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Io sto facendo la vecchia zitella  :rotfl:  e sto rispolverando la serie di Agatha Christie che ho in casa, ora sono al Mistero del treno azzurro, poi ho addocchiato due-tre libri interessanti a tematica "marina" in libreria, volevo prendermi il diario di James Cook che è stato recentemente pubblicato in versione originale, ma non vorrei buttare 20 € per un libro particolare che non so se alla fine è del tutto interessante.

1493, un libro sullo scambio colombiano. Pur essendo molto divulgativo, ha il pregio di affrontare il tema dello scambio colombiano come un fenomeno globale, e non come un semplice scambio di malattie, piante e animali tra Europa e america, come molti libri, specialmente scolastici fanno.

  • 2 weeks later...

"Jurassic Park". Avevo visto solo i film e siccome mi sono piaciuti ho comprato il libro. Sono ancora all'inizio ma mi sta prendendo moltissim! È molto più bello del film, già dall'impostazione della storia. Mi piace molto il fatto che l'autore parli dettagliatamente della vita privata persino di personaggi secondari.

Freewheeler

Io ho studiato al biografia di Pavese, era un personaggio interessante, anche sotto il profilo psicologico  

 

 

se ti piace, ti consiglio anche La bella Estate, sempre di Pavese

 

Questo è la sua prima opera che leggo, ma l'ho già studiato in ambito accademico con Asor Rosa e alcuni scritti e corrispondenze di Calvino.

Vorrei leggere anche i suoi lavori poetici come Lavorare stanca Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

Questo è la sua prima opera che leggo, ma l'ho già studiato in ambito accademico con Asor Rosa e alcuni scritti e corrispondenze di Calvino.

Vorrei leggere anche i suoi lavori poetici come Lavorare stanca Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

ma a italianistica c'è ancora la vecchia mummia??

era un fossile all'epoca mia e già all'epoca era fissato con Pavese!!

va detto però che c'ha fatto pure parecchio amare il gran partigiano, anche come saggista & traduttore: come ha tadotto Whitman lui, nessuno mai. nemmeno la mia venerata nonna Nanda (Pivano)! -che tra l'altro fu sua allieva & discepola-

 

@@Freewheeler sicuramente saprai che Pavese lavorò all'Einaudi e fu anche un eccellente traduttore: rimane molto bella la sua versione di Moby Dick di Melville

pensa solo a chi è adesso il proprietario di Einaudi e mettiti a piangere sulle sorti dell'italica gente..

Freewheeler

ma a italianistica c'è ancora la vecchia mummia??

era un fossile all'epoca mia e già all'epoca era fissato con Pavese!!

va detto però che c'ha fatto pure parecchio amare il gran partigiano, anche come saggista & traduttore: come ha tadotto Whitman lui, nessuno mai. nemmeno la mia venerata nonna Nanda (Pivano)! -che tra l'altro fu sua allieva & discepola-

Lui fisicamente non è molto presente, ma moltissimi sono i suoi discepoli e gli approcci didattici che usano!

Pavese, insieme a Vittorini, è colui che ha introdotto la letteratura angloamericana in Italia.

pensa solo a chi è adesso il proprietario di Einaudi e mettiti a piangere sulle sorti dell'italica gente..

 

sarebbe da aprire un topic a parte sull'Einaudi: che fu la coscienza critica e culturale della sinistra in Italia, ebbe un ruolo fondamentale di vera e propria alfabetizzazione in un paese che durante il ventennio fascista era stato culturalmente raso al suolo, ridotto al festeggiare giulivo al suon delle marcette, orgoglioso del suo trucido, ridicolo, lurido e tronfio nazionalismo da operetta che non poteva certo nascondere la sua infima realtà da "espressione geografica" secondo la infelice ma azzeccata definizione del Metternich... un paese di poveracci governato da inutili idioti strategicamente posizionati ai massimi livelli

Einaudi fu la scuola di formazione delle elite culturali negli anni '50, '60 e '70 e oggi è semplicemente una casa editrice...

Einaudi fu il tentativo stesso di creare delle elite culturali in questo paese, tentativo oggi abortito (e il destino attuale della Einaudi è lo specchio di questo tentativo andato a male)

ruolo similare lo ebbe la Adelphi negli anni '80, ma certo meno forte del ruolo che ebbe Einaudi nel trentennio precedente

e oggi? si vivacchia... fortuna che esistono le piccole case editrici

Edited by conrad65

ora sto leggendo 2 libri, uno serie e uno per passare il tempo:

1- Le origini della francia contemporanea, in 3 volumi, sull'ancien regime e la rivoluzione, di uno storico dell'Ottocento

 

2- Storia criminale del genere umano (la mia passione per il crimine e gli assassini seriali ogni tanto si fa sentire)

 

e oggi? si vivacchia... fortuna che esistono le piccole case editrici

 

non mi pare che l'Italia sia messa male da questo punto di vista: ci sono tante case editrici importanti, per qualità delle opere pubblicate intendo. Laterza, Jaka book,  le già citate Adelphi ed Einaudi, la Salerno editrice, UTET, Bompiani , Marsilio, e anche la Mondadori ha alcune ottime collane, Il mulino, Ugo Mursia editore ecc.

 

Poi si potrebbero aggiungere alcune università che stampano libri (come parma e mi pare padova), e anche l'istituto poligrafico dello stato pubblica libri di altissima qualità (tanto di contenuti quanto per quel che riguarda il libro in sé, infatti i suoi libri costano parecchio)

Freewheeler

sarebbe da aprire un topic a parte sull'Einaudi: che fu la coscienza critica e culturale della sinistra in Italia, ebbe un ruolo fondamentale di vera e propria alfabetizzazione in un paese che durante il ventennio fascista era stato culturalmente raso al suolo, ridotto al festeggiare giulivo al suon delle marcette, orgoglioso del suo trucido, ridicolo, lurido e tronfio nazionalismo da operetta che non poteva certo nascondere la sua infima realtà da "espressione geografica" secondo la infelice ma azzeccata definizione del Metternich... un paese di poveracci governato da inutili idioti strategicamente posizionati ai massimi livelli

Einaudi fu la scuola di formazione delle elite culturali negli anni '50, '60 e '70 e oggi è semplicemente una casa editrice...

Einaudi fu il tentativo stesso di creare delle elite culturali in questo paese, tentativo oggi abortito (e il destino attuale della Einaudi è lo specchio di questo tentativo andato a male)

ruolo similare lo ebbe la Adelphi negli anni '80, ma certo meno forte del ruolo che ebbe Einaudi nel trentennio precedente

e oggi? si vivacchia... fortuna che esistono le piccole case editrici

Einaudi è stata uno dei soggetti protagonisti della cultura italiana della seconda metà dell'900. Dopo le lacerazione della guerra

e l'impoverimento di 20 anni di fascismo gli anni che seguirono il '45 furono unici per lo slancio intellettuale del nostro paese.

All'epoca gli autori credevano veramente di poter cambiare il mondo e le cose con le loro opere, e in Einaudi si sviluppò appunto

l'officina culturale di quel tipo di letteratura. E' tutto frutto di una precisa epoca piena di grande speranze per l'avvenire.

Speranze che già nei tardi anni '70 si erano mortalmente affievolite.

 

Se oggi Einaudi è solo una casa editrice è anche perché ora gli scrittori sono solo "scrittori".

non mi pare che l'Italia sia messa male da questo punto di vista: ci sono tante case editrici importanti

 

Einaudi era una cosa a parte, l'intervento di @@Freewheeler descrive molto bene cosa fu quella casa editrice nel dopoguerra italiano... fu certamente un episodio irripetibile di un periodo irripetibile, di grande slancio e curiosità culturale

Einaudi portò in Italia intere letterature, che l'autarchia culturale fascista aveva completamente "saltato"

la vivacità di quel periodo fu definitivamente sotterrata nella seconda metà degli anni '70 dal terrorismo

poi arrivarono gli '80, Ronald Reagan, la Thatcher, in Italia il craxismo etc.

e siamo già all'oggi...

Edited by conrad65
LocoEmotivo

Questo è la sua prima opera che leggo, ma l'ho già studiato in ambito accademico con Asor Rosa e alcuni scritti e corrispondenze di Calvino.

Vorrei leggere anche i suoi lavori poetici come Lavorare stanca Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

Non amo il Pavese narratore. Il Pavese poeta, invece, è immenso.

Alcune poesie di Lavorare stanca ti uccidono dentro. E lo fanno in una maniera bellissima. Una su tutte, un titolo che solo a pensarci mi sanguina il cuore, è Lo steddazzu.

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