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Guest -NakedOnTheSand-

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Ho finito l'altro giorno La pelle di Curzio Malaparte.
Romanzo molto denso. Strano. Quasi sincretico. A volte grottesco, a volte quasi apollineo.
Devo ancora capire se mi sia piaciuto ma posso affermare, perlomeno, che mi ha colpito.

Iniziato e finito Morte dell'erba, un lavoro di fantascienza survival in cui persino la civilissima Albione precipita nella barbarie del mondo post-qualcosa: benché gli spunti siano molto interessanti, ci sono almeno un paio di grandi "mah" che riducono un po' il valore di quel che c'è di buono.

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4 hours ago, Almadel said:

L'hanno ristampato o è un vecchio Urania?

Il vecchio Urania (in formato elettronico).
Lo conosci? Parere?

1 hour ago, Bloodstar said:

Vivendo in queste settimane uj periodo di notevole inquietudine, mi sono dato (per la terza volta) alla lettura di Infinite Jest. 

Una mossa geniale, lasciatelo dire.

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4 hours ago, LocoEmotivo said:

Una mossa geniale, lasciatelo dire.

Wallace è un balsamo per l'angoscia, è risaputo. Ne era consapevole lui stesso.

Edited by Bloodstar
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23 hours ago, Bloodstar said:

Wallace è un balsamo per l'angoscia, è risaputo. Ne era consapevole lui stesso.

Tanto da finire com'è finito, in effetti...non ce l'ho fatta a terminare Infinite Jest; comunque, le pagine in cui descrive gli attacchi di panico dei suoi personaggi mi son sembrate le più convincenti.

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"Boy Erased - Vite cancellate" di Garrad Conley

Il libro mi è piaciuto, Conley è stato molto bravo a descrivere la sua esperienza (terapia riparativa) con tocco originale senza mai scadere nella drammatizzazione fine a se stessa. Spero che il film che hanno tratto sia all'altezza, non vedo l'ora di vederlo ?

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  • 2 weeks later...

Canada di Richard Ford

i racconti di Hemingway e quelli bellissimi di Truman Capote

Romain Gary, La promessa dell'alba

Di poesia? Antonella Anedda, Historiae

Alberto Pellegatta, Ipotesi di felicità

Erika Martinez, Il falso tetto

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19 hours ago, Bloodstar said:

Grande libro. Grandissimo.

E da quando in qua riesci a capire i sentimenti, tu? ?

Io avrei iniziato A sangue freddo di Capote ma mi sta leggermente abbuffando i cosiddetti.

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20 hours ago, Bloodstar said:

Io sono sempre alle prese con Infinite Jest. Ho doppiato la metà. 

Io non ce l'ho fatta. E' sempre lì che mi guarda, però. Ma mica perché era brutto, ma proprio non ce l'ho fatta fisicamente.

Io finalmente sto leggendo "Chiamami con il tuo nome". E' un libro che mi lascia addosso un sacco di sensazioni, di odori, di appiccicumi, di caldo. Insomma, un libro sensoriale. Non l'ho ancora finito, ma devo dire che non è che mi stia prendendo a manetta. Poi dirò, quando lo finirò, che cosa mi è andato di traverso. Forse l'amore fra questi due esseri perfettini, pieni di contenuti colti e di sentimenti fini (pure la rima)? Vediamo un po'.

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On 1/1/2019 at 4:15 PM, Bloodstar said:

Grande libro. Grandissimo. 

L'ho terminato oggi, ma , come ho detto al caro Loco, devo ancora metabolizzare un giudizio in merito. 

A caldo dico: offre diversi spunti di riflessione. 

"Eccessivamente romantico" (cit.)

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  • 2 weeks later...
2 hours ago, Fergus said:

Preferisco i suoi autoritratti.

Una risposta di fulgida pudicizia. 

Sto per finire Infinite Jest. Sono arrivato alla cacciata di Pemulis, il momento che io personalmente avverto come il più tragico del libro. So benissimo di non avere le carte in regola per immedesimarmi in Pemulis (non ho dipendenze importanti, vengo da un contesto famigliare nemmeno paragonabile, non ho la sua eccessiva  intelligenza) però vivo con sincero trasporto la sua ansia e le sue angosce. Sono forse le uniche angosce e ansie che comprendo veramente in tutto il libro.

Edited by Bloodstar
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2 hours ago, Bloodstar said:

Sono forse le uniche angosce e ansie che comprendo veramente in tutto il libro.

Vedi la mancanza d'empatia di cui si parlava pochi giorni fa. 

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32 minutes ago, LocoEmotivo said:

Vedi la mancanza d'empatia di cui si parlava pochi giorni fa. 

E non a caso la cacciata di Pemulis è un roboante fallimento accademico.

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Designed in the USSR: 1950-1989

Un libro per lo più fotografico, quindi niente di pesante, dedicato al design industriale e grafico nell'Unione Sovietica e al ruolo e lavoro del VNIITE. 

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Mi mancano una manciata di pagine per finire sia Infinite Jest sia La parte degli omicidi. 

 Poi, oltre a Bruno e Campanella che dovrò leggere non per mia scelta, inizierò probabilmente Lo stadio di Wimbledon.

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Invece de Lo stadio di Wimbledon ho iniiziato Mosche d'inverno di Eugenio Baroncelli. Che dire, un libro volutamente diretto al solo piccolo circolo dei fanatici borgesiani. 

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