in negozio con lo studio di settore, ognuno è libero di amare chi vuole nel rispetto del prossimo. Sono però contrario alle adozioni per le coppie omosessuali. Le discriminazioni sono una roba folle.

Metto alcuni limiti che riguardano i bambini: sono e sarò contrario finché campo alle adozioni per le coppie omosessuali, perché il bambino non ha diritto di parola, viene al mondo se ci sono una mamma e un papà o viene adottato se ci sono una mamma e un papà.

Ma le discriminazioni sono una roba folle. Se vado dal medico non so se è etero o omosessuale o con chi vive. E non mi interessa. Mi interessa che sia un bravo medico e se viene discriminato perché è etero o gay è una follia. Ma chi non ha diritto di parola, cioè un bambino, ha diritto di crescere con una figura di riferimento paterna e una materna.

Poi io sono divorziato, ti può andare bene o ti può andare male…”

Se è contrario alle unioni civili non lo manifesta chiaramente per opportunismo e per non perdere voti, poi ovvio che quelle per Diaco sono state frasi di circostanza. 

Edited by Uncanny

Ho semplicemente detto che per opportunismo e non perdere consenso Salvini & Co in campagna elettorale, cioè ora, evitano di parlare della questione concentrandosi invece sulle adozioni. Poi che siano contrari si sa, ho pure detto che gli auguri per Diaco sono stati di mera circostanza. 

Prenditi una camomilla, ti farà bene. 

Se dovessero avere la maggioranza assoluta è probabile che un intervento contro le adozioni venga fatto (ora un divieto in costituzione è un po' complesso da attuare, direi che è più plausibile un divieto esplicito nella 184/83 oppure l'eliminazione del paragrafo 20 della Cirinnà)... un'eliminazione totale della legge sulle unioni civili invece mi sembra francamente più una boutade della Roccella. Forse potrebbero, nella peggiore delle ipotesi, cercare di eliminare completamente l'equiparazione con il matrimonio o di togliere la reversibilità, ma anche lì ci sarebbero notevoli ostacoli (trovare una maggioranza contraria in entrambe le Camere, un'eventuale opposizione del Quirinale, un possibile intervento successivo della Corte Costituzionale)...inoltre intervenire sulle unioni civili significherebbe riaprire un polverone mediatico che non porta voti ( a parte quelli di chi vota Adinolfi) e che rischia solo di ricompattare le opposizioni. Mentre sulle adozioni avrebbero obiettivamente un sostegno popolare, l'eliminazione delle unioni civili mi pare interessi solo a piccoli settori integralisti della società italiana...

Edited by Orfeo87

La buona notizia è che questa gente sta fuori da Forza Italia

La cattiva notizia è che Renzi ha trasformato il PD nella Margherita

E' chiaro che se per 1 Bonino candidi 1Casini 1 Lorenzin e 5 Ciellini...delle intese in Parlamento si potrebbero trovare

Non che Renzi ci tenga, sappiamo benissimo che lo ha fatto perchè i Cattolici gli sono fedeli e vuole fare fuori gli ex-DS e fare il Renzusconi etc

Tuttavia è evidente che delle ricadute ci possono essere

19 hours ago, Uncanny said:

Se è contrario alle unioni civili non lo manifesta chiaramente per opportunismo e per non perdere voti, poi ovvio che quelle per Diaco sono state frasi di circostanza. 

SE  ... cosa????????

NON LO MANIFESTA CHIARAMENTE ... cosa?  

Più chiari di così, lui la meloni e tutto il centrodestra! 

Salvini non solo ha votato contro le unioni civili, le ha osteggiate nel parlamento e nel paese, fermamente e decisamente

Come avevano lui, e la Lega, osteggiato duramente pure quell' "acqua sporca"  dei Dico di prodiana memoria

D'altronde la Lega è il partito che ci nega pure il parcheggio...   :D 

C'è poco da bersi camomille;

qui s fanno spesso discorsi fuori della realtà.....

Ho già detto quello che dovevo dire. 

Che ora in campagna elettorale Salvini eviti la questione per opportunismo concentrandosi sulle sole adozioni è un fatto innegabile, lo dimostrano un convegno e un'intervista in radio dove è stato proprio interpellato sulla questione. 

Nessuno lo ha dipinto come paladino dei diritti gay eh. 

Per il resto ho già detto come la penso in un altro thread.

Se dovesse raggiungere la maggioranza assoluta il CDX (a guida sicuramente forzista) non tornerebbe più sulla questione per mancanza di volontà politica. Potrebbe intervenire invece sul fronte delle adozioni (divieti espliciti), della maternità surrogata (bando universale) e del contrasto al "gender" nelle scuole.

Edited by Uncanny
3 hours ago, Uncanny said:

Ho già detto quello che dovevo dire. 

Che ora in campagna elettorale Salvini eviti la questione per opportunismo concentrandosi sulle sole adozioni è un fatto innegabile, lo dimostrano un convegno e un'intervista in radio dove è stato proprio interpellato sulla questione. 

Nessuno lo ha dipinto come paladino dei diritti gay eh. 

Per il resto ho già detto come la penso in un altro thread.

Se dovesse raggiungere la maggioranza assoluta il CDX (a guida sicuramente forzista) non tornerebbe più sulla questione per mancanza di volontà politica. Potrebbe intervenire invece sul fronte delle adozioni (divieti espliciti), della maternità surrogata (bando universale) e del contrasto al "gender" nelle scuole.

Non è vero che Salvini  "eviti" la questione:

mi pare che non lo abbia fatto  nel convegno con il comitato rappresentate del Family Day, convegno pubblicizzato poi dai media;

Salvini ha quelle posizioni pubbliche .  E non parliamo della Meloni, che sta tappezzando Roma (e l'Italia ?) con manifesti a favore della famiglia tradizionale, contro la nuova legge sulle unioni civili, anche su internet.... Forza Italia meno, cioè fa meno "chiasso", ma Salvini e Meloni stanno facendosi molta pubblicità con queste posizioni cattoliche e reazionarie.  Che poi sono cmq le posizioni ufficiali anche di Forza Italia.

Questo è il cdx italiano, sono chiari, molto chiari. Non vedo cosa gli si possa chiedere di più.

Poi è quasi un fatto di eleganza non fare polemiche in una stupida trasmissione radiofonica condotta da un  giornalista frocietto da poco cirinnato .....

Altro che non essere un paladino dei diritti gay;

la nostra destra è un secolo distante dalle altre destre europee, inglese, francese, tedesca....

Ma soprattutto non è vero quello che sento dire in questo forum che ormai la legge  sulle unioni civili sia un insieme si norme acquisite e intoccabili:

1. perché nessuna norma è intoccabile, tanto più se da poco approvata;

2. perché non mi pare che ci siamo tutti questi sostenitori della normativa, anche nella cd società civile (aldilà dei sondaggi),

3. e per quello che conta di più, in modo determinante, molte leggi - e la Cirinnà è una di quelle -  dipendono per la loro vita ed efficacia da regolamenti e norme attuative, basta osteggiarla con intelligenza e anche se rimane formalmente in vita diventa inefficace.  Questo è tipico del nostro sistema giuridico, ancor più nel campo dei diritti civili.

Edited by castello

A poco più di un mese alle elezioni l'unica cosa di cui sono certo è che questa sia la peggior campagna elettorale di sempre. 

Personalmente non so proprio chi votare, ogni partito sembra che abbia fatto a gara per candidare il peggio.

Just now, islanda10 said:

A poco più di un mese alle elezioni l'unica cosa di cui sono certo è che questa sia la peggior campagna elettorale di sempre. 

Personalmente non so proprio chi votare, ogni partito sembra che abbia fatto a gara per candidare il peggio.

questo è un ragionamento che sento fare ogni volta che si vota.

non che sia sbagliato, intendiamoci;  anche se per me il punto più basso si raggiunse col Berluska/Prodi del 2006.

Da allora mi sembra che il livello si sia stabilizzato. In basso

beh, quella campagna elettorale fu qsa di inarrivabile per isteria collettiva.

adesso, paradossalmente, i toni (e il disincanto generale; per dire, l'astensione rispetto ad allora sarà MOLTO più alta) sono assai più soft

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