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"Sei la mia vita" di Ozpetek. non avevo enormi pretese, ma m'è piaciuto, specie per come descrive luoghi & situazioni della vita gaya romana anni 80

 

sappi che ho trovato interessante questa tua breve recensione, ieri ho comprato il libro... lo inizierò a leggere a breve :sisi:

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Sì, portandolo fuori a prendere aria senza leggerlo davvero!  :haha:

ahahahahah ogni tanto anche lui ha bisogno di prendere aria! XD

 

 

vuoi un consiglio?

portalo al barbecue...

e usalo per accendere la carbonella :uhsi:

 

Devo ammettere che non mi sto pentendo di avergli dato una seconda possibilità.  Però non voglio sbilanciarmi troppo, almeno fin quando non lo terminerò :)

Appena terminato "il matematico Indiano" di Leavitt.

Il personaggio più riuscito per me è quello di Alice Neville.

L'autore, libero dai vincoli biografici imposti dalla storia vera,

riesce a infondere in Alice credibilità e naturalezza.

Inoltre Alice mette involontariamente fine alla relazione

tra il protagonista, il matematico Hardy, ed il giovane soldato

per il quale si era prestato a fare da crocerossina... stomachevole!

 

Non mi ha fatto impazzire!

Metamorphoseon90

Finito da poco La sinagoga degli iconoclasti di J. Rodolfo Wilcock: scrittore argentino trapiantato in Italia che ha saputo raggiungere un ottimo livello espressivo anche con la lingua italiana. Libro interessante, molto ironico, formato da piccoli camei su personaggi di scienza, filosofi etc. che con arrivano a dei nonsense logici spassosi (l'ironia e l'assurdo trasudano da ogni frase dell'autore). Iniziato dunque, di Israel J. Singer, La famiglia Karnowsky: peccato non poterlo leggere in yiddish (perché non lo so); saga familiare (tipo i Buddenbrook) dei Karnowsky, ebrei polacchi, trapiantati in Germania e poi in America (per sfuggire alla persecuzione nazista).

 

 

Simonetta Agnello Hornby

 

Di questa scrittrice ho letto "La monaca", però non nascondo che è stata una lettura un po' "faticata"; la lentezza della narrazione in certi punti spezzava la linearità dello stesso ritmo narrativo. Ma la storia in sé non è stata male, e sono contento di esser riuscito ad arrivare fino all'ultima pagina.

 

Com'è il romanzo che stai leggendo? 

Io ho iniziato (e abbandonato) Fiorirà l'aspidistra, romanzo del 1936 di George Orwell.

E' molto bello ma troppo, troppo intenso: non sono riuscito a superare la metà, e spero di riprenderlo in mano in momenti più tranquilli.

Ergo, mi sono finalmente buttato su i ventitré giorni della città di Alba, del mio amatissimo Fenoglio: è il suo lavoro d'esordio, se non erro, eppure è già tutto così meraviglioso, sporco e perfetto.

Di questa scrittrice ho letto "La monaca", però non nascondo che è stata una lettura un po' "faticata"; la lentezza della narrazione in certi punti spezzava la linearità dello stesso ritmo narrativo. Ma la storia in sé non è stata male, e sono contento di esser riuscito ad arrivare fino all'ultima pagina.

 

Com'è il romanzo che stai leggendo? 

io invece di lei ho letto La zia marchesa;

bel ritratto storico & di costume, per carità.

Ma la Agnello Hornby è assolutamente negata nel descrivere qsi scena che abbia anche solo lontanamente a che fare col sesso!!!

Sto leggendo "gita al faro" della woolf. Non avevo mai letto niente di suo ma già la amo.

Si tratta di una lettura-mascarpone: buonissima ma pesantissima, soprattutto per la presenza di incisi dentro incisi dopo incisi, che concludono cinque righe dopo le frasi che si sono iniziate e lasciate in sospeso, costringendo a rileggere due o più volte molti passaggi. Il ché non è un male perché chiaramente il romanzo è intriso di significati reconditi che per ora mi rimangono insondabili (non capisco ancora cosa rappresenti la gita al faro). 

Io ho ripreso La luna è una severa maestra di Robert A. Heinlein.

Piuttosto, mi è stato affibbiato da leggere una zozzeria di libro che forse qualcuno di voi ha scorto: Scappare fortissimo. L'avete letto? Che ne pensate?

Io sto leggendo "Junkie" di William Burroughs (in italiano "la scimmia sulla schiena").

E' un libro autobiografico in cui l'autore parla della sua dipendenza da eroina, morfina e quant'altro e delle scorribande sue e dei suoi compagni "di merende". La cosa bella è che Burroughs ne parla da osservatore, spesso con un linguaggio quasi scientifico, il che è divertente.

 

I primi capitoli mi han divertito molto, poi però si è appiattito un po'. Comunque lo consiglio a tutti.

Sto finendo di leggere:

"100 things every designer needs to know about people"

->che trovo piuttosto simpatico,anche se non di grande spessore xD

 

Prossimamente penso di iniziare:

"Code: The Hidden Language of Computer Hardware and Software"

Ho finito oggi le Storie del signor Keuner di Bertolt Brecht.

Che dire? Strano, stranissimo. Non ho letto tutto Brecht, però questi petits morceaux sono veramente atipici: singolari, ma preziosi.

Mi è piaciuto.

 

Quindi, ho iniziato Il falcone maltese, di Dashiell Hammett, un classico del giallo hard-boiled.

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