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@paolo91

 

thriller??ma è la mia specialità XD ;)effettivamente anche io spazio molto!!!

 

beh gli scrittori che leggo assiduamente sono la patricia cornwell,reichs e jeffery deaver...e molti altri ma questi in modo particolare :)

 

PS:abbiamo aperto da poco1 topic riguardo a questo genere ;)

Nell'ultima settimana ho letto "diario di un sopravvissuto agli zombie", il seguito di questo di cui ora non ricordo il titolo (credo "oltre l'esilio"), "world War z", "orgoglio e pregiudizio e zombie" (si, monotematica la settimana), scusa ti posso odiare? E sto finendo "il collezionista di ossa"

 

I primi due, che in realtà fanno parte di una trilogia, non sono male, e sono godibilissimi dagli appassionati del genere.

WWZ mi lascia un po' perplessa. Non so se per problemi di adattamento o per lo stile del libro in se.

Orgoglio e pregiudizio e zombie è esilarante. Soprattutto per chi ha letto orgoglio e pregiudizio.

Di quello che definisco simpaticamente "mondezzone italiano" non voglio parlare, dovrei soffermarmi sugli errori sintattici e ortografici.

 

Il collezionista di ossa mi sta piacendo invece, molto più del film che vi hanno tratto e che ho, comunque, gradito.

È un po' che non scrivo qui, potrei dimenticare qualcosa che ho letto o potrei riscrivere cose già detto. Comunque purtroppo ho letto poco.

Ho finito Il grande mondo laggiù di Bradbury. Come ho detto qui mentre lo stavo leggendo, ho preferito altre sue opere (Cronache marziane, ad esempio). Rimane un'ottima raccolta di racconti, ma non so, mi sembrava mancare di qualcosa; molti racconti davvero non mi prendevano e ho faticato ad andare avanti per palese disinteresse nelle vicende. Peccato.

 

Poi ho letto Oltre l'invisibile, di Clifford Simak. Il solito romanzo di Simak con trecento tematiche diverse in 120 pagine. Non dà assolutamente l'impressione di essere caotico, e Simak si conferma un grande organizzatore di elementi disparati; però i suoi libri lasciano sempre la sensazione che poteva scriverci una tetralogia, non qualcosa che si legge in due giorni.

 

E infine ho terminato oggi la storica raccolta Tutti i miei robot di Asimov. Che dire della raccolta completa dei racconti sui robot del "padre" morale del racconto sui robot? Nulla, direi. Certo, non sono tutti capolavori, ci sono degli alti e bassi che a volte lui stesso ammette. Persolamente, ad esempio, ho avuto difficoltà a digerire all'inizio al personaggio di Susan Calvin, forse perché le persone acide per assenza di rapporti sessuali proprio non le sopporto. Via via ho però imparato ad apprezzarla, e quando gli eventi si sono portati a un secolo dalla sua morte c'era una certa nostalgia. Il racconto finale, L'uomo bicentenario, non necessita nemmeno di elogi, tanto sarebbero insufficienti.

Non so cosa leggerò da domani.

Iniziato e finito Koto di Yasunari Kawabata.

Così così. Ben scritto, anche se sembra degli anni '60 dell'800, più che del '900.

Trama in cui effettivamente succede qualcosa (non me lo aspettavo), ma il finale non mi sembra avere molto senso: il libro pare interrotto a metà.

Non so, credo di essere un po' distante dalla narrativa giapponese; ma, pur non avendomi colpito, tutto sommato non posso certo dire che sia stata una lettura spiacevole come altre (chi ha detto Norwegian wood?).

@Ziguli : Io ho letto il primo e l'ho trovato un'americanata con palesi errori nell'ambientazione storica

e con scene d'azione scritte piuttosto male.

Come mai a te sono piaciuti?

Perché sono cerebroleso :D

 

"Storia" e "Lettere" le ho sempre detestate a scuola quindi a meno che non mi metti i dinosauri nel 1800, non mi accorgo degli errori di ambientazione storica :)

Le scene di azione secondo me sono descritte bene. Non sono un grande lettore, se mi fossi annoiato lo avrei abbandonato come libro.

 

L'idea della biblioteca mi è piaciuta un sacco, anzi spero ne facciano un film visto il successo che ha avuto come numero di copie vendute.

Martin Heidegger

Da pazzo amante della filosofia, sto leggendo e avrò intenzione di leggere (cioè appena ne finisco uno ho già l'altro) Così parlò Zarathustra di Nietzche; Essere e tempo di Heidegger e come amante della letteratura Il piacere, G. D'Annunzio; The importance of being Earnest, Oscar Wilde; A thousands splendid sunsKhaled Hosseini, e poi Remarkable creatures, Tracy Chavalier <3

Da pazzo amante della filosofia, sto leggendo e avrò intenzione di leggere (cioè appena ne finisco uno ho già l'altro) Così parlò Zarathustra di Nietzche; Essere e tempo di Heidegger e come amante della letteratura Il piacere, G. D'Annunzio; The importance of being Earnest, Oscar Wilde; A thousands splendid sunsKhaled Hosseini, e poi Remarkable creatures, Tracy Chavalier <3

 

Nella presentazione hai scritto, mi sembra, che frequenti la terza classe dello scientifico. E' mio dovere avvertirti che se non conosci il greco classico e il tedesco, oltre al latino, è perfettamente inutile che tu legga Nietzsche o Heidegger. Se veramente sei "pazzo amante di filosofia" dovresti iscriverti a un liceo classico, Ma il miglior consiglio che ti posso umilmente dare, è di viverti la tua età.Mi sembra che una repressione scolastica e persino conservatoriale (liceo scientifico + lezioni di violino) aggiunta ad un'insana (data l'età) passione per la metafisica sia un po' sotto la soglia del vivere serenamente.

Soprattutto se ritieni di essere omosessuale.

Edited by akinori
E' mio dovere avvertirti che se non conosci il greco classico e il tedesco, oltre al latino, è perfettamente inutile che tu legga Nietzsche o Heidegger.

 

francamente non condivido questo pensiero, le traduzioni di Nietzsche di Adelphi sono eccellenti ad esempio

francamente non condivido questo pensiero, le traduzioni di Nietzsche di Adelphi sono eccellenti ad esempio

Il pensiero genuino di Nietzsche non può essere assimilato dalla mediazione Colli-Montinari. Devi leggerlo in lingua originale.

Nietzsche inoltre descriveva se stesso come un barbaro ebbro ai piedi di una statua di Venere, romanticamente. Ovvero, un selvaggio che si prostrava di fronte alla divina cultura classica che ha le sue radici nella Grecia di Omero e in quella del'età classica. Se non conosci il greco antico, non capirai mai quello che Nietzsche voleva veramente dire, anche conoscendo il tedesco. Detto questo, non vedo perché un fanciullo, che ritiene di essere omosessuale, debba impelagarsi in questioni intricatissime, al solo scopo di cercare di comprendere a 15 anni il pensiero di Heidegger (che senza Nietzsche e Platone non esisterebbe). Francamente, penso che possa fare di meglio a quel'età. Non dico che non debba studiare filosofia. Ma che cominci a meditare su Eraclito, intanto! Leggendo i frammenti in lingua originale! Come puoi pensare di arrivare a comprendere Platone, Nietzsche, Heidegger, se salti i Presocratici?

Naturalmente i miei sono solo consigli, poi ognuno è libero di fare quello che vuole. Sono già stanco di fare il pedagogo con gli adulti, figurati con gli adolescenti.

Martin Heidegger

Akinori, non dubito che tu abbia perfettamente ragione, ma ho qualche obiezione da fare:

1) Cosa ti fa capire che abbia saltato i presocratici e tutta la filosofia precedente a Heidegger? I presocratici sono facilmente "digeribili" nel senso che sono molto limitati anche se, come primo modello di pensiero, sono già molto avanti. Platone lo adoro: ho letto il Critone, il Fedone e frammenti del Filebo, Timeo, Parmenide e Simposio e con un gruppo di giovani appena laureati, attraverso un progetto scolastico, ho potuto avvicinarmi ancora di più alla sua filosofia e a quella socratica. Ti dirò di più: scolasticamente ho "macinato" la filosofia classica, e affrontato senza eccessivi problemi tutto il periodo della rivoluzione scientifica e ciò che segue fino al 900, Kant e Hegel compresi (che non mi hanno stupito quanto gli esistenzialisti). Certo non ho letto le opere di tutti, non ce la avrei mai fatta, d'altronde

2) Avevo pensato di cambiare scuola x andare al classico, ma nella città in cui vivo è in "decadenza": sono tuttavia spesso supervisionato dall'insegnante di filosofia che mi sta accompagnando, nei limiti ovviamente, in questo percorso. Quanto al tedesco, anche chi fa il classico non ovvia a questo problema.. Se fai lingue non impari il greco.. bisogna decidersi! 

3) Sicuramente hai anche ragione a dire che non dovrei trascorrere il tempo con la filosofia a 17 anni, ma trovo che, dopo aver provato esperienze di incontro (e solo incontri solitamente in cui davano buca), sia molto più interessante. 

1) beh, per quanto riguarda i presocratici, Eraclito e Parmenide, che sarebbero quelli più interessanti per il tuo corso di studi filosofici, sono solo apparentemente "digeribili"...

2) ci sono licei sperimentali in cui puoi studiare entrambe le lingue classiche e almeno una o due lingue moderne...altri in cui puoi scegliere di studiare anche il tedesco al posto dell'inglese, come lingua moderna...ma sinceramente non so come sia organizzata l'istruzione superiore nel posto in cui vivi.

3) questo è il punto che mi sorprende di più e mi rammarica. Evidentemente l'omosessualità continua ad essere foriera di infelicità sin dall'adolescenza. Sinceramente, credevo che grazie a internet e al cambiamento dei costumi, un adolescente del 2013 non avesse più di questi problemi. In questo caso la filosofia potrebbe essere di grande aiuto, specialmente se poi ti spinge verso la psicoanalisi. Per un omosessuale, conoscere profondamente se stesso e gli altri, è la più grande consolazione dopo essere stato deluso dal mondo omosessuale reale. Quando raggiungerai un livello adeguato di conoscenza filosofica, imparerai a decostruire l'omosessualità, e a vivere con una superiore serenità i tuoi giorni, qualunque possa essere il tuo orientamento, che nel frattempo potrebbe anche mutare. Potresti anche scoprire che lo stesso concetto di orientamento è una costruzione sociale, approdando ai gender studies.

Edited by akinori
Martin Heidegger

Eraclito ha un pensiero molto interessante, ma rispetto a Parmenide la sua filosofia la trovo più digeribile.. Su Parmenide ho letto molti manuali (è stato il mio primo vero amore filosofico, forse per il difficile sforzo iniziale di comprendere) tra cui: Testimonianze e frammenti, della Bompiani; Poema sulla natura, sempre della Bompiani con frammenti in greco (analizzati con la docente) e anche Dell'essere e del nulla a cura di Donà M. Probabilmente certo non so tutto di Parmenide e probabilmente meno di te, ma ho letto parecchio e mi sono concentrato molto su di lui... Per quanto riguarda il terzo punto, in effetti anche io inizialmente la pensavo come te, e mi sono sorpreso nei risultati ottenuti. C'è da dire che in Heidegger, malgrado non sia psicoanalitico quanto Freud e tutti gli altri, ho trovato "consolazione", dato che affronta il tema di se stessi, approfondendo poi vari aspetti quali la solitudine o il linguaggio, la morte.. Una certezza però c'è: gay lo sono, sono felice di esserlo, e penso di restarlo =) (felicemente)

Anche io sto leggendo in questo momento «Essere e tempo» di Heidegger, e nonostante la fatica che sto facendo, e l'essermi fatto aiutare da diversi manuali e da un filmato di Vattimo, mi sta piacendo. Non ti fare intimorire, se hai compreso la filosofia fino ad ora, riuscirai a capire anche Heidegger. Sei geniale e a meno che la tua non sia una delle cosiddette «ascesi intellettuali», sono sicuro che non avrai problemi ad affrontare la vita e ad avere una fantastica carriera scolastico-universitaria. 

 

 


Una certezza però c'è: gay lo sono, sono felice di esserlo, e penso di restarlo =) (felicemente)

Anche io ho una certezza: non capirai mai Heidegger :-)

Ma si può vivere felici lo stesso. A questo punto, per degli studi filosofici che possano esseri di una qualche utilità, ti consiglio la divulgazione di Popper nella sottocultura omosessuale. Scoprirai che la scienza lavora per il tuo bene contro le forze del Male, e nulla può mettere in discussione questo principio, perché è scientifico! Buona fortuna!

Martin Heidegger

Ahaha se era una provocazione la prendo ben volentieri, se voleva essere un malaugurio (o un insegnamento),  sappi che mi darò da fare e se proprio ritieni che la conoscenza del tedesco sia tutto in Heidegger (il che è smentibile), quest'estate la trascorrerò studiando anche tedesco *-* Ancora il mio percorso scolastico è lungo, ma sia all'esame di quinta che probabilmente x gli studi successivi la mia tesi sarà su Heidegger *-* Ce la farò a capirlo =)

 

 


Ma il miglior consiglio che ti posso umilmente dare, è di viverti la tua età.Mi sembra che una repressione scolastica e persino conservatoriale (liceo scientifico + lezioni di violino) aggiunta ad un'insana (data l'età) passione per la metafisica sia un po' sotto la soglia del vivere serenamente.

 

completamente d'accordo

non che sia sbagliato studiare la filosofia a quell'età.. è solo pericoloso: 17 anni è il tempo delle trombate per strada, sui ponti, a casa di nascosto o in aperta campagna, dell'accortezza con la polizia, dei fumi dell'alcol

e non lo dico per una singolare facoltà giudicante, ognuno sostanzialmente fa quello che gli pare.. è quello che Heidegger -per inciso, mio maestro - avrebbe definito come evasione dal 'Si', quindi instradamento verso un'esistenza autentica; visto quanti paroloni per dire 'fai della tua vita quello che credi senza perderti appresso a quello che non sei'.. stesso concetto che avrebbe rielaborato quel cialtrone di sartre a cavallo di esistenzialismo e psichiatria, chiamandolo alla fine malafede; anzi, aggiungerò.. vivendo essenzialmente di pensiero si finisce per tradire l'insegnamento di Martin, così come quello di Nietzsche, ricordi lo zarathustra? si ripaga male un maestro, se si rimane per sempre scolari

lo dico perché conosco bene il grande pericolo della filosofia, le sue due facce contrapposte: se da un lato ti apre la mente in maniera prodigiosa, dall'altro ti ingabbia nei processi e nei sillogismi, ti impone una forma mentis - come un basto - dal quale non potrai tirarti fuori mai più

ed è in virtù del gusto estetico che dico: i ragazzi giovani come te non dovrebbero mai essere corrotti dal pensiero.. per quello c'è tutta la vita

@D. sono d'accordo che il pensiero e l'intelligenza sono la peggiore delle perversioni, ma ognuno deve seguire la sua vocazione e questa a volte si presenta fin da giovane.... se @Martin Heidegger ha sperimentato il gusto perverso del ragionamento filosofico, credo che nient'altro potrà adesso appagarlo

ora vive un'inversione nella scaletta dei tempi ma questo non vuol dire che stia perdendo per sempre qualcosa, perché verrà anche il momento dell'indagine sessuale... dopo :uhsi:

e lo dico per esperienza :asd:

Edited by conrad65

Ragazzi è interessantissimo parlare di cosa si possa perdere un ragazzo di 17 anni se pensa solo alla filosofia (cosa perda non so, ma io non sono mai stata adolescente :P) ma non è questo il topic giusto.

Questo topic è un elenco dei libri che si stanno leggendo, per consigliarli o sconsigliarli agli altri utenti. Per tutti gli altri discorsi (o punzecchiature) siete pregati di darvi agli mp o di aprire un topic apposito per ogni argomento (conoscenza di ogni lingua, sia essa morta o moderna per capire un qualsivoglia filosofo o quanto la filosofia possa rovinare un giovane adolescente)

Sto rileggendo Sein und Zeit, mi è venuto uno stimolo... :maninlove:

In lingua originale, natuerlich. Riflettevo appunto sul fatto che non si può discutere di Essere, senza conoscere il greco antico, perchè se non ci fosse stata una lingua come il greco ad inventare il verbo essere nella cultura occidentale, non ci sarebbe stato nemmeno il concetto di Essere. E' come ritornare di nuovo bambino, quando ancora non conoscevo il cinese, ma volevo apprenderlo...poi una notte di settembre scoprii che il verbo essere, e quindi il concetto di essere, e quindi la metafisica come l'avevo concepita fino a quel momento, erano una visione fondamentalmente eurocentrica. Fui...illuminato! E me ne andai, quella notte di settembre. Da allora mi sono dedicato al Tao.

ho comprato qualche giorno fa Guardami di Jennifer Egan 

Un amico me lo ha consigliato spiegandomelo come "una spietata messa a nudo dell'io gettato nel mondo delle apparenze".

non vi svelo nulla di più ma devo dire che mi sta prendendo molto, fondamentalmente le due protagoniste, entrambe di nome Charlotte, sono alla perenne ricerca della loro identità: la prima è un'ex modella di Ny con il volto sfigurato dopo un grave incidente, la sua omonima è un'adolescente ingenua di un piccolo paesino che si innamora del suo insegnante. è un giallo, è una critica sociale, è intimo.

 

 

Letto e finito Il ragazzo del coro, di Charlie Anders.

In breve: Berry vuole continuare a cantare nel coro della chiesa, ma la pubertà è alle porte. Una serie di eventi lo portano a "fingersi" transessuale per farsi prescrivere le pillole di ormoni e mantenere intatta la voce cristallina.

Come si deduce da questo riassunto, è a tratti piuttosto surreale, benché rimanga sempre solidamente realistico, anche grazie alle un po' esagerate le psicopatie dei vari personaggi. Il finale forse è un po' debole. Nel complesso un libro a tratti divertente e che si lascia sempre leggere con piacere (a parte il quantitativo imbarazzante di errori di battitura).

Preciso che più che un libro sulla transessualità è un libro sulla paura di diventare adulti - con la partecipazione straordinaria di alcuni personaggi transessuali, ovvio.

 

~~~

 

Ora sto leggendo Il grande libro della fantascienza di Playboy. Raccolta di racconti (pubblicati originariamente su Playboy, appunto) finora piuttosto altalenante:

La città perduta di Marte, di Bradbury, non ha alcun senso. Porbabilmente è una delle cose peggiori che io abbia lette di suo.

Nove vite di Ursula Le Guin avrei potuto definirlo migliore, se solo il finale avesse qualche significato.

Veglia funebre di Norman Spinrad è un piccolo gioiello di 5 pagine; davvero eccellente.

Maschere, di Damon Knight, è, come quello della Le Guin, una buona idea (in realtà non proprio chiarissima) con un finale insensato.

 

To be continued...

@akinori

Ma sei proprio un saccente :P

Ci scherzo su, ma mi pare che, frustrando le ambizioni di chi voglia dedicarsi ad Heidegger senza conoscere il tedesco dichiarando perentoriamente che "non capirà mai Heidegger" tu salga in cattedra con una certe prepotenza!

Io son rimasto delusissimo da Heidegger, l'ho trovato noioso e sbruffoneggiante.

Ma il mio idolo era Leibniz, figuriamoci...

 

Per rimanere in topic, tra le letture -filosofiche- recenti che più mi hanno appassionato di sicuro ci sono i testi di Alfred North Whitehead.

"La scienza e il mondo moderno" è un'ottimo testo, che consiglio a chiunque mastichi un po' di storia della scienza e voglia scorgere un filone sotterraneo a tutta la metafisica occidentale. Poche chiacchiere, zero formule e alcune tesi davvero convincenti...altro che sproloqui sulla morte della metafisica, pastori dell'essere, radure e compagnia bella...

Dopo Moby Dick, che ho comunque trovato molto avvincente e ben scritto (è giustamente ricordato tra i capisaldi della letteratura statunitense a buon motivo, a mio parere), sono passato a "Il mercante di libri maledetti" (regalo di genetliaco). Già dal nome si presenta come un lavoro pretestuoso, se a questo si aggiungono personaggi stereotipati, colpi di scena telefonati, buchi nella trama e un atmosfera "gotic-thriller" alla Dan Brown si capisce di avere sprecato il proprio tempo.

Non lo consiglio assolutamente, i romanzi storici fatti come si deve sono altri!

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