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Il problema forse è che io tendo vagamente a interpretare un testo con le categorie della sua epoca, e non con le mie. Non nel senso che non mi venga in mente che un personaggio settecentesco possa essere borderline, però non lo registro come rilevante-

Figurati se è sbagliato fare come fai tu: ognuno di noi vive e c'ha in testa le sue cose, e sono queste a reagire al contenuto di un'opera letteraria 

41 minutes ago, Renton said:

, va be'. Ma le persone borderline esistevano sicuramente anche nell'Ottocento, anche se non erano chiamate così. Quindi possono benissimo anche comparire in un testo. Non lo trovo strano.

Volevo dire appunto che essendo fuori dall'orizzonte di idee dell'autore non viene da pensarlo nemmeno a me

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On 3/5/2021 at 2:46 PM, Rocco88 said:

 

@Iron84 L'incubo di Hill House veramente figo; Abbiamo sempre vissuto nel castello è, se possibile, ancora più ambiguo, sottile, delirante e irreale; persino troppo. Io ho sentito la mancanza di una coltellata o di qualcosa di simile mentre lo leggevo. :D la protagonista è praticamente la Eleanor de L'incubo, ma ancora più alienata. Ma sì, te lo consiglio, sarei curioso di sapere che ne pensi. Lizzie mi manca, rimedierò presto! 

Ok dai farò questo "investimento" 😛 da come me lo descrivi è proprio lei la Jackson! Tu però leggiti Lizzie le prime 250 pagine sono la cosa migliore che si possa leggere poi cala un pò ma comunque un capolavoro.

On 3/5/2021 at 2:54 PM, Bloodstar said:

Io l'ho letto due volte. Una rottura di coglioni notevole e allo stesso tempo un libro immenso, secondo me la sua grandezza sta proprio qui. 

Se ti interessa, questa è una playlist che ho fatto con la musica che ascolta Castorp nel corso dell'opera. Quasi sempre ho ritrovato l'esatta registrazione che aveva in mente Mann:

 

Guarda a dire il vero una rottura di coglioni direi che è Prust più che Mann.

La sua prosa è semplice e ricercata sono le sue tematiche molto impegnative un pò come Dostoevski. Ho trovato altri autori pesanti come Italo Svevo Tanti autori sono pallosi, volutamente pallosi, sono compiaciuti del loro essere pallosi.
@Renton dice una cosa che condivido, l'opera può mai essere solo stile? Eppure vallo a dire a Joyce ma senza andare tanto lontano anche con alcune recenti opere di Aldo Busi o di Saramago. Lo stile letterario prende il sopravvento sul contenuto, succede spesso.


@Rocco88 i personaggi di Mann sono odiosi? Io ho trovato odioso sicuramente Tonio Kroger o come si chiama, su Morte a Venezia invece faccio fatica a trovare questi personaggi irritanti.
Nella Montagna Magica in sincerità Castrop non ce lo vedo così irritante, anzi il racconto ha un che di grottesco con quei personaggi che ti vengono descritti come in un film di Sorrentino. Sono tutti volutamente sopra le righe. Ecco se un libro senza trama mi ha preso lo è stato proprio per i suoi personaggi sebbene poco reali ma molto umani.

7 hours ago, Iron84 said:

personaggi di Mann sono odiosi?

Avoja. Praticamente tutti i Buddenbrook a una certa ti viene voglia di prenderli a sprangate. Von Aschenbach mi deprime e mi fa pure un po' ribrezzo. 

Nella Montagna, Castorp mi faceva spesso girare le palle ma la palma di personaggio più antipatico ce l'ha sicuramente Naphta. 

7 hours ago, Iron84 said:

Ho trovato altri autori pesanti come Italo Svevo Tanti autori sono pallosi, volutamente pallosi, sono compiaciuti del loro essere pallosi

Giustissimo. Mann non si compiace del suo creare un romanzo senza trama e con disquisizioni assurde su argomenti futili. Qusto va detto. 

Resta il fatto che disquisizioni e assenze di trama rendono la Montagna noiosa, secondo me.

Considera che l'ho letta due volte, quindi non è che penso che tutto il resto è noia, anzi. 

8 hours ago, Iron84 said:

l'opera può mai essere solo stile? Eppure vallo a dire a Joyce ma senza andare tanto lontano anche con alcune recenti opere di Aldo Busi o di Saramago. Lo stile letterario prende il sopravvento sul contenuto, succede spesso.

 Be' per molta letteratura novecentesca è così; se sperimenti è chiaro che il focus si sposta dal "cosa" al "come". Però il lettore ha una certa libertà di movimento e perlomeno io non potrei mai prescindere dal contenuto di un'opera..

Edited by Rocco88

Per me personalmente (perché non so, in realtà, quanto sia stato realmente influente e importante negli ultimi 15 anni) è uno dei capolavori della contemporaneità.

Senza essere melodrammatici, per me è stato uno di quei libri che segnano un prima e un dopo.

4 minutes ago, Bloodstar said:

Per me personalmente (perché non so, in realtà, quanto sia stato realmente influente e importante negli ultimi 15 anni) è uno dei capolavori della contemporaneità.

Senza essere melodrammatici, per me è stato uno di quei libri che segnano un prima e un dopo.

L'autore è Bolaño? Be', se la metti giù così dovrò leggerlo per forza

Oggi se mi gira lo cerco

8 minutes ago, Rocco88 said:

L'autore è Bolaño?

Sì.

Casomai volessi leggerla, ti do un piccolo consiglio di fruizione: l'opera è molto voluminosa e divisa in cinque libri differenti che possono essere letti in qualsiasi ordine. Bolaño stesso, che l'ha conclusa poco prima di morire, non ha lasciato indicazioni particolari su come leggerla. Ha solo detto che gli sarebbe piaciuto vederla pubblicata in cinque libri separati, cosa che l'Adelphi non ha fatto.

Quindi non leggere necessariamente La parte dei critici per prima. Leggi quella che ti ispira di più. 

Edited by Bloodstar
On 3/3/2021 at 11:10 AM, Iron84 said:

Com 'è sembra interessante?

 

Amatissima di Morrison è  noioso. Forse avevo aspettative troppo alte. 

 

 

Fermi tutti!

 

I Buddenbrook è bellissimo! 😍

Ultimi acquisti:

- Ritratto di signora di H. James;

- La superba gioventù di P. Simonetti (comprato a "scatola chiusa"), incuriosito dalla trama. Pare il protagonista sia omosessuale. 

 

 

 

 

On 3/5/2021 at 2:11 PM, schopy said:

Incuriosito, lo sto leggendo anch'io...e più procedo più m'incazzo. Non c'è davvero niente di "interessante" in Marco Prato o nel suo complice Foffo, ed il modo in cui si barcamenano per scendere a patti con la loro omosessualità è disgustoso.

Ai tempi del fatto comunque non avevo ben appreso che Prato volesse farsi donna...insomma, avevo sentito del travestismo ma non avevo colto bene il resto.

 

Ho faticato all'inizio a digerire determinate descrizioni, poi mi sono abituato al tutto. Lo sto per terminare e non mi sento arricchito da questa lettura, devo essere sincero. 

Edited by misterbaby
37 minutes ago, misterbaby said:

Ho faticato all'inizio a digerire determinate descrizioni, poi mi sono abituato al tutto. Lo sto per terminare e non mi sento arricchito da questa lettura, devo essere sincero. 

L'ho letto tutto d'un fiato; un lungo reportage, intervallato da immagini più o meno evocative che fanno da riscontro alla nota trama. Mi sono riscoperto molto più scandalizzato dal comportamento dei due, e molto più empatico con la vittima di quanto non fossi stato al tempo; scoprire che dei quasi trentenni dopo un delitto del genere iniziano a lamentare carenze genitoriali a fronte dell'accaduto è aberrante...è difficile anche solo comprenderli, perché dalle loro dichiarazioni emerge un vuoto pauroso...

Edited by schopy

@bloodstar conosci Q di Luther Blisset/Wu Ming o chi cavolo sono , li conosci? Che ne pensi? Mi affascina il romanzo storico però non so se sia una buffonata o una cosa valida.

13 hours ago, Bloodstar said:

Avoja. Praticamente tutti i Buddenbrook a una certa ti viene voglia di prenderli a sprangate. Von Aschenbach mi deprime e mi fa pure un po' ribrezzo. 

Nella Montagna, Castorp mi faceva spesso girare le palle ma la palma di personaggio più antipatico ce l'ha sicuramente Naphta. 

Giustissimo. Mann non si compiace del suo creare un romanzo senza trama e con disquisizioni assurde su argomenti futili. Qusto va detto. 

Resta il fatto che disquisizioni e assenze di trama rendono la Montagna noiosa, secondo me.

Considera che l'ho letta due volte, quindi non è che penso che tutto il resto è noia, anzi. 

E' divertente, io detesto e sottolineo detesto qualsiasi cosa senza trama, lo trovo sempre terribilmente autoreferenziale.
Naphta è volutamente un personaggio sgradevole, non è vero che Mann è equidistante, è palesemente pro Settembrini.

Detto ciò io parlo proprio di stile,  trovo che lui andando in quel sanatorio abbia provato delle sensazioni osservando anche le persone e di li l'abbia buttate giù.

E' una riflessione ma alla fine la semplicità dello stile lo rende accessibile, quindi scorre, palloso nel contenuto ma non nella forma.

4 minutes ago, Iron84 said:

@bloodstar conosci Q di Luther Blisset/Wu Ming o chi cavolo sono , li conosci? Che ne pensi? Mi affascina il romanzo storico però non so se sia una buffonata o una cosa valida.

Mai letto nulla di loro. Non amo molto i romanzi storici, specie quelli di ambientazione medievale e rinascimentale quindi a non mi sono mai avvicinato.

Un romanzo storico un po' atipico ma di ambientazione cinquecentesca che ti consiglio caldamente è Bomarzo di Manuel Mujica Lainez.

Edited by Bloodstar
33 minutes ago, Iron84 said:

@bloodstar conosci Q di Luther Blisset/Wu Ming o chi cavolo sono , li conosci? Che ne pensi?

Se il mio parere fa lo stesso, di loro ho letto 54 (che consiglio) e L'armata dei sonnambuli (ambientato durante la Rivoluzione Francese, molto meno riuscito a mio parere). 

Possono piacere, l'idea è spesso quella di costruire un romanzo storico vagamente "pulp"...così come la scrittura è collettiva pure le narrazioni seguono sempre il punto di vista di più personaggi. 

Di faccia non si conoscono, nel senso che per anni non si sono mai fatti fotografare anche quando li intervistavano; l'idea della scrittura di gruppo mi convince fino ad un certo punto. Andavano molto di moda nel giro centri sociali, anche per la loro posizione molto libertaria sul copyright, anzi più corretto dire copyleft.

 

  • 3 weeks later...

Io sono a metà de The two towers. 

Come ricordavo, The fellowship è piuttosto lento e comincia a ingranare solo dopo Moria. Il secondo libro, invece, scorre benissimo e anche a livello di architettura narrativa è molto interessante. Saruman si conferma il mio personaggio preferito della trilogia.

9 hours ago, Bloodstar said:

Io sono a metà de The two towers. 

Come ricordavo, The fellowship è piuttosto lento e comincia a ingranare solo dopo Moria. Il secondo libro, invece, scorre benissimo e anche a livello di architettura narrativa è molto interessante. Saruman si conferma il mio personaggio preferito della trilogia.

La compagnia è quello più bello e riuscito a mio parere perchè è maggiormente descrittivo di un mondo che era stato solo accennato nello Hobbit, le due torri rientra più nel romanzo cavalleresco, mentre il Ritorno del Re è un romanzo che fonde i due generi. Si potrebbe dire che le due torri è una versione infantile di Martin 😛

Io mi sono sciroppato tutto Il Silmarillion, le ampie sezioni descrittive de The fellowship mi interessano dunque relativamente. 

Dalla trilogia dell'anello pretendo azione e avventura. 

Martin lo leggerò prima o poi. Ero infatyi indeciso se rileggermi Tolkien o iniziare il primo libro delle Cronache ma, visto che è un periodo impicciato per me, ho preferito tornare al già noto. 

22 hours ago, Bloodstar said:

Io mi sono sciroppato tutto Il Silmarillion, le ampie sezioni descrittive de The fellowship mi interessano dunque relativamente. 

 

Uh mamma anche io ma Il Simarillion semmai si legge dopo, in realtà con il senno di poi sono più che sufficienti le appendici del Signore degli ANelli

53 minutes ago, Iron84 said:

Uh mamma anche io ma Il Simarillion semmai si legge dopo, in realtà con il senno di poi sono più che sufficienti le appendici del Signore degli ANelli

Infatti, Infatti, ho seguito l'ordine "giusto". 

 Il Signore degli anelli lo lessi, bho, a 14 anni. Qualche anno dopo lessi Il Silmarillion, che ricordo ancora relativamente bene e dunque non mi serve ritornare troppo alle età antiche.

Oggi mi sto rileggendo, per desiderio d'evasione e per non fare arrugginire la mia comprensione dell'inglese scritto, The lord of the rings.

  • 2 weeks later...
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