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Guest -NakedOnTheSand-

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LocoEmotivo

The Danish Girl di David Ebershoff 

Com'è? Perché io l'ho scar... ehm, rimediato ma non ancora letto.

Mi interessavano molto di più i diari del* tizi*, ma non si trovano...

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Sto leggendo "Sviluppi sul caso del giapponese scomparso" di Janwillem Van de Wetering. È come leggere Camilleri ambientato in Olanda anzichè in Sicilia, anche il protagonista, il commissario Grijpstra, ricorda molto Montalbano.

 

Essendo stati scritti negli anni '70-'80 non escludo che Camilleri abbia preso ispirazione dal suo collega olandese...

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Com'è? Perché io l'ho scar... ehm, rimediato ma non ancora letto.

Mi interessavano molto di più i diari del* tizi*, ma non si trovano...

 

Diverso dal film. Però non mi dispiace, leggilo tranquillamente! 

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Un manuale di storia del cristianesimo. Vangelo di Luca e gli Atti.

A breve leggerò gli altri sinottici, poi Giovanni e lettere paoline.

 

 

 

Ho un esame

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"Patologia veterinaria sistemica" XD ma a parte quello mi sto leggendo "la torre nera" di King. Con mooolta calma XD

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LocoEmotivo

Un manuale di storia del cristianesimo. Vangelo di Luca e gli Atti.

A breve leggerò gli altri sinottici, poi Giovanni e lettere paoline.

Ogni tentativo di redenzione è inutile: zoccola eri e zoccola rimani.

 

Io, terminata la inaspettatamente piacevole lettura della Gierusalemme liberata, ho deciso di proseguire a ritroso e ho iniziato il bellissimo Orlando furioso.

Credo che affronterò anche Boiardo, ma dopo mollerò.

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Ho iniziato "Libertà" di Jonathan Franzen. Era da un po' che volevo approcciare questo scrittore che mi dicono la punta avanzata della letteratura americana attuale...devo ancora capire dove va a parare (il tema - come da titolo - è tipicamente yankee).

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Ho cominciato Memorie di Adriano della Yourcenar.

Era già da un po' che volevo leggerlo.

Uno dei più bei libri che abbia mai letto :hail::bua:

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  • 2 weeks later...
LocoEmotivo

Ho interrotto la lettura del Furioso perché, e lo dico con autentica sorpresa, la sua poesia (peraltro incantevole e mirabilissima) non mi prende quanto quella della Liberata. E perché è un tomo LEGGERMENTE più corposo di quello del Tasso.

Al di là di ciò, sto leggendo per la seconda volta un libro di cui corressi le bozze: è la storia di un calciatore raccontata da un mio caro amico, una prima edizione con tanto di dedica e ringraziamento in exergo. Parla di cose che non mi interessano minimamente, eppure il modo di narrare del mio amico è piacevole, coinvolgente, e riesce a rendermi quasi interessante persino l'argomento pallone.

E vi prego di notare che non sto facendo pubblicità :D

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Ho da poco iniziato Cecità di Josè Saramago. Un periodare ricco e articolato ci invita ad assistere allo spettacolo della regressione umana fino allo stato di bestie. Molto interessante.

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Ho finito "La casa per bambini speciali di Miss Peregrine" di Riggs. 

 

E ora sto ricominciando "L'età forte" e "Le deuxième sexy" di de Beauvoir. 

Edited by Yukio_
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Ho iniziato "Libertà" di Jonathan Franzen. Era da un po' che volevo approcciare questo scrittore che mi dicono la punta avanzata della letteratura americana attuale...devo ancora capire dove va a parare (il tema - come da titolo - è tipicamente yankee).

 

Grande Franzen :)

Non è il mio scrittore preferito, e descrive squarci di vita che, se pure caricati e un po' venati umoristicamente, mi sono comunque molto estranei; ti consiglio anche Le Correzioni e Purity.

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Purity lo volevo ordinare ma pare sia una mezza ciofeca, o no?

Le correzioni invece straordinario anche se un filino avvilente.

Io intanto ho finito tutti e 4 i volumi de L'amica geniale di Elena Ferrante - chiunque l*i sia - che avevo snobbato immaginando che fosse una sorta di Margaret Mazzantini per radical-chic. Ovviamente mi sbagliavo e consiglio vivamente la lettura a tutti, ma proprio a tutti, anche a chi non ama molto leggere.

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LocoEmotivo

Io ho ricominciato e finito Il cavaliere inesistente, visto che l'avevo consigliato ad un coglione, ed è infinitamente più delizioso di quanto non ricordassi!

(Parlo di Calvino, ovviamente, e non del coglione.)

Ora sto affrontando I libri della Giungla: Non male, devo dire, anche se hanno quel gusto un po' vittoriano.

Continuo a leggere, con molta lentezza, il Furioso ariostesco: mi sono impantanato al dodicesimo canto, ma un'aspettativa di vita di almeno trent'anni mi rassicura sulla buona riuscita dell'operazione.

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Grande Franzen :)

Non è il mio scrittore preferito, e descrive squarci di vita che, se pure caricati e un po' venati umoristicamente, mi sono comunque molto estranei; ti consiglio anche Le Correzioni e Purity.

 

L'ho finito! Mi è molto piaciuto per i due terzi, la parte finale mi ha fatto cadere le balle...non so perché continuava a ronzarmi in testa un'altra conclusione, e quando ho letto il finale effettivo non sono stato contento. Vabbè, qui entriamo nel campo della soggettività. E' un bel libro sicuramente.

Ora mi sono preso pure Le Correzioni e persino una sua raccolta di saggi, Come Stare Soli, dato che sono passato in biblioteca e Purity non c'era.

A tratti un po' caricato, sì, ma anche ficcante.

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Purity lo volevo ordinare ma pare sia una mezza ciofeca, o no?

Le correzioni invece straordinario anche se un filino avvilente.

 

Penso che come tutti i lavori molto ma molto pubblicizzati (nuovo Dickens, più grande autore americano della sua generazione, stralci in anteprima su tutte le testate internazionali) poi va a finire che sì, Purity in qualcosa ti delude...

Citando il buon Caparezza, il secondo (ma anche terzo, quarto)disco (o libro) è sempre il più difficile nella carriera di un artista.

Lo stesso a mio avviso vale per Zadie Smith, Denti Bianchi mi pare ancora il più riuscito.

 

Di striscio condivido le tue opinioni sulla Mazzantini, anche se a lei e Castellitto va riconosciuta un'ENORME abilità imprenditorial-pubblicitaria; riescono a far sempre quelle cose che "piacciono alla gente che piace" meglio di chiunque altro in Italia in campo letterario-cinematografico (ho visto di recente il film Nessuno si salva da solo, e pure se zeppo di già visto, già letto, già noto, la fattura è ottima).

 

L'ho finito! Mi è molto piaciuto per i due terzi, la parte finale mi ha fatto cadere le balle...non so perché continuava a ronzarmi in testa un'altra conclusione, e quando ho letto il finale effettivo non sono stato contento. Vabbè, qui entriamo nel campo della soggettività. E' un bel libro sicuramente.

 

Dei tre romanzi che ho letto di Franzen posso dire che sì, i suoi finali sono sempre più deboli delle narrazioni che li sostengono.

Consolatorio, conciliante, pure un filino buonista; paradossalmente però -dovete convenirne- sta lì il realismo di Franzen, in quella "mesta" vittoria delle emozioni semplici, dei piccoli affetti.

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