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"Il quinto giorno", di Frank Schätzing, la fauna marina si rivolta contro la specie umana!  :eek:

 

bruttissimo, è stata un'enorme delusione. Non mi ricordavo neanche di averlo e quasi me ne vergogno

 

Cioè m sei una biblioteca vivente!?!?!? dove lo trovi il tempo  :eek:

 

Comunque mi sono buttato sul simbolo perduto, e in barba a chi dice il contrario, Dan è un genio! Riesce a inventare cose veramente fantastiche e magnetiche!

"Il quinto giorno", di Frank Schätzing, la fauna marina si rivolta contro la specie umana!  :eek:

 

bruttissimo, è stata un'enorme delusione. Non mi ricordavo neanche di averlo e quasi me ne vergogno

 

Cioè m sei una biblioteca vivente!?!?!? dove lo trovi il tempo  :eek:

 

Comunque mi sono buttato sul simbolo perduto, e in barba a chi dice il contrario, Dan è un genio! Riesce a inventare cose veramente fantastiche e magnetiche!

 

 

A essere sincero prima leggevo davvero tanto, ora invece faccio una fatica boia e mi ritrovo sempre a leggere Io Donna o Panorama in bagno, nient'altro  :eek:

"Il quinto giorno", di Frank Schätzing, la fauna marina si rivolta contro la specie umana!  :eek:

 

bruttissimo, è stata un'enorme delusione. Non mi ricordavo neanche di averlo e quasi me ne vergogno

 

Cioè m sei una biblioteca vivente!?!?!? dove lo trovi il tempo  :lol:

 

Comunque mi sono buttato sul simbolo perduto, e in barba a chi dice il contrario, Dan è un genio! Riesce a inventare cose veramente fantastiche e magnetiche!

 

 

...ora invece faccio una fatica boia e mi ritrovo sempre a leggere Io Donna o Panorama in bagno, nient'altro  :eek:

 

Poi ci si lamenta per il numero dei gay che aumenta...  :eek:

Dunque, dunque, negli ultimi tempi ho letto:

 

101 storie zen; l'ho regalato a un'amica e ne ho presa una copia anche per me. Lo zen non è la mia strada, ma è sicuramente molto affascinante!

 

Espiazione, di Ian McEwan; poderoso e splendido. Con un'inizio senz'altro non facilissimo dal punto di vista narrativo (ma stilisticamente meraviglioso, a me pare), dopo 130-140 pagine prende l'avvio e non si lascia più mettere da parte... lo stile rimane meraviglioso, i cambi del punto di vista lasciano senza fiato, e la storia è terribilmente coinvolgente, concludendosi oltretutto in maniera riuscita. Consigliato! :)

 

Leggere Lolita a Teheran, di Azar Nafisi: grazie ad un gruppo di studio da lei stessa fondato in patria, l'autrice (che è docente universitaria) ci parla di grandi romanzi occidentali visti dall'Iran... oppure, ci parla dell'Iran attraverso la visione che le sue studentesse hanno di grandi romanzi occidentali. Non esprimo un giudizio definitivo perchè mi sono tenuta da parte i capitoli di libri che non ho ancora letto, però è interessante e si legge con tranquillità. Inoltre, di questi tempi, fa un certo effetto sentir parlare del velo da qualcuno che lo porta.

 

Tra le pieghe delle parole, di Gian Luigi Beccaria; un bel saggio di linguistica come ne vorremmo tanti... sono a metà e mi godo ogni pagina.

Ho appena finito About a Boy di Hornby che mi ha fatto venir voglia di leggerne subito un altro dello stesso autore. Ha un senso dell'umorismo che non so perché mi ricorda quello di Paola Mastrocola, la professoressa di italiano dei miei sogni... :)

Wolf, che mi dici di Febbre a 90°, si può fare?

@Jacopo: Si può fare, amigo! (cit.)

"Febbre a 90°" penso possa essere una piacevole lettura per chiunque, non "prende" psicologicamente come altre letture più profonde, ma penso che abbia il suo punto di forza nel fatto che, in ciò che scrive Hornby, ci si possano riconoscere in molti; senza contare che è un libro letteralmente intessuto di piacevolissima ironia, cosa che lo rende estremamente scorrevole.

Quindi sì, se hai modo, leggilo :-)

Guest I_am_igor_stravinskij

A me piace tantissimo lei come scrive, anche quando certe volte parte un po' per la tangente  :)

Sei combattuta nel senso che l'hai letto e che non ti ha convinto a pieno o nel senso che sei indecisa se leggerlo o meno? Se è la seconda, ti consiglierei di cominciare da qualcos'altro di suo. Ti direi di iniziare da "Mercurio" che, a differenza di altri (che sono del tipo "cento di pagine di solo dialogo", come "Ritorno a Pompei" o il suo primo, "Igiene dell'assassino"), è più romanzato, e secondo me è più agevole da leggere.  :)

Ho appena finito di leggere "La Via Lattea" di Odifreddi e Valzania. Godibile, un buon diario di viaggio di due persone (tre se si conta l'"intrusione" di Cardini) su un cammino di pellegrinaggio, parlando di argomenti ora più ora meno "elevati". Buon libro, ma non esattamente un testo fondamentale della storia della filosofia, ecco. :D

A me piace tantissimo lei come scrive, anche quando certe volte parte un po' per la tangente  :D

Sei combattuta nel senso che l'hai letto e che non ti ha convinto a pieno o nel senso che sei indecisa se leggerlo o meno? Se è la seconda, ti consiglierei di cominciare da qualcos'altro di suo. Ti direi di iniziare da "Mercurio" che, a differenza di altri (che sono del tipo "cento di pagine di solo dialogo", come "Ritorno a Pompei" o il suo primo, "Igiene dell'assassino"), è più romanzato, e secondo me è più agevole da leggere.  :D

 

 

No, sono combattuta nel senso che l'ho letto in autunno e ancora non so che giudizio darne. Anche a me lei piace tanto, per il punto di vista " multiculturale" che offre - il suo essere una giapponese belga francofona amante delle lingue classiche garantisce uno sguardo senz'altro ampio. :D E' proprio questo libro che mi lascia perplessa... mi spiego: alcune riflessioni sono folgoranti (le giapponesi ingessate dall'educazione e quindi con il cuore ghiacciato, ad esempio) così come le descrizioni dell'azienda-tipo giapponese gerarchizzata in un modo per noi inimmaginabile. Rimane però il libro in nel suo complesso che manca di qualcosa... ha senso nel complesso della sua biografia, lega con gli altri momenti della sua vita che ha già raccontato, ma da solo non sta. Non ha la struttura per essere un libro a sè, direi. Per questo sono indecisa.

 

Mercurio non l'ho letto... bello, dici?

Guest I_am_igor_stravinskij

Come tu hai detto: "non ha la struttura per essere un libro a sè", ed hai proprio ragione. Anche gli altri suoi romanzi (se così li si può definire) autobiografici, "Metafisica dei tubi", "Biografia della fame" ecc., non hanno un vero e proprio filo conduttore all'interno della narrazione. Sembrano più che altro un centinaio di pagine di diario scritte in maniera molto stravagante!  :azz:

Per questo ho citato "Mercurio", che dal punto di vista della struttura narrativa mi è sembrato molto più compatto. Ha una trama definita, ecco  :asd:

Sinceramente parlando di letteratura latina preferisco il Satyricon; sarà pure incompleto ma il modo in cui Petronio descrive l'ambiente dei liberti e la società corrotta e il riso amaro che produce è superiore al casino filosofia-magia-religione di Apuleio  :asd:

Sinceramente parlando di letteratura latina preferisco il Satyricon; sarà pure incompleto ma il modo in cui Petronio descrive l'ambiente dei liberti e la società corrotta e il riso amaro che produce è superiore al casino filosofia-magia-religione di Apuleio  :asd:

 

Dal basso della mia cultura dico che il satyricon obbiettivamente mi fa proprio schifo!

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