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questo suo stile, che in parte ho trovato anche in "C'era una volta"

 

 

Secondo me è il suo capolavoro, o almeno uno dei suoi capolavori. E' certamente un giallo,

e di grana fina, raffinato, infido, imprevedibile, ma al tempo stesso è un «romanzo di formazione»,

come si direbbe oggi, che fa perno sulla storia di...come si chiama la ragazza? Per

certi versi, la dinamica del romanzo di formazione è arricchita: all'inizio lei non è tanto

in una impasse, magari dolorosa, quanto immatura, inconscia, laddove alla fine raggiunge lo stadio

della coscienza. A questo si aggiunge l'ambientazione egiziana antica, per la quale Agatha

sfrutta le conoscenze archeologiche che in parte le venivano dal marito Archibald, in parte

aveva lei stessa.

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Secretwindow

è un «romanzo di formazione», come si direbbe oggi, che fa perno sulla storia di...come si chiama la ragazza?

 

Renisenb  :D

 

Per la prossima lettura cambio genere e passo all'ultimo di Alex Sanchez "The God box" (se non sbaglio, nella traduzione italiana è diventato "E' una questione d'amore"), e per il ritorno ad Agatha Christie ho in mente "The mousetrap".

rosa_delle_alpi

Come te l'ho trovato parecchio angosciante. Non voglio spoilerare e neanche far capire il punto del libro, ma se a grandi linee te lo ricordi, hai presente il passaggio dove il personaggio di Vera Claythorne rientra nella casa? Ecco, per me quello è il punto più angosciante :D

non ricordo, l'ho letto tanto tempo fa... è il momento in cui si "sentono" i pensieri di tutti i personaggi terrorizzati? ricordo un passaggio in cui ne sono rimasti 4 o 5, e tutti iniziano a sospettare di tutti e a pensare in modo confuso...  :D

 

dopo una ventina di pagine mi sto già scrivendo in testa una lettera di reclamo verso la casa editrice, chiedendo che il traduttore/ice venga licenziato in tronco.

contiene finezze del tipo "pretend" tradotto con "pretendere"?  :) che nervi quando leggo queste cose... cioè, anche nel caso in cui il "traduttore" non conosca il termine... non si rende conto, leggendo la frase tradotta, che ha qualcosa che non va, e che forse deve ricontrollare le parole una per una col dizionario?  :D

 

Ora sono indeciso, cosa mi leggo prima: Alexis della Yourcenar [...] ?

 

Ho letto Alexis ou Le traité du vain combat duecento anni fa.

Può sembrare molto datato, ma non lo è...

Del resto si situa, volutamente, in un luogo senza tempo come un paese baltico.

In francese la Yourcenar (come sempre, del resto) sfodera una lingua meravigliosa,

curata, eleganta, perfettamente signoreggiata, e credo che anche in traduzione la dimensione

squisitamente letteraria di questo romanzo epistolare non si perda.

Beh, io in francese non lo posso leggere perché non lo so (e peraltro - senza offesa - è una lingua che odio).

Quello che temevo era proprio che potesse essere datato, ma se così non è, tanto meglio. Inizierò Alexis. :)

Caro Quint, non vedo perché dovrei offendermi se non ti piace il francese.  :asd:

Quello che volevo dire, anche ad uso di altri possibili lettori di questo romanzo,

è che la lingua della Yourcenar è molto curata

ed estremamente letteraria, e ben si attaglia alla psicologia del personaggio. Credo

che queste caratteristiche saranno rispecchiate da una buona traduzione.

Io ho appena finito "La strada di Smirne" della Arslan e devo ammettere che mi è piaciuto parecchio, anche se di norma non sopporto i libri che devo leggere per scuola...

Comunque, adesso non so se continuare "La Corporazione dei Maghi" (Trudi Canavan), di cui ho letto le prime 70 pagine e che ho trovato desolatamente banale, ma che spero possa sorprendermi, cominciare "I Viceré" (De Roberto), altro tomo affibbiatomi dalla prof. e che mi ispira noioso, oppure mandare tutti e due a quel paese e rileggere per la centesima volta "Quando Teresa s'arrabbiò con Dio", di Jodorowky.

Comunque, temo che alla fine il dovere prevarrà...

Wallace è senza dubbio alcuno una delle migliori penne dell'ultimo decennio (ed oltre); se non forse è la migliore - e basta.

 

sicuramente! lo hai letto "infinite jest"?

io l'ho ordinato online (è in offerta su IBS!)..e intanto che aspetto ho iniziato questo

 

libro%20Le_porte_della_percezione_A_Huxley__602639.jpg

 

Aldus Huxley - Le porte della percezione

Silver Reflex

Ho appena finito "La solitudine dei numeri primi" di Giordano (premio Strega del 2008, se non sbaglio) e lo ritengo sopravvalutato, piacevole da leggere ma tutto il disquisire che ne è sorto mi pare eccessivo.

 

Stasera inizierò a leggere "Morti viventi a dallas" della Harris, secondo libro del suo ciclo vampiresco

Diario del ladro di Genet.

Non c'è che dire mi ha già catturata l'introduzione,senza la quale non avrei potuto capire un granché sull'autore,è stata utile.Sono alle prime pagine,ma mi sta già catturando *_* mi piace,vi farò sapere come l'ho trovato dato che in molti nel forum ne sono stati entusiasti!  :sisi:

Devo fare incetta di francesi, e inglesi

 

E il ciclo delle tre città di Zola com'è?

 

Leggere francese? E' una esperienza più che splendida, non andrebbe sprecata appresso a Zola.

Perché invece non impegnarsi con la Recherche, colosso della letteratura universale?

Grodresti del piacere di un originale con pochi paragoni sul nostro pianeta. :look:

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