Pugsley Posted February 17 Posted February 17 Ho trovato due bei volumi ben conservati e storici di questo famoso libro. https://www.rizzolilibri.it/libri/le-120-giornate-di-sodoma/ Quote
Catilina Posted February 20 Posted February 20 (edited) On 2/14/2025 at 1:29 AM, marco7 said: ti interessano i libri storici sul cristianesimo / cattolicesimo @Catilina ? ne ho già letto uno e ne sto leggendo un altro, li ho postati, se ne hai altri da propormi.... Edited February 20 by Catilina Quote
marco7 Posted February 20 Posted February 20 Vedo catilina che ti interessano anche altre religioni. Credevo che tu fossi fissato sul cristianesimo. Quote
fra1991 Posted February 20 Posted February 20 Ho riletto requiem of a dream di Herbert Selby che parla di quattro personaggi legati tra di loro dalla tossicodipendenza(oltre che da vari legami sentimentali e familiari ). Rimango dell' impressione della prima volta che l' ho letto, credo che sia uno dei più crudi ritratti della tossicodipenza mai scritti. Quote
Catilina Posted February 21 Posted February 21 17 hours ago, marco7 said: Vedo catilina che ti interessano anche altre religioni. Credevo che tu fossi fissato sul cristianesimo. l'islam mi incuriosisce + di tutte, comunque di interessi ne ho un'infinità Quote
fra1991 Posted February 21 Posted February 21 8 hours ago, Catilina said: l'islam mi incuriosisce + di tutte, comunque di interessi ne ho un'infinità Hai letto il corano? Se sei interessato alle varie branchie dell' islam, potresti leggere un libro sul sufismo. Quote
Gastida Posted February 21 Posted February 21 3 hours ago, fra1991 said: Hai letto il corano? Se sei interessato alle varie branchie dell' islam, potresti leggere un libro sul sufismo. E che è, un pesce? Quote
fra1991 Posted February 21 Posted February 21 Branchie è un modo di dire per intendere le varie diramazioni di un' ideologia 😅 Quote
Omocrazia Posted February 21 Posted February 21 11 minutes ago, fra1991 said: Branchie è un modo di dire Sì, ma si dice branche (propriamente zampe e quindi parti articolate di qualcosa), non branchie che sono gli organi respiratori dei pesci. Quote
Catilina Posted February 23 Posted February 23 On 2/21/2025 at 10:10 AM, fra1991 said: Hai letto il corano? Se sei interessato alle varie branchie dell' islam, potresti leggere un libro sul sufismo. il corano l'ho letto e anche qualche libro sul sufismo, ne ho alcuni ancora da leggere a riguardo Quote
Pugsley Posted February 23 Posted February 23 (edited) https://www.marsilioeditori.it/libri/scheda-libro/2978902/le-bugie-delle-mappe «Da secoli ci siamo abituati all’idea che la geografia sia l’unica chiave per comprendere l’ascesa e la caduta delle civiltà, l’ordine mondiale e il futuro della geopolitica. Tutto si fonda su un gigantesco equivoco: la mappa non è il territorio, non riproduce il mondo come è, ma come pensiamo che sia. Continenti, confini, nazioni si limitano a riflettere paure, pregiudizi, ideologie. Sono solo strumenti che abbiamo creato per dare una parvenza di ordine a ciò che non ne ha. Ma come siamo arrivati a confondere il mondo con la sua rappresentazione? In un’affascinante indagine attraverso lo spazio e il tempo, Paul Richardson smaschera tutte le favole che l’Occidente si racconta da sempre e arriva a mettere in crisi anche «dogmi» del presente che si attribuiscono alla geografia: il PIL come misura unica e insostituibile del benessere di una nazione, il mito della sovranità statale, l’ascesa della Cina come grande potenza, l’imperialismo della Russia, l’Africa come terra che ha bisogno di essere salvata. Per mostrare i paradossi e le trappole mentali di cui siamo vittima, spazia dal Vallo di Adriano al confine tra Stati Uniti e Messico, dal Sahara orientale ai ghiacciai dell’Antartide, dalla Via della seta ai castelli etiopi. Perché solo cominciando a riconoscere e a liberarci delle false credenze, possiamo affrontare le ingiustizie, le divisioni e le catastrofi ambientali che rappresentano le vere sfide di oggi». --- https://www.oscarmondadori.it/libri/la-linea-nella-sabbia-james-barr/ «Nel 1916, nel pieno della prima guerra mondiale, due uomini si accordarono in segreto per spartirsi il Medio Oriente. Il britannico sir Mark Sykes e il francese François Georges-Picot tracciarono sulla sabbia una linea diagonale che andava dal Mediterraneo alla frontiera persiana, ridefinendo la mappa di quell’Impero ottomano destinato di lì a poco a crollare e a lasciare il posto ai «mandati» britannici su Palestina, Transgiordania, Iraq, e a quelli francesi su Libano e Siria. I successivi trent’anni hanno visto quell’area scenario di una sordida storia di violenza e manovre politiche occulte, nobili proclami e ipocrite cupidigie, i cui protagonisti – tra aspirazioni sioniste e rivendicazioni arabe, Olocausto e politica dell’appeasement – sono stati uomini di Stato, negoziatori, spie e soldati, tra cui spiccano i nomi di T.E. Lawrence, Winston Churchill e Charles de Gaulle. Utilizzando documenti recentemente declassificati provenienti dagli archivi britannici e francesi, James Barr offre in queste pagine la ricostruzione più completa e approfondita di come è stato disegnato il moderno Medio Oriente e di come la secolare rivalità tra inglesi e francesi, pur formalmente alleati, abbia alimentato l’attuale conflitto arabo-israeliano e tutta l’odierna instabilità geopolitica». --- https://www.garzanti.it/libri/jonn-elledge-i-47-confini-che-dividono-il-mondo-9788811011330/ «La volontà di distinguere fra «noi» e «gli altri» ha spinto gli esseri umani a delimitare e difendere i propri territori in ogni epoca della storia. Dal primo confine a noi noto, che nel IV millennio a.C. divideva Alto e Basso Egitto, ai cinquantamila chilometri di lunghezza della Muraglia cinese, dalla spartizione a tavolino di un intero continente – l’Africa –, fino alle avventure della marina boliviana, tuttora attiva in uno stato privo di sbocchi sul mare, Jonn Elledge dimostra come i confini si plasmino sull’incontro e sullo scontro di idee, siano la conseguenza della formazione e dell’affermazione di identità politiche, rispecchino tanto una visione del mondo quanto la manifestazione, su larga scala, dell’umana follia. Ora derivate dalla geografia fisica, ora del tutto arbitrarie, le linee che vediamo tracciate sulle mappe potrebbero insomma apparire assai diverse se solo una guerra, un trattato di pace o un gruppo di viaggiatori stanchi e sfiduciati avesse preso un’altra direzione. In un racconto esuberante e sorprendente attraverso i secoli e le civiltà, I 47 confini che dividono il mondo racconta la nostra storia come non l’abbiamo mai letta prima». Edited February 23 by Pugsley Quote
MARIO8530 Posted Sunday at 02:41 PM Posted Sunday at 02:41 PM On 2/16/2025 at 2:55 PM, Omocrazia said: perché una dualità si può vedere ovunque. Io non so quanto abbia senso il discorso... Certo, ci sono fenomeni abbastanza vicini, allora gli antropologi e studiosi fanno le loro connessioni. Però alla fine della fiera si parla sempre delle stesse cose. Il dualismo si trova in quasi tutte le culture umane, si trovava già negl'indoeuropei di 4000 anni fa, dunque è ricostruito dai Veda, dai miti Greci, Scandinavi etc. Giano ha questo fascino antico, molto evocativo di un'arcaicità latina forse perduta, il suo trono oggi è ingiustamente usurpato. Un fascino misterioso, come Ecate, un qualcosa di ancestrale e originario come i protogenoi, una divinità dal sapore quasi sciamanico e di attributi antichi, quasi cosmologici. Quote
Pugsley Posted Sunday at 03:24 PM Posted Sunday at 03:24 PM (edited) https://edizionidedalo.it/collane/collane-storiche/libelli-vecchi-e-nuovi/5032-dal-buco-della-serratura.html «Dove finisce lo spazio pubblico e dove comincia quello privato? Cosa dobbiamo nascondere e cosa, invece, possiamo mostrare? La definizione dei confini tra individuo, società e Stato è una delle questioni problematiche che la società globale ha ereditato dalla modernità. Il sistematico sconfinamento del potere pubblico negli spazi privati è il frutto di una logica di potere attraverso cui il diritto ha diviso il mondo visibile da quello invisibile, il lecito dall’illecito. Lo spazio «fisico» è stato progressivamente delimitato da linee artificialmente tracciate. Queste frontiere, però, mobili e reversibili, sono state importanti zone di contestazione e di lotte e hanno condizionato e «normato» non solo gli spazi ma anche i corpi, i comportamenti, le pratiche fino a definire talune condotte anormali, devianti e malate. Su questo territorio Marcela Iacub rintraccia e analizza le politiche di definizione e produzione degli spazi e delle condotte sessuali – dal pudore pubblico al nudo artistico, dai reati di esibizione sessuale, alle pratiche omosessuali – invitandoci a riflettere sul legame tra sessualità e spazio pubblico». --- https://edizionidedalo.it/collane/collane-storiche/libelli-vecchi-e-nuovi/4986-omofobia.html «L’omofobia, per dirla con Foucault, è un dispositivo e, come tale, viene sottoposta da Borrillo a un incessante lavoro critico che convoca non solo il diritto ma, al tempo stesso, l’intero spettro delle scienze umane: antropologia, filosofia, storia delle religioni, psicoanalisi. È solo a questa condizione, in effetti, che diventa possibile procedere a una vera e propria decostruzione dell’atteggiamento omofobo. Attraverso le quattro grandi sezioni in cui si articola il testo, l’autore interroga l’odio dell’omosessuale come fenomeno che attraversa e struttura una gran parte della nostra storia e dei nostri comportamenti quotidiani; l’omofobia si situa, al tempo stesso, sul piano dell’irriflesso e del simbolico, dell’habitus e dell’immaginario: in altre parole, di quell’ideologia dominante che Daniel Borrillo mette radicalmente in questione». Edited Sunday at 03:28 PM by Pugsley Quote
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