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[TOPIC UFFICIALE] Elezioni politiche in Italia del 2018


Elezioni politiche italiane 2018  

70 members have voted

  1. 1. Cosa votate?

    • Coalizione di centrosinistra/Partito Democratico (Civica Popolare, Insieme, +Europa)
      30
    • Coalizione di centrodestra/Lega+Fratelli d'Italia (FI, Noi con l'Italia, MNS)
      4
    • Movimento 5 Stelle
      19
    • Liberi e Uguali (Art.1-MDP, SI, Possibile, DeA)
      5
    • Lista del Popolo per la Costituzione
      0
    • Energie per l'Italia
      0
    • Potere al Popolo
      4
    • CasaPound Italia
      3
    • Altri (inserire partito o lista)
      0
    • Non voto/Scheda bianca o nulla
      5

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  • Poll closed on 03/05/18 at 11:00 PM

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davydenkovic90
42 minutes ago, Rotwang said:

È stato eletto, o sei così stupido da non conoscere il funzionamento delle elezioni?

Senti, basta con gli insulti, non sei un bambino piccolo, cerca di esprimerti in modo civile.

So benissimo come funzionano le elezioni. È chiaro che quello che interessa a Renzi è una poltrona per sé possibilmente alla cerimonia di apertura a Rio 2016 e a Tokyo 2020. Sennò si accontenta anche del senato. Sintetizzerei così l'esperienza politica di Renzi fino ad oggi.

28 minutes ago, marco7 said:

I froci italiani dovrebbero almeno essere grati a renzi per le unioni civili. Con altri non ci sarebbero state, checche' se ne dica.

Le unioni civili non ci sono state perché  Renzi si e battuto per averle,  ma per pressioni dell'unione europea con una sanzione di Strasburgo del 2015 (quando Renzi era già premier). Mancato adeguamento a norme sovranazionali che creavano anche situazioni di privilegio ecc. Le avremmo avute anche con un governo Berlusconi, in questa forma (cioè, senza stepchild e con qualche cavillo discriminatorio). Può considerarsi certamente un successo quella legge, perché garantisce un minimo di riconoscimento, ma non certo una "vittoria dell'amore" come tanto declamavano i renziani, manco fossero degli improvvisati attori di una commedia d'amore con Maria Elena Boschi al posto di Reese Whiterspoon. 

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10 minutes ago, davydenkovic90 said:

Le unioni civili non ci sono state perché  Renzi si e battuto per averle

Perché ripeti questa cosa? Non ha alcun senso.

Renzi ha addirittura rischiato la tenuta del suo governo mettendo la FIDUCIA sulle unioni civili,

in Europa non è accaduto nulla di diverso rispetto agli anni in cui c'era Berlusconi e Monti.

Semplicemente le aveva messe in programma e le ha fatte votare.

Com'e' che la romania fa parte dell'EU ma non ha le unioni civili ? L'EU fa pressione solo all'italia ?

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Unione_civile

https://en.m.wikipedia.org/wiki/LGBT_rights_in_Romania

OT @Almadel : hai votato o non hai votato ?

Edited by marco7
davydenkovic90
3 minutes ago, Almadel said:

Perché ripeti questa cosa? Non ha alcun senso.

Renzi ha addirittura rischiato la tenuta del suo governo mettendo la FIDUCIA sulle unioni civili,

in Europa non è accaduto nulla di diverso rispetto agli anni in cui c'era Berlusconi e Monti.

Semplicemente le aveva messe in programma e le ha fatte votare.

Be' ma da qui a dire che per le unioni civili dobbiamo ringraziare Renzi, ce ne corre.  Soprattutto alla luce della legge che poi abbiamo avuto, e cioè una legge discriminatoria e insufficiente. La legge c'è prevalentemente perché il vento è questo a livello sociale e non solo italiano, ma internazionale... poi, che ci fosse Renzi o qualcun altro, penso che la cosa si sarebbe conclusa allo stesso modo: unioni civili con qualche modifica che lascia aperta la porta a ulteriori discriminazioni e no stepchild. E chiudo, perché ne abbiamo parlato in altri topic.

Renzi non è un politico di sinistra, per quanto mi riguarda penso che si sia schierato da quella parte politica solamente per essere eletto sindaco a Firenze, storica roccaforte comunista. Se fosse nato a Padova sarebbe un leghista. Poi ha strumentalizzato il partito per ottenere consensi, ci siamo sorbiti l'esibizione di quanto è giovane, fico e smart per anni, le battutine sugli italiani peggio di quelle di Berlusconi (io credevo che, dopo il 2011-ruby-minetti-silvio-spaghetti tricolore, avessimo toccato il fondo, e invece no) il tutto per riuscire a governare su un popolo bue che pensa solo ai social e al calcio, ché questa è l'idea che lui ha degli italiani. 

18 minutes ago, davydenkovic90 said:

un popolo bue che pensa solo ai social e al calcio

Per come si esprimono, comportano e reagiscono gli elettori di M5S e Lega mi vien da pensare che quel popolo bue che pensa solo ai social e calcio abbia votato proprio M5S e Lega.

davydenkovic90
6 minutes ago, Oscuro said:

Per come si esprimono, comportano e reagiscono gli elettori di M5S e Lega mi vien da pensare che quel popolo bue che pensa solo ai social e calcio abbia votato proprio M5S e Lega.

Renzi considera tutti popolo bue, non solo quelli che pensano ai social e al calcio. Dovrebbe domandarsi perché -nonostante lui sia un gran figo, giovane, comunicatore all'avanguardia, abbia infranto tutti i record di efficienza e celerità - non appena si va alle urne, prenda queste batoste. 

A posteriori credo che tutti possiamo riconoscere che sarebbe convenuto ( oltrechè essere giusto ) al Pd MA a lui per primo fermarsi un giro dopo il 4 Dicembre, tanto più che ora - a disastro compiuto -  sarebbe potuto anche tornare

La sua caparbia insistenza è diventata a quel punto un limite politico e non solo di carattere

On 3/3/2018 at 9:26 PM, Sbuffo said:

Mentre voglio rafforzare il centrosinistra che, nel caso in cui i sondaggi si rivelassero fuffa come alle ultime europee (dove il centrosinistra era dato al 28% e poi prese il 40%), potrebbe magari anche arrivare ad ottenere la maggioranza con la sua coalizione

Sciao belo

28 minutes ago, davydenkovic90 said:

Renzi considera tutti popolo bue, non solo quelli che pensano ai social e al calcio. Dovrebbe domandarsi perché -nonostante lui sia un gran figo, giovane, comunicatore all'avanguardia, abbia infranto tutti i record di efficienza e celerità - non appena si va alle urne, prenda queste batoste. 

Solo un idiota come te pensa ancora a Renzi, coi risultati che si vedono.

Matteo Renzi ci ha messo la faccia, l'impegno e la competenza. I suoi principali nemici sono stati la sinistra scissionista (e mi compiaccio che sia stata malamente liquidata con un 3%) e l'ignoranza degli elettori del Movimento 5 Stelle (che stanno esultando per una vittoria non avvenuta). A conti fatti però il Partito Democratico è secondo solo al Movimento 5 Stelle.

davydenkovic90

Comunque io non critico Renzi perche' sono a favore dei 5 stelle o della lega o di altri. Proprio perché non posso proprio votare 5 stelle né destra, mi fa incazzare che un partito di sinistra sia guidato da uno che di sinistra non è e che probabilmente non lo è mai stato, che a me ricorda più gente come berlusconi o mussolini che altri, nel culto della personalità, nell'usare  l'Italia come giocattolino per filtrare i propri complessi di superiorità, strumentalizzando gli elettori e un partito per realizzare pienamente le proprie mire di carriera e raggiungere un qualche trono per sé.

Io non mi stupisco che prenda queste batoste, ma certo mi rammarico per l'insuccesso della parte politica.

Edited by davydenkovic90
5 minutes ago, davydenkovic90 said:

Proprio perché non posso proprio votare 5 stelle né destra, mi fa incazzare che un partito di sinistra sia guidato da uno che di sinistra non è e che probabilmente non lo è mai stato, che a me ricorda più gente come berlusconi o mussolini che altri: nel culto della personalità, nell'usare  l'Italia giocattolino per filtrare i propri complessi di superiorità, strumentalizzando gli elettori per realizzare pienamente le proprie mire di carriera e raggiungere un qualche trono.

Renzi è più di centro che di sinistra. Concordo sul fatto che si approcci in modo troppo superbo al pubblico.

Hanno vinto voglia di Flat tax e sicurezza al Nord e voglia di reddito di cittadinanza/assistenzialismo al Sud, fine. Poco importa se entrambi sono fronti di complottismo e ideologie politiche da dementi, zero diritti. Vi mancherà Renzi e vi mancherà Rotwang.

Sono sicuro che con questa retorica elitaria del "Noi siamo meglio, gli altri sono ignoranti populisti analfabeti funzionali, il suffragio universale è sopravvalutato, ci vuole il patentino di voto, etc." la sinistra non potrà che risollevarsi, in fondo il suo problema non è mica il distacco dai bisogni reali della gente. 

La stessa retorica della Clinton che se la prendeva con i "deplorables", e anche in quel caso si sono visti i risultati. 

Renzi si è dimesso dalla segreteria PD.

1 minute ago, Uncanny said:

Sono sicuro che con questa retorica elitaria del "Noi siamo meglio, gli altri sono ignoranti populisti analfabeti funzionali, il suffragio universale è sopravvalutato, ci vuole il patentino di voto, etc." la sinistra non potrà che risollevarsi, in fondo il suo problema non è mica il distacco dai bisogni reali della gente. 

La stessa retorica della Clinton che se la prendeva con i "deplorables", e anche in quel caso si sono visti i risultati. 

Detto da uno che rimpiange Salò e che vuole uccidere i negri.

Internazionale

Ventinove anni dopo l’89 che rivoluzionò gli assetti del mondo, ventiquattro dopo il ’94 che rivoluzionò gli assetti della (cosiddetta) prima repubblica, il laboratorio italiano che non dorme mai tira fuori un altro coniglio dal cappello, che archivia definitivamente la (cosiddetta) seconda repubblica a trazione berlusconiana, mette fuori campo quella che fu la più forte sinistra dell’occidente, allinea uno dei paesi fondatori dell’Unione europea più al blocco di Visegrad, alla Russia di Putin e agli Stati Uniti di Trump che all’asse franco-tedesco di Bruxelles. È l’inizio della terza repubblica, quella “dei cittadini”, ne deduce trionfante Luigi Di Maio: salvo che i cittadini sono lungi dal poterne dedurre chi e come li governerà. È la vittoria dei populismi contro la stabilità del sistema, ne deducono i giornali più legati all’establishment che fu: salvo che in realtà hanno vinto i due populismi “dal basso”, quello della Lega e quello dei cinquestelle, contro i due “populismi dall’alto”, di Berlusconi e di Renzi, che nel corso del tempo il sistema l’hanno sistematicamente demolito più che stabilizzato.

Sui fattori di lungo periodo che precipitano in questa ennesima rivoluzione all’italiana ci sarà tempo per discutere – e sarebbe finalmente l’ora di farlo, dopo una campagna elettorale caratterizzata da un’afasia degli intellettuali pari al chiacchiericcio del ceto politico. Ma intanto, per i commenti del giorno dopo, basta e avanza la foto del momento, netta e inconfutabile. Cinquestelle e Lega si spartiscono un paese diviso in due ma unito contro l’establishment, lo spettro di Berlusconi è finalmente archiviato, il centrosinistra e la sinistra sono in frantumi, forse anch’essi consegnati agli archivi della storia.

C’è un affannoso esercitarsi dei commentatori sulla maggioranza che non c’è, sul governo che verrà o non verrà, su come il presidente della repubblica risolverà il rebus dell’incarico, sulle anticipazioni di possibili alleanze che risulteranno dall’elezione della seconda e della terza carica dello stato. Questioni indubitabilmente urgenti e pressanti, e tuttavia seconde rispetto alla necessità di sostare senza infingimenti sulla rappresentazione di sé che il paese ha infilato nelle urne.

Quella foto bicolore dello stivale, con il nord e il sud consegnati a due populismi diversi ma convergenti, racconta – lo avevamo anticipato prima del voto – un fallimento storico delle classi dirigenti, della prima e della seconda repubblica, rispetto alla storica questione del dualismo italiano, quella maggiormente costitutiva della fragilità strutturale nazionale. All’uscita da una crisi economica più lunga e devastante di quella del ’29, c’è un nord in ripresa che si affida alla prospettiva sovranista, protezionista e xenofobica della Lega, preferendola di gran lunga al non più sostenibile regime del godimento berlusconiano. E c’è un sud eternamente figlio di un dio minore, condannato a uno standard inferiore di cittadinanza – nella salute, nei trasporti, nel lavoro, nel reddito – che giustamente non ci sta più e manda via in un sol colpo colpevoli e conniventi, di destra e di sinistra, di questo stato delle cose corrotto e corruttivo. Non si tratta dello stesso disagio, anzi: sotto ci sono ragioni diverse e perfino conflittuali. Ma il dato nuovo è che per la prima volta questi due disagi si sommano senza elidersi, e fanno un blocco sociale inedito, cementato in primo luogo dall’arroccamento contro i migranti. Le ironie della storia non finiscono mai: quasi un secolo dopo – l’ha notato Enrico Mentana nella sua maratona notturna -, il programma gramsciano dell’alleanza progressista e rivoluzionaria fra nord e sud si realizza nel suo contrario.

Non è affatto un caso che questo storico fallimento del progetto unitario del paese coincida con la marginalizzazione della sinistra e del centrosinistra. Facile imputarla agli effetti devastanti del renzismo e dei suoi errori capitali, dall’arroganza rottamatoria, all’impuntatura referendaria che Renzi tuttora rivendica, al parto di una legge elettorale che ha funzionato, come volevasi dimostrare, all’incontrario rispetto alle intenzioni, e infine all’ostinazione di un segretario che anche di fronte a questa eclatante sconfitta non molla se non in differita e prova a mantenere le redini del comando. Facile anche, facilissimo, inchiodare Liberi e uguali a quel disastroso 3 per cento, che non ha affatto impedito al “popolo nel bosco” della metafora bersaniana di infilare la strada del Movimento 5 stelle invece di tornare all’ovile. Ma anche qui, gli errori capitali del breve periodo non possono esentare da un’autocritica di lungo periodo sulla rotta perduta di una sinistra subalterna, in tutte le sue componenti, all’egemonia neoliberale dell’ultimo quarantennio. Fra una trovata e l’altra, un cambio di nome e l’altro, una scissione e l’altra, una larga intesa e l’altra, quello che doveva essere il “partito della nazione” perno del sistema è riuscito a diventarne un accessorio irrilevante, come non è accaduto in paesi come la Francia, la Gran Bretagna, la Grecia, la Spagna, gli stessi Stati uniti, dove dalla crisi pur profonda della sinistra qualcosa nasce e si sporge sul futuro.

Se questa sia davvero l’alba dell’era post-ideologica come annuncia Di Maio con la baldanza dei suoi 31 anni, o se sia il tramonto di una sinistra che con l’era post-ideologica ha civettato fin troppo, lo dirà il seguito della storia. Per ora, con Di Maio e Salvini brinda solo Steve Bannon, e questo qualcosa vorrà pure dire.

13 minutes ago, Oscuro said:

Ho come la sensazione che Renzi lo abbia messo nel culo a tutti.

vuole bruciare il partito fino al midollo, altro che lasciare

ma credo si chiami self fuck

bisogna vedere se tutta la squadra in parlamento lo segue (quasi sicuramente i parlamentari cattolici andranno con Salvini)

e voi, poveri gay sciocchi che leggete la politica in funzione delle vostre (dal vostro punto di vista sicuramente epiche) battaglie-flame sui social, vi ritroverete con il governo della dc tinta di verdino, il peggio del peggio, solo perchè la riconoscenza verso renzi vi impedisce di capire che l'm5s è L'alternativa

Renzi si è dimesso ma evidentemente non ha intenzione di farsi buttare fuori e lasciare il campo ai nemici interni.

Il soggetto è giovane e si è sempre mostrato piuttosto ambizioso, non sembra quindi intenzionato a fare il pensionato.

Il fatto di non voler lasciare la scelta del nuovo segretario a dei caminetti è dovuta al fatto che evidentemente sa che dentro il partito lo estrometterebbero mettendo chi vogliono loro, con delle primarie aperte invece ce la si gioca (magari non correndo più direttamente lui ma qualcuno a lui vicino).

Allo stesso tempo sembra intenzionato a lasciar cuocere nel proprio brodo M5S e Lega piazzandosi all'opposizione e senza far da stampella a nessuno.

La situazione si fa complicata, sia nel Pd dove ci si prepara ad una guerra interna, sia nel paese visto che senza l'appoggio del Pd diventa difficile trovare una qualsivoglia maggioranza.

Edited by Sbuffo

CAMERA
Centrodestra (Lega+Forza Italia+Fratelli d'Italia+Noi con l'Italia): 37%
Movimento 5 Stelle: 32,6%
Centrosinistra (PD+Civica Popolare+Insieme+PiùEuropa): 22,3%
Liberi e Uguali: 3,3%
Potere al Popolo: 1,1%
CasaPound: 0,9%

SENATO
Centrodestra (Lega+Forza Italia+Fratelli d'Italia+Noi con l'Italia): 37,4%
Movimento 5 Stelle: 32,1%
Centrosinistra (PD+Civica Popolare+Insieme+PiùEuropa): 22,4%
Liberi e Uguali: 3,2%
Potere al Popolo: 1%
CasaPound: 0,8%

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